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Pluralismo religioso e democrazia transculturale
L'opera propone una sequenza di prove sulla fattibilità di un transito dal privilegio al diritto, ossia da una forma di Stato forgiata in termini autoreferenziali, ad un assetto democratico articolato secondo una più comprensiva ed elastica caratura giuridica, universalmente apprezzabile. L'atteggiarsi pluralistico e trans-culturale delle democrazie può essere favorito dall'apporto delle credenze in materia di religione, sempre che esse godano di un distinto, autonomo rilievo nello spazio pubblico e si aprano al dialogo, insieme collaborando per contribuire a restaurare un clima di pacifica convivenza tra individui, popoli e nazioni. -
L' apostasia dell'economia civile. Segno dei nostri tempi
L'attuale economia civile è sorgente di problematiche questioni epistemologiche ed ecumeniche; le pretese radici vantate sono pretestuose e storicamente deboli; è contraria alle visioni meccanicistiche e terminali delle dinamiche del capitalismo, preferendo ad esse visioni antropologiche e senza tempo delle dinamiche del capitalismo; dal diverso approccio a queste ultime giunge a sostituire all'uomo vittima del sistema economico, stretto nella morsa tra bene e male, l'uomo artefice del sistema economico, causa della peggiora apostasia. La conclusione, pertanto, è che l'economia civile non permette cambiamenti, se non in peggio, dell'economia umana e dello spirito umano, tant'è che non si esagera nel pensarla alla stregua di teoria deviata nel panorama scientifico e teologico. Di tutto ciò daremo conto nel presente contributo teorico per riportare le promettenti astrazioni alle meno lusinghiere concretezze. -
Flessibilità fiscale e zone franche. Profili giuridici e finanziari
Tema antico e al tempo stesso modernissimo, la questione delle zone franche ha assunto negli ultimi decenni un grande rilievo economico e giuridico. Partendo da diverse prospettive - storiche, costituzionalistiche, internazionalistiche, tributaristiche e di finanza regionale - il volume propone una lettura critica aggiornata dei dispositivi normativi della zona franca, in grado di ispirare nuove strategie politiche e istituzionali, mettendo in rilievo alcune traiettorie significative riscontrate nel corso degli ultimi anni. Rimossi i luoghi comuni legati ad impostazioni superate, gli autori suggeriscono un utilizzo delle zone franche come strumento di spinta economica e trasformativa in uno scenario di crescente concorrenza internazionale, con l'attenzione rivolta sia ai limiti imposti dagli ordinamenti europeo e costituzionale sia alla loro sostenibilità sociale ed ambientale. Al centro della riflessione si collocano le diverse dinamiche di compensazione degli svantaggi strutturali e di conquista di posizioni di vantaggio e un comune interrogativo: qual è il giusto punto di equilibrio fra la fiscalità speciale e il rispetto dei principi costituzionali di eguaglianza e solidarietà, evitando situazioni di immotivato privilegio e di sleale concorrenza? -
Sicurezza, fiducia e razionalità nei rapporti patrimoniali
Il lavoro ripercorre la genesi del principio (rectius: dell'esigenza) di sicurezza nel diritto e ne ridisegna le linee di incidenza in due aree di interesse: nel rapporto tra razionalità di mercato e nuove forme di alterità artificiali e in quello tra economia di consumo e linguaggio della fiducia/sicurezza. La prima parte muove dall'endiadi sicurezza e inclusione per analizzarne le ripercussioni sul mercato finanziario e in quello farmaceutico, mentre la seconda affronta le conseguenze del linguaggio consumeristico della sicurezza nell'intermediazione immobiliare e nei modelli alternativi di risoluzione delle controversie. -
L' anomalia dell'offerta. Valutazioni tecniche dell'amministrazione e sindacato del giudice
A dispetto della sua indiscussa rilevanza teorica e applicativa, la disciplina, assai articolata e più volte variata nel tempo, dell'anomalia dell'offerta non è stata ancora oggetto di adeguata sistemazione scientifica: come del resto emerge chiaramente dalla circostanza che, nonostante l'impegno nell'approfondimento del tema, sono ancora molte le questioni rimaste aperte. Al fine di tentare di superare tale insoddisfacente stato dell'elaborazione teorica e dell'applicazione pratica dell'istituto, la ricerca muove, per un verso, dall'individuazione della funzione dell'anomalia dell'offerta, attraverso il suo inquadramento nell'ambito del sistema dei contratti pubblici e, per altro verso, da una profonda rivisitazione del problema, ""di vertice"""", della natura dell'accertamento tecnico in rapporto alla discrezionalità e al fatto: nell'intento di attuare quel coordinamento tra aspetti sostanziali e processuali che le esigenze della scienza e della giustizia richiedono."" -
Le categorie generali nell'emergenza sanitaria
La pandemia da Covid-19 ha inciso inevitabilmente nel nostro ordinamento giuridico. Anzi, non vi è ramo dell’ordinamento che non sia stato interessato dal diritto dell’emergenza sanitaria. Il webinar promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza di Cagliari ha lo scopo di riflettere, con metodo interdisciplinare, sulla tenuta delle tradizionali categorie giuridiche al periodo pandemico e sulla loro armonizzazione alla legislazione emergenziale. -
Diritto civile minorile
Il volume si concentra sulla considerazione giuridica della persona minore di età nei rapporti di diritto privato, familiari ed extrafamiliari. I contenuti generali del diritto civile minorile concernenti la teoria delle fonti, i princípi, le categorie, le istituzioni preposte a proteggere il minore di età, ma anche i profili piú specifici riguardanti la disciplina della genitorialità, del rapporto di filiazione in tutte le sue dinamiche, finanche successorie, e delle relazioni sociali del minorenne, sono affrontati in chiave innovativa e in senso assiologicamente orientato. L'approccio problematico, che connota l'intera trattazione, tiene conto delle situazioni socialmente diffuse (c.d. filiazione e genitorialità sociale), della complessità generata anche dal digitale e dei nuovi problemi dettati dalla circolazione delle persone, dei modelli familiari e degli status giuridici, i quali sovente, pur scontrandosi con vuoti regolativi di diritto interno, incontrano princípi ordinamentali capaci di esprimere risposte normative. Accompagna l'intera trattazione il problema dell'effettività del principio del best interest of the child ovvero della concreta realizzazione degli interessi garantiti dai diritti riconosciuti alla persona minore di età con particolare attenzione alla fase processuale, anche alla luce degli ultimi interventi di riforma. -
Problemi in tema di responsabilità delle autorità di vigilanza e di tutela degli investitori
La funzione assolta dalle autorità di vigilanza nel settore bancario e finanziario, nella prospettiva del bilanciamento tra interesse pubblico al corretto funzionamento del mercato e interessi diffusi degli investitori, induce a indagare sui contenuti e sui necessari confini della responsabilità delle authorities per omesso o carente esercizio della vigilanza. Nonostante la responsabilità della Consob e della Banca d'Italia sia stata circoscritta entro il perimetro soggettivo del dolo o della colpa grave (legge n. 262/2005, art. 24, co. 6-bis), l'ordinamento risulta ancora privo di un modello di responsabilità civile adeguato e lascia all'interprete il compito di declinare le diverse ipotesi di illecito e di individuare le circostanze nelle quali possa considerarsi ricorrente la colpa grave. A questi (ed altri) problemi sono dedicati spunti di riflessione. -
L' attività. Fondamenti e nuovi itinerari
La presente opera - che fa seguito ad una precedente del 1999, intitolata ""L'attività. Profili ricostruttivi e prospettive applicative"""" (Napoli, ESI) - raccoglie alcuni saggi pubblicati in tale intervallo di tempo, con riguardo alle applicazioni della tematica dell'attività, quale autonoma categoria dell'agire giuridico, negli ambiti (ulteriori rispetto a quelli precedentemente indagati) della soggettività, delle gestioni fiduciarie nelle loro molteplici tipologie, dell'intelligenza artificiale e di altri. Si è inteso, così, proseguire nell'approfondimento delle potenzialità di una figura modellata, nel suo specifico dimensionamento giuridico, in senso funzionale, in ragione degli interessi in concreto perseguiti, con ciò venendosi ad integrare la visione statica e isolata dell''atto', promuovendo altresí una revisione della sistematica delle dinamiche di azione, oggi sempre più articolate nei vari contesti dell'esperienza. In tale direzione, si contribuisce anche al rinnovamento, metodologico ed ermeneutico, degli studi sulla fisiologia dell'agire nel tempo presente."" -
Il trust nel diritto italiano
Nel campo giuridico il processo di globalizzazione inaugurato o favorito dagli scambi culturali, prestiti, trapianti, ha comportato un affievolimento del ruolo centripeto della legislazione scritta che ha caratterizzato gli ordinamenti di civil law, a vantaggio di una maggiore rilevanza alla creatività del giudice, nel ricercare anche nelle tradizioni straniere assonanze, convergenze e soluzioni pratiche più utili che, nel nostro ordinamento, si sono tradotte in flussi giuridici di prassi e rimedi, i quali derivano da altre esperienze. Il trust ne rappresenta un chiaro esempio. Il testo, nel ripercorrere le tappe del processo di integrazione nel nostro ordinamento dell'istituto di matrice anglosassone, evidenzia vantaggi/svantaggi, convergenze/divergenze, compatibilità/incompatibilità, con i nostri principi e istituti di diritto interno. Una eventuale normazione dell'istituto mediante una codificazione interna, se da un lato, si conforma al positivismo giuridico e al principio di legalità, sui quali è strutturato il nostro ordinamento; dall'altro, pone un naturale limite alla versatilità e duttilità dell'istituto e apre nuove prospettive interpretative e applicative. -
Il prestito vitalizio ipotecario tra tutela del credito e attuazione del programma negoziale
Lo scritto esamina i principali aspetti problematici della disciplina del prestito vitalizio ipotecario, come riformata dalla l. n. 44 del 2015, che accorda alla banca mutuante, in caso di mancata restituzione del finanziamento, il potere di procedere (in alternativa all'esecuzione forzata) alla vendita dell'immobile ipotecato e di soddisfarsi sul relativo prezzo, riconoscendo al debitore l'eccedenza tra il ricavato da siffatta alienazione e l'ammontare della somma mutuata e dei relativi interessi. A fronte dell'impostazione che ravvisa nella vendita appena descritta un particolare ""meccanismo marciano"""" (con conseguente necessità di ridefinire il confine tra convenzione marciana, tradizionalmente considerata valida, e patto commissorio, nullo ai sensi dell'art. 2744 c.c.), la valorizzazione di alcuni elementi caratterizzanti la nuova disciplina, come l'effetto esdebitativo riconnesso alla vendita perfezionata su iniziativa del finanziatore, suggerisce una ricostruzione alternativa della figura, imperniata sul concetto di operazione economica e sul rilievo attribuito dalla recente legislazione all'autonomia privata nel governo della fase """"esecutiva"""" del rapporto. La qualificazione del prestito vitalizio ipotecario nei termini di una complessa operazione attuabile attraverso una molteplicità di prestazioni """"subordinate"""" al mancato rimborso della somma finanziata consente infatti di individuare nella vendita dell'immobile ipotecato (promossa dal creditore sulla base di un potere eccezionalmente associato alla garanzia ipotecaria) la fonte di un'attribuzione caratterizzata dal valore di momento esecutivo dell'obbligazione restitutoria ex mutuo. Una prospettiva, quella appena declinata, in grado di sostenere anche il diverso congegno solutorio (anch'esso previsto dalla disciplina di recente introduzione) dell'accordo tra debitore e mutuante, in forza del quale il debitore medesimo accetta di addivenire alla dismissione dell'immobile ipotecato, destinando il ricavato a tacitazione delle pretese del finanziatore."" -
Le obbligazioni pecuniarie nell'ordinamento italoeuropeo
Il saggio muove dalla selezione delle funzioni della moneta e le connette al principio nominalistico. Quest'ultimo, osservato tramite i princìpi della tutela del risparmio e del controllo del credito, conduce interessi e valori da ponderare, secondo il «ragionevole accomodamento» della legalità costituzionale. Anche la normale fecondità del danaro, interpretata nel sistema assiologico, rinviene contemperamenti negli artt. 820, 1282 e 1284 c.c. Questa rilettura spiega perché alcuni risparmi sono più garantiti di altri. L'obbligazione pecuniaria e gli effetti anatocistici devono essere profilati secondo il titolo, il titolare e il mercato di riferimento. Ciò induce a distinguere una «usura penale» da una «civile», e un'obbligazione pecuniaria che persegue interessi patrimoniali, oppure, esistenziali. Tale linea interpretativa si riflette sul consumatore di beni e servizi finanziari e, in particolare, sulla questione del tasso soglia dell'usura da valutarsi in termini di meritevolezza e proporzionalità. Anche con riguardo al contraente improfessionale occorre distinguere le ragioni patrimoniali o esistenziali del bisogno di danaro. -
Territorio ed eco-diritto: dall'ecologia ambientale all'ecologia umana. Sviluppo olistico del territorio e dimensione protettiva della vita
Nella cultura contemporanea, sui temi dell'ambiente e della qualità della vita, accanto all'elaborazione giuridica, si riscontra il risveglio diffuso di una riflessione etica che, in una visione olistica, aiuta a privilegiare il dialogo tra le persone e le istituzioni per trovare soluzioni concrete alle questioni ecologiche ed ambientali. Questa direttrice dei saperi solleva delicate questioni e richiede sollecite soluzioni che investono non solo la visuale socio-esistenziale, ma pure ulteriori piani di azione che coinvolgono il ""buon vivere"""", i diritti fondamentali dell'uomo, la cura della """"casa comune"""" e la prossimità alle persone. Il presente lavoro, in un disegno teleologico unitario, tenta di dare un contributo ragionato all'analisi di fattispecie selezionate, tenendo conto della tavola dei valori etico-giuridici, delle regole di dettaglio e dei principi fondamentali dell'ordinamento."" -
Lezioni di diritto penale comparato
La presente opera, rivolta agli studenti di Diritto penale comparato, propone una parte introduttiva dedicata all'analisi delle origini, caratteristiche, differenze e punti di contatto tra i sistemi penali di common law e di civil law. Successivamente, effettua una ricognizione delle discipline di parte generale del diritto penale degli ordinamenti inglese, francese e spagnolo. In particolare si sofferma sull'elemento oggettivo e soggettivo del reato, sulle forme di manifestazione del reato, sui soggetti responsabili e irresponsabili, sul sistema sanzionatorio. L'analisi è condotta in chiave comparata anche con l'ordinamento italiano. -
Godimento dei beni d'impresa tra forma giuridica e sostanza economica. La locazione finanziaria
Come suggerito dalla terminologia legislativa, che discorre di «sostanza dell'operazione o del contratto» (art. 2423-bis, co. 1, n. 1-bis, c.c.), lo studio approfondisce da diverse angolature una formula che, per quanto ambigua, deve essere compresa ed applicata al fine di ridurre le asimmetrie informative che possono condizionare le decisioni economiche degli investitori e degli altri stakeholders destinatari del bilancio di esercizio. Muovendosi nel contesto della contrattazione d'impresa, l'analisi si concentra su alcune figure negoziali, in particolare sulla locazione finanziaria, accomunate dalla dissociazione tra forma giuridica e sostanza economica, tra proprietà ed effettivo godimento dei beni. Situazioni in cui si può persino dubitare circa l'individuazione del soggetto al quale spetti la vera qualifica di proprietario. Da qui le problematiche tuttora irrisolte sotto il profilo della più corretta rappresentazione contabile degli effetti di contratti quali il leasing, il lease back o il rent to buy d'azienda. Da qui anche il tentativo di raccordare il linguaggio dei numeri del bilancio e il bagaglio espressivo e concettuale propri della scienza economico-aziendale e della prassi contabile nazionale ed internazionale, con alcune delle categorie ordinanti del diritto civile. -
Perdita di chance e responsabilità medica: tre modelli giuridici a confronto
Negli ultimi anni il settore della medical litigation ha registrato un aumento del numero di azioni giudiziarie per negligenza sanitaria, sempre più spesso fondate sulla perduta possibilità, per i pazienti, di ottenere l'esito terapeutico desiderato. Nel descritto contesto la figura della perdita di chance sta progressivamente acquisendo rilievo in ambito giuridico, in quanto in diversi ordinamenti la giurisprudenza ha cominciato a considerare il venir meno della possibilità per il paziente di guarire o di sopravvivere in termini di danno risarcibile. L'indagine svolta dall'Autore si focalizza sull'applicazione della teoria della perdita di chance nel contesto della malpratica sanitaria in tre Paesi facenti parte della c.d. Western Legal Tradition, due appartenenti alla famiglia di civil law, quello italiano e quello francese ed uno, quello statunitense, afferente al mondo di common law. L'Autore opera un'analisi diacronica e sincronica, la quale risulta necessaria nell'ottica di comprendere la ratio che è alla base di questa fattispecie risarcitoria, le differenti conformazioni che tale tipologia di danno ha assunto nei sistemi giuridici presi in considerazione, nonché l'impatto che quest'ultima ha provocato nell'ambito della responsabilità professionale, segnatamente di quella sanitaria. La figura della perdita di chance viene studiata, non soltanto sotto il profilo giuridico, bensì pure sotto il versante economico e quello medico-scientifico. Sotto il profilo prettamente giuridico la disamina svolta intende far emergere le ragioni sottostanti al frequente utilizzo di questa fattispecie di danno nella prassi giurisprudenziale, verificando in particolare l'ipotesi che il ricorso ad essa da parte dei giudici rappresenti, primariamente, una «reazione» all'impiego delle tradizionali regole giuridiche che presiedono all'accertamento del nesso di causalità in materia di responsabilità civile. -
Protezione dei dati personali e nuove tecnologie. Ricerca interdisciplinare sulle tecniche di profilazione e sulle loro conseguenze giuridiche
Applicazioni tecnologiche come la profilazione e le decisioni algoritmiche sono ormai ampiamente utilizzate in vari settori e attività; la regolazione di tali tecniche, che incidono sulla protezione di diritti fondamentali, è, tuttavia, ancora carente. Il volume si propone, attraverso un'ampia ricognizione multidisciplinare, di far emergere le attuali criticità, tracciando il quadro normativo vigente e delineando possibili soluzioni innovative. Prefazione di Luigi Salvadori. -
Nullità, invalidità e inesistenza dal diritto civile al diritto amministrativo
Il volume si propone di offrire un contributo originale allo studio della nullità provvedimentale analizzando i rapporti con le altre patologie e mettendo in luce i tratti di specialità rispetto alle corrispondenti categorie di diritto civile. Il percorso segue, così, inevitabilmente, un andamento bifasico. Nella prima parte della trattazione il tema della nullità è vagliato secondo una prospettiva di teoria generale: attraverso un richiamo costante ai principi, si evidenziano i tratti differenziali del provvedimento amministrativo rispetto al negozio giuridico, sottoponendo a verifica la possibilità di applicare pedissequamente al primo le categorie e gli istituti previsti per il secondo e di sopperire alla sinteticità del dato normativo mediante un mero rinvio alla disciplina civilistica. La seconda parte del lavoro affronta il tema della nullità provvedimentale e il suo rapporto con le altre patologie in una prospettiva più dinamica, che prende avvio dall'analisi del dato processuale, tutto racchiuso nell'art. 31 comma 4 del codice del processo amministrativo, per poi concludersi attraverso un'attenta disamina delle possibili forme di tutela esperibili dinanzi ad un provvedimento amministrativo nullo. -
Le teorie penali pure nel pensiero tedesco. Tra Illuminismo e idealismo
Questo lavoro è stato elaborato tra il 1974 ed il 1979, quando l'autore svolgeva le sue ricerche, sotto gli auspici delle Fondazioni Alexander von Humboldt di Bonn e Fritz Thyssen di Colonia, presso l'Institut für die gesamten Strafrechtswissenschaften della Ludwig- Maximilians-Universität di Monaco di Baviera. Altre contingenze ed altri interessi, forse, spinsero l'autore a rivolgere la sua attenzione verso settori di ricerca diversi, pur se la materia storico-filosofica occupava, ed occupa, un posto speciale nella mente e nel cuore di chi scrive. Dunque, il testo rimase nel cassetto, in attesa di essere riletto ed aggiornato bibliograficamente: alla soglia dei trent'anni si può pensare di rimediare in breve all'inserimento di qualche novità dottrinale, superati i settanta le cose si complicano. E, dunque, anche per altre ragioni, il testo è rimasto quello di allora. Perché le teorie penali pure? Perché nel pensiero tedesco tra illuminismo e idealismo? In rapporto al momento della funzione si distinguono, tradizionalmente, teorie assolute e teorie relative della pena. Una ulteriore, utile distinzione ritenni, e ritengo ancora, possa essere fatta in teorie pure, che prendono in considerazione una sola finalità e in teorie eclettiche che combinano più scopi. Le teorizzazioni pure trovano le espressioni più significative nell'ambito del pensiero filosofico e giuspenalistico maturato in Germania nel fecondo periodo che corre tra illuminismo e idealismo. Sui punti cardine di queste elaborazioni è possibile sperimentare utilmente costruzioni sistematiche differenziate. E, a ben riflettere, su questa acquisizione, maturata tanti anni fa, è fondata la gran parte dei miei lavori. -
Le regole generali del sistema probatorio penale
Apparentemente iperbolica, ma non molto lontana dal vero, è la considerazione che individua nel ""tema della prova"""" uno dei massimi concentrati dello scibile umano, quasi un punto di confluenza di conoscenze filosofiche, storiche, politiche e culturali: un concentrato che, per la stessa diversa natura dei componenti, mai si presta all'obiettivo del microscopio, proponendo all'interprete ora l'una ora l'altra delle sue poliedriche immagini che si riflettono in un gioco di specchi mobili, quali sono i possibili angoli di visuale donde si studia l'oggetto. Si tenga presente che nel solo ambito del processo penale la prova è soltanto uno degli anelli - sia pure tra i più vistosi - di quella complessa progressione con la stessa imputazione, con il giudizio e col processo, a sua volta inscindibile dalla storia e dalla politica di una collettività, studiata in un determinato periodo, ma segnata dalle epoche precedenti e proiettata verso il futuro. Nel processo penale attuale la prova si forma nella dialettica dibattimentale secondo modalità chiaramente definite e verificate all'interno di un sistema di valutazione legale e razionale. In particolare, la complessa attività che presiede alla sua costituzione e al controllo del risultato, viene definita procedimento probatorio: termine utilizzato, inoltre, anche nell'accezione, parzialmente differente, destinata ad indicare la corretta formazione della singola prova. La definizione più ampia sembra, però, meglio delineare il fenomeno procedurale, cogliendone la complessità e comprendendo la diversità di regole applicabili alle varie tipologie probatorie: in questo senso si ritiene, per un verso, che il procedimento probatorio si distingua nella fase dell'ammissione, dell'acquisizione e della valutazione o, in un'ottica parzialmente diversa, che la sua latitudine coinvolga anche le prerogative connesse all'iniziativa e alla fase investigativa oltre che il modo attraverso il quale si ottiene il dato.""