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Lo stato delle anime
All'immutabilità di Abinei, piccolo e fossile paese avvolto da un'aura senza tempo, non sfugge neppure il numero degli abitanti, sempre uguale, da tempo inchiodato per superiore ordinamento. Le nascite paiono far fronte anche ad un succedersi di delitti tragicamente raffinati nelle modalità e per simbologia, sui quali si trova ad indagare l'imbalsamatore Efisio Marini (personaggio storico cagliaritano: 1835-1900), Dehonis, collega di lontani studi universitari, e Pescetto, capitano dell'Arma. E il cerchio si chiude, ristabilendo anche un altro tipo di ordine, non solo numerico ma tutto letterario: quello della soluzione di un'appassionante e robusta storia noir. Prefazione di Giancarlo De Cataldo. -
Dopo il divorzio
Distopia e impegno socio-politico sono due specialità che rendono unico Dopo il divorzio (1901-02) nella fluviale produzione narrativa di Grazia Deledda. Trascurato per più d'un secolo da editori e critici (anche perché nel 1920 l'autrice lo riscrisse reintitolandolo Naufraghi in porto), Dopo il divorzio è invece un romanzo che, oltre a dimostrarsi godibilissimo per energia affabulatoria, si rivela importante occasione di lettura per saggiare le vedute estetiche e ideologiche della scrittrice; attraverso la storia di un'opera già proteiforme prima della mutazione che subirà sotto nuovo titolo. È una storia che passa per tante storie di scrittura sepolte e ora riportate alla luce nella presente edizione: la prima uscita del romanzo in rivista nel 1901, la pubblicazione in volume del 1902, la ricerca di un editore americano che voglia scommetterci su, le peripezie di un nuovo ultimo capitolo con doppio finale che portano alla traduzione After the Divorce (1905). Testimoni diretti dell'appassionante avventura letteraria sono i gioielli documentali che questo volume regala: pubblicazioni dimenticate, autografi nuovamente scoperti, 22 lettere di un'inedita Corrispondenza americana. -
Voltami
Parigi, 1900: Ophelia Andersen, 22 anni, arriva dagli Stati Uniti per frequentare l'Accademia di Belle Arti e diventare una scultrice. Nel 1904 un telegramma del padre le intima di tornare a casa. La ragazza affronta la traversata nel periodo delle migrazioni europee, a contatto con la disperazione che guarda al miraggio d'oltreoceano. Il viaggio la cambia. Nel 1914 sposa il pediatra Peter Miller, scelto tra molti pretendenti per le fiumane di vene che ne attraversano la fronte. L'ossessione di Ophelia per i volti umani emerge nella sua opera di ritrattista affermata, a Boston. Nel 1917 Peter è arruolato nella Croce Rossa americana in Europa, e lei decide di seguirlo, tornando a Parigi nel pieno della Grande Guerra. Sarà forse stato un volto scomposto da volute del fumo di un sigaro a invocarla dal passato? A Parigi, Ophelia crea un Dipartimento per la cura estetica di volti sfigurati dei reduci: ""mostri"""" costretti a un isolamento sociale definitivo. Per loro costruirà maschere di rame quasi impalpabile. Ogni protesi richiederà un mese di lavoro. Ophelia ne creerà 185."" -
Sardegna come un'infanzia
"Sardegna come un’infanzia"""" nasce dalla partecipazione del giovane Vittorini a un concorso bandito dalla rivista L’Italia letteraria per il miglior resoconto di un tour sardo, appositamente organizzato nel settembre 1932. Compiuto il viaggio (anche grazie all’aiuto finanziario di Eugenio Montale), Vittorini riceve per il suo «diario» l’assegnazione del primo posto da una giuria di cui fa parte Grazia Deledda. Nel 1936 il «quaderno sardo» approda alla sua prima edizione in volume, intitolato Viaggio in Sardegna. In seguito l’autore non tralascerà di lavorare sul testo e di riproporre il libro nel 1952 con il titolo definitivo. In Sardegna come un’infanzia si ritrovano i temi e i tratti stilistici salienti che faranno di Vittorini un narratore di primo piano del Novecento. Questa edizione si avvale di un’aggiornata introduzione critica e di una nota che riassume la storia editoriale del testo; entrambe a cura di Alessandro Cadoni." -
Carta De Logu dell'Arborea
La Carta de Logu del Giudicato di Arborea è il più celebre statuto medievale in lingua sarda. Emanata dal giudice Mariano IV, conobbe tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta del Trecento una nuova stesura corretta e aggiornata – quella a noi pervenuta – per opera della giudicessa Eleonora, sua figlia. Essa è conservata da un unico manoscritto e da una serie di stampe distribuite lungo quasi 350 anni, a partire dall’incunabolo databile intorno al 1480. L’edizione della Carta de Logu data da Giovanni Lupinu, basata sul testimone manoscritto dell’opera, che conserva uno strato del documento anteriore rispetto a quello delle stampe, offre un testo controllato filologicamente, accompagnato dalla traduzione italiana a fronte, per consentire al lettore di orientarsi meglio nella comprensione della lingua sarda medievale. L’opera è completata, oltreché da un Sommario del contenuto della Carta, da un’introduzione e da note di commento del curatore. -
Gli uccelli della Sardegna
Questa guida da campo tascabile fornisce un valido contributo alla conoscenza dell'avifauna sarda; la Sardegna, infatti, rappresenta un'importante area di nidificazione, svernamento e migrazione per molte specie di uccelli. Ogni specie viene trattata singolarmente attraverso una scheda che, insieme a delle splendide immagini, contieneinformazioni su distribuzione, fenologia, identificazione, ecologia e comportamento. Completano il volume una chiara e semplice introduzione, il glossario, la bibliografia, l'indice dei nomi comuni, scientifici e in inglese, ed una sezione dedicata ai nomi in sardo. -
Greggi d'ira
«Pasquale Chessa è un pastore fra tanti di un paese barbaricino che è un po' la sommatoria di tutti i paesi barbaricini, e come tale non ha nome, pur essendo perfettamente riconoscibile. La storia del protagonista si snoda dal furto del gregge, al confino di polizia ""per misura precauzionale"""" alla disoccupazione cronica, alla rivolta. Ma è sempre storia di popolo, di tanti Pasquale Chessa dai nomi diversi e dalla sorte uguale. È la descrizione del passaggio, avvenuto a livello di storia reale, dalla disperazione, dell'accettazione fatalistica di un destino che sovrasta la sorte dell'uomo-pastore, volta a volta grandine, furto o polizia dello stato nemico, alla presa di coscienza del proprio sfruttamento e alla lotta per uscirne. In un panorama quale quello attuale il libro di Zizi è da leggere e da meditare, cosa che si può dire per poca altra narrativa isolana e, perché no, anche nazionale.» (Sergio Atzeni)"" -
La guerra di Pasca
Autunno 1943. Dopo l’Armistizio i tedeschi hanno lasciato la Sardegna, diretti in Corsica, e i comandi angloamericani ne hanno preso il controllo. Qui, nella principale città del cosiddetto Capo di Sopra, Sassari, la quindicenne Pasca bussa alla porta di casa Misuraca, una delle tre famiglie, insieme a quelle Berlinguer e Pigliaru, in cui lei, rimasta orfana, presta servizio per mantenersi e continuare a coltivare il sogno del diploma magistrale. La giovane racconta di avere appena subito uno stupro nell’ormai abbandonata caserma Ciancilla, e di aver reagito sparando al suo violentatore, un soldato statunitense. I Misuraca decidono di nascondere la ragazza per qualche giorno, attendendo l’evolversi degli eventi. Ma in casa Berlinguer e in casa Pigliaru ci s’interroga sulla sua scomparsa, e con ostinazione si mettono alla ricerca di Pasca i rampolli delle due famiglie: il comunista Enrico e il fascista Antonio, per certi versi così simili eppure così distanti per via elle rispettive convinzioni politiche. E mentre in una città spossata si prepara un violento assalto ai forni del pane, altre due indagini ufficiali cercano di far luce sul ferimento del violentatore: quella condotta da un carabiniere e l’altra da un ufficiale americano. Sulle tracce di Pasca, però, ci sono anche i servizi segreti: perché c’è chi sospetta che la ragazza possa addirittura essere pedina di un complotto per catturare il Duce. Nel centenario della nascita di Enrico Berlinguer e Antonio Pigliaru, Filigheddu fa delle due grandi figure intellettuali e politiche i personaggi di una narrazione in cui confluiscono i grandi eventi del Secondo conflitto mondiale, il romanzo di formazione, intrecci da racconto spionistico, e in cui si ritagliano un ruolo anche il futuro Presidente della Repubblica Antonio Segni e don Salvatore Capula, l’ultimo confessore di Mussolini. -
Paura e carne
Ambientato nella seconda metà dell'Ottocento, Paura e carne è un noir singolare, che alla suspense di una storia tenebrosa e pervasa di sensualità, dove si intrecciano amori malsani, vizio, avidità e inconfessabili segreti di famiglia, unisce un'attuale e profonda riflessione su un'umanità dolente, infelice e, purtroppo, anche crudele. In una città sul mare, in cui si può riconoscere Cagliari, avvengono inspiegabili delitti. La gente prova la Paura. Chi, e perché, ha ucciso e mutilato l'avvocato Giovanni Làconi? E quale filo nero collega gli omicidi che seguono la sua drammatica fine? Efisio Marini, il medico-pietrificatore di cadaveri è incaricato di imbalsamare Giovanni. Ma l'inquieto scienziato non riesce a trattenere la sua smania di comprendere le cose e i fatti sino all'origine. Così indaga a modo suo, mentre la giustizia crede di aver già individuato i colpevoli. Le tracce conducono, fra l'altro, a lucrosi narco-traffici con la sponda africana del Mediterraneo. Gli avvenimenti rivelano a Efisio, ossessionato dal progetto di eternare la materia, quanto la carne e la soddisfazione della carne possano portare a conseguenze irreparabili. -
Giovanni Tolu. Storia d'un bandito sardo narrata da lui medesimo
Una sera del novembre 1895, presso il suo studio Enrico Costa si trova davanti un vecchio che lo attende: è Giovanni Tolu, l’ex bandito, assolto nelle Assise di Frosinone nel 1882, uno dei più famosi fuorilegge di quel tempo in Sardegna, desideroso di affidargli la verità sulla sua vita e i trent’anni di latitanza. Arrestato e sottoposto a processo, Tolu era stato assolto per legittima difesa, nonostante i numerosi misfatti. Ma giunto ormai all’età di settantaquattro anni è stanco delle tante «fandonie» che circolano sul suo conto. «Ecco perché voglio narrare la mia storia, ed ecco perché lei dovrà scriverla!» Strutturando una narrazione che dà voce in prima persona al resoconto-confessione di Tolu, Enrico Costa confeziona una rocambolesca biografia e restituisce con grande sapienza uno spaccato della società sarda nella seconda metà dell’Ottocento. Il libro-verità sulla storia del bandito vedrà la luce nel 1897, ma Giovanni Tolu non riuscirà a vederlo, morto di carbonchio l’anno precedente, mentre Enrico Costa ha già consegnato il manoscritto in tipografia. -
Repertorio per mano sinistra
Non è morto Tristano Ruju: da quando è scomparso, cinque anni fa, conduce vita semiclandestina come tuttofare in una pensione di Salisburgo. È morto il Tristano talentuoso pianista cagliaritano che andava in giro per l'Europa a entusiasmare pubblico e critica con i suoi concerti. È finita una carriera in ascesa, quando perde la mano destra in un incidente stradale. Tristano fugge da Cagliari, abbandonando la moglie Greta e tutta la sua la vita precedente. Anestetizza il dolore con la routinaria esistenza nella pensione gestita da Haller e Jole: bizzarra coppia che finisce per coinvolgerlo nei suoi giochi di sottomissione erotica. E il passato ritorna quando la violoncellista Marie-Ludivine Masson, amante dei tempi cagliaritani, capita a Salisburgo e contatta Tristano riavvolgendolo in un rapporto perverso. Riusciranno i due a salvarsi sull'orlo di un abisso che pare portare all'autodistruzione? Con una sintesi tra le atmosfere mitteleuropee e quelle del Sud Sardegna, Repertorio per mano sinistra conduce il lettore in una commedia drammatica pervasa di morbosa dipendenza affettiva, con colonna sonora fra classico, contemporaneo e pop d'autore. -
Storia della Sardegna dopo l'Unità
I cinque volumi di storia della Sardegna di Girolamo Sotgiu formano il più organico contribuito storiografico sull'Isola in età contemporanea. Dopo la ristampa del primo volume (Storia della Sardegna sabauda), si propone ora una nuova edizione del secondo: Storia della Sardegna dopo l'Unità. L'autonomia è il Personaggio principe dell'opera, calato in una narrazione che va dal 1847 al 1914: dalla rinuncia all'autonomia alla presa di coscienza, da parte dell'intellettualità sarda, dell'insopprimibilità dell'autonomia stessa. Partita nel 1847 dalla propria negazione, l'autonomia attinge, sul finire del decennio giolittiano, i primi albori dell'autocoscienza che presto diventerà patrimonio collettivo dei Sardi nel crogiuolo della Grande Guerra. La prefazione di Luciano Carta mette in rilievo questa e altre trame del libro, ricostruendo l'itinerario intellettuale e biografico di Sotgiu (del docente capo-scuola come del fattivo operatore culturale) sulla linea della commossa epigrafe che Rosario Villari dettò sulla sua tomba nell'isola di Tavolara: «Alla ricerca storica e alla poesia, alla libertà, al progresso della sua terra, alla solidarietà umana ha donato la mente e il cuore». Parole che danno il senso dell'esistenza del grande studioso sardo, dalle esperienze letterarie all'attività politica e sindacale, fino al pieno e lucido esercizio del mestiere di storico. -
Sardegna nuragica. Nuova ediz.
Con questo breve testo, ricco di illustrazioni, Giovanni Lilliu ripercorre le tappe evolutive fondamentali della civiltà nuragica. Il mondo dei nuraghi - presentato nelle forme di insediamento nel territorio, nei caratteri propri dell'architettura, dell'arte, della religione, dell'economia, del comportamento sociale - si rivela quanto mai ricco, dinamico e articolato nello spazio e nel tempo. Un nitido, vivace affresco dunque, con cui il celebre archeologo rende ancora una volta omaggio al popolo che diede vita «ai grandi monumenti di pietra in un'isola di pietra». Il volume contiene, una guida ai più importanti siti archeologici dell'isola e un piccolo glossario. -
Creazioni identitarie. Arte, cinema e musica in Sardegna dal secondo dopoguerra a oggi. Studi e testimonianze
La costruzione delle identità dipende da processi articolati che individuano e valorizzano quanto è ritenuto proprio o tipico di persone, gruppi, luoghi... Questi processi, sempre selettivi e variamente fondati, si verificano anche e con forte impatto nella Sardegna contemporanea. Dal secondo dopoguerra a oggi, produzione, distribuzione e fruizione delle arti legate all'isola hanno intercettato tendenze internazionali eterogenee e divergenti. Al contempo hanno incluso o escluso nelle pratiche e nei discorsi elementi considerati endemici, autoctoni e tradizionali 'sardi'. Tali elementi hanno di conseguenza acquisito valore di marcatori simbolici, incidendo con effetti diversi nelle narrazioni identitarie e nelle definizioni dell'appartenenza culturale. Arte, cinema e musica hanno contribuito a creare icone della Sardegna e dei Sardi. Un'iconografia in cui ci si riconosce o meno, oppure si possono ravvisare caratteri percepiti come autentici e/o stereotipici. Il presente volume inquadra, analizza e documenta manifestazioni e fenomeni di questo tipo in un'ottica multidisciplinare. -
L'occhiata letale
Con ""L’occhiata letale"""", uscito nel 2004, terza puntata della serie che ha per protagonista il medico-pietrificatore Efisio Marini, Todde torna alla giovinezza del suo personaggio. Efisio ha solo diciannove anni quando si muovono i fatti raccontati nel romanzo, e il suo destino sembra già segnato da una smania di classificare gli eventi e di comprenderne le cause, anche quando costa pericolo, e dolore, un dolore senza rimedio. L’occasione è il ritrovamento in mare del cadavere squartato di un miserabile che ha pensato di custodire ingoiandolo un antico anello prezioso, trovato nella pancia di un’occhiata saporita, ma di quella fortuna s’è vantato troppo in giro… L’evento potrebbe chiudersi nella sua trama da bassifondi portuali, colorata di contrappasso, ma Efisio ne intuisce le cause lontane. Lo svelamento del più complesso intreccio di un folle disegno criminale, dai risvolti politici, acuisce il senso di un groviglio esistenziale, di un’innocenza giovanile rapita da un’ansia conoscitiva che mette quasi paura."" -
Sabbie
All’apparenza non potrebbero darsi due persone più diverse tra loro, unite solo dal fatto di percorrere avanti e indietro la stessa spiaggia, per lavoro. Ma l’apparenza, si dice, inganna: e Pape e Lu hanno tanto da condividere. Pape, nato e cresciuto in Senegal, alla nascita della sorellastra aveva deciso di fare qualcosa per sollevarla da un misero destino già segnato, e si era arruolato nelle Guardie presidenziali per darle una buona istruzione e farle poi frequentare la facoltà di Medicina. Ma Pape, ormai da anni in Italia come ambulante, non conosce o finge di non conoscere le menzogne che la ragazza gli racconta da Dakar, facendosi passare per medico mentre in realtà lavora in un fast-food. Lu, vietnamita, è diventata Lucia Enrica: cittadina italiana grazie a un’adozione internazionale. Studentessa universitaria in crisi di identità, si spaccia per cinese, convinta di saper effettuare massaggi rilassanti. I segni del tragico passato di guerra del Paese d’origine che Lu porta fin nel corpo menomato e un viaggio in Vietnam le ricordano, come una condanna, da dove viene. Cosa accadrà quando queste due esistenze si incroceranno nella spiaggia lungo cui si trascinano ogni giorno? -
Cuori leggeri
Umberto e Elisa sono due cuori in viaggio che s'incontrano in apparenza per caso sul treno da Roma a Torino. Lui attraversa l'Italia tutte le settimane per sostare soltanto qualche minuto nella stazione dove in circostanze misteriose quarant'anni prima è morta Teresa, la donna di cui era innamorato quando era un giovane operaio in fabbrica. Elisa ha appena lasciato il compagno di una vita e sta andando dalla donna di cui è innamorata. Il fortuito incontro fra i due è suggellato da un fugace bacio. La storia, spinta dai versi dei ""Fiori del male"""" di Baudelaire, rimbalza dalla vita di uno alla vita dell'altra in un susseguirsi incalzante di dubbi esistenziali e di decisioni estreme. Tutto cambia però quando Umberto riceve per vie traverse il diario intimo della sua Teresa, e scopre segreti inimmaginabili che lo condurranno nuovamente verso Elisa. Riuscirà Umberto a fare pace con il passato che cambia volto all'improvviso? Accetterà Elisa di dichiarare al mondo il suo amore per Sara? Un romanzo dalla trama sottile e poetica, che avvolge il lettore con un fil rouge baudelairiano e tiene insieme, anche se per un attimo, le fragili esistenze e i cuori leggeri dei due viaggiatori."" -
Le riforme della scuola e dei metodi didattici in Sardegna attraverso la corrispondenza Manunta-Cherubini (1826-1844)
La corrispondenza tra Antonio Manunta e Francesco Cherubini, che qui si pubblica per la prima volta, rappresenta un frammento interessante del dibattito culturale che costituì la premessa dell’istruzione elementare obbligatoria quale si realizzò poi in Italia nel periodo postunitario. Il volume può essere letto a diversi livelli: un quadro della vita intellettuale della Sardegna nella prima metà dell’Ottocento; una testimonianza della maturazione dell’identità dell’isola fra gli anni ’20 e ’40; un esempio delle relazioni che legarono la patria del canonico Manunta e in generale gli ambienti colti della Sardegna alla terraferma. Infine, il volume si presta a essere inteso come un diario intimo, e raro, di un pedagogista e insegnante sui generis. Manunta e Cherubini appartengono alla storia nazionale con agganci alla cultura europea del loro tempo. Essi, pur restando ancorati ai propri territori, danno dignità e solidità scientifica alle ricerche sulla lingua e la cultura locale nella convinzione che la formazione del capitale umano possa essere fonte di sviluppo e prosperità. -
Concerti senza orchestra
«Otto racconti belli e disturbanti»: così, sul «Corriere della Sera», Giovanni Pacchiano definirà le otto storie che compongono questo libro e che si ostinano a indagare con disarmante purezza la potenza della musica: capace di colmare i più profondi vuoti esistenziali e di rendere accettabile il degrado di un presente dominato dalla superficialità e dall’impazienza. -
Il mare
Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza è vissuto da Rosa con stupore e riluttanza. Selvaggia e insofferente, vive il contatto con la natura mediterranea in maniera assoluta e totalizzante e fatica ad abbandonare questa condizione per diventare donna. L’estate porterà nella sua vita i primi turbamenti del cuore e la rottura di una situazione familiare sentita finora come idilliaca, spezzata dalla consapevolezza che esiste il tradimento, la solitudine, l’infelicità. La vicenda, che inizia e si conclude nel corso di un’estate, si snoda fra la spiaggia e la scogliera su cui si affaccia un piccolo villaggio di mare. Rosa racconta della sua amicizia con Giorgio e di quella fra la madre e la signora Meli; dei meravigliosi Vivi e Franz: belli come dèi, liberi e nudi, spogliati dalle ipocrisie, incuranti della gente, dei pettegolezzi, immersi in una natura intatta. Simbolo di quella condizione di innocenza, tipica dell’infanzia, che siamo destinati a perdere per sempre.