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Sulla strada
La silloge di Paola Sala è intensa, struggente e profonda; sospinge il lettore a immergersi nella contemplazione dei propri sentimenti, indagandone le molteplici sfumature. Le poesie sono avvolte in atmosfere rarefatte, come quelle da cui emerge una vaporosa nostalgia di istanti forse riafferrabili, e impreziosite dalla magia delle metafore che trasformano ogni elemento grazie al loro tocco evocativo, capace di ridisegnare le immagini e amplificare il significato profondo delle parole. C'è la promessa di un nuovo amore espressa in una danza lenta, il sussurro del vento su una terra impazzita, il desiderio di affetto inquadrato in un volto di donna, il riflesso di storie sconosciute che si intrecciano su un vagone affollato della metropolitana e l'analisi dell'entità del tempo. -
Dall'oblò della mia cucina
Un'esperienza fantastica, una di quelle che si sognano sempre ma non si ha mai il coraggio di realizzare. Invece la protagonista e la sua famiglia lo fanno: perché solo immaginare una vita perfetta in un luogo perfetto se la si può vivere? Certo, non è facile lasciare il proprio paese per trasferirsi oltreoceano, riorganizzare tutto quello che si è costruito perché sia ricostruito in un luogo lontano dalle proprie radici. Ma la forza di volontà rende tutto possibile: nonostante le difficoltà burocratiche l'attività di ristorazione va bene, le persone sono solari e amano la buona cucina italiana. Anche i problemi vengono visti con ottimismo pur di portare avanti con tenacia il proprio progetto. Presto però la più giovane della famiglia percepisce nella sua nuova patria un modo diverso di intendere la vita e la socialità. A Miami c'è sempre il sole, sembra di essere sempre in vacanza, eppure lei non è felice, si sente sola tra adolescenti che vivono rinchiusi nelle loro case. Sarà questa la molla che metterà tutto sotto una prospettiva diversa. Davvero i nostri sogni meritano sacrifici centuplicati per un tempo indefinito? Meritano ogni secondo della giornata affinché tutto sia come deve essere? La nostra felicità è realmente realizzabile solo in luoghi lontani o può essere anche nelle cose semplici più vicine a noi? L'autrice risponderà con sincerità a questi quesiti, condividendo piccoli grandi drammi e aneddoti divertenti, mostrandoci la sua verità. Chissà che qualcuno non riesca a trovare la sua personale Miami a due passi da casa... -
Voci
Come delicatamente suggerisce il titolo, ""Voci"""" è un romanzo corale, fatto di tante voci e modi di sentire quello che accade nel mondo, un mondo condiviso e osservato da sguardi diversi. È la storia di vicini di casa e spesso amici, scossi da un evento inaspettato e dagli effetti che questo ha nella vita di ognuno di loro. Ci parla di emozioni, dell'amore più estremo e del dolore che ti scava dentro generando le sensazioni più impensate, della morte e di come la affronta chi resta in vita. Parla anche di passioni e desideri, di un presente incerto e di un futuro che lo è ancora di più. Con questo romanzo, Maria Serena Saragozza ci porta con sé a indagare gli animi umani e lo fa con una chiarezza narrativa travolgente, che non permette al lettore di distrarsi."" -
La vita di una persona onesta è bellissima
La vita di una persona onesta è bellissima parte da un'asserzione forte, decisa, che quasi può sembrare anacronistica in questi tempi sempre più difficili e per certi aspetti vacui, eppure racchiude tutta la bellezza, appunto, di una scelta consapevole da non rimpiangere mai, quella che vede prediligere un'essenza di rispettabilità, soprattutto verso sé stessi, rispetto a una facile via, il più delle volte molto più dubbia in definitiva anche se all'apparenza più facile. -
Per amare derive 2020-2013
Il mare omerico è l'orizzonte poetico di Giuseppe Nigretti, che ne coglie gli opposti: vita e morte, illusione e delusione, attesa e compimento, in un continuo perdersi e ritrovarsi: perché ""il mare è il tuo specchio"""" (Baudelaire). L'incrocio di analogie e contrasti è anche nel titolo, dove la parola amare ha in sé la doppia lettura di aggettivo e di verbo, mentre la preposizione per è l'andare, il topos del viaggio, dell'esilio, del naufragio. Ne esce una semantica delle derive come piacere e dolore, che investe l'essenza umana, verso il freddo dell'assenza; dove il vissuto fra parvenze e miraggi, fra scorie e memorie, va a significare simbolicamente ogni condizione umana, che non cessa di interrogare il destino, nelle derive sconfinate della poetica voce."" -
1945. Il labirinto della perversione
Stefano Landoni, il Dandy per gli amici, ha quarantacinque anni e un libro di grande successo alle spalle. Stefano è un godereccio, ama la bella vita, le gite fuori porta, stare con gli amici e la compagnia di un buon vino d’annata. Proprio l’amico di lunga data Lorenzo gli presenta una sera la donna che gli stravolgerà la vita. Elena è una giornalista di una delle famiglie storiche di Venezia, una donna dai mille volti. Tra i due nasce subito un idillio, una storia che andrà avanti, tra deliziosi ed estremi incontri sessuali, e una missione da portare avanti per il bene delle democrazie di tutto il mondo. Stefano ed Elena, infatti, si ritrovano coinvolti in una storia di spionaggio e controspionaggio senza fine, in un’epoca, a cavallo della Seconda guerra mondiale, in cui ideologie e progetti criminosi vanno a braccetto. “1945. Il labirinto della perversione” è una storia che mescola ingredienti noir e polizieschi all’erotismo, in un connubio che genera colpi di scena ed emozioni a non finire… -
Agata e il mondo segreto degli gnomi di città
Età di lettura: da 6 anni. -
Luana e Biglia. I racconti di una bimba ed il suo cane
È veramente un privilegio condividere la propria vita con un animale domestico. Stupefacente è la relazione che si instaura tra le due parti: rispetto e amore reciproco donati senza limiti e riserve. Anche Lu è una bambina fortunata, insieme a Biglia intraprende tante avventure. Prima tra tutte è il trasferimento in un'altra città, in un altro Paese, la Spagna. Così diverso dall'Italia è un luogo tutto da scoprire: località, usanze, amici e tante storie, ognuna con la propria morale. Lu lascia Roma con rammarico, ma in compagnia della sua amata Biglia intraprende un viaggio che la condurrà verso un percorso formativo di crescita, sano e responsabile, perché l'amore nei confronti di un animale domestico sviluppa nell'individuo sensibilità e capacità di vedere oltre la siepe. Luana e Biglia, racconti di una bambina e del suo cane, di Emanuela Foglietta, tenero e avvolgente. -
I racconti della «CiÏ. Ediz. illustrata
Sei piccole storie dedicate ai bimbi che hanno la necessità di conoscere ed esplorare il mondo circostante. Raccontano di draghi, di animali marini che con i loro movimenti agitano le onde del mare producendo una suggestiva danza, di una bimba che aveva paura della notte, di una vacante piuma ed infine di Martina, una bimba alla quale ""no piace"""" niente. I racconti della """"Ci"""" di Cinzia Stranieri, nasce con l'intento di fugare dubbi e paure dell'infanzia e infondere quella sicurezza necessaria a crescere. Inoltre suggerisce agli adulti spunti di riflessione da rivolgere ai bambini durante la lettura della storia: """"Perché hai paura della notte buia?"""" """"Cosa fai quando ti annoi?"""", """"Cosa vuole dire essere coraggiosi?""""… Età di lettura: da 5 anni"" -
Rugiada sospesa al sole
Ci sono espressioni dell'anima che per spiccare il volo hanno bisogno di un tocco sensibile, di una mano che sappia cogliere l'attimo che si sente dentro. Per l'Art, è la passione che incontra la semplicità, l'arte, materiali eterogenei in una sinergia tra immagine e parola. Un volo dell'anima, una danza interiore, velata; un percorso in evoluzione, sempre in ""viaggio"""", scandito da tappe che non sono arrivi, ma stazioni di consapevolezze per toccare altre dimensioni, un incontro con altre realtà. Sì, un incontro. Una parola che possiede magia, forza, opportunità. Non è mai casuale, nasconde sempre un messaggio, spesso comprensibile solo col tempo. L'incontro è un trovarsi di fronte, un affacciarsi… anche e soprattutto alla propria anima, come in uno specchio. Un'introspezione per conoscersi meglio… È questa la frequenza di quest'arte. Parte da qui lo sguardo oltre il """"visibile"""", oltre il tangibile, per sconfinare in immagini cariche di sensazioni; immagine come veicolo, come pensiero che s'incarna, prende forma, si rivela e si rafforza, caricandosi anche di mistero, così come l'animo di ogni donna, come l'anima dell'umanità. Pensieri e dipinti che finalmente volteggiano nell'aria: vedute, ballerine, fiori, cerbiatti, volti, barche, proiezioni di realtà interiori… che esaltano spesso lo stesso tema in un ibrido che si ripete. E soprattutto donne dipinte di schiena, assorte a guardare lontano, in un punto fuori dal tempo e dallo spazio. Donne che con il loro velo di mistero ci mostrano l'infinito… Ci indicano un altrove in una dimensione del tutto personale, ma che diventa universale nel momento in cui quella """"luce"""" si proietta nei nostri universi. È questa la libertà di quel pensiero, è questo il percorso di quei dipinti, la leggerezza delle poesie. Un piccolo sentiero """"sperimentale"""" per far danzare l'anima… con i colori e tutte le sue sfumature. Olimpia"" -
Non ti va bene niente! E ora ti spiego perché. Critica totale alla società e alla politica di oggi
In tempi come i nostri, dominati dal pensiero unico e dai media mainstream, una voce fuori dal coro attira sempre critiche negative, se non addirittura sospetto o, peggio, vero e proprio odio. Partendo da una serie di post pubblicati sul blog personale, in ""Non ti va bene niente!"""" Pietro Tres analizza la realtà odierna con razionalità, a tratti solcata da un velo di ironia. Ne scaturisce una visione del mondo lucida e disincantata che, lungi dall'esaurirsi in una sterile polemica, ha l'effetto di suscitare una serie di interrogativi nel lettore, risvegliandone lo spirito critico. L'autore ha dunque raggiunto il proprio obiettivo, posto che, come egli stesso scrive, """"fare scalpore fra massaie, giornalisti e benpensanti pronti a illuminarci su cosa si può o non si può fare, la considero già una vittoria."""""" -
L'illusione della scelta
È il giorno del suo trentesimo compleanno e la vita di Alex Barrington, giovane medico di Boston, scorre in preda alla malinconia e al tormento provocatogli dalla fine della sua relazione con Anne. Come se non bastasse, proprio in quell'occasione, la sua esistenza viene spezzata da un incidente che lo conduce in una dimensione sconosciuta nella quale può assistere da spettatore alla realtà terrena che ha appena lasciato. Cosa ancor più curiosa è il fatto che si ritrovi poi, sempre nello stesso giorno dell'anno successivo, in una vita parallela che sembra avere solo piccole differenze con la precedente e che lo porta a un nuovo decesso e a una nuova ripartenza. Inizia così per Alex una ricerca sul sottile confine che separa realtà e illusione, scelta e caso, in sostanza su quel mistero contorto e al contempo affascinante che chiamiamo vita. -
Adagio svelato
La silloge poetica di Laura Torcoli è arricchita dall'incontro costante e suggestivo con le metafore concepite che, spesso, richiamano il cielo o, più in generale, una natura affascinante colta nelle sue molteplici essenze. Ci conduce verso l'esplorazione di sé attraverso l'anima e il corpo, emergono le sensazioni che caratterizzano l'attesa, i ""viaggi"""" che le aspettative fanno intraprendere alla nostra mente tra paure e silenzi, confidando in quella luce che ha il calore di una fiamma di speranza. Si tratteggia una dimensione sospesa, come quella compresa tra le parentesi che incorniciano l'estasi di un amore, dove l'anima si spoglia e tutti i sensi si risvegliano vivi di passione. Colori e profumi delineano le immagini ricreate dall'autrice, in uno scorrere delle pagine dove il cuore si apre sinceramente, come il sipario di un teatro in cui va in scena lo spettacolo delle emozioni."" -
Lettere dal mondo
L'autrice, Carola Buscemi, narra le sue esperienze come medico-sanitario nelle situazioni più estreme della vita. Una prima esperienza in India a Calcutta e la seconda in Africa a Soweto. Entrambe le vicende, riportate sotto forma di lettere intercorse con i suoi cari, ci mostrano la crudezza e l'orrore di un certo degrado esistenziale, ma anche la tenerezza e la compassione delle persone che ha incontrato. Svuotata di tutto e arricchita di conoscenza umana che valica i confini dell'anima. -
Ministorie di un secolo. Ci lega sempre un sottile filo di luce
Attraversare un secolo vuole dire attraversare le sue storie, affidandosi alla memoria di una città. L’autore, saronnese, ripercorre momenti per lui significativi, momenti di collettività e ricordo, istanti e simboli di un periodo storico. La littorina, la Seconda guerra mondiale, il giuoco delle bocce, gli innamoramenti, il centro storico della città, i suoi mercati. E infine, per una ragione che spetta al lettore chiarire, Franz Kafka. Il “sottile filo di luce” che lega tutte le storie è appunto la memoria, lo sguardo sulla realtà come fatto privato, personale, da condividere con gli altri. La scrittura e la lettura come momento d’incontro. -
Le regole del ginepro
Probabilmente Cecilia non sa di avere il mare dentro. In quell'infrangersi delle sue onde contro la battigia, che stanca ma accogliente abbraccia il suo impeto per poi ricaricarla a nuova vita, o contro l'impatto inevitabile con lo scoglio, il quale la invita a tornare, a tornare all'infinito… è racchiusa l'essenza di Cecilia. Il suo temperamento la induce a osare, a tentare, a mettersi in gioco. Intorno a lei un alone magico, come una corazza, la protegge dalla negatività e la conduce verso la direzione giusta. E qui prende vita il suo mondo fatato, fatto di quelle piccole cose, di quelle piccole attenzioni che solitamente non si ricevono, che gli esseri troppo spesso dimenticano perché inquadrati in cliché che banalizzano gesti e parole. La sua caffetteria diventa il punto di riferimento e centro di aggregazione di un piccolo paese veneto; magica e insostituibile, nel tempo prenderà varie forme adattandosi alle esigenze del momento. Cecilia è una sognatrice, il suo sogno d'amore infranto poco prima delle nozze ha destabilizzato il suo equilibrio, ma non dispera, sa che arriverà anche per lei il momento giusto… intanto tra un caffè, un tè alla cannella e un muffin ai mirtilli, getta l'occhio oltre l'orizzonte. Chissà, magari è in arrivo qualcosa… Le regole del ginepro di Rachele Pasqualini è un testo tenero e vivace, dalle tinte morbide e pastose; intriso di vaniglia e cioccolato inonda i sensi e il gusto, rilasciando un seducente aroma di bacche di ginepro. -
Altrove
La vita di Margherita sembra procedere lungo binari sicuri e ben delineati: ha un marito, una figlia e un lavoro che la gratifica impegnandola in trasferte interessanti. Durante uno dei suoi spostamenti, dopo lungo tempo e in modo del tutto causale, ritrova Antonio, un amico di vecchia data con il quale ha condiviso esperienze importanti. L'incontro fa riaffiorare in lei un passato che aveva deciso di archiviare. Da quel momento, la donna si rende conto di non poter più rimandare, deve mettere mano alla memoria per riesumare tutto il vissuto. Ma il crollo emotivo è proprio dietro l'angolo: man mano che procede lungo il percorso a ritroso seguendo il filo dei ricordi, le certezze cedono il passo al dubbio e all'insicurezza. Margherita rivive così l'incontro con Roberto, il ragazzino del nord che l'ha accompagnata fino all'età adulta, la passione per la musica, l'interesse per il giornalismo, l'incidente, la frattura scomposta della storia con il giovane torinese, il dramma. Il tutto agganciato a quegli eventi della cronaca italiana che lei considera degli snodi cruciali per l'acquisizione della propria consapevolezza: il Maxiprocesso, Tangentopoli, la trasformazione del Pci, la contestazione ai politici. Le riflessioni, però, ruotano sempre attorno a una vicenda significativa di tipo personale. Margherita prova a farla tornare a galla, ma senza esito: la sofferenza è una fiamma troppo accesa, non si placa. La donna non sa dove condurrà questo viaggio, ma non può fare a meno di proseguire: è l'unica via che conosce per ritrovare l'equilibrio smarrito. -
Dentro e fuori la città
La vita è sempre pronta a sorprenderci: attraverso coincidenze apparentemente fortuite ci consente a volte di cambiare direzione offrendoci così una seconda possibilità. Il sentiero di Angela e dei suoi fratellini si incrocia con quello di una giovane coppia coraggiosa che, pur non potendo cancellare completamente le loro ferite, prova a cambiarne il destino, dando così un nuovo senso alla propria vita. -
Amore vieni a salvarmi
In un giorno qualsiasi di dicembre Giorgio si sveglia, guarda fuori dalla finestra, il cielo non promette nulla di buono, ""quasi quasi resto a casa…"""". Sa però che questa sensazione passerà non appena metterà gli sci e inizierà a percorrere in lungo e in largo le sue montagne, come fa ormai da una vita. Quel giorno però non sarà veramente un giorno qualsiasi, perché durante la discesa Giorgio finisce in una dolina con una caduta rovinosa. Il tempo passa ma i soccorritori non arrivano. Le forze vengono a mancare, il freddo intirizzisce tutto il corpo, la tristezza per l'eventualità di non rivedere i propri cari si fa sempre più opprimente, ma Giorgio combatte, resiste, e così la sua caparbietà, assieme alla tenacia dei soccorritori e a un pizzico di fortuna, lo condurrà alla salvezza dopo venticinque ore passate lontano dal mondo."" -
E non capire
Le poesie che compongono la silloge di Barbara Zasso coinvolgono il lettore lasciando che ne tragga un senso di leggiadria, fugacità e inafferrabilità. I versi si vestono di rarefatte metafore spesso in connessione con il variegato mondo della natura: possiamo udirvi il soffio del vento, sentire il profumo dei papaveri e, in particolare, affiorano i riferimenti al cielo con i suoi molteplici colori e umori, che ne disegnano volti cangianti. Il percorso di scoperta che accompagna la lettura suscita meraviglia, quella che si plasma cogliendo l'essenza di ciò che appartiene al misterioso e all'incompreso - che forse mai potrà essere svelato. L'autrice riesce a rappresentare vividamente il dolore che è proprio del vivere, ma anche a delineare il sentiero che conduce alla porta aperta sul sogno o a sbloccare quelle sensazioni che necessitano di essere sviscerate e affrontate.