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Agricoltura e villa nelle campagne friulane
Il volume dedicato alla cultura e all'arte veneta del ""vivere in villa"""" comprende testi, molti dei quali inediti o da lungo tempo non più ristampati, che descrivono ville, giardini e campagne dell'area veneto-orientale e friulana. Un ambito geografico in cui persiste, nel Settecento e Ottocento, un modello insediativo di villa con declinazioni via via meno auliche e sempre più attente agli aspetti connessi alle esigenze produttive del territorio, mediante modifiche e aggiornamenti a impianti preesistenti ma anche con nuove e numerose realizzazioni. Al centro della trattatazione vi è infatti il rapporto dei proprietari di beni fondiari con l'universo produttivo di riferimento di cui erano al tempo stesso conduttori e beneficiari."" -
Metamorphosis. British art of the sixties. Works from the collections of the British Council and the Calouste Gulbenkian Foundation. Catalogo della mostra (Andros)
Da Eduardo Paolozzi e Richard Hamilton, a David Hockney, Derek Boshier, Allen Jones, Peter Philips, Patrick Caulfield, in quegli anni emerge una nuova generazione di artisti, soprattutto nella pop art, un movimento transculturale, informale e popolare, che insieme all'innovazione dell'espressione artistica propone stili di vita radicalmente diversi, soprattutto sul piano dei costumi sessuali e della morale, occupando una posizione dominante tra le nuove tendenze. La mostra è allestita in collaborazione con il British Council di Londra e la Calouste Gulbenkian Foundation di Lisbona, che hanno messo a disposizione molti dei capolavori esposti. -
Masterpieces of painting from the Poldi Pezzoli Museum in Milan
L'attributo di «capolavoro» che alcuni dipinti ricevono nel corso della loro vita non sempre è destinato a durare in eterno, e la sorte di molti lavori è sottoposta ad alterne fortune, tranne che per alcuni eletti a «sublimi». Tra questi pochi privilegiati si collocano alcuni dipinti della collezione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, una delle più rilevanti istituzioni artistiche private europee. Primo fra tutti l'immagine-simbolo del museo fondato da questo eclettico amante dell'arte: il ritratto femminile uscito dalla mente e dalle mani di Antonio e Piero del Pollaiolo, un'immagine eterea che incute rispetto e adorazione e che convinse Camillo Boito a farne il soggetto di cartoline e locandine per promuovere la conoscenza del museo già nel 1902. -
Marcello Mascherini. Lettere 1930-1980
Marcello Mascherini (Udine 1906 - Padova 1983), descritto genialmente da Alfonso Gatto come ""civilissimo e barbaro"""", ben rappresenta i contrasti della sua amata città, Trieste, isolata geograficamente e politicamente, ma di multiforme cultura, abbracciata dal Carso eppure libera verso il mare. Nella sua affascinante duplicità, l'artista era ansiosamente legato a Trieste, ma attento e aperto allo sviluppo dell'arte. Così anche il suo carteggio inedito presentato in questo volume, messo a disposizione dalla famiglia dello scultore e curato da Massimo De Sabbata dell'Università di Udine, offre al lettore una molteplicità sorprendente di contatti, progetti, sodalizi con artisti, poeti, scrittori e protagonisti, in Italia e all'estero, e dà l'immagine di un artista ben inserito nel mondo culturale del Novecento."" -
The Galleria Sabauda of Turin. Selected works
Istituita nel 1832 da Carlo Alberto per accogliere acquisti e donazioni provenienti da varie quadrerie reali, la pinacoteca viene ceduta allo Stato nel 1860. Recentemente riallestita, si caratterizza soprattutto per i dipinti di scuola piemontese, fiamminga e olandese. Sono otto i percorsi di visita: le scuole piemontesi dal XIV al XVI secolo, le scuole italiane dal XIV al XVI secolo, i primitivi fiamminghi, le collezioni del principe Eugenio, le collezioni dinastiche del Cinquecento, del Seicento e del Settecento, la raccolta dell'industriale Riccardo Guaino. Tra i numerosi capolavori si ricordano: la ""Madonna in trono"""" di Duccio di Buoninsegna, """"L'arcangelo Raffaele e Tobiolo"""" del Pollaiolo, la """"Natività"""" di Luca Signorelli, """"Le stigmate di san Francesco"""" di Jan van Eyck, il """"Ritratto di vecchio"""" di Rembrandt van Rijn, """"La cena in casa di Simone"""" di Veronese, l'""""Annunciazione"""" di Gentileschi, """"Il principe Tommaso di Savoia Carignano"""" di Van Dick."" -
L' identità perduta. I musei contadini della provincia di Imperia
Il Ponente Ligure offre una vasta rete di musei contadini, un'occasione unica per scoprire l'entroterra e prendere contatto con secoli di vita, arte e fatica. Paesaggi montani, zone boschive e di pascolo, terrazzamenti e mulattiere, reperti di architettura rurale, borghi storici d'altura, di cresta o di dorsale, pievi e chiese campestri scrigni di preziose quanto inattese opere d'arte, sì svelano in questo volume che descrive il patrimonio costituito da quindici musei dedicati all'architettura e alla società rurale. Tradizioni popolari, credenze religiose, produzione artistica, tutela del paesaggio, soluzioni conservative e allestimenti museografici: i musei contadini offrono un' emozionante rivelazione e un sorprendente itinerario alternativo. -
Architectural criticism and journalism: global perspectives. Atti del convegno (Kuwait, 6-7 dicembre 2005)
Il libro riunisce a confronto più di trenta fra architetti, critici, giornalisti, rappresentanti di diverse estrazioni culturali sul tema della critica architettonica e sul giornalismo architettonico: una raccolta di saggi con un ricco corredo di illustrazioni. -
Villa Madama. Il sogno di Raffaello
Voluta da Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico, e proseguita dal cardinale cugino Giulio de' Medici, futuro Clemente VII, la ""vigna del papa"""", poi chiamata Villa Madama, venne concepita da Raffaello sulle pendici di Monte Mario con una grandiosità emula dei palazzi dei Cesari e superiore, per sfarzo e magnificenza, alle ville medicee di Fiesole e Poggio a Caiano. La prematura morte dell'Urbinate (1520) costrinse i suoi più stretti collaboratori, Giulio Romano, Giovanni da Udine e Antonio Sangallo il Giovane, a ridimensionare e modificare la monumentale impresa, solo in parte compiuta. A tutt'oggi, dopo le aggiunte, i rimaneggiamenti e i restauri operati da Piacentini nel primo Novecento, Villa Madama, sede di rappresentanza del Presidente del Consiglio e del Ministero degli Affari Esteri, con la sua ampia loggia riccamente ornata """"all'antica"""" e dischiusa al vasto giardino, resta uno dei capolavori della decorazione architettonica rinascimentale, emblema insuperato del mecenatismo colto e dello splendore della corte pontificia di primo Cinquecento. Il volume ne ripercorre la complessa vicenda storico/artistica, con saggi corredati da un ricco e inedito apparato di immagini che restituiscono quella palpitante suggestione che tutto il luogo ispira e che solo il genio di Raffaello poteva infondere."" -
Venticinquesima Biennale. Mostra mercato internazionale dell'antiquariato (Firenze, 29 settembre-7 ottobre 2007)
La più antica fra le mostre di antiquariato italiane, la Biennale di Firenze, viene considerata dagli specialisti e dai collezionisti la mostra di oggetti d'arte antica per eccellenza. Ospitata nella suggestiva sede di Palazzo Corsini sul Lungarno, vi confluisce il meglio del mercato d'arte antica italiano e internazionale: per molti espositori la Biennale di Firenze rappresenta infatti il luogo storicamente d'eccezione al quale riservare la presentazione al pubblico di arredi, dipinti, argenti e porcellane di straordinaria qualità. Questo volume accompagna e documenta l'esposizione con l'ausilio di un repertorio fotografico che illustra gli oggetti in mostra. -
Un museo per le città. Ruolo, funzioni e prospettive dei musei civici accreditati. Atti del Convegno (Mantova, 19 giugno 2006)
Si tratta degli atti del convegno sui Musei Civici della Lombardia organizzato dal Museo della Città di Mantova nel 2006 e raccoglie alcune riflessioni sul ruolo, le funzioni, le prospettive dei Musei Civici anche in rapporto con il territorio e le sue istituzioni. Storici dell'arte, conservatori di musei lombardi, funzionari e responsabili di strutture organizzative approfondiscono alcuni temi molto importanti, come l'istituzione del Museo Civico al servizio della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale, la professionalità dei funzionari, la gestione delle strutture, l'organizzazione di mostre ed eventi, il ruolo educativo, le dinamiche di rinnovamento, i rapporti con il territorio, gli aspetti della ricerca scientifica, il ruolo della conservazione, le nuove forme di collaborazione e di progettualità, il sostegno degli Enti Locali. In sostanza il libro indaga le prospettive del Museo Civico, si chiede se abbia esaurito il suo ruolo e se possa trasformare la sua struttura in un Museo della Città. -
Alla scoperta del Museo egizio di Torino. Ediz. inglese
La collana ""Viaggi d'avventura nell'arte"""" accompagna il giovane lettore nella fantastica scoperta dei luoghi dell'arte. Il primo luogo da esplorare è forse il più misterioso e avventuroso, nella leggendaria civiltà dell'antico Egitto conservata nel Museo Egizio di Torino: sala per sala, ambiente dopo ambiente, tra opere d'arte meravigliose come la statua del faraone Ramesse II e altri splendidi reperti (sarcofagi, papiri, scrigni, sculture, gioielli, vasi). Dietro le solenni porte di un austero palazzo si cela infatti il mondo degli antichi Egizi. Strane iscrizioni, grandi statue e silenziose mummie riportano indietro nel tempo alla scoperta di un popolo vissuto migliaia di anni fa. Camminando tra le sale si potranno ammirare splendidi oggetti e capire l'affascinante lavoro degli archeologi che li hanno scoperti. Età di lettura: da 9 anni."" -
The museo civico di arte antica. Turin. Selected works
Questa guida per il visitatore offre un sintetico profilo storico del Museo Civico d'Arte Antica di Torino, proponendo settantasei opere scelte fra le trentamila esposte nelle suggestive ambientazioni offerte dalle sale e dalle architetture di Palazzo Madama. Nato nel 1860 per documentare la cultura figurativa sviluppata dalla città di Torino e dal suo territorio all'indomani dell'Unità d'Italia, e insediato a Palazzo Madama dal 1934, il museo conserva un patrimonio ricco ed eterogeneo, che va dalla pittura, con opere di maestri dal Quattrocento al Settecento, alle miniature e alle collezioni di scultura che documentano la secolare produzione piemontese e valdostana. A questa vocazione storico-artistica si affiancano le sezioni dedicate alle arti decorative e applicate all'industria, con esempi rappresentativi delle manifatture di ogni periodo che disegnano una storia dell'arte del lavoro a partire dal periodo bizantino fino all'epoca moderna: mobili, stoffe, arazzi, pergamene, lavori in ferro, bronzo, ottone, smalti, avori, ori e argenti, vetri dorati graffiti e vetri dipinti, ceramiche e porcellane. Strumento di agile consultazione, la guida si articola in sei sezioni dedicate ai Capolavori, al Lapidario medievale, a Gotico e Rinascimento, alle Arti del Barocco, alle Arti decorative e ai Fondi grafici. Ogni singola opera è accompagnata da un'illustrazione a colori e da una scheda con i dati tecnici e storici e una breve descrizione. -
Museo internazionale delle ceramiche di Faenza. Guida ragionata
Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza conserva migliaia di oggetti ceramici, nati dall'incantesimo della terra e del fuoco, fusi per mano dell'uomo a dare forma agli oggetti del nostro quotidiano come a opere fantastiche che si rivelano all'occhio nella continuità delle superfici, negli incavi lievi dei volumi, nella specificità dei decori, delle figure e dei temi ornamentali tradotti da cromie variegate e rilucenti. A Faenza è possibile percorrere l'intera storia della ceramica, dall'antichità alla modernità, con un particolare riguardo per il fenomeno italiano che non conosce tramonti di stile. -
Il realismo olandese. Dall'Avanguardia Magica alle ultime generazioni. Catalogo della mostra (Legnano, 23 febbraio-20 aprile 2008). Ediz. italiana e inglese
Il volume esamina, attraverso i principali protagonisti e i loro capolavori, il Realismo olandese, uno dei più interessanti movimenti artistici europei del Novecento: dal Realismo Magico di Koch, Willink, Schuhmacher e Ket agli autoritratti di Akkerman, dagli interni di Helmentel alle realizzazioni delle più giovani generazioni. -
Design e industry in Piedmont. Ediz. inglese
Cultura industriale e design si intrecciano nel territorio piemontese definendo una identità spesso peculiare del prodotto locale. Il libro ripercorre storie note e meno note di oggetti e avventure imprenditoriali, specchio di un territorio in cui gli stimoli creativi del design appaiono a uno stesso tempo come milieu progettuale e produttivo a forte vocazione industriale e occasione di sperimentazione. Un fenomeno che ha interessato la regione in modo non lineare, espressione di grandi gruppi industriali e piccoli clan di sperimentatori, con forti concentrazioni territoriali come i distretti, ma anche figure e aziende isolate. -
Marco Mazzoni. Catalogo della mostra (Legnano, 3 maggio-5 luglio 2008). Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra di Legnano dedicata al giovane artista Marco Mazzoni, disegnatore capace di riconquistare i grandi temi della contemporaneità in una forma stilistica nuova, fra sogno e verità. Le sue opere guardano tanto agli artisti del passato prossimo, come i realisti esistenziali (Guerreschi, Vespignani, Ferroni per citarne alcuni), quanto ai maestri del nostro oggi. -
Il mio nome è nessuno. Incantamento, stupore e bellezza nell'arte dei semplici. Catalogo della mostra (Domodossola, 6 luglio-21 settembre 2008). Ediz. bilingue
Catalogo della mostra di Domodossola dedicata ai ""pittori della domenica"""", artisti per lo più ignoti e ingenui, selvatici e nascosti, anonimi e misteriosi. Per far risorgere l'arte bisogna azzerarla, rivelandone il cuore, la polpa inalterabile e millenaria. L'artista da talento individuale è diventato una griffe, lo si compra perché qualcuno ci dice che comprarlo è un buon affare, perché farà fruttare al compratore di lì a qualche anno un lauto gruzzolo. Bizzarrie dell'epoca: l'arte non procura più un nutrimento spirituale,non evoca bellezza, ordine e senso. Simile a un qualsiasi altro prodotto """"di consumo"""" è come un paio di scarpe, una borsetta particolare, un'automobile fiammante."" -
Karajan. Lo stile di un maestro
Direttore d'orchestra di fama leggendaria, Herbert von Karajan (1908-1989) ha impresso il proprio segno inconfondibile su un repertorio immenso, da Bach ai contemporanei, ma ha anche trasformato l'icona del direttore d'orchestra come espressione di potere e di glamour. L'eleganza, il culto dell'immagine, la capacità di incarnare o di anticipare le mode del Novecento, hanno fatto di Karajan il simbolo di uno stile impareggiabile. Il Teatro alla Scala di Milano e il Karajan Institut di Salisburgo celebrano i cento anni dalla nascita del Maestro austriaco rivisitando le immagini di una clamorosa carriera, ma anche il diario intimo delle fotografie domestiche, dei viaggi, della sua passione per gli aerei, le barche e le auto sportive. Ecco il ritratto inedito di un uomo multiforme e complesso, schivo e autorevole allo stesso tempo, un genio della musica che ha costruito la sua straordinaria grandezza attraverso una disciplina senza cedimenti. -
Le origini del distretto monregalese della ceramica. Perotti, Galleano, Martinotti, Musso, Besio. 1805-1833
Un pugno di borghesi dalle travagliate storie personali dà vita ad un nuovo ramo di industria (che diverrà noto come la ceramica ""Vecchia Mondovì""""), realizzando, in un Monregalese tornato terra di mezzo tra Piemonte e Liguria, una mirabile integrazione tra risorse di diversa provenienza geografica, sociali, culturali e materiali. Sono vicende agrodolci di vittorie e di sconfitte, di sogni e disillusioni, di migrazioni e di fughe, di argilla, piombo, fornaci, sapienza tecnica, denaro, amore, politica e reti di relazione, intrecciate in un racconto inaspettatamente fluido a partire da un poderoso e sapiente scavo d'archivio. Un contributo nuovo e di primo piano non solo alla storia economica di Mondovì e del Piemonte, ma alla conoscenza dell'imprenditoria come esercizio di radicamento sociale; ed un potente fascio di luce sul mondo dimenticato della cultura delle mani e del fare."" -
Marcy. Oggetti d'arte della Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia. Ediz. illustrata
Forse non tutti sanno che la Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia custodisce una collezione, assolutamente unica nel suo genere, di objets d'art in stile medievale e rinascimentale, tutti pezzi di eccellente manifattura e di brillante eclettismo, e tutti falsi. Il loro marchio di fabbrica è quello di Louis Marcy, alias Luigi Parmeggiani. Personaggio dalla vita rocambolesca, passato con nonchalance dalla militanza anarchica al commercio antiquario fraudolento, è lui ad aver portato a Reggio Emilia, sua città natale, la collezione, divenuta nel 1933 di proprietà comunale. Oltre a presentare, con un ricco corredo iconografico, gli oggetti d'arte di Reggio Emilia, il catalogo comprende anche i pezzi ""medievali"""" venduti da Marcy al Victoria and Albert Museum e al British Museum di Londra, accanto a due saggi che illustrano il milieu artistico francese e inglese di fine Ottocento in cui si dipana questa affascinante vicenda.""