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Le contemplanze
"Casa nel Novecento"""" potrebbe essere il sottotitolo di questo libro singolare. Protagonista assoluta, la Casa de Le contemplanze viene evocata, alla fine del secolo scorso, dalla voce narrante di chi l'ha abitata durante la propria infanzia e giovinezza. Evocazione che magicamente permette di strappare alla morte - per il tempo di una notte - le """"figure"""" (di umani, animali, semplici oggetti) che nella Casa hanno vissuto o nella Casa sono stati ospitati succedendosi tra le sue mura per quasi cent'anni. Con loro è il secolo stesso ad essere richiamato in vita con le piccole storie individuali e la sua grande drammatica storia collettiva: una notte di tempo sottratto alle leggi del Tempo per evocare le generazioni di un secolo che volge alla fine. Nelle stanze oggetto della riapparizione, i dialoghi tra l'evocatore e gli evocati si susseguono in una dimensione insieme inafferrabile e concretissima fatta di ricordi, aneddoti, affetti, mitologia familiare, comicità e tragedia. La Casa risulta essere mondo vastissimo in cui tutto si corrisponde e si fonda, pieno di segni e segnali, di segreti e destini, di sensi e ferite, capace di reincarnarsi per dovere di testimonianza e per la forza dell'amoroso appello che l'ha ricreato: universo unico e chiuso nella propria irripetibile realtà ma proprio per questo sensibile al dramma del cosmo. Viaggio allo stesso tempo terreno e ultraterreno attraverso un luogo privilegiato contenitore di vite e di accadimenti, la visione de Le contemplanze è resa possibile per la condizione di solitudine assoluta ma anche di fratellanza universale da cui questa scrittura si origina e si dipana. L'uomo cui tutto questo è concesso è l'autore, riportato - come in molti altri testi di Gorret - al suo ufficio primigenio di responsabile testimone e di cantore del Tutto." -
Buttati!
Fino a che punto siamo disposti a spingerci pur di realizzare i nostri obiettivi? Cosa siamo in grado di sacrificare, ed eventualmente chi? Primo Scarfati è l'ex cantante di un gruppo discretamente famoso negli anni novanta, L'Ozio dei Sensi. Oggi è un critico musicale e uno scrittore. Gli è sempre mancata l'opportunità, quello che nel senso comune viene chiamato ""il treno delle occasioni"""", che se Primo non ha mai visto passare, il suo ex amico ed ex chitarrista della band, Davide Marra, ora cantautore e scrittore di successo, sembra aver preso alla grande grazie a una serie interminabile di colpi di fortuna. A distanza di sedici anni dal controverso scioglimento del gruppo, i conti tra i due sono ancora in sospeso e la notizia dell'ennesima consacrazione di Davide come scrittore ha per Primo il tragico risultato di un blocco. Un casuale incontro con il vecchio bassista dell'Ozio, Sandro, sembra risvegliare qualcosa di così prezioso per uno scrittore: un'intuizione. In cambio di una piccola somma per andarsene senza debiti, si butterà da un palazzo con il romanzo di Primo, dandogli finalmente l'occasione promozionale che non ha mai avuto. Ogni morale farebbe rifiutare a chiunque un'idea del genere. O quasi. In un'escalation di scelte poco convenzionali e scorrettezze, d'incontri con personaggi emblematici, di circostanze imbarazzanti e tragicomiche, nel tentativo rocambolesco e poco ortodosso di riscattare una carriera, Primo affronterà un percorso che lo porrà davanti al vero valore della scrittura, della musica, delle passioni e delle relazioni umane, spingendolo a mettersi in discussione, arrivando a comprendere definitivamente quanto sia importante il suo rapporto d'amore con Anna. Tutto questo, mentre Davide Marra continua la sua inesorabile scalata al successo."" -
Il viaggio dell'Infanta
Sposatasi per procura con Ferdinando III, Re d'Ungheria e futuro Imperatore, l'infanta Maria Anna, sorella del Re di Spagna Filippo IV, lascia con grande corteggio Madrid il 26 dicembre 1629 e raggiunge Vienna il 26 gennaio 1631. Accompagnata dapprima dal Re suo fratello, poi dal Duca d'Alba Antonio Àlvarez de Toledo, infine dall'Arciduca Leopoldo V d'Asburgo, Donna Maria attraversa la Spagna, l'Italia e l'Austria con prolungate soste a Saragozza, a Barcellona, a Genova, a Napoli, ad Ancona, seguendo un itinerario inimmaginabile se non in tempi di allarme sanitario (la peste del 1630, quella dei Promessi sposi, sconsigliava senz'altro l'attraversamento della Lombardia) e dilatando di molti mesi gli abituali tempi di percorrenza. Lunghe sono le permanenze nelle città maggiori non tanto per la piacevolezza dei soggiorni (trascorsi in genere tra feste e devozioni), quanto perché c'è sempre qualcuno o qualcosa in ritardo, o perché, dovendosi modificare il tragitto e i mezzi di trasporto, bisogna mettersi d'accordo con Venezia e col Papa, o perché s'attraversa l'Appennino d'inverno. Attorno a un'Infanta di ""pochissima cortesia"""" è un seguito di altezzosi personaggi, cardinali gelosi, viceré che si detestano, ambasciatori insofferenti, cui si aggiungono prìncipi vanesi attorniati da nobili sfaccendati: uno sciame di dorate cavallette che percorrono città e paesi tra saluti tonanti, ricevimenti fastosi, mirabili spettacoli, sontuose dimore, lautezza di vivande. Un mondo esclusivo e barocco di personaggi di gran titolo e di dubbio rilievo, celebrati da zelanti cronisti, anch'essi comunque chiamati ad intraprendere """"una guerra illustre contro il Tempo""""."" -
Riparare con l'oro
Chi ripara con l'oro fuso una ceramica andata in frantumi sceglie di salvarla, di tenerla cara, nonostante quanto le è accaduto. Raccoglie i frammenti uno a uno e li rinsalda, con pazienza. E alla fine del lavoro e del lavorio - del percorso - le linee del metallo prezioso, oltre a incollare i pezzi, hanno creato un nuovo disegno. Un disegno impensabile prima della rottura. In questo libro di poesie di grande semplicità si raccoglie, si aggiusta e si spera. Si dà nuova vita alla vita. -
I figli che non tornano
Libro atteso e meditato per anni. La grande storia, la storia d'elezione: il racconto di quella parte della vita che allontanandosi, per un gioco del tempo e della prospettiva, appare sempre più nitida e chiara. Nitida e chiara al punto da poterla finalmente raccontare. -
Gli dei bugiardi
«Dei e semidei, mostri e bellissimi, qui, come uno Spoon River dei mari e delle terre del Mito, i personaggi parlano senza parafrasi, diretti al cuore del peccato, quasi sboccati, in una successione di confessioni e anatemi e rimpianti, per smascherarsi dalla loro funzione simbolica e ritrovarsi feriti e tumefatti.» (Dalla Prefazione di Paola Turroni) -
L' isola dei ricordi
Sofia, una ragazza diciottenne dell'isola di Lefkada, all'alba di una mattina dei primi di luglio abbandona i familiari e Yannis, il suo fidanzato promesso sposo, per fuggire in Italia con Lorenzo e sposarlo. È il miraggio di un futuro radioso che intravede insieme con Lorenzo - uno skipper che vive spesso lontano da casa per via delle sue regate veliche - a dettare la sua scelta. Nasce un figlio, che chiamerà Yannis, quasi per un profondo senso di colpa, mentre il primo fidanzato si sposa con un'americana e si trasferisce in Canada. La relazione con Lorenzo però finisce malamente, e Sofia sente che è giunto il momento di far ritorno a Lefkada, l'isola dei ricordi. L'isola dove rivede gli amici della sua prima giovinezza, dove conosce persone affascinanti, dove infine fa i conti serenamente col suo passato per dare inizio ad una nuova vita. -
Biografia di un biografo. Poesie 1990-2000
«Con Trasciatti, procedendo nella lettura ci sentiamo invasi dal piacere di una progressiva ascesa verso la liberazione. Fra immagine e immagine circola l'aria della vita. E ci sentiamo leggeri.» (Manlio Cancogni) -
Parte comune
«""Esimio"""" l'avvocato, dunque solido il sofisma: """"parte comune"""" ergo """"non di uno"""". Valesse """"terra di nessuno"""".»"" -
Sono qui solo a scriverti e non so chi tu sia
«A me vien da dire che Carlucci è tutt'altro che un poeta illeggibile, come i suoi rinnegati vecchi cugini dell'avanguardia, ma che non si può, anzi non si deve rileggere, perché tutto ciò che manda a dire arriva subito a destinazione. In fronte, in cuore o nel corpo offeso, ne siamo immediatamente colpiti nell'istante dell'ascolto, interiore o estraniato, parlato o cantato, conta poco.» (Biancamaria Frabotta). Postafazione di Davide Castiglione. -
Amare essere amati
«Amare essere amati, in cui ""Infinito attivo"""" e """"Infinito passivo"""" si alternano e si cercano, è un libro fatto a specchio, ma uno specchio scheggiato, con una via di fuga, non conchiuso nella maledizione narcisistica che impedisce sia l'uscita da sé che la generazione di altro da sé: """"amore insaziato / che ha voluto e niente ha dato, / amato senza essere amato"""". Semmai, ed è su questo che il lettore viene invitato a riflettere, lo specchio apre qui ad una generazione - platonicamente - """"nel"""" e """"del"""" bello, di cui questo libro di Vincenzo è il frutto o il figlio che si inoltra nel mondo.» (Michele Bordoni)"" -
La scrittura in Lacan
«La scrittura in Lacan» raccoglie i contributi del «Centro studi e Ricerche in Psicoanalisi a orientamento lacaniano» su un'attività tipicamente umana, la scrittura, definita da Lacan «un fare che dà sostegno al pensiero». Al contrario di Freud, Lacan ha scritto poco ma ha dato molto spazio alla parola. Il suo insegnamento è stato prevalentemente orale, difficile ma appassionante, e mette il lettore di fronte a un linguaggio articolato e denso, dove mancano spiegazioni sistematiche. Il lettore si trova così impegnato in ciò che legge, occorre che il testo lo lavori e lo metta al lavoro, come in un al di là della conoscenza. In Lacan la scrittura non ha a che fare né con la prosa, né con la letteratura. Si tratta di una scrittura che non è rappresentazione, ma lettera incorporata, la parola è suono ed è ciò che risuona nel corpo, rimanda non solo al significante che differisce dal significato, ma anche a ciò che si scrive e all'autore stesso della scrittura psichica: siamo pagina scritta prima che scrittori della pagina. Sta alla psicoanalisi recuperare ciò che scrivendosi si è cancellato e per questo iscritto nel corpo, servirsene, in modo del tutto personale, in rapporto a una possibile nuova alleanza con la pulsione; ed è per questo che occorre la presenza corporea di un lettore/analista a cui il soggetto si rivolga, che legga nelle parole dell'analizzante una scrittura ritrovata perché si scrive nel momento stesso in cui si cancella. Un lavoro che avvicina l'esperienza analitica più alla poesia che alla prosa. Se il soggetto assume l'essere stato scritto e se ne fa qualcosa, al pari dell'artista, diventerà in parte scrittore del poema; scrive, inventando qualcosa di inedito. E per questa esperienza fatta in due, in presenza, ci vorrà tempo; a volte, la vita intera. -
L'educazione
«Animata da buone intenzioni eppure violenta, impalpabile eppure pesante, incerta e malcerta eppure ardita. Si riceve e si dà, si scambia, si accetta e si fugge, talvolta si rivaluta. Manda avanti e riporta indietro, probabilmente non porta da nessuna parte. E poi pontifica, quanto si contraddice. L'educazione dura tutta la vita, tutta una vita. Come una lotta, un agone, sicuramente senza vincitori, probabilmente senza vinti.» -
Quasi madre
«Hai messo gli occhiali scuri per non guardarmi./ Là dove sei si sciolgono parole/ non ti scomodare, non devi volermi bene./ È così semplice trovare una scusa/ bastano tre secondi per chiudere la bocca/ centenaria. Per incapacità di amare/ inciampi ancora nella calunnia/ ti guardo con commozione, allungo la mano/ mentre dentro di te tutte le lupe/ gridano a raffica impaurite di saperti/ senza pietà.» -
Che cosa sono i media? Pratiche, identità, influenze
Basterebbe pronunciare ""i media"""" e si spiegherebbe tutto sul potere, se non addirittura sulle nefandezze di una forza quanto meno singolare ed anonima. Eppure, nella maggior parte dei casi, il termine rimane vago e ambiguo. """"Cosa sono i media?"""" A questa domanda cerca di dare risposta il presente saggio, scritto da una dei maggiori studiosi a livello mondiale di questo fenomeno che ha cambiato radicalmente la nostra società, nei suoi modi, nei suoi costumi nel suo modo di pensare."" -
Filosofia e medicina. Per una filosofia pratica della medicina
I saggi contenuti nel presente volume affrontano problematiche cliniche da una prospettiva essenzialmente filosofica. Tra queste risaltano i dilemmi clinici nell'urgenza, i problemi geriatrici e quelli relativi al paziente psichiatrico, l'eutanasia, l'accanimento terapeutico, il rapporto medico-paziente, il consenso informato, oltre a tante altre tematiche la cui trattazione scaturisce dall'esperienza sul campo di un medico che è anche filosofo. Il testo, fruibile da un pubblico ampio, è indirizzato in particolar modo a tutti coloro che operano nel settore sanitario, in primis infermieri e medici, e a tutti coloro che si occupano dei problemi della bioetica. Esso rappresenta, inoltre, uno strumento molto utile per gli studenti universitari che affrontano, in maniera più o meno diretta, all'interno dei loro studi, le problematiche filosofiche in medicina e fornisce loro delle linee guida per acquisire un metodo atto a conquistare una maggiore consapevolezza etica. Scopo primario del testo è, infatti, quello di accelerare il riavvicinamento della medicina alla filosofia affinché quest'ultima rientri a pieno titolo in tutte le facoltà mediche. L'autore fa riferimento in particolare ai problemi posti dalla bioetica, una tematica quanto mai attuale che richiede, per essere affrontata, la dialettica propria della filosofia, quella che Maurizio Soldini chiama filosofia pratica (e, si badi bene, non pragmatica). -
Progressive sottrazioni di tempo
L'autore, con questa serie di brevi saggi, non intende proporre un manuale d'uso su come impiegare il proprio tempo, ma sollecitare nel lettore una serie di riflessioni, proponendone una alla volta. Ecco, allora, la riscoperta della lentezza come bene prezioso e non come pigrizia nell'agire, un'analisi della comunicazione alla ricerca della volontà di parlarsi, un'indagine su internet, finestra aperta sui saperi ma anche sull'ignoranza, e un esame della televisione, specchio fedele di vizi e virtù. -
Il dialogo possibile. Antropologia interpretativa e metodo storicistico
Il volume affronta a livello teorico e metodologico, il problema relativo alla ""traduzione culturale"""" nell'ambito della ricerca etno-antropologica sia nell'indagine sul campo, sia nell'analisi """"a tavolino"""" dei dati raccolti. In tal senso propone un confronto di particolare interesse scientifico, tra Geertz e Sabatucci, esponenti dell'antropologia cognitiva. Nella sua trattazione l'autrice sviluppa un confronto critico del pensiero dei due studiosi, senza trascurarne i riferimenti al più ampio dibattito scientifico nell'ambito delle scienze sociali. L'argomento è di grande attualità non solo per il dibattito antropologico, ma anche per la comprensione e il superamento dei problemi posti dall'intensificarsi dei flussi migratori e dalla globalizzazione."" -
I bebè
Myléne Hubin-Gayte è esperta di psicologia del'infanzia, ricercatrice e professoressa incaricata di psicologia dello sviluppo all'Université de Picardie. Nelle sue visite in cliniche ostetriche, si trova regolarmente di fronte alle angosce e ai problemi delle giovani puerpere. In questo libro offre loro risposte chiare e argomentate, basate sulle ultime offerte scientifiche. -
Gli omosessuali
Gonzague de Larocque, medico specializzato in sessuologia, è presidente dell'Associazione di Ricerca sulla Sessuologia delle Omosessualità (ARSH). Ha pubblicato, in collaborazione con Brigitte Canuel, ""Des aveaux, chronique d'une enfance homo"""", un libro in cui racconta la scoperta della sua omosessualità. Attraverso i luoghi comuni, proliferati con l'irruzione sulla scena pubblica dell'affermazione gay, cerca di definire ciò che è oggi l'identità omosessuale.""