Sfoglia il Catalogo ibs028
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8701-8720 di 10000 Articoli:
-
La città bucata
Dalla prefazione di Franca Mancinelli: ""La città bucata di Antonella Palermo è la mappatura di una geografia interiore costellata di faglie e distanze che aprono vuoti tanto più dolorosi quanto a essere in gioco è la possibilità di un legame con l'altro. Questo rapporto con un tu è cercato costantemente, oltre il senso di estraneità e di perdita che si ripresenta nelle vicende, con quella forza tenace e sempre intatta di chi è pronto a combattere inerme, «a ferri scoperti / con l'anima a vista». Il proprio bisogno di fondamento non arretra di fronte alle mancanze dell'altro, alle cavità profonde del terreno che gli è concesso""""."" -
Tre di uno
"Tre di uno"""", l'opera prima di Beatrice Cristalli, come sostiene nella postfazione il lessicografo Silverio Novelli, """"è un libro forte"""". Un percorso umano, prima ancora che linguistico, rigoroso e tenace, nel quale il lettore è spinto a fare i conti con le proprie certezze, attraversando le pagine di una raccolta che, per intensità stilistica e di tematiche trattate, non può non catturare l'attenzione. Come afferma Giovanna Rosadini all'inizio della prefazione, """"fin dalla prima poesia di questa compatta e intensa raccolta, i temi fondanti della poetica di Beatrice Cristalli si annunciano e delineano: quello dell'identità di un soggetto depotenziato dalle dinamiche del mondo contemporaneo, e il suo rapporto con la parola""""." -
Lo sbarco salato del risveglio
"Il titolo di questa seconda raccolta di poesie, 'Lo sbarco salato del risveglio', riprende il verso interno di un componimento, secondo una pratica messa in atto da Marco Pacioni già nel precedente lavoro pubblicato, 'Il bollettino dei mari alla radio'; ma ad accomunare i due libri c'è in primo luogo il tema di fondo, che è il mare, inteso nello specifico come Mar Mediterraneo; e che l'autore rappresenta come spazio demotico, come topos, luogo simbolico e insieme storico e geografico in grado di essere specchio del nostro tempo, perfetto contraltare di quella modernità liquida della società che Zygmunt Bauman ha descritto così efficacemente"""". (Dalla postfazione di Sebastiano Triulzi)" -
Sofia ha gli occhi
"La raccolta di Verusca Costenaro s'incentra su Sofia, un alias dell'autrice, una figura-specchio introdotta come un'artista della fuga, autodefinizione che compare nell'epigrafe del libro tratta, come del resto il nome stesso del personaggio, da un romanzo di Paolo Cognetti. Sin dall'inizio, dunque, l'autrice stabilisce un'esplicita correlazione con un'altra opera letteraria, dichiarando l'intenzione di rapportarsi dialetticamente con altri generi letterari e, per estensione, anche con altre forme di espressione artistica, come la musica e la fotografia"""". (Dalla prefazione di Andrea Sirotti)" -
Abbiamo parlato di fortuna
L'opera prima di Francesca Boccaletto entra a passi leggeri nella sfaccettata realtà della poesia contemporanea. Lo fa con una voce matura e sorridente, consapevole delle proprie potenzialità, del proprio vissuto, delle cadute e della linfa vitale che le relazioni riescono a dare; come riporta Gianmarco Busetto nella prefazione: ""queste poesie sono un aprile, un inizio di primavera. Hanno il profumo delle stanze appena arieggiate e la fragranza dei caffè divorati nei tardi pomeriggi, quando il sole comincia a somigliare a un'arancia e la sera incombe con un carico di nuove possibilità per il vivere""""."" -
Nessun pensiero conosce l'amore
Con ""Nessun pensiero conosce l'amore"""" Fabrizio Falconi consegna il suo sguardo, la sua voce poetica, a quel lettore in cerca di risposte aperte sull'amore, visioni sensibili e insieme sagge, in grado di accogliere la multiformità del sentimento amoroso. Come afferma nella prefazione Olga Cirillo: """"la dimensione lirica del canto si adagia in un ritmo narrativo che sembra raccontare la storia di un solo uomo, pur accogliendo una moltitudine di ritratti""""."" -
Anatomia di una convivenza
"Anatomia di una convivenza"""" è un libro intimo, la messa a fuoco di una coinvolgente storia d'amore dentro il fragile equilibrio delle mura domestiche. La quotidianità prende forma grazie ad una poesia chiara e diretta, uno stile che abbraccia la realtà e la descrive nei suoi incendi, nei suoi furori, nelle paure più remote, sui corpi nudi di una coppia che sa cosa vuol dire amarsi." -
Poesie in tautogramma
"Poesie in tautogramma"""" di Alessandra Palombo è un libro per tutti gli amanti della parola, non un esercizio linguistico, ma una prova di come la poesia può divertire e allo stesso tempo commuovere. Come descrive nella prefazione Alessandro Fo: """"le fulminee accensioni tautogrammatiche si affilano così in strumento che trova la propria ragion poetica nel farsi denuncia e arma di reazione, di opposizione e di lotta. Contro una dilagante aberrazione, in deriva sempre più marcata rispetto a ciò che vorremmo identificare come «umano», il tautogramma stilizza in trame di un'araldica quasi trascendentale ciò che noi siamo, ciò che non vogliamo""""." -
Deja-vu. Testo inglese e fronte
"Déjà-vu"""", l'antologia di uno dei principali poeti britannici di oggi, curata e tradotta da Giorgia Sensi, riunisce il meglio della produzione poetica pubblicata e ancora inedita in Italia. Un vero e proprio viaggio dentro """"una poesia che mira a non mostrare le cuciture, a nascondere il più possibile le giunture; che è elusiva e allusiva, e i cui riferimenti sono indiretti, obliqui. È una poesia di affascinante lettura nella sua complessità, ma non oscura"""". La postfazione finale dell'autore, intitolata """"Scrittura e confini"""", restituisce la cifra complessiva di un percorso in cui letteratura e vita si dimostrano passaggi inscindibili, vie comunicanti tra generi e esperienze." -
Falco e ombra. Testo inglese a fronte. Ediz. bilingue
L'antologia di una delle poetesse britanniche più lette e riconosciute, curata e tradotta da Giorgia Sensi, riunisce il meglio della produzione poetica pubblicata e ancora inedita in Italia. Un percorso complessivo dentro una forma di poesia leggera e colta, di immediata comprensione e insieme mai lineare e univoca, riempita da uno sguardo che abbraccia la natura, osserva i luoghi, mette a nudo la propria esistenza. -
Altalena sui larici
È il registro esistenziale, e perciò legato e in qualche modo continuazione del primo libro Spigoli vivi, di una quotidianità a stretto contatto con la morte, ma anche rabbiosamente pervasa da pretese di vita. Ne deriva una contraddizione, che tenuta a bada dagli impegni diurni, esplode nel sonno: ""Allora la nostra psiche si vendica, cancellando le quotidiane rimozioni"""" (Franco Buffoni). Tutto questo prende forma nella poesia, in uno svolgimento stilistico rinnovato e pienamente sicuro dei propri mezzi."" -
Una minima stupenda
"Una minima stupenda"""" di Lucia Brandoli è un libro che apre finestre verso paesaggi fatti di memoria e quotidianità, nei quali l'amore e l'abbandono, la vita data alla luce e la paura, sono elementi evocati e trattati con la delicatezza di una parola che sa reggere l'urto dell'esperienza della propria vita, che è vita universale. O come esemplifica Sara Gamberini nella prefazione, in questa raccolta c'è """"inquietudine e rassicurazione, un'alternanza continua, senza tensione, di questi due punti dell'universo, del corpo, della materia, di un cuore minimo, minuscolo, del sacro""""." -
Black in / Black out
È un libro di contrasti, un progetto intermediale nel quale i testi sono la componente essenziale e drammatica. Pagine febbrili e rigorose, nelle quali la metrica è l'ingranaggio portante di una voce che si fa carico delle contraddizioni dell'esistenza, in un movimento continuo tra accettazione e respingimento, alla ricerca della propria pace, di un amore inteso come ordine conquistato. -
Shibuya crossing
L'incrocio di fronte alla stazione di Shibuya, a T?ky?, è noto come Shibuya Crossing. Se il monumento di Hachiko, davanti al quale le persone si danno appuntamento, crea l'impressione di una familiarità quasi domestica, il continuo spostamento della folla da un capo all'altro dei marciapiedi suggerisce irrealtà, impermanenza. Come l'incrocio, la raccolta di Damiana De Gennaro è un posto affollato: c'è il fantasma di uno sconosciuto senza nome, ragazze-visioni che si vaporizzano nel momento stesso in cui sono pronunciate, amiche di vecchia data e personaggi immaginari. Come proiettate in una lanterna magica, le immagini scorrono, si dileguano. Da un capo all'altro delle città due figure, diverse da tutte le altre, ricorrono, si rincorrono. Diventano filtro, parte stessa del guardare. Somigliano a un destino. -
Mappe
"Mappe"""", l'opera prima di Tiziana Altea, è un libro in cui poesia civile e lirica si fondono in una maniera del tutto unica con esiti sorprendenti. Un volume che mette in luce lo stato dell'umanità di oggi, le principali cronache di questi anni, con uno sguardo politico preciso; ma è anche un'opera che sa regalare al lettore una voce intima, consapevole della fragilità dei rapporti, parente di una tradizione lirica che trova in Antonia Pozzi la principale esponente. Con precisione Gabriele Scaramuzza scrive nella prefazione di Tiziana Altea: «il """"destino"""" di esser poeta le appartiene, come apparteneva a Antonia Pozzi, da lei intensamente amata, e seguita con intelligente partecipazione»." -
Istantanea di ippopotamo con banane. Testo inglese a fronte. Ediz. bilingue
Dalla prefazione di Patrick McGuinness: ""Philip Morre è scrittore mutevole – forse è per questo che gli servono due nomi: come poeta è Philip Morre, come traduttore è John Francis Phillimore. Ce ne possono essere ancora altri... Anche le qualità della sua poesia che ammiriamo sono poliedriche: da un lato un'arguzia scarna, scevra da sentimentalismi, dall'altro una distinta nota di melancolia. Come il loro autore, queste poesie sono cosmopolite e allo stesso tempo tipicamente, profondamente inglesi. Molte sono anche agrodolci: ne ammiriamo la parola perfetta, l'espressione precisa, il verso incisivo, ma anche le sensazioni più vagamente evocate: sogni di un tempo perduto, di occasioni perdute, o di amore perduto, di cui queste poesie sono testimonianza""""."" -
Tu io e Montale a cena
"Tu io e Montale a cena. Poesie per Zeichen"""" segna il ritorno sulla scena poetica di Gabriella Sica. Un libro di poesie conviviali e di viaggio, di sgomento e compianto, in cui frammenti di memoria quotidiana restituiscono al lettore alcune folgorazioni, essenziali e reali, sulla figura di Valentino Zeichen. Un canzoniere in vita e in morte per ricordare un amico, per confrontarsi con l'ineluttabilità del tempo, per consegnare il ritratto di una Roma d'amore, culla di poeti e metafora di una lingua poetica viva, che dura oltre il destino di ognuno." -
Teologia familiare e altre poesie
Dalla prefazione di Alessandro Fo: «Nel titolo ""Teologia familiare"""" si scorge una sorta di stemma della poesia di Fornaretto Vieri, i cui temi fondanti sono appunto il ricordo intenerito dei molti doni d'affetto ricevuti in seno alla famiglia e quella ricerca di Dio che sembra configurarsi come un mai appagato desiderio di risalire alle sorgenti ultime di ogni amore e di ogni grazia, l'Archetipo da cui si sono ripetute nella sua vita tutte le inesprimibili meraviglie di cui sono capaci le creature»."" -
La terra negli occhi
Una raccolta in cui spazialità e tempo, luoghi e domande trovano la sintesi perfetta, la forma più adatta, nella parola poetica. La terra d'origine siciliana, poi Parigi, Hanoi, New York, l'India, Buenos Aires e Città del Capo sono alcune delle tappe di un viaggio che scandisce la dialettica costante tra stasi e avanscoperta, nella consapevolezza che da ogni viaggio non si può fare altro che tornare e da ogni ritorno ripartire. -
Quarta stella
«""Era questo stare prossimi a sé / radicarsi in alleanza al proprio mistero / entrare nella sua costellazione"""". Una calma potenza irradia dalla poesia di Gisella Genna, che con questo libro ci offre la sua prima prova autoriale. E non potrebbe essere diversamente, come ci è suggerito fin dal titolo, che rimanda a quegli elementi della sapienzialità tantrico-buddista che sono i chakra: nel segno, """"all'ombra della quarta stella"""", snodo centrale di quel corpo sottile implicito alla nostra sostanza fisica capace di metterci in comunione col mondo: il simbolo del cuore, lo scrigno dei sentimenti e il luogo dell'unione, della conciliazione degli opposti, di quell'io più profondo capace di trascendersi. E infatti, per quanto sia indubitabile l'intonazione lirica della scrittura, essa rimane tendenzialmente implicita, o cifrata in una terza persona o in un più corale """"noi"""" in cui il soggetto si stempera. Tutti i testi di questa raccolta sono percorsi da un movimento centrifugo, da un afflato che nasce da un'interiorità posta in risonanza con l'esterno (...)» (dalla prefazione di Giovanna Rosadini)""