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Michelangelo giovane. Il crocefisso ritrovato. Catalogo della mostra (Roma, 23 dicembre 2008-23 gennaio 2009)
Il volume è il catalogo della mostra di Roma ""Michelangelo giovane. Il crocifisso ritrovato"""". Si tratta di un piccolo crocifisso ligneo che per le proporzioni perfette, iscrivibile in un cerchio e in un quadrato, è stato attribuito al giovane Michelangelo."" -
Natura e sogni. Museo di arte contemporanea italiana in America. Ediz. italiana e inglese
Il Museo di Arte Contemporanea Italiana in America nasce nel 2004 su iniziativa dell'Ambasciatore Gioacchino Carlo Trizzino, in collaborazione con Gregorio Rossi e Chiara Filippini. Ha come scopo primario quello di divulgare l'attività artistica della nostra Nazione, così come si sviluppa nei giorni odierni, con le modalità dei musei progressivi di arte contemporanea. Il Museo di Arte Contemporanea Italiana in America ha sede a San José in Costa Rica. Questo Stato è l'unico ad aver abolito l'esercito fin dal 1947, tant'è vero che le Nazioni Unite lo hanno scelto per edificarvi l'Università per la Pace. Il Museo è una struttura in divenire che continuamente si arricchisce tramite l'acquisizione di nuove opere dietro indicazione di critici, storici dell'arte ed addetti ai lavori. Il Museo pubblica una collana sugli artisti contemporanei italiani. -
Ricerche di un antiquario. Dipinti, sculture, oggetti dal XVI al XX secolo. Catalogo della mostra (Bologna, 8 ottobre-7 novembre 2009)
Catalogo della mostra «Ricerche di un antiquario. Dipinti, sculture, oggetti dal XVI al XX secolo» presso Maurizio Nobile Antiquariato a Bologna, dall'8 ottobre al 7 novembre 2009. Una selezione di dipinti, sculture e oggetti provenienti dalla collezione dell'antiquario Maurizio Nobile. Una mostra miscellanea dove ogni opera, ogni scheda, ogni autore sono stati l'occasione per affrontare un problema di storia dell'arte e tentare di risolverlo. Tra le opere: La morte di Adone di Frans Floris, il Cupido con putti musici e danzanti di Giovanni Antonio Scaramuccia, Ritratto di Dama di Gaspare Landi, il Ratto delle Sabine di Luigi Pizzi, Genio della Caccia di Pietro Tenerani, Guglielmo Tell di Antonio Soldini e il Tempietto in marmi colorati di Luigi Valadier. -
1,618. Ediz. inglese. Ediz. numerata
"1,618, il codice segreto che racchiude il mistero della perfezione e dell'armonia. La proporzione perfetta è indicata nel rapporto matematico e geometrico detto 'sezione aurea'. La indagarono, guardarono artisti e architetti, dalla Grecia classica agli astrattisti del Novecento, scoprendo che su di essa si fondano leggi che regolano lo sviluppo degli archetipi e delle forme che in natura, dai minerali ai vegetali, manifestano stupefacenti ritmi armonici.""""" -
Joseph Kosuth. «Located World, (La Marrana)». Catalogo della mostra (Ameglia, 26 giugno 2004)
Volume pubblicato in occasione dell.inaugurazione al Parco d'Arte Ambientale La Marrana di Montemarcello (La Spezia) di due installazioni di Joseph Kosuth e di Jannis Kounellis, da tempo protagonisti della scena dell'arte contemporanea internazionale. ""Mondo Localizzato"""", l'opera site-specific di Kosuth suggerisce una riflessione sulla relatività di identità e confini geografici e culturali, mentre il """"Senza titolo La Marrana"""" di Kounellis, rielabora il temametafora del pozzo, su cui l'artista greco ha lavorato in anni recenti. Realizzazioni esemplari delle più recenti evoluzioni della Land Art, le due opere ben si inseriscono nell'attuale dibattito intorno al rapporto tra Paesaggio e Arte contemporanea, un tema la cui attualità - anche filosofica - è testimoniata dalla conferenza tenuta dal filosofo Massimo Donà per l'inagurazione delle installazioni nel giugno 2004, il cui testo è pubblicato in catalogo."" -
1,618. Ediz. numerata
"1,618, il codice segreto che racchiude il mistero della perfezione e dell'armonia. La proporzione perfetta è indicata nel rapporto matematico e geometrico detto 'sezione aurea'. La indagarono, guardarono artisti e architetti, dalla Grecia classica agli astrattisti del Novecento, scoprendo che su di essa si fondano leggi che regolano lo sviluppo degli archetipi e delle forme che in natura, dai minerali ai vegetali, manifestano stupefacenti ritmi armonici.""""" -
1985-2010. Venticinque anni di attività. Un sogno, un progetto, una realtà
L'Accademia del Santo Spirito, un progetto musicale e culturale lungamente meditato e profondamente condiviso. Da venticinque anni l'Accademia svolge un ruolo di primaria importanza nella valorizzazione del repertorio musicale vocale e strumentale dei secoli XVII e XVIII, con particolare riguardo per i compositori torinesi e piemontesi. Grazie all'Arciconfraternita dello Spirito Santo, l'omonima splendida chiesa e gli ambienti a essa attigui costituiscono fin dal 1985 la sede dell'Accademia. Qui hanno luogo tutte le attività che la distinguono per qualità e originalità: la ricerca, lo studio e in modo particolare le esecuzioni con strumenti d'epoca. Il volume rappresenta la volontà di rendere testimonianza dell'impegno profuso e merito all'appassionato lavoro di quanti hanno, con entusiasmo e dedizione, trasformato il sogno d'allora nell'attuale realtà. -
Al di là del tempo. Mimmo Paladino e il Guerriero di Capestrano: la nuova sala. Ediz. italiana e inglese
Mimmo Paladino, uno dei più noti artisti italiani, dialoga con il Guerriero di Capestrano (VI secolo a.C), mirabile capolavoro della scultura italica. E questo incontro si concretizza con un evento assolutamente pionieristico per il nostro Paese: il grande artista contemporaneo ha realizzato la nuova sala permanente in cui è esposto il Guerriero, nel Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo-Villa Frigerj, a Chieti. Come scrive Gabriele Simongini, che cura con Andrea Pessina il volume dedicato all'intervento dell'artista, Paladino dà al Guerriero ""una nuova casa, una sala sospesa in una dimensione senza tempo ma anche un'opera totale,fatta di spazi architettonici, graffiti e illuminazione ad hoc"""". E il dialogo non si ferma qui: lo testimonia la scultura del nuovo """"Guerriero"""" realizzata da Paladino."" -
Donato Creti. Le opere su carta. Catalogo ragionato. Ediz. illustrata
"Più che alla forza, e alla terribilità inclina, questo pittore alla grazia, e alla eleganza, e in questo la sua inclinazione seconda la sua persona""""; così di Donato Creti (1671-1749) scrive l'amico Gian Pietro Zanotti nella sua """"Storia dell'Accademia Clementina"""" (1739). """"Di statura mezzana, e più tosto gracile"""", questi è tra i grandi protagonisti del barocchetto bolognese e italiano; ma è come virtuoso disegnatore, infaticabile e prolifico, che si distingue sopra tutti. Con quasi seicento immagini e un apparato di centinaia di schede dettagliate questo è il primo resoconto della sua attività grafica (dai disegni a matita ai rari olii su carta, ai fogli a penna e inchiostro bruno) redatto attraverso lo spoglio di prima mano dei fondi di oltre un centinaio di collezioni pubbliche e private nel vecchio e nel nuovo continente. Un'inedita ricostruzione del profilo d'un pittore che prende le mosse dall'analisi del suo vastissimo catalogo di disegni." -
Nientedimeno. Nothingless. La forza del design feminile
Oltre quaranta progettiste con più di cento oggetti disegnati dal 1945 al 2000: una carrellata di prodotti che hanno qualificato e continuano a qualificare gli ambienti domestici. Una selezione particolare, frutto dell'accurata ricerca di due collezionisti/galleristi Daniele Lorenzon (Paloma) e Alessandro Padoan (Fragile) che da anni prestano attenzione a questa progettazione ""al femminile"""" e che si stanno impegnando nella valorizzazione di questa """"particolare"""" tipologia di prodotti, analizzati da Anty Pansera con Mariateresa Chirico. Oggetti che hanno arredato e attrezzato le nostre case - letti, divani, sedute, tavoli e tavolini, lampade da soffitto, da terra, da scrivania, applique, ma anche più """"minuti"""" complementi d'arredo, in argento, ceramica, vetro e in materia plastica e che continuano a suscitare emozione, a conferma di come siano oggetti """"ben progettati"""". Degli evergreen, che rispondono ad esigenze primarie all'interno delle mura domestiche, e che sono divenuti veri e propri """"oggetti del desiderio""""."" -
Lo spazio della ceramica. Il Museo internazionale delle ceramiche di Faenza fotografato da Gabriele Basilico
Il Mic, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, rinnovato e ampliato su progetto di Rita Rava e Claudio Piersanti, è stato fotografato da Gabriele Basilico nel 2010, a lavori ultimati. Le immagini che evidenziano la bellezza degli spazi espositivi dedicati alla più grande raccolta di ceramiche antiche e contemporanee, tratteggiano il museo nelle sue forme come si addice a un atlante fotografico, divenendo così il mezzo migliore per raccontare l'architettura nel rispetto delle affermazioni di Basilico quando dice: ""Continuo a considerarmi un fotografo documentarista, nel senso che cerco di riprodurre quello che mi sta davanti, in modo diretto e preciso, senza artifici o acrobazie compositive"""". Jadranka Bernini, storica dell'Arte, ripercorre in sintesi il cammino di questo Istituto, """"impervio, inedito e assolutamente unico nel panorama museale mondiale"""", Claudio Piersanti, architetto, ne racconta l'iter progettuale. Il volume si completa con brevi didascalie e alcuni disegni esplicativi."" -
Il valore dei dipinti dell'Ottocento e del primo Novecento (2011-2012)
Questo annuario circostanzia ulteriormente l'informazione ragionata e specialistica dei valori artistici e di mercato di 1.000 artisti dell'Ottocento e del primo Novecento, di tradizione figurativa. Le rigorose analisi critiche, storiche ed economiche hanno reso quest'opera un ""classico"""", riconosciuto da studiosi, collezionisti, mercanti e operatori, in Italia e all'estero, come l'affidabile, insostituibile, indispensabile repertorio di consultazione e di riferimento: dati aggiornati, chiari, obiettivi, verificati, proiezioni future e umori del settore."" -
Galliano
Il volume, catalogo della mostra ""Urbi et orbi"""" propone una selezione di lavori di Daniele Galliano, dagli anni duemila fino alla produzione più recente. La poetica di Galliano aderisce senza esitazioni al mondo con le sue innumerevoli sfaccettature, è svincolata dal pregiudizio, si forma intorno alle persone che raccontano attimi di vita quotidiana, frammenti di storia, ricondotti poi a una visione generale dove si accavallano gli infiniti risvolti della natura umana."" -
Athos Ongaro
A un primo sguardo, l'arte di Athos Ongaro sembra di facile lettura. Tuttavia, mai come nel suo caso, occorre non lasciarsi fuorviare dalle apparenze. Ogni figura, ogni movenza, ogni dettaglio affiora nel suo universo di simboli pare rimandare ad altro, nascondersi dietro la sua stessa evidenza, giocare a rimpiattino con il giudizio dello spettatore. L'imprevedibile sbuca da ogni angolo, sotto forma di un cinghiale che sembra sorridere alle movenze liriche del poeta a cui si appoggia, o di un Cristo che pare essersi dimenticato che cosa era venuto a fare sulla terra, o di un Cappuccetto Rosso che ha smarrito la strada del ritorno negli spazi interstellari, o di un esibizionista che non ha nulla da esibire. Analogie impossibili che disegnano i contorni di quella strana contemporaneità in mezzo a cui ci troviamo a vivere. -
Stampe del XV e del XVI secolo
La collezione di stampe della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia è una di quelle raccolte private, spesso considerate minori o periferiche, che, tuttavia, non di rado, offrono spunti interessanti agli studi di settore. Gli esemplari presentati in questo volume comprendono infatti fogli sciolti, tavole destinate all'illustrazione libraria, frontespizi e marche tipografiche databili dalla fine del XV all'inizio del XVII secolo, con esempi assai significativi della produzione dei grandi maestri nordici, da Schongauer e Dürer a Lucas van Leyden, di artisti veneziani del pieno Cinquecento, come Tiziano e Battista Franco, ma pure di incisori romani, legati alla diffusione dei modelli raffaelleschi. Le schede del catalogo, redatte da Cristina Bragaglia Venuti e Simonetta Brazza non mancano di specifici approfondimenti e di nuove proposte, anche in ambito iconografico, mentre il saggio introduttivo di Giorgio Marini inquadra efficacemente la collezione tra quelle raccolte ""di scelte stampe"""" che unendo l'utilità e il piacere estetico, improntarono il gusto collezionistico del XIX secolo."" -
Bernardo Strozzi. Ediz. illustrata
Bernardo Strozzi fu senza dubbio uno dei più grandi pittori del suo tempo Fu riconosciuto come tale durante gli anni in cui esercitò la sua arte nella città natale; ma anche quando, fuggiasco, si stabilì a Venezia, non tardò a venire riconosciuto come il maggiore artista operoso allora in territorio lagunare. Tuttavia, il gran numero di collaboratori di cui si circondò e che istruì per essere impiegati in un'intensa produzione di bottega che assecondasse il suo spirito imprenditoriale, ha sortito l'effetto di generare un catalogo incredibilmente inflazionato da opere spurie indegne di lui, con il risultato di ridimensionare inevitabilmente la valutazione dei suoi meriti e della sua pittura, così unica e inconfondibile sotto l'aspetto stilistico, da spiegare facilmente i tanti entusiasmi che suscitò presso gli amatori del tempo. Questo libro, più che insistere sulla ricostruzione del profilo di un pittore, a cui già molti scritti sono stati dedicati, e la cui fama è tale che si può affermare non vi sia Museo o collezione pubblica che non ne possegga qualche opera, si propone di condurre una rigorosa revisione del suo catalogo, onde restituire la vera grandezza di un artista che, sotto l'aspetto del puro talento pittorico, ebbe certamente pochi in grado di eguagliarlo, nessuno di superarlo. -
La «Stamperia» dell'ebanista. Storia di un mobile inedito di Pietro Piffetti. Ediz. a colori
Pietro Piffetti (1701/1777), sommo ebanista, è oggi concordemente considerato dalla critica internazionale tra i protagonisti dell'arte europea del Settecento. Un cassettone inedito, squisitamente intarsiato, che narra un'esemplare storia di alta committenza nobiliare piemontese, viene ora ad arricchire il suo già vasto e prestigioso regesto. Dalla storia riemergono con chiarezza e forza la figura del committente, il marchese Giuseppe Francesco Ludovico Morozzo della Rocca (1704/1767), eminenza grigia nella Torino di Carlo Emanuele III, e quella del Venerabile Giambattista Trona (1682/1750), padre oratoriano di Mondovì, richiamata per metonimia dall'opera e qui studiata anche nella sua iconografia. Quest'opera maggiore riafferma il genio del grande artista nel milieu del raffinato gusto della nobiltà di Torino nel Settecento. -
Stefanoni. Catalogo ragionato delle opere
Il catalogo dedicato a Tino Stefanoni raccoglie un repertorio della sua produzione artistica dal 1965 al 2016. Il volume è suddiviso per capitoli che prendono avvio con il ciclo Riflessi (1965/1968) fino a quello dei Senza titolo (1984/2016, ciclo non ancora concluso), chiudono l'archiviazione le Sculture. Il volume contiene testi inediti di Valerio Dehò, Elena Pontiggia e un saggio di Arturo Schwarz. Il regesto è a cura di Ornella Mignone, mentre la curiosa biografia per immagini è stata realizzata dall'artista. -
Bertozzi & Casoni. Opere/Works 1997-2020. Ediz. illustrata
Bertozzi & Casoni lavorano insieme dal 1980 sviluppando una originaria vocazione per la sperimentazione in campo scultoreo e vedendo nella ceramica una possibilità per una scultura dipinta. Le loro opere, definite dagli autori stessi «contemplazioni del presente», hanno acquisito risonanza internazionale per impareggiabili capacità esecutive e tecniche, per attrattive doti scenografiche e per un riscoperto senso della meraviglia e della bellezza. In questo volume sono raccolte le opere del ventennio centrale di un operare artistico che si muove, senza soluzione di continuità ma con interrogativi e fertili dubbi, tra rispetto della grande tradizione dell'arte, attenzioni alla modernità e innovazioni contemporanee. -
The Cerruti collection. Ediz. illustrata
La Collezione Cerruti è una collezione privata di altissimo pregio che include quasi trecento opere scultoree e pittoriche che spaziano dal medioevo al contemporaneo, con libri antichi, legature, fondi d'oro, e più di trecento mobili e arredi tra i quali tappeti e scrittoi di celebri ebanisti. Capolavori che vanno dalle opere di Segno di Bonaventura, Bernardo Daddi e Pontormo a quelle di Renoir, Modigliani, Kandinsky, Klee, Boccioni, Balla e Magritte, per arrivare a Bacon, Burri, Warhol, De Dominicis e Paolini.La collezione, iniziata a metà degli anni Sessanta, è il frutto della vita discreta e riservata di Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 - Torino, 2015), imprenditore e collezionista scomparso nel 2015 all'età di 93 anni.Il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, grazie ad un accordo con la Fondazione Cerruti, è il primo museo d'arte contemporanea a includere nelle sue collezioni una collezione enciclopedica del passato aperta dalla primavera 2019.In collaborazione con Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea e Fondazione Cerruti. Volume Primo: Manoscritti, libri e legature. Pittura, scultura e opere su carta dal Trecento all'Ottocento. Volume Secondo: Pittura, scultura e opere su carta dal Novecento. Arredi. Tappeti e altre opere tessili. Arti decorative.