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Ladra
A Ella piace Madeleine, ma non sa come dirglielo. Forse però le cose che non sa di lei sono tante e tali da far sì che, quando si conosceranno meglio, Ella metterà in dubbio non solo il suo rapporto con Madeleine, ma anche se stessa, e il modo in cui affronta ciò che le fa paura. Lucie Bryon confeziona e intesse una storia sul progressivo svelamento di sé quando incontriamo qualcuno che ci fa stare bene, e ci consegna una trama a orologeria, perfetta nella sua semplicità, che parla di amore, fiducia, crescita e rispetto di sé. -
Love everlasting. Ediz. variant. Vol. 1
Joan Peterson vive torride storie d’amore che finiscono sempre in tragedia. Letteralmente. Ogni volta che un uomo le chiede di sposarla, lei in qualche modo muore, e riprende conoscenza in un’altra epoca, un’altra vita, un’altra storia d’amore che potrebbe finire allo stesso modo. In equilibrio tra omaggio ai romance comics degli anni Cinquanta, thriller psicologico e studio di personalità a fumetti, Tom King, uno dei più acclamati sceneggiatori d’America, ed Elsa Charretier, il cui stile in questo progetto sembra rendere tributo all’immenso, compianto Darwyn Cooke, intessono una trama profonda, misteriosa, emozionante e che è impossibile divinare dove voglia andare a parare! Una serie Image Comics, aperta e ancora in corso negli USA, che BAO è fiera di proporre ai lettori italiani in una veste che ne rispetta l’anima pulp-romantica. -
Ops! Gli scarabocchi di Maicol & Mirco. Vol. 7
Questo è il settimo volume della raccolta integrale dell’Opera Omnia degli Scarabocchi di Maicol & Mirco, e come sempre si parla di morte, di sollievi inattesi, di ineluttabilità e dolcissima rassegnazione. L’edizione di questa collana integrale si avvale di un book design di interni e copertina studiato da LRNZ e, in questo volume, l’introduzione è del fumettista Nicola Mari, ed è giusta e precisa come poche altre cose che leggerete quest’anno. -
Zerocalcare. Animation art book. Ediz. illustrata
Tre anni, due serie animate. Il viaggio di Zerocalcare nel mondo dell'animazione viene raccontato per la prima volta in modo organico, con materiale inedito e mai visto prima: bozzetti, production art, foto e disegni preparatori, con interviste alle principali figure che hanno lavorato a Strappare lungo i bordi e Questo mondo non mi renderà cattivo. -
Proverbi e detti siciliani
"I proverbi e i detti siciliani appassionano ancora tutti, sia quelli della presente che della passata generazione, perché sempre attuali e perché fanno parte di quel 'sapere pratico' che caratterizza la cultura popolare. Ho letto e riletto con molto interesse questi 'Detti siciliani', graditissimo regalo fattomi da don Antonio Nuara, e mentre continuavo a leggerli sentivo nascere dentro di me il desiderio e la convinzione di poterne fare un libro, al fine di scongiurare il pericolo che, tenuti chiusi in qualche cassetto e col passare del tempo, potessero cadere nel dimenticatoio e scomparire. Senza alcuna esitazione, ho preso in mano tutto quel 'prezioso materiale' e l'ho modellato, aggiungendo altri proverbi, per dargli forma, armonia e vita. Così è nato il libro. Aver curato quest'opera, seppur con grande dispendio di tempo e di energie, mi riempie di gioia e di orgoglio per il contributo dato, assieme a don Antonio Nuara, alla diffusione della cultura popolare della nostra terra di Sicilia."""" (Giuseppe Tamburello)" -
Minuziosa sopravvivenza
L'originalità della poesia di Ugo Mauthe consiste nella rimeditazione dentro e oltre la tradizione sperimentale. Il ritmo ora prosastico ora lirico ora neoavanguardistico ora ironico (nei confronti degli auctores) è la connotazione principalmente individuabile della silloge, però non bisogna farsi distrarre dallo ""schermo"""" stilistico, perché al di là delle caratteristiche appena delineate vi è una riflessione totale sull'epoca in cui il poeta vive e sull'Io lirico. L'anarchia dei riferimenti e della struttura è solo apparente. Se consideriamo, difatti, i titoli delle tre sezioni la radice del termine 'vivere' è costante (sopravvivere soprattutto, vivere minuziosamente, sopravviversi), a sottolineare il progressivo interiorizzarsi dello sguardo."" -
Pagine sparse da Dante a Montale
Fiorella Gobbini si è laureata in Lettere presso l’Università “La Sapienza” di Roma, città nella quale è nata e risiede. È stata docente di Lettere italiane e Storia nella scuola superiore e ha svolto attività di consulenza e revisione testi per una casa editrice di Roma. Da sempre appassionata di letteratura, ha pubblicato nel tempo recensioni e articoli di critica letteraria su riviste trimestrali specializzate, nonché fiabe e raccolte di poesie. Ha scritto anche soggetti per cortometraggi di animazione. -
Come un'ala di rondine
Un soprassalto! È questo l’effetto che produce, al primo impatto, la poesia di Fabia Baldi. Platone scrive che l’amore può rivelare di essere poeta anche a chi non sapeva di esserlo. Non è questo il caso di Fabia Baldi, poetessa conosciuta e molto apprezzata per altre sue prove; e tuttavia l’amore le dà un impulso più irreprimibile, una maggiore forza creativa, un’intensità espressiva che prende alla gola. L’amore ci spinge a rompere il circuito dell’identitario in cui si confina, con le abitudini, la nostra autoreferenzialità; ci induce all’oltre-da-sé e perfino all’oltre da entrambi noi stessi, nella coppia di innamorati. Ma la poesia d’amore cela un’insidia, proprio perché è l’argomento più ricorrente, più usato, più abusato. Fabia Baldi supera con straordinaria suggestione questo rischio. I suoi versi sgorgano con la freschezza dell’acqua sorgiva, scorrono con la limpidezza dei ruscelli di montagna, adombrandosi a volte malinconicamente come quando un corso d’acqua s’inoltra in un bosco. Il suo è un epistolario amoroso come quello di Eloisa, ma in versi; versi distillati amorosamente, a volte vibranti, a volte sommessi. (Corrado Calabrò) -
Gocce. Gouttes
È un cammino condotto tra le emozioni, gli stati d’animo, le esperienze positive e negative dell’uomo, le stagioni dell’anno e quelle “della vita”, attraverso le parole, poche, essenziali, a volte ricercate a volte semplici, che Carmela Tuccari sa ben articolare in sequenze poetiche. La scrittrice, da sempre in intimo contatto con la poesia, ha elaborato con il suo “Gocce” un viaggio nell’esperienza umana e nelle sue diverse sfaccettature. (Rita Messina) -
Schermi della risacca (Poesie 2017-2019)
L'avvio di questa nuova raccolta di Stefano Iucci non lascia dubbi sul percorso intrapreso dal poeta romano, sullo scavo nella profondità dei sentimenti e sul dolore della perdita. Già dalle prime poesie ci sono continui riferimenti al vuoto, all'abbandono, a ciò che poteva essere e non è: ""La tua donna e lì, in alto, / sempre in alto, non la raggiungi, / non la preghi, non ti inginocchi a lei / se prima di perderla / non capisci chi sei"""". Allora l'amore, il suo significato, risiede nell'essere stesso di chi ama, non nell'oggetto dell'amore, non nella donna che sta sempre in alto. È un percorso opposto alla scalata quello che bisogna fare: bisogna scendere, invece, tutti i gradini, andare a fondo, impararsi prima di poter amare, di poter dire """"questa è la mia donna"""". Eppure, malgrado la coscienza di ciò, malgrado la conoscenza di questo ineluttabile cammino, c'è un'amarezza (o forse un disincanto) nei versi di Iucci che fa intravedere l'altra parte della vicenda amorosa, quell'essere sempre soli anche quando si è in due, quel riflettere della pozzanghera che rimanda solo il tuo passo, quel riflesso nelle vetrine che mostra non più lo spazio che occupi ma il tempo. (Mauro Fabi)"" -
Gocce di rugiada. Dewdrops
«Rosa Maria Di Salvatore crea un affresco di sublimità interiori e naturali, intesse simboli e strati memoriali che testimoniano la profondità dell'anima, ma allo stesso tempo i rivoli entro i quali l'uomo si confronta quotidianamente, le emozioni di un'agenda del tempo che fluisce inesorabile, ma che al contempo offre doni di rara intensità». (Giuseppe Manitta) -
Parole di ora, parole di allora
Un libro da sfogliare a caso, come balsamo contro l'insensatezza e l'assurdo della vita. Vi è contemplata la condizione umana nelle sue multiformi e contraddittorie manifestazioni. Parole autentiche che strappano la maschera alle convenzioni, al formalismo, alla mercificazione. Guai se non ci fosse la parola: il mondo sarebbe più opaco e indecifrabile. La parola aiuta a identificare la realtà e a dare forma e vita al nostro pensiero. Una scrittura intensa e balenante per esprimere anche l'io nascosto e visionario. L'arte, si sa, è forza ed oblio insieme, contro le afflizioni dello spirito. -
La Divina commedia di Napoli (raccontata agli italiani)
Clemente La Marca fa un viaggio nell'itinerario dantesco napoletano attraverso l'analisi di tre poemetti dialettali che si sono ispirati alla ""Commedia"""", ma che rappresentano uno spaccato della società partenopea tra Ottocento e Novecento. Nello specifico, l'autore si occupa di tre testi: """"'N Paraviso"""" scritto da Ferdinando Russo nel 1891, """"All'inferno"""" (1943) di Pasquale Ruocco e """"O' Purgatorio"""" (1945) di Raffaele Chiurazzi. Si indaga, dunque, un particolare percorso del dantismo contemporaneo, che (al limite tra sogno e realtà) esprime l'autenticità dell'ironia, delle tradizioni, di costumi e personaggi di una città variegata come Napoli, ma allo stesso tempo testimonia la fervida vitalità culturale che l'ha sempre caratterizzata. Tre opere in certo qual modo legate tra loro, seppur ognuna dotata di autenticità letteraria."" -
Il corpo e l'anima delle terziarie francescane nel Monastero di Santa Maria di Loreto a Roccadaspide
Basandosi su fonti d'archivio, l'autrice traccia la storia del Monastero di Santa Maria di Loreto di Roccadaspide da una prospettiva assolutamente particolare: i disturbi fisici delle suore, le manifestazioni patologiche e le conseguenti cure terapeutiche, attraverso un percorso vario e articolato, scandito dal vissuto quotidiano nel rapporto con le istituzioni civili e religiose da una parte, con i medici e i famigliari dall'altra. L'evoluzione dell'esperienza medica e della farmacopea viene messa in risalto attraverso i carteggi tra famiglie, badesse, vescovi, esponenti dell'amministrazione locale e vertici sanitari, giungendo alla conclusione che spesso per la cura dell'anima e del corpo l'unica scappatoia temporanea, nelle condizioni di clausura, era la cura all'aria nativa e i bagni alle stazioni termali o al mare. -
Totò, Collodi e Pasolini...
Un filo rosso unisce Totò a Collodi in un mix di miseria e nobiltà, in quanto portò Pinocchio nel suo teatro e poi nel cinema in ""Totò a colori"""" del '52, dove il suo marionettismo raggiunse l'apice, che Pasolini ebbe ben chiaro per il suo episodio cinematografico dal titolo """"Che cosa sono le nuvole?"""". Tutto ci riporta nascostamente all'archetipo del bambino di cui scrisse Jung: lo stesso che in vari modi ha ispirato l'opera di Totò con la sua gestualità e i suoi discorsi arruffati e le sue disavventure, come Collodi e Pasolini, che visse per lungo tempo nel suo sogno pascoliano ed edipico di figlio."" -
Nunzio Trazzera. Dinamismo cosmico-dinamico e realtà
Esperimento, concetto, spazialità, forma, dinamismo, sono solo alcune delle caratteristiche dell'arte contemporanea (nelle sue varie espressioni e correnti), ma allo stesso tempo sono qualità che possono essere individuate in un artista poliedrico come Nunzio Trazzera. Seppur nell'arte dell'autore siciliano sia possibile rintracciare una chiara evoluzione, la sua produzione ha superato la 'reductio ad stilum' e il citazionismo propedeutico (per non parlare di semplice copiatura) che spesso imperversa: l'arte non può esistere se non comunica e non comunica evidentemente se non possiede un concetto. E proprio il concetto costituisce il fulcro essenziale dell'opera pittorica di questo artista che, nella sua frammentarietà, introduce l'ordine nel caos. Ma c'è un aspetto ulteriore da considerare: la tecnica e lo stile sono fondamenti originali della comunicazione stessa. Esiste nell'opera di Trazzera, infatti, un doppio movimento: da un lato si propende alla scomposizione spazio-temporale con brandelli di luce e di colore che si intersecano ed esprimono un dinamismo complesso, dall'altro lato esiste una composizione che segue linee rette e punti focali, i quali a loro volta danno unità al tutto. Un'assodata singolarità che propende all'interpretazione dell'Io e del mondo che lo circonda. -
Non arrendersi alla fatalità del fato. Commento all'epopea di Ghilgamesh
Accostarsi a questo poema epico-eroico risalente fino al XX secolo a. C., il più antico che si conosca, che tanta influenza ha suscitato sul Vicino Oriente, biblico e non, è dovere di chiunque intenda riflettere sui temi più importanti della vita dell'uomo. In Ghilgamesh troviamo infatti i grandi interrogativi avvertiti da tutti i popoli: i rapporti, spesso conflittuali, fra l'uomo e gli dèi, il posto dell'uomo nel creato, l'amore e l'amicizia, soprattutto la morte. Ghilgamesh rifiuta questa fatalità del fato, rifiuta la morte come destino definitivo ed ultimo, e si ribella. -
La vita insegna ma ha sempre meno alunni
Se la storia è maestra di vita, la vita non a tutti insegna qualcosa. La narrazione ci invita a riflettere, infatti, sulle errate scelte che a volte l'uomo fa, preferendo il male al bene, disobbedendo piuttosto che obbedendo alla vita. L'excursus narrativo prende le mosse dalle difficoltà che molta gente ha riscontrato durante la seconda guerra mondiale con il successivo riscatto economico e sociale, per giungere alle chiusure durante la pandemia, con un epilogo sulla recente guerra in Ucraina, e trarre la conclusione che l'uomo, malgrado le negative esperienze, dalla maestra-vita non sempre riesce a ricavarne i giusti insegnamenti. -
Atti unici
Gli atti unici di Andrea Scrimàli rivelano idiosincrasie e paure dell'uomo, attraverso il tragico umorismo e l'assurdità, o quasi tale, delle situazioni e dei dialoghi. Si presentano, quindi, personaggi che sono caratteri, ma allo stesso tempo costituiscono l'espressione di una scissione e ne mostrano la parzialità. Per questo ogni scena riserva un tessuto riflessivo che oscilla tra punto di vista particolare e possibile verità da indagare, sia che si tratti di una relazione amorosa, clandestina o meno, sia che si tratti di un misfatto o di un dialogo tra maestro e allievo. La realtà e le dinamiche sociali permettono di osservare, in conclusione, il rapporto tra forma e sostanza che è insito nell'uomo. -
L' incanto di un sogno
La lirica di Vincenzo Vallone si impone come lirica soggettiva, ma con una drammaticità e profondità che al lettore appare subito obiettiva, in quanto nelle emozioni dell'autore può riscontrare le proprie emozioni: la storia personale diventa storia lirica con una passionalità e una forza di sentimento del tutto nuove. E se il poeta manifesta spesso la propria dolorosa incredulità dinanzi alla fine incomprensibile di un amore, poi, spenta la passione e attutitasi la felicità di un tempo, sa rivolgersi al proprio cuore pieno d'amarezza e superare l'attimo di delusione, esaltando la bellezza della donna amata e nello stesso tempo la bellezza della vita e della natura.