Sfoglia il Catalogo ibs032
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7781-7800 di 10000 Articoli:
-
Idealisti all'indice. Croce, Gentile e la condanna del Sant'Uffizio
Nell'Archivio della Congregazione per la dottrina della fede, ex Sant'Uffizio, si trovano alcuni fascicoli che riguardano il processo, naturalmente in absentia, cui furono sottoposti, a partire dal marzo 1932, innanzitutto la Storia d'Europa nel secolo decimonono di Benedetto Croce, condannata e messa all'Indice dei libri proibiti il 13 luglio 1932, e poi l'intera opera dello stesso Croce e quella di Giovanni Gentile, condannate e messe all'Indice il 20 giugno 1934. Ma si trovano anche altri fascicoli che riguardano i controlli, le censure e le condanne di cui furono costantemente oggetto libri e soprattutto manuali scolastici delle scuole superiori, specie per gli insegnamenti di storia, di filosofia e pedagogia. Questi fascicoli, i primi e i secondi, sono stati la guida per ricostruire una delle vicende più interessanti e probabilmente più importanti che hanno caratterizzato gli anni del fascismo: lo scontro fra la neoscolastica da una parte, l'idealismo e l'attualismo gentiliano dall'altra. -
Il mondo islamico. Breve storia dal Cinquecento a oggi
Un'ottica eurocentrica e coloniale vizia il nostro sguardo di occidentali, inducendoci ad accostare i popoli islamici con categorie falsate dal pregiudizio. Chiara, densa di riflessioni e argomentazioni, questa prima storia sistematica dei musulmani, raccontata alla luce delle loro tradizioni e della loro evoluzione politica e sociale, è uno strumento prezioso per avvicinare una realtà spesso percepita come ostile. -
Il mondo di Ben Hur. Lo spettacolo delle corse nell'antica Roma
Una capienza di 150.000 spettatori, il circuito enorme e imponente con una spina - il mura divisorio della pista - dalle magnifiche decorazioni, tribune altissime con gradinate che sembravano non avere fine, su tre piani, con strutture ad archi all'altezza del suolo e piccole colonne ai livelli superiori. Il Circo Massimo era una struttura gigantesca, ampliata e abbellita nel corso dei secoli da tutti gli imperatori: nessun altro edificio pubblico, a Roma e nell'Impero, reggeva il confronto. Lo stesso valeva per la qualità degli eventi che ospitava, con intensi programmi giornalieri che prevedevano fino a 24 corse quotidiane. L'edificio, la sua storia, i giochi, gli eroi delle corse, il pubblico, la tensione: Fik Meijer tuffa i suoi lettori nel cuore pulsante della Roma antica e svela segreti e curiosità di una passione che infiammava tutti indistintamente, imperatori, patrizi e plebei. Perché solo nella bolgia del Circo Massimo, quando le quadrighe si sfidavano sulla pista sabbiosa, per un attimo Roma era unita e non esistevano differenze sociali? Almeno fino a quando calava la sera e lo spettacolo era finito. -
La scultura del Novecento
"Scultura è un termine oggi abitualmente utilizzato nell'ambito dell'arte contemporanea non solo per le opere tradizionali ma anche per ogni tipo di lavoro con caratteristiche tridimensionali effettive, dalle costruzioni e assemblaggi agli oggetti, dalle installazioni spaziali agli ambienti e agli interventi in contesti esterni. Perché si è arrivati a estendere, forzandola all'estremo, una categoria che per secoli ha avuto un'identità precisa, tale da non dare mai adito ad ambiguità interpretative di fondo? Di fatto oggi ci troviamo in una situazione culturale in cui si registra una compresenza delle più diverse forme operative, tutte legittimate al livello della produzione artistica più avanzata."""" Dalle sculture plastiche di Rodin e Medardo Rosso ai rilievi cubisti di Picasso, da Boccioni ai ready made di Duchamp, agli artisti pop, dai concetti spaziali di Fontana alle realizzazioni tridimensionali che incorporano nell'opera lo spazio dell'installazione o il corpo dell'artista, la parabola straordinaria e vitale della scultura del Novecento, nelle sue eclettiche modalità creative." -
Storia dell'Università di Palermo dalle origini al 1860
Palermo, una capitale senza Studium, senza Università degli Studi, come del resto parecchie altre in Italia: Milano, Venezia, Firenze, anch'esse città capitali ricche di Accademie culturali, ma prive di propri Atenei, dislocati invece nelle città minori. Una situazione che per Palermo si trascinò per l'intera età moderna, non sempre addebitabile però come altrove alla volontà politica, bensì piuttosto al verificarsi di una serie di occasioni mancate, di circostanze tutte sfavorevoli alla realizzazione del progetto di istituzione di uno Studium generale. Solo un decennio dopo la cacciata dei gesuiti, fu istituita a Palermo una Reale Accademia degli Studi (1778), privata però della potestà di conferire titoli dottorali, che dovevano conseguirsi presso l'Università di Catania. E dovette trascorrere ancora quasi un trentennio perché nel 1805-06 l'Accademia fosse trasformata in una completa Università di studj con le sue quattro facoltà (teologica, filosofica, legale, medica) e la potestà di conferire finalmente le lauree. Sulla base di un attento studio delle fonti, reperite presso l'archivio storico dell'Università e soprattutto presso il fondo 'Commissione Suprema di Pubblica Istruzione ed Educazione' dell'Archivio di Stato di Palermo, questa storia dell'Università di Palermo ricostruisce il lungo percorso precedente la sua istituzione e ne segue dettagliatamente il difficile primo mezzo secolo di attività: una attività fortemente condizionata da una politica culturale governativa all'insegna del motto «la troppa luce offende» e tuttavia non priva di risultati positivi per avere tra l'altro favorito l'accesso di nuovi strati sociali all'istruzione universitaria, che l'autore è in grado di documentare ampiamente grazie a una conoscenza approfondita della società del tempo e del periodo storico considerato. Il termine ad quem è fissato al 1860, data della fine del regno borbonico. Con l'unificazione italiana ha inizio, infatti, anche per l'Ateneo palermitano una nuova storia, ancora tutta da ricostruire. -
Etica per giuristi
Diritti, democrazia, libertà (e liberalismo), costituzione (e costituzionalismo), pluralismo: sono alcuni dei concetti di valore apparentemente più condivisi, ma in realtà più controversi, del discorso etico e giuridico odierno. Ognuno dei cinque capitoli di questo manuale, organizzati come altrettante voci di enciclopedia, esamina uno di questi concetti, ridefinendolo, approfondendone le implicazioni e schematizzandone gli sviluppi. Il libro si propone così come una mappa ideale per muoversi fra le grandi questioni etiche sollevate dal diritto. -
La sociologia economica contemporanea
Marino Regini è professore ordinario e Prorettore dell'Università degli Studi di Milano, dove insegna vari corsi nell'area della sociologia economica, delle relazioni industriali e della political economy. Dal 1973 al 1996 ha insegnato nelle Università di Urbino, Cagliari, Milano e Trento. È stato inoltre ""visiting professor"""" nella Johns Hopkins University, nell'Istituto Universitario Europeo di Firenze, nella Duke University, nell'Instituto Juan March di Madrid, nella Central European University di Budapest, nell'Università Pompeu Fabra di Barcellona, e """"visiting scholar"""" nella Harvard University e nel M.I.T. Ha svolto numerose ricerche sui temi delle relazioni industriali, della formazione e del mercato del lavoro, e più in generale dei rapporti fra politica ed economia."" -
Roma e Gerusalemme. Lo scontro delle civiltà antiche
Nel 70 d.C, dopo una guerra durata quattro anni, tre legioni romane comandate dal futuro imperatore Tito circondano, assediano e infine devastano la città di Gerusalemme. Sessant'anni più tardi, la distruzione della città è completata. Sulle sue rovine, l'imperatore Adriano costruisce la romana Aelia Capitolina, dove ai Giudei è proibito perfino entrare. Eppure, fino ad allora i Romani erano stati tolleranti con loro quanto con gli altri popoli dell'impero. Vessati da tasse arbitrarie, umiliati, ostacolati nella pratica della propria religione, gli Ebrei sono derubati perfino del nome della propria terra: la Giudea viene ribattezzata Palestina. Cosa scatena un conflitto tanto rabbioso? Perché, tra le numerose popolazioni assoggettate al dominio romano, solo quella giudaica riceve un trattamento così repressivo, così brutale? Perché accade questo disastro? Cosa, nella società giudaica e romana, rende impossibile la coesistenza? Questo libro, firmato da uno dei principali studiosi mondiali dell'antica Roma e del mondo giudaico, racconta e spiega questa battaglia titanica, perché quella politica di ostilità radicale servì gli interessi di Roma e come la prima generazione di Cristiani prese le distanze dalle proprie origini ebraiche divenendo sempre più ostile. -
Garibaldi. Battaglie, amori, ideali di un cittadino del mondo
Eroe senza ideologie, perfetta incarnazione del mito romantico, spirito fiero e incorruttibile. Una leggenda le sue imprese, un romanzo di avventure la sua vita. Racconto e verità in un ritratto inedito di Garibaldi. Alfonso Scirocco, docente di Storia del Risorgimento presso la Facoltà di Lettere dell'Università Federico II di Napoli, fa parte del Consiglio di presidenza dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, della Commissione nazionale per la pubblicazione dei caretggi di Cavour e delle Commissioni per le edizioni nazionali degli scritti di Mazzini e di Garibaldi. -
Il discorso di marca. Modelli semiotici per il branding
Il brand è, nel bene o nel male, uno fra i principali protagonisti della scena culturale contemporanea. Trascesa la sfera dell'economia di mercato, la marca ha da tempo permeato l'intera cultura sociale. Pur continuando a farsi garante di prodotti e imprese, è diventata una forma discorsiva che, assorbendo discorsi altrui (politici, mediatici, sportivi, turistici), li ricarica di senso. Questo libro ricostruisce la progressiva affermazione del brand come attore sociale a tutti gli effetti, mostrando come esso sia un fenomeno di natura principalmente semiotica. Ricostruendo e reinterpretando il dibattito in corso, proponendo nuove e più precise griglie d'analisi, il volume si occupa del segno-marchio in rapporto alle strategie di comunicazione, alla produzione e ricezione dei discorsi sociali, alle condizioni culturali della circolazione dei testi, alle dinamiche dell'intersoggettività, alla genesi delle credenze e alla gestione della fiducia nelle persone e nelle istituzioni, alle trasformazioni dell'immaginario collettivo, alla costruzione e al riconoscimento dell'identità. L'analisi di Gianfranco Marrone dimostra come la semiotica contemporanea possa offrire allo studio del brand una grande quantità di modelli teorici, sia dal punto di vista dell'analisi a posteriori dei suoi discorsi, sia da quello della gestione in fieri del capitale simbolico della marca. -
Pensare politicamente. Saggi teorici
"Il mio scopo nel curare questo libro è stato quello di presentare Michael Walzer come un teorico, con una visione chiara e coerente della comunità politica così come dovrebbe essere, ma in tutta la sua opera egli si è costantemente cimentato con le problematiche, molto più spinose, della politica contemporanea. Questo gli ha consentito di essere un esempio perfetto di connected critic, non solo della vita americana, ma anche della politica e delle relazioni internazionali del mondo occidentale."""" Dall'introduzione di David Miller." -
Diritto vivente
Bio-diritto e bio-politica sono oggi formule di gran moda e si parla correntemente di danno biologico, danno esistenziale, danno alla vita di relazione, dignità della vita, living will (o testamento biologico) e integrità del corpo, mentre nelle grandi Carte e nelle Costituzioni hanno fatto irruzione, già da tempo, dimensioni non sempre immateriali della vita, come la felicità, la vita delle generazioni future, la fraternità. Quando la formula ""diritto vivente"""" compare nella cultura europea degli inizi del secolo scorso, può già vantare una lunga storia e affonda le sue radici nelle riflessioni di Platone sull'etico politico. L'idea della sovranità della legge aveva tessuto, fin dai suoi esordi, un robusto filo che la legava alla dimensione della """"vita"""", nel duplice significato del riguardare la vita rappresentandola e di essere per se stessa vita. In questo volume Eligio Resta rilegge la formula """"diritto vivente"""" nei molti strati di senso che la compongono e traccia alcuni brevi percorsi all'interno del lessico con cui quel diritto si presenta, focalizzando l'attenzione su alcune parole influenti nel dibattito giuridico (e non solo) contemporaneo: vita, corpo, tecnica, archivio, verità, processo, tempo."" -
Due in una carne. Chiesa e sessualità nella storia
In questo libro Margherita Pelaja e Lucetta Scaraffia rivelano come il tentativo di unire lo spirito alla carne, e quindi valorizzare spiritualmente la sessualità, segni potentemente periodi e figure della storia della chiesa basti pensare al Cantico dei Cantici - mentre una politica della sessualità che alterna repressione e clemenza scorre parallela e agisce da efficace sistema di governo delle anime dei fedeli. La soluzione è sofisticata e funziona per secoli, finché non viene erosa dal primato della scienza che sembra dominare la modernità. Si accende così una lotta per l'egemonia in cui laici e cattolici competono ancora oggi. -
Il ruolo dell'intellettuale e la causa dell'Europa. Saggi
Nella nostra società mediatica si sta attuando un mutamento strutturale della sfera pubblica, in cui tradizionalmente gli intellettuali si sono mossi come pesci nell'acqua. Questa scena oggi è più inclusiva, lo scambio si è fatto intenso come non mai in precedenza, eppure gli intellettuali sembrano soffocare come travolti da un'overdose. L'abbondanza pare trasformarsi in maledizione. La televisione ha cambiato la scena. Essa deve mostrare in immagini ciò che vuoi dire, e ha accelerato la svolta dalla parola all'immagine. Davanti alla telecamera gli attori, a qualunque titolo contribuiscano al contenuto del programma, rappresentano se stessi. Ma la buona fama di un intellettuale, se ne ha una, non si fonda in primo luogo sulla notabilità o la notorietà, bensì sulla reputazione scientifica. Se interviene con degli argomenti in un dibattito, deve potersi rivolgere a un pubblico che non consiste di spettatori, bensì di potenziali parlanti e destinatari, che possono render conto l'un l'altro. Si tratta idealmente di scambiare delle ragioni, non di inscenare una concentrazione di sguardi. Il formarsi dell'opinione e della volontà democratica ha una dimensione epistemica, perché è in gioco anche la critica di asserzioni e valutazioni false. Vi è coinvolta una sfera pubblica discorsivamente vitale. Per questo c'è una grande differenza tra il confronto argomentato di pubbliche opinioni in concorrenza tra loro e i sondaggi. -
Quadrare il cerchio ieri e oggi. Benessere economico, coesione sociale e libertà politica
"I paesi dell'Ocse, per dirla in modo molto diretto e sbrigativo, hanno raggiunto un livello di sviluppo in cui le opportunità economiche dei loro cittadini mettono capo a scelte drammatiche. Per restare competitivi in un mercato mondiale in crescita devono prendere misure destinate a danneggiare irreparabilmente la coesione delle rispettive società civili. Se sono impreparati a prendere queste misure, devono ricorrere a restrizioni delle libertà civili e della partecipazione politica che configurano addirittura un nuovo autoritarismo. O almeno questo sembra essere il dilemma. Il compito che incombe sul primo mondo nel decennio prossimo venturo è quello di far quadrare il cerchio fra creazione di ricchezza, coesione sociale e libertà politica. La quadratura del cerchio è impossibile; ma ci si può forse avvicinare, e un progetto realistico di promozione del benessere sociale probabilmente non può avere obiettivi più ambiziosi."""" Ralf Dahrendorf, 1995." -
Val più la pratica. Piccola grammatica immorale della lingua italiana
Sarà anche vero, come dicono in tanti, che l'italiano si sta imbarbarendo, che gli incolti lo inquinano, che l'inglese lo corrompe, che i giornali lo sviliscono e la televisione lo umilia, ma non c'è al mondo esercito più feroce e agguerrito di quello che presidia a colpi di penna rossa la frontiera che separa l'italiano 'buono' da quello 'cattivo'. -
L' arte dell'attore dal Romanticismo a Brecht
A partire dal Romanticismo, gli attori cercano di nobilitare il loro mestiere attraverso la pubblicazione di trattati e manuali di recitazione. Nonostante questi tentativi di codificazione dell'arte, all'inizio dell'Ottocento si afferma il mito dell'attore ispirato, che recita trasportato dall'impeto del sentimento. Il dibattito fra i fautori dell'immedesimazione e i sostenitori di una recitazione 'a freddo' si intensificherà nel corso del secolo. Il Novecento batterà invece altre strade, inaugurando una complessa riflessione sulle tecniche e sul training, ma anche sulle possibili interazioni fra attore e regista. Sandra Pietrini offre una panoramica della funzione e dell'immagine dell'attore negli ultimi due secoli, dalla recitazione romantica al narratore nel teatro epico di Brecht, dai manuali di mimica alla riscoperta della corporeità scenica nelle prime avanguardie novecentesche. -
Il codice Provenzano
"Non sapete quello che state facendo"""", sussurrò Bernardo Provenzano ai poliziotti che lo ammanettavano dentro il suo covo di Corleone, a Montagna dei Cavalli, l'11 aprile 2006, dopo 43 anni di latitanza. Erano le 11.21 di una mattina che il capo di Cosa Nostra aveva dedicato alla scrittura dei pizzini, l'unico strumento che utilizzava per comunicare con il mondo al di fuori della sua casa bunker. Bernardo Provenzano aveva comandato da sempre così, battendo i tasti delle sue macchine per scrivere. Dovunque si trovasse. Poi affidava quei messaggi, ripiegati sino all'inverosimile e avvolti dallo scotch trasparente, nelle mani di fidati mafiosi. La centrale di comando su cui si era fondato il trono di Bernardo Provenzano stava per intero su un tavolino."""" Chi è il misterioso """"Nostro Signore Gesù Cristo"""", sempre beninformato sul corso delle indagini, che Provenzano ringraziava nei suoi pizzini per avergli svelato la telecamera nascosta dai carabinieri e per avergli offerto un rifugio sicuro dopo un blitz della polizia? Chi sono gli altri destinatari dei messaggi, indicati con numeri in sequenza da 2 a 164? L'arresto del padrino di Corleone non rappresenta la fine della lotta alla mafia, ancora molti sono i nodi da sciogliere." -
Carteggio. Vol. 4: 1931-1943.
Questo volume, il quarto della serie, conclude l'edizione integrale del corpus della corrispondenza intercorsa tra Benedetto Croce e Giovanni Laterza. Il periodo interessato - dal 1931 all'agosto del 1943, data di morte dell'editore - riveste straordinaria importanza e densità per i drammatici avvenimenti che segnano l'evoluzione politica e culturale della nazione, l'eco dei quali affiora in modo esplicito nelle lettere dei due uomini. Il regime fascista si trova, soprattutto a partire dal 1934, al culmine della propria parabola dittatoriale, e si intensificano nel carteggio i riferimenti alle misure restrittive e ai condizionamenti imposti all'attività intellettuale e alla sua produzione e diffusione attraverso l'editoria e la stampa. Un minaccioso susseguirsi di episodi lascia intendere come e quanto la casa editrice sia ormai, principalmente a causa del legame con l'""oppositore"""" Croce, nel mirino delle autorità, eppure il rapporto di reciproca fedeltà e amicizia, ormai quarantennale, tra il filosofo e il suo editore non ne risulta minimamente offuscato; anzi il legame che li unisce si manifesta semmai modo più intenso lungo le aspre vicissitudini degli anni della guerra."" -
Scienza e storia del diritto civile
Il volume offre un quadro storico dello sviluppo del diritto civile. Da quello romano, oggetto del primo capitolo, la trattazione attraversa il Medioevo con riferimento alla lex mercatoria - e l'umanesimo giuridico, per soffermarsi sul code civile quale fondamento della modernità giuridica. Si esaminano quindi le metodologie giuridiche proprie della scuola esegetica e poi sociologico-scientifica con riferimento alla Francia, della scuola sistematica con riferimento alla Germania, del sistema di Common Lawcon riferimento all'Inghilterra. Il volume prosegue con una sintesi del pensiero civilistico italiano tra Otto e Novecento e si occupa dell'unificazione tra diritto civile e commerciale realizzata con il Codice Civile del 1942. Per passare poi all'influenza dei valori costituzionali sul diritto civile, esaminarne le attuali frontiere - dalla bioetica al danno esistenziale, alle riforme legislative -, descrivere l'interpretazione civilistica nella postmodernità e la sua messa in discussione radicale con il nichilismo giuridico. (Prefazione di Paolo Grossi)