Sfoglia il Catalogo ibs033
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8601-8620 di 10000 Articoli:
-
Non è Venezia. Invenzioni fuori dal mondo
L’esigenza della quale questo nuovo quaderno intende farsi carico è una caratterizzazione atemporale e simultaneamente temporale dell’idea di scena: essa è riguardata sub specie di un “altrove” spazio-temporale, di un sistema di luoghi simultaneamente presenti e assenti, luoghi di memoria e luoghi di progettazione, di immaginazione produttiva. In questo quaderno le scritture sono pensate e volute plurali: la ricerca di cui si fa esercizio qui non ha insegne. È condotta a larghe maglie, come reti che vogliono pescare grosso. Così come per noi è stato necessario testimoniare, e celebrare in questa pubblicazione, anche, e soprattutto, la complessa identità di Iuav, le sue mille anime, la sua nuova ricchezza. Per questo nell’indice non ci sono capitoli, divisioni, confini: non abbiamo voluto mettere limiti. Né alzare muri, tranne quelli utili a organizzare e poi aprire lo spazio dell’incontro e del confronto. Come i bordi scivolosi di questa città. E nebulosi, spesso: il senso e la perdita del luogo. Si è trattato di un progetto comune. Inoltre, molte ricognizioni sono inedite, spesso commissionate direttamente ai colleghi, che hanno perfettamente coniugato questa richiesta di ripensare Venezia come spazio scenico di pensieri e di invenzioni. Con una forte incidenza dell’altrove: Non è Venezia è infatti la scena/concetto in cui la città è stata deterritorializzata, per poter essere osservata, ripensata, reimmaginata e riprogettata. -
Ingegneria italiana del Novecento. Scuole e protagonisti
A partire dall’Ottocento l’ingegneria civile, sospinta dall’impetuoso sviluppo industriale, ha compiuto progressi strabilianti nelle tecniche costruttive, nei grandi edifici pubblici e nelle infrastrutture. Sospinte dai rispettivi sistemi industriali, l’Inghilterra e poi la Francia, gli Stati Uniti e la Germania si sono affermate pionieristicamente nel campo della ricerca strutturale, realizzando opere eccezionali per dimensione e innovazione tecnologica e spaziale. Il contributo italiano all’ingegneria, invece, si colloca nelle sue forme più mature solo nella seconda metà del Novecento, quando l’Italia da un’economia prevalentemente agricola si trasforma in uno dei maggiori paesi industriali a livello globale. La costruzione di un moderno apparato industriale, di grandi infrastrutture, come le autostrade e la ferrovia, le dighe, i grandi edifici dedicati al commercio, allo sport e in genere all’intrattenimento sono i temi più indagati dagli studi. Le ricerche hanno evidenziato l’eccezionale talento dell’ingegneria italiana nel coniugare l’espressione architettonica con l’esattezza del dimensionamento e l’audacia della costruzione. L’Italia vanta fin dall’Ottocento scuole di ingegneria di alto livello e personalità di rango internazionale nel campo della ricerca strutturale. Il volume dà conto delle tante sfaccettature che hanno caratterizzato la ricerca italiana, privilegiando una lettura condotta attraverso il filtro delle principali scuole di ingegneria (Torino, Milano, Roma, Padova, Bologna), istituzioni animate dal talento di Maestri capaci di unire approfondimento teorico e sapienza tecnica e costruttiva. Gli ingegneri italiani emergono come geniali sperimentatori, riconosciuti fautori di originali soluzioni teoriche e costruttive. In ogni scuola si avviano studi su diversi materiali e settori di specializzazione, caratteri distintivi che ancora oggi distinguono i più prestigiosi atenei italiani. Questa raccolta intende offrire una prima ipotesi per un’articolata storia dell’ingegneria italiana attraverso lo studio della sperimentazione tecnica condotta nelle scuole di ingegneria della penisola. -
L' arte dei misogini
Uno scrittore, un poeta e un filosofo, sullo sfondo di un'Italia assurda e in preda alla follia, si dimostrano in queste pagine non già degli intellettuali come ci si aspetterebbe ma soltanto chiacchieroni mediocri, privi di cultura e di umanità. L'impossibilità di preservare l'indipendenza emotiva fa sorgere nell'animo dei protagonisti - abbandonati i sentimenti puri e giovanili - l'arte della misoginia. -
La letteratura e il bíos. Quattro istantanee su Siri Hustvedt
Il volume offre la prima introduzione italiana all’opera di Siri Hustvedt, autrice statunitense di origini norvegesi, oggi fra le più lette e tradotte al mondo. In particolare verte sul nesso, imprescindibile nella sua produzione letteraria e saggistica, tra poetica e neuroscienze cognitive, campi del sapere che, insieme alla filosofia, all’estetica e alla psicologia, Hustvedt attraversa di continuo, contribuendo al dialogo, oggi essenziale, tra le humanities e le scienze naturali. Questioni di genere, riflessioni sul trauma e sulla malattia, sulla dimensione cognitiva che lega memoria, immaginazione e narrativa, oltre al suo impegno politico e sociale, fanno di Siri Hustvedt un’autrice di riferimento nel panorama internazionale. I quattro saggi raccolti nel libro corrispondono ad altrettante parole chiave che caratterizzano la scrittura di Siri Hustvedt e la sua poetica. Il volume si apre con una memoria di Vittorio Gallese, scienziato di fama internazionale, con cui Siri Hustvedt si confronta da anni in un dialogo che ha grande importanza sia per la teoria letteraria sia per le neuroscienze cognitive e le loro applicazioni nel campo delle arti soprattutto dopo la scoperta dei neuroni specchio. Oltre a costituire un’introduzione all’opera di Siri Hustvedt, utile dal punto di vista didattico, il volume si rivolge al pubblico più vasto interessato alla narrazione studiata nel contesto dell’evoluzione cognitiva dell’uomo. -
Le ore dell'amore
«Quando soffriamo per una donna, / senza speranza di essere consolati, / non vediamo, con occhio dispiaciuto, / che il cielo oscuro della sua anima». Albert Lozeau (Montreal 1878-1924), poeta canadese in lingua francese, viene oggi considerato, insieme a Émile Nelligan, uno dei poeti più rappresentativi del Quebec. Autore di testi di natura principalmente intimistica, ha pubblicato alcune raccolte di poesia: L'a'me solitaire (1907), Le miroir des jours (1912). Lauriers et feuilles d'érable (1916), riunite, dopo la sua morte. in Poésies complètes (3 voll. 1925-26, comprendenti anche le inedite Images du pays). -
Versi d'amore
«O cuore simile al mio, cuore profondo che mi evoca / un cielo autunnale, un cielo instabile e mutevole / dove spunta, fra le nubi in viaggio, / un'intera fioritura di stelle equivoche!». Georges Raymond Constantin Rodenbach è nato il 16 luglio del 1855 a Tournai in Belgio ed è morto a Parigi il 25 dicembre 1898. Appartenente ad una famiglia aristocratica di origine tedesca, ha svolto per un certo tempo l'avvocatura per poi dedicarsi esclusivamente al giornalismo e alla letteratura. Ha scritto in particolare racconti, romanzi e poesie, molto noto è il suo romanzo Bruges la Morte del 1892. Nel 1886, il libro di poesie La Jeunesse bianche gli procura fama non solo in Belgio ma anche in Francia. Simbolista, malinconico, raffinato. era molto apprezzato da Marcel Proust. -
Gli anni sui mari
«La nostra essenza è un miscuglio, il mio di animali diversi: sono in parte / serpente leone avvoltoio scorpione pellicano volpe e a ciò è dovuta la mia sozzura». Anni Sumari (1965) ha iniziato a scrivere racconti e prose brevi alla fine degli anni Ottanta. La sua prima opera poetica, Sarkofagi (Sarcofago), risale al 1994. Da allora ha pubblicato soprattutto poesie e tradotto diversi classici, tra cui Samuel Beckett, l'antica epopea islandese Edda, Louise Gliick e Anne Sexton. Inoltre, ha anche insegnato scrittura all'Istituto di critica di Helsinki. Le sue poesie sono state tradotte in più di 20 lingue e nel 1998 ha ricevuto il premio per la poesia ""Tanssiva karhu"""" (Orso danzante) e nel 2016 l'""""International Best Poet of the Year"""". Prefazione di Siru Kainulainen."" -
Migrazioni e appartenenze. Identità composite e plurilinguismo
Il volume presenta una serie di ricerche interdisciplinari sui fenomeni del plurilinguismo, con attenzione alle identità composite. I contributi ritagliano spazi molteplici all'interno del vasto insieme delle migrazioni della società fluida e scavano l'eredità, individuale e di popolo, alla luce degli apporti scientifici più recenti. In particolare sono state prese in considerazione, oltre alle zone di area euro-mediterranea, anche la migrazione italiana nel Regno Unito e la narrazione di autori di lingua tedesca e di origini multietniche. Gli studiosi interrogano da prospettive diverse le relazioni tra scritture, arti e migrazione, per riflettere sulla costruzione di una nuova immagine dell'altro, sull'importanza del ruolo giocato da intellettuali e artisti nell'ideazione di immaginari diversi rispetto a quelli delle società tradizionali. In ogni saggio si ripensano, con un preciso approccio critico, i concetti di ""orizzonte di attesa"""" e """"spazio di esperienza"""" in relazione al mondo globale di Bauman e all'interno di una Europa della diversità."" -
Studi di estetica (2022). Ediz. bilingue. Vol. 2: Sensibilia 15. Emergence/Emergency
"Studi di estetica"""" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. “Studi di estetica” vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell’estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l’indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all’estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico." -
Mechane. Vol. 3: Tecnica e metafisica.
"Mechane"""" è una rivista internazionale dedicata alla questione della tecnica come domanda cruciale che non riguarda solo il nostro presente, bensì l'uomo stesso e la sua avventura. Accoglie contributi non solo filosofici, ma anche di altri ambiti, quali quello storico, paleoantropologico, neurologico, etologico, psicologico, sociologico e linguistico." -
Il turismo tra memoria e futuro
Rivista dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici, Anno XVI, n. 35 - 2022. Contributi di:, Claudio Arbore, Monica Barni, Giuditta Bassano, Eleonora Chiais, Francesco Galofaro, Eduardo Grillo, Anna Maria Lorusso, Marco Maggioli, Paolo Domenico Malvinni, Enrico Mariani, Francesco Mazzucchelli, Mario Panico, Orlando Paris, Paolo Peverini, Isabella Pezzini , Francesco Piluso, Jenny Ponzo, Patrizia Violi, Luigi Virgolin, Ugo Volli. -
Il secolo breve della Cooperativa dei Pescatori del Lago di Varese
"Il secolo breve della Cooperativa dei Pescatori del Lago di Varese"""" rappresenta l'ultimo capitolo di una storia dei laghi varesini raccontata per l'ultimo millennio e che ha la sua definitiva conclusione con la pesca novecentesca. Il pescatore-contadino alle dipendenze dei proprietari delle rive si trasforma nel Novecento in pescatore professionista, con la formazione di una Cooperativa proprietaria dei diritti di pesca. La pesca non è più un lavoro che integra l'economia agricola, ma diventa un'attività unica ed esclusiva. Questa radicale trasformazione della società e dell'economia locale ha la breve durata di tre generazioni e si conclude alla fine del secolo con la scomparsa sia dei contadini, sia dei pescatori, dopo il devastante inquinamento del lago e la provvisoria industrializzazione del secondo dopoguerra. Questa crisi epocale lascia aperte alcune domande sul prossimo futuro del territorio varesino, alle quali è possibile rispondere solo con il recupero del recente passato, che però sta per essere dimenticato... Prefazione di Giancarlo Giorgetti." -
Elementi per un'estetica del digitale. Media interattivi e nuove forme di educazione estetica
Nell'era del digitale, caratterizzata da processi di mediazione sempre più pervasivi, quali nuove prospettive stanno emergendo dalla riflessione estetica? La progressiva diffusione di dispositivi digitali implica processi di anestetizzazione della sensibilità o, viceversa, un ampliamento delle facoltà creative e immaginative, reso possibile dai connotati interattivi che caratterizzano le neo-tecnologie? Il volume esamina tali questioni confrontandosi con le principali linee teoriche che concorrono a definire l'odierno dibattito estetico sul digitale, analizzando in particolare le prospettive focalizzate sul rapporto interattivo che può costituirsi tra soggetti, device digitali e ambienti mediali. Sulla base di tali prospettive e dei risultati di ricerca elaborati nell'ambito di un progetto di ricerca internazionale, dedicato alla realizzazione di narrazioni multimodali, emergono da un lato sollecitazioni per lo sviluppo della riflessione estetica, dall'altro strategie utili alla messa a punto di nuove forme di educazione estetica. -
Bachelard Studies-Études Bachelardiennes-Studi Bachelardiani (2022). Ediz. multilingue. Vol. 1-2: Gaston Bachelard and philosophy of science today-Gaston Bachelard et la philosophie des sciences ...
Rivista di studi Bachelardiani. -
Medicina narrativa e bioetica della cura. Tre riflessioni sull'atto medico e la distinzione tra malattia e patologia
Cosa sia l’atto medico è la questione che viene discussa nella doppia chiave pratica e teoretica, scientifica ed empirica assunta nel tentativo di leggere la questione dell’atto medico sia con gli occhi del medico sia con gli occhi del paziente, l’uno centrato verso il cosa fare tecnico, l’altro tutto preoccupato dal cosa fare emozionale-affettivo. E qui un interrogativo sorge ed è elementare: può il primo “farsi”, quello tecnico, ignorare il secondo, quello emozionale? In termini meno elementari: può il medico trattare il paziente come corpo, e il corpo del paziente può essere inteso come un “corpo docile” manipolabile o come “corpo-macchina” trasparente? Il “cosa” dell’atto medico e il “come” della cura, forse, si ripropongono anche attorno a queste questioni, elementari e fondamentali anche nel senso di fondative. -
Psicosoma. Fenomenico e materia dalla scena all'atto
Il sistema omeodinamico psicosoma ha proprietà biologiche casualmente emergenti ed è modulato da strutture dinamiche complesse. Tra queste vi è la coscienza, un campo fenomenico olistico, generata da aggregati funzionali neurali i cui contenuti serializzati sono riferibili a una realtà interna e/o esterna, la mente, ossia un sistema d’elaborazione computazionale d’input, con processi basali quali la percezione, la memoria, la motricità e le emozioni, che sono una sindrome reattiva multidimensionale. Vi è poi l’attenzione-consapevolezza, una funzione che a livello fenomenico pone in interrelazione il sé nucleare-proto-sé e i suoi elementi corporei con i contenuti della coscienza; sé come totalità delle istanze psichiche con contenuti autobiografici. Cambiamenti strutturali e funzionali dello psicosoma producono stati come quello ipnagogico, il sogno lucido, la meditazione e l’ipnosi. I contenuti altri della coscienza sono divenuti, nel tempo, elementi di venerazione, persecuzione e cura, ove le immagini, l’immaginario e i simboli hanno assunto finalità catartiche e terapeutiche, utilizzati anche nelle psicoterapie immagitive quali il Rêve Éveillé Dirigé, l’Oniroterapia, la Psicosintesi, l’Ipnosi Fantasmatica e l’Analisi Immaginativa, l’EMDR, la Mindfulness e le Tecniche Cognitive. -
Non pensare a niente. Carmelo Bene e l'abbandono del soggetto
Il teatro di Carmelo Bene fa a pezzi il soggetto come categoria del pensiero e dell'azione. Questa operazione radicale non si risolve in astrazioni teoriche, al contrario si inserisce nella scena del suo tempo, si lega a tradizioni teatrali minori e si sviluppa attraverso sperimentazioni innovative. Per farla finita con la rappresentazione attraverso la rappresentazione, Bene disarticola la grammatica simbolica del teatro. Dalla parodia del Grande Attore alla scoperta della phoné, fino al divenire minore della macchina attoriale, il gesto di Bene si fa lorenzaccio, deformazione in atto dei corpi, invocazione di noluntas, abbandono al femminile, rinuncia al potere. Bene prende così le sembianze di un Narciso senza più desiderio, sottratto a se stesso e perso nel puro godimento, vita nella vita, mondo nel mondo. -
«Chi tace non dice nulla». Il silenzio nell’esperienza giuridica romana
Nell’esperienza giuridica romana è presente l’idea, frutto della speculazione della giurisprudenza classica, che il silenzio, per i suoi significati, le sue funzioni e applicazioni, avesse delle importanti implicazioni sul divenire storico e sociale di alcuni istituti giuridici e sul formarsi dei principi che li governavano. Questi ultimi dovevano essere enunciati in via interpretativa e attraverso specifiche tecniche di “decodificazione” del silenzio che ne ricostruissero il significato e di “decifrazione” delle soluzioni polivalenti in esso insite, in riferimento a esigenze pratiche. Quindi senza enunciare una “teoria generale del silenzio”, che è rifiutata dal giurista Paolo, il quale, affermando “Chi tace non dice nulla”, si limita a constatare l’ambiguità primordiale del silenzio senza pretendere però di interpretarlo. -
Il silenzio del noi
Il silenzio non abita più qui, per queste strade. Lo abbiamo rotto, violato, smarrito. Era dentro un pomeriggio d’estate: nell’aria immobile di giorni brucianti, al confine fra un’epoca e l’altra – Moro era morto da poco, ma in breve l’Italia sarebbe tornata a far festa, la paura sarebbe stata dimenticata. Era fra le mani dei nostri padri, che solo molti anni più tardi avremmo capito; di padri che non avevano bisogno di parlare, né intendevano farlo. Ma non è forse vero che altrove si parlava comunque tantissimo? Si parlava nelle riunioni di partito, nelle aule e nelle palestre scolastiche, nei dibattiti pubblici. Ciascuno parlava per sé, naturalmente, ma anche per un’idea. Erano idee messe al servizio non di sé stessi, come individui, ma di un soggetto comune, di un “noi”, nel quale le individualità potevano e dovevano confluire. Da un certo momento in avanti ciascuno ha preso a parlare solo per sé, senza più pretendere né desiderare di parlare anche per altri; senza più aspirare alla condivisione delle parole, dentro un silenzio che le accogliesse. Ed ecco dove e quando è sparito il silenzio dei nostri padri: è sparito insieme a noi, è crollato insieme al “noi”. -
La città del sole-La percezione magica del mondo e l'utopia
Alla nuova edizione della Città del Sole di Campanella si affianca un saggio introduttivo da cui traspare una visione per più versi inedita del filosofo di Stilo, la cui utopia conduce anche ad una riflessione sul ""Principio Speranza"""" centrale nel pensiero di Ernst Bloch. Chi fu Campanella? Certo non fu un sognatore di belle città ideali. Fu un frate ribelle e un filosofo rivoluzionario che sulla base di una visione messianica e apocalittica della storia intese realizzare uno Stato al tempo stesso teocratico e comunista - la Città del Sole - che avrebbe dovuto rovesciare l'ispanico Regno di Napoli. Ma, fallita quell'esperienza, fu anche, successivamente, un grande teorico della Controriforma. Fu un pensatore ambiguo uso alla dissimulazione, un demone dostoevskijano interiormente scisso «che sentiva voci e il """"sibilare di venti"""" nella propria testa e affermava di vedere demoni travestiti da angeli». Importante rimane, al di là del pensiero politico, l'ontologia e la metafisica campanelliana e, soprattutto, la teoria dell'alienazione strutturalmente insita nella relazionalità umana, che richiama le più radicali tesi della psicopatologia moderna.""