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Partecipazione ed empowerment delle donne. Organismi di parità universitari a sostegno dei potenziali
Siamo davvero nel tempo delle donne e della partecipazione femminile nel mondo della scienza, nelle università, nella vita economica, politica, sociale? Nonostante la partecipazione delle donne sia universalmente riconosciuta come un diritto, sono ancora molti gli ostacoli che ne impediscono una compiuta presenza lavorativa e sociale. Il volume, attraverso diverse prospettive, in ottica multidisciplinare e con stimoli provenienti anche dal mondo economico, sociale, produttivo, evidenzia come la partecipazione delle donne non rappresenta solo un diritto individuale, ma un valore collettivo, un patrimonio che, tuttavia, rischia di essere disperso a causa di persistenti barriere. La consapevolezza dei potenziali delle donne e del diritto di avere pari opportunità, offre lo stimolo per un messaggio positivo, che individua negli organismi di parità, in particolare universitari, preziosi alleati nell’affermazione di percorsi di empowerment e gender mainstreaming che permettano alle donne e alle scienziate semplicemente di essere ed esserci. -
Nastri vichiani. Ediz. ampliata
Vico è «capo» costante dei nastri – per usare proprio la sua metafora – che questi saggi rappresentano. Mutano invece l’altro «capo» e il tertium comparationis: Cartesio e l’autobiografia, Spinoza e l’ermeneutica, Baumgarten e l’estetica, Kant e il senso comune, Heidegger e la metafisica.rnQuesta seconda edizione non è stata solo accuratamente rivista e aggiornata, ma anche arricchita di un nuovo saggio (il secondo). -
John Locke e Nicolas Thoynard. Un'amicizia ciceroniana
L'erudito francese Nicolas Thoynard o Toinard, come lui stesso si firmava, fu probabilmente il più grande amico di Locke ed ebbe con lui una copiosa corrispondenza; proprio quest’ultima ci consente di ricostruire la complessità del loro rapporto. Complesso è senz’altro il groviglio di informazioni su diversi argomenti (resoconti di viaggio, studi biblici, osservazioni scientifiche, notizie erudite ecc.) che transita nella loro corrispondenza e che necessita di un lavoro di ricostruzione per essere compreso nel dettaglio. Ancora, complesso è l’intreccio di relazioni che ruota attorno ai due corrispondenti, sia nell’ambiente dei curiosi francesi che in quello dei virtuosi inglesi. Complesse sono le vicende storiche che vivono i due intellettuali, che ne influenzano in vari modi la corrispondenza; più complesso è senz’altro il loro legame, ispirato all’ideale ciceroniano di un’amicizia tra uomini virtuosi che si concretizza nello scambio di 'beneficia e gratia'. La forte componente ideale che supporta il legame, che si modella su quello tra Cicerone e Attico, ne garantisce la sopravvivenza. -
La dignità globale. Un mondo dell’uomo per l’uomo
Il dopoguerra è stato prodigo di promesse: Nazioni Unite e Comunità Europea hanno proclamato che ogni uomo ha diritto a una vita decorosa. Questo impegno oggi è solo un ricordo, mentre nel mondo il neoliberismo accentra la ricchezza e accresce la miseria.«Uno scritto filosofico in cui l’autore fa il resoconto di ciò che è accaduto quando, dopo la sconfitta dei totalitarismi, Nazioni Unite e Unione europea dichiararono che ogni uomo ha diritto a una vita decorosa» - Gianluca Modolo, Robinsonrn Che cosa ha bloccato quella promessa? L'autore ritiene che uno dei principali ostacoli sia stato l'arretratezza della cultura occidentale, fondata ancora su un dualismo di matrice religiosa sconfessato dalla scienza. E sulla base del monismo evoluzionistico disegna un'«utopia concreta», nel senso teorizzato da Bloch, immaginando un mondo in cui il potere sia gestito da organismi laici all'insegna dell'equità e ognuno sia libero di professare la propria religione purché lo faccia in forma privata rispettando le opinioni altrui e i diritti della persona. Prefazione di Alfonso M. Iacono. -
A sinistra del cuore. Il cinema di Robert Guediguian
Troppo semplice definire come “politico” il cinema di Robert Guédiguian. L'impegno mostrato dal regista francese, classe 1953, nel suo percorso artistico è molto più profondo e complesso. C'è la volontà di non abbandonare mai le proprie origini di autentico marsigliese, frutto dell'unione di due diverse culture (quella armena e quella tedesca), e di raccontare l'universo dei lavoratori. Il presente, certo, ma anche il passato e la speranza nel futuro. “A sinistra del cuore” non è solo un'allusione politica, è anche passione, ricerca, condivisione, empatia e soprattutto amore. Partendo da un angolo di mondo come l'Estaque, il quartiere operaio marsigliese dove è nato, Guédiguian arriva a raccontare un intero universo di valori, sentimenti, idee, anche grazie alla presenza al suo fianco di sua moglie, Ariane Ascaride, interprete di quasi tutti i suoi film. E a mettere in pratica, attraverso il lavoro di regista (ma anche di produttore), i principi di giustizia sociale, dignità e spirito comunitario in cui ha sempre creduto fermamente. Con scritti di: Alain Bichon, Claudio Carabba, Stefano Consiglio, Valentina D'Amico, Donato De Carlo, Paola Dei, Federico Ferrone, Caterina Liverani, Marco Luceri, Daniel Montigiani, Luigi Nepi, Claudia Porrello, Gabriele Rizza, Paolo Russo, Eleonora Saracino, Boris Schumacher, Stefano Socci. -
La situazione italiana a un quarto di secolo dalla Conferenza mondiale sulle donne di Pechino. Il gap di genere tra ostacoli nel mondo del lavoro e stereotipi culturali
La Conferenza mondiale sulle donne di Pechino del 1995 rappresenta tuttora un punto di riferimento per i diritti e l’equità di genere. Ripercorrere le tematiche che hanno caratterizzato l’ampia articolazione degli interventi e delle proposte politiche ha un duplice scopo: da una parte far emergere a più di vent’anni dall’incontro la lentezza dei cambiamenti nel superare le asimmetrie e realizzare l’effettiva parità, dall’altra sostenere la ricerca individuando nuovi contributi per proseguire, senza scoraggiarsi e con determinazione, verso una società più giusta in grado di promuovere le capacità femminili, mettendo al centro il valore della differenza. Il volume si propone, condividendo l’obiettivo con tutti/e quelli/e che hanno voluto partecipare a questa pubblicazione, di mantenere viva l’attenzione su argomenti cruciali per la crescita dell’intera società, dalla sfera familiare all’ambito occupazionale e formativo, ricordando anche l’impegno di chi ha dato tanto per far sì che le nuove generazioni abbiano una qualità della vita migliore. -
Mefisto. Rivista di medicina, filosofia, storia, Ediz. italiana e inglese (2018). Vol. 2/1
In questo numero contributi di: Elisa Arnaudo, Elisabetta Basso, Marco Annoni, Silvia Zullo, Maurizio Balistreri, Matteo Galletti, Chiara Mannelli, Gregorio Baldin, Monica Calabritto. -
In ricordo di Bino Li Calsi
Le testimonianze qui raccolte sulla figura di Bino Li Calsi non consentono solo di coglierne l’autorevolezza, il prestigio e uno stile più unico che raro, quello di un vero signore. Permettono di ripercorrere anche una vicenda all’inizio siciliana e poi sempre di più anche nazionale: quella dei parchi e delle aree protette e delle loro rappresentanze fino a quella nazionale di Federparchi di cui Bino divenne presidente. Risulterà chiaro perché essa meritava di essere ricordata e non dimenticata. Dovuta a Li Calsi ma utile e valida anche per chi di parchi e aree protette deve occuparsi in una fase tanto complessa e complicata come quella di oggi. -
Natura, cultura e realtà virtuali
Questo volume promuove all’interno del dibattito accademico una riflessione approfondita su tre nozioni di lunga durata – natura, cultura e realtà virtuali – per dare piena voce alla polifonia dei linguaggi espressivi che contraddistingue l’età contemporanea. Proprio in virtù del contatto privilegiato che la filosofia viene ad instaurare con discipline importanti come le neuroscienze, l’ecologia e il diritto, il dibattito natura/cultura sembra non poter più opporre biologia e cultura mediante l’asserzione secondo cui «se qualcosa è culturale, non può essere biologico e viceversa», in quanto la realtà virtuale costituisce oggi un grande momento di sintesi di un lungo percorso di indagine che viene da lontano, rivoluzionando i codici fondamentali della società e della politica. -
Me pudet. Poesie 1994-2017. Ediz. critica
Nella prosa di Silvana Grasso si riscontra un continuo, quasi ossessivo, ricorso a forme metriche che rimandano ai ritmi della lirica e dell'elegia. Di ciò s'erano accorti elegantissimi lettori, convinti che nei suoi cassetti dovessero nascondersi delle poesie. Avevano ragione. Ora viene pubblicato l'intero corpus; per quanto il titolo – ""Me pudet"""" – rammenti la ritrosia e il disagio dell'autrice a esporre la parte più segreta e seducente della sua scrittura. Da una silenziosa e appartata cameretta Silvana Grasso guarda il mondo, le creature miti (e sempre giovani), l'impietosa natura. Così ha composto il suo canzoniere, scandaloso e pudico, che narra vicende minime e che, in quanto tali, riguardano tutti."" -
L'uomo dall'impermeabile giallo
Lungo i binari che segnano l’ultimo tragitto di un treno locale si compie il viaggio di una giovane donna verso la scoperta di sé e del mondo. La voce di un inconsueto narratore accompagna e commenta le tappe di questo cammino di crescita della protagonista, per la quale emozioni ed errori, bilanci e delusioni divengono consapevolezza delle luci e delle ombre del proprio animo e del gioco di finzione-verità che regola i meccanismi dei rapporti umani. Un romanzo che sa unire l'indagine della psiche femminile con la capacità di smascherare le logiche ciniche e perverse di ambienti di successo e di potere declinati prevalentemente al maschile. Il tutto arricchito da colpi di scena e da un tocco di ironia che nasconde, a tratti, nostalgico rimpianto per un mondo di valori ormai perduto per sempre. Prefazione di Alan Friedman. -
Clicco quindi educo. Genitori e figli nell'era dei social network
Recuperare la fiducia nella propria capacità di educare, anche in uno scenario in cui la diffusione delle tecnologie digitali sembra renderlo sempre più difficile. È il messaggio – rivolto a genitori ed educatori – che lega tutti i contributi di questo volume, nato per raccogliere gli interventi della giornata di studio realizzata da Aiart Milano in collaborazione con l’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi. Studiosi, insegnanti, giornalisti esperti del settore e genitori analizzano opportunità e problemi posti dall’uso degli strumenti fornendo conoscenze e spunti d’azione. Nella convinzione che i “nativi digitali” non siano realmente esperti come si dice e si crede, e che, piuttosto, adulti e ragazzi abbiamo di fronte le stesse sfide. Da affrontare insieme, con spirito aperto. -
Novy Mir. Storia psicovegetale
Ogni romanzo (efficacia, bellezza, raffinatezza nascono dalla scrittura, dalla fantasia e dalla complessità di chi lo scrive) somiglia a un labirinto. L'intreccio è fatto di strade che portano a perdersi o a trovarsi, dipende dalla guida, dall'Arianna che certamente è il risultato della fusione tra chi scrive e chi legge. I romanzi e i racconti di Enzo Guidi da questo punto di vista sono esemplari: si viaggia in un mondo che può sembrare frutto di una delirante immaginazione dove tensione onirica, veggenza e incubo potrebbero essere l'autobiografia di un'anima alla ricerca di una via di fuga dall'esistente. Ma ben presto il lettore si accorge, da alcuni segnali, da certi riferimenti che ciò di cui si parla è drammaticamente il nostro mondo o, meglio, quello che è diventato o potrebbe diventare: una dimensione in cui è davvero difficile distinguere i diversi ruoli della vita e dove apparenza e vero, virtuale e reale convivono senza alcuna linea di demarcazione. Un universo kafkiano dove gli oggetti, le cose, le forme dell'esistenza continuano a mantenere i loro caratteri di sempre ma risultano inquietanti perché è venuta meno la loro sistemazione logica. Come accade nella pittura metafisica dove lo spostamento dal suo luogo naturale di un oggetto produce inquietudine e tensione. Dove un insieme di bottiglie nella loro perdita di funzione possono, se contemplate da lontano, assumere una connotazione di paesaggio urbano. Ecco non ho detto niente sulla trama del romanzo (altrimenti che enigma sarebbe e che facile labirinto...). Solo un accenno: Novy Mir, mondo nuovo, non allude alla rivista fondata nel 1925 da Anatolij Lunacarskij e da Jurij Steklov, poi negli anni Sessanta vicina alla dissidenza. È un romanzo che, con precise tecniche cinematografiche, ci porta verso una nuova realtà, dove l'uomo cede la sua centralità sapendo di essere vita nella vita. Non a caso si parla di coscienza vegetale. Mi sono invece voluto soffermare sulla intenzione, sulla vocazione scritturale di Guidi. Una scrittura che nasce dalla articolazione speculativa, da un continuo interrogarsi e ragionare sull'uomo e il suo divenire ma che si affina, si essenzializza fino al punto di raggiungere una gradevolezza musicale, uno snello e armonioso passo di danza. Ed è grazie a questa apparente contraddizione tra poliedricità della trama e linearità espressiva che davvero nasce un rapporto di complicità tra i due lembi dell'immane ferita: lo scrittore e il suo pubblico. -
La piazza delle Vettovaglie
La piazza delle Vettovaglie ha una storia secolare. Il volume ripercorre le tappe che l'hanno caratterizzata dal Medioevo sino ai recenti restauri e ne delinea il futuro teso non solo a salvaguardarne il patrimonio architettonico e monumentale ma anche a valorizzare il suo insieme come luogo di vita collettiva. -
Pleasure of imitation. Naturalismo e filogenesi del linguaggio nelle teorie di Hensleigh Wedgwood e di Charles Darwin
Il libro prende in considerazione l’influenza delle teorie imitative del linguaggio sulla genesi e lo sviluppo del pensiero linguistico darwiniano. Si analizza, in particolare, il contributo del filologo inglese Hensleigh Wedgwood (1803-1891), promotore di una visione naturalistica dell’origine del linguaggio improntata a meccanismi onomatopeici, interiezionali e analogici. La prima parte del testo è dedicata all’analisi della teoria wedgwoodiana e al suo inquadramento all’interno del panorama britannico, con particolare riferimento alla tradizione filologica dell’epoca, al modello uniformista proposto dalla geologia e al dibattito accesosi con il sanscritista tedesco Friedrich Max Müller. La seconda parte esamina la presenza del pensiero di Wedgwood nell’opera di Darwin e l’importanza che ha rivestito, in particolare in ""The descent of man"""", per fornire una spiegazione dell’origine del linguaggio che fosse coerente con la teoria della trasmutazione delle specie."" -
La scienza a giudizio. Questioni aperte dal «casus belli» Stamina
Se la vicenda Stamina sembra essere un caso chiuso, altrettanto non si può dire delle questioni che essa ha fatto emergere. Quando si intrecciano le competenze di scienziati, medici e giudici, riguardo a un valore primario quale la salute dei cittadini, si verificano ciclicamente controversie che mandano in cortocircuito il dialogo tra scienza, diritto ed opinione pubblica. Ridurre il clamore suscitato dai casi di pseudomedicina a un problema di analfabetizzazione scientifica è semplicistico e non rende giustizia ai pazienti coinvolti. Questo libro, muovendo da un’articolata analisi delle posizioni emerse sul caso Stamina, esamina tematiche trasversali come la definizione di scientificità, la valutazione processuale di fatti medico-scientifici, nonché il problema della comunicazione ai cittadini della malattia, dei trattamenti e, in generale, della scienza. -
Possenti 1953. Un taccuino inedito
Il volume si propone di cogliere una fase estremamente precoce dell’attività artistica del pittore lucchese Antonio Possenti. L’analisi formale del corpus di disegni contenuti in un taccuino finora inedito permette infatti di riconoscere un ampio repertorio di temi e soggetti che l’artista svilupperà progressivamente nei successivi sei decenni di produzione grafica e pittorica. I disegni vengono contestualizzati ponendoli a confronto con le altre opere grafiche realizzate da Possenti in questi anni di esordio e sperimentazione, sia tecnica che formale. L’analisi è arricchita dall’ultima intervista concessa dall’autore, il quale di fronte al quaderno, rivisto per la prima volta a distanza di lunghissimo tempo, ripercorre un periodo della propria carriera fino a ora mai investigato dalla critica. -
Nietzsche: filosofo della libertà
Tra il 1883 e il 1885 Nietzsche compone ""Così parlò Zarathustra"""", un’opera da lui stesso definita «per tutti e per nessuno», difficile da decifrare. Questo libro svela l’enigma di Zarathustra: la formula della suprema affermazione della libertà umana. A tal fine, Zarathustra indica un sentiero da percorrere che condurrà ad una radicale trasformazione del sé. Benché si tratti di un sentiero irto di ostacoli, l’uomo che avrà il coraggio di attraversarlo – provando a «vivere pericolosamente» – potrà ottenere una profonda consapevolezza di se stesso. Pur conscio della provvisorietà di tale percorso, l’io potrà dare piena espressione alla propria personalità, traendo il massimo di ricchezza dalla complessità dell’esperienza."" -
Uomini come bestie. Il medico degli ultimi
Dagli anni bui del terrorismo fino alle carceri superaffollate. È questo il doloroso percorso cronologico che Francesco Ceraudo, pioniere della medicina penitenziaria italiana, compie in quest’opera non viziata da ideologie politiche o religiose. Solo esperienza vissuta sul campo, a contatto con gli ultimi degli ultimi. Un percorso di coraggiosa cronaca che mette a nudo la disumanità di un sistema carcerario non certamente degno di una nazione che si ritiene civile. Un lungo viaggio nel quotidiano dolore di quanti hanno commesso crimini o errori, che comunque vada, peseranno non solo sul resto della vita, ma anche su quella dei loro familiari, amici. Saranno sempre e comunque, anche se rei di piccoli reati, degli avanzi di galera. Ceraudo cerca di dare, se possibile, un’identità a questa istituzione che in riferimento alla nostra Costituzione dovrebbe essere di pena e rieducazione. Il quadro che ne esce è semplicemente raccapricciante. Prefazione di Adriano Sofri. -
Sui progessi della filosofia. Predisposto per il concorso della Reale Accademia di Berlino per l'anno 1792: «Quali progressi ha compiuto la metafisica dei tempi di Leibniz e Wolff?»
Salomon Maimon scrisse quest’opera con la medesima sussultoria frenesia che contraddistinse la sua vita. Sulla sfondo di un serrato confronto con il pensiero di Leibniz, egli vi compendia la propria critica alla filosofia kantiana ed al suo tentativo di riportare alle forme trascendentali del pensiero tutti i particolari oggetti dell’esperienza. Oscillando fra dogmatismo razionale e scetticismo empirico, Maimon affronta qui il problema della relazione fra soggetto e oggetto, collegato a quello della “cosa in sé”, e più in generale della congiunzione fra il sensibile e le categorie. Il rimprovero mosso a Kant nel ""Versuch über die Transzendentalphilosophie"""" (1790) di aver creduto che fosse il concetto a determinare attraverso se stesso il proprio oggetto, si precisa in queste pagine facendo espresso richiamo alla necessità di accordare il pensiero con gli atti dell’immaginazione produttiva, gettando così le basi per una possibile “logica dell’immaginazione”.""