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Inadempimento e rimedi convenzionali
La gestione convenzionale delle tutele da inadempimento è paradigmatica della tendenza a costruire modelli contrattuali autosufficienti. Il fenomeno è eterogeneo. In linea con il favor, anche normativo, verso la modulazione dei rimedi all'inadempimento, si registra la diffusione di clausole di irresolubilità, di pattuizioni che elevano il risarcimento a unico rimedio, che definiscono la soglia di inadempimento rilevante e che mirano a regolamentare gli effetti della risoluzione tra le parti e verso i terzi. Indagata la sussistenza di limitazioni all'esclusione pattizia della tutela risolutoria e alla definizione convenzionale delle risposte rimediali all'inadempimento, il lavoro approfondisce il concreto dispiegarsi dell'autonomia contrattuale in tale àmbito, al fine di definire i confini del potere di autoregolamentazione in relazione ai variabili interessi dedotti nella vicenda contrattuale. -
Sostenibilità ambientale e proprietà energetica
Le recenti modifiche costituzionali (artt. 9 e 41 cost.) evidenziano la necessità di una più significativa conformazione della proprietà privata all'interesse ambientale. La natura e il regime di circolazione delle infrastrutture a supporto della produzione energetica rinnovabile si collocano, infatti, nel solco del perseguimento del benessere individuale e collettivo in una costante tensione dialettica che trova nella «sostenibilità» la sintesi dei principi di solidarietà ed uguaglianza sostanziale. D'altro canto, l'attività economica (pubblica e privata) si declina, in sintonia con le regole del mercato, nel tentativo di realizzare un equo contemperamento tra profitto e istanze ecologiste di solidarietà sociale. In questa prospettiva d'indagine un ruolo centrale è affidato alla qualificazione giuridica degli impianti fotovoltaici quali beni immobili per incorporazione funzionalmente indirizzati alla valorizzazione energetica. Mentre la successiva dismissione dei mezzi di produzione pone il problema della transizione qualitativa da «beni utilità» a «beni nocumento». In questo quadro d'insieme acquista spessore e consistenza il tema della c.d. «proprietà energetica» unitamente all'individuazione di talune, peculiari, situazioni giuridiche private che evidenziano l'emersione dell'interesse al consumo sostenibile e all'approvvigionamento energetico di prossimità in sintonia con il principio di valorizzazione della libera concorrenza e del contrasto alla c.d. «povertà energetica». -
Mutuo di scopo e nuove tecnologie
L'Autore propone una diversa lettura giuridica dell'istituto del mutuo di scopo, basata sul presupposto che la destinazione delle somme mutuate abbia la funzione primaria di garantire il rimborso del prestito, e quindi incida sul rischio di credito. L'unica interpretazione rispettosa del fenomeno da un punto di vista economico è quella che, nella scelta della disciplina applicabile al negozio in esame, considera il rischio di credito del progetto. Pertanto, è necessario differenziare il caso in cui lo scopo entra nella sintesi degli effetti essenziali del fatto (""mutuo di scopo in senso stretto"""") dall'ipotesi in cui esso rappresenta un'obbligazione a carico del soggetto finanziato ma, pur specificando la portata, non determina la funzione pratico-giuridica, vale a dire costituisce un effetto non essenziale (""""mutuo di scopo in senso lato""""). In prima istanza, si analizzano le implicazioni di tale impostazione nei vari istituti attinenti al mutuo normati dal codice civile e dalla legislazione speciale; successivamente, ci si concentra su come una siffatta idea incida sulla ricerca del """"giusto rimedio""""; infine, viene esaminata la disciplina del c.d. social lending. Proprio dal confronto con l'innovazione tecnologica e con il nuovo regolamento (UE) 2020/1503 emergono significative conferme delle tesi proposte."" -
L'interesse del creditore nell'art. 1384 c.c. Utopia (di un ordinamento giuridico perfetto) e vigente riparto di competenze (tra legislazione e giurisdizione)
Il tema dei poteri officiosi del giudice pone una questione, più che di controlli (che l'atto di autonomia non deve temere), di giusto rimedio alla ricerca del quale l'operatore del diritto deve sempre mirare al fine di realizzare il miglior contemperamento degli interessi, così come dedotti in rapporto, nessuno escluso. In questa prospettiva, le tematiche del contratto giusto, dell'equivalenza delle prestazioni e dell'equilibrio contrattuale, e dunque dell'equità e della proporzionalità, della buona fede e dell'abuso del diritto aiutano l'interprete nella lettura dell'art. 1384 cod. civ.; detti princípi e clausole generali non possono però esistere isolatamente ma vanno sempre bilanciati tra loro e con altri princípi, secondo un criterio di ragionevolezza che consenta la prevedibilità della decisione. Ne consegue che per la questione della eccessività o meno della penale non esiste una soluzione univoca e precostituita perché non esiste un ordinamento giuridico perfetto; e per la soluzione più adeguata, occorre partire dalla quaestio facti, individuandone le peculiarità e i valori normativi e gli interessi coinvolti, ponendoli in relazione con il sistema giuridico di riferimento e così bilanciandoli tra loro per mezzo del criterio di ragionevolezza. -
Risanamento ambientale e vicende della proprietà
La forte conflittualità che caratterizza un bene contaminato è legata, in gran parte, all'impiego di tecniche di allocazione e ripartizione delle responsabilità da risanamento assai controverse, in punto di legittimità e di efficacia. Al contempo, il sistema di garanzie che grava sulla res per evitare che i costi del suo disinquinamento ricadano sulla collettività ne compromette la circolazione giuridica e, più in generale, il reinserimento nel mercato immobiliare. Lo studio si interroga sulla compatibilità con il sistema ordinamentale degli strumenti legali e convenzionali di conformazione delle prerogative dominicali per ragioni di tutela ambientale, rifuggendo da piane sovrapposizioni tra i profili - spesso concorrenti, ma affatto diversi - della appartenenza e della responsabilità. -
Il soggetto disabile tra capacità e discriminazione. L'illusione della normalità
La ricerca pone al centro il soggetto disabile, da valorizzare muovendo proprio dalla ""diversità"""" che riguarda tutti gli esseri umani. Cade, dunque, il mito della """"normalità"""", concetto sfuggente e in sé limitato tanto da indurre a ripensare necessariamente alla debolezza, fragilità e vulnerabilità come attributi appartenenti non solo agli individui disabili ma anche a quelli cosiddetti normodotati. La prospettiva porta a ridefinire i confini della """"capacità"""" tenendo presente la """"relazione"""" necessaria con chi si prende cura del beneficiario. La riqualificazione della dipendenza - che non è passività, ma """"legame"""" con l'altro, occasione di arricchimento reciproco - favorisce una maggiore autonomia della persona disabile, da tutelare in via """"preventiva"""" al fine di evitare danni da discriminazione, realizzandosi in questo modo una inclusione piena nella comunità."" -
La condizione «parziale»
Lo studio analizza la condizione «parziale», figura che, sebbene tipica, ai sensi del disposto dell'art. 1353 c.c., secondo cui le parti possono subordinare ad un evento futuro ed incerto, oltre che l'efficacia e la risoluzione dell'intero contratto, anche quelle di un singolo patto, ad oggi, appare marginale al dibattito dottrinale. Pur non potendo dubitarsi che essa abbia cittadinanza nel nostro ordinamento, chi si appresti ad un'indagine sui rapporti tra la condizione parziale e l'atto di autonomia non può far a meno di rilevare, infatti, un sostanziale disinteresse degli interpreti. Muovendo dalle ragioni dell'apparente trascuratezza dei precedenti in argomento, alla luce delle più recenti acquisizioni sulla deducibilità in condizione del fatto dell'inesecuzione della prestazione dovuta, l'analisi si pone l'obiettivo di verificare se- e come- il congegno possa funzionare nel governo del rischio contrattuale, per assicurare un effetto di conservazione, sia pure parziale dell'efficacia negoziale, nel piú ampio contesto dei fenomeni circolatori, segnatamente guardando alla contrattazione di impresa. La ricerca, intercettando alcuni dei temi maggiormente controversi della teoria generale del contratto, come l'adempimento inesatto, offre all'interprete una preziosa conferma della centralità del meccanismo ai fini della ricostruzione di nuovi spazi di esercizio dell'autonomia privata. -
Alea e rischio nella realtà digitale
Alea e rischio, categorie «esistenziali» della condizione umana, hanno da sempre ricevuto l'attenzione dei giuristi, impegnati nella costruzione di istituti finalizzati a governarne gli effetti. Contratti aleatori e assicurativi costituiscono gli assi portanti della tutela giuridica rispetto ad un'ampia e non prevedibile fenomenologia di eventi futuri ed incerti che vengono percepiti come avversi o, viceversa, consentono di nutrire la speranza di conseguire dei vantaggi dei quali non può aversi certezza. Il progresso tecnologico ha creato una nuova dimensione spazio-temporale nella quale l'agire umano, con tutte le sue implicazioni giuridiche, si svolge in un intreccio sempre più intricato di realtà fisica e virtuale, che modifica le dinamiche della percezione dei rischi e della consistenza dell'alea. Tale nuova dimensione è popolata da intelligenze artificiali, il cui funzionamento è affidato ad algoritmi predittivi, che interagiscono con gli esseri umani, ponendo notevoli problemi di qualificazione degli istituti giuridici collegati ai fenomeni dell'alea e del rischio. Ai giuristi compete oggi la rivisitazione di consolidate categorie concettuali, che necessitano di essere adeguate alla nuova realtà, al fine di garantire i prioritari interessi della persona esposti al rischio di sacrificio sull'altare del progresso tecnologico. -
Dirigenza apicale dell'impresa
Il presente contributo è dedicato alla fenomenologia, nonché ai profili di disciplina di quel plesso di situazioni giuridiche soggettive proprie della struttura organizzativa dell'impresa, che può essere riassuntivamente classificato sotto la comune definizione di ""dirigenza apicale dell'impresa"""". In via preliminare, tuttavia, s'avverte il lettore che l'ampiezza del tema ha suggerito d'indirizzare l'indagine esclusivamente verso gli aspetti attinenti l'dentificazione dei possibili tratti caratterizanti la fisionomia del dirigente apicale, con esclusione dei profili concernenti l'eventuali cause di responsabilità dello stesso, che, quindi, esulano dalle riflessioni, che si proporranno in questo scritto. Prima di affrontare l'analisi delle singole componenti, che danno vita alla nozione di dirigenza apicale dell'impresa, è, inoltre, risultato indispensabile - nella già acquisita consapevolezza delle criticità strutturali su cui si radica l'obiettivo che si persegue - ricostruire lo sfondo normativo nel quale si colloca la sottostante definizione di dirigente d'azienda, atteso che non sarebbe possibile delineare una compiuta fenomenologia, nonché una disciplina coerente della dirigenza apicale dell'impresa, senza prima averne chiarito a fondo l'articolato contesto, cui essa è intimamente connessa. Così, nel primo capitolo, s'illustrerà il profilo generale del dirigente d'azienda; nel secondo, verranno analizzati i tratti fondamentali della direzione d'impresa, compiendo una disamina delle principali figure di dirigenti apicali dell'impresa. Nel terzo capitolo, infine, si ragionerà su alcuni interrogativi che la diffusione dei sistemi d'Intelligenza Artificiale pone a proposito della categoria dei dirigenti apicali dell'impresa ed, in particolare, su talune questioni che il ricorso agli strumenti d'I.A. comporta nell'esercizio delle loro funzioni. È, dunque, sulla possibile definizione di dirigenza apicale dell'impresa, che questo studio vuole concentrare la sua indagine, cercando di fare luce sui delicati confini soggettivi ed oggettivi, che la caratterizzano."" -
I poteri privati nell'era digitale. Libertà costituzionali, regolazione del mercato, tutela dei diritti
Le grandi piattaforme digitali sono gli attori protagonisti del nostro tempo. Governano gli algoritmi più intelligenti del mondo, pervadono i mercati e avocano a sé sempre maggiori funzioni, anche tradizionalmente proprie dei pubblici poteri. Esse non sono più soltanto facilitatori di scambi commerciali, ma forniscono servizi di più ampio interesse sociale e talora contribuiscono al soddisfacimento di diritti di tenore costituzionale. Sono, cioè, i nuovi 'poteri' che il diritto costituzionale è chiamato a limitare in funzione di tutela dei diritti e delle libertà fondamentali. Il volume si cimenta così in un'opera di ricostruzione, in chiave critica, dell'attuale risposta ordinamentale all'erompere dei poteri privati e indaga future prospettive di regolazione e di controllo. -
Liquidazione dell'attivo e interessi degli stakeholders
Il lavoro si prefigge di contribuire allo studio del fenomeno della responsabilità sociale d'impresa nel peculiare contesto della liquidazione dell'attivo, costituendo quest'ultima il ""cuore"""" della procedura di liquidazione giudiziale nonché la possibile """"cartina di tornasole"""" dell'effettiva configurabilità del predetto fenomeno (anche) nell'ambito del diritto della crisi e dell'insolvenza, nel tentativo ultimo di rintracciare un soddisfacente equilibrio tra interessi degli stakeholders e interesse dei creditori."" -
Problemi e difficoltà del costituzionalismo
La Collana raccoglie saggi di Filosofia della politica, del diritto, dell'economia e del lavoro, nonché di Etica sociale, riguardanti questioni di attualità e figure rilevanti del nostro tempo. Essa privilegia problemi e autori che la cultura egemone ignora o non considera adeguatamente. La Collana, quindi, si propone di andare «oltre» le mode culturali del nostro tempo anche per trascenderlo e dominarlo. Essa, perciò, esercitando una libera e responsabile critica, presenta testi che sono condizione per costruttive proposte civili. Il libro considera diverse questioni nodali del Costituzionalismo, sia fondative sia procedurali, a cominciare da quelle evidenziate dalla pandemia da Covid-19. Sono questioni giuridico-positive e, simultaneamente, questioni politico-istituzionali. La crisi determinatasi, infatti, ha fatto emergere molti problemi di una teoria politico-giuridica che si riteneva definitivamente consolidata. Essa, invece, li conservava nel proprio seno. Questi, in occasione dell'emergenza pandemica, sono emersi prepotentemente e inevitabilmente come sue difficoltà, talvolta come sue contraddizioni e qualche volta persino come sue aporie in presenza della pandemia da Covid-19, la quale ha reso evidenti anche talune trasformazioni come quella subita dalla rappresentanza politica. Il contingente problema sociale ha imposto diverse opzioni. Fra queste una interna al Costituzionalismo: quali diritti garantisce e tutela il Costituzionalismo? Quelli individuali o quelli della società? È risultata evidente, poi, la differenza che intercorre fra Esecutivo e Governo: il primo, in occasione della pandemia, ha agito secondo procedure che gli sono improprie. Il libro aiuta a decifrare una crisi e, allo stesso tempo, aiuta a comprenderne le ragioni. Senza la comprensione di queste, ogni riforma diventa superficiale, vana. Essa, in ultima analisi, favorirebbe solamente la rincorsa di un'illusione. Prefazione di Pietro Giuseppe Grasso. -
La controversia sulla convenzione di arbitrato
Uno dei temi più controversi nello studio del diritto dell'arbitrato è quello che riguarda i rapporti tra il giudice dello stato e l'arbitro, allorquando si tratti di valutare ed interpretare l'accordo compromissorio e, quindi, di risolvere la controversia che sia insorta al riguardo tra le parti. All'approfondimento di tali problematiche è dedicato il presente volume. La trattazione si apre con l'esame della pronuncia che abbia ad oggetto la convenzione di arbitrato, in particolare soffermandosi sulla questione dell'efficacia che ad essa vada riconosciuta; viene quindi esaminata la disciplina delle contestazioni del convenuto relative ai poteri decisori degli arbitri sia nel giudizio privato (art. 817 c.p.c.), sia in quello che si svolge innanzi al giudice (art. 819-ter c.p.c.). Nell'ultima parte si analizza la situazione di contemporanea pendenza della stessa causa e di cause connesse nelle due sedi. -
Francesco Accolti maestro del diritto comune del Quattrocento
Francesco Accolti fu uno dei massimi giuristi europei del Quattrocento. Docente nelle Università di Firenze, Siena, Ferrara e Pisa, fu anche consigliere del duca di Milano e del marchese estense. Sulla base della documentazione esistente, il volume ne illustra innanzitutto le vicende biografiche e la rete di relazioni, dalla formazione agli studi classici sotto la guida di Francesco Filelfo fino alla morte, avvenuta in Siena nel 1488. La seconda parte del libro passa in rassegna le opere dell'illustre giureconsulto, analizzandone il contenuto e ricostruendone la tradizione manoscritta e a stampa. -
Public Authorities and Complexity. An Italian Overview
Can complexity theories be applied to administrative activity and organization? What relationship exist between administrative complexity and system crisis? What characteristics should have rules to govern administrative complexity? Can administrative complexity affect the traditional categories of administrative law? Building on these questions, this book reflect on complexity of the Italian administrative system, according to three distinct perspectives: Complexity, Procedures and Decisions; Complexity, Organisation and Accountability and Complexity, Rights and Interests. -
Il datore di lavoro agile. Il potere direttivo nello smart working
Il lavoro agile, introdotto dalla L. n. 81/2017, rappresenta uno dei più significativi prodotti della «quarta rivoluzione industriale», nonché una valida misura-ponte tra le spinte tecnologiche e quelle green provenienti a livello internazionale, eurounitario e nazionale. Per tali ragioni, offre l'occasione privilegiata per una rinnovata riflessione sull'organizzazione del lavoro e sulla valorizzazione del capitale umano e delle competenze, prendendo l'avvio proprio dal ruolo propulsore del datore di lavoro. In questa prospettiva, l'analisi delle modalità di esercizio del potere direttivo costituisce un efficace indicatore delle trasformazioni in atto tra impresa e lavoro e dei loro riverberi e implicazioni sulle categorie fondamentali della materia giuslavoristica. -
Diritto e società in trasformazione: le sfide per il giurista europeo. Recht und Gesellschaft im Wandel: Herausforderungen für den europäischen Juristen
Il volume raccoglie i contributi discussi nel Seminario giuridico Italo-Tedesco delle Università di Bayreuth e di Verona svoltosi nei giorni 3 e 4 novembre 2022 presso l'Università di Bayreuth, incentrati su tematiche interconnesse che riflettono, nel loro insieme, sulle principali trasformazioni a cui il giurista è chiamato a dare risposta nell'età contemporanea, connotata dalla velocità dell'evoluzione tecnologica e, segnatamente, digitale e da altrettanto rapidi mutamenti del tessuto sociale, economico e culturale. Le prospettive di analisi intrecciano la riflessione storico-filosofica all'indagine di diritto positivo, condotta - attraverso le lenti del diritto civile, commerciale, penale e processuale civile - sull'onnipresente sfondo del quadro giuridico europeo. -
Azione penale europea e principi costituzionali
Il filo conduttore della ricerca è rappresentato dal rapporto tra la dimensione valoriale e giuridica del potere di azione, espresso nel Preambolo penalistico della Costituzione, e quello mostrato nel regolamento UE istitutivo della Procura europea. L'ultimo, ripetendo le selezioni essenziali che Costituenti e legislatori hanno riversato, rispettivamente, nella Legge fondamentale e nell'opera codicistica, manifesta il suo valore ideale e l'appartenenza ad un insieme di garanzie che disegnano le coordinate del sistema giudiziario europeo. -
Uno sguardo sul diritto privato. A colloquio con Giovanni Perlingieri
Le domande poste da Giovanni Perlingieri sono volte ad una riflessione sul diritto privato nei suoi fondamenti teorici e pratici e ciò ha portato a meditare sulle interconnessioni tra i diversi soggetti che sono implicati nel dibattito giuridico nella società e sulla misura del loro potere di incidenza e di determinazione. Si è così giunti a prospettare quale sia oggi e sarà soprattutto domani il compito che dovrà impegnare lo studioso: il tema del rapporto tra diritto, potere giudiziario e sistema democratico. -
Diritto internazionale e mutamento sociale. Rileggendo Gaetano Morelli
Il presente volume prende le mosse dalla prolusione tenuta da Gaetano Morelli il 2 dicembre 1935 a Napoli, presso l'aula de Sanctis dell'attuale Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Federico II, al momento del suo insediamento ufficiale nella cattedra di Diritto internazionale dell'allora Facoltà di Giurisprudenza. La moderna e completa esposizione del tema del ""Diritto internazionale di fronte alle nuove situazioni di fatto"""" induce, in un momento storico di grandi cambiamenti e conflitti, a una nuova riflessione sul ruolo e l'attualità del diritto internazionale nella società. Il presente volume, quindi, non soltanto analizza la prolusione di Morelli nel contesto storico e giuridico in cui essa si collocava, ma prova a evidenziarne, quantomeno dal punto di vista metodologico, l'attualità, cogliendo l'occasione per nuove riflessioni sul ruolo e sulla collocazione sistematica della disciplina nella società moderna.""