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Stelle meccaniche
La stella artificiale Meti prometteva energia eterna per il pianeta, ma dopo essersi accartocciata su sé stessa ha causato la fine del mondo per come lo conosciamo. Da due secoli la Terra è in mano agli Arcolai, una casta di potenti che utilizza i Resti, ammassi entropici di ricordi cristallizzati, come energia. La popolazione non conosce l'aspetto del sole, e la volta celeste è un ammasso di meccanismi fasulli. Uomini e donne sono sfruttati come pezzi di ricambio e forza lavoro, o assoldati come pescatori entropici di Resti. Eppure, tra le pieghe del tempo sembra esserci la soluzione. -
In-dolore
Marte è stato creato per uccidere. Immune al dolore, da bambino è stato rapito e fuso con una massa organica che gli dona la capacità di rigenerarsi, in modo da diventare la perfetta macchina da guerra. Eppure Marte è stanco e ormai incapace di pensare una vita diversa. Ma proprio quando crede di non poter più andare avanti, scopre che c’è qualcuno come lui. Qualcuno che decide di voler salvare. Rich Larson, già autore di raccolte di racconti e novelle, utilizza il mito dell’immortale per raccontare una storia di fratellanza e rinascita. Margherita Morotti con le sue tavole, traccia le innumerevoli direzioni che questa nuova famiglia può prendere. -
Il mare del settimo giorno
Duncan ha quindici anni e vive nella tranquilla cittadina di Westleigh. Soffre di depressione, ma non riesce a confessarlo ai suoi amici; teme che questo finirà per allontanarli più di quanto l’avvicinarsi dell’età adulta non stia già facendo. Tutto cambia quando conosce Owen. Anche lui nasconde un doloroso segreto: da quando suo padre è morto, strani uccelli scheletrici lo seguono e lo osservano. Duncan e Owen capiscono subito di aver trovato l’uno nell’altro qualcuno di cui fidarsi, ma non tutto va per il verso giusto. Duncan deve affrontare le rivalità tra i suoi vecchi amici, mentre Owen si ritrova catapultato in un mondo ultraterreno dove gli viene affidata una pericolosa missione. Come se non bastasse, il talent show organizzato dalla scuola si avvicina, e la sorella di Duncan si ritrova d’un tratto sprovvista di compagni con cui esibirsi. Che sia nella nuova amicizia tra Duncan e Owen la soluzione per salvare lo spettacolo? ""Il mare del settimo giorno"""" è una storia sul potere della perdita e sulla forza dei legami, in cui due giovani uomini imparano a condividere le proprie storie per scoprire chi sono e chi potrebbero diventare un giorno."" -
Ultimo volo
Lisa lavora alle poste. Ogni giorno consegna senza sosta pacchi e raccomandate. Solo che Lisa vive vicino alla Dorsale e le consegne avvengono a dorso di drago. Lampo, il drago castrato di Lisa, ha cinque anni e come lei conduce una vita abitudinaria e ripetitiva. Lavoro, cibo, letto. Umana e drago sono rinchiusi in un sistema asfissiante e il cielo, che eppure solcano ogni giorno, sembra sempre più lontano. Direttamente dal mondo della Dorsale, uno spin-off dolce amaro che, accompagnato dalle illustrazioni di Gaia Carlesso, ci offre un mondo adulto e dettagliato, in cui immergersi per un giorno o forse una vita intera. -
Eravamo splendidamente soli
L'anonimo protagonista del racconto e l'amico Marcel sono i fondatori della corrente letteraria chiamata extrarealismo, gli ultimi e unici della loro specie. Ennesima avanguardia, ennesima etichetta, in definitiva un solo precetto: l'immaginazione è aliena. Seduto in uno squallido pub ad ascoltare racconti letti su un palcoscenico, il protagonista teme l'esplosione rabbiosa di Marcel, che non crede in niente se non nelle sue storie. Ma quando l'esplosione avviene la realtà va rincorsa, letteralmente. Flavio Natale narra una notte luminosa e weird, che insieme alle fumose tavole di Ilarius ci offre uno scorcio al neon sull'orizzonte degli eventi della stessa letteratura fantascientifica. -
Museo civico Gaetano Filangieri. Percorsi di storia, arte e collezionismo
Il nuovo catalogo scientifico delle collezioni del Museo Filangieri - in tre volumi in cofanetto - si propone di documentare, per la prima volta e in modo rigoroso, il ricco e variegato patrimonio d'arte dell'antico museo napoletano composto da circa tremila oggetti tra dipinti, sculture, armi, ceramiche, mobili e tessuti, sulla scorta dei più recenti studi intrapresi negli ultimi anni da ricercatori ed esperti dei più vari ambiti del settore storico-artistico. -
Caravaggio. Arte e fede. Forma e funzione. Roma 1596-1606. Ediz. illustrata
«(...) è diventato chiaro che dobbiamo cambiare radicalmente il nostro modo di guardare i quadri di Caravaggio. La sua arte è molto di più che un esercizio museale. In una guerra tra la vita e la morte, la sua arte prende la posizione dei suoi clienti e della stessa istituzione a cui essi sono legati: la chiesa di Roma. Non veniva creata in un contesto diverso da quello che è basato su dei criteri tradizionali ancora validi per il mondo romano degli anni Novanta e della prima decade del secolo successivo. L'arte di Caravaggio è principalmente uno strumento di fede: l'una è inseparabile dall'altra. Ambedue insieme determinarono la forma di questi quadri le cui invenzioni sono funzionali: stimolare e intensificare la fede del credente. La loro ragion d'essere è, dunque, storicamente condizionata e la forma artistica e la fede sono le due coordinate per un'attività artistica in cui l'immagine dipinta è concepita. Separare la fede dalla forma e dalla funzione dell'arte di Caravaggio porta a deplorabili malintesi non solo sulle sue opere, ma anche sullo stesso pittore.» -
Dialoghi intorno a Caravaggio
Il Palazzo Reale di Napoli e il Museo e Real Bosco di Capodimonte avviano nel 2023 una serie di mostre in collaborazione incentrate sul dialogo tra le raccolte d'arte dei due musei, entrambe frutto del collezionismo borbonico tra Sette e Ottocento. La prima di queste (16 marzo - 9 maggio 2023) ha come fulcro la Flagellazione di Caravaggio che, pur non appartenendo alle collezioni reali, è un'opera che segnò in modo evidente il corso dell'arte del Seicento. La mostra intende quindi creare un dialogo intorno al dipinto del Merisi con un duplice approccio: da una parte si riuniranno per la prima volta tutti i dipinti caravaggeschi acquistati nel 1802 a Roma da Domenico Venuti per Ferdinando IV di Borbone; dall'altra vi sarà un confronto sulla rappresentazione del tema iconografico della Flagellazione e dell'Ecce Homo, attraverso l'interpretazione che ne diedero diversi artisti nel corso del XVI e del XVII secolo. -
La Mostra d’Oltremare nella Napoli occidentale. Ricerche storiche e restauro del moderno
Il volume intende approfondire la storia della nascita e dell’evoluzione della Mostra d’Oltremare di Napoli, dalla fine degli anni Trenta del secolo scorso ‒ ovvero il periodo della sua concezione e fondazione ‒ fino ai giorni nostri, letta anche in relazione all’area occidentale di Napoli che proprio in quegli anni andava sviluppandosi e per la quale la Mostra costituì un importante volano. Lo studio della Mostra è condotto attraverso l’analisi delle architetture che conformano il complesso, del suo impianto urbano, dei protagonisti di quelle vicende e di tutti quei fattori eteronomi che concorsero alla sua realizzazione e che ne hanno determinato, in una diversa misura, lo sviluppo. L’indagine degli eventi che caratterizzano tale excursus temporale, inclusa la fase di ricostruzione e ristrutturazione della Mostra in vista della sua riapertura dopo i danneggiamenti prodotti dalla Seconda guerra mondiale, si completa attraverso alcuni saggi che affrontano l’analisi degli aspetti che costituiscono i precedenti di tale storia. -
L'uomo dalle cervella fresche
"L'uomo delle cervella fresche"""" è un caso clinico celebre su cui Jacques Lacan è ritornato più volte nel corso degli anni. Il paziente fu analizzato a due riprese negli anni trenta da due eminenti psicoanalisti, che ne lasciarono entrambi un resoconto scritto. Il soggetto svolse una prima tranche di analisi con Melitta Schmideberg e una seconda con Ernst Kris. Il tutto diede spunto a una discussione sulla tecnica dell’interpretazione in psicoanalisi. Per la prima volta i due testi sono riuniti in un unico volume e accompagnati da una dettagliata introduzione." -
L'uomo dalle parole imposte. Il caso clinico attraverso Lacan
Con questo caso sinora inedito, e qui contenuto in versione integrale e in traduzione italiana, Lacan dà un esempio magistrale degli effetti di discorso che sono generati dall’implicazione di un analista nell’ambito della pratica istituzionale della presentazione clinica. -
MaDonne. Madre è vita in Terra di Lavoro
Il libro presenta per la prima volta una raccolta completa, illustrata dalle fotografie di Bruno Cristillo, degli affreschi e dei dipinti relativi ad un'iconografia bella e interessante, molto diffusa in Terra di Lavoro fra tardo Medioevo e Rinascimento, quello delle Madonne del Latte. Questa documentazione, finora sparsa e quasi tutta poco nota, ora puntualmente catalogata e illustrata, costituisce un punto fermo per la conoscenza dell'arte di un'area che fu cerniera tra Roma, l'Italia centrale (dove essa anche è particolarmente diffusa), il Meridione, la Sicilia, il Mediterraneo e Bisanzio, e una mirabile testimonianza di fede e di storia. Un contributo importante, quindi, degli Uffici Diocesani dell'area Casertana per la tutela e la valorizzazione dell'Arte sacra. -
Inverno
Se la poesia è davvero ciò che resta della lingua dopo che ne sono state disattivate una auna le normali funzioni comunicative e informative, se essa è quella parte del nostro codice espressivo e della nostra vita che si riesce a salvare dalla rovina, allora è da lì che dobbiamo ripartire per ritrovare il filo in una contemporaneità che rischia di essere ammutolita da un’incontrollabile ipertrofia verbale. Foglie figli fogli gira intorno alle parole poetiche, e ad esse si abbondona con fiducia, per ridare forza e memoria a una lingua che sembra non avere più nulla da dire e che, tuttavia, ostinatamente resta e resiste. Un atto di resistenza, dunque, che si vuole ripetere e rinnovare per ogni stagione dell’anno, con l’intento di iniziare una narrazione che possa essere insieme origine, sedimentazione, fonte di senso, cornice di valori e traccia da proseguire. Orso di Sannicandro vive e lavora a Napoli. -
Studi di scultura. Età moderna e contemporanea (2021). Vol. 3
È in uscita il terzo numero della rivista ""Studi di Scultura, Età moderna e contemporanea"""", diretta da Isabella Valente."" -
Confronto. Studi e ricerche di storia dell'arte europea. Nuova serie. Ediz. italiana e inglese (2021). Vol. 4
Editori Paparo ha ripreso le pubblicazioni della rivista fondata nel 2002 da Ferdinando Bologna, che ha animato il dibattito e l'approfondimento sui temi della storia dell'arte per circa 10 anni. La nuova edizione è diretta da Pierluigi Leone de Castris. Questo in uscita è il 4° numero. -
Caravaggio allo specchio tra salvezza e dannazione. Ediz. illustrata
Su Michelangelo Merisi da Caravaggio, uno degli artisti più amati e insieme controversi dell'arte occidentale, è stato scritto tutto e il contrario di tutto ed egli è stato presentato di volta come un disadattato, un violento, un assassino, cose in parte vere anche se vanno contestualizzate all'interno dell'epoca in cui egli visse, ma anche come un ateo miscredente o un filo luterano, cosa assolutamente falsa, perché egli era, al di là di ogni ragionevole dubbio, un cattolico e un peccatore alla continua ricerca della Grazia e della redenzione, come questo libro di Sergio Rossi, che si legge tutto d'un fiato come un romanzo ma è al contempo il frutto di trentennali e rigorose ricerche scientifiche, dimostra in modo ineccepibile. E viene smentita anche l'altra ""favola"""" del pittore semianalfabeta che sa dipingere solo se ha il modello davanti agli occhi, perché Caravaggio era al contrario un artista dotato di straordinaria cultura e memoria visiva, """"nato sotto Saturno"""", come recita uno dei capitoli del libro ed in grado di conciliare come pochi religiosità ed esoterismo."" -
Don Chisciotte. Tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzi. Ediz. illustrata
La consolatoria profezia di Sancio Panza a proposito della futura celebrazione nelle arti figurative delle gesta di Don Chisciotte della Mancia, annunciata nell'ultima tappa del ritorno a casa del protagonista del romanzo di Miguel de Cervantes (pubblicato a Madrid tra il 1605 e il 1615), si sarebbe compiuta già nella seconda metà del Seicento e sarebbe stata confermata con creazioni di straordinario valore lungo il Settecento. Proprio in quel secolo Napoli seppe inserirsi con originalità nell'elaborazione del mito dell'""ingenioso hidalgo"""", grazie alla serie di arazzi commissionata dal re Carlo di Borbone alla manifattura napoletana per arredare la Reggia di Caserta. Tessuti tra il 1758 e il 1779 seguendo i modelli dei trentotto cartoni preparatori, gli arazzi furono trasferiti dopo il 1870 nel Palazzo del Quirinale, residenza dei Savoia nella nuova capitale del Regno d'Italia, mentre i cartoni restarono a Napoli e sono oggi conservati nel Palazzo Reale."" -
Cerimoniale alla corte di Napoli 1801-1825
Alla vigilia del XIX secolo, il lunghissimo regno di Ferdinando di Borbone (1767-1825) registra un momento traumatico, rappresentato dall'esperienza repubblicana di Napoli, che obbliga il re a un semestre di esilio in Sicilia. Nel 1806, una seconda irruzione delle armate francesi costringe Ferdinando IV a un altro esilio a Palermo per un lungo decennio, protetto dagli inglesi. Al suo ritorno nel 1815, Napoli non sarà più la stessa perché neppure l'Europa è più la stessa dopo la tempesta napoleonica. Il sovrano regnerà ancora per un decennio (1816-1825) come Ferdinando I delle Due Sicilie. Questo volume svela in dettaglio il cerimoniale e la vita della corte dei Borbone a Napoli nel primo quarto dell'Ottocento, prima e dopo il Decennio Francese, grazie a un manoscritto dell'Archivio di Stato di Napoli, qui interamente trascritto, commentato, splendidamente illustrato con immagini a colori e arricchito di inediti saggi. Per un illuminante confronto tra le corti, è pubblicato anche il testo integrale della francese Etichetta della Real Corte delle Due Sicilie, di stampo napoleonico, che dal 1808 al 1815 guiderà il cerimoniale della corte napoletana. -
Giovan Battista Manso imprenditore e le sete del Real Monte Manso di Scala
L’accurata ricerca compiuta da Bianca Stranieri intorno a Giovan Battista Manso marchese di Villa (1567-1645), noto letterato, filantropo e mecenate, ne accresce l’indubbia importanza rivelandone l’aspetto di imprenditore-mercante e, nel contempo, la grande capacità d’iniziativa, diversificazione d’interessi, intraprendenza innovativa e attitudine ad attraversare ambienti molteplici sempre da protagonista. La storia si svolge tra la fine del XVI e la prima metà del XVII, in una Napoli ancora nel pieno della costruzione della propria architettura politica, offrendo uno spaccato della realtà economica fortemente incentrata sul commercio e sulla manifattura della seta, all’interno di un quadro sociale e istituzionale di particolare vividezza. L’autrice lumeggia la fervente creatività di questo importante rappresentante dell’élite napoletana, sempre ben avvertito delle responsabilità solidaristiche che un distinto status imponeva, con non comune analiticità e sul corredo d’una messe documentaria fitta, molto integrata e tratta soprattutto, ma non solo, dall’archivio della Fondazione Real Monte Manso di Scala e da quello della Fondazione Banco di Napoli. Se ne ricava un godibilissimo affresco storico, suscettibile d’essere interrogato in varie prospettive, che attrae non solo specialisti, ma quanti possano rimanere incuriositi dalle dinamiche di una società fattiva ed impegnata a creare quotidianamente le proprie forme organizzative, prive in quell’epoca di stabili assetti. Ne vengono fuori concreti squarci sull’effettivo funzionamento delle rendite pubbliche, sul sistema degli arrendamenti, sulla rete dell’istruzione privata e sui relativi, diversificati impegni, sull’attività filantropica, sulla vita e sulle relazioni dell’aristocrazia e sui percorsi d’ascesa sociale, sui modi di formazione delle ricchezze e correlati mezzi di conservazione e investimento, sui complessi intrecci di relazioni intercorrenti tra il potere pubblico e l’iniziativa privata. -
Battistello Caracciolo 1578-1635. Il patriarca bronzeo dei caravaggeschi. Ediz. illustrata
Oltre ottanta opere provenienti da collezioni italiane ed estere. Alcune notissime, altre inedite o meritevoli di una riscoperta. Dipinti e disegni di colui che, documenti alla mano, fu quanto di più vicino a un allievo in senso stretto il Caravaggio ebbe mai. Stiamo parlando di Battistello Caracciolo nato a Napoli nel 1578 e che si educa, come pittore ad affresco, in quell’articolato e ricchissimo momento di passaggio al ‘600 che le chiese napoletane e le sale del secondo piano di capodimonte documentano al più alto livello desiderabile. Tra gli artisti della scena locale Battistello è uno dei primi in assoluto a orientare il proprio lavoro sulle opere del Caravaggio; già conosciuto a Roma (nel 1600) e riguadagnato finalmente a Napoli nei due soggiorni alla fine del 1606 e nel 1609. Si riapre così il libro dei conti con il caravaggismo meridionale: capitolo cruciale del realismo moderno, che dura fino almeno a Vincenzo Gemito e ad Antonio Mancini, e che non ha smesso, da oltre un secolo, di solleticare l’interesse di studiosi e pubblico.