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Lex informatica
La Lex informatica, nodo centrale attorno al quale si articola l'intera struttura di questo saggio, è un'espressione che si riferisce alle scelte tecniche che impongono dei comportamenti agli utenti del web. Invero, nel caso delle tecnologie informatiche, la relazione tra attori, azioni e diritto si dispiegherebbe attraverso logiche bottom-up, aggregative e comunitarie tipiche del web: leggerezza dei vincoli, legami orizzontali tra le persone, dimensione paritaria, lotta per l'abolizione del Digital divide. La dislocazione spaziale non territoriale della comunicazione digitale trasforma la società in un modello organizzativo che presenta la forma di una rete globale. In contrapposizione con questa potenzialità inclusiva, aperta e interattiva della rete Internet, emerge l'altra faccia dell'era dell'informazione caratterizzata da una lotta per il dominio della Rete, attuata attraverso la gestione e il controllo di Internet da parte di una ""corporate governance multi-stakeholder"""", diretta da un network delle multinazionali della comunicazione informatica e telematica. La Rete diventa a un tempo centralizzata e decentrata, si adatta e si ripolarizza in una variazione infinita, eludendo il territorio, strutturando confinamenti immateriali dello """"spazio globale"""" e producendo una """"nube tossica normativa"""", implementata da un'architettura tecnologica (TCP/IP, DNS, PICS) di filtraggio, etichettatura e valutazione dei contenuti web."" -
Al tramonto di un impero
Il 13 ottobre del 1815 Gioacchino Murat viene fucilato nel castello di Pizzo in Calabria, dopo un disperato tentativo di riconquistare il trono di Napoli. Su quel trono Gioacchino si è seduto nel momento in cui Napoleone è nel punto più alto della sua parabola e da quel trono egli accompagna il progressivo declino e il tramonto del suo Impero, comprendendo sempre più acutamente quanto l'egemonia imposta da Napoleone all'Europa fosse - anche per chi voleva essergli il più leale sostegno - la ragione profonda della catastrofe che si annunciava. Di quel tramonto, visto e vissuto da Napoli, questo libro offre oggi una suggestiva ricostruzione, sulla base di un ricchissimo materiale documentario in larga parte inedito. Murat non vi appare - come troppo spesso si è insistito a credere - il traditore dell'uomo che lo aveva fatto re e neppure il coraggioso uomo d'arme privo di ogni capacità politica. A distanza di duecento anni quella fine, tragica e gloriosa al tempo stesso appare, piuttosto, la naturale conclusione della vita di un uomo che come pochi seppe capire e si trovò ad interpretare le contraddizioni del mondo napoleonico e a intuirne - nel suo disegno dell'Italia unita - lo straordinario modello ideale e politico che vi avrebbero scorto le generazioni successive. -
Collegialità e maggioranza nelle società di persone
Prefazione di Massimo Miola. -
La pesca delle spugne nel Mediterraneo (1900-1939). Produzione, commercio, mercati e legislazione
I principali banchi e algamenti spugniferi erano presenti in Tripolitania, a Tripoli e a Ferua, Homs e Misurata, e in Cirenaica, nel golfo di Bomba e a sud del golfo della Gran Sirte. Spugne di buona qualità ma limitate si pescavano nelle isole ""privilegiate e della penuria"""" (Kalymnos, Simi, Halki, Kastellorizo) del Dodecaneso, occupate dagli italiani dal 1912, i cui pescatori si spingevano nelle acque africane e, in particolare, della Tripolitania e Cirenaica, conquistate dall'Italia tra settembre 1911 e l'estate del 1913. Banchi di spugne sfruttati erano presenti tra Lampedusa, Pantelleria, Lampione, il mar Jonio, in Dalmazia, mentre erano produttivi nelle vicinanze delle coste tunisine, verso il golfo di Gabes e le secche di Kerkennah."" -
Death of contract? La giurisprudenza come storia
A quaranta anni di distanza dal provocatorio saggio di Grant Gilmore, ""The Death of Contract"""", alcuni tra i più autorevoli giuristi - storici e vigentisti, insieme - si incontrano per discutere e fare il punto in tema di contratti. Il dialogo che si sviluppa, ognuno con la sua esperienza, con la sua specifica voce, è intenso e senza preclusioni. Attiene, in particolare, un «ambito» ove specificamente si realizza l'interazione tra teoria e prassi. In uno scenario - ieri come oggi - in rapido mutamento, l'istituto convenzionale viene esso stesso proposto «in movimento»: un segno inequivoco di costante e rinnovata vitalità."" -
I sistemi di protezione dell'acquirente
L'opera tenta di conciliare le esigenze didattiche con quelle speculative. Lo studio dei principi a fondamento delle azioni a protezione degli interessi dell'acquirente postula la comprensione di alcuni principi generali. A questo scopo è destinato il primo capitolo nel quale vengono approfonditi temi peculiari alle istituzioni di diritto civile. I capitoli successivi conducono il lettore a confrontarsi con i problemi teorici sottesi alla vendita di cosa altrui, alla garanzia per evizione, ed alla garanzia per difformità del bene compravenduto, mostrando le conseguenze applicative della tesi di volta in volta indicata come preferibile. L'analisi include anche il contratto preliminare, colto nelle sue ben distinte configurazioni, ora quale Vorvertrag, ora quale vera e propria vendita stipulata in deroga al principio consensualistico. Il volume si chiude soffermandosi sull'inesatto adempimento, proponendone una ricostruzione coerente con la teoria generale delle obbligazioni. -
La transazione «mista»
La ricerca si propone di approfondire i profili funzionali, strutturali e di disciplina concernenti la figura della transazione c.d. mista, contemplata dalla disposizione dell'art. 1965, comma 2, c.c., in relazione alla possibile incidenza del negozio transattivo su rapporti non litigiosi, e all'astratta riconducibilità delle prestazioni transattive in schemi di altri contratti nominati. L'indagine muove dalla individuazione della fattispecie e dei suoi effetti, volgendo all'analisi, in prospettiva critica, delle ipotesi ricostruttive della commistione di cause e del collegamento negoziale. Ribadita l'esigenza di affrancare l'osservazione del fenomeno transattivo dall'influsso dogmatico delle concezioni c.dd. dichiarative, si prospetta il superamento delle tendenze dottrinali volte ad accreditare configurazioni strutturali ""anomale"""" della figura oggetto di studio, per lo più condizionate dalla ritenuta necessità di sottrarre il regolamento dei rapporti incontroversi al divieto di risoluzione di cui all'art. 1976 c.c. Ma al superamento di tale limite - e, più in generale, alla soluzione dei problemi di disciplina della transazione c.d. mista - può pervenirsi, di là dalla tecnica della sussunzione, mediante adeguati approcci ermeneutici e la ricerca di corretti criteri di individuazione normativa, fondati sull'analisi funzionale del concreto assetto d'interessi."" -
L'impossibilità sopravvenuta nel diritto del lavoro
Lo studio muove dall'inquadramento generale dell'impossibilità sopravvenuta della prestazione e ne analizza le conseguenze nell'ambito dei rapporti di lavoro, sia dal punto di vista del lavoratore che del datore di lavoro. Relativamente alla prima ipotesi vengono approfonditi in particolare i rapporti tra impossibilità della prestazione e licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Nel caso dell'impossibilità ricadente nella sfera datoriale si evidenzia la presenza di interventi normativi spesso emanati per risolvere problemi contingenti e pertanto privi di portata generale, col conseguente rischio di una disciplina disomogenea che non facilita gli operatori economici. -
La toxic tort litigation
Fin dagli anni ottanta del secolo scorso, la toxic tort litigation è venuta emergendo negli Stati Uniti come una massa di controversie scaturenti dall'esposizione dell'attore a una sostanza tossica. Si tratta di una litigation che, per la quantità delle liti e dei soggetti coinvolti, nonché per la qualità degli interessi in gioco, ha inciso profondamente sui connotati del diritto statunitense, sia sostanziale che processuale, finendo col mutarne regole e prassi su plurimi fronti. -
Profili applicativi della ragionevolezza nel diritto civile
Attraverso alcuni casi e figure sintomatiche si propone di dimostrare che la ragionevolezza, di là dai significati assunti volta per volta nelle singole disposizioni legislative, è un criterio ermeneutico da storicizzare e da non confondere o sovrapporre alle mere clausole generali. Essa, infatti, da un lato, non è estranea all'attribuzione di contenuti a una clausola generale, nel senso che è uno strumento di oggettivazione delle clausole generali e di riduzione dei rischi di arbitrio o di abusi dell'interprete; dall'altro, non può essere ignorata nell'interpretazione sistematica di ogni normativa e nel bilanciamento dei princípi, quale strumento implicito nell'applicazione del diritto e, ad un tempo, essenziale per ovviare agli eccessi della razionalità e della sola logica. -
Cyberspazio e sussidiarietà
Il Cyberspazio si caratterizza per una connotazione ""a-spaziale"""" ed """"a-temporale"""" che non permette a nessuna normativa statuale di assicurarne una regolamentazione dotata di effettività. Per contro, le regole """"tecniche"""" derivanti dalla configurazione """"architettonica"""" del web sono in grado di disciplinare le condotte degli utenti con criterio di uniformità consentendo determinate azioni ed inibendone altre in via preventiva. È possibile che siffatte regole operino in senso concorrente con la normativa statuale ovvero autonomamente. Emerge, quindi, il problema di dover stabilire se esse siano dotate o meno del crisma della """"giuridicità"""", così da ritenersi vincolanti erga omnes alla stregua di una norma d'origine statuale. Al quesito può darsi una risposta affermativa - quanto meno nel nostro sistema nazionale - alla luce del principio di sussidiarietà orizzontale, reso operativo dalla ricorrenza di un interesse generale alla regolamentazione del cyberspazio."" -
Poteri indipendenti e rapporti civili
Il volume - con l'ausilio dell'argomento comparatistico con il sistema tedesco e con i formanti europei - analizza l'attività delle Autorità amministrative indipendenti in ragione del riflesso sull'attività dei privati. Muovendo dal profilo funzionale, l'indagine mette a fuoco la vocazione solidaristica e personalistica dell'agire delle Autorità, proteso a garantire non soltanto il corretto gioco della concorrenza ma anche la giustizia contrattuale. Da qui l'esigenza di ricondurre al quadro costituzionale i loro molteplici e proteiformi poteri, sia quelli normativi sia quelli sostanzialmente giurisdizionali. -
Le online dispute resolution (ODR)
Il volume approfondisce taluni profili delle ODR, che presentano particolare interesse per lo studioso, e che possono aiutarlo a comprendere i problemi che emergono dall'incontro dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie con la rete telematica, e cioè le questioni che le tecnologie della rete pongono al mondo delle ADR, nella consapevolezza che le ODR rappresentano una implicazione necessaria ed inevitabile dello sviluppo del commercio elettronico. -
La giustizia alternativa nel commercio elettronico
Nel contribuire a stimolare lo sviluppo di un mercato più accessibile alle masse, l'avanzamento delle tecniche di negoziazione telematica si accompagna a un sensibile aumento della litigiosità. Di contro, i costi elevati e le farraginosità della giustizia statale, poco adeguata alla risoluzione di controversie dal valore economico ridotto, inducono a ricercare soluzioni alternative. Si autoalimenta la suggestione di poter replicare i vantaggi del metodo ADR ricreandone le dinamiche nell'ambiente virtuale, luogo di progressiva implementazione e potenziamento dei mezzi di comunicazione e di trattamento delle informazioni. Da qui l'idea di meccanismi di risoluzione funzionanti interamente online, con semplicità di sviluppo tale da renderli, in fatto, idonei a rassicurare l'utente medio e favorire l'affidamento nel commercio elettronico. Tuttavia, è controverso se le procedure di giustizia telematica finora congegnate rappresentino davvero un'utile via di fuga dalle strettoie di processi lenti, costosi e fuori dal diretto controllo delle parti. Dubbio è che si prestino a realizzare la giustizia del caso concreto e aggirare le difficoltà della costruzione della regola applicabile ai rapporti transnazionali. -
Funzione e vicende dei legati. Il legato di debito
Lo studio propone un approccio al tema della successione a titolo particolare incentrato sulla valorizzazione degli interessi concretamente rilevanti nelle singole fattispecie: emerge così la necessità di ricostruire anche la disciplina dei legati secondo la funzione che le singole attribuzioni realizzano di volta in volta. In questa prospettiva, il legato di debito, momento di peculiare intersezione della normativa successoria con quella del rapporto obbligatorio, offre l'occasione di riflettere sul ruolo che la concreta funzione svolge in termini di individuazione della disciplina applicabile. La prospettiva funzionale e la lettura procedimentale consentono di affermare che il legato in favore del creditore va trattato alla stregua di un credito nei confronti dell'eredità, quando realizza l'interesse solutorio dell'obbligazione; ricondotto al contenuto atipico del testamento, quando svolge il ruolo della mera dichiarazione ricognitiva. -
Alea tra legge e mercato
L'alea è sicuramente uno dei temi più complessi e trascurati del diritto civile. L'evoluzione del mercato, l'instabilità economica e il sorgere di nuove tipologie contrattuali fanno sì che l'aleatorietà si estenda oltre le tradizionali casistiche del contratto di assicurazione o del gioco e delle scommesse. L'opera, partendo dalla consolidata dottrina che ripartisce l'alea in giuridica ed economica, affronta il tema dalle radici, che trovano appiglio nell'articolo 1467 comma 2 c.c., per poi estendersi ai nuovi strumenti finanziari e alle nuove tipologie contrattuali. Non mancano continui riferimenti comparatistici ai sistemi di common e civil law e persino a quelli indiano e cinese. L'intento è quello di mostrare con chiarezza quanto estesi e incerti siano i confini di questa difficile tematica. -
Dittico d'arte. Achille d'Orsi e Vincenzo Gemito. Ediz. a colori
Achille d’Orsi e Vincenzo Gemito, due artisti a confronto. Le loro vite s’intrecciano attraverso lo snodarsi delle vicende che li vedono vicini sin dalla gioventù. Il loro percorso artistico li condurrà alle nuove forme del realismo; Gemito esprime nell’opera d’arte il suo disagio interiore che sconfina nella follia, d’Orsi la sua pacata e serena adesione al vero. Sullo sfondo si muovono interessanti personalità di artisti aperti alle novità che animano, alla fine dell’Ottocento, l’arte europea, in contrasto con la visione tradizionale fino ad allora trionfante. -
Rent to buy
Il volume contiene alcuni saggi che indagano, seguendo una prospettiva per così dire teorico-pratica, il contratto di rent to buy. Si tratta di un istituto, recentemente introdotto nel nostro ordinamento (art. 23, d.l. n. 133/2014, conv. nella l. n. 164/2014), di chiara matrice anglosassone, proprio di quel ""diritto civile della crisi economica"""" sviluppatosi in questi anni recenti. Il rent to buy dovrebbe, infatti, agevolare l'accesso alla proprietà privata immobiliare, favorendo i soggetti che (per mancanza di reddito adeguato, dovuto alla mancanza del lavoro o per altri motivi) si trovano in difficoltà a onorare il prezzo della vendita uno actu. Le questioni sottese alla normativa, assai complesse, sono molte e immediatamente ravvisabili: se si possa discorrere di un contratto unitario e tipico ovvero di un contratto misto, e quale sia la distinzione rispetto agli istituti domestici già utilizzati nella prassi (leasing finanziario; vendita con riserva di proprietà ; locazione con patto di vendita consecutiva alla cessazione della locazione); ancora, il problema della scomposizione dei canoni, richiesto dalla legge."" -
Il lavoro a tempo parziale tra influssi europei e ordinamento interno
L'opera analizza il contratto di lavoro a tempo parziale all'interno della cornice del diritto dell'Unione europea, soffermandosi in particolare sul ruolo che assume nella sua disciplina nazionale l'autonomia privata, sia individuale, in fase di scelta del tipo negoziale, sia collettiva, per la regolazione degli ulteriori elementi di flessibilità del contratto, a completamento o a modifica delle previsioni di legge. I continui interventi legislativi registratisi dal 2000 ad oggi dimostrano la permanente tensione tra contrattazione collettiva e autonomia individuale e la difficoltà di raggiungere un equilibrio regolativo, che valorizzi la volontarietà della scelta individuale, armonizzando la disciplina del contratto con le regole in tema di aspettative e permessi, nella prospettiva di una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. -
L'autonomia contrattuale nel prisma della sussidiarietà orizzontale
Il lavoro, effettuando un'approfondita analisi della materia, perviene a prospettare una significativa relativizzazione del ""principio della tassatività dei procedimenti legali di formazione del contratto"""" e del complementare """"canone della netta separatezza tra la fase delle trattative e quella della conclusione del contratto"""". Fissata una tale premessa astratta, si motiva, in concreto, la correttezza delle seguenti determinazioni applicative: di ritenere la vincolatività di accordi contrattuali manifestati attraverso condotte difformi da quelle prescritte dalla legge; di riconoscere la giustiziabilità di atti di autonomia irriducibili al paradigma contrattuale, anche in mancanza di un'espressa statuizione legislativa. Le suddette soluzioni operative, però, sono invocabili, soltanto ove ricorra una precisa condizione: occorre dimostrare che l'assetto d'interessi da esse comportato sia necessario per salvaguardare o promuovere un'utilità superiore garantita dai principi fondamentali o perseguita da una fonte normativa sussidiaria.""