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I caroggi ti raccontano
Genova possiede il centro storico più vasto d’Europa, un dedalo infinito di vicoletti comunemente detti caroggi. Ognuno ha la sua denominazione che non riguarda santi, eroi, poeti o navigatori ma per lo più cita nomi di mestieri, animali, alimenti, situazioni meteorologiche, virtù, oggetti e qualche raro personaggio. Una curiosa odonomastica! L’autore ha attraversato questo affascinante settore della città prendendo nota dei nomi più curiosi che hanno dato vita a commenti ora storici ora divertenti. Ad ogni categoria di nomi ha abbinato i più classici e curiosi modi di dire dei genovesi, proseguendo con i proverbi “do messiavo”, (del nonno), nella loro versione originale seguita da rivisitazioni ridanciane, anche se non del tutto improbabili. E continuando su questa falsa riga cita esilaranti frasi storiche, pronunciate dai più svariati personaggi di epoche diverse, forse dalla dubbia veridicità ma che, come dicono i genovesi: “Non è detto, non si sa mai, maniman...”. L’opera è stata completata con parole nostrane che, anche in questo caso, potevano dare adito ad un’interpretazione divertente. Il libro è scritto in genovese, corredato da relativa traduzione in italiano. -
Frigo leader
Un gruppo punk formato da Beethoven, Mozart e Chopin. Uno scienziato pazzo e la figlia ninfomane. Un jazzista luciferino a capo di una banda di fuori di testa. Un quadro famoso rubato. E in primo piano lo scontro fra una razza aliena di creature demoniache scappate da un'altra dimensione attraverso un frigo e i demoni nostrani che reclamano un tributo di anime, tra la pioggia di Varsavia e la neve di Genova. A tutto questo dovranno pensare Henry Klausen e il suo capo Burton, agenti segreti americani specializzati in casi... particolari. Sempre che la fidanzata di Henry, Guenda, nel frattempo non faccia scoppiare la terza guerra mondiale, il Guardiano Supremo, il Kerk, non decida di incenerire la terra o che la propensione degli alieni di trasformarsi in crooner degli anni ’50 non faccia precipitare la situazione. -
Viaggio in Rapallo-Journey through Rapallo. Ediz. bilingue
Una guida-mappa per fornire suggerimenti a chi voglia scoprire Rapallo e dintorni da svariati punti di vista. Viaggio a Rapallo vuole offrirvi la descrizione di alcuni percorsi particolarmente densi di punti di interesse, ma anche molti suggerimenti per poter costruire voi stessi altri itinerari, per scoprire ciò che più vi stuzzica o, perché no, per tornare più e più volte a Rapallo, senza dover ripercorre gli stessi passi e gli stessi luoghi. Viaggio a Rapallo vuole dire sfruttare le straordinarie risorse a misura di famiglia… Ma è anche un tour nella storia e nel patrimonio artistico, con suggerimenti dell’antica tradizione gastronomica locale. E ancora: sport per tutti i gusti e per ogni stagione: escursionismo, ciclismo su strada, mountain bike, equitazione, sport acquatici, golf e tennis. Le opere e i palazzi da non perdere, il Centro e le frazioni di: San Michele di Pagana, San Massimo, Santa Maria del Campo, San Martino di Noceto, San Pietro di Novella, Sant’Andrea di Foggia con Arbocò e Chignero, San Quirico, Montepegli, San Maurizio di Monti. E ancora i percorsi storici e turistici. -
I segreti dello stile. Scopri il gentleman che c'è in te
Questo volume illustra in modo semplice e accattivante il mondo del gentleman. Lo stile: un mondo racchiuso in una sola parola, la cui essenza è rappresentata da quelle regole di comportamento che coniugano eleganza e raffinatezza su misura come segno distintivo della “classe”; che consentono un approccio al mondo, all’insegna del fascino e della seduzione e connotano l’uomo di successo. Perché il gentleman è anche un leader nel proprio ambiente. Un vincente. La conquista del profilo di gentiluomo, di vero gentleman, è la promessa di questo saggio. Non è solo una guida ma un manuale che vi farà incontrare il mondo dell’eleganza e delle sartorie, i riti della distinzione, le occasioni che ci metteranno alla prova; le arti del gentleman, dal fumo raffinato alla cultura della tavola. Per giungere ai naturali interlocutori dell’uomo di stile, a partire dagli artigiani del su misura che mettono al suo servizio antichi saperi e abilità irrinunciabili. Il tutto, per un perfezionamento della propria immagine all’insegna del raggiungimento di fondamentali obiettivi tra cui unicità e autenticità. La comunicazione. Se oggi vale il messaggio che “l’abito fa il monaco”, lo stile promesso è anche una forma di comunicazione, in larga misura non verbale. Particolarmente in questo momento storico definito come “Età dello spettacolo” per conquistare il “like”, cioè per piacere, occorre avere stile. E il Web o il web marketing non perdonano ciò che non è genuino o ciò che non convince. -
Poesie inutili
“Ho sempre ricordato molti sogni. Li raccontavo, nell’infanzia, ai miei gatti e a qualche sporadico compagno di giochi. Poi nel crescere nessuno li ascoltava più, così li ho scritti per non perderli. Dagli anni ’70 li ho messi in un cassetto. Qualcuno li lesse e disse che ero un “surrealista immaginifico”. Iniziai così a leggere i surrealisti e a ritroso i romantici. Come i surrealisti, detesto i premi culturali e perciò non partecipo a gare sgomitanti fra intellettuali e secchioni. Sin dalla mia prima infanzia, ho sempre disegnato e soprattutto colorato. Poi la scuola italiana e le mie condizioni economiche mi hanno fatto passare la voglia di dipingere. Solo recentemente ho partecipato a qualche mostra collettiva. Ho fatto esperimenti musicali ed elaboro foto a cui introduco testo (Immagine e poesia), mi occupo di tecniche e ricerche pittoriche”. -
Non si vive solo una volta. Donne settantenni si raccontano
Fra la luce ed ombra, scorrono ad una ad una le protagoniste femminili, nel tempo in cui vivono l’ultima parte della loro esistenza, dopo i settant'anni. Le donne, in tutta la loro estensione vitale riferiscono in diverse venature l’accadere delle circostanze che hanno coinvolto le loro vite ordinarie. Le donne, anche quelle più dimenticate, parlano di sé, del loro modo di sentire la gioia e il dolore. Le donne nella loro accorta visione di un fuori ed un dentro le mura domestiche si chiedono dove dimorare, in quel dimesso farsi estensione della coscienza storica. In queste ed altre circostanze nonostante tutto l’esistenza si fa spazio nella vita vissuta. “Attorno a mia madre si era creato un nucleo di persone che ironicamente avevo denominato “Non si vive solo una volta”, così sono le protagoniste femminili del romanzo, uguali e diverse nel corso della loro vita. L’autenticità è valore resiliente di queste donne consistente in quella spontaneità dei gesti quotidiani, il non avere avuto timore a mostrarsi nel modo in cui la vita le aveva poste di fronte alle difficoltà. Sembravano darsi un appuntamento in un qualunque luogo urbano della città, tra i giardinetti o la festa, l’8 marzo, i mercati, i viaggi in treno, e rimanere per lunghe ore piacevolmente in compagnia”. Un lungo tranquillo tragitto in treno, si dipana in quel viaggiare, di memoria e sentimento. Il prolungato attraversamento, il concomitante vagare della gatta Polinice. Quell’istintivamente essere attratta da un luogo sicuro dove poter risiedere, sulla porta di antiche consuetudini. -
Il portatore del risveglio. La regina della torre
Nel primo volume della Trilogia “La regina della Torre”, “L’Angelo dalle Ali di pietra”, la protagonista, Emily, all’interno di una vita apparentemente “normale” di orfana adottata da una ricca nobildonna inglese, decide di frequentare il rinomato Sylvan, un college dove iniziano incubi, visioni e premonizioni di un presente a lei incomprensibile. Emily conosce Tyler e percepisce che tra loro esiste un legame assoluto che va oltre la dimensione terrena. In questo secondo libro della saga, il ragazzo innamorato di Emily viene proiettato in una realtà sconosciuta e assieme ad un anziano maestro, segretario della misteriosa “Comandante”, andrà in cerca di Emily, che scompare misteriosamente. Tyler capirà per quanto questo sia assurdo che la “Comandante” risulta essere la copia perfetta di Emily. Cosa si nasconde nella somiglianza perfetta fra le due ragazze? Chi è “il portatore del risveglio”? Tyler avrà tutte le risposte alle sue domande e dovrà sopportarne il peso. -
Suoni tribali
“I suoni sono sensazioni, vibrazioni percepibili tra le note; ascoltare musica ha alimentato la mia sensibilità e accresciuto la curiosità nel cogliere queste emozioni. Ho provato a descriverle con parole, realizzando racconti passionali e reali, del rapporto con i dischi e le opere che hanno segnato intere generazioni. Queste interpretazioni musicali, arricchite da brevi recensioni, sono raccolte in questo libro che vuol provare a dar vita alle sensazioni sperando di regalare al lettore la possibilità di riscoprire grandi classici e riascoltarli facendosi trasportare dalle storie di un reduce degli anni Novanta. Desidero parlavi in via confidenziale della grandezza creativa di alcuni artisti, senza annoiarvi con specifiche tecniche da addetto ai lavori ma puntando sull'emotività che tutti gli amanti dei genere punk e rock&roll potranno cogliere”. -
Profughi d'Italia. 1943-1955. Il dramma dei giuliano-dalmati dalle foibe ai Centri di raccolta. L’accoglienza a Genova
Al termine della Seconda guerra mondiale comincia l’esodo di circa trecentomila italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, terre di confine sottoposte per decenni a catastrofi belliche, stravolgimenti di regimi e nazionalità, capovolgimenti culturali e linguistici. Il libro ricostruisce non solo le vicende che provocarono quello spostamento di massa dopo la tragica stagione delle foibe e il passaggio di quei territori sotto il regime jugoslavo, ma anche il lungo viaggio che i profughi dovettero intraprendere verso la ricerca della normalità di una fissa dimora. Attraverso testimonianze e documenti inediti si delinea il difficile percorso degli esuli nell’Italia del secondo dopoguerra e all’interno dei Centri Raccolta Profughi sparsi in tutta la penisola. In particolare, il volume analizza il programma assistenziale che la provincia di Genova attivò dal 1945 fino al raggiungimento di una residenza stabile nella seconda metà degli anni Cinquanta. -
E parolle da gatta. Dizionario genovese-italiano di termini, locuzioni e proverbi, casti e no, dedicati all'amore e alla donna
Partendo dal primo proposito di creare una sorta di corollario alle «Parolle do gatto», nacque nel 1978 “E parolle da gatta” per mostrare che la lingua genovese accanto a «termini, insulti, locuzioni e proverbi assolutamente sconvenienti» annovera dolci espressioni e romantiche immagini. Frutto di una lunga e accurata ricerca e di un'elaborazione sistematica, è testo di divertentissima lettura e d'indubbia utilità per una migliore conoscenza delle espressioni gergali e dei costumi del genovesato. “Nella presente opera, insomma, ho inteso considerare - pur rimanendo nell'ottica genovese - ogni possibile accezione dell'amore umano, - diceva l’autore Michelangelo Dolcino - dal più sublime a quello più sconsolatamente terreno ed effimero; e anche ho scalpicciato nei campi del folklore, annotando «tecniche» di corteggiamento, riti di fidanzamento e nozze, oroscopi amorosi, pratiche magiche...”. Vengono qui travasate alcune Parolle do gatto, e registrati vocaboli scomparsi, accanto ai più gustosi neologismi. L’autore ha però deliberatamente lasciato fuori le «amitiés particulières» e i rapporti mercenari, che peraltro hanno trovato sufficiente trattazione nell'opera gemella. -
The colors of Japan. Ediz. italiana e inglese
“The Colors of Japan” è un viaggio scritto con i colori e le immagini del Giappone, la chiave di lettura per raccontare ognuno dei dodici luoghi scelti tra quelli più belli visitati dall’autore nel suo viaggio. Tutto è accumunato da un unico denominatore comune: la magia visiva con le diverse tonalità che contraddistinguono i paesaggi giapponesi. Per ogni capitolo c’è la descrizione bilingue che accompagna questo insieme di colori e immagini tenendo come unico punto di riferimento: la bellezza del Giappone. “Viaggiare oggi significa emozionarsi. “The Colors of Japan” racconta un paese in dodici luoghi, ma non ci sono schede tecniche, non ci sono dati e spiegazioni. Il lettore viene coinvolto, chiamato in causa, deve essere pronto a iniziare il viaggio. Dodici luoghi e dodici racconti: il bianco del Monte Fuji, il giallo del foliage di Nikko… fino al blu del lago di Hakone, sono pure scariche di adrenalina. Non servono parole, le emozioni filtrano dirette dall’occhio attento del viaggiatore a quello del lettore in un unico racconto, un racconto costruito sulle sensazioni che ogni foto riesce a ricreare, sempre diversa in ognuno di noi. Accorrà dosa emozioni e sensualità, ricrea l’Iro e ci regala non solo il Giappone, ma anche il segreto del viaggio"" (Dalla Prefazione, a cura di Cristina Zagaria, giornalista de La Repubblica, scrittrice e blogger)."" -
Viaggio in valle Stura e riviera del Beigua-Travelling in valle Stura Beigua. Ediz. bilingue
Due luoghi molto diversi tra di loro ma uniti dal Parco del Beigua. Da una parte la Valle Stura, collegamento naturale tra Genova e la Pianura Padana, dall’altra l’area costiera del Parco con i comuni costieri Arenzano, Cogoleto e Varazze. Un viaggio che permetterà di scoprire un ambiente che spazia dalle montagne al mare, particolarmente ricco di storia, cultura, tradizioni e bellezze naturali il tutto accompagnato da splendide immagini. -
La gioventù perduta 1970-1979
“La gioventù perduta (1970-1979)” è la memoria storica degli anni ’70, ventinovesimo romanzo dell’autore, un romanzo storico scritto, però, con il cuore: uno straordinario tributo d’amore verso i personaggi internazionali e nazionali, ma ancor più verso i comuni cittadini del suo piccolo paese. Sebbene ambientato a Ceriale, un grazioso paese del Ponente ligure, il racconto è universale poiché, oltre a narrare gli avvenimenti più importanti accaduti anche fuori dalle mura cittadine racchiude i sentimenti e le sensazioni che non può non aver provato chi ha vissuto quegli anni. L’autore tralascia i dettagli economici, finanziari e politici di un’Italia pur in evidente declino economico ed in fase di tragica involuzione politica e sociale, con il dilagare del terrorismo e della lotta armata, per dare spazio ai suoi occhi ed al suo cuore di ragazzo, totalmente dominato dalle sue tre grandi passioni: la musica, le moto e le ragazze! Questa grandissima gioia, inesauribile felicità e totale spensieratezza derivanti da questi vivi interessi e desideri inebriano le pagine di questo libro rendendolo piacevole e rilassante, seppur ambientato in un periodo non certamente facile per la nostra nazione. -
Il vaso di Pandora. Dialoghi in psichiatria e scienze umane (2023). Vol. 1: Healing spaces
Nella prima parte di questo volume Giuseppe Caserta, Nicoletta Mariucci, Tania Milletti e Giulia Onori, docenti e analisti didatti della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica Esistenziale “Gaetano Benedetti”, delineano il simposio “Isolamento, ritiro sociale e sofferenza psichica” uno dei 63 simposi che si sono svolti a Perugia durante i 5 giorni della 22ma conferenza internazionale “Co-constructing Healing Spaces”, 22ma conferenza dell’International Society for Psychological and Social Approches to Psychosis (ISPS).Nella seconda parte del volume Maurizio Peciccia, Debora Tancredi e Caterina Vecchiato descrivono alcune installazioni e performance del Festival di Arte Terapia per le Psicosi “Healing Spaces” che si è svolto a Perugia nelle stesse date in concomitanza della 22ma conferenza internazionale ISPS.Il festival e la conferenza “Healing Spaces” si sono svolti nel 50º anniversario di un evento importante per l’Umbria. Nel 1971 si chiuse, infatti, il manicomio di Perugia che imprigionava oltre 1000 persone e si istituì la prima rete di servizi territoriali per la salute mentale che serviva l’intera regione Umbria. -
Liblino bello. Poesie per Ciccio
Un “liblino” in memoria di un marito amatissimo… “Ma eri un buon pittore e scrivevi benissimo. Per questo avresti potuto anche tu scrivere un liblino... e probabilmente lo avresti scritto, se avessi avuto tempo nella tua vita terrena per scriverlo [...] Per questo voglio che esca questo Liblino bello. Se poi questo mio piccolo libro sarà davvero bello per tutti, non lo so. Per noi lo sarebbe stato e per me lo è, perché ho raccolto foto e poesie con tutto il mio amore. E oggi mi fa piacere che immagini e testi siano condivisi con tutti gli altri, i parenti, gli amici, e quelli che ti hanno amato. Perché io ti ho amato tanto.” -
Noi che guardavamo a sinistra e respiravamo aria di solidarietà
Racconti tra Certosa e Sori: Storia di Mi; Bambole in guerra; Mi sono innamorata di te; Cara Arianna. “…Sono nata nel 1949 a Genova nel quartiere operaio di Certosa, ricco di stimoli sociali e culturali…”. “Oggi Milvia si racconta, per lasciare memoria alla nipote Arianna e alla generazione che verrà, non solo di ciò che ha vissuto, ma anche di quanto ha sognato e fantasticato. Passa insomma le sue storie come il corridore passa il testimone a chi viene dopo e ne prosegue la corsa. Raccontare allunga la vita e crea continuità. Serve a coltivare la nostra umanità e a condividerla. Perché le storie, anche quelle inventate, parlano di noi e prendono nel tempo la voce di chi ha dato loro ascolto” (Dalla prefazione di Marina Savoia). -
Genova e Elio Randazzo: futurismo e altre storie. Ediz. illustrata
Proseguendo la sua missione di promozione e sostegno della ricerca artistica genovese e ligure, l’associazione Centro d’Arte “La Spiga” ha voluto dedicare a Elio Randazzo questa X edizione 2019 dal titolo: “Genova e Elio Randazzo: futurismo e altre storie”. Elio Randazzo fu un artista straordinario e molto versatile, affiancò all’attività pittorica quella di illustratore, di grafico e di disegnatore di stoffe. Il futurismo lo affascinò profondamente, nel 1932 conobbe Marinetti ed entrò a far parte del gruppo del Secondo Futurismo. -
Geppo Monzio Compagnoni. «Realtà visionaria». Catalogo della mostra (Genova, 9-19 maggio 2019)
Geppo Monzio Compagnoni nasce a Bergamo da una famiglia di decoratori e vive a Rovegno in Liguria. Artista autodidatta, non appartiene a nessuna corrente artistica. Le sue opere raccontano, in uno stile altamente originale, storie autobiografiche e drammi sociali, con uno sguardo ora ironico ora amaramente critico. Anticonformista e stravagante, Geppo dipinge come un artista del passato, curando ogni minimo dettaglio, grazie a una eccezionale perizia tecnica e a una precisione certosina. Acuto osservatore sia dell’animo umano sia del mondo che lo circonda, Geppo descrive l’umanità e soprattutto la disumanità dei suoi protagonisti, in opere che si leggono come un libro di storia. I suoi quadri sono racconti di vite e di sofferenze, dai neri d’America ai deportati di Auschwitz, dai nuovi migranti ai disastri ecologici, ma narrano anche il riscatto sociale grazie alla musica e alla solidarietà. Come uno spettatore curioso e stupito, Geppo osserva e riflette sui falsi miti del mondo, trasformando la realtà in visioni personali, “oniriche” e disincantate, ma mai meramente illustrative. Come un veggente metafisico, Geppo coniuga immagini che rivelano un mondo distonico e capovolto nei suoi valori umani e sociali, dove la “normalità” è una nave di migranti/deportati o un bambino che la cicogna porta in un mondo senza futuro. Come un alchimista d’altri tempi, Geppo seduce con il colore che si accorda sempre in armonie tonali, frutto di una lunga e appassionata ricerca. Geppo è tanti pittori in uno dal momento che mescola elementi che vanno dal realismo alla metafisica al surrealismo, ma interpretati con un timbro originale che ne fanno un artista singolare sempre fuori dal coro. Geppo Monzio Compagnoni dice di sé: “Nasco come tanti nel 1951 da una bottega di pittori decoratori ecc. ecc. studiare non se ne parla, mi piacciono boschi, fiumi e la ciufetula, che da piccolo ero convinto avesse le ali. Inizio la mia battaglia nel 1967 a Dalmine, tra matite, pastelli, tempere, oli, acrilici. Racconto storie con la pittura, come si raccontano con le canzoni: come hanno fatto e fanno Fabrizio De André, Leo Ferré, Francesco Guccini e Augusto Daolio, Ivano Fossati, Franco Battiato... oppure racconto di questo sistema globale che sotto la crosta di miele nasconde brandelli di lebbra. Il mio stile di pittura lo lascio dire agli stilisti, che, del resto, è più importante apparire che essere. Questo è la moda. Sto nell’umiltà e ci sto bene.” -
Le due torri vuote del Campus Einaudi di Torino
Il romanzo è ambientato nel Campus Einaudi di Torino. Progettato da Norman Foster, uno dei più importanti architetti britannici contemporanei, è stato inserito dalla CNN fra i 10 edifici universitari più spettacolari del mondo. All’interno c’è la Biblioteca Norberto Bobbio con i suoi 26 km di scaffali di libri e gli spazi autogestiti dagli studenti sui temi dell’ambiente, migrazione e libertà di genere. Il tema centrale di questo insolito romanzo è quello della nuova generazione alle prese con i problemi della globalizzazione, virtualizzazione, e condizionamenti: “La manipolazione delle coscienze non è solo un lungo esercizio pubblicitario, ci abituiamo da soli sin da piccoli a subirla ed esercitarla”. Le vicende si svolgono, tra Torino, Milano e Genova, a ritmi incalzanti e con una cadenza di mistero. Spunta in mezzo alle pagine il favolistico gatto “Signor Cagliostro”, che vive con due anziane signore, Virginia e Carolina, nella Riviera Ligure di Levante. Un libro che pone una domanda: solo i gatti leccano i raggi di luna nella ciotola dell’acqua convinti che si tratti di latte? -
La ciclistica. In viaggio da 100 anni
La Ciclistica è una storica associazione genovese. È nata nel 1918, fondata da operai e portuali per indirizzare i giovani allo Sport. È diventata un punto di incontro degli antifascisti della zona, era soprannominata “La tana” proprio perché rifugio dei partigiani. Infine si è trasformata in un circolo Arci. In occasione del suo centenario, questo volume illustrato (oltre cento immagini), festeggia questo traguardo e trasmette a tutti i soci e alle nuove generazioni quella passione e quello spirito di solidarietà che hanno animato i Soci Fondatori. Il volume attraverso testimonianze inedite, documenti, immagini, cartoline e fotografie d’epoca, ci racconta la storia della Società che è poi anche quella del quartiere.