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Uru
Una creatura misteriosa turba il sonno di Paolo, gettandolo nell’angoscia. La sente muoversi lungo il perimetro della stanza, picchiettando il pavimento con le sue unghie ricurve. Finché una notte, svegliandosi con la sensazione di soffocare, nella penombra della camera distingue le sembianze di una grossa bestia accovacciata sul suo petto, intenta a scrutarlo. L’incontro dura pochi istanti, prima che la creatura con un balzo si dissolva nel buio, lasciando Paolo in un profondo sgomento. Nel frattempo una morte inspiegabile, forse un omicidio, scuote il call center dove lavora, già in subbuglio per le voci di un’imminente delocalizzazione. Ma la polizia indaga senza esito, mentre tutto sfugge in una realtà rarefatta, sospesa fra inquietudine e allucinazione. Sullo sfondo di un Salento desolato e decadente, fatto di campagne abbandonate e invase dai rifiuti, Fabio Carbone mette in scena l’insanabile contrasto fra un mondo nuovo, governato dalla mancanza di empatia e da un irriducibile cinismo, e la vecchia società contadina, di cui solo un’eco lontana e ormai indistinguibile lambisce quelle che ci sembrano le consolidate certezze della contemporaneità. Nel mezzo, sospeso tra il mondo vecchio e quello nuovo, c’è l’uru, che proprio dalle credenze di quell’antica civiltà ha origine. Manifestazione dei timori più reconditi e delle colpe mai espiate, di quegli impulsi più arcaici da cui la modernità si illude di essersi emancipata, questi profondi turbamenti prendono la forma dell’animale, una creatura fatta della stessa carne di chi ne subisce i tormenti. -
L'Alsìr
L’Alsìr è uno stabilimento balneare della riviera romagnola. È qui che, a partire dagli anni Novanta, due famiglie di diversa estrazione sociale si ritrovano vicine d’ombrellone: da una parte i Montanari, romagnoli di origine proletaria, dall’altra i Malagola, benestanti milanesi. Un’estate dopo l’altra, in un arco temporale lungo vent’anni, il romanzo segue il mutare degli equilibri fra le due famiglie e i contemporanei cambiamenti politici e sociali del nostro paese. In una lingua inedita e meticcia, L’Alsìr racconta una riviera romagnola lontana dal vitalismo stereotipato in cui spesso è descritta e un’Italia ormai avviata al fallimento politico ed economico, sempre più disorientata e accartocciata su se stessa. Uno spaesamento simile a quello dei giovani protagonisti, Guido, Elena e Alessandro, alle prese col passaggio fra adolescenza e età adulta. Sono la metafora di un’intera generazione, quelli nati nei primi anni Novanta, in bilico fra due secoli, e perciò destinati a crescere in una terra di nessuno. -
L'appuntamento. Storie di incontri casuali e programmati, reali o immaginari, memorabili o già dimenticati
I racconti di questa antologia sono a cura dei narratori di CRIF, persone che lavorano per essa e che nella vita fanno tutt'altro che scrivere racconti. Il tema scelto è l'appuntamento, reale o immaginato. Sono storie che mescolano piani diversi di realtà, a volte in bilico tra l'immaginazione e il resoconto dettagliato di quotidiane vicissitudini. Storie riconoscibili da chiunque lavori in grandi organizzazioni, a volte divertenti, a volte nostalgiche, ambientate a Dublino, a Bologna, Atlanta o New York e in altri luoghi noti mai svelati fino in fondo, con protagonisti diversi che abbracciano una molteplicità di personaggi umani. Dodici storie, sette in italiano e cinque in inglese, che evidenziano il respiro internazionale di CRIF; dodici mondi narrativi per entrare di casa in casa, di luogo in luogo, allo scopo di esplorare in ogni narrazione il senso di quel particolare appuntamento: a volte una mancanza d'amore, altre un'illusione perduta, più volte una speranza ritrovata. -
Piatta è la campagna
Tredici anni è un'età maledetta da passare in campagna. Hai già i desideri di un adolescente, ma i mezzi e le libertà sono quelli di un bambino. Soprattutto se vivi a Rialzo, un paese della pianura padana talmente isolato da sembrare fuori dal tempo. Le persone che lo popolano sono rozze, meschine e ignoranti. Poi c'è Matteo: è al suo ultimo anno di scuola media e la vita gli sembra ancora una promessa, mentre le stagioni si rincorrono, come i suoi desideri. Nell'anno cruciale in cui passa dall'età dell'innocenza a una prima consapevolezza adulta, Matteo si trova a combattere contro la realtà soffocante della vita di provincia. Qui, tra lotte famigliari, faide, fughe, cotte e prime sbronze, comprende di doversi ribellare all'ottuso fatalismo di cui l'intero paese sembra essere vittima. ""Piatta è la campagna"""" è un romanzo di formazione scritto con la freschezza e l'entusiasmo dell'adolescenza, l'epoca in cui tutto sembra accadere per la prima volta, al punto che perfino solitudine e noia appaiono come qualcosa di elettrizzante."" -
L'abisso
Mamma Gelida vive in un paese sperduto dell’appennino bolognese. La sua unica gioia è il figlio Gabriele, ex bambino prodigio, ora studente modello che sta per laurearsi in giurisprudenza. Il vestito buono è già pronto, e mamma Gelida non sta nella pelle all’idea di questo importante traguardo. Mancano solo ventiquattr’ore e poi sarà festa. C’è però una cosa che non sa: Gabriele non sta affatto per laurearsi. Le ha mentito per anni, falsificando libretti e inventando voti mirabolanti, convinto di poter recuperare il tempo perduto grazie alla sua mitizzata, straordinaria intelligenza. Ma lo sprint non c’è mai stato, e adesso è ubriaco, disperato, solo nella sua stanza bolognese, cercando di trovare una via d’uscita dall’abisso in cui si è infilato da sé. Il cuore debole della madre non reggerebbe alla delusione. Che fare? Ventiquattr’ore. Mancano solo ventiquattr’ore. -
Come nasce il sogno d'amore
Pubblicato per la prima volta nel 1988, ""Come nasce il sogno d’amore"""" è considerato un testo fondamentale del pensiero femminista e non solo, tanto da essere indicato da Alberto Asor Rosa nel suo Un altro Novecento tra i quindici libri più significativi. Il sogno d’amore, il desiderio della fusione di due esseri in uno, o di appartenenza intima a un altro essere, per quanto destinato a incontrare continue delusioni, ricompare di generazione in generazione quasi immutato nel vissuto di uomini e donne. Se la sessualità è stata al centro del movimento delle donne degli anni Settanta, non si può dire lo stesso per l’amore, rimasto si potrebbe dire un tabù anche per il femminismo. Per parlare del bisogno d’amore, del suo prolungamento dall’infanzia alla vita amorosa adulta, del passaggio dall’estasi dell’innamoramento a una coniugalità fatta di buoni affetti e abitudini, ci vuole, come scrive Sibilla Aleramo – a cui sono dedicate le pagine centrali di questo libro – una «selvaggia nudità», il coraggio di portare «nella mischia» quello che è ancora considerato il «sentimentalismo o la miseria femminile». Da un vissuto personale, da cui nascono I racconti del gelo con cui si apre il libro, ai Diari di Sibilla Aleramo, alla figura di Carlo Michelstaedter, il giovane filosofo goriziano morto suicida dopo aver scritto una singolare tesi di laurea sulla «dipendenza affettiva», il filo conduttore del libro è il tentativo di sottrarre il sogno d’amore alla storica svalutazione che ha subito, per vederlo invece come il fondamento della cultura alta, in quanto ricongiungimento di ciò che la civiltà ha separato e contrapposto: il maschile e il femminile, la natura e la cultura, il sentimento e la ragione, l’individuo e la società."" -
Le storie siamo noi
Diciotto autrici per cinquantanove racconti, ambientati dal 1908 ai nostri giorni, che in una sorta di viaggio nel tempo descrivono l'Italia contadina, le guerre, le malattie, la scuola come privilegio, ma anche il nuovo lavoro qualifi cato per le donne, il '68, le libertà conquistate, l'inquinamento e la pandemia. Questa antologia, realizzata dal gruppo di scrittura ""Donne di parola"""" di Torino, coordinato da Claudia Manselli, raccoglie vicende tutte in qualche modo autobiografiche, pur essendo ambientate in luoghi e tempi diversi. E anche se ciascuna voce narrante «ha la sua personalità, il suo stile», come sottolinea Valentina Pazé nella sua Introduzione, si avverte «un lavoro collettivo, un'impronta comune, la condivisione di pratiche e tecniche consolidate attraverso lo scambio e il confronto», aspetti che contribuiscono a trasformare le singole voci in un coro."" -
Ti lascio per ultimo. Il romanzo del brigante Musolino
Dopo una lunga detenzione in un carcere di massima sicurezza, il brigante calabrese Giuseppe Musolino, ""il re dell'Aspromonte"""", come viene chiamato, è dichiarato folle, e in un giorno di gennaio del 1916 viene tradotto nel manicomio criminale di Reggio Emilia. Nel gabinetto scientifico dell'istituto il direttore della struttura sottopone il nuovo arrivato a esperimenti e prove per dimostrare che Musolino merita di essere trasferito nel manicomio civile di Reggio Calabria, vicino alla sua gente, perché «la vera ingiustizia è una giustizia privata di carità». Ma il caso gioca le sue carte e dal passato dell'infermiere Domenico, il giovane che si occupa personalmente del prigioniero, emergono alcune circostanze che riaccenderanno in Musolino un desiderio di vendetta mai sopito. """"Ti lascio per ultimo"""", la minaccia che il brigante indirizza al giudice che gli infligge ventun anni di carcere per un crimine che Musolino giura di non aver commesso, è un romanzo che intreccia elementi di fiction ad accurate ricerche storiche. In questo noir claustrofobico la vita del brigante, ormai venata di lucida follia, quella del direttore, il dottor Monardi, un uomo alla ricerca delle verità nascoste nel suo passato, e quella di Domenico, l'infermiere che nonostante tutto non riuscirà a sfuggire alla tremenda guerra in corso, restituiscono al lettore una versione più ampia dei termini che usiamo per indicare follia e normalità."" -
Nero liquirizia
Quanti di noi vorrebbero veramente avere la possibilità di bere l'elisir di lunga vita? E quanti vorrebbero invece entrare in possesso della pietra filosofale per tramutare il piombo in oro? -
Ironia e nostalgia nella Germania moderna. Dalla caduta del mito alla melanconia dell'io. Goete, Von Platen, Mann
Che l'uomo sorrida di se stesso e mai più della natura, salvo che questa non lo provochi - come fu per Leopardi - è un dato letterario non solo del nostro tempo, come lo dimostra la rassegna di teatro che precede il racconto finale di questo volume. L'autoironia appare come come un sublime gioco liberatore che scioglie le psicosi che ieri e oggi ci agitano. Ma è un passatempo che ci brucia. Tale evidenza prova come la nostra crescita spirituale, dal classico Goethe, dal romantico di fatto Platen, fino al realista Mann, si ha a condizione che si abbia il coraggio di ridere di se stesso. -
Il volo di Simeone
Favola per bambini - ""Quando riaprì gli occhi si accorse che stava volando, sì, proprio così, Simeone stava facendo una cosa che lo rendeva unico"""". Età di lettura: da 3 anni."" -
Per la pace della porta accanto. Meditazioni sul Santo Rosario
Quella Pace universale invocata, cercata persino con le armi, nei tribunali, gridata sul solco della Giustizia che ne è il terreno per la semina, urlata dalle carceri, come segno della revisione delle coscienze... quella Pace che tace come un sasso conficcato nei luoghi oscuri di tortura e deportazione sparsi nel mondo... quella Pace rinnegata dal buonsenso geopolitico, soffocata dalle logiche incontrovertibili dell'esercizio del potere... quella stessa Pace calpestata, manipolata, giocata a dadi sulle sorti dell'Umanità, dei popoli, della gente, delle famiglie, dell'individuo, degli oppressi, abita dietro le porte che abbiamo accanto, nasce lì, con un piccolo vagito che spesso fatichiamo a sentire. -
Chiamata alle arti
Ciascun periodo ha l'arte che si merita, proprio come la politica. L'arte è lo specchio che riflette, a suo modo, la società dalla quale prende vita, pertanto essa assume un compito di fondamentale importanza. Il concetto che l'artista elabora e trasmette non è semplicemente un manufatto artistico, ma diventa un trattato filosofico e sociologico e quindi, l'artista ha il compito di osservare, decifrare, analizzare e comprendere la realtà a lui contemporanea. -
William Shakespeare. Stratfordiano o messinese? (Questo è il problema)
Quanto segue potrebbe provocare sommovimento in alcuni anglofili, ma relata refero, absit iniuria verbis. È importante fare chiarezza su punti oscuri nel rispetto della verità storica. È ovvio che c'è ritrosia negli inglesi dovere ammettere che il simbolo della loro cultura sia italiano come sarebbe per noi se si dicesse che Dante è inglese. -
Siracusa nella lotta contro la tubercolosi. Storia di una città e di una malattia
Non si tratta di un testo di medicina e neppure di un saggio sulla tubercolosi. Questo lavoro si pone soltanto quale testimonianza di un interesse, se non proprio di una passione, verso il mondo della tubercolosi, malattia che in ogni tempo ha inciso anche profondamente sulla storia dell'umanità coinvolgendo spesso elementi sociali, soggetti politici e perfino figure letterarie. Prefazione di Anselmo Madeddu. -
Dal Niceto al Nilo. Storia di una prigionia in terra d'Africa
È una storia dai contorni apparentemente semplici, descrittivi e quotidiani, ma trasuda pensieri complessi, che esulano le complicazioni quotidiane delle esiguità materiali per elevarsi a sentimenti profondi, puri e poetici. La storiografia non ha mai degnato di uno sguardo attento le tristi vicende dei lager inglesi in Africa. il ritrovamento di queste lettere restituiscono alla storia un altro dei suoi angoli più tetri per raccontarla nella sua interezza e complessità. -
Rinascite
«Stasera sono davvero felice. Ho letto qualcosa di originale e interessante. Il testo mi ha coinvolto da subito e il finale è davvero raffinato. Tu hai un dono. Il dono della comunicazione. Sai regalare emozioni e lo fai con una scrittura semplice, con la quale comunichi valori importanti». -
Il comandante restò sulla collina
"Il 4 maggio 1949, l'aereo che porta a casa la squadra del Torino si schianta sul colle di Superga. Ai comandi Pierluigi Meroni, 34 anni, milanese pluridecorato di guerra, istruttore di volo cieco nell'Aeronautica Militare, giovane padre di tre bambini. Nel romanzo-verità, il figlio maggiore, vecchio e malandato, cerca quel padre lontano e la verità sul disastro. Percorre all'indietro la storia della famiglia, trova pagine toccanti di amicizia e guerra, ricostruisce ogni istante che precede il disastro, ma non arriva a ciò che cerca su Superga. Eppure dei soli 12 esemplari costruiti dell'aereo che """"rimase sulla collina"""", almeno 6 risultano caduti. Dentro il racconto, episodi di un'Italia sparita, deliziosa e divertente, i giorni orribili della guerra, pagine eroiche della Regia Aeronautica."""" (premessa del Generale Mario Arpino - già Capo di Stato Maggiore della Difesa)" -
Un templare in India. Dalla Palestina delle fonti storiche al viaggio iniziatico, la ricerca delle origini sulle tracce di Cristo
Da un'intima riflessione sul contesto interreligioso della Terra Santa del XIII secolo e dalle fenditure di alcuni vuoti storici legati a fatti e circostanze solo apparentemente marginali, nasce questa ricerca che fonda le sue radici nelle fonti documentali, cristiane e musulmane, per realizzarsi nella direzione di Damasco, della Persia e dell'Oriente. L'autore, con un audace cambio di marcia - dal tecnicismo saggistico a una forma aneddotico-narrativa altrettanto sintetica - conduce il lettore, attraverso dodici brevi capitoli, sul sentiero di uno dei tanti Goffredo che agirono in quegli anni, stavolta un templare, indirizzato a una missione dai contorni inevitabilmente sfuggenti. A tratti disorientati, come il protagonista stesso, dalle suggestioni delle analogie tra Corano e Bibbia (compreso il caso quell'Isa, il Guaritore, che coincide con Gesù Cristo) e dal caleidoscopio dei racconti persiani, ci ritroveremo catapultati persino in India, in un epilogo emblematico e al contempo sconcertante: perfettamente installato nella storiografia di una delle vicende più dibattute dello scorso secolo (...) -
Settanta
Chissà quanti di voi leggendo questo libro si identificheranno nella persona dell'autore che descrive, con dovizie di particolari, l'esperienza della quarantena che ci ha generosamente regalato quell'entità submicroscopica denominata Covid-19. Luca ha attraversato momenti di timore, di ansia, di insofferenza, di rabbia, di noia, di curiosità immerso nella routine statica e nello smart working, attraversando distrattamente lo scorrere di giorni tutti uguali. In questa esperienza surreale, ai limiti del fantascientifico, si è visto catapultare in un mondo che aveva fin qui vissuto nelle storie fantastiche di autori visionari, ma mai più reali di questo momento storico. Navigando nel mare sconosciuto del confinamento forzato si è consolato con le gioie del palato dopo essersi cimentato in nuove esperienze culinarie, si è immerso talvolta nel mondo ludico dei videogames, dell'intrattenimento scandito di serie TV, dei film vintage e degli improponibili fantahorror. Si è ritrovato circondato dai suoi affetti, la compagna, i figli e il timido meticcio accovacciato in un angolo, spettatore di questa realtà sospesa.