Sfoglia il Catalogo ibs033
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2181-2200 di 10000 Articoli:
-
Fideiussioni omnibus a valle di illecito anticoncorrenziale e rimedi civilistici
La soluzione offerta di recente dalle Sezioni unite della Cassazione all'annoso problema del trattamento delle fideiussioni omnibus che (e)seguono la nota intesa anticoncorrenziale sanzionata dalla Banca d'Italia, mutua e consolida l'inadeguato approccio impiegato dalla civilistica nella valutazione dei negozi a valle di illeciti antitrust. È comune difatti porre e risolvere tale questione sul solo piano del diritto del mercato, con indebita obliterazione delle discipline che riguardano diretta- mente gli atti negoziali. Per di più - in modo ""coerente"""" con l'approccio """"parziale"""" generalmente seguito - le risposte emerse sul terreno dottrinale e giurisprudenziale, e così anche quella ora fornita dalle Sezioni unite del Supremo Collegio, paiono sempre ispirate ad un metodo logicistico, che rispecchia solo il falso principio di simmetria tra (misura del) vizio (a monte) e (estensione della) nullità (a valle); tant'è che, ricondotti gli atti negoziali nella portata dell'art. 2 l. 287/90, se ne inferisce, automaticamente, la nullità in via """"derivata"""". Il saggio ha cura pertanto di evidenziare come i problemi riguardanti la valutazione dei negozi correlati ad illeciti anticoncorrenziali non possano prescindere dal massimo rispetto dell'unitarietà del sistema ordinamentale e debbano perciò fondarsi su tutte le discipline che, in modo combinato, pur muovendo da differenti, ma comunicanti piani, regolano i fenomeni in questione. Ciò che può portare ad evidenziare come ad un illecito antitrust, pur coinvolgente gli atti negoziali, dunque ad un vizio, possa non corrispondere la lesione degli interessi a valle, ergo la nullità. Il rifiuto di prospettive formalistiche, l'adozione, all'opposto, del metodo logico-sistematico e teleologico-assiologico oltre che di un approccio rimediale, deve spingere l'interprete non già a recitare equazioni, ad applicare preconfezionate categorie, previsioni """"imbalsamate"""", in genere soluzioni standard, ma a configurare la risposta rimedia- le più congrua rispetto agli interessi investiti nelle operazioni negoziali ed alla loro qualità e meritevolezza, nel massimo rispetto dei principi di adeguatezza, proporzionalità, effettività ed al canone di ragionevolezza."" -
L' arbitrato amministrato ANAC. Aspetto e prospettive di un modello
Il volume offre un quadro complessivo dell'arbitrato in materia di contratti pubblici, cercando di mettere in luce i punti di forza e i limiti dell'istituto e di individuare potenziali correttivi de iure condendo. Il d.lgs. n. 50 del 2016, seppur nel solco della disciplina comune contenuta nel codice di rito civile, delinea un modello di arbitrato caratterizzato da una serie di profili di specialità e dall'attribuzione di funzioni rilevanti alla Camera arbitrale istituita presso l'ANAC. Affrontati alcuni aspetti teorici di carattere generale, lo studio passa ad analizzare i principali profili operativi dello strumento. L'indagine è mossa dall'intenzione di vagliare, anche in una prospettiva comparata con la giurisdizione statuale, la conformità dei tratti di specialità della disciplina ai criteri indicati dalla l. delega n. 11 del 2016: razionalizzazione e trasparenza, economicità e celerità. -
Le vendite piramidali
Il volume analizza il fenomeno delle vendite piramidali alla luce dell'intricata normativa dettata in materia, definendone i confini ed individuandone i caratteri distintivi rispetto a fattispecie affini, con particolare riguardo alla pratica commerciale delle vendite multilivello. Il lavoro, inoltre, si propone di individuare, nel silenzio del legislatore, attraverso l'analisi del dato normativo e l'esame della tipologia di interessi oggetto di tutela, le conseguenze civilistiche della violazione del divieto delle vendite piramidali. -
I sovrani della rete. Piattaforme digitali e limiti costituzionali al potere privato
Le piattaforme digitali, per come andate strutturandosi negli ultimi anni, si configurano ormai come veri e propri centri di potere. Lo spazio sociale su cui esse hanno impatto non si limita infatti al solo ambito economico, ma condiziona l'opinione pubblica, la dialettica democratica e la struttura dello Stato costituzionale contemporaneo: la concentrazione di potere che tali soggetti digitali realizza nelle sfere culturali ed economiche è in questo senso in grado di rovesciare la tradizionale gerarchia dei poteri e di determinare nuove forme di disuguaglianza. Di fronte a una realtà cosí complessa, la presente opera si propone di (ri)mettere al centro del discorso quella che è una premessa irrinunciabile del costituzionalismo: ogni forma di potere, qualunque sia la sua origine - politica, ma anche culturale ed economica - deve essere sottoposta a vincoli. -
Attraverso lo Stato di diritto. Crisi e prospettive
Nella sua configurazione moderna, lo Stato di diritto rappresenta l'esigenza di sottoporre l'esercizio del potere politico al primato e alla direzione del diritto. In questo libro, studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari, quali Filosofia del diritto, Diritto Costituzionale, Diritto penale, Diritto amministrativo e Storia del diritto, riflettono sulle linee di continuità e discontinuità che attraversano oggi il paradigma dello Stato di diritto. Da queste analisi emergono molteplici fattori di crisi e altrettanti elementi prospettici che forniscono una preziosa rappresentazione delle condizioni in cui versa lo Stato di diritto. I contributi pubblicati in questo volume equivalgono dunque a bussole capaci di orientare la nostra comprensione anche attraverso le continue intersezioni mostrate tra modelli concettuali ed esperienze concrete. Esse ci consentono di continuare a coltivare un'aspirazione, come è quella di frenare il potere per tutelare i diritti degli individui, che, sebbene messa oggi a dura prova, contiene una tensione politica e uno slancio morale a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare. -
Profili giuridici dell'utilizzo della robotica e dell'intelligenza artificiale in medicina
Raccogliendo gli atti di un omonimo convegno, il volume rientra fra i risultati dell'attività di ricerca svolta dal Team Automazione, Diritto e Responsabilità (AUDIRR) e dal Team Informazione e dati nella società globale dell'informazione tecnologica: diritti, responsabilità e tutele (DIGITS), costituiti nell'ambito del Progetto di Eccellenza MIUR 2018/2022 del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Verona su Diritto, Cambiamenti e Tecnologie. All'interno dell'opera, le questioni di natura giuridica sollevate dall'utilizzo della robotica e dell'intelligenza artificiale in medicina vengono trattate in una specola d'indagine di carattere interdisciplinare che tiene conto, oltre che della prospettiva del diritto civile e del diritto penale, degli apporti del diritto comparato nonché del contributo offerto dalla medicina legale. -
Danno da cambiamento climatico e funzione sociale della responsabilità civile
Il cambiamento climatico mette in luce i limiti e le difficoltà di affrontare il fenomeno mediante gli strumenti giuridici tradizionali. La giurisprudenza, in dialogo con la dottrina, ha sviluppato nuovi concetti e paradigmi per un rinnovato approccio in linea con una concezione ecologica del diritto. Negli ultimi decenni, le tematiche ambientali sono pervenute all'attenzione dei giuristi nella forma di conflitti individuali, soprattutto nella veste di azioni risarcitorie e inibitorie. Diventa pertanto essenziale una riflessione sull'opportunità di estendere in capo ai soggetti privati la legittimazione all'azione contro i danni cagionati all'ambiente, riservando particolare attenzione al problema del polimorfismo funzionale della responsabilità civile per i cambiamenti climatici, ove si intrecciano le questioni della trans-soggettività, della prova del nesso di causalità, della quantificazione del danno, della destinazione collettiva del risarcimento. -
Genesi, evoluzioni ed equivoci dell'organo Presidente del Consiglio dei Ministri
Per descrivere la posizione costituzionale ""debole"""" del Presidente del Consiglio dei ministri si è soliti usare la formula del primus inter pares, utile a segnalarne le peculiarità rispetto ai premierati e ai cancellierati che affollano il ventaglio delle forme parlamentari di governo. L'opera ripercorre le evoluzioni dell'organo, dalla sua germinazione spontanea nelle trame del silente Statuto albertino alla codificazione legislativa liberale e alla torsione fascista, dal dibattito costituente all'attuazione in via di legislazione ordinaria dell'art. 95 della Costituzione e all'incidenza della disciplina sovranazionale europea, dedicando particolare attenzione alle sfide a più riprese lanciate dal mito della governabilità al paradigma costituzionale del Presidente del Consiglio. Oltre la sua genesi, seguendone le evoluzioni, vengono specialmente messi in luce gli equivoci di un organo costituzionale i cui caratteri consentono di delineare le striscianti ambiguità della nostra forma di democrazia parlamentare, che parrebbe esigere qualche coerente, puntuale e culturalmente orientato intervento di riforma."" -
Le sfide dell'innovazione nella Digital Era. Spunti di riflessione sugli aspetti economici, sociali e organizzativi
L'Era dell'Informazione ha portato con sé una serie di cambiamenti, che trovano ragion d'essere nel processo di digitalizzazione di un insieme sempre crescente di attività quotidiane, di processi produttivi, di modi di comunicare. L'era digitale vede la tecnologia protagonista indiscussa, in grado di accrescere la velocità e l'ampiezza in termini di turnover della conoscenza, sia in ambito economico, che in ambito sociale. Il lavoro, partendo da tale premessa, propone una possibile chiave di lettura delle sfide lanciate dall'innovazione nella Digital Era, in particolare alle organizzazioni imprenditoriali, offrendo spunti di riflessione sugli aspetti economici, sociali e organizzativi. -
Autonomia statutaria nella circolazione delle azioni
Nella prassi applicativa risultante dalle massime espresse da alcuni dei più noti consigli notarili in tema di limiti convenzionali statutari alla circolazione delle azioni, emerge un sostanziale appiattimento della regolamentazione convenzionale statutaria dei limiti alla circolazione delle azioni sulla disciplina dettata per la circolazione delle quote di società a responsabilità limitata, risultandone, non solo, una maggiore aderenza di clausole presenti negli statuti di società per azioni alla disciplina dettata per l'altro tipo sociale, ma soprattutto un notevole ampliamento dei margini di manovra contrattuale in punto di circolazione delle azioni, analogamente a quanto consentito in punto di circolazione delle quote. Una lettura maggiormente rigorosa dell'art. 2355-bis c.c. consente invece di coglierne la ratio, coincidente con l'intento non già di allargare i confini dell'autonomia contrattuale dei soci o di fornire agli operatori modelli esemplificativi di clausole limitative della circolazione delle azioni, bensì, al contrario, di delimitare nelle società per azioni gli spazi concessi ai soci in punto di circolazione delle azioni, in linea con i principi generali ed ispiratori della riforma di questo tipo sociale. -
Autorità amministrative indipendenti e tutela dei diritti
L'individuazione degli strumenti e delle garanzie che connotano la tutela dei diritti nei settori di intervento delle Autorità indipendenti dipende dalla natura giuridica di tali enti e dall'inquadramento nell'uno o nell'altro potere dello Stato (oppure, in ipotesi, al di fuori di qualsiasi potere costituzionalmente previsto). L'opinione prevalente preferisce collocare le Autorità nell'alveo della pubblica amministrazione (e non della giurisdizione). Nonostante l'eterogeneità delle figure non permetta una vera e propria reductio ad unitatem, è possibile fissarne uno statuto essenziale correlato alle ragioni che hanno portato all'«erompere» e alla stabilizzazione del fenomeno, all'estraneità al modello tradizionale, verticistico e gerarchico, della pubblica amministrazione, alla indipendenza. L'""intervento"""", costituzionalmente necessario, dell'Autorità giudiziaria può realizzarsi, volta a volta, attraverso il sindacato dell'esercizio del potere oppure sotto forma di sede alternativa o concorrente di tutela. L'accertamento della violazione da parte delle Autorità indipendenti pone la questione della vincolatività per il giudice ordinario civile. In alcuni casi, peraltro, il ricorso ad esse è strutturato come """"filtro"""" obbligatorio di accesso alla giurisdizione. Sta di fatto che ci si trova pur sempre al cospetto di una delle tante """"porte"""" da aprire per accedere alla """"giustizia"""", nella consapevolezza che l'ordinamento offre risposte diverse da quelle riservate alle altre."" -
Tutela della personalità e autodeterminazione del minore. Autonomia in ambito familiare, sanitario e negoziale
L'opera sintetizza una parte delle problematiche e della casistica nell'ambito del diritto minorile, analizzando in particolare la tematica dell'autonomia e dell'autodeterminazione del minore. Con linguaggio prevalentemente rivolto a giudici, avvocati, assistenti sociali e psicologi operanti nel settore minorile, si parte dal progressivo riconoscimento della tutela della personalità del minore sia a livello nazionale che sovranazionale, sino al D. Lgs. del 10 ottobre 2022, n. 149 che ha dato attuazione alla L. 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternative delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia dei diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata Viene affrontato il tema del diritto del minore ad essere sentito in ogni questione che lo riguarda e della rilevanza della volontà espressa dallo stesso, ripercorrendo l'evoluzione dell'ascolto del minore non solo da parte del giudice ma anzitutto dei familiari. Si esamina l'importanza della valutazione della capacità discernimento e della maturità del minore in tutte le ipotesi in cui sia lo stesso a dover adottare una determinazione con risvolti importanti nella propria sfera personale: si pensi all'ipotesi in cui il minore manifesti la volontà di contrarre matrimonio, di riconoscere un figlio o di dare o meno dare l'assenso al riconoscimento da parte del proprio genitore. Si analizza altresì l'autodeterminazione del minore in ambito sanitario, con riferimento a una vasta casistica giurisprudenziale anche in materia di vaccini. Si tratta, infine, il tema dell'allontanamento del minore dai contesti familiari legati alla criminalità organizzata e della questione relativa alla volontà o al rifiuto del minore di aderire al programma di protezione per i collaboratori di giustizia. -
Ma liberaci dal male. Fenomenologia radicale e disincantamento del mondo
Esiste davvero il Male? Se non esistesse, non solo non esisterebbe neanche il Bene, ma non si porrebbe il problema del senso di tutto ciò che c'è. Invece, il fatto di vivere in un mondo disincantato (Weber) non ci impedisce di chiederci che senso abbia il rapporto tra vita e morte, noto e ignoto, passato e futuro: laddove insomma troneggia il problema del Male. Nella tradizione di metafisica ontologica prevalente in occidente (e non solo) esso fatica a trovare un posto credibile nella piramide dei valori dell'Essere; a maggior ragione poi se l'Essere è identificato con un Dio benevolo. Di qui derivano le aporie insuperabili di tutte le teodicee e le teologie a base ontologica. In questo libro se ne tenta il rovesciamento in favore di una prospettiva radicalmente fenomenologica (tanto da rifiutare anche l'ontologia di Husserl e di Heidegger): in virtù della quale si fa notare che per gli umani Dio esiste proprio perché essi sperimentano il Male, e solo dall'elaborazione di questa esperienza originaria si può pervenire a una concezione radicalmente de-mitologizzata della religione, di qualunque religione, e quindi in una prospettiva ecumenica. E a partire da questa si può finalmente ritrovare un cristianesimo profondo, privo delle usuali incrostazioni antropomorfiche, politeistiche e idolatriche. -
Gli eventi come beni e pluralità dei loro statuti
La diffusione di eventi, attraverso idonee piattaforme digitali, è una pratica sempre piú frequente nella moderna società dell'informazione: oggi, chiunque può agevolmente immortalare accadimenti della vita quotidiana, appropriandosene, e, con altrettanta semplicità, condividere, anche 'in diretta', tali porzioni di realtà fattuale. Queste attività possono essere mosse, secondo i casi, da interessi individuali patrimoniali e/o non patrimoniali e spesso coinvolgono anche interessi di carattere generale. Soltanto questi ultimi, però, trovano specifica protezione da parte dell'ordinamento, come accade allorché un «video generato dall'utente» di una piattaforma digitale presenti contenuti che istigano all'odio o alla violenza (dir. 1808/2018/UE e d.lg. 8 novembre 2021, n. 208). Al contrario, ad eccezione del caso dei c.dd. diritti audiovisivi sportivi (d.lg. 9 gennaio 2008, n. 9), non è riscontrabile alcuna specifica disposizione a tutela degli interessi individuali di chi si sia appropriato di un certo evento e lo abbia condiviso in rete. La pur possibile applicabilità, in alcune fattispecie, della legge sul diritto di autore non consente di risolvere ogni problematica che si può presentare all'interprete. Analogamente, non del tutto appagante appare una soluzione che individui le tutele soggettive soltanto all'interno delle condizioni generali accettate dagli utenti delle piattaforme digitali. Si impone, pertanto, una attenta riflessione sulla configurabilità dell'evento, in sé considerato, come autonomo bene giuridico immateriale, onde ricostruire, caso per caso, la disciplina dei concreti interessi che su tale bene insistono. -
Responsabilità precontrattuale e compliance normativa
Il lavoro ricostruisce l'attuale 'fisionomia' della fase che precede la conclusione del contratto, ipotizzando un 'raccordo' con la disciplina in tema di compliance normativa propria del settore bancario e finanziario. L'analisi rende evidente la tendenza ad attribuire alla buona fede e alla responsabilità precontrattuale ampi spazi d'operatività. Ciò consente di valutare l'applicabilità dell'impianto argomentativo in tema di responsabilità in contrahendo anche ai 'difetti' di conformità, determinati dalla violazione, da parte dell'intermediario, dell'obbligo di predisporre un assetto organizzativo 'adeguato' ad assicurare condotte compliant rispetto alla regolamentazione di settore. -
La tutela del viaggiatore nel contratto di viaggio organizzato
La standardizzazione dei beni e dei servizi turistici che caratterizza il contratto di viaggio organizzato ha comportato una particolare attenzione da parte del legislatore verso l'esigenza di tutela dell'acquirente del pacchetto all inclusive quale parte debole del rapporto contrattuale. In tale ottica, la riforma del codice del turismo realizzata con l'entrata in vigore del d.lg. 21 maggio 2018, n. 62, attuativo della direttiva 2015/2302/Ue, ha rappresentato un significativo passo avanti nel conseguimento di una sorta di «giustizia contrattuale». Il lavoro tende a fornire una lettura critica del provvedimento attraverso un'interpretazione della normativa alla luce dei princípi costituzionali che impongono di guardare alla tutela del viaggiatore in quanto persona, a prescindere dalle finalità che si intendano soddisfare con il viaggio. -
Il datore di lavoro nell'evoluzione dell'impresa complessa
Nelle realtà in cui le prestazioni lavorative vengono svolte, di fatto, in favore di una pluralità di entità giuridiche facenti parte di un'unitaria impresa complessa di gruppo non è agevole individuare il soggetto (o i soggetti) cui imputare i rapporti di lavoro. Ancor più oggigiorno, ove ci si può imbattere finanche in imprese esercitate in modo complesso per il tramite di piattaforme digitali, i cui congegni tecnologici sono in grado di rendere l'impresa, e ancor più l'impresa complessa, quasi imperscrutabile. Il libro si propone di dare una risposta all'interrogativo su chi sia il datore di lavoro nell'impresa complessa anche alla luce di tali nuovi scenari, cercando di ricostruire le tradizionali figure del lavoratore subordinato e del datore di lavoro in modo da renderle adattabili alle trasformazioni, sempre più frequenti e diversificate tra loro, dell'impresa, sia essa esercitata in modo complesso o in modo monocentrico, per il tramite o senza il tramite delle piattaforme digitali. -
La proprietà insostenibile. Rinuncia alla proprietà immobiliare tra interesse privato e ragioni della collettività
Sempre più frequente nella prassi negoziale, l'atto di rinuncia alla proprietà immobiliare non trova esplicito riconoscimento né specifica disciplina nelle norme vigenti. La meritevolezza degli interessi perseguiti dal privato rinunziante nonché gli effetti - diretti o riflessi - derivanti dal negozio unilaterale di dismissione del diritto dominicale richiedono un'attenzione non sollecitata nel passato dal diverso contesto socio-economico. Avendo motivo e causa nella dismissione di una proprietà avvertita dal titolare come «insostenibile» in ragione dei costi, degli obblighi e delle responsabilità da essa derivanti e ad essa collegati, la rinuncia unilaterale del privato sembra porsi in stretta e necessaria correlazione con la regola enunciata nell'art. 827 cod. civ. secondo cui i beni immobili vacanti - che non sono in proprietà di alcuno - spettano al patrimonio dello Stato. Ineludibile, dunque, il delicato problema del contemperamento tra l'interesse del privato alla dismissione del proprio diritto e le ragioni dello Stato di evitare che i costi e le responsabilità connessi ad una proprietà immobiliare svantaggiosa siano «traslati» sulla collettività. In questa prospettiva, l'indagine si propone di offrire ipotesi ricostruttive che rimettano allo Stato la decisione in ordine all'acquisizione al patrimonio pubblico dell'immobile dismesso dal privato, facendo emergere l'«inattualità» della tradizionale interpretazione dell'art. 827 cod. civ. o, comunque, l'esigenza - de iure condendo - di riformulare la previsione codicistica in materia di «immobili vacanti». -
Eretiche ed esteti
Questa collana, diretta da Laura Di Michele, intende contribuire al dibattito critico contemporaneo posto in essere dalla riflessione critica recente sia in Italia che altrove sulle tematiche esplorate dalla letteratura e da altre forme della comunicazione culturale in Gran Bretagna e nei paesi anglofoni e angloamericani. Presenta studi e saggi che, più di altri, consentono un ricco interscambio tra le più aggiornate teorie critiche, letterarie e culturali, e la prassi analitica svolta su prodotti del passato e dell'età contemporanea. Si articola attorno a singoli autori o a singole opere, ritenute centrali nell'anglistica e nell'angloamericanistica, sia che appartengano di diritto al canone classico della tradizione letteraria, sia che irrompano in essa, proponendone metamorfosi talvolta radicali e prospettando, di fatto, la formazione di nuovi canoni. Raccoglie le percezioni elaborate dal pensiero contemporaneo su contesti e tematiche generali di più ampio respiro - utili per una riflessione problematica su letteratura e cultura nella loro duplice dimensione di 'prodotto' e di 'processo' - e, contestualmente, sulle tendenze correnti del dibattito critico. -
«e-Constitution»: la metamorfosi dei diritti nell'era digitale
Il presente volume raccoglie i risultati più significativi dell'attività di ricerca condotta presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Roma ""Tor Vergata"""" nell'ambito del progetto «""""e-Consitution"""": la metamorfosi dei diritti nell'era digitale», finanziato dal Bando di Ateneo «Beyond Borders 2019». Il progetto di ricerca, elaborato da un gruppo di studiosi di diritto pubblico e costituzionale, è stato sviluppato analizzando alcuni rilevanti profili dell'impatto della """"rivoluzione digitale"""" sul tessuto dei diritti. Nel confrontarsi con un tema di tale complessità si è scelto di arricchire la disamina di matrice propriamente costituzionalistica con apporti e approfondimenti maturati nell'ambito di altre discipline, parimenti chiamate in causa dalle problematiche poste da questo versante del progresso tecnico. Il rapporto tra Internet e tutela dei diritti è destinato sempre più ad assumere un ruolo cruciale nella riflessione contemporanea, non solo giuridica: gli scritti raccolti nel volume si propongono di offrire un contributo al dibattito scientifico in materia, dal quale è auspicabile emergano proposte e soluzioni in grado di evitare che l'evoluzione tecnologica (che senz'altro dischiude evidenti nuove opportunità) incida negativamente su risvolti essenziali delle garanzie costituzionali individuali e collettive.""