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Le città toscane e l'ambiente dopo la pandemia: resilienza o trasformazione? Riflessioni in onore di Marco Dezzi Bardeschi
Per sostenere la proposta di ripensare al futuro di Firenze e della Toscana, espressa in un documento approvato dall’Accademia delle Arti del Disegno il 12 febbraio 2021, si è tenuto a Firenze l’11 e il 12 novembre 2021 il convegno Le città toscane e l’ambiente dopo la pandemia: resilienza o trasformazione?, in onore di Marco Dezzi Bardeschi. Il convegno, curato anche dalla Società Filosofica Italiana, con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Firenze e dell’Università degli Studi di Firenze, ha sviluppato una vivace interazione tra discipline, nel segno della complessità dell’Urbanocene. Sono qui raccolti i contributi di ecologisti (Guido Chelazzi), filosofi (Giacomo Marramao e Gaspare Polizzi), architetti (Francesco Gurrieri, Renzo Manetti, Andrea Ponsi, Mauro Cozzi, Chiara Dezzi Bardeschi), paesaggisti (Fernando Caruncho), climatologi (Bernardo Gozzini), sociologi (Andrea Cerroni), economisti (Nicola Lattanzi, Mauro Lombardi), storici della medicina (Donatella Lippi), amministratori (Giorgio Fiorenza), arboricoltori (Francesco Ferrini) e urbanisti (Giuseppe De Luca, Mariella Zoppi). -
L'agitatore, l'imperialista e il filosofo. Metamorfosi di Nietzsche in Francia
L’indagine al centro di questo volume riguarda uno dei capitoli fra i più affascinanti e tumultuosi della storia intellettuale europea: la ricezione di Nietzsche in Francia a cavallo fra XIX e XX secolo. Intrecciando storia della filosofia, cultura materiale e storia delle idee, le metamorfosi della dottrina nietzscheana vengono delineate attraverso tre personaggi concettuali che incarnano metaforicamente le principali fasi della sua ricezione. Si passerà allora dall’agitatore (1877-1914), in grado di eccitare gli animi sia degli esteti nichilisti che dei militanti politici, all’imperialista (1914-1930), figlio del revanscismo francese e fautore di un’inquietante doctrine de guerre, per giungere al filosofo anti-dialettico (1930-1960), pensatore del tragico e del divenire. Sarà questo il Nietzsche che gli esistenzialisti, e in particolare Albert Camus, consegneranno ai posteri come eredità infinita e, per noi uomini contemporanei, ancora tutta da scoprire, al pari di un enigma tanto impenetrabile quanto necessario. -
Etica in figure
Il volume raccoglie una selezione di saggi di Rossella Bonito Oliva sulle figure dell’etica che definiscono i contorni del nostro tempo. Al centro delle sue analisi si trova la questione decisiva del rapporto con l’Altro, declinata come riflessione complessiva sui temi della cultura e dell’interculturalità, a partire dalle figure del “comune”, della “memoria”, della “dignità”, della “crisi”. In questi saggi, non si incontrano soltanto Kant e Hegel, Heidegger e Blumenberg, Freud e Wittgenstein, ma anche Dostoevskij e Levi, Leopardi e Camus, Caravaggio e Piranesi, perché, dinanzi a una realtà caratterizzata da opacità e sedimentazioni, soltanto l’intreccio tra filosofia, arte e mito apre all’analisi delle trasformazioni del presente e alla disponibilità verso il futuro. Il libro offre una visione d’insieme dell’impegno etico di Bonito Oliva che si concretizza in un’analisi della “crisi” e in un lavoro di “critica” della contemporaneità che non è mai puro e semplice reperimento di limiti epocali, ma è già sempre definizione di spazi per la costruzione di un mondo comune. -
Minority reports (2019). Vol. 8: Rosanna Benzi e «gli altri»-Rosanna Benzi and «the others».
LA PRESA DI PAROLA DI ROSANNA BENZILavinia D’Errico NOTA DI EDIZIONE PARTE PRIMAESTRATTI, UNA FAVOLA, TESTIMONIANZE INTERMEZZO FOTOGRAFICO PARTE SECONDAGLI ALTRI. PERIODICO DI TUTTI GLI EMARGINATI DALLA SOCIETÀ EDITORIALIRosanna Benzi LETTERE A ROSANNA ARTICOLI ABSTRACT -
Athanor. Vol. 25: comunicazione come scambio, produzione e consumo, La.
L'intera produzione nell'attuale forma sociale, e non soltanto la parte intermedia del ciclo produttivo - quello dello scambio, della circolazione, del mercato -, avviene come comunicazione, tanto che possiamo caratterizzarla come comunicazione-produzione. La globalizzazione della comunicazione-produzione non riguarda soltanto l'estensione dei mezzi di comunicazione e l'espansione del mercato a livello planetario. Concerne anche l'inglobamento nella comunicazione-produzione dell'intera vita umana, sia nella forma dello sviluppo, del benessere e del consumismo, sia nella forma del sottosviluppo, della povertà e dell'impossibilità di sopravvivenza; sia nella forma della salute, sia in quella della malattia; sia nella normalità, sia nella devianza; sia nell'integrazione, sia nell'emarginazione; sia nell'occupazione, sia nella disoccupazione; sia nello spostamento funzionale di forza lavoro proprio dell'emigrazione, sia in quello della richiesta di accoglienza negata della migrazione; sia nella pace, sia nella guerra; sia nel traffico e nell'uso di merci legali, sia di merci illegali, dalla ""droga"""" alle armi """"non convenzionali"""". Anzi l'inglobamento non si limita alla sola vita umana. Perché l'intera vita del pianeta è ormai coinvolta (anche compromessa e messa a rischio) nella comunicazione-produzione."" -
Poesie
Testi di Mary de Rachewiltz, Caterina Ricciardi, Mario Giosa. 5 poesie tradotte da Ezra Pound . -
«Parole/immagini». Inventario dell'archivio Gianfranco Brebbia
L'archivio di Gianfranco Brebbia rappresenta la sua prepotente volontà di conservare le esperienze culturali, vissute al di fuori dei limiti di una vita professionale borghese, nel segno di una curiosità poliedrica e avida di saperi, letture e visioni sempre nuove. Oggetto costante della sua attenzione sono i giovani, la nuova arte, il cinema, la sperimentazione, ma anche la tecnica, la cui componente essenziale è per lui l'artigianalità (non dimentichiamo che Brebbia è un sarto); egli traspone il lavoro manuale, il tagliare, il cucire del suo fare professionale quotidiano nel montaggio e nel trattamento delle pellicole cinematografiche. Siamo di fronte a un vero e proprio caleidoscopio che permette di ricostruire, attraverso il punto di vista di Gianfranco Brebbia, apparentemente periferico, un'epoca e un movimento culturale straordinariamente dirompente: quello degli anni Sessanta e Settanta, di cui è a pieno titolo un protagonista. Il suo archivio sembra rappresentare, attraverso il racconto vorace delle sue esperienze artistiche e culturali, che ne fanno «il più prolifico e sofferto tra i registi sperimentali», secondo le parole di Sirio Luginbühl, un antidoto al suo tormento. Il fondo archivistico, in senso lato, contiene corrispondenza privata e carte collegate all'attività professionale ed artistica, fotografie, diapositive, pellicole cinematografiche superstiti, vinili di musica jazz e classica (usati come colonne sonore, durante le proiezioni), registrazioni su supporti diversi e sue opere a collage, realizzate tra il 1970 e il 1971, con tecniche miste. -
Cultura tedesca. Vol. 63: Antisemitismus.
EinführungSandro M. MoraldoGrußwortBotschafter Viktor ElblingSalutiLiliana SegreAntisemitismus in Deutschland und Italien. Kontrastive Perspektiven auf ein gesamtgesellschaftliches PhänomenSandro M. MoraldoDer Kampf gegen den Antisemitismus als Lackmustest für unsere GesellschaftenFelix KleinLe metamorfosi dell’antisemitismo nell’Italia contemporaneaMilena SanteriniAntisemitismus – Strategien der NormalisierungThomas NiehrANTISEMITISMO 2.0. La propagazione dell’odio online nel web socialeStefano PastaL’istituzionalizzazione del ricordo della Shoah e il Mahnmal für die ermordeten Juden Europas di Berlino: un nuovo tipo di memorialistica dell’Olocausto?Andrea D’OnofrioSaggiDer schweigsame Mann. Stefan Zweigs literarische Auseinandersetzung mit dem AntisemitismusPaola PaumgardhenThomas Mann und der Fall SchostakowitschAlexej BaskakovIl museo come teoria. Appunti per una lettura critica del Landesmuseum di DornerCamilla BalbiRecensioni -
La scelta più giusta. Come decidere la scuola superiore. Una guida per genitori e studenti
Scegliere pensando al mondo del lavoro, scegliere per comodità, scegliere d'impulso, ma anche scegliere per andare contro il parere di un genitore o perché tutti fanno in un determinato modo. Il tema della scelta è assai complesso, in ogni momento della vita, ma risulta cruciale nel rapporto tra genitori e figli quando si tratta di scegliere la scuola superiore. Chi deciderà? In base a quali criteri? Spesso questa circostanza coglie impreparati i protagonisti coinvolti, ragazzi e genitori, generando ansia, disagio e talvolta decisioni sbagliate. Marcello Bramati e Lorenzo Sanna, docenti e educatori, propongono ai genitori una strategia e un percorso di dialogo - il metodo ""orienta""""- per scegliere insieme ai figli la scuola superiore: indicando opportunità e rischi, confrontando curricula e piani di studio, passando in rassegna tempi e modi della scelta, senza trascurare alcun elemento in gioco nel panorama della scuola superiore."" -
Famiglie in crisi. Verso una cultura del legame mentale in comunità educativa e spazio neutro
Il libro promuove un diverso modo di pensare il lavoro con le famiglie all’interno delle Comunità educative e dei Servizi per il diritto di visita e di relazione. Partendo dalle loro esperienze sul campo, le autrici raccontano l’ideazione e la sperimentazione del metodo dell’Estensione della Consultazione Partecipata. Il recupero dell’approccio valliniano, nella struttura e nell’impianto, permette di valorizzarne lo sfondo culturale – la concezione del bambino, la sua sensibilità, la cultura del legame mentale – sottolineando al contempo la valenza politica dei servizi educativi e socio-educativi. Perché nella società di oggi, per affrontare situazioni familiari sempre più complesse, c’è bisogno di interventi che accolgano questa complessità con coraggio, serietà e delicatezza. -
La filosofia futura (2021). Vol. 17: Sul fondamento della conoscenza.
La filosofia futura ospita discussioni su questioni filosofiche partendo da due premesse: il tema costitutivo della filosofia è quello della ""verità"""" e la """"filosofia futura"""" è il futuro della filosofia. Ogni discussione è sempre e innanzitutto un richiamo, esplicito o implicito, a riflettere sul tema della verità come negazione della sua negazione."" -
Eugenio Scalfari e il suo tempo. Un viaggio nelle idee di Scalfari e negli avvenimenti più importanti della recente storia d'Italia. Nuova ediz.
"La Repubblica"""" è stata la postazione dalla quale ha osservato il mondo e lo ha raccontato a generazioni di italiani, ma Eugenio Scalfari è stato molto più di un giornalista. Filosofo, scrittore, politico, imprenditore. Il suo eclettismo è stato un caso unico nel panorama culturale del nostro Paese. Proprio per questo, per comprendere la portata della sua figura e della sua eredità intellettuale, è necessario prendere in considerazione le molteplici sfaccettature dello Scalfari personaggio pubblico. Questo saggio vuole restituire un profilo del fondatore della """"Repubblica"""" secondo quattro filoni di indagine: le idee politiche, la produzione artistica, il pensiero filosofico e il rapporto con la religione." -
Scenari. Rivista semestrale di filosofia contemporanea & nuovi media (2022). Vol. 16
"Scenari"""" intende proporsi come riferimento culturale per ambiti disciplinari eterogenei ma in dialogo tra loro: la filosofia contemporanea, il cinema e i nuovi media e i visual culture studies. Una rivista sensibile e attenta ai temi caldi del dibattito contemporaneo, in grado di concentrarsi su discussioni e problemi filosofici attuali e di proporre approcci originali." -
La repubblica delle emozioni. Retorica e comunicazione politica nella Venezia rinascimentale
Sin dall'antichità, la comunicazione politica permette a uno Stato di auto-rappresentarsi, sia al proprio interno, sia all'esterno. L'utilizzo della retorica, soprattutto quella epidittica, solidifica la comunità intorno a valori condivisi, ma offre anche i mezzi per adattare tali valori a mutamenti storico-politici potenzialmente destabilizzanti per la comunità stessa. È quanto accade alla Repubblica di Venezia tra il 1499 e il 1530. Di fronte alla crisi d'identità provocata dall'effetto combinato della perdita del ruolo di Venezia nel Mediterraneo a causa dell'espansionismo ottomano e dal ridimensionamento in Italia a seguito del conflitto cambraico, il patriziato veneziano fu costretto ad adattarsi alla nuova situazione geopolitica e lo fece attraverso una spettacolare operazione di comunicazione politica, che aveva nella meraviglia il proprio obiettivo. La magnificenza, esibita negli edifici progettati a partire dal 1530, e l'abilità tecnica dei veneziani, in grado di rendere ""possibile l'impossibile"""", divennero i cardini attraverso cui Venezia poté comunicare la propria """"meraviglia"""". Una meraviglia che, per molti sensi, perdura ancor oggi."" -
Le ricerche preistoriche dell'Università di Ferrara
Questo volume offre un bilancio su settant’anni di ricerche sulla preistoria antica d’Italia, condotte da almeno quattro generazioni di docenti e ricercatori dell’Università di Ferrara, ora afferenti al Dipartimento di Studi Umanistici. Innumerevoli sono le testimonianze archeologiche, paleontologiche, geoarcheologiche e archeobiologiche, talora di carattere eccezionale, che contribuiscono a riscrivere la storia del primo popolamento della penisola italiana e delle successive fasi, identificando culture e condizioni ecologiche e toccando aspetti importanti, quali i reciproci rapporti del Neandertal e dei primi sapiens che raggiunsero l’Italia e l’abitarono nel corso dell’ultimo glaciale fino a rioccupare Alpi e Appennini nel postglaciale, quando gli ultimi cacciatori-raccoglitori scomparvero all’alba del Neolitico. Questo successo è stato conseguito grazie al continuo supporto dell’Ateneo ferrarese e delle istituzioni pubbliche ai progetti di ricerca e valorizzazione, operando in sinergia con musei e parchi archeologici e beneficiando dell’entusiastico coinvolgimento della comunità studentesca e dell’associazionismo locale nell’ottica, pluridecennale, dell’archeologia pubblica. -
Il poema desiderato. Avventure di una forma nell'Italia del primo ottocento (1804-1850)
Fra l'estate e l'autunno 1825, a Milano, l'editore Ferrario licenziava il secondo tomo dei Promessi sposi; contemporaneamente vedeva la luce, per la Società tipografica dei Classici italiani, la quarta e definitiva edizione dell'Iliade tradotta da Vincenzo Monti. La concomitanza rende l'idea di un passaggio epocale: di lì a poco il romanzo si sarebbe imposto come dominante, condannando il poema a un progressivo declino. L'egemonia non fu tuttavia immediata, e per anni, nei centri urbani come nelle provincie, il poema rimase una suggestione viva, forte di un passato illustre, spesso identificato come baluardo di una tradizione culturale. Per tutto il primo Ottocento non mancarono infatti, da parte di penne celebri o dimenticate, tentativi di recupero. Tuttavia l'ampia diffusione non poté eludere il problema dell'effettiva possibilità di sopravvivenza di una forma che, nel mutato scenario storico, si esponeva sempre più al rischio di apparire anacronistica. È dunque nel solco della contraddizione fra la sorprendente vitalità del poema e la contemporanea meditazione intorno al suo tramonto che saranno da rinvenire gli aspetti più significativi della transizione, tormentata e tutt'altro che lineare, verso nuovi paradigmi letterari. Un passaggio la cui complessità suscitò spesso negli autori ambivalenza e perfino smarrimento nel constatare che ""il tempo dei lunghi poemi"""" si avviava alla fine."" -
Storie dell'idea di immagine. Dalla filosofia antica all'arte contemporanea
Da tempo la civiltà contemporanea viene definita una ""civiltà delle immagini"""". Eppure la storia dell'idea di immagine è una storia plurale e sfaccettata, che ha visto concorrere diversi saperi e attribuire all'immagine le funzioni più disparate: ontologiche, psicologiche, cultuali, tecnologiche. Il presente volume intende mostrare in quanti modi, diversissimi fra loro, si possa dire l'immagine, recuperando, accanto ai momenti salienti della riflessione filosofica, teorie e pratiche rimaste ai margini della nostra tradizione. Pensare l'istanza iconica come vettore di potenzialità inespresse e non come copia degradata della realtà, costituisce infatti una posta in gioco fondamentale per il tempo presente, dove vige una proliferazione dello spettacolo mediatico che chiede solo di esser passivamente contemplato. Ciò permette non solo di ravvisare nell'immagine un potenziale critico e trasformativo, ma anche di comprendere i motivi della sua lunga e affascinante storia."" -
L' interno e l'esterno. Studi per Sandro Mancini
I saggi raccolti nelle tre sezioni che compongono il volume celebrano l'ampiezza e la varietà di ricerche, interessi filosofici e passioni del pensiero di Sandro Mancini. La sezione dedicata alle prospettive sulla storia della filosofia morale dà voce ai molti autori, moderni e contemporanei, che ne hanno ispirato il cammino di ricerca: da Cusano a Montaigne, Bruno, Pascal, Leibniz, fino a Kant, Hegel, Wittgenstein, Weil, Lukács, Arendt e Jonas. La sezione centrale si concentra sul nesso tra etica e fenomenologia, riprendendo importanti aspetti del pensiero di Merleau-Ponty. Nella sezione finale l'etica si espone alle sfide della libertà e della tecnica, della politica e della letteratura, testimoniando una viva curiosità e l'apertura verso gli sviluppi del mondo in cui viviamo. -
Prefigurazioni. Forme e strumenti del racconto
Il volume affronta intenzioni, potenzialità, interrelazioni di forme e di strumenti del racconto dedicate ad aspetti materiali e immateriali della realtà e alla anticipazione del futuro. Si vogliono mettere a confronto differenti dispositivi dell’indagine e della narrazione quali: codici, testi, mappe, disegni, fotografie, progetti, processi. Gli stessi dispositivi, a volte orchestrati sulla carta, altre volte impostati per un mondo virtuale, sono messi in campo per leggere l’esistente, per interpretarlo, per prefigurare una trasformazione, per restituirla o ancora per verificarne le risultanti. I capitoli del volume sono orchestrati a disegnare un cerchio: a partire dalla lettura della realtà, dei suoi indizi, delle sue possibili direzioni e dei suoi sommessi o evidenti conflitti, si procede indagando lo strumento della Storia, intrisa di profezie; si procede a guardare dietro l’opera, dentro la formazione di un autore, per arrivare poi ad interrogare scrittura e fotografia quando queste mettono in scena architettura. Il racconto di un progetto di spazio è certamente parte fondante del significato e della storia stessa del progetto, oltre questo capitolo si procede ad analizzare il processo stesso come forma della prefigurazione sia nelle vie della modificazione dell’esistente, sia nella messa a fuoco di innovazioni strutturanti la città o, ancora, nelle pieghe di cicli e ricicli di produzione che ritornano con una diversa direzione. Il cerchio si chiude affrontando distanze e assonanze tra digitale, analogico e reale. Il libro raccoglie diverse posizioni e ricerche sui modi e sulle intenzioni della narrazione al fine di attivare un dibattito sul ruolo degli strumenti nel racconto di realtà, latenze, immaginari, tracce del domani. -
Pensiero in immagine. Forme, metodi, oggetti teorici per un italian visual thought
Nel corso dell'ultimo decennio, con l'affermazione internazionale dell'Italian Theory o Italian Thought, si è riflettuto sui tratti costitutivi di una ""via italiana"""" del pensiero che non trova il suo fondamento nel legame con un'identità nazionale, bensì nel nucleo che il suo situarsi storico-politico instabile consente di mettere a fuoco, ovvero la possibilità di esplorare, in modo originale e sperimentale, i nessi tra storia, vita e politica. Se, in questa prospettiva, il pensiero è immanente alle forme di vita e dell'esperienza estetica, appare allora cruciale riconoscere il ruolo della dimensione visuale e i modi in cui le arti, il cinema, il design, il paesaggio abbiano incarnato e pensato le forme dell'esperienza storica attraverso le logiche del sensibile che sono loro proprie. I saggi di questo volume propongono una riflessione intorno all'idea di Italian Visual Thought: non solo un'indagine sui modi in cui le forme artistiche e del progetto """"pensano"""" alcuni tratti caratterizzanti la storia e la cultura italiana; ma anche l'ipotesi che proprio questo pensiero immanente alle forme sensibili costituisca il contributo originale di una via italiana alla cultura visuale.""