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Il codice del potere. Avvocati d'Italia. Storie, segreti e bugie della più influente élite professionale
Gli avvocati del potere sono un'élite, una sottile striscia professionale. Niente a che fare con la stragrande maggioranza dell'universo legale. Gli avvocati del potere sono un empireo, un raffinato ceto, una prima scelta di giuristi, consiglieri, difensori, consulenti. Che affianca, corteggia e si fa corteggiare dal potere economico, finanziario e politico. Sono esperti di diritto commerciale, bancario, industriale, amministrativo, fiscale, penale. Sono docenti universitari, a capo di piccole boutique legali, sono leader di grandi studi nazionali e stranieri, multinazionali del diritto. Gli avvocati del potere sono un potere. Che risplende, talvolta. Ma che non di rado, ammantato dal silenzio, si muove tra le ombre. Questo libro racconta chi sono stati, chi sono oggi, come sono cambiati gli appartenenti all'olimpo forense italiano. -
Cent'anni da interisti. Le quattro generazioni di una famiglia nerazzurra
Dallo stadio con le tribune in legno di via Goldoni alla leggendaria Arena, fino a San Siro a uno, due e poi tre anelli. È la poesia di un secolo di calcio nerazzurro. Figlio di padre interista, a sua volta figlio e fratello di interisti, e di madre interista, figlia e sorella di interisti, e ovviamente interista pure lui. Mauro Colombo racconta i cento anni dell'lnter attraverso la storia della sua famiglia. La lunga e pazza vicenda nerazzurra si intreccia con quella di quattro generazioni di tifosi, tra paesaggi agresti, cotonifici brianzoli e grattacieli metropolitani, tra affetti che si moltiplicano e si radunano in case dove continuano a comandare la buona educazione e il rispetto del più anziano. La famiglia Colombo (cognome lombardo per antonomasia) diventa così l'originale punto di osservazione per rivedere le gioie, i trionfi e te delusioni del grande popolo dei ""bauscia"""" lungo tutto il Novecento. Le immagini di campioni (e brocchi) indimenticabili corrono accanto a quelle di nonni, genitori, zii, cugini e nipotini componendo un affresco inedito e quasi fiabesco di vita collettiva."" -
Se telefonando. Le intercettazioni che non leggerete mai più
Come sarebbe l'Italia se negli ultimi dieci anni non avessimo avuto le informazioni provenienti dalle intercettazioni telefoniche? E come sarà quando una legge farà tacere per sempre i microfoni che, soli, sono in grado di rivelare le trame distillate nei retrobottega del potere? Lo racconta questo libro, che allinea una scelta delle intercettazioni che presto non potremo più leggere, a causa di una legge che mette il bavaglio all'informazione. Così Antonio Fazio sarebbe probabilmente ancora governatore della Banca d'Italia, Luciano Moggi sarebbe ancora il centro del sistema ""rubascudetti"""", Nicolò Pollari sarebbe direttore del Sismi e Pio Pompa il suo spacciatore di dossier, Stefano Ricucci un importante azionista del Corriere, Gianpiero Fiorani avrebbe espugnato a debito la Banca Antonveneta e Gianni Consorte la Bnl (e chissà che crac, in questi anni di crisi finanziaria internazionale). Wanna Marchi avrebbe continuato a lungo a vendere i suoi filtri miracolosi. E nessuno avrebbe saputo nulla neppure dell'incredibile storia della clinica Santa Rita di Milano, dove gli interventi chirurgici erano decisi in nome del guadagno. (Prefazione di Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo)"" -
Governare con la paura. Il G8 del 2001, i giorni nostri. Con DVD
La paura. È diventata lei il vero mezzo di governo, l'instrumentum regni per eccellenza del nuovo sovrano. Una dimensione permanente della psicologia di massa, un sentimento a due facce che ora aizza contro ""i diversi"""", ora piega i cittadini alle pretese del potere. Si governa facendo paura. Si governa seminando paura. Gli abusi e le torture del G8, i divieti di manifestare, le minacce contro il movimento degli studenti. E insieme l'odio fomentato ogni giorno contro gli immigrati o i rom, colpevoli di attentare ai """"nostri beni"""" o alle """"nostre donne"""". È l'Italia raccontata da questa inchiesta. Governata, nelle sue viscere profonde, da una destra che ha fatto della paura (con sorriso televisivo) la propria bandiera. E che dalle trasmissioni Rai riabilita l'Italia del ventennio."" -
Allonsanfan. La mafia, la politica e altre storie
Un giornalista impegnato a indagare le vicende più incandescenti degli ultimi decenni, nella Sicilia che vive le tragedie della mafia e le farse del potere. E poi, l'Italia che passa da prima a seconda Repubblica e che si divide come in un derby impazzito sui giudici e sulla legalità. O che scopre il razzismo nella sua pancia ormai benestante. E chiedetegli di testimoniare il suo tempo, di dar conto delle rivolte di preti e di ragazzi e di operai o del fluire apparentemente quieto della vita quotidiana con i suoi paesaggi e i suoi piccoli e grandi protagonisti. Dello scorrere di un'altra idea di sinistra sotto la pelle della politica. Della grandezza degli eroi moderni. Delle culture e dei modi di essere e pensare. Ed ecco questo affresco che si srotola come una sorpresa continua, raccontando come raramente li avete sentiti raccontare gli ultimi trent'anni di storia italiana. -
La donna gigante
Il 3 aprile: nel 1985, nel 1995, nel 2005. Il racconto di un giorno nella vita di una donna. Lo stesso giorno, la stessa donna: a trent'anni, a quaranta, a cinquanta. Il ""bisogno di tempo"""" che si intreccia con i legami familiari, la carriera, l'impegno politico, i dubbi. E poi gli altri racconti ad alta temperatura """"politica"""": la guerra, la guerra di religione, la guerra alla comprensibile, ma non per questo perdonabile, intolleranza fra """"noi"""" e """"loro"""", fra i fieri oppositori dell'Italia televisiva e amorale e quelli che la adorano. Protagoniste assolute, donne sull'orlo di una crisi d'identità: appassionate, intelligenti, contraddittorie, esigenti, pazienti, ironiche, ambiziose, a disagio, materne, leggere. Consapevoli della propria fragilità. E per questo più forti. Donne giganti?"" -
Berlusconario. Tutte le gaffe del presidente
Alcune barzellette storiche cominciavano: ""C'è un italiano, un francese e un tedesco...""""? C'è una data, però, in cui cambia tutto. È il 26 gennaio del 1994 quando """"scende in campo"""" Silvio Berlusconi. È nata una stella, e in Europa, da quel momento in poi, le barzellette nei Paesi membri cominciano così: """"C'è Berlusconi, un francese e un tedesco..."""". Il più delle volte, però, non si tratta di battute ma di storie realmente accadute: gaffe che nemmeno il migliore dei reality show sarebbe riuscito a creare in studio. Dal kapò affibbiato a Martin Schulz a Strasburgo prima di definire tutti i parlamentari europei """"turisti della democrazia"""", ai più recenti apprezzamenti sull'abbronzatura del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Una tragicomica antologia di tutte le gaffe di Silvio Berlusconi, in un esilarante quanto sconsolante viaggio nella politica degradata a reality, in cui a contare non sono più le idee, i concetti, le parole e i fatti, soprattutto, ma gli attacchi personali, i duelli all'ultimo sangue, in una gara senza più regole in cui vince chi la dice più grossa. (Prefazione di Marco Travaglio)"" -
Ritratti. Volti del mio Novecento
Le partite di calcio con Valentino Mazzola, eroe del Torino naufragato a Superga. Gianni Agnelli che un giorno chiede a bruciapelo: ""Perché lei è comunista?"""". Un profilo al vetriolo di Cesare Romiti. La lunga amicizia con Enrico Berlinguer. Gli incontri e gli scontri con i massimi leader della prima e della seconda Repubblica: Andreotti, Cossiga, Craxi, Occhetto, D'Alema. Le conversazioni con i grandi intellettuali, Moravia, Spinelli, Firpo. Aneddoti poco edificanti sull'""""infanzia"""" di futuri famosi, come il giovane Minzolini, inventore di """"cronache"""" parlamentari. Il racconto di Diego Novelli procede per flash che illuminano il Novecento italiano, dall'era fascista ai giorni nostri, dalla visita di Mussolini a Torino - dove l'autore è il bimbo prescelto per porgere un mazzo di fiori al duce - ai retroscena inediti dei tempi del primo governo Berlusconi."" -
Ci scusiamo per l'interruzione. TV e libertà di informazione
Le leggi ad personam in favore di Silvio Berlusconi precedono di molti anni la celebre ""discesa in campo"""" del '94. La costruzione e la difesa del monopolio televisivo privato si sono infatti affermate attraverso una sequenza infinita di voti parlamentari sotto ricatto, crisi di governo, sentenze sempre più intimidite della Corte costituzionale. Trent'anni di provvedimenti su misura di cui si è persa spesso la memoria e che Giovanna Ferrerò racconta con implacabile ricchezza di documentazione. In questa storia si colloca la vicenda di Europa 7. Il caso di una televisione a cui, sin dal '99, vengono riconosciuti, più volte e in tutte le sedi giuridiche competenti, i diritti a ottenere le frequenze di Rete 4 ma che se li vede negare da un potere politico succube del monopolio privato, impegnato nell'occupazione abusiva di quelle frequenze. Prefazione di Marco Travaglio."" -
Lo statista Francesco Cossiga. Promemoria su un presidente eversivo
Che cos'è stato davvero Francesco Cossiga per la democrazia repubblicana? Perché, in vita e in morte, quelle nuvole di incenso di fronte a una biografia pubblica che con tanta evidenza non le legittimava? E perché quel ""democratico pubblico plaudente"""" pronto ad assicurargli una sorta di zona franca nella vita politica e sulla stampa? E ancora: fu lo spirito libero per antonomasia o le sue picconate espressero la rivolta del potere e dei suoi misteri contro l'assurdo primato emergente delle leggi e della Costituzione? Questo pamphlet vigoroso, implacabile, racconta, attraverso la parabola di Cossiga, la debolezza delle virtù civiche e il conformismo mediatico entro cui scorre la vita del Paese. La nazione e il suo senso della legalità, e la storia faticosa e insanguinata che ne è scaturita. L'organizzazione vera dello Stato e del potere. Il senso delle istituzioni e il decoro civile. La nozione di """"picconatore"""", che trionfò non casualmente come medaglia d'oro nel necrologio collettivo il 18 agosto del 2010. Gladio e la P2. Il caso Moro. Le memorie personali che si fanno inquinamento e veleno, da dispensare senza fondo e senza controllo alcuni, soprattutto verso i morti. Tutto ciò e altro ancora costituisce lo sfondo di questo promemoria, steso - come dichiara l'autore """"con l'intento di complicare la perenne ambizione del Potere di fare prima la storia e poi di scriverla"""". La raccolta e la selezione del materiale di archivio sono opera di Ilaria Meli."" -
Il futuro è adesso. La grande rete e la Terza Repubblica
Politico tra i più anomali comparsi nella storia politica della Repubblica, cinque volte sindaco della sua città, irriducibile a obbedienze di partito, tribuno e intellettuale a un tempo, Leoluca Orlando disegna in questo libro il futuro di un'Italia finalmente libera da gabbie e nomenclature partitiche. ""Il futuro è adesso"""" costituisce un vero e proprio manifesto politico, ma è anche il punto di arrivo di una biografia dura e appassionata che ha il suo centro nella Palermo martoriata dai delitti eccellenti e dalle stragi di mafia, che passa per la rivolta civile delle """"primavere"""" palermitane, per la prima vera rottura della Democrazia cristiana e la speranza nazionale del movimento """"La Rete"""". Le asprezze e anche le umiliazioni di una politica senz'anima non hanno attenuato l'entusiasmo del sessantenne che immagina qui, in un impasto di cultura e politica, diritto e morale, estetica e linguaggio, l'arrivo di una Terza Repubblica in cui la sua Palermo giochi un ruolo da protagonista. Perché, come ama ripetere citando Pablo Picasso, """"ci vuole molto tempo per diventare giovani""""."" -
Da Brera alle piramidi. Ediz. illustrata
La mostra Da Brera alle Piramidi, promossa dalla Biblioteca Nazionale Braidense e dall'Università degli Studi di Milano, con la partecipazione della Pinacoteca di Brera e dell'Archivio Storico Ricordi, nasce da un'idea di Anna Torterolo esperta d'arte (Biblioteca Braidense), affiancata nella curatela da Patrizia Piacentini, Professore ordinario di Egittologia (Università degli Studi di Milano), Aldo Coletto (Biblioteca Braidense), Christian Orsenigo (Università degli Studi di Milano) e Pierluigi Panza (Politecnico di Milano). Il volume che l'accompagna non vuole essere solo il catalogo della mostra ma un'occasione per trattare il tema della riscoperta dell'Egitto - con particolare riferimento a Milano - dal'500 fino al fenomeno dell'Egittomania, attraverso contributi originali di diversi esperti - tra i quali Carlo Bertelli e Umberto Eco - e riproduzioni di volumi, documenti d'archivio, bozzetti scenici e oggetti di ispirazione egizia. Non mancano i riferimenti alle grandi scoperte archeologiche in Egitto, come a quella della tomba di Tutankhamon, e l'impatto che queste ebbero sull'immaginario collettivo dai livelli più alti sino alla penetrazione nella letteratura popolare. -
Guido Lodovico Luzzatto critico d'arte militante (1922-1940)
Essere critico d'arte militante per Guido Lodovico Luzzatto (Milano 1903-1990) significava sostenere e indirizzare gli artisti che ai suoi occhi dimostravano di avere una personalità autentica, aiutandoli a sviluppare la loro ricerca in modo autonomo. La ""mania del circolo, del ritrovo, della fazione è la malattia più grave nelle arti figurative"""" nell'Italia del primo dopoguerra. Luzzatto combatte la formula in arte, la """"scuola"""" che impone un programma prestabilito, a favore invece dell'espressione libera e spontanea. Il libro ripercorre l'intreccio di queste esperienze mirando a restituire, insieme al ritratto del critico, la capacità di indagare le opere di artisti come Moïse Kisling, Marc Chagall, Mela Muter, Chana Orloff, Dario Viterbo, Arturo Nathan, Siro Penagini, Felice Casorati, Albin Egger-Lienz, nonché dell'amato van Gogh, in articoli divulgativi pubblicati in giornali e riviste italiani e in studi più filologici e accademici per """"L'Arte"""" di Adolfo e Lionello Venturi dei quali è allievo e collega. Sottende il suo lavoro di scrittura la volontà di divulgare democraticamente l'amore per l'arte come valore spirituale indispensabile alla vita dell'uomo."" -
Protagora e l'arte politica
La dottrina che Platone attribuisce nei suoi dialoghi a Protagora appare strettamente connessa alla riflessione critica intorno al regime democratico. Il sofista sviluppa un concetto di uguaglianza che rimanda alla necessaria condivisione da parte di tutti i membri della comunità di disposizioni sociali, coltivate grazie all'educazione e alle istituzioni della città. Alla base vi è l'idea che le società umane siano capaci di trovare in se stesse le risorse ordinatrici e donatrici di senso necessarie alla loro sopravvivenza. Il punto di partenza sono dunque i bisogni e le esperienze degli uomini, pur nella finitezza delle loro forze intellettuali e morali; forze legate sì alla relatività dei punti di vista e al loro antilogico opporsi, alla mutabilità e al contrasto delle opinioni, all'impossibilità di stabilire, una volta e per sempre, il bene per se stessi e per la città, ma ancorate al tempo stesso alla consapevolezza che solo dalla cooperazione gli uomini possono ricavare il loro benessere, come singoli e come collettività, e dar vita a una sfera in cui l'uguaglianza politica predomini sulle disuguaglianze naturali e sul conflitto. -
Pauperismo e Stato. Il real albergo dei poveri. Vita dell'opera (Napoli, 1751-1951)
Ripercorrere i momenti fondamentali della vita del real albergo dei poveri di Napoli attraverso la storia del suo cantiere, ricordare gli aspetti che hanno portato al declino dell'istituzione e alla parcellizzazione dell'opera, può essere utile per delineare la crisi che ne ha fatto perdere l'identità. La frammentazione dell'organismo architettonico è avvenuta con evidenza dalla seconda metà del secolo XIX a causa della mancanza di spazi urbani ove collocare le nuove funzioni necessarie alla vita della città (caserme, carceri, ospizi, ospedali, industrie, scuole e tante altre ancora). Si aprono così delle lacerazioni nella continuità dello spazio progettato da Ferdinando Fuga, lottizzato e concesso in affitto a privati, per immettervi destinazioni d'uso ad esso spesso incompatibili. Il terremoto del 23 novembre 1980 ha posto l'esigenza di rimediare a una questione rimasta tuttora irrisolta: il recupero del valore ideologico dell'iniziativa e l'eliminazione delle barriere storiche per consentirne la fruizione che, per ovvi motivi, può essere possibile solo ridando al monumento il suo carattere autorappresentativo espresso dall'unitarietà dell'involucro col suo contenuto. -
Napoli e i suoi dintorni
La guida che usò Goethe nel suo viaggio in Italia. Nel volume è tradotta, per la prima volta, la parte III, dedicata a Napoli e dintorni, dell'opera Historisch-Kritische Nachrichten von Italien (Leipzig 1771) di J. J. Volkmann. -
Schopenhauer
Secondo Zino Zini ""la filosofia di Schopenhauer può giudicarsi la protesta energica della coscienza europea contro l'abuso di storia che la civiltà occidentale aveva fatto dalla Rivoluzione alla Restaurazione"""". Cessati apparentemente senza lasciar traccia i tumulti della rivoluzione e delle guerre napoleoniche, si era diffusa l'impressione che tutto ciò che era avvenuto fosse solo un'illusione e che tutto fosse destinato a rimanere sempre eguale. Di qui la diffusione """"di una filosofia fuori del tempo, d'una filosofia del nirvana"""". All'indomani (1923) della ascesa al potere del fascismo Zino Zini ripropone con lucidità e chiarezza le linee fondamentali della filosofia di Schopenhauer, domandandosi alla fine se la sfiducia nel progresso che la caratterizza non derivi dall'incapacità di individuare i veri attori della storia del XIX secolo, le nuove classi sociali che stavano dando la scalata al potere."" -
La seconda luna
Il sogno di Krafcik, un uomo ingrigito dal suo presente, è stato davvero un sogno? È riuscito a riappropriarsi di ciò che aveva perduto? In questa ambiguità onirica - destinata a restare non svelata - il tratto intimista di una storia che trattiene in sé qualcosa di universale. -
I ragazzi di Teheran
Chador e tagli punk, feste clandestine e preghiere del venerdì, musica rock e misticismo religioso, poesia sufi e blog su Internet, disoccupazione e voglia di fuggire all'estero. Il 70% della popolazione iraniana ha meno di 30 anni e non ha partecipato alla rivoluzione che ha dato origine alla Repubblica islamica. È una generazione nata durante la terribile guerra con l'Iraq e cresciuta in un contesto economico e sociale difficile. Orgogliosi della loro identità culturale e religiosa, ma insofferenti nei confronti di un regime oppressivo, saranno proprio i giovani iraniani a decidere il destino di una nazione, giunta a un punto di non ritorno. Il ritratto di un Paese unico attraverso le voci dei ragazzi di una gioventù bella e vivace. -
Il rumore dell'erba che cresce
Questo testo si sviluppa come il racconto delle esperienze di un uomo che ha salvato tanti bambini e bambine dallo sfruttamento sessuale nel sud est asiatico.