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Purezze psichiche. Sette storie
Si tratta di sette racconti, alcuni dei quali piuttosto lunghi, in cui i protagonisti sono personaggi femminili sospesi, spesso in età infantile o adolescenziale, il cui senso tragico trova una sorta di conforto in un'attitudine al pensiero (le ""purezze psichiche"""" del titolo) la quale viene imitata da una prosa in alcuni casi """"letteraria"""" e volutamente astratta, in altri ironica e colloquiale. In ogni caso le descrizioni presenti nei racconti sono centrali e riuscite, rese in rapidi tocchi sottili oppure in digressioni più ampie e ricche di fascino: i paesaggi naturali o quelli urbani (Roma e non solo) in questi testi respirano. Non è disdegnata la Storia, spesso presente con un carico vivo, ben consapevole. Sono storie diverse, godibili, originali, la cui cifra comune è una sorta di ingenuo stupore sia per le cose più semplici che per la complessità del reale."" -
Quarta sarabanda. Poesie 1992-2020
Quella dei versi di Quarta sarabanda è una voce naturale, che trasforma in poesia sia le più piccole realtà del quotidiano sia l'inafferrabile magma della sofferenza, presenze, insomma, esterne e materiali - soprattutto i paesaggi - e interiori, quelle del sentimento - soprattutto d'amore. Il tutto è visto con occhio semplice e profondo allo stesso tempo. La bellezza di queste poesie sta infatti nella semplicità che consente a tutti di leggerle, ma nello stesso tempo nell'assenza totale di banalità. Il pregio della poesia originale è proprio questo: saper cogliere la bellezza senza che si mostri quello sforzo alquanto goffo di chi la rincorre senza comprenderla davvero. E' la consapevolezza di chi conosce la poesia che può permettersi la naturalezza. E qui, la naturalezza con cui si scava nel profondo, vuole che il dolore che trapela da questi versi sia del tutto autentico, ma anche ""leggero"""": una sorta di freschezza del tragico."" -
Una storia allo specchio
Un Ovest americano, la cui veridicità storico-geografica devia talora liberamente verso la costruzione fantastica, offre scenari ricchi di fascino a vicende avventurose e variegati personaggi colti nell'evolversi dei propri destini, fra legami affettivi, idealismi e ambizioni, incandescendenze sentimentali, rancori e furori, drammatiche scelte. E appunto ai personaggi stessi, grazie al loro reciproco connettersi e giudicarsi, viene totalmente affidato - per esemplarità come per contrasto - il messaggio morale del racconto. Dell'autrice restano invece spiraglio l'armonica misura della scansione narrativa, il sostrato culturale avvertibile anche nel tessuto linguistico e una soffusa nostalgia. -
Uno tira l'altro. Viaggio nel magico mondo dei biscotti
"Viaggio nel magico mondo dei biscotti"""", ci introduce in un nuovo mondo fatto di magia e bontà, dove un susseguirsi di ingredienti si intreccia con lo scorrere lento delle stagioni." -
Anime sospese. Ediz. integrale
L'amicizia può salvarci la vita ma... può nascere ovunque? Questa è la storia di esperienze inaspettate e imprevedibili, di prove da superare, di amore, di sesso, di omicidi e, soprattutto, di sorellanza. -
Con la testa tra le mani. Storia di un neurochirurgo di transisione
Un neurochirurgo in pensione che, ritiratosi in campagna, si dedica ai suoi ozi: biologia evolutiva e paleoantropologia. Da sempre affascinato dallo sviluppo del cervello, non può privarsi, dopo più di 50 anni di ricorrere anche a reminiscenze autobiografiche, nel tratteggiare, in un rapido excursus, eventi salienti nella storia della neurochirurgia. Un ""neurochirurgo di transizione"""", perché la sua iniziale attività si svolge in un periodo a cavallo del 1970, spartiacque tra la neurochirurgia eseguita a occhio nudo e quella che si è progressivamente evoluta negli anni successivi, grazie alla disponibilità di sempre più sofisticati strumenti tecnologici, quali il microscopio operatorio o la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e la Risonanza Magnetica Nucleare (NMR). L'aver vissuto in prima persona le progressive fasi di un cambiamento così radicale, e la consapevolezza che il già esiguo numero di coloro capaci di poter ricordare tale rivoluzione è destinato a ridursi, lo ha spinto a lasciare la propria testimonianza."" -
Il fiore del male. L'altare insanguinato. Vol. 2
Sono trascorsi trent'anni dall'epico scontro sul campanile di Riano che ha segnato per sempre il tranquillo paesino in provincia di Roma. Giorgio si è sposato e ha una figlia, Martina. La ragazza fa una scoperta incredibile: don Angelino ha una sorella. É da lei che andrà per trovare un senso a ciò che accadde quando suo padre era un ragazzo, perché solo così potrà aiutarlo a liberarsi dei terribili ricordi che ancora infestano il suo presente. Ma c'è qualcuno che, intanto, vuole vendetta. Gli eventi del passato non resteranno impuniti: chi ha colpa dovrà pagare. Giorgio si troverà ancora una volta ad affrontare un nemico potente, che lo spingerà a fare i conti con sé stesso in un duello psicologico senza precedenti. Quando nulla è come sembra, anche il baratro della follia può spalancarsi a pochi passi da chi cerca la verità... Tra personaggi già conosciuti e altri totalmente nuovi, la saga dei Menolini torna con il secondo capitolo in un condensato di sconvolgenti colpi di scena. -
Il mistero del ciondolo
"Il mistero del ciondolo"""" è il romanzo di una scrittrice giovanissima, Giorgia Pusceddu, che, appassionata di lettura thriller e noir, dà alla protagonista della sua storia ? l'agente speciale di polizia Kate Sidle ? il compito di indagare su un duplice delitto, che vede coinvolti un ammiraglio e una ballerina di circo, ambientato a Cirencester, nella contea di Gloucestershire, in Inghilterra. Tra indagini e colpi di scena continui, in cui tutto ciò che è non combacia sempre con la verità, la vita professionale di Kate, va a mescolarsi con quella privata, in cui il sentimento, prima non desiderato e poi voluto ? nei confronti del suo amico e collega di lavoro Colin Twitter ? le scompiglia convinzioni, certezze e opinioni, tanto da scombussolarle la quotidiana esistenza, costellata da amici, colleghi e varia umanità. La penna adolescente, genuina e autentica dell'autrice, in questo libro, scrive la trama di un intreccio in cui bene e male, amore e odio, sogno e realtà, fanno ininterrottamente capolino in un'attesa crescente, tenendo chi legge incollato fino all'ultima pagina." -
Sant'Achita i na vota. Tra feste, riti e tradizioni. Ediz. speciale
Viaggio nella memoria popolare di una comunità, quella di Sant'Agata d'Esaro, che tra sacro e profano ha saputo trovare fin dall'antichità il giusto spazio per manifestare il senso di accoglienza e ospitalità che la contraddistingue. I tempi di una volta raccontati attraverso le feste, i riti e le tradizioni che nel paese si svolgevano, e che alcune ancora, per fortuna, si succedono, come tramando di esistenza, trovano in questo lavoro un'attualità che va oltre la consuetudine e l'usanza e si trasforma in eredità narrativa da tramandare alle future generazioni. Il bianco e nero di un tempo, pagina dopo pagina, attraverso la penna di Di Cianni, assume agli occhi del giovane lettore il riverbero delle tonalità immaginato o pensato. Leggere questo libro vuole dire capire il nostro presente attraverso aneddoti, fatti e ""patuti"""" che ci appartengono nel profondo. Perché cosa reale, viva e vegeta. Vera e tangibile. Come solo i racconti autentici, genuini e sinceri sanno essere."" -
1614-1617 con Federico Cesi e Galileo Galilei. Fra Acquasparta e Roma, Riano e Monterotondo, Prato e Firenze
Questo di Sergio Benassai è un romanzo dentro la storia. Quella degli anni tra il 1614 e il 1617, periodo di grande fermento culturale, di ciò che afferma la scienza e di quello che replica la religione. E anche di quanto accadde (e potrebbe essere accaduto) a Federico Cesi, il fondatore dell'Accademia dei Lincei, a Galileo Galilei (sostenitore, contro la Chiesa, della teoria copernicana) e a coloro che alimentarono l'intensa attività scientifica di quegli anni. Qual è il rapporto tra scienza e religione secondo Cesi? E come far fronte a quello che è considerato a tutti gli effetti un attacco alla ricerca scientifica? Cesi si fa promotore di alcune iniziative tese a favorire un maggior ruolo delle donne nella società e a sostenere l'educazione dei villani. Si narra dei suoi rapporti con Riano, paese del quale era principe, e di quelli, più indiretti, con il duca d'Altemps e con Bocchineri, poeta di Prato, fino ad avvenimenti meno noti, come la spedizione Thornton promossa dai Medici per costituire una colonia nel Nuovo Mondo e la nascita del melodramma. La narrazione si fa a tratti allusiva, evocativa di problematiche che appaiono straordinariamente attuali. -
Mi sono fatta menare
Partorire sé stessa è stato il dolore più grande per l'autrice di questo libro. Difficile e lungo il travaglio per porre fine al suo rapporto di coppia malato, fatto solo di possesso e dipendenza. Un cammino doloroso, durante il quale Cristina ha conosciuto e accettato i suoi limiti, le difficoltà, la scoperta di quanto siano mutevoli le emozioni, di quanto sia complessa l'esistenza umana e di come misteriosa sia la vita nella sua essenza più profonda. Questo libro è dedicato alle donne, soprattutto a quelle ancora incatenate e con le chiavi del lucchetto tra le mani. Gradito e consentito l'ingresso anche a tutti gli uomini che sanno mettersi in discussione e che coltivano la virtù del rispetto. Ingresso consentito, ma in punta di piedi, anche agli uomini disposti a crescere e a cambiare, agli ""uomini duri... quelli che godono come muli"""", come cantava Mia Martini. «Arrivai al Pronto Soccorso del """"mio"""" ospedale e Dio solo sa quanto mi vergognassi. Il dolore fisico per le botte era niente in confronto alla pena che avevo dentro per quanto avrei dovuto dichiarare. Ma il naso sanguinante e gonfio, i segni rossastri intorno al collo e i lividi non lasciavano dubbi.»"" -
Il doppio muro. I sette peccati capitali. Accidia. Ediz. integrale
Maria attende con trepidazione il ritorno del marito, Peppe. Sara, la figlia, è a casa per le vacanze di Natale ma vorrebbe non esserci. La sua mente è con Marco. Ognuno di loro ha ""tradito e, adesso, ognuno riavvolge il nastro della memoria per raccontare gli eventi dal suo punto di vista, quasi a volersi giustificare o, addirittura, discolpare per ciò che è accaduto. Fino a ritornare al presente. Sono personaggi che si muovono, come animali, in luoghi dell'essere che sono galere senza alcuna via d'uscita. Sono tarme e sono felini ma si somigliano. Sono indolenti e famelici. Rabbiosi e impauriti. Distruttivi e fragili. E poi c'è Dio. E c'è l'Io. E c'è il peccato, che avrà il volto della verità che abbatterà tutti i muri."" -
Sprazzi di luce
La luce non è mai piena e totale. Rivela e nasconde realtà, sentimenti, pensieri... Anche quando tutto sembra chiaro, qualcosa sfugge... Ciò che si percepisce sono solo... dettagli d' infinito, del tempo che passa... Ho percepito, con silenziosa empatia, i valori poetici dell’immagine, i loro segreti, le emozioni in esse contenute. Ho cercato con insistenza di trovare gli sprazzi di luce e le ombre che accompagnano il cammino di ciascuno di noi. Ogni pittore è un Argonauta che attraversa con meraviglia l’immensità della tela tra naufragi tenerezze e struggenti malinconie. -
Contrordine
Anni Settanta. Un prete nel mirino di un vescovo che vuole rimuoverlo dalla sua parrocchia. Una causa canonica che arriva dritta in Vaticano, presso il Supremo Tribunale Apostolico. Il romanzo di Italo Arcuri parla il linguaggio della corrispondenza epistolare, pubblica e privata, rivelando bugie e omissioni, complicità e silenzi, richieste d’aiuto e isolamento. È la ribellione di un religioso che decide, suo malgrado, di andare “contrordine” mutando le conseguenze in una giusta causa, in nome della Chiesa in cui crede. -
Avrei voluto essere un poeta
1990. Giacomo, detto Mino, è docente di lettere presso un liceo romano. Il 26 settembre di quell’anno la notizia della morte di Alberto Moravia dà l’avvio, attraverso i ricordi di Giacomo, a un racconto intessuto di memorie riguardanti gli eventi del 1943, la fuga da Roma di Mino con la sua famiglia, il rifugio a Sant’Agata in mezzo alle montagne, nel luogo in cui Moravia trovò riparo, nello stesso periodo, insieme alla moglie Elsa Morante. Il romanzo racconta l’amicizia del fanciullo Mino con Moravia, la condivisione della stessa tragica esperienza, in un percorso formativo che coinvolge tanto il bambino quanto lo scrittore, la cui vicenda esistenziale è sapientemente ricostruita da Giacomo, ormai adulto, in un continuo intrecciarsi tra passato e presente. -
La figlia di Sara
Napoli, dicembre 1945. Sara, diciotto anni, sola al mondo, lascia la città in cui ha creduto di trovare aiuto per tornare a Roma, dove era nata, con la speranza di realizzare i suoi sogni. Circostanze avverse la deluderanno. Situazioni inquietanti la costringeranno a continue soste e ripartenze esistenziali. Leggi inique e meschine convenzioni sociali la obbligheranno alla scelta più dolorosa della sua vita. La penna di Annamaria Villani in questo romanzo scrive l’intimità di una storia in bilico tra amori e crudeltà, rovine civili e sociali e attese di speranza personale e collettiva. Una storia in cui l’epilogo ha la forma e la sostanza di un anello deformato. -
Le spose della Luna
Le spose della Luna è un romanzo ambientato nel cuore della Sardegna nel 1911 e ispirato alla vicenda della bandita Paska Devaddis, di Orgosolo. Dopo essere stata falsamente accusata di omicidio, scappò sui monti per sfuggire alla giustizia. Fra faide, amore, odio, morte, misteriose apparizioni, magia bianca e nera, si snoda un’intensa storia di donne forti come pietre nuragiche e potenti come dee, mosse da sentimenti ancestrali. -
Ànimas
La notte del trentuno ottobre, in cui il confine tra i vivi e i morti si fa meno nitido, è una notte pericolosa per la famiglia Ruinas. I maschi di questa stirpe sono maledetti: se un Ruinas incontra la morte nella sera dell’ultimo giorno di ottobre, resta sulla terra per sette anni, durante i quali opera per condurre alla pazzia e poi alla tomba il resto della famiglia. Nella Sardegna degli anni Cinquanta sono Lucia e sua figlia Graziella a fare i conti con la morte dannata del loro capofamiglia Giovanni. Quando la madre comincia a perdere il senno, è la giovane Graziella che continua a lottare per cambiare questo destino, sostenuta da Umberto, un altro Ruinas in pericolo, che le darà il coraggio necessario per provare a mettere in salvo tutti. -
Le rivelazioni della stella Bianca
Flavia sceglie di prendere in mano la sua vita e inizia a raccontare. La penna scivola sul foglio. I ricordi affiorano, immagini veloci che lasciano il segno come impressioni di altri tempi. Il desiderio di essere madre la incalza. Incontra uomini con i quali vive momenti indimenticabili. Tra passioni e delusioni, imparerà ad accettare il volere del destino che, in seguito, comprenderà con discernimento, grazie alla sua trasformazione spirituale. Con Elia realizza il sogno della maternità: Bianca sarà la sua musa, una bimba meravigliosa che la aiuterà a ricomporre i pezzi di un puzzle, tra avventure e incontri con persone straordinarie, come Ugo Cicoli, Monica e lei, Anna Loro, un'arpista con cui legherà fin dai primi istanti. Una storia che riporta nel passato, in un antico sapere di cui Flavia si nutre, recuperando legami, intuizioni, coincidenze e, infine, il senso di tutta la sua vita, tra Vestali e Cavalieri Templari. Perfino l'odio per una madre, apparentemente snaturata, si ridimensiona e nel cuore di Flavia trova posto l'amore, quello profondo, che dà senso alle cose e all'esistenza, in una rivelazione continua, tra coincidenze e misteri di un linguaggio senza tempo. -
Inedito veneziano. Ediz. illustrata
Il volume prende in esame la pittura veneziana settecentesca in una prospettiva diversa rispetto ai consueti ambiti istituzionali, concentrando l'attenzione sulle opere da cavalletto destinate alle ""private stanze"""". Attraverso una ricca selezione di dipinti, in gran parte inediti, gli illustri interpreti del palcoscenico lagunare (Canaletto, Francesco Guardi, Tiepolo), insieme ad artisti ancora poco noti, traducono sulla tela i ricordi, le fantasie, i sogni della nobiltà veneziana e dei gentiluomini stranieri, desiderosi di ammirarli appesi alle pareti. Ne sortisce un ritratto ideale della """"venezianità"""" attraverso i suoi generi più rappresentativi: dal paesaggio alla veduta; dal capriccio alla pittura sacra e mitologica nell'ottica di un continuo confronto con il passato rinascimentale ed i territori espressivi transalpini. Accanto a tali aspetti vengono illustrate le tradizioni della Repubblica e lo spirito identitario del suo popolo, cui è sottesa, in filigrana, l'incombente caduta della Serenissima.""