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Quella manica blu
La storia qui narrata evoca quei lontani anni Ottanta, in cui l'efferatezza di un uomo che si aggirava nei pressi della provincia di Firenze colpì l'opinione pubblica. L'orrore di quei momenti toccò l'immaginario collettivo, suscitando terrore e al tempo stesso un fascino perverso, dando così origine e una lunga vicenda giudiziaria, tortuosa e polemica. Quella manica blu di Francesco Sebastian Grasso è un racconto breve, dalle tinte drammatiche. Impostato in stile diaristico, la protagonista, Maria, racconta di sé, del suo nascente amore, dei suoi sogni, delle sue speranze, la paura di non farcela, la paura di perdere tutto… È la storia di Maria e Luca, rispettivamente diciassette e ventitré anni. Una storia come tante, che nasce come un fiore a primavera, ma che un vento impetuoso e implacabile fa accasciare al suolo, inanimato, come un fiore senza petali. Francesco Sebastian ha saputo creare un giusto equilibrio narrativo, nel quale le sequenze espressive e riflessive tratteggiano il profilo psicologico di una ragazza che sta per affacciarsi al mondo degli adulti, profondamente innamorata della vita e dell'amore. -
Racconti della Valle delle Tagliole
"Gli animali possono essere esempi di vita?"""" Certo che sì. """"In questo libro si raccontano 25 storie di animali diversi che si possono incontrare nella piccolissima e sperduta Valle delle Tagliole, nell'ultimo lembo di terra che divide l'Emilia Romagna dalla Toscana."""" Storie in cui gli animali fanno da protagonisti: parlano, si relazionano agli esseri umani ed esprimono dei sentimenti. Ogni racconto vuole offrire un insegnamento per l'uomo oltre che una breve descrizione dell'animale trattato. """"Osservando attentamente la vita degli animali non solo si ricevono lezioni sull'amore, la fedeltà, la compassione, l'umiltà, ma ci si sente spinti ad interrogare la propria coscienza e a provare ad essere migliori.""""" -
Never stop dreaming anche se non è sempre facile...
La forza di Fabrizia è la sua consapevolezza. La razionalità con cui si rapporta nei confronti della sua malattia la conduce a non abbandonare mai l'attenzione, a mantenere la presa ben salda e costante nei confronti di un nemico da abbattere assiduamente con armi sempre più sofisticate. Speranza e delusione si alternano, lasciando in lei il desiderio di rinascita, di voler riprendere il suo posto nella società, di ritornare tra la gente, al suo lavoro. Complice di questo buio emozionale è il Covid, il quale, implacabile e continuamente mutevole, assume sembianze sempre più incerte. Fabrizia Ferla lotta in prima linea da molto tempo, ma non smette di credere ai suoi sogni, ai suoi progetti, con amore guarda la sua famiglia e step by step affronta le battaglie senza allungare troppo lo sguardo in direzione del futuro, pronta a vivere alla giornata, improvvisando giorno per giorno. Never stop dreaming è una bellissima lezione di vita, di speranza e d'amore, è il sogno che trionfa sulla realtà e aiuta a vivere e a combattere. -
L'equilibrio precario dei riflessi
La silloge di Massimo Ranieri celebra i ricordi avvolgendoli in atmosfere rarefatte, le immagini delineate sono vestite di suggestive metafore e i sentimenti, palpabili, sgorgano dall'anima. Tra i versi c'è il segno di una gioventù tanto povera di cose quanto ricca di forza e di valori; emerge poi una Natura colta in molteplici personificazioni: è umana nel suo broncio scuro e nel sordo brontolio del suo ventre quando una minaccia incombe o la speranza si affievolisce. Lo è nel cuore quando la paura lo allaga, ma, trascorsa la notte, il pennello dell'alba ridisegna il paesaggio e gli umori; inaugura un nuovo palco dove il cambiamento può essere accolto. La metrica prescelta struttura i componimenti di Massimo Ranieri veicolando strofe sorrette da un solo verso fino a contenerne quattro, ed è l'intensità di ciascuno di loro a orientare la suddivisione. -
Stilare il mondo, stirarne i confini
Gli accostamenti verbali scelti da Erika Di Giulio ci sfidano in un alternarsi non lineare ma stimolante, come se il verso fosse composto da scalini che si alternano in pendenza e in salita, un modo per tenere desta l'attenzione perché la voglia che creano di andare sempre oltre è inarrestabile. La scelta, in alcuni punti, di un verso più lungo sembra invece concedere al lettore quel dolce pianeggiare che serve per riprendere la carica, per sentirsi vivi, attivi, nel processo post-creativo. -
2068, la resurrezione
San Pietroburgo, 17 luglio 2068. Il mondo è sconvolto da un terribile cataclisma: una pioggia di meteoriti, seguita da violentissime inondazioni, sembra voler sancire la fine dell'Umanità. Tat'jana, giovane studentessa di Filosofia, riesce miracolosamente a salvarsi dalla potenza devastatrice dell'acqua che trascina con sé ogni cosa incontri sul suo cammino; non solo, spinta da un'inspiegabile forza, riesce a trarre in salvo anche il giovane Gavrj e poi, lungo il tragitto che li porterà a Pushkin, anche un bambino e tre ragazze. Questo manipolo di eroi, una volta raggiunta l'insperata salvezza, scopre l'incredibile segreto che li unisce, un legame in grado di superare i confini del tempo: il 17 luglio 1918 vennero assassinati, assieme allo zar e alla zarina, per mano dei bolscevichi. Oggi, esattamente centocinquant'anni dopo, si ritrovano al cospetto del redivivo Rasputin per compiere il loro destino, a cui è strettamente legato quello dell'intero genere umano… 2068, la Resurrezione è il primo capitolo di una saga fantapolitica, che, ripercorrendo la leggenda che circonda la stirpe dei Romanov, affronta temi di stretta attualità e di drammatica urgenza, aprendo uno spiraglio di luce e di speranza in un presente sempre più avvolto dall'oscurità. -
L'ascesa di Buon Ordine. Vol. 1
Se il sole non sorgesse mai, se le onde non si propagassero, si potrebbe comunque dire che il tempo stia scorrendo? George è sia porcospino, sia umano, un'entità talmente complessa da essere in grado di rispondere a domande come questa. Il tempo pare essersi piegato e moltiplicato in lui, inseguendolo con visioni di luoghi anacronistici e di una vita dal sapore nostalgico: -Isho… Perché questo nome è così importante per me? Accompagnato da Brandon, un omone dalla mente un po' ottusa ma dall'animo candido e gentile, si trova a dover fare i conti con situazioni surreali su ambo i lati della sua esistenza. Nel momento in cui streghe, sedicenti profeti e creature di ogni tipo tentano di porre fine alla sua avventura, George si accorge di non essere l'unica entità a detenere le chiavi della parte più intima di sé stesso. -Chi sei tu? -
Un impiegato esemplare
Lo scopo del presente testo è concentrarsi sul modo di vivere di un impiegato in società e fornirgli riflessioni che lo potranno aiutare nelle molteplici situazioni che dovrà affrontare per sentirsi in grado di assorbire meglio i momenti di avversità e sconforto che suo malgrado si presenteranno. I suggerimenti sono estratti da squarci di vissuto, esempi tratti dalla vita reale intorno ai quali si è costruito questo insieme di approfondimenti comportamentali applicabili da chiunque voglia migliorare la sua immagine professionale. Nel testo appaiono molti aspetti, che in estrema approssimazione potremmo raggruppare in tre aree tematiche: la comunicazione, il modus operandi e l'aspettativa di successo. La lettura del saggio saprà motivare il lettore a intraprendere un percorso di autoapprendimento per migliorarsi nella percezione che di lui hanno l'azienda e i colleghi, con l'obiettivo di essere indicato come ""impiegato esemplare""""."" -
Il libro di Ti
In un piccolo villaggio nella Valle, sulle sponde del grande fiume Api, vivono Uccello-che-cerca e Piccola-piena. Sono ancora ragazzi ma il loro amore è già grande, e seppure lei sia promessa al capo di un altro villaggio, Uccello-che-cerca non ha nessuna intenzione di perderla. Lo dice a Giunco, fratello di lei, che non solo non crede che questo amore possa essere così totalizzante, ma tenta di dissuaderlo in tutti i modi. E poi, come se non bastasse, Piccola-piena è muta. Cosa se ne può fare, Uccello-che-cerca, di una donna senza voce? Può essere lui stesso a dargliene una. I segni che tracciano sulla terra, il loro piccolo segreto, li terranno uniti per tutta la vita e cambieranno per sempre il destino della Valle. -
Vi insegno ad amare, crescere, vivere...
A chi non è mai capitato di ricordare con particolare tenerezza un libro per l'infanzia? Caratteristico nel suo tipico involucro, dalle immagini colorate e suggestive, dal linguaggio semplice, con frasi in rima, dal tono vagamente cantilenante… Nascono così dei piccoli capolavori, degli scrigni preziosi fatti di immagini e tante parole, piccole e grandi, da tenere a mente, da imparare a memoria. Il libro che vi accingete a leggere è uno di questi: interamente dedicato ai piccoli che, esigenti quanto gli adulti, sono attenti ai dettagli e non si accontentano di un libro qualsiasi. Barbara Iannini prende l'ispirazione osservando Giorgia e Giulia, 4 e 7 anni, le sue due nipotine e, spinta dal desiderio di regalare un qualcosa che possa rimanere nei cuori delle due bimbe, si accinge alla stesura di questo testo particolarmente significativo, in cui si punta l'attenzione sulla condivisione dei valori essenziali, assolutamente fondamentali per una crescita sana: il rispetto e l'amore. Altresì vuole essere una guida preziosa per gli adulti che molto spesso amano tornare bambini… Vi insegno ad amare, crescere, vivere… da leggere con i vostri piccoli. -
Lilith
Questo libro è stato scritto da Federica Re durante un periodo molto doloroso della sua vita, in cui si è dovuta confrontare materialmente con la scomparsa dei suoi genitori. Di conseguenza, tutte le poesie che lo compongono sono legate, in modo più o meno esplicito, al tema della perdita, della trasformazione e della rinascita, e delineano un percorso che affida all'arte e all'autoanalisi il compito di sublimare la sofferenza e di creare una nuova, più accettabile, realtà. In Lilith, che si articola nelle tre sezioni del Prima, del Dopo e dell'Oltre, la metrica rifugge da una struttura rigida, serrata in un'architettura convenzionale dei versi, per seguire i sentieri liberi che più si addicono alla loro interpretazione. Dai componimenti ideati affiorano rarefatte visioni: emergono dalle atmosfere sfumate, da luci, sagome o forme distorte, da immagini liquide e terrene. -
Storia di quel che sarò. Incontri su un foglio bianco
Storia di quel che sarò è un'opera singolare. «Ceci n'est pas un livre» dice l'autrice nell'introduzione, parafrasando Magritte. È un luogo - reale e virtuale - un viaggio, un intreccio di storie, di emozioni, di aspettative. È un susseguirsi di domande, alcune delle quali non troveranno mai risposta, ma rimarranno sospese in un eterno presente. Lavorare con i pazienti pediatrici oncologici significa fare i conti con una fragilità fisica ed emotiva raramente riscontrabile in altre circostanze, che si manifesta in tutta la sua durezza sia nella gestualità, che spesso perde la naturalezza propria di quell'età, sia soprattutto nei disegni che, dietro richiesta dell'autrice, i bambini producono durante gli incontri. Mettere su carta significa proiettare al di fuori di sé il proprio vissuto, dargli una forma concreta e, forse per questo, meno spaventosa; significa liberarsi anche un po' di un peso che grava su spalle troppo piccole per sopportarlo, trovando dall'altra parte una mano tesa pronta ad accoglierlo. -
La via del Tamarindo
La via del Tamarindo è una breve storia, tenera e struggente come quella delle migliaia di bambini costretti a lasciare la loro terra con la speranza di una vita migliore. Il protagonista del racconto porta con sé un sacchettino di semi di tamarindo che la nonna gli ha donato come talismano per il lungo viaggio dal Mali a Lampedusa. Durante l'avventurosa traversata in mare si imbatterà in una misteriosa creatura che … Un racconto intimo e umanitario allo stesso tempo, che vuole accogliere, proteggere, salvare … Con questo testo è stato prodotto uno spettacolo teatrale dallo stesso titolo. -
L'abbraccio
Sandro Fogazzi, affermato psichiatra, superati i quarant'anni viene travolto da uno tsunami esistenziale: appresa la terribile notizia della morte per overdose di Renzo, il cugino con il quale è stato cresciuto dall'imponente figura di zia Agata, dopo l'abbandono dei suoi genitori alla nascita, non trova più un senso alle sue giornate. Sebbene esse siano traboccanti di impegni lavorativi, il vuoto interiore gli divora l'anima. Prova, così, a ritrovare sé stesso impegnandosi nel lenire il dolore di un popolo martoriato dalla guerra, ma il tentativo si rivelerà un fallimento. Ecco che, quindi, si vede costretto a seguire il particolare consiglio del suo supervisore: una terapia alternativa davvero inaspettata che gli farà tornare a battere il cuore, a far scorrere il sangue nelle vene e a incontrare il pezzo di puzzle mancante per completare il quadro della sua vita. -
Un amore quasi perfetto
Un amore quasi perfetto è una storia che, nel suo svolgersi, può sembrare universale: è la storia che abbiamo sentito da una nostra amica, sedute al tavolino di un caffè, una storia che abbiamo forse raccontato anche noi, ma poi… poi gli eventi prendono una piega inaspettata: attraverso la riflessione e la conoscenza di se stessi i protagonisti compiono scelte niente affatto scontate, talvolta difficili, ma sempre più consapevoli, fino a giungere a quel finale che tutti sogniamo. Un percorso difficoltoso, paragonabile all'ascensione di una montagna: un sentiero talvolta aspro e faticoso, ma con inaspettati luoghi di riposo e un paesaggio, alla fine, che ripaga di ogni fatica. -
Il futuro non esiste
Che cos'è il tempo? In quale modo lo attraversiamo, lo misuriamo, lo strutturiamo con le nostre vite? Fin dalle epoche più antiche gli uomini si sono posti queste e altre domande sulla dimensione forse più importante, eppure impalpabile, della nostra esistenza. L'epoca moderna, ancor più, ha spinto e spinge tuttora l'uomo a ""sfruttare il tempo"""" oppure a """"vivere nel presente"""" o ancora a """"costruire il futuro"""". Ma è veramente possibile costruire il futuro? E se stessimo invece costruendo il passato? Raffaele Ventriglia risponde a queste e a molte altre domande, e lo fa con un linguaggio semplice, brillante, discorsivo, alla portata di tutti pur spaziando attraverso la Fisica, la Matematica, la Filosofia, la Religione e la Psicologia. Senza mai smettere di coinvolgere il lettore. Un libro imperdibile per tutti coloro che, almeno una volta, si sono chiesti cosa veramente sia vivere il """"proprio"""" tempo."" -
Camici verdi e aquile d'acciaio
Alfredo è uno stimato chirurgo dell'ospedale di Venezia che, a causa di una tragedia personale, sente tutte le sue certezze andare in frantumi. Elisa è diventata una di famiglia dopo aver accudito a lungo la moglie e ora, nel momento del dolore, è vicino ad Alfredo come non mai. Marco è invece uno specializzando che attira l'attenzione dei suoi colleghi per il suo carattere schivo e i segreti che sembra nascondere. Quando Alfredo scopre che quel ragazzo è povero in canna, lo ospita a casa sua dove vive da qualche tempo anche Elisa. Alfredo, Elisa e Marco, pur non avendo legami di sangue, diventano col passare del tempo una nuova insolita famiglia, con il primo a vestire i panni del padre e gli altri due a somigliare a due figli devoti e riconoscenti. Ma in realtà sono tre anime inquiete che riusciranno a trovare pace solamente facendosi forza l'una con l'altra, nonostante tutte le incognite e le disavventure cui la vita li metterà di fronte… -
Ho deciso di essere felice
Probabilmente siamo tutti un po' vagabondi, alla perenne ricerca di un qualcosa, di un luogo che possa consentire alle nostre ali di spiegarsi in volo. Nella vita di Tiziana il vagabondare è una costante, mai però si è lasciata vincere dalle avversità che, come lei giustamente osserva, arrivano sempre. Il rapporto simbiotico con le due nonne, Mariuccia e Melania, ha consentito alla sua creatività di spaziare libera ed esprimersi a tutto tondo. Gli insegnamenti ricevuti saranno d'esempio a maturità avvenuta, consentendole di sviluppare la resilienza necessaria per risollevarsi dopo ogni caduta. Costretta a combattere contro la mentalità comune di una società che stava rinascendo dopo il disastro della grande guerra, contro le concezioni alquanto arretrate in cui erano ingabbiati gli uomini e che stridevano con l'incipiente modernità che man mano avanzava. Mettere al mondo Fabrizio a diciotto anni quando la maggiore età era a ventuno, con un uomo che separato era già padre di due figli, per Tiziana ha significato scontrarsi con una totalità poco disposta a comprendere, chiusa nel provincialismo. L'amore con Emilio, i suoi cari, la sua essenza è tutto racchiuso in Ho deciso di essere felice, un affresco bellissimo di un'esistenza vissuta al caldo degli affetti, un tepore che l'Autrice costantemente si porta dietro, spargendo ovunque la sua immensa voglia di vivere e di condividere. -
Chi l’ha detto che è tutto già deciso? Seconda possibilità
Un luogo sicuro per qualcuno, una mano tesa nei momenti di difficoltà e di sconforto, un abbraccio nelle giornate meno felici. Queste tre brevi immagini raccontano cosa vuole rappresentare per suoi lettori la presente silloge; un'opera frutto dell'istinto e del coraggio di una giovane esordiente, voce di uno spirito disallineato e ruggente che rifiuta la presunzione di chi dà tutto per scontato, per finito, per inevitabilmente perduto. Dirompe la rabbia, esplode il riso, incanta la tenerezza celata sotto strati di scorza dura; tante le emozioni racchiuse in versi liberi da qualsiasi misura che infondono quella forza e sicurezza necessarie ad affrontare gli imprevisti e le delusioni della vita. -
Storia di un uomo comune
Cosa rende unica la vita di ognuno di noi? Il modo in cui affrontiamo quelle domande e quelle sfide universali che ci accompagnano durante il tragitto della nostra esistenza. Storia di un uomo comune non è altro che questo: l'irripetibile vicenda di un uomo qualunque, nato fra gli stenti del dopoguerra e cresciuto nei borghi palermitani, raccontata in un libro che viene letto per la prima volta dopo vent'anni. È il protagonista stesso, Davide, a narrare la sua vita al nipote, dando vita a dialoghi, riflessioni e confessioni che scavano fra i fantasmi di un passato turbolento, i rimpianti di un presente malinconico e le speranze sul futuro. In un botta e risposta avvincente, catartico e sincero, Davide Giannò e Vittorio Chiparo raccontano una vita ricca di avventure rocambolesche: un'infanzia povera, un'adolescenza divisa fra il servizio militare e un amore impossibile, un'età adulta costernata da scelte difficili e rivelazioni spirituali. Senza non pochi colpi di scena, gli autori ci accompagnano attraverso il viaggio tortuoso, sorprendente, mistico, drammatico e unico di questa incredibile storia di un uomo comune.