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Degli animali. Viaggio nel bestiario di Giampiero Neri
Bandiere è un cantiere aperto di studi attorno alla poesia contemporanea. Non è un metodo, né un genere. Vuole essere l'esercizio di un'esistenza politica, giacché solo la poesia sa pensare il significato delle cose. Bandiere è una scelta editoriale affidata a poeti, critici e scrittori, votati, in piena libertà, alla ricerca della centralità della parola. Non c'è alcuna emergenza culturale da affrontare se non quella che rende la poesia una questione di necessità contemporanea. Non si accetta la negazione che sottomette: occorre semplicemente accettare ciò che ci trasforma. Bandiere è quello che ora deve essere fatto per una nazione affranta dall'invidia sociale, dal disprezzo, dal cinismo del terrore. Intende essere la costruzione di un modello rimosso, da tutti desiderato. Se davvero è, non è che la scommessa sulla dignità e sulla decenza di un folle amore per il sapere. Bandiere significa riconsegnare quello che si è capito. Ogni giorno l'uomo cura il suo campo, lo semina e lo difende. Ma sotto la tempesta occorre imparare a mietere. Ai discorsi di questo coriaceo mondo, che non sa che imporre se non la derisione, la distruzione, il sarcasmo amaro della superficialità, Bandiere dichiara che le parole dei poeti sono altre. Misericordia, giustizia, coraggio, ascolto, generosità, gentilezza: la ricerca del senso dell'io attraverso le differenze dei molti. Quello che con serietà selvaggia stiamo facendo, lo si capirà solo alla fine del viaggio. Ma il viaggio è interminabile: la poesia contemporanea, qui e ora, dovrà essere antica e futura. Un appassionante viaggio nel variegato mondo di Giampiero Neri e dei suoi animali attraverso i suoi scritti poetici e i testi in prosa. Un'indagine ricca di citazioni che indaga le connotazioni ricorrenti e le eccezionalità con riferimenti letterari, scientifici e filosofici, impreziosita dalle illustrazioni di Luciano Ragozzino. -
La forma della neve
"La forma della neve"""" è la storia di una donna di oggi ma è anche un viaggio verso il centro di sé, verso il bisogno di essere madre, di amare, di trovare un porto che la accolga senza volerla cambiare. Sembra tutto disponibile, tutto a portata di mano, eppure la vita naviga su una costante sensazione di vuoto e di fragilità. Il bisogno di amare e essere amati resta, però, un nodo cruciale." -
La casa del platano
"Il ritratto di mio padre è in parte il ritratto di questo paese, delle persone che mi hanno aperto la loro casa consegnandomi frammenti di memoria come quarzi preziosi. Non ricordo, nella mia famiglia, un pranzo o una ricorrenza che avesse in sé una patina di «normalità», come se il nostro benessere fosse rimandato a una data imprecisa e non avesse senso se distaccato dalla necessità di cambiare il mondo. «Dopo», quando tutte le ingiustizie se le fosse portate via un socialismo buono, un San Francesco senza più i panni del ricco, ecco forse allora avremmo finalmente apparecchiato e mangiato come «Dio comanda»."""" Nel suo racconto denso di ricordi e di testimonianze, Rosalba de Filippis ricostruisce, con parole di figlia, la vicenda personale, familiare e politica di suo padre Vincenzo, «il professore», in una comunità dell'entroterra molisano. Antonio D'Ambrosio inquadra tale esperienza nella storia più ampia di quel territorio negli anni del secondo dopoguerra." -
Segreti di sabbia
In un paesino a strapiombo sul mare due donne, Sofia e Letizia, si incontrano e innamorano. La prima, più grande, è professoressa di Lettere e ha vissuto con la madre imprenditrice e la vecchia balia. Letizia è giovanissima e ribelle: vive nel paese marchigiano dove Sofia, trasferitasi per lavoro, ha riaperto dopo anni una residenza di famiglia. Lasciato il fidanzato a poche settimane dalle nozze Letizia è determinata a vivere senza nascondersi.rnNasce un amore segreto, fatto di passione e accudimento, racchiuso nel privato della casa nel bosco, lontano dall’invadenza del paese e dal giudizio sociale. Sofia scopre sé stessa ma è incapace di accettarsi. Presto le sue speranze vengono distrutte dall’ex fidanzato di Letizia…rnIn una crescente presa di coscienza, Sofia arriverà, con dolore, a un cambiamento radicale.rnUn romanzo dominato dai contrasti che alterna passato e presente, amore e aggressione, pubblico e privato, intimità e vergogna. -
Gli inseguiti
Un romanzo corale che certifica l'impossibilità delle relazioni così come della solitudine. I protagonisti, ognuno con un conto aperto col passato, nel loro girovagare alla ricerca di una risposta o forse di un nascondiglio, si ritrovano a incontrarsi e scontrarsi tra confessioni, reticenze, amori, odi, fallimenti e speranze. Eugenio, editor ossessivo e inaderente alla realtà; le sorelle Loredana e Marzia, una affascinante e malinconica, l'altra ciarliera e incapace di sofisticazioni; Barbara, atleta dilettante e bugiarda compulsiva; Cesare, anziano di grande saggezza e avviato all'inazione; Franco, operaio, prepotente per necessità e vittima per vocazione. Infine Oreste, che dopo aver commesso un crimine in gioventù cerca riscatto nell'alcol e nel sacrificio di sé. -
L' infinito presente. Ventinove poeti e ventinove artisti per i duecento anni dell'«Infinito» di Leopardi. Ediz. illustrata
29 poeti e 29 artisti per il bicentenario de ""L'Infinito"""" di Leopardi."" -
Dal ventre
Quando Gianguido, scrittore mancato, comincia una nuova vita come agente immobiliare a C., immaginario paese toscano, insieme a Lea, atleta dalla brillante carriera tragicamente interrotta, una serie di singolari eventi ha inizio. Una casa in vendita è invasa da lettere inquietanti del precedente proprietario scomparso, brandelli di vite sciupate che sembrano presagire una fine imminente. Un'ambigua donna americana, Josepha, compare in paese con l'infernale amante e due gemelli silenziosi. Una stele funebre nei pressi di una decadente villa di campagna infesta gli incubi di Gianguido e Lea con creature fungiformi. Quando poi un brutale omicidio sconvolge C., Gianguido dovrà calarsi nella gola dell'abisso, braccato da revenant dal fosco passato e luridi abitatori di un mondo trasfigurato dal peccato. Fra luoghi fantasmagorici e sagome di zolfo, attraverso un cammino di redenzione che coagula intorno a sé streghe e circensi, veggenti e falliti, ""Dal ventre"""" analizza il dramma dell'umanità perduta e ritrovata con effervescenza alchemica, in una tela nera di rimandi che da Landolfi raggiunge Topor."" -
Nessuno ha mai visto decadere l'atomo di idrogeno
Zeno Bizanti ha un passato da autore di programmi spazzatura per la TV da redimere, una tartaruga e un seminterrato di una casa appena acquistata da svuotare. Tra una partita di Subbuteo e il trasloco tutto, nella sua nuova vita, procede secondo i piani, fino a quando non bussano alla porta e gli recapitano alcune Moleskine rinvenute in vari punti della città. Taccuini consegnati da bizzarri personaggi e che sembrano celare il mistero di un mondo scomparso e di una società segreta. Tra rimandi letterari, riferimenti alla realtà e alla finzione, si dipana un'avventura dai risvolti tragicomici, ricca di sorprese e colpi di scena, alla fine della quale sarà lecito chiedersi se la verità non sia la più immaginaria delle soluzioni. -
L'alito delle ombre
C'è in queste pagine scabre, tese e pur traversate da una musica ferma, la scena della dimissione di un uomo dalla vita, o meglio una specie di estrema scoperta: «qualche volta mi sono sentito re di Roma/ ed ora sono un passeggero senza biglietto e senza meta». Oppure, come dice altrove: «forse ho capito cos'è la demenza». Spinta da varie forze, tra cui il lutto e altri neri disincanti, la vita che il poeta ritrae addosso a sé, e che ha «incontrato il suo destino», non è più che muta vanvera, nessuna attesa, nessuna preghiera (anche se l'esergo biblico di Bob Dylan, che indica lo stesso vento di cui parla Leopardi ne l'Infinito...), bestemmie silenziose. E però una necessità, ancora, di dirsi. Come in un osso di seppia che rechi un messaggio fossile, come uno strappare ancora il silenzio che è sola voce della sventura. La poesia di Miniello sa spogliarsi di ogni vanità in questo diario illacrimato, micidiale e crudo, senza cessare d'esser poesia. Perchè la poesia in fondo è la scoperta della vanità di ogni vanità. «Il cuore dell'uomo ha sempre fame/ ma si perde nell'intrico dei sentieri». (Davide Rondoni) -
Lo spettacolo della taranta. Viaggio nel Salento
"Siamo nelle terre dove un ragno produce un ballo sfrenato, carico di magia espressiva e di coinvolgente passione. Il tarantismo nasce da queste danze, dai riti, dalle cerimonie e dai canti che si trovano disseminati nelle profondità delle storie del Sud. Ciò che sta prima della comunicazione, c'entra con la vita e con la sua originaria struttura. Diversi studiosi e molti artisti hanno attraversato il Salento, come pionieri in cerca delle radici della espressione umana, e hanno trovato situazioni impastate di solitudine, di paura e di abbandono, dove frammenti di un nuovo teatro esplodono come una festa totale. È riservato a noi il compito di seguirne le tracce.""""" -
Fuoco bianco
"Ecco una voce che deve arrivare al candore, al fuoco bianco, al candido. Ci arriva per violenza e trattenimento, per fuga ed eccedenza e per misura. Arrivare deve alla luce che, lo sappiamo, arde nel Salento interiore e in quello manifesto di una terra e di una poetessa che in quella accensione si interpretano a vicenda. La voce di Irene Ester Leo, esagerata, ovvero eccedente l'azione propria che ci si attende dalla poesia e dunque, proprio per questo, poesia che provoca e chiama, si è da subito qualificata come potente e infera. Nutrita da vaste linfe dell'arte della parola, dai grandi del Novecento (che compaiono in citazioni di apertura) fino alla conterranea Claudia Ruggeri, la voce di Irene Ester dà conto di una situazione limite, sofferta eppur cercata, come luogo dove il mondo «non accade due volte/ se ci sono i tuoi occhi». Il suo tendere a una fusione con gli elementi della natura, sospinta dalle varie esperienze, dalle diverse vie dell'amore, nutrito parimenti da furori e malinconie, non è dunque un panismo, e nemmeno un facile estetismo. Lo segna un senso di creaturalità, dovuto anche all'esperienza della maternità, una ricerca dell'Origine, di quel fuoco bianco che si fa uno con la rosa, come vide Thomas Stearns Eliot. E proprio questo nome di poeta, pur così lontano dalle sensibilità di una poesia mediterranea, greca, da finibus terrae, suggerisce l'ampiezza della sfida della Leo, di una poesia che nasce ma non resta più nel Novecento."""" (Davide Rondoni)" -
Se scendevi per strada
«Daniele Giustolisi ha un'anima musicale e uno sguardo che mantiene una fanciullezza che ai nostri tempi - abitati da europica vecchiaia, da culturame stanco - parrebbe quasi abnorme. Una musica e una fanciullezza tutt'altro che ingenue, ma calibrate al fuoco della vita e dello studio. Una poesia che traversa luoghi interiori ed esteriori senza fingere di non vedere la malora che li abita, la disperanza che li corteggia, i contrasti. Ma una poesia che non viene meno all'unico suo vero compito: il canto della umana condizione, mai fissata in un'unica opzione o tensione, ma drammatica, viva, esposta. Giustolisi è un osservatore, in una sospensione che sta trovando il suo tono, tra i battiti ormai classici della beat generation e quelli della più duratura lirica italiana. E non separa mai sé stesso in modo netto dall'andare delle cose. È dantesco ed è blade runner, insomma. E abbiamo bisogno di poeti così per evitare all'arte della parola umana la chiusura in accademiette, piccoli circuiti mentali e sentimentali, asfissie del ritmo. La sfida che lo attende è grande. Ma lui lo sa». (Davide Rondoni) -
Ultima fermata Italia. Incubi, sogni, deliri e illusioni dalla A alla Z
Napoleone Battista Mussolini si è rifiutato di scrivere l'introduzione di questo volume perché: ""È evidente che il libro è stato scritto da soggetti sovversivi, comunisti, che non hanno rispetto della disciplina. Gente che il mio avo almeno aveva tolto di mezzo"""". Il Cardinale Popuzzo della Curia Romana si è chiesto perché mai dovrebbe curare lui l'introduzione di """"un libro da cui è meglio tenersi lontani giacché non contribuisce a salvare l'anima di nessuno"""". Anche Giandomenico Fantoni del centro sociale emiliano Gambero Rosso ha declinato l'invito a introdurre il volume: """"Non avete alcun diritto di avere qualcuno che legga Ultima Fermata Italia. Spero ne blocchino la pubblicazione. Raccontare la realtà con impudenza o ghignando non ci libererà dal populismo e dal fascismo. Peraltro non giovandosi di contributi pubblici non può essere - sottolinea - di interesse sociale"""". Malgrado codeste buone motivazioni il libro è stato pubblicato lo stesso. E se ora lo stai sfogliando o addirittura l'hai comprato allora non hai scampo! Anche tu patirai il pubblico ludibrio. Amen."" -
Quella ricchezza detta povertà. I sentieri di Paolo Bertolani
Avvitandosi in un sentimento molto leopardiano del vero e delle illusioni, del loro reciproco cercarsi e smentirsi, dell'assedio del nonsenso e della necessità di ""dimenticare per non morire"""", la voce di Paolo Bertolani insiste a bruciare sino a liberare faville d'intensissima pietà. """"Poveri tutti quelli che vivono"""" (pòvi tuti quei che viva): poveri gli uomini e i bambini, poveri gli animali... Non c'è che povertà - anche se in essa sta tutta la nostra ricchezza."" -
La terza aquila. Il prezzo dell'onore
Nel 9 d.C. il territorio germanico tra l'Elba e il Reno sembra destinato a diventare una nuova provincia romana. Strade e piccoli borghi sono in costruzione e i commerci fioriscono ma tra le fiere tribù barbariche cova la ribellione. Le avvisaglie del pericolo non sfuggono alla giovane recluta Lucio Valerio Giusto di Ariminum che tenterà di avvertire il governatore Varo. Un libro sia per gli appassionati di storia, sia per gli amanti del genere drammatico e avventuroso grazie a un'attenta ricostruzione degli eventi e a un intreccio ben orchestrato della trama. Lo scontro tra Romani e Germani avvenuto nella selva di Teutoburgo all'alba del primo millennio è al centro del romanzo in un'atmosfera fremente e convulsa che coinvolge anche il lettore digiuno di nozioni militari. E poi c'è l'amore, che non si ferma nemmeno in tempo di guerra, e nel libro, come nella vita, i guerrieri acquisiscono tratti più umani e nascono relazioni e complicità destinate a durare tutta la vita. Guerra e amore, onore e tradimento, spietatezza e altruismo... un puzzle realistico in un intreccio figlio di un destino a volte ingrato, a volte inaspettatamente generoso. -
Fratture a legno verde
Antonio Ferrara imbocca la strada della poesia offrendo al pubblico un'opera prima che stupisce per la trasparenza dei contenuti e la combinazione stilistica e di poetica. C'è in questi versi l'indicazione di un cammino, una luce che illumina la strada percorsa negli anni, attraverso una voce che ha recuperato l'innocenza di un bambino, consapevole che ""chi cresce senza amore / non se lo scorda, / gli dura tutta la vita / dentro, come un buio"""". In """"Fratture a legno verde"""", come sottolinea Aldo Ferraris nella prefazione, è dunque presente """"un narrare che lentamente si scioglie in consapevolezza terapeutica, in parola che guarisce, che restituisce alla realtà la sua cocciuta antica resistenza, la sua capacità salvifica di creare""""."" -
Arimanere
L'opera prima di Maria Del Vecchio è il risultato di un processo di maturazione stilistica e umana, la prova evidente di come la poesia costituisca una forma d'arte in grado di strutturare la propria ""voce"""" restituendo parola al mondo, nominando i drammi e le gioie della propria esistenza. Come sottolinea Maria Grazia Calandrone nella prefazione del libro «eccezionalmente per la nostra poesia contemporanea, nelle poesie di Maria Del Vecchio ricorre la parola """"gioia"""" e, altrettanto eccezionalmente, viene ripetutamente dichiarata un'inclinazione alla gioia della persona scrivente, un muovere """"a favore del sole"""" e """"a scapito della notte""""». Fa bene la lettura di «Arimanere»: come scrive l'attrice Sonia Bergamasco, al termine della nota finale che chiude la raccolta, questo libro «porta beneficio»."" -
Al centro dei rovesci
C'è un grido che percorre i versi di Simona Cerri Spinelli. Una voce precipita e illumina le pagine di questa raccolta. Giampiero Neri scrive nella nota finale del libro come queste poesie «vengono da molto lontano, prive come sono di ornamenti, nude e non si possono ignorare». Non si può non notare come «Al centro dei rovesci» rappresenti un chiaro invito a danzare il ballo della vita, a «non temere niente dai sogni». -
Tra terra e cielo
L'eleganza stilistica e la semplicità dei versi di Filomena Ciavarella, sono il riflesso di un cammino che conduce il lettore dentro le cavità dello sguardo poetico dell'autrice. Non un esercizio di stile bensì il tentativo, riuscito, di cantare ciò che ""Tra terra e cielo"""" seduce, ispira, parla."" -
Dammi tue notizie e un bacio a tutti
"Dammi tue notizie e un bacio a tutti"""" di Valerio Grutt è il risultato di un percorso di maturazione stilistica ed esistenziale, la traccia nitida, cocente, di un lavoro durato anni intorno all'idea di una poesia che parli la lingua del mondo e dei sentimenti, al servizio del bene, per affrontare i temi della morte e dell'amore con l'esigenza di una lirica che tocchi i lettori."