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Trilogia del '900. Teatro storico-documentario
L'opera rappresenta tre momenti topici del secondo Novecento. La prima parte è dedicata al '68, un movimento globale con la spinta alla rottura del sistema convenzionale e il grande fermento studentesco ed operaio. La seconda parte rappresenta gli anni '70 in Italia fi no alla strage di Bologna, 12 anni di tensioni, di cambiamento, di terrorismo, di strategie occulte e intrigate. Infine la terza parte riguarda gli anni '80 in Italia, anni di riflusso, di voglia di divertimento, ma anche di corruzione politico-finanziaria che si conclude con Tangentopoli e la fine della Prima Repubblica. ""Trilogia del Novecento"""" mostra che la Storia ha un significato ineludibile e che coglierlo significa stabilire nodi stretti nella rete del tempo che implica anche il presente."" -
Lo strano caso dei due investigatori speciali. Commedia in quattro atti e mezzo
Due investigatori molto speciali che dall'aldilà cercano di risolvere un caso complesso legato alla mafia, un concilio di viventi e uno di non-viventi che si incontrano e si scontrano, caratteri che testimoniano la sfaccettata realtà in cui viviamo, un'ironia sottile che permette di riflettere su alcune problematiche sociali, che attanagliano ancora l'Italia, sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano ""Lo strano caso dei due investigatori speciali"""" di Franco Sorba. Una commedia surreale, dunque, ora leggera ora riflessiva, nella quale si possono ritrovare, senza perdere mai il sorriso, i lati deboli delle storture umane."" -
La vita in rima (poesie didattiche)
Questo libro vuole essere la raccolta di poesie didattiche per bambini dai 3 ai 5 anni, scritte da me e utilizzate durante il corso della mia carriera professionale. Sono poesie che seguono la programmazione didattica della scuola dell'infanzia (dall'accoglienza ed inizio della scuola, alle stagioni, alle festività, fi no alla fine della scuola in cui solitamente i bambini fanno una piccola recita finale). -
Emozioni in versi (poesie riflessive)
La raccolta di poesie, attraverso l'uso della musicalità dei versi e delle rime, si propone di far riflettere su problematiche della vita quotidiana. La lettura di questo testo diventa pertanto un esercizio utile per affrontare giornalmente problemi fondamentali come l'amore, l'amicizia, il dolore del lutto, la lotta per la libertà di pensiero. -
Sogno, ricordo, vedo, sento... e nascono parole
Basta l'osservazione del volo di una farfalla o di un fiore ritrovato dopo anni lungo il proprio cammino, o ancora il ritrovamento di un oggetto, e il passato diventa presente, facendo riemergere ricordi intimi, che si riassaporano con il medesimo stupore, con la stessa incredulità di quando si era ragazzi. La stessa incredulità rende intollerabile il dolore altrui, persino quello urlato in luoghi lontani in cui imperversa la guerra o vige una dittatura e in cui il volo di un aquilone e l'infanzia felice di un bambino vengono violentemente interrotti. Ricordi e speranze sul futuro si mescolano in una raccolta di poesie delicata e allo stesso tempo incalzante. -
Il bambino imperfetto. Da Collodi a Rodari, insieme a Pinocchio
Il saggio percorre un breve percorso storico-letterario su come l'infanzia, considerata incompetente e priva di conoscenze, abbia intrapreso dalla fine del '700 una strada di dignità e crescita vera e propria. In particolare vengono approfonditi alcuni aspetti significativi di ""Le avventure di Pinocchio"""" di Carlo Collodi, in cui la libertà di espressione del burattino, scontrandosi con i modelli educativi di quei tempi, matura senza essere repressa. Gianni Rodari conferma, con semplicità, l'intuizione collodiana del processo della fantasia, rafforzando il valore dell'esperienza e della possibilità di sbagliare."" -
Palinuro
Palinuro, sul Tirreno, così come il suo opposto sul lato adriatico, il Monte Conero, rappresentano due luoghi ideali per il gioco di doppi che l'autore propone, ma non si tratta nello specifico di geografie reali o, per lo meno, non esclusivamente tali. Ci s'immerge nel significato arcano della terra e dell'acqua, di due 'topoi' che con il mito e la visionarietà hanno avuto sempre una relazione strettissima. E quindi ci si trova di fronte a due luoghi-non luoghi e, di conseguenza, a personaggi che al contempo non sono propriamente tali ma entità che si dividono tra il 'risiedere' e il 'transitare'. (Angelo Manitta) -
Paolo Sommaripa pittore dell'Arte Immaginaria
Il saggio è una chiave di lettura delle opere di Paolo Sommaripa, pittore e illustratore, il quale si è prodigato molto per la diffusione dell'arte pittorica a Pomezia, cittadina in cui vive da trentotto anni... In Sommarì, nome d'arte che gli è stato dato dalle persone che lo hanno conosciuto, il pensiero si fonda con la fantasia creando dipinti che prendono spunto dalla realtà e rivisti mediante le ali dell'immaginazione... La sua particolarità sta nella rappresentazione del Tempo, in cui passato, presente e futuro vengono avvertiti nel medesimo istante: il presente è passato, il passato è futuro, in una ciclicità che è universale nella storia dell'uomo, il quale esprime le stesse emozioni, gli stessi bisogni e le stesse paure. -
Il favo del cuore
Roberto Barbari decide di affrontare un compito piuttosto arduo: scatenare le proprie armi (le parole) contro ogni forma di certezza. Non appena infatti l'uomo Barbari viene tentato dall'idea di una verità definitiva, ecco il poeta Barbari che sopraggiunge per porre rimedio con sarcasmo e alimentando nuovi dubbi... in fondo, però, una certezza la consegna: non esiste creatura razionale che non sia inghiottita, almeno una volta nella vita, nel vortice della passione. Ed è in questo momento, forse, che l'uomo e il poeta fanno la pace e diventano una cosa sola, consegnandoci versi in grado di farci dimenticare ogni perplessità e ogni forma di resistenza. -
Gli insonni di Via Roma, 32
"Gli insonni di Via Roma, 32"""" è una commedia paradossale che tra battute pungenti e feroci, situazioni comiche, parodie e dialoghi guasconi al limite - non oltrepassato - del goliardico, dipinge un affresco per niente consolatorio della vita ossessionata e stressante a cui noi tutti siamo sottoposti, spesso senza rendercene conto, raccontandoci della sua crudeltà nei confronti dei più fragili e soprattutto che i più fragili siamo, appunto, tutti noi. Che non esiste """"normalità"""" capace di porre al riparo. E allora ecco l'enclave, il gruppo, il clan esclusivo, lo spazio circoscritto - in questo caso la terrazza condominiale dove gli otto protagonisti si ritrovano per aiutarsi a passare le lunghe ore senza sonno - in cui i personaggi di Ozza si rifugiano/rinchiudono, nell'illusione che appartenere a qualcosa possa lenire la sofferenza, solo per scoprire l'assoluta fragilità di tale soluzione, quando la vita, con la sua impermanenza, e il dio denaro, con la sua potenza, minacceranno il loro porto sicuro." -
Lacerti di coro
Se il tempo e le scelte improprie degli uomini hanno alterato i lineamenti del luogo in cui si vive e cancellato la memoria dei suoi abitanti, per non cedere alla tentazione di finire ""i giorni su altri lidi"""", è necessario sollevarsi da terra e acuire i sensi, scavare per prendere visione delle proprie radici, contemplare ogni topos che si calpesta e ogni mare che si naviga, ridare voce agli aedi per riscoprire la propria identità. Giovanni Luca Asmundo in questo libro compie un viaggio nella sua isola, approfondisce le ragioni di un'atarassia viscerale e prolungata, e ci consegna un ricco e perentorio processo di purificazione che dà al lettore la forza di reagire, curare le ferite della storia, """"restare per cullare i ritorni"""". Una lettura dell'oggi, dunque, che scava nei rigagnoli del passato, sia esso sociale, storico, culturale, politico e persino linguistico. La parola, infatti, è il luogo della riappropriazione etimologica, ma anche della sua scarnificazione, dell'originarietà del senso, anche quando propone neologismi, neoformazioni, prestiti dialettali. L'iterazione delle strutture ipotetiche, che accompagnano l'intero libro, diventa la premessa di un """"noi"""" imperativo, il canto che si fa grido di rivolta, nella necessità di una lotta condivisa contro le """"scorrerie di questi tempi"""". (Giuseppe Manitta)"" -
La cura dell'Infinito
La poesia di Eloisa Ticozzi è un sussurro che scaturisce delicatamente dal subconscio e coniuga la parola con l'emozione nella vertigine di elevati sentimenti, divenendo simbolo di una interiorità trasognante che attanaglia l'esistenza. È la bellezza dell'anima ad emergere, una bellezza interiore che la poetessa trasmette nel cuore di chi legge, bellezza che non può essere vista, ma solo percepita, e non può essere distrutta, in quanto è eterna. -
Una sera di carnevale. Tre atti e un prologo
Le Muse, Arlecchino, Colombina, Balanzone e le marionette organizzano uno spettacolo teatrale per rendere speciale l'ultima sera di carnevale al giovane Dario che, dopo un incidente, si era allontano volutamente dai suoi amici, perché costretto su una sedia a rotelle. Battute scherzose e piccole controversie, come la storica gelosia di Colombina per il suo Arlecchino, si presentano da una parte quali vere e proprie performance del sorriso, ma dall'altro evidenziano lo scopo sociale ed umano del teatro, che si trasforma in ambasciatore della vita. -
Ombre. Le storie del Sud (due atti unici)
"Un teatro vuoto, spoglio quanto si vuole, malandato come si vuole, rimane comunque un luogo strano e misterioso in cui ancora di più si avvertono atmosfere strane e piene di incognite. Il teatro contenitore di ogni finzione in cui, a volte, rimangono sparsi, negli angoli più diversi, i ritagli della fantasia, i sogni dimenticati, i progetti realizzati, le ombre proiettate in tutte le vicende che si rappresentano."""" (Marta Giannotti)" -
Nella nudità del tempo
"Nella nudità del tempo"""" completa la trilogia poetica iniziata con """"Lo spolverio delle meccaniche terrestri"""" (2019) e proseguita con """"Il sodalizio con gli specchi"""" (2021). Un percorso, quello di Soldini, che si caratterizza per il suo tratto gnoseologico e fondamentalmente esistenzialista, una indagine che in questo libro si concentra sul tempo nella sua nudità ontologica, ma che l'uomo scandisce, quasi seziona, e riempie con fatti e con ricorrenze più o meno fisse nell'arco di un anno solare. Ogni istante, però, ha una doppia entità: da un lato è oggetto del recupero memoriale e della condizione empirica, dall'altro si confronta costantemente con il tempo nella sua essenza e con il mistero della vita nella ossimorica e ciclica condizione della nascita e della morte. C'è un protendere verso la consapevolezza dell'Essere e dell'Esserci eppure «la meta non conosce tempo e spazio / è lì soffre l'attesa...», tuttavia esiste anche una canonicità della scansione cronologica che l'uomo cerca di rivestire con la concretezza fattuale, anche se si tratta sempre di un 'rivestimento'. Si rende necessario, a questo punto, provare a sondare l'insondabile, e la parola e il Logos possono far emergere quel 'senso' recondito. La capacità, che appartiene alla poesia, di fissare la vita testimonia più di ogni altro aspetto la traccia indelebile delle cose. Ecco, dunque, come si può recuperare in parte quella nudità di cui parla il titolo e iniziare un percorso che non necessariamente si staglia nel buio, ma che probabilmente sfocia nella luce: «s'inerpica dal fondo emerge insinua / la sua forza nei reconditi del tempo / s'intride di spazio giunge alla soglia». (Giuseppe Manitta)" -
Insorte
"Insorte"""" di Anna Maria Curci sonda i territori umbratili della parola, cioè quelli che stanno sul limite e permettono ambivalenza o plurivalenza, individuando un elemento sostanziale della poesia e della lingua: la polisemia. È chiaro, infatti, che l'esperimento riveste, per questo libro, un valore importante, ma allo stesso tempo non si tratta di un puro esercizio stilistico, perché al centro permane la manifestazione di un concetto, di un moto interiore, di una impressione e persino dell'inesprimibile. Per intuire una simile funzione speculare è sufficiente leggere il titolo, """"Insorte"""", come participio del verbo """"insorgere"""" oppure come """"stare nella sorte"""", in mezzo alla casualità. Il doppio, però, è anche espressione del bene e del male, di dolore e di gioia, così come in più punti lo sono le tre sezioni del libro che, lungo tale discrimine non sempre chiaro per l'uomo, attraversano il mistero del mito, del patire, della stasi più o meno apparente. In tutto ciò, è la parola che recupera e chiarifica, custodisce la voce dell'Io e cura, però, come l'uomo, rimane sempre vestita di luce e di buio." -
Iridi
I colori dell'iride, spesso variegati e persino cangianti, costituiscono il filtro con il quale Filomena Ciavarella introduce la visione sulle cose del mondo e sull'Io. Una poesia immediata, nel senso in cui l'immediatezza è folgorazione, che compie un viaggio esistenziale e reale, con lampi di emozioni e di impressioni che attraversano la pagina e si tramutano in un percorso conoscitivo. Ogni testo è un quadro, dunque, che scava nelle luci e nelle ombre, ma è anche un primo passo per guardare nelle «pupille dell'umano» e per lasciarsi affascinare dal cosmo. -
Storie di ragazzi
Il mondo narrativo, offertoci da Benedetta Tiseo in questa raccolta, è genuino e fresco, spontaneo e immediato. In esso i ragazzi, con le loro emozioni e i loro pensieri, danno spesso una lezione di responsabilità e di umanità nel rapporto con gli altri, appianando le diffidenze e rendendo più piacevole vivere sia con i genitori che con i propri coetanei e amici. I protagonisti, ragazzi o ragazze come Francesca, Luigi, Maurizio o Rita, evidenziano il percorso evolutivo e la volontà di essere diversi da quelli che si è, migliorando la propria condizione o superando le difficoltà della vita nel relazionarsi con le loro azioni al proprio mondo e a quello degli adulti. Età di lettura: da 10 anni. -
Briseide
Briseide è una figura eletta perché incarna nell'ideario femminile la bellezza e la delicatezza, ma al contempo la tradizione l'ha protetta da sguardi indiscreti, data la sua natura poco famosa rispetto ad altre rappresentanti del ciclo troiano. Eppure la figlia di Brise, a discapito della sua scarsa fioritura in letteratura, per Paola Maria Liotta è la rappresentazione di una faccia della contemporaneità, potremmo dire il simbolo di una realtà tanto antica quanto moderna. Di questa attualizzazione non fa mistero l'autrice affermando apertamente un dato di fatto: ciò che accadde, in quel tempo, accade ancora. -
L' attimo. Atto d'amore in versi e in prosa
In un mondo abituato alla fredda comunicazione digitale e apparentemente avverso alla poesia, Cinzia Aloisi continua ostinatamente a narrare le emozioni del legame sentimentale. È quasi una esortazione, quella dell'autrice, a riprendere in mano carta e penna per ritrovare il fascino antico e perduto del ""parlare d'amore"""". Una raccolta di versi e prose da leggere o regalare per perdersi nelle sfumature del sentimento, inteso come passione.""