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Tre lezioni sulla storia (Milano, Casa della cultura, 9, 16, 23 febbraio 2022)
Ripercorrendo l’esperienza della rivista “Primo Maggio” l’autore si sofferma sul concetto di “storia militante” anche attraverso la ricostruzione del percorso della Fondazione per la storia sociale del XX e del XXI secolo di Brema, con la quale collabora da più di trent’anni. L’idea originaria che ha portato alla fondazione di “Primo maggio” è stata quella di applicare al metodo storiografico alcuni dei fondamenti teorici del cosiddetto operaismo italiano, aprendo nel contempo fronti di ricerca che poi sarebbero diventati, ai giorni nostri, d’importanza fondamentale per capire la globalizzazione, come quello della logistica e della finanziarizzazione dell’economia. Alla luce di queste esperienze, che affondano le loro radici nella grande ondata di lotte operaie e studentesche degli anni ’60 e ’70, l’autore esamina con la lente della “storia militante” i diversi modi di fare storia, dalla storia orale alla public history, dalla microstoria alle grandi narrazioni, e i diversi modi di esercitare il mestiere dello storico nel rapporto tra passato e presente. Presentazione di Vittorio Morfino. -
Le nostre generose reciprocità. Tessere la trama di un mondo comune
Come resistere alla semplificazione della realtà a cui conducono la visione utilitaristica e neoliberale dell’individuo, ma anche la critica sistematica del dominio? Rendendo giustizia al lato luminoso del sociale, ciò che non richiede affatto di negare i suoi lati oscuri. Chanial esamina il legame amoroso, ma anche il desiderio come violenza. Dialogando con le teoriche del care, indaga la cura come un “potere dei deboli” che non è privo di lati oscuri. A fronte della crisi ecologica, egli propone un’“etica della Terra” e sottolinea l’urgenza di stabilire con la natura nuove forme di reciprocità. Infine, più che mai attuale è oggi la lezione di Marcel Mauss, che ci ricorda che solo riconoscendo le nostre generose relazioni di reciprocità è possibile (ri)tessere i fili di un mondo comune. -
Problematiche. Vol. 5: Il «baquet». Trascendenza del transfert
Nei corsi universitari ininterrottamente tenuti dal 1962 al 1992 e riuniti col titolo generale di Problematiche, Jean Laplanche ha ripercorso mediante lo stesso metodo analitico il pensiero freudiano, per delinearne l’esigenza che lo muove, dettata dall’oggetto «inconscio» che ne orienta l’evoluzione. «Nell’approfondire e trasformare il modello del baquet (vasca o tinozza), tratto da L’interpretazione dei sogni di Freud, estendendolo alla cura psicoanalitica, il mio intento è mostrare che la frontiera che quest’ultima traccia non è, come si crede solitamente, quella tra fantasia e realtà, bensì un limite in cui si articolano due campi di eguale realtà: il campo sessuale e il campo adattivo. «Il baquet psicoanalitico, anziché essere il prototipo di una reclusione solipsistica (a due), comprende una doppia apertura. La sua apertura esterna è l’allacciamento tangenziale che stabilisce tra gli interessi della vita quotidiana e la produzione di energia sessuale. Di conseguenza, la seduta e la cura possono essere paragonate ad un vero e proprio acceleratore, ad un ciclotrone di libido. «L’apertura interna è la “trascendenza del transfert”. È la stessa situazione analitica che è transfert, riedizione ma anche rinnovamento della relazione originaria in cui il bambino riceve, dal mondo adulto, dei messaggi carichi di un senso sessuale inconscio. La trascendenza del transfert è innanzitutto la trascendenza del mondo sessuale adulto. Il suo solo destino è di essere a sua volta trasferita fuori della cura». -
Le forme della follia
Questo saggio, Die Erscheinungsformen des Irreseins, offre una visione molto precisa del pensiero dell’ultimo Kraepelin: una sistematizzazione finale lungamente meditata e largamente in contrasto con le posizioni da lui assunte nelle varie edizioni del suo Trattato di psichiatria, che sono principalmente psicopatologico-cliniche e dimensionali. Le diverse “entità cliniche” sono divenute “forme”, cioè quadri clinici relativamente tipici ma che non sono sostenuti da processi eziopatogenetici univoci. In questo testo è palese la presa di distanza dal mito positivistico delle unità di malattia in psichiatria. In questo testo Kraepelin anticipa sorprendentemente molti dei modelli psicopatologici e clinici delle psicosi che sono emersi molti decenni dopo. -
Storia della Russia nel Novecento. Dall’Impero russo alla Comunità degli Stati Indipendenti 1900-1999
L’apprezzato storico francese Nicolas Werth scrive una fondamentale opera dedicata alla storia del Novecento russo. Oltre al problema del “totalitarismo”, l’autore affronta i rapporti della società sovietica, cercando di liberare la sua analisi dai rigidi schemi delle ideologie, che spesso hanno “ingabbiato” molti studi sull’URSS, e quindi indaga anche quegli aspetti che vanno al di là del mero potere politico e dei suoi strumenti. Lungo un secolo drammatico e complesso, Werth colloca l’inizio della narrazione non alla Rivoluzione d’Ottobre, ma prima, agli albori del Novecento, al crepuscolo della dominazione zarista, guidando il lettore in un percorso che ha visto la grande potenza sovietica, poggiata apparentemente su una costruzione monolitica e fossilizzata, superare rivoluzioni, guerre mondiali, sviluppo sociale e carestie, per poi frantumarsi rapidamente dall’interno, con il collasso del suo sistema. -
Il mondo come progetto Manhattan. Dai laboratori nucleari alla guerra generalizzata alla vita
All’inizio dell’agosto 1945 il mondo rimase abbagliato dalla potenza del fuoco nucleare. Il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, due città scelte con l’obiettivo di “causare il massimo danno e la massima perdita di vite umane”, era stato l’inevitabile risultato del Progetto Manhattan. Avviato e portato avanti dagli Stati Uniti nella totale segretezza, il progetto aveva riunito per quattro anni le menti più brillanti della scienza internazionale, le industrie americane ad alta tecnologia (dalla Monsanto alla Westinghouse) e il potere dello Stato sostenuto dal suo esercito al fine di produrre l’“arma finale”. In un resoconto crudo ed estremamente documentato, Jean-Marc Royer narra la storia, segreta, di questa operazione e mostra come la ricerca di una “soluzione totale” abbia rapidamente prevalso nella mente delle persone coinvolte su qualsiasi altro tipo di considerazione umana. Secondo l’autore, Auschwitz e Hiroshima sono i “punti di svolta” di una storia inaugurata un secolo prima dall’alleanza tra sapere scientifico, capitalismo industriale e Stati nazionali, che ha portato alle prime leggi eugenetiche e ai massacri della Grande Guerra. Questi “segreti di famiglia” dell’Occidente sono l’origine rimossa della guerra generalizzata alla vita che la civiltà capitalista sta conducendo oggi, in un presente con sempre meno futuro davanti a sé. -
La filosofia dei Rolling Stones
Da un lato i Beatles, dall’altro i Rolling Stones. Apollo e Dioniso. Il pop e il blues. È lo stesso Keith Richards ad affermarlo: “Eravamo contrari al pop e alle sale da ballo, la nostra unica ambizione era essere la migliore blues band di Londra e far vedere a quegli stronzi come stavano le cose, perché eravamo certi di esserne capaci… Eravamo promotori del blues di Chicago”. Gli Stones sono il vero e proprio simbolo del rock’n’roll, il principale punto di riferimento per chiunque intenda avvicinarsi a questo mondo musicale, fatto di chitarre distorte, batterie suonate a palla e voci graffiate. Una band che continua a trainare la musica del nostro tempo, incarnando e promuovendo un’autentica filosofia di vita, che si è inscritta nella cultura pop dominante negli anni Sessanta, ma che è stata capace di oltrepassarla, disegnando un personalissimo cammino lungo un terreno irrigato dal blues, la cosiddetta “musica del diavolo”. -
Il mondo nel piatto
Doris Dörrie affianca da sempre la carriera di regista all’attività di scrittrice. In Germania è apprezzata non solo per i suoi film, ma anche per i romanzi, divenuti best seller. Dörrie è un’instancabile viaggiatrice: Il mondo nel piatto rappresenta in qualche modo la quintessenza delle esperienze raccolte nella sua vita da nomade. In questi racconti, tutti incentrati attorno al tema del cibo e della cucina, i lettori fanno il giro del mondo assieme all’autrice: si va in Giappone, Cina, Vietnam, Messico, Bhutan, negli Stati Uniti, in Spagna, Svizzera e Canada. E noi ne approfittiamo, partecipando alle sue avventure, anche culinarie, in tutta tranquillità, sfogliando queste pagine. Doris Dörrie porta a casa nostra le tavole apparecchiate del mondo intero. Gustiamoci dunque i piatti e le storie qui raccolte. Buona lettura - o meglio, buon appetito! -
Onibaba. Il mostruoso femminile nell’immaginario giapponese
Orchesse che divorano esseri umani nel cuore delle foreste, spettri femminili che terrorizzano in case diroccate, vecchie minacciose dalle orride sembianze, giovani mogli che rivelano la loro natura ferina: se la “mostruosità” femminile è presente in ogni mito, a tutte le latitudini, nell’immaginario maschile giapponese di ogni epoca acquisisce una connotazione ambigua, che affascina e che respinge. Cosa spaventa della donna, cosa minaccia? Perché è così massiccia la presenza di mostri femminili nel folclore giapponese? Questo libro vuole essere un viaggio nel mondo dei miti, delle fiabe e delle tradizioni teatrali giapponesi alla ricerca di qualche risposta, ma soprattutto di personaggi femminili inquietanti, ribelli, marginali. Mostri come noi. -
Naikan. Gratitudine, grazia e l'arte giapponese dell'autoriflessione
Ispirato alle tradizioni spirituali e psicologiche orientali, il Naikan (letteralmente “sguardo interiore” o “introspezione”) è un metodo efficace di autoriflessione per coltivare la consapevolezza di sé, la gratitudine, l’empatia e per iniziare un percorso di miglioramento della propria vita. La sua pratica si basa su tre semplici domande da affrontare, quando possibile, in un ritiro meditativo: cosa ho ricevuto da una persona? Cosa ho dato a quella persona? Quali problemi o difficoltà ho causato a quella persona? L’autore, dopo oltre trent’anni di insegnamento del Naikan, condivide la profondità della propria esperienza con saggi, parabole, poesie, citazioni ed esercizi di riflessione. Questa edizione commemora il ventesimo anniversario della prima pubblicazione dell’opera, uscita negli Stati Uniti nel 2001 ma inedita in Italia, e include nuovo materiale sulle relazioni interpersonali, un programma di pratica settimanale e un’appendice aggiornata per i professionisti della salute mentale. -
Mindfulness in 21 giorni. La sfida per imparare a vivere qui e ora
Mindfulness in 21 giorni combina il metodo alternativo e stimolante del pensiero consapevole con un programma dettagliato di meditazione della durata di tre settimane. Lungo questo cammino, l’autrice ti accompagnerà alla scoperta di te stesso e del mondo che ti circonda, dimostrando come la mindfulness sia molto più di una forma di meditazione: è uno stato mentale, una modalità dell’essere, un atteggiamento positivo che ti aiuta a raggiungere la calma interiore, a cambiare prospettiva rispetto ai problemi che ti affliggono e a vincere piccole e grandi sfide quotidiane. Giorno dopo giorno, apprenderai nuove tecniche di respirazione ed esercizi di meditazione che ti guideranno verso un approccio pratico alla vita e uno sguardo più aperto al mondo. Al termine delle tre settimane non potrai più farne a meno. -
Terra. Da bene comune a proprietà privata, da luogo di dominio a spazio di lotta
A chi appartiene la terra? È possibile rivendicarne la proprietà? La questione è da sempre materia di uno scontro di carattere etico, politico e ideologico, ma nella maggior parte dei casi sono state le armi a risolvere la contesa.rnIn questo libro, il giornalista britannico Simon Winchester affronta il tema della gestione della terra da parte dell’uomo, i modi in cui viene spartita e passata di mano, le grandi controversie legate al cambiamento climatico e alla riparazione del colonialismo.rnUno studio globale che va dal grande furto ai danni dei nativi americani alla creazione di nuove province sottratte all’acqua in Olanda, passando per la confisca delle terre in India fino alle rivendicazioni della popolazione Maori in Nuova Zelanda.rnUn’affascinante esplorazione di ciò che la proprietà della terra potrebbe realmente significare, non in termini aridamente burocratici, ma per le persone che la abitano. -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2022). Vol. 1
“Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia” è un periodico peer reviewed che pubblica i propri contenuti in full open access. Si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica. -
La radice delle cose. Interviste (1995-2020)
Il segno e la voce sono le cifre che rendono identificabile un artista. Il segno e la voce di Prisco De Vivo sono entrati a pieno titolo nelle vite di coloro che l’arte la vivono quotidianamente in quanto “addetti ai lavori” o semplici fruitori. Questo libro definisce la figura eclettica di De Vivo attraverso una raccolta delle sue numerose interviste rilasciate dal 1995 al 2020. Tra gli intervistatori ritroviamo non solo numerosi giornalisti, ma anche esponenti della cultura, che rappresentano i linguaggi e i punti di vista attraverso cui la personalità complessa dell’artista e dell’uomo è messa a nudo. In queste conversazioni si parla di arte, di tecniche e materiali, di filosofia, di religione, di poesia e società: temi importanti che propongono spunti continui per nuove riflessioni. A supporto delle interviste il volume contiene una serie di fotografie, testimonianze di scambi epistolari con esponenti del mondo dell’arte contemporanea e immagini dell’artista nel suo studio e delle sue opere. In queste pagine il lettore potrà godere anche della lettura di alcune poesie di De Vivo, che sono in stretta connessione con le sue opere pittoriche e scultoree, in un percorso che esplora i vari linguaggi dell’arte, compreso il design, per ricondurre il tutto a un unico “sentire”. La radice delle cose è un testo peculiare nel suo essere a metà tra una raccolta di interviste e un catalogo d’arte; un testo utile per scoprire il pensiero profondo che genera ogni atto creativo. -
Expressio. Rivista di linguistica, letteratura e comunicazione (2022). Vol. 6
La rivista Expressio rappresenta il punto di incontro tra diverse componenti di studi linguistici e letterari operanti all’Università degli Studi dell’Insubria. Il progetto intende applicarsi agli ambiti specifici della Linguistica, della Letteratura e della Comunicazione, intersecando gli aspetti teorici al monitoraggio delle realtà esistenti, in prospettiva sincronica e diacronica. Saranno privilegiate le riflessioni su temi precisi e circoscritti, legati anche a valenze pragmatiche. Le intersezioni fra le tre componenti, considerate nella loro sfera d’azione più ampia, costituiscono un obiettivo prioritario del progetto. -
Cartografie sociali. Rivista di sociologia e scienze umane (2022). Vol. 14: Flussi e comunità: tra rischio ambientale e governo della salute pubblica
"Cartografie Sociali"""" è una rivista di sociologia, semestrale e peer reviewed, che si colloca nel panorama delle scienze sociali contemporanee come uno spazio di riflessione aperto a diversi contributi della disciplina e luogo di divulgazione del sapere per coloro che, a vario titolo, operano nel sociale, nelle istituzioni, nell'accademia, nel mondo della politica e dell'associazionismo." -
Civitas educationis. Education, politics and culture (2022). Vol. 2
"Civitas educationis. Education, Politics and Culture"""" è una rivista internazionale peer-reviewed che promuove la riflessione e la discussione sul legame fra educazione e politica, intesa come dimensione fondamentale dell’esistenza umana. Tale legame ha caratterizzato il pensiero e le pratiche educative occidentali sin dai tempi degli antichi greci, così come testimonia il nesso paideia-polis." -
Filosofia futura (2022). Vol. 18: Etica e tecnica nell'era digitale
Testi di: Floriana Ferro, Luca Taddio, Silvia Capodivacca, Nicoletta Cusano, Floriana Ferro, Gabriele Giacomini, Jacopo Menghini, Massimo Durante, Francesco Tormen, Francesco Valagussa. -
Archivio Carlo Sini. Inventario
Il volume è una rielaborazione della tesi di laurea dell’autore e consiste nell’inventario realizzato in seguito al riordinamento dell’archivio personale del filosofo Carlo Sini (Bologna 1933), allievo di Enzo Paci, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Milano dal 1976 al 2006. L’intervento sull’archivio, reso possibile dalla generosa disponibilità del professor Sini, ha permesso di denominare correttamente le serie esistenti e di istituirne di nuove, arricchendo il fondo, originariamente costituito dalla curatrice dott.ssa Florinda Cambria, con ulteriori carte. È il caso, tra gli altri, del progetto Vita di Spinoza, che consta di oltre 500 “fogli-girasole”: grandi formati in cui una speciale alleanza di segno e disegno spezza la linearità della scrittura, aprendo alla filosofia siniana come esercizio etico. L’inventario è preceduto da una nota metodologica e da un profilo biografico di Carlo Sini che, attingendo a fonti inedite, contestualizza l’archivio entro la vita del filosofo. -
La fede e l'anatema. La crociata oscurantista di Joseph Ratzinger contro la modernità
Ai tempi del Concilio Vaticano II Joseph Ratzinger è una figura di punta della teologia progressista. Il Sessantotto rappresenta per lui uno shock: conduce, a suo dire, a “un collasso spirituale”, perché vuole “conquistare la completa libertà sessuale”. Da allora la vita di sacerdote di Joseph Ratzinger è una continua denuncia della modernità e dei suoi mali, il più grave e strutturale dei quali è il relativismo, cioè la pretesa di non riconoscere la Verità della religione cattolica. Nei suoi ventitré anni come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e poi, dal 2005 al 2013, come Papa con il nome di Benedetto XVI, Ratzinger lancia una vera e propria crociata oscurantista permanente. Il suo scopo è quello di capovolgere l’assunto seicentesco di Grozio secondo cui nelle relazioni politiche bisogna agire etsi Deus non daretur (come se Dio non ci fosse), chiedendo che la vita degli Stati e dei cittadini, credenti e non credenti, sia sottomessa all’imperativo veluti si Deus daretur (come se Dio ci fosse).