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Il militare filosofo. Obiezioni sulla religione rivolte a Padre Malebranche
"Il militare filosofo"""" è un testo fondamentale per comprendere il materialismo francese del ’700. Pubblicato anonimo nel 1767, è frutto del lavoro congiunto di Jacques-André Naigeon e del barone d’Holbach. Rappresenta la riscrittura – radicalizzata – di un manoscritto già circolante tra gli eruditi francesi, """"Difficultés sur la religion proposées au Père Malebranche"""", che solo negli anni ’70 del XX secolo si è attribuito a Robert Challe, tra i padri del deismo francese. Naigeon, poi biografo di Denis Diderot, si serve del manoscritto per divulgare i principi dell’ateismo e per condurre la sua battaglia politico-culturale contro le religioni rivelate. D’Holbach, nell’ultimo capitolo del testo, fa le prove generali per il Système de la nature, di cui Le militaire philosophe è una sorta di anticipazione. Ironico, disincantato, coraggioso, il militare che si scopre pensatore rappresenta la coscienza filosofica del secolo, pronta ormai a liberarsi da qualsiasi tutela e a rifondare interamente la società." -
L'unità individuale e il suo principio. La quinta disputazione metafisica
Il problema dell’individuazione, ossia la giustificazione della possibilità ontologica e della pensabilità logica dell’individuo, è una questione che, sebbene sia presente in nuce nella filosofia antica, assume la sua fisionomia di problema autonomo e circoscritto nello svilupparsi della Scolastica medioevale, in particolar modo dalla metà del XIII secolo in avanti. Nella quinta delle sue Disputazioni metafisiche (1597), opera capitale della filosofia moderna, Francisco Suárez propone una trattazione sistematica del problema dell’individuazione, prendendo le mosse dalle dottrine elaborate al riguardo da Tommaso d’Aquino, Giovanni Duns Scoto e Guglielmo d’Ockham. La soluzione proposta dal gesuita spagnolo, sorta di sintesi della tradizione scolastica sull’argomento, non è esente da difficoltà, come i curatori di questa prima traduzione italiana mettono bene in luce nell’introduzione. Tuttavia, le oscillazioni di Suárez sull’argomento, nonché l’acutezza delle sue osservazioni, rendono questa quinta Disputazione un classico della tradizione metafisica, mostrando al lettore la centralità che la quaestio de principio individuationis riveste nella filosofia classica. Prefazione di Antonello D'Angelo. -
La ricostruzione della filosofia
La filosofia, secondo Dewey, è un’attività di ricostruzione del conoscere e dell’agire. Il sapere occidentale, affrancandosi dalla filosofia e dalla scienza greche con la svolta sperimentale dell’età moderna, ha liberato il concetto di esperienza dall’assoggettamento morale, sociale e politico di una ragione superiore avulsa dalla pratica. Ma il metodo sperimentale deve ancora rivelare la sua portata rivoluzionaria. A ciò è dedicata l’attività di ricostruzione della filosofia. Occorre intendere l’esperienza non più nel senso puramente conoscitivo, ma in quello ben più ampio del fare e del creare, che rende la natura artefice di sé stessa e della propria finalità. In questa prospettiva, tutti i fenomeni dipendono da eventi e producono effetti la cui spiegazione non richiede l’intervento di principi di carattere superiore o metafisico. A tale processo di “democratizzazione” della natura, dovrebbe seguire un medesimo effetto radicale e democratizzante delle relazioni umane. -
L'insurrezione immaginaria. Valerio Evangelisti autore, militante e teorico della paraletteratura
Il libro raccoglie contributi dedicati all’opera di Valerio Evangelisti da diversi redattori di “Carmilla on line” e dallo studioso che finora si è maggiormente occupato dei suoi scritti. Saggi che, spaziando dalla fiction alla saggistica, cercano di approfondirne e rivelarne sfaccettature inedite e complessità inaspettate: dai romanzi del ciclo di Eymerich ai testi scritti per “Carmilla” o altre testate, passando per il suo amore per la fantascienza, i romanzi d’avventura, il noir e gli infiniti eroici “perdenti” della lotta di classe. Sottolineandone l’ironia e la partecipazione ai moti di cambiamento del presente che egli sapeva proiettare in altre epoche, passate e future, per rifondare un immaginario non colonizzato dalla società del capitale. Un’opera che non vuole essere definitiva, ma costituire l’inizio di una nuova stagione di ricerche, suggerendo possibili tracce di indagine e di lettura, utili per gli studi che ancora verranno. -
Il giornalismo nell'era della disinformazione
L'ascesa delle tecnologie digitali e dei social network, così come i loro effetti sui processi di produzione, ricerca e fruizione di informazioni non sono più una prospettiva riguardante il futuro del giornalismo: i fenomeni sono già in atto, con tutti i risvolti problematici connessi agli entusiasmi tecnologici e alla diffusa assenza di regole nel far west della rete. La pervasività dei social nell'esperienza quotidiana dell'onlife e la significatività dei dati nelle pratiche di newsmaking hanno aperto nuove possibilità per l'accesso e per la diffusione delle notizie, dando, però, spazio a un mix problematico di contenuti totalmente (o parzialmente) falsi o errati. Nel volume studiosi italiani, americani, spagnoli e francesi di discipline differenti e professionisti dell'informazione propongono ipotesi interpretative sulle criticità contemporanee del giornalismo, che si palesano come sfide anche per gli attori istituzionali e politici. -
Lavoro e libertà?
Il lavoro resta centrale nella vita degli individui e delle società. È un’esperienza umana in cui si affrontano e producono dinamiche contraddittorie e conflittuali: autonomia e dominio, soggettivazione e assoggettamento, appropriazione e alienazione, realizzazione e perdita di sé. Non limitandosi alla denuncia del recupero della promessa di libertà individuale e collettiva da parte dell’ideologia neoliberale e alla critica del lavoro come esperienza esclusivamente patogena, questo libro esplora le articolazioni oggi dominanti tra lavoro e libertà. Incrociando la riflessione teorica e storica con l’analisi di situazioni precise, esamina in cosa le forme attuali di lavoro autorizzino o, al contrario, impediscano l’autonomia e la potenza d’agire, producano emancipazione o servitù volontaria. Esistono oggi delle alternative possibili, se non addirittura delle utopie concrete, che stravolgono i rapporti di dominio e dipendenza? Su iniziativa del collettivo internazionale e interdisciplinare ArTLib, alcuni tra i migliori specialisti sul tema sono stati invitati a partecipare a questo dibattito sul lavoro e il suo futuro, con lo scopo di ravvivare le speranze di liberazione che questa attività può ancora alimentare nel XXI secolo. -
Storia dei crimini monetari
Il titolo originale di questo pamphlet è Barbara Villiers. A History of Monetary Crimes; Barbara Villiers (1640-1709) era l’amante di Carlo II Stuart a cui il sovrano concesse le rendite del signoraggio della moneta, segnando così per la prima volta il passaggio ufficiale della sovranità monetaria dal potere politico alle mani private, che diventarono presto quelle degli usurai. Affrontando il tema di cosa sia il denaro, di come esso venga creato e di come ne debba essere regolamentata la quantità e la distribuzione, Del Mar descrive come i privilegi della coniazione, da sempre prerogativa di chi detiene il potere politico, furono assoggettati a un raggiro ordito da miliardari, orafi, banchieri e commercianti. Tale imbroglio venne esplicitamente approvato dal potere legislativo, che, nel corso negli anni, legalizzò l’esproprio della sovranità monetaria consegnandola agli speculatori. -
Balcani in fiamme. Storia militare della guerra russo-turca (1877-1878)
Nella storiografia occidentale, la guerra russo-turca del 1877-1878 viene liquidata come un’appendice della crisi balcanica. Lo studio di Francesco Dei intende smontare questa falsa costruzione, restituendo all’evento la sua corretta portata, quella di ultimo, grande conflitto tra due potenze europee prima dello scoppio della Grande guerra. Più di mezzo milione di soldati si scontrarono su entrambe le sponde del Mar Nero (europea e asiatica) in un orizzonte di profondo mutamento dell’arte militare, affermando in maniera ancor più convincente dell’esperienza della guerra civile americana (1861-1865) e della guerra franco-prussiana (1870-1871) il connubio tra trinceramento, fortificazioni e moderne armi a retrocarica. La questione balcanica, più di ogni altra, mise a nudo tutti i limiti della diplomazia nell’affrontare il tema della crisi d’Oriente e rappresenta la triste dimostrazione “clausewitziana” che la guerra non è altro che la sua naturale prosecuzione. Lo stesso accordo di pace, che doveva mettere termine alle problematiche dell’area, si rivelò in realtà una miccia che continuò a bruciare inesorabilmente fino alla vigilia della Prima guerra mondiale. -
Guy Debord. Un complotto permanente contro il mondo intero
“Un complotto permanente contro il mondo intero” era la definizione che Guy Debord (1931-1994) aveva dato alle edizioni Champ Libre che lo pubblicavano. Fondatore dell’Internazionale situazionista, autore della Società dello spettacolo, inventore di tecniche artistiche come il détournement o la psicogeografia, nel corso della sua vita Debord ha fatto di tutto per dispiacere ai suoi contemporanei, eppure, dopo la sua morte, è stato trasformato in un’icona. In questa raccolta di saggi, Anselm Jappe, autore nel 1993 della prima monografia consacrata a Debord, si propone di salvare il radicalismo della critica che l’autore francese oppose alla società capitalista. Esaminando la fine dell’arte e della politica, la lettura di Marx, l’analisi del rapporto tra tempo e storia, i parallelismi possibili (oppure no) con Theodor Adorno, Hannah Arendt e Jean Baudrillard, Jappe ci fa riscoprire l’estrema attualità di questo originale filosofo contemporaneo. -
La mala TV. La decadenza di un medium da salvare
È nato prima il cattivo gusto o la tv spazzatura? La qualità ha perso terreno nei confronti della quantità, la televisione si è adattata a un popolo di teleutenti che mediamente ha studiato poco ed è distribuito fra ottomila comuni, quindi è sostanzialmente un pubblico di provincia. È un periodo storico in cui i giovani, che hanno sempre vissuto alla ricerca di miti, si accontentano di quello che trovano. Cosa può fare la televisione, in finto antagonismo con i social, se non inseguire i gusti? O, ancora meglio, indirizzarli? Se riesco a condizionarti e a farti piacere quello che ti offro, a farti identificare col mostro che ho costruito per te, divento il tuo padrone. Signori, volete un mito? E noi ve lo diamo, poco importa se dura lo spazio di un attimo, poi ne abbiamo già pronto un altro. Se gli italiani si stanno disinnamorando della televisione generalista non è colpa soltanto delle piattaforme streaming, ma di questo declino qualitativo. Il trash inquina ovunque, estendendosi dalla tv ai social. Il servizio pubblico, poi, continua a essere pilotato e contaminato dalla “mala politica”. Una disinfestazione etica è quindi un dovere, nell’interesse di tutti ma, soprattutto, delle nuove generazioni. -
I canti di Inanna regina del cielo e della terra. Miti e poesie della dea sumera
Questo libro raccoglie i miti della divinità sumera Inanna, Regina del Cielo e della Terra. I canti, ritrovati su tavolette d’argilla risalenti a circa 4000 anni fa, sono stati tradotti dal cuneiforme, la prima scrittura codificata di cui abbiamo conoscenza. Prima di Gilgameš, Ulisse, Enea e Dante, la più antica discesa negli inferi di cui abbiamo registrazione è stata compiuta da una donna, Inanna. È lei che per prima affronta la catabasi iniziatica, guidandoci alle sette porte del mondo infero. Nella cultura sumera la conoscenza è contenuta nei me, concrezioni delle qualità della sapienza stessa; questi codici sono custoditi da Enki, il Dio della Saggezza. Inanna li sottrae con l’astuzia a Enki, portando in dono la conoscenza al popolo di Uruk. I canti di Inanna sono la testimonianza del passaggio culturale e politico da culti agresti a culti pastorali, da religioni legate alle divinità femminili al nuovo patriarcato che si andava affermando spiritualmente e politicamente. In questi miti la potente forza cosmica, intellettiva e sessuale delle grandi dee del passato non è stata ancora del tutto asservita alle istituzioni religiose pastorali, si tratta perciò di una testimonianza unica e preziosissima. In quanto mito vivo I canti di Inanna ci ispirano e ci mettono in guardia, fornendoci una genealogia mitografica che può diventare una straordinaria forma di impoteramento femminista. -
L'apprendista terapeuta. Ediz. ampliata
L’apprendista terapeuta è un importante strumento di lavoro per la formazione di psicoanalisti e psicoterapeuti, in particolare quelli che operano nei Servizi pubblici. Senza assumere gli stilemi di un manuale o di un trattato, Pellizzari illustra, a chi si accinge a praticare la psicoterapia, una disposizione, un atteggiamento emotivo, un modo di mettersi in relazione che sono caratteristici di questo “mestiere”. Concependo la psicoanalisi non come una religione che deve difendere la purezza delle sue procedure e dei suoi dogmi, ma come un metodo la cui fecondità è ancora da esplorare, l’apprendista terapeuta trova una rinnovata pratica psicoanalitica rivolta all’ampia utenza che viene oggi accolta nelle istituzioni (asili, orfanotrofi, ospedali psichiatrici, carceri, comunità educative e terapeutiche). Pellizzari mostra quanto oggi la psicoanalisi possa trovare nuova vitalità, abbandonando le ansie di validazione e di confronto con le altre scienze, e recuperando quell’“artigianato terapeutico” stimolato dalle necessità sociali del territorio, sotto la spinta dei grandi cambiamenti nella cultura e nelle abitudini delle persone. -
Verso una clinica e una metapsicologia allargate
Le dieci storie cliniche presenti in questo volume costituiscono la testimonianza di una ricerca incessante sul campo analitico con bambini, adolescenti e adulti, portata avanti per circa trent’anni. Il loro racconto dettagliato, da un lato, rivela il potere euristico della metapsicologia e la sua diretta influenza sulla clinica e sulla teoria della tecnica; dall’altro, evidenzia i ponti tra psicoanalisi, letteratura, mitologia ed etimologia, che aiutano a chiarire le opacità e i labirinti della vita psichica inconscia, non solo di un singolo individuo, ma anche dei popoli e della stessa cultura. In quest’ultima opera Kancyper ripercorre i temi centrali della sua riflessione: il complesso fraterno e le sue connessioni col narcisismo e il complesso edipico; l’adolescenza come momento privilegiato di risignificazione e riordinamento delle identificazioni; l’amicizia come un asse clinico significativo nel processo analitico. -
Freud. L'inconscio come opposto (1892-1905)
Il saggio di Mario Perniola è una tra le più originali introduzioni filosofiche al pensiero di Freud scritte finora in lingua italiana. Prodotto a metà degli anni Settanta, faceva parte di un progetto editoriale più vasto, del quale alcuni contenuti erano rimasti fino a oggi inediti. Il pensiero di Perniola ha sempre ruotato attorno alla ricerca di una relazione tra gli opposti che andasse oltre, e in maniera eccessiva, il semplice concetto di polarità variamente declinato dalla tradizione metafisica occidentale. L’autore sembra aver trovato, soprattutto nel pensiero di Freud, questa relazione. Emerso dalle carte coeve dell’autore, ricco di lucide riflessioni e di brillanti intuizioni di natura letteraria e politica, questo scritto sembra resistere magicamente allo scorrere del tempo, nella sua “inattuale” e antica arguzia del pensiero, e pare risentire dello spirito e dell’influsso creativo che permeava quel periodo, di cui siamo oggi eredi e debitori. -
Ipnosi e cervello sociale. Neuroscienze e filosofia politica
L’ipnosi è un fenomeno noto alla comunità medica e psicologica da oltre duecento anni, eppure la sua natura rimane sfuggente. Significative domande su tale esperienza non hanno ancora ricevuto risposte soddisfacenti. Che cos’è l’ipnosi? Come mai una buona parte degli esseri umani ne è suscettibile? Quali sono i principali processi psicologici coinvolti? Franco Fabbro prova a rispondere a questi interrogativi affrontando alcuni grandi temi collegati al fenomeno ipnotico, come la natura eminentemente sociale del cervello degli ominidi, le caratteristiche cognitive degli esseri umani e l’organizzazione degli stati dinamici interni al cervello. Sulla scia degli studi svolti da Gustave Le Bon e successivamente da Sigmund Freud e Georges Bataille, Fabbro indaga l’ipnosi e i fenomeni di trance a essa associati secondo una prospettiva neuroscientifica in grado di indicare risvolti pratici importanti per i contesti sociali e politici. La delega delle decisioni, l’adesione incondizionata all’autorità e la riduzione del pensiero critico sono effetti tipici della condizione di trance ipnotica e possono avere implicazioni negative per la società. Un simile atteggiamento di cessione delle responsabilità si è dato durante il fascismo e il nazismo, quando la propaganda e la gestione dell’opinione pubblica sono state sfruttate per indurre una condizione di ipnosi collettiva delle masse. Che fare per riuscire a resistere alle influenze sociali e politiche indesiderate? Restare vigili, coltivare il pensiero critico e cercare di migliorare se stessi attraverso percorsi di consapevolezza. -
L'anarchia in 100 canti
L’anarchia è, forse, l’unico movimento politico che può essere interamente cantato. Il più calunniato e il più puro fra i movimenti rivoluzionari, l’anarchia sta all’origine del socialismo, e ancora oggi alimenta gli incubi di alcuni e le speranze di altri. Nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, questo movimento si diffonde in Italia e nel mondo fra masse di operai, braccianti, artigiani, entusiasmando gli artisti come gli analfabeti. La sua diffusione è capillare anche grazie alle canzoni. I canti che sostengono l’anarchia nei periodi più bui, diffondendosi persino fra comunisti e socialisti, stanno alla base di tutto il canto sociale contemporaneo: si pensi a Fabrizio De André, a Léo Ferré, a Francesco Guccini, ai Sex Pistols. Questo libro è la prima grande ricognizione storica del canto libertario dalle sue origini al presente. Un racconto, e allo stesso tempo una vasta antologia, che accosta le storie e i versi di individualisti e organizzatori, di attentatori tenebrosi e avvocati libertari, di pedagoghi catalani e cavapietre carrarini, di tutti i cavalieri erranti di un ideale che per oltre sessant’anni (1870- 1936) fu il principale terrore dei potenti e la più grande speranza degli oppressi. -
Sentieri di sabbia e ghiaccio. Nelle terre estreme d'Europa
Avreste mai pensato di imbattervi nella tundra artica in Scozia, di passeggiare all’ombra della foresta vergine in Polonia e in Bielorussia, di traversare steppe erbose sferzate da venti selvaggi in Ungheria o di esplorare canyon rocciosi del deserto in Spagna? In ""Sentieri di sabbia e ghiaccio"""" l’acclamato scrittore di viaggi Nick Hunt ci guida attraverso le terre più insolite d’Europa, terre estreme che a un primo sguardo appaiono fuori posto. Più simili a exclavi dell’Africa, dell’Asia, dei poli o del Nord America, questi improbabili paesaggi rendono il nostro civilizzato continente più misterioso, esotico e ricco di segreti ancora da svelare. A fronte del rapido deterioramento climatico di deserti, steppe e foreste e all’inarrestabile fusione dei ghiacciai di tutto il mondo, questo libro rivela habitat stravaganti che sopravvivono nel nostro “giardino di casa”, insieme alla loro ricca fauna selvatica: renne, bisonti, stambecchi, lupi e mandrie di cavalli selvatici. Con una sublime scrittura di viaggio, Hunt segue un cammino sorprendente e ispirante, informato e letterario, attraverso paesaggi che stentiamo a credere esistano alle nostre latitudini, dimostrandoci che lo straordinario è molto più vicino di quanto immaginiamo."" -
Civitas educationis. Education, politics and culture (2022). Vol. 1
Conflitto e violenza tra immaginario e realtà. Coltivare impegno e speranza per non abbandonarsi all’inquietudine di una democrazia in bilico -
Il dramaturg in Italia. Un’anomalia storica tra Europa e Stati Uniti
Il volume si propone un’indagine storico-critica della figura del dramaturg, “sconosciuto” teatrale per antonomasia: nato nel Settecento tedesco, cresciuto nella Germania Est grazie a Bertolt Brecht, approdato nel mondo anglofono con modalità innovative. Obiettivo di tale analisi è quello di giungere a una panoramica approfondita e consapevole, anche e soprattutto in chiave comparatistica, della “sotterranea” gestazione del ruolo in un’Italia che non lo ha ancora accolto pienamente. Rintracciati degli almeno ideali precursori in artisti ottocenteschi, quali Gustavo Modena e Arrigo Boito, la trattazione prosegue nel nostro Novecento (con Gerardo Guerrieri, Edoardo Sanguineti e altri) prima di immergere le mani nella contemporaneità, tentando di individuarne – col supporto di alcune interviste – alcune delle “coordinate dramaturgiche” più significative. -
Dialoghi danteschi/Dante-dialoge
I Dialoghi danteschi/Dante-Dialoge, svoltisi in lingua italiana e tedesca presso l’Accademia di Merano (BZ) nel corso della prima metà del 2021, si prefiggevano la finalità di arricchire la nostra comprensione della Commedia per il tramite di dialoghi tra esperti di letteratura. Ognuno dei dodici appuntamenti si concentrava su un personaggio incontrato da Dante durante il suo viaggio ultraterreno, nell’Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso. Nell’anno della commemorazione del settimo centenario della scomparsa del poeta, ai Dialoghi meranesi è riuscito il compito di fornire un contributo significativo alla lectura perennis del capolavoro della letteratura italiana. Qui si presentano rielaborazioni dei testi di alcune delle conferenze tenute nell’ambito dell’iniziativa scientifica, con diverse novità sia sulle fonti antiche e medievali del poema sia sulla fortuna novecentesca delle terzine dantesche.