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Ganascione 2.1. La storia del carnevale di Marina di Pisa
Ma perché scrivere un libro sul Carnevale di Marina di Pisa? Perché nessuno lo aveva mai fatto prima e vista la quantità dei documenti a disposizione tutto questo andava raccontato, senza la presunzione di fare un’opera analitica, ma che servisse a far tirare fuori dai cassetti le fotografie e i documenti e stimolasse progetti futuri. -
I dialoghi dei morti del primo illuminismo tedesco
Questo libro ricostruisce l'affascinante storia di una serie di ""dialoghi dei morti"""" pubblicati anonimi nella Germania d'inizio Settecento. I testi mettono in scena confronti fittizi tra alcuni dei più celebri pensatori del Seicento e del primo Settecento, come Descartes, Leibniz, Thomasius, Bekker e Buddeus, collocandoli nello scenario storico del primo Illuminismo. Dei dialoghi, all'epoca pubblicati come """"fogli volanti"""", non rilegati, sopravvivono oggi pochissime copie; i legami tra un testo e l'altro e l'esistenza di questo corpus testuale sono rimasti fino a ora ignoti. Partendo da pochi dati certi, l'autrice si addentra in un'appassionante indagine circa gli autori, la produzione, le illustrazioni, la circolazione e i plagi di questi testi nel mondo intellettuale e studentesco tedesco del primo Settecento: ne emerge una nuova immagine delle prime fasi dell'Aufklärung. La versione tedesca di questo libro, qui aggiornata e ampliata, ha vinto il prestigioso premio Geisteswissenschaften international."" -
Lesbina e Milo. Scene comiche di Carlo De Petris per La fede tradita e vendicata. Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1707
La fede tradita e vendicata fu la prima opera ad andare in scena al Teatro di San Bartolomeo di Napoli dopo l'avvio della nuova stagione politica guidata dagli Asburgo, subentrati al governo spagnolo nell'estate del 1707. La notizia della prima rappresentazione, cui presenziarono il nuovo viceré con la sua corte e la nobiltà napoletana, comparve nella «Gazzetta di Napoli» del 6 dicembre 1707, dalla quale ricaviamo anche la data precisa: «Giovedì primo del corrente [1 dicembre] andò per la prima volta in scena nel teatro di S. Bartolomeo il dramma musicale intitolato La fede tradita e vendicata, ove fu a goderne il divertimento con tutta la nobiltà S. E. il viceré generale conte di Daun». Si trattava della ripresa dell'omonima opera andata in scena a Venezia tre anni prima, con libretto di Francesco Silvani e musica di Francesco Gasparini. Il librettista Carlo De Petris e il compositore Giuseppe Vignola adattarono il dramma per la platea napoletana e vi inserirono per l'occasione le scene comiche affidate ai personaggi di Lesbina e Milo. -
Ermeneutica e decostruzione. Il dialogo ininterrotto tra Gadamer e Derrida
Il confronto tra Gadamer e Derrida rappresenta uno snodo fondamentale della filosofia del secondo Novecento: questo libro lo indaga muovendo dalla convinzione che esista un’intrinseca familiarità tra le filosofie sviluppate dai due autori. Eredi della riflessione heideggeriana, seppur per vie diverse, ermeneutica e decostruzione sono in grado di superarne le impasses e di ripensare in chiave attuale alcuni dei temi fondamentali del filosofo di Messkirch. Il saggio presenta al lettore, in una forma sistematica e innovativa, i nodi teorici più rilevanti che accomunano le due correnti – la tradizione, il linguaggio, la dialettica, il testo e l’arte – con l’intento di gettare una nuova luce su di esse, rivendicandone così l’attualità. -
La Carta Sociale Europea. Nuova ediz.
La Carta Sociale Europea è stata adottata a Torino il 18 ottobre 1961 dagli Stati membri del Consiglio d'Europa ed è stata ratificata e resa esecutiva in Italia con la legge 3 luglio 1965, n. 929. Successivamente sono stati adottati il Protocollo addizionale, contenente nuovi diritti, 5 maggio 1988 (ratificato e reso esecutivo in Italia con la legge 8 marzo 1994, n. 207), il Protocollo di emendamento 21 ottobre 1991 (ratificato e reso esecutivo in Italia con la legge 14 dicembre 1994, n. 705) e il Protocollo addizionale sui reclami collettivi 9 novembre 1995 (ratificato e reso esecutivo in Italia con la legge 28 agosto 1997, n. 298). Il testo qui pubblicato è quello risultante a seguito della revisione fatta a Strasburgo il 3 maggio 1996, che contiene anche i diritti garantiti dal Protocollo addizionale 5 maggio 1988 (l'Italia lo ha ratificato e reso esecutivo con la legge 9 febbraio 1999, n. 30). Il nuovo testo revisionato della Carta Sociale Europea è destinato a sostituirsi progressivamente a quello originario secondo quanto disposto nella Parte III e nella Parte IV e sarà assistito sia dai controlli previsti dal Protocollo 21 ottobre 1991, sia dal nuovo sistema di reclami collettivi disciplinato dal Protocollo addizionale 9 novembre 1995. In questa nuova edizione la ""Carta Sociale Europea"""" viene offerta ai lettori con un articolato commento introduttivo, recante una ampia panoramica della disciplina e delle pronunce applicative: l'autore, Francesco Buffa, è attualmente Consigliere della corte di Cassazione italiana e giudice del Tribunale del contenzioso delle Nazioni Unite; ed è stato altresì magistrato distaccato a Strasburgo presso la Corte europea dei diritti dell'Uomo."" -
Forme della certezza. Genesi e implicazioni del «Fürwahrhalten» in Kant
Il Fürwahrhalten, o ritener vero, rappresenta uno dei concetti più controversi dell’epistemologia di Kant. Raramente menzionato nelle opere a stampa – e sempre per discutere questioni molto specifiche connesse al tema della fede – il Fürwahrhalten è rimasto per lungo tempo ai margini degli studi di settore, suscitando l’interesse della critica solo in tempi relativamente recenti. Questo saggio si propone di chiarire alcune delle problematiche che il concetto di ritener vero tuttora solleva, riguardanti soprattutto la sua genesi e la sua funzione teorica all’interno del sistema critico. L’indagine ripercorre le tappe della riflessione kantiana su questo tema, a partire dal confronto precritico con i principali esponenti della logica illuminista (Wolff, Knutzen, Baumgarten, Meier e Crusius) fino alla formulazione definitiva del Fürwahrhalten dopo la pubblicazione della Critica della ragion pura. Attraverso lo studio del corpus logico, il volume mette in luce come il ritener vero, lungi dall’essere un concetto marginale dell’epistemologia critica, costituisca il fulcro di una teoria sistematica della certezza declinata in termini modali. Una teoria che rappresenta il punto di arrivo di una riflessione lunga e travagliata, che ha portato Kant a rinnovare profondamente molti dei temi tradizionali della logica settecentesca. -
L'instabilità del quesito. La domanda nel fare artistico: cinque anni di ricerca Milano, Firenze, Gent
L'idea stessa di ricerca muove sempre l'artista, che dovrebbe percepirsi, appunto, come ricercatore. Questa raccolta di articoli dei partecipanti al WARM (Workshop di ricerca artistica in musica), condotto da alcuni anni dai conservatori di Milano e Firenze e dall'Orpheus Instituut di Gent, rappresenta un importante traguardo dal doppio valore: da una parte l'incontro con una nuova attitudine e una nuova disposizione di fronte al fare artistico, fatta di nuove consapevolezze e di nuove capacità di interazione, scambio e disseminazione; dall'altra l'esercizio concreto quanto complesso di ""verbalizzare"""" le urgenze spesso latenti o inespresse della stessa attività, sia essa di scrittura che di interpretazione. Il ricercatore artistico deve per prima cosa accettare una legge molto semplice quanto severa: un principio di incompiutezza, di relativismo, di appagamento solo sfiorato. Gli artisti-ricercatori hanno un perpetuo bisogno di rifondersi, di inventare e svelare prospettive. Il lavoro svolto con i partecipanti a questo workshop si è quindi fortemente orientato verso una definizione, la più chiara e """"pulita"""" possibile, della domanda di ricerca, del quesito che diventa in sé metodo. La ricerca ci impone di pensare diversamente, di ripartire in modo diverso, di riorganizzare il pensiero e il quesito è in questo senso il dispositivo più formidabile. Negli ultimi venti anni le riflessioni su che cosa dovesse e potesse essere la ricerca artistica, versus ricerca scientifica, hanno animato intellettuali, artisti, didatti di tutto il mondo. Probabilmente non si è arrivati a delinearne esattamente e in maniera univoca e condivisa il profilo. Di certo si è avviato un nuovo corso: conservatori, università e accademie di tutto il mondo hanno attivato percorsi di ricerca e di dottorato spesso del tutto innovativi proprio nel rapporto con la pratica del fare musica. Con il progetto WARM si è cercato di contribuire a questa riflessione ponendo le basi per un nuovo """"senso comune"""" sugli studi musicali e sul rapporto con le diverse branche dell'attività artistica. Senso comunque che si identificherà, negli auspici dei promotori, con un habitat favorevole anche all'attivazione del terzo ciclo dottorale previsto già più di venti anni fa dalla legge di riforma."" -
Diderot: politica, utopia e rivoluzione
Dai primi anni di formazione alla definitiva maturazione delle idee politiche, fino alla loro circolazione tra i rivoluzionari dell'89: questo volume racconta il Denis Diderot pensatore politico mettendo in luce il suo dialogo diretto e indiretto con le utopie del suo secolo. Riconoscere la tensione utopica non solo come ulteriore aspetto della sua vivacità intellettuale ma anche come propensione verso progetti politici ideali costituisce la premessa per rileggere la radicalizzazione delle sue idee e le istanze rivoluzionarie che caratterizzano gli ultimi anni delle sue riflessioni. Mostrando un Diderot alla ricerca di una sintesi efficace tra le soluzioni «maledettamente» ideali degli utopisti e i tentativi di riformismo della politica reale contro il sempre più opprimente sistema di ancien règime, tra l'uguaglianza e la libertà naturali e le restrizioni della società civilizzata, tra la morale autentica della Natura e le mistificazioni delle religioni, questo libro si propone di definire il profilo politico del «philosophe» ripercorrendo la vastità della sua opera, le tappe fondamentali della sua vita e il contributo intellettuale, spesso indiretto, al 1789. -
Dagli Stati Uniti alla Toscana. Artisti nordamericani a Firenze fra il 1815 e il 1850
Con l’inizio dell’Ottocento gli scambi fra Stati Uniti e Toscana vanno intensificandosi. A fronte del coinvolgimento di un gruppo di scultori carraresi nei cantieri monumentali a Washington, D.C., Firenze accoglie nel tempo del Romanticismo un numero sempre maggiore di artisti provenienti da diverse città della East Coast statunitense, attratti dal patrimonio artistico cittadino e dall’offerta didattica dell’Accademia di Belle Arti. Senza dimenticare la genesi del mercato antiquariale e d’arte moderna fra il Granducato e alcuni centri del Nord America negli anni successivi alla Restaurazione, questo libro indaga le articolate e complesse relazioni artistiche e di mercato fra Stati Uniti e Toscana secondo nuove prospettive di ricerca. -
Diario della pandemia. Fase 1. Riflessioni e suggerimenti per un sistema sanitario resiliente
Il 2020 è stato l’anno in cui, su scala mondiale, i Paesi si sono trovati a fronteggiare un nuovo nemico, tanto invisibile all’occhio umano quanto visibile nelle conseguenze che è stato in grado di produrre sulla salute della popolazione: la pandemia da Sars Cov 2. Tanti servizi in questo anno sono stati interrotti, altri, come quelli di pubblica utilità, sono stati rimodulati. La pandemia ha duramente colpito tutti indistintamente, imponendo in Italia per la prima volta un lockdown generale. Durante questo periodo la Scuola Superiore Sant’Anna, in accordo con la Regione Toscana, ha scelto di continuare a svolgere i corsi di formazione manageriale rivolti al personale sanitario, rimodulandoli nelle modalità di erogazione. Questa scelta è stata fatta anche su richiesta degli stessi partecipanti che, dopo un primo momento di adattamento a questa situazione, hanno chiesto di continuare a svolgerli in modalità on line sincrona, vedendo nei corsi quasi un’occasione per “ritrovarsi” individualmente e, forse, per discutere come gruppo su quanto stava avvenendo. Questa pubblicazione raccoglie in particolare le esperienze ed il vissuto dei professionisti che hanno partecipato alla XXVI edizione del “corso di formazione manageriale per dirigenti di struttura complessa e aspiranti direttori sanitari”. Il primo corso che è stato svolto durante la pandemia. Nel volume si possono leggere le storie di chi ha raccontato, a tratti in modo accorato e sofferto, come questa esperienza sia stata trasformativa per sé e per la propria organizzazione e ha provato a descrivere “a caldo” le prime azioni e reazioni messe in campo. Le esperienze proposte non sono – e non potevano – essere riportate sotto forma di saggio, ma come “pagine di diario della pandemia”, pagine in cui i partecipanti hanno raccontato quanto stava accadendo intorno dal loro specifico punto di osservazione, facendo emergere la sfida, la fatica, la paura e la difficoltà a comprendere come prendere le decisioni migliori per far fronte alla situazione e mettere in sicurezza i pazienti e i propri colleghi, in primis, loro stessi e le loro famiglie. -
Il credo di Dante nella «Divina Commedia». Pastorale per la Quaresima dell'anno 1922
Un secolo fa, l'Italia lacerata dalla guerra civile celebrava il sesto centenario della morte di Dante Alighieri (1321-1921). La ricorrenza ebbe una vivacità particolare a Pisa, luogo centrale nella vita e nell'opera del poeta ma anche teatro di scontri violentissimi. All'ombra della torre, le diverse culture politiche (socialisti, fascisti, repubblicani, liberali, cattolici) si contesero aspramente la memoria di Dante, facendone il simbolo dei rispettivi ideali e progetti. Questo volume ripropone uno dei documenti più significativi di quella fase: la pastorale ""dantesca"""" del cardinale arcivescovo di Pisa Pietro Maffi, volta a illustrare attraverso le pagine della Commedia i pilastri della fede cattolica e a lanciare un appello alla pacificazione sociale all'insegna dei principi cristiani."" -
Moscardino
Con il presente volume, che contiene la riedizione in anastatica del Moscardino di Enrico Pea, Treves 1922 e quella di Moscardino tradotto da Ezra Pound, Scheiwiller 1956, l'Associazione Amici di Enrico Pea intende rinnovare l'interesse per l'opera peana, ripartendo dal principale e singolare scritto, che entusiasmò il poeta Ezra Pound così da farne la traduzione in inglese. I due testi posti a confronto hanno lo scopo di suscitare nuovi stimoli di ricerca e di studio non solo sul testo Moscardino, ma anche sul sodalizio Pea-Pound, intercorso fra il 1941 e il 1958. Introduzione di Giovanna Bellora -
Naturalmente scienza (2021). Vol. 3
Rivista di scienza. -
Sillabe naufraghe
«""Volo"""". """"Voglio"""" e """"volo"""". E la seconda persona si sostantivizza in """"vis"""" – """"forza"""" – col """"robor"""" del motore poetico ad eliche di anima. Avvertimento al lettore, magnifico o munifico: per decollare da queste pagine, che salutano con il varo finale sulle labbra dell'orizzonte (bacio fra terra e mare, finito infinito, nuvole e zolle), ci vuole un brevetto di vita strizzata nelle rughe dell'esistenza, con ali di aliante, che si muove nel solco dei versi, appena bagnato da lacrime al gusto di grappa. L'autore, poeta poietico, scolpisce la cavalcata cronologica, fra paesaggi di anima e di luoghi, con la propria subbia verbale, con schegge di parole come """"luminami"""", che lasciano fuori """"il"""" per non perdere la folgorazione dell'immagine al fosforo. Non mancano altri esempi di creatività plastico-cinetica, come nelle liriche finali de """"La colonia"""", ai tempi dell'oratorio, quando """"anche il riso negli occhi era diverso"""", o ne """"La partita di pallone"""", con le """"esse"""" di """"fossa"""" ed """"ossa"""", che sibilano fra le gambe dei giocatori, ancora lontani dal """"lucro"""". Sottilissimi e magistrali, in chiave poetica, i richiami alle realtà socio-politiche, con denuncia, affilata quasi pasoliniana, del """"radical-chic"""", che brinda col proprio arrivismo, come dimostrato dal Sessantotto ai nostri giorni. (...)» (dalla presentazione di Cristiano Mazzanti)"" -
Etica e ontologia. Heidegger e Levinas
Il volume presenta uno studio dedicato al rapporto tra l'etica e l'ontologia articolato nei percorsi di pensiero di Martin Heidegger e Emmanuel Levinas. La prospettiva assunta è quella della fenomenologia, che ha costituito, nel caso di Levinas, un metodo di decisiva importanza per pensare il rapporto tra etica e ontologia, e, nel caso di Heidegger, una provenienza conservata e profondamente rielaborata. Scegliendo di non cimentarsi con un esercizio di comparazione tra due filosofi, ma di considerare, invece, le rispettive riflessioni sull'etica e sull'ontologia, intendendole come base filosofica per un eventuale confronto complessivo, lo studio attinge anche a scritti poco considerati, o recenti, come per esempio i Quaderni neri, per restituire tutta l'ampiezza del tema affrontato. Nella prima parte, ad essere ricostruito è il senso originario dell'etica secondo Heidegger, cioè l'abitare dei mortali sulla terra. Nella seconda parte, dedicata a Levinas, l'esposizione segue invece la critica radicale dell'oppressiva tradizione ontologica, che culminerebbe con Heidegger, critica levinassiana che sorregge e intona la tesi del primato dell'etica nei confronti dell'ontologia. -
La rosa e il perché. Per una fenomenologia del mistero
Il presente volume osa avventurarsi nei meandri labirintici e «multiversali» nei quali si dispiega la condizione umana. Di essa si esplora, in prima battuta, la trama dinamica vivente, nelle innumerevoli poliscenografie «regionali» che la articolano, e alla luce dell'ambigua aura misterica che filtra dalla sua figura globale. L'attenzione si concentra, in seconda battuta, sull'uomo, il personaggio principale del dramma cosmico-esistenziale. Verranno sondate alcune espressioni salienti e cruciali del suo essere al mondo, come il corpo, il volto e la parola. Nella parte conclusiva del volume saranno esaminati due eventi cruciali che scandiscono gli universi dell'umano, vale a dire, gli eventi della bellezza e del Sacro/Santo. L'inutile, ma sublime gratuità della rosa – senza un perché! –, e il mistero impenetrabile che essa dischiude e addita con tacita eloquenza costituiranno la filigrana di fondo che sorregge la lettura dell'umano che qui si propone. -
Tutto ti dirò a casa. Diario di una deportazione
Era circa il 1960 quando Giuseppe Corti consegnò al figlio Danilo un taccuino scritto a lapis che conteneva i tristi ricordi del periodo della deportazione in Germania di cui erano state vittime lui stesso e il figlio Moreno. Da quel momento la famiglia decise di custodire gelosamente il manoscritto che racconta il periodo drammatico trascorso nella fabbrica Bopp di Frei-Weinheim. Moreno appunta rigorosamente quanto gli accade intorno affidandosi a una cronaca che alterna la semplice annotazione dei fatti all’esposizione degli stati d’animo. Fatica, paura, fame, freddo, violenza, mancanza di libertà, privazione degli affetti mostrano l’odissea dei lunghi mesi di prigionia. Dopo tanti anni, in piena pandemia Covid, si è realizzato il desiderio di farne un libro per mantenere viva la memoria. In questo modo il testimone, oltre che alla famiglia, passa a intere generazioni. -
Mesogea. Segni e voci dal Mediterraneo (2003). Vol. 1
Questo numero della rivista presenta un inserto che ripropone integralmente gli unici due numeri dati alle stampe ad Algeri, tra il 1938 e il 1939, di ""Rivages. Rivista di cultura mediterranea"""", un documento storico che permette di riconsiderare l'esperienza di un variegato movimento intellettuale che ha radici molteplici e profonde."" -
Mesogea. Segni e voci dal Mediterraneo (2005). Vol. 2
Tra gli argomenti trattati in questo numero della rivista ""Meseogea"""" troviamo: Scortesie per gli ospiti: testimonianze e corrispondenze; Da una lingua all'altra: passaggi e paesaggi mediterranei in versi e in prosa; Lucio Piccolo: una lettera inedita; Un dramma-apologo di Sa'd Allah Wannus; Mediterraneo di ieri e di oggi: Edmond Charlot; Da Palermo A Bagnoli: racconti dal Sud."" -
Primavere. Per una Siria democratica e un Libano indipendente
Si tratta della traduzione di un volume, pubblicato nel giugno 2004, in cui, attraverso la raccolta di parte dei pungenti editoriali che scriveva regolarmente sulla prima pagina di «al-Nahar», Samir Kassir sviluppa la sua lunga riflessione sulle complesse relazioni tra Siria e Libano e delinea un approccio democratico alle problematiche del mondo arabo contemporaneo. ""Kassir, a differenza di molti, non si concede dietrologie o vittimismi"""" scrive Gabriele Romagnoli su """"Repubblica"""" il giorno dopo l'assassinio dell'autore, """"Non è in affari con nessuno. Non punta a una carriera politica. Scrive quello che pensa.""""""