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L'occhio del cuore
Alcuni troveranno senza dubbio, in quest’opera, esclusivamente speculazioni dogmatiche e petizioni di principio, e non sarà possibile far comprendere loro che la verità intrinseca è indipendente dalla dialettica. Il razionalismo, invece, ammette come vero soltanto ciò che si prova, senza considerare, da una parte che la verità è indipendente dalla nostra disposizione ad ammetterla o no e, dall’altra, che una prova è sempre proporzionata a un bisogno di causalità, cosicché vi sono verità che non possono essere dimostrate a tutti.L’errore del razionalismo non consiste nel dimostrare quanto la ragione può perfettamente conseguire, ossia i fatti e le leggi della natura, ma nel voler provare ciò di cui la ragione non può ottenere certezza alcuna con i propri mezzi. La Verità, in proporzione alla elevatezza dei suoi aspetti considerati, vuole essere «vista» e non semplicemente «pensata»; quando si tratta di verità trascendenti, l’operazione mentale può avere soltanto due funzioni, che sono piuttosto i modi positivo e negativo di una sola: contribuire all’assimilazione, attraverso l’individuo, della visione intellettuale ed eliminare gli ostacoli mentali che si oppongono a questa visione o, in altri termini, che velano «l’Occhio del Cuore». (dalla Prefazione dell’Autore) -
Forma e sostanza nelle religioni
Leggendo i saggi contenuti in questa raccolta, si noterà che miriamo meno alla mera informazione tradizionale che alla spiegazione dottrinale intrinseca, cioè all'enunciazione della verità di cui le dialettiche tradizionali costituiscono il rivestimento; perciò esponiamo diverse formulazioni della verità di ogni dove e di sempre, non quali storici delle idee, ma quali divulgatori della «philosophia perennis».Abbiamo veramente l'intenzione di offrire qui una dottrina essenziale, completa, omogenea e bastevole; diremmo volentieri una «filosofia» o una «teosofia» se tali parole fossero utilizzabili senza il rischio di equivoci. A proposito del nostro libro, diremo che la sua dialettica è necessariamente adeguata al suo messaggio; essa non può considerare le pretese esorbitanti di una psicologia - o addirittura di una biologia - tendente assurdamente a sostituirsi alla filosofia e, in breve, al pensiero. Non possiamo essere biasimati, secondo una logica plausibile, d'adoperare un linguaggio ingenuo e desueto, quando appunto la nostra dialettica si giustifica essenzialmente per il suo contenuto, che è in funzione dell'Immutabile. Non v'è extraterritorialità spirituale: l'uomo esistendo è tutt'uno con quello che l'Esistenza implica. Conoscendo, siamo vocati a conoscere tutto l'intelligibile; non ciò che è intelligibile secondo la nostra comodità, ma ciò che lo è secondo la capacità umana e la natura delle cose. -
Zen per l'Occidente
Questo libro è un manuale, una guida, che si propone di aiutare coloro i quali poco o nulla sanno sul Buddismo Zen. Trattandosi inoltre di un testo realizzato espressamente per lettori occidentali, si è tenuto conto del fatto che essi non siano eventualmente a conoscenza del supporto tradizionale e storico della fede buddista. Si è pertanto cercato di dare le nozioni fondamentali sulle sue origini e sul suo insegnamento. Molte persone, purtroppo, si sono formate idee non esatte sulla effettiva realtà dello Zen. La difficoltà intrinseca nel comprendere, per menti abituate ad un diverso tipo di esercizio, elementi importanti come il vuoto mentale o l'assurda logica dei Koan, ha certamente contribuito a questo risultato. L'Autore, pertanto, prima di tutto cerca di chiarire che cosa effettivamente lo Zen sia. Quindi, delineate le dottrine di base del Buddismo, le pone in relazione con la meditazione Zen, passando successivamente a trattare l'approccio mentale e gli effetti fisici dello zazen, e la meditazione Zen da seduti. Tratta poi la meditazione dinamica o meditazione nell'azione, concludendo con degli esempi sul significato dello Zen nella vita di ogni giorno, e conclude infine con un trattato sul satori, o illuminazione, che è il fine ultimo di tutta la disciplina Zen -
Hara kiri
Per gli occidentali, il termine « hara kiri » evoca l'immagine di una morte data a se stessi in maniera stoica e dolorosa. Per i Giapponesi, questo tipo di suicidio dimostra le più alte virtù di coraggio, onore e disciplina. Il nome tradizionale dell'« hara kiri » è « seppuku », e l'autore, dallo studio diretto di antichi documenti, ha ricavato interessanti notizie circa questo singolare uso, nonché sui complicati rituali che circondano la cerimonia. L'intento principale di questo libro è quello di approfondire l'atmosfera storico-sociale dell'hara kiri, it quale, sviluppatosi durante il periodo feudale, venne istituzionalizzato come parte integrante della disciplina dei samurai, la classe dei guerrieri. Pur essendo un suicidio volontario, il seppuku veniva spesso offerto come forma di riparazione onorevole, anche se necessaria, a delitti che avrebbero meritato la pena di morte,e col tempo dette la sua impronta anche al Bushido. Ancora oggi, per cancellare l'onta del disonore che potrebbe abbattersi sull'intera famiglia, per espiare una colpa o per far fronte ad un rovescio di fortuna, alcuni giapponesi di grande coraggio non esitano a ricorrere al seppuku, squarciandosi il ventre con una lama così come facevano i loro nobili antenati. -
ABC dell'astrologia
L’Astrologia è l’antica scienza degli astri che da millenni studia la volta celeste, le stelle e i pianeti, dando una spiegazione ed una interpretazione dell’universo.Nel corso dei secoli; l’uomo ha scoperto che esistono rapporti diretti tra il macrocosmo e il microcosmo e che gli influssi astrali inclinano anche la vita umana. Tali significativi rapporti sono stati codificati e sistematizzati in una vera scienza del cielo, che continua a dimostrarsi esatta e veritiera ad ogni riprova. L’Astrologia, dunque, spiega attraverso l’oroscopo personale quali influssi abbiano presieduto alla nascita dell’individuo, dando alla sua esistenza una impronta fondamentale che lo segue (o… lo precede) per tutta la vita. Per realizzare un oroscopo esatto, tuttavia, non è sufficiente conoscere sotto quale segno dello zodiaco si è venuti al mondo. Occorre avere un quadro preciso ed individualizzato di tutti gli aspetti astrali che hanno concorso ad dare un preciso indirizzo ad ogni vita umana. Questo libro; pratico e preciso, insegna in una maniera semplificata ma esatta, ad erigere l’oroscopo per se stessi e per gli altri, dando tutte le necessarie spiegazioni per la preparazione e per l’interpretazione della carta astrale. -
Saggi sul buddhismo zen. Vol. 2: La pratica del koan
Lo Zen è una scuola veramente unica di sviluppo e di evoluzione spirituale, la quale usa diversi sistemi di filosofia, psicologia ed etica, nella sua tecnica di Realizzazione. In questo secondo volume, l’Autore esamina, in particolare, l’”esercizio dei Koan”, che si può dire costituisca il nucleo della disciplina Zen, particolarmente così come viene insegnata e praticata alla Scuola della setta Rinzai. I Koan, pur apparendo spesso inesplicabili e al di là della logica, contengono significati profondi, e la loro interpretazione dà la misura dello sviluppo spirituale dell’allievo. I grandi maestri Zen affermano che lo stesso universo è un grande Koan vivente, del quale l’uomo deve trovare la soluzione. Una volta impadronitisi della chiave di questo grande Koan, tutti gli altri vengono risolti di conseguenza, anzi si sciolgono quasi da se stessi. Pertanto, il vero scopo dello studio dello Zen è la conoscenza dell’universo, e non la soluzione degli enigmi Koan. Il volume contiene inoltre alcuni importanti saggi, quali “Il Manuale del Buddhismo Zen”, “Vivere secondo lo Zen”, “Il Messaggio segreto di Bodhidharma” e “La Passività nella vita secondo il Buddhismo”. -
Saggi sul buddhismo zen. Vol. 3: La trasformazione del buddhismo e l'Influenza dello zen sulla cultura giapponese.
Lo Zen è una Via della Realizzazione unica al mondo, una scuola di evoluzione spirituale che affonda le sue radici nella tradizione mistica orientale. In questo terzo volume, l’Autore, la massima autorità – non solo occidentale – in materia di Buddhismo Zen, stabilisce i rapporti esistenti tra lo Zen e i due principali sutra mahayanici (Gandavyuha e Prajnaparamita); inoltre, tratta della trasformazione che il Buddhismo indiano dovette compiere per adattarsi alla psicologia cinese, la quale, per il suo tipico spirito pratico, richiese la versione degli stessi sutra in dialoghi Zen. Avendo, poi, l’inserimento del Buddhismo Zen caratterizzato profondamente la storia culturale del Giappone, D.T. Suzuki compie, riguardo a questo argomento, un’analisi storico-critica del pensiero filosofico giapponese. Come i due volumi precedenti, anche questo è ricco di citazioni ed esempi, di brani di testi classici e di numerose illustrazioni. -
I bioritmi
Lo scorrere ciclico del tempo è, in sostanza, alla base di tutta la biologia. Cicli biologici fondamentali, quali quello vegetativo e quello riproduttivo seguono ritmi precisi e inalterabili. Anche l'essere umano è costituito ed abituato a pensare in termini di cicli, da quello del giorno a quello della settimana, al mese, all'anno, a sua volta diviso in stagioni.Ogni tratto di tali cicli è dedicato a lavori, operazioni e attività ricorrenti e definite; vi sono poi cicli più ampi: quello dei sette anni, dei decenni, e cosf via. Sono ben noti, altresì, i cicli mestruali femminili, i cicli lunari, le maree. Gli studiosi hanno scoperto — ed è stato confermato dalla scienza — che la vita degli individui è influenzata da cicli di diversa durata che presiedono alle inclinazioni naturali fondamentali dell'essere umano: vi è un ciclo detto fisico, della durata di ventitré giorni, uno emotivo, della durata di ventotto giorni, ed uno intellettivo, della durata di tren-tatré giorni.Questi cicli attraversano delle fasi che vanno da un minimo ad un massimo di rendimento nei giorni ai quali si riferiscono, ma sono individuali per ciascuno, poiché si calcolano a partire dalla data di nascita. Ecco che cosa c'è alla base di questa concezione, che interessa e coinvolge l'uomo nella sua struttura fisica, mentale e spirituale.Fare uso del bioritmo allo scopo di vivere una vita ben regolata significa seguire le leggi naturali che per miliardi di anni hanno guidato la vita sulla Terra e permette a ciascuno di usufruire al meglio delle proprie energie e delle proprie possibilità di riuscita nel momento più opportuno. Tali principi si possono, di conseguenza, applicare ad ogni attività umana, dalla salute allo sport, dal lavoro agli affari e... all'amore. Il bioritmo da una « marcia in più » verso il successo e la riuscita in ogni campo. -
Dizionario di alchimia e di chimica antiquaria. Paracelso
Il dizionario è un emblema del mondo. In senso traslato, si potrebbe dire che esso rappresenta un'operazione allitterante. Il mondo, infatti, viene conosciuto per « termini » e vocaboli, per definizioni e per equazioni d'etimo. La spirale della spiegazione rimanda sempre all'ineffabilità della parola.Nel caso del vocabolario specialistico il mondo si raggruppa sotto una sorta d'insiemi estratti dalla piccola, ma unica, matrice, che in quel momento riguarda la conoscenza. Si prenda il Dizionario di Alchimia e di Chimica Antiquaria di Gino Testi che si ripropone come « fuori collana » della Biblioteca Ermetica: esso è matrice da cui esce una bizzarra congerie di amore-odio nei confronti dell'Arte.Il libro è scritto nel 1942 e stampato per la prima volta nel 1950, in un clima in cui l'Alchimia, e per rendersene conto si vada a rileggere tale « voce » nell'enciclopedia Treccani, è del tutto dominata, a livello, s'intende, ufficiale, da un imperante e abbastanza sciocco utilitarismo positivista. Pure, Testi ne fa un lessico, eliminando lo spessore poetico di Peraety - che già aveva saccheggiato Tollius, Fabre e Maier - ancora sopravvivente. Sotto la maschera « archeologica » dell'effimero riesce a contrabbandare, in climi culturali ardui, il ricordo dell'Arte. Alla riedizione del Dizionario s'aggiunge la riproposta di un volume su Paracelso, sempre di Testi, del tutto introvabile e che il curatore è riuscito a reperire. Lo stesso curatore premette all'edizione una « nota » sul dizionario. -
L' antimonio
A cura di Sergio Tira. Nel 1628 viene edito a Torino l’Antimonio, “cioè trattato delle meravigliose virtù dell’Antimonio commune et in particolarmente dell’Antimonio; che con rara preparazione si raffina oggidì in Torino, con le annotazioni del Signor Filostibio”. Di chiara marca paracelsiana, ci ricorda Sergio Tira con esauriente e colto excursus storico, narrando le condizioni formative, le generazioni, le temperie culturale in cui il trattatello si muove che sono quelle dell’experimentum: quello che permette di trovare la quintessenza di ogni sostanza utile in terapia... utilizzando, affinandola, la vecchia alchimia spogliata dell’incomprensibile falso legame con l’allegoria. In pratica la prassi “amorevole” della iatrochimica. Ma è l’Antimonio il farmaco alchemico e ci si spiega: spesso confuso con lo Stibio, ed il suo etimo è incerto, e gli alchimisti “attoniti da questa sua proprietà di divorare ogni impurezza dell’oro”, Re dei metalli, chiamano il processo “bagno del Re” o “del Sole” e ne iniziano una deificazione, già viva nel IV secolo della nostra èra”. Così l’Antimonio diventa, con metafora zoomorfa, il Lupo. Ma l’Antimonio ha storia lunga se ancora ai limite dell’’800 sbalordisce che bruciando aumenti di peso anziché diminuire. Sempre Sergio Tira ci fa riflettere, addirittura, sulla sua comparsa nel teatro elisabettiano e post-elisabettiano. Bene! L’Antimonio è, quindi, “somma medicina” annota, pagina dopo pagina, il trattatello, la “Considerazione Dotta” e l’attestazione dei vari, varissimi mali che esso può guarire. Ma l’Antimonio è, in Basilio Valentino, anche una grande analogia mistica (una votla stabilito ed accettato il codice delle metafore alchemiche, s’intende). E, nonostante la seicentesca “scientificità”, anche il nostro trattatello propone una delle regole non speciose, ma anche più dignitosamente alacri, che regolano il compito del medico. In fondo, come in un vortice, un hybris non troppo punibile, la ricerca della Panacea, e si direbbe, se non fosse un controsenso (o proprio per questo), di una panacea metafisica, nella quale si mescolino le purezze della non malattia all’imprevedibile caso della guarigione. Un malato non vero, gode della panacea universale ma il suo sogno aiuta, e non per banalità di placebo, l’angelo confortevole della salute. Alchimia è anche salvare il corpo senza iattanza, ma senza disperazione: credendo. -
Le religioni del Tibet
Il Buddhismo tibetano, meglio conosciuto come Lamaismo, penetrò nel Tibet nel VII sec. a.C. dall'Asia Centrale, dalla Cina, dall'India. Si distinguono in esso due parti che non si contrappongono ma si completano: la speculativa e la gnostica; la prima è l'introduzione teorica, la seconda l'effetto, l'esperienza mistica; iter meditativo quella, pratica ascetica yoga ed esoterica questa; due rami di un medesimo tronco.Non è facile comprendere il Buddhismo tibetano, perché la terminologia non sempre può tradursi in modo adeguato nel nostro linguaggio filosofico; la via della gnosi è complicata esperienza: introspezione, autoallucinazione, drammi interiori che coinvolgono la vita psicosomatica dell'individuo.È dunque il Buddhismo del «Grande Veicolo» o soprattutto del Veicolo di Diamante (non del Piccolo Veicolo) quello che percorse trionfalmente l'Asia dall'Iran, che vi introdusse elementi nuovi, alla Cina, al Giappone; religione forse oggi in risveglio nel declinare di altre soffocate da un conformismo svuotato di un concreto e vivificante contenuto spirituale. Anzi il Buddhismo da segno di nuovo vigore e ripresa non soltanto in Giappone ma in Europa e soprattutto in America. Difficile è seguire la via meditativa, più difficile descrivere i vari momenti che si succedono nella vita dell'iniziato, in progressivo transfert dalla persona umana ad un piano transumano indefettibile e indefinibile. Lo scopo è per tutti quello di diventare Buddha, ma si può rinunciare a questo definitivo salto di piani per restare nella vita, esempio edificante e redentore delle virtù con lo scopo di guidare gli altri alla salvazione. Il nostro corpo è un mezzo necessario alla redenzione: i cinque componenti materiali di cui è il risultato si trasformano nei cinque Buddha supremi, ma anche nelle cinque passioni innate in noi. Le complesse meditazioni consistono nell'attuazione di piani diversi, in liturgie in cui la donna è una partner indispensabile, come lo è in molte scuole tantriche, ma per conseguire l'innata, indefinibile unità primordiale, al di là di ogni definizione od espressione verbale.Vita ascetica e solitaria da una parte e vita monastica dall'altra, la quale ultima da origine alle grandi istituzioni monacali che sono gigantesche potenze economiche e politiche. Ma il popolo non dimentica le sue deità autoctone, il culto dei monti e del cielo, che si inseriscono in virtù della tolleranza del Buddhismo nell'olimpo immenso di questa religione; che sembra adorare molti dèi, eppure tutti li considera come vacue esperienze, simboli fugaci suscitati dal « vuoto » in virtù della nostra ima-ginazione non controllata; quindi speculazioni ardite e sottili, anticipazioni meravigliose delle conquiste della psico-analisi si sovrappongono a riti e costumi primitivi, a quella che l'autore definisce «religione popolare» la quale a sua volta eredita credenze e miti dalla multiforme religione primitiva (Bon) varia da regione a regione, da clan a clan, ma sostanzialmente magica.In questo fondo magico, archetipo mai dimenticato dal Tibetano, si innesta tramutandolo in simbologia o in visione o in atti liturgici il Lamaismo che si propone di trascendere il visibile ed il pensabile in un Nulla-Tutto. -
La grande sintesi
Il presente volume è il primo della grande opera di Pietro Ubaldi, in ventiquattro volumi, di cui i primi nove pubblicati in Italia, e i rimanenti quindici in Brasile. Esso può a buon diritto essere considerato il suo capolavoro. Guidato da una medianità ispirativa attiva e cosciente, Pietro Ubaldi poté attingere a fonti di conoscenza intuitiva, a correnti di pensiero contenenti grandi e sconosciute verità, rivelazioni capaci di fondere, in sintesi logica e unitaria, Scienza e Spirito. Egli stesso affermò che la Noúri che lo ispirava era l’emanazione armonica ed organica del pensiero infinito di Dio. Solo così possono spiegarsi l’incomparabile bellezza delle sue pagine e le profonde verità che esse esprimono. La cosa più notevole, anche agli occhi degli scettici, è il fatto che molte verità scientifiche enunciate in quest’opera con decenni di anticipo, trovarono più tardi la loro conferma, e molte altre se ne stanno scoprendo giorno per giorno.L’Universo si manifesta agli occhi dell’uomo come unitaria e vibrante immagine di Dio, in cui tutto è sottoposto ad una invisibile ma ineluttabile legge evolutiva. -
Le noùri
Dopo ""La Grande Sintesi"""", libro posto a base scientifica di una nuova concezione spirituale e unitaria della vita, Ubaldi con questo volume sulla teoria delle """"correnti di pensiero"""" (nouri) ha voluto precisare e giustificare, con un profondo e severo esame di coscienza, la sua personale posizione e funzione spirituale nel momento storico attuale. In sede parapsicologica, il pregio di questo volume sta nell'avere ripreso, su basi razionali e scientifiche, quella corrente di pensiero mistico-religiosa con cui l'antichità interpretava i fenomeni paranormali che in genere l'accompagnavano, e nell'aver messo in chiaro che tale fenomenologia è un fatto di per sé normale all'evoluzione biologica dell'umanità, qualora si consideri tale evoluzione non solo in senso orizzontale, formale, storico-culturale, ma anche e soprattutto in direzione verticale, con criteri teologici di vera e propria costruzione e ascesa delle anime, per trasformazione e purificazione del mezzo corporeo e sensorio umano verso quei cieli, o mète ideali della nostra mente, cui per fede e speranza di miglior vita tutti aspiriamo. In questo volume Ubaldi, seguendo la grande corrente centrale e ascensionale del pensiero che ha ispirato tanti profeti, santi e uomini di genio, spiega come, perché e con quale metodi gli sia stato possibile porsi in contatto, per sintonia d'onda, con un profondissimo centro spirituale irradiante a guida di un sole che, racchiudendo """"in sintesi"""" il pensiero direttivo dell'universo, gli ha rivelato la stessa legge divina."" -
L' ascesi mistica. Dal piano concettuale umano al superumano
Questo libro, quarto di un’opera di 24 volumi iniziatasi con i famosi « Messaggi Spirituali » che la preannunciarono, completa in un suo sistema logico l’ultimo momento di una trilogia, i cui términi sono: «La Grande Sintesi», capolavoro filosofico e scientifico di una dottrina posta a base dell’attuale rinnovamento sociale e di una nuova civiltà; «Le Noùri», teoria delle correnti cosmiche e gerarchiche di pensiero, e analisi della tecnica ispirativa e genetica di quella dottrina; «L’Ascesi Mistica», studio dell’evoluzione di quella tecnica e di quel fenomeno intuitivo sino alla fase mistica e suprema raggiunta dall’autore. A fondamento della dottrina di Ubaldi sta il concetto centrale di una evoluzione biologica che, guidata da una Legge Suprema, conduce gli esseri verso piani di esistenza e di coscienza sempre più unificati e organici, dove la suprema ricompensa, meritata mediante una opportuna metodologia morale ed etica, è l’ineffabile sensazione della Divinità e la conoscenza della Sua Legge. Di grande interesse parapsicologico, teologico e scientifico, questo volume offre pagine di immenso valore spirituale e conoscitivo. -
La nuova civiltà del terzo millennio
Quest'opera, nata come testo di commento alla «Grande Sintesi», ne amplia e ne sviluppa i temi fondamentali, svolgendo contenuti di carattere etico-profetici che giungono fino ai nostri giorni e si spingono oltre le soglie del 2000.La natura medianico-ispirativa dei «messaggi» qui raccolti appare oggi ancora più evidente, dal momento che gran parte delle « visioni » che essi riportano si sono già concretamente realizzate, nella storia dell'uomo; e ciò prova che le altre non potranno non avverarsi.L'attualità di questo testo sta soprattutto nel l'aver precorso e rappresentato il risveglio dello Spirito nell'era attuale, che prelude ad un rinnovamento ancora più ampio e profondo del genere umano. E un procedimento pressoché inarrestabile, poiché la Storia, pur se fatta dall'uomo, procede quasi da sola, secondo un suo piano logico e lungimirante.Noi non possiamo - in qualche modo - che attuare quanto è già scritto. Il presente è la conseguenza del passato e la premessa del futuro.Ed ecco che, per una serie di cause e reazioni, l'orientamento umano oggi si sposta, si apre verso il cielo per completarsi in esso.La vita è retta da leggi intelligenti, afferma Pietro Ubaldi, che hanno i loro fini, e li vogliono e sanno raggiungere.Tutta quest'opera è una dimostrazione chiara di tale affermazione, con la conclusione: «È fatale che la sproporzione tra sviluppo materiale e spirituale si elimini e che l'equilibrio si ristabilisca. La vita lo vuole. È fatale, dunque, domani, una ripresa spirituale».Ubaldi non condanna gli errori umani: si limita a constatarli, perché l'uomo prenda coscienza dei gravi danni — sul piano evolutivo — che conseguono da alcune scelte fondamentali errate ed essenzialmente materialistiche. Tutto ciò non è che la premessa della trasformazione che ci attende, perché «forse mai come oggi sulla Terra fu tanto luminosamente presente e attivamente creatrice la volontà di Dio». -
Le feste di Roma antica
Negli studi e nell'insegnamento della Storia romana, non viene solitamente attribuita una particolare attenzione alla parte religiosa, limitandosi soprattutto a ricercare ed esporre gli eventi quali guerre e conquiste, mutamenti di governo, lotte e discordie intestine, usi e costumi in genere. Tuttavia, feste e ricorrenze accompagnavano costantemente la vita quotidiana nell'Antica Roma, e ne scandivano i ritmi di vita in una maniera molto rilevante, esprimendosi in riti religiosi e in manifestazioni sociali. Il calendario romano era costellato di tali ricorrenze festive, religiose e civili, e la vita della città si svolgeva in funzione di tali eventi. L'anno era diviso in mesi, che prima della riforma di Numa Pompilio erano solo dieci, e iniziavano da marzo. Ulteriori ritocchi vennero apportati da Giulio Cesare, che lo rese molto simile a quello odierno. Ciacun mese era a sua volta composto di tre serie di giorni: le Calende, le None e le Idi. I giorni, infine, si distinguevano in festi (festivi) e profesti (feriali), e inoltre in fasti, nefasti e intercisi, e avevano anche altre suddivisioni minori. A differenza di altre opere dedicate allo stesso argomento, questo libro vuol costituire uno studio complessivo sulla vita di Roma antica, non considerando le diverse feste e ricorrenza in maniera isolata, ma esaminando come esse costituiscano tante manifestazioni di un unico concetto e si colleghino alla storia civile della città. L'opera ci permette di osservare il fluire della vita stessa nell'antica Roma ed è un testo documentario di rara precisione filologica e storica, contenendo i risultati di accurate ricerche sul calendario romano, sulla religione e sulla divinità, nonché sugli usi e costumi dell'antica Roma. -
Cocchio trionfale dell'antimonio
Le opere di Basilio Valentino si inseriscono in un periodo di particolare importanza per la storia dell'alchimia: quel XVII secolo che conobbe una particolare fioritura di trattati ermetici e che assisté alla nascita di una concezione razionale e ""moderna"""" che andrà considerando sempre più la crisopea come una sorta di pre-chimica. Appaiono in quell'epoca le opere di Michael Maier, di Robert Fludd, di Heinrich Khunrath così come vengono alla luce i documenti dei Rosa-Croce. Nel 1666 appare a Venezia laLux Obnubilata che ha presso i contemporanei non poca risonanza per la dottrina esposta. Le opere di Basilio Valentino incominciano ad essere stampate nel 1602. Il trattato del monaco benedettino, che qui si presenta nel volgarizzamento di Carlo Baci è un misto di conoscenze metallurgichee metafisiche. Vi si trovano vere e proprie formule chimiche insieme ad una profonda simbologia dello spirito. L'opera, comunque rarissima, si differenzia dalle altre di Basilio Valentino proprio perchè nel Cocchio trionfale dell'Antimonio l'insegnamento alchemico è dichiarato sia nella chiave chimico-operativa che nella sua più esplicita chiave mistica.La prefazione di Mino Gabriele che ha curato questa edizione fornisce il preciso quadro storico di questo prezioso testo alchemico."" -
Alchimia e medicina
Quest’opera, ricca di segreti che sembrano giungere fino a noi dal Medioevo, è dovuta invece a un autore contemporaneo appassionato di alchimia. Nel suo laboratorio (Soluna), von Bernus produceva medicamenti spagirici realmente attendibili, cioè conformi alle ricette autenticamente alchemiche o paracelsiane. I suoi studi lo avevano convinto che Paracelso e qualche altro ricercatore medievale sapevano sia preparare il grande arcano capace di guarire malattie gravissime, sia trasmutare i metalli vili in oro. Per la scienza ufficiale la trasformazione degli elementi - sia pure con grande dispendio di mezzi - è possibile, non solo sul piano teorico ma anche su quello pratico. In natura essa si verifica. E quindi credibile che esistano metodi diversi da quelli che conosciamo oggi per ottenere tali risultati. Negli ultimi decenni la fisica e la chimica hanno fatto progressi inimmaginabili, ma poco o nulla sanno in realtà circa la effettiva costituzione dell’energia e della materia. Non vi è ragione, dunque, perché la scienza ufficiale si ritenga in diritto di definire assurdo un diverso modo di affrontare la realtà che ci circonda. -
Magia delle carte
Sesta Edizione. Tra le arti divinatorie, la cartomanzia ha sempre occupato un posto di rilievo. L’uso delle carte per la conoscenza del futuro è nato, si può dire, con le carte stesse, i Tarocchi, e non è stato che una nuova applicazione dell’antico desiderio umano di sapere in anticipo gli eventi che lo interessano. Dopo un esame delle possibili spiegazioni del fenomeno – che inquadra nell’ambito della Parapsicologia – l’Autore, basandosi essenzialmente su esperienze personali, sia di studioso che di sensitivo, passa alla spiegazione dei metodi di utilizzazione divinatoria delle carte. Quindi, espone e spiega i sistemi più in uso in cartomanzia, con le varie interpretazioni da dare alle carte, dal significato fondamentale di ciascuna di esse a quelli che possono assumere di volta in volta, a seconda delle altre carte con le quali sono estratte. Infine, Verrico presenta il suo metodo personale per la pratica divinatoria, che si è dimostrato spesso infallibile. Naturalmente, tutto conferma che le doti d’intuizione, o meglio paranormali, del cartomante hanno grande importanza in relazione all’esattezza e alla interpretazione dei responsi. -
Corso di astrologia. Vol. 2
Approccio all’interpretazione del tema natale: considerazioni epistemologiche e indicazioni metodologiche – valore simbolico tradizionaleApproccio all’interpretazione del tema natale: considerazioni epistemologiche e indicazioni metodologiche – valore simbolico tradizionale di segni zodiacali, pianeti, campi e sua derivazione strutturale – metodi interpretativi: individuazione delle “dominanti”, punti cardinali e dignità planetarie, pianeti nei segni, pianeti nei campi, aspetti, valore delle stelle fisse e dei punti sensitivi. Fedele alla sua visione non dogmatica, ma rigorosamente empirica dell’astrologia, l’Autore raccoglie in questo volume tutta la complessa gamma di significati simbolici tradizionali, giustapponendoli ai risultati delle sue ricerche sperimentali che li confermano, li integrano e li gerarchizzano, astenendosi nel modo più assoluto dal proporre arbitrarie generalizzazioni e equivoche ed unilaterali regole interpretative. Si lascia quindi libero spazio alla fantasia, alla creatività, alla sensibilità del lettore, a quanto cioè di “arte” è presente, insostituibilmente, nella pratica astrologica e ci si limita a offrirgli strumenti e contributi validissimi alla considerazione di ogni tema astrologico come un caso a sé stante.Particolare attenzione è dedicata al problema della “libertà” e del “libero arbitrio” nei confronti delle influenze planetarie e stellari. In questo l’Autore dimostra di essere, oltre che un profondo ed esperto astrologo, anche un acuto filosofo della Natura. Egli vuole strappare l’astrologia psicologica, ordinaria e straordinaria, e destinica della “divinazione” per tenerla sul terreno positivo della sperimentazione; vuole che si faccia della previsione una solida scienza, come la chimica analitica, l’elettronica e l’astrofisica. Conclude il volume una lunga e succosa postfazione dove l’Autore, forte della sua esperienza pluriennale, chiarisce quali siano, a suo vedere, l’approccio e l’impiego corretto della diagnosi e della prognosi astrologica. I tre volumi anche in cofanetto.