Sfoglia il Catalogo ibs034
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6461-6480 di 10000 Articoli:
-
Il bambino che aveva male al cuore
Da Ackerman a Minuchin, i pionieri della terapia familiare hanno sempre messo al centro del loro lavoro l'ascolto dei bambini in difficoltà. Aperto e semplice nel suo modo di proporsi, il bambino è naturalmente il miglior aiuto per chi cerca di capire, nella rete fitta delle resistenze individuali e delle collusioni o delle complicità interpersonali, quello che veramente accade dentro la famiglia che viene in terapia. Quello che ai terapeuti della famiglia spesso è sfuggito è lo spazio che si dovrebbe dare ai racconti, ai sogni, ai desideri e alle paure del bambino che dalla sua famiglia o da parte della sua famiglia è stato allontanato e che dell'ascolto di un terapeuta ha un bisogno più personale e particolare per poter elaborare il lutto delle separazioni cui la vita lo ha costretto. È a questo tipo di mancanza che tenta di porre riparo questo testo basato sulle storie di bambini ascoltati. Gli interventi di cura capaci di dare ascolto alle storie dei bambini che vivono delle infanzie infelici sono purtroppo molto rari sia per la cecità dei politici che ignorano il diritto alla cura di questi bambini sia per la mancanza di cultura psicoterapeutica negli operatori del settore. -
InContro l’adulto maltrattante. Percorsi conoscitivi e prospettive di cambiamento
Il volume nasce da un’esigenza importante, quella di spostare l’attenzione dalla violenza come problema delle donne alla violenza come questione maschile, prendendo in considerazione quindi il soggetto che esercita la violenza stessa. Le Raccomandazioni del Consiglio D’Europa (2002) 5, invitano gli Stati membri a pianificare interventi rivolti a uomini che agiscono violenza nelle relazioni affettive, intesi come misura aggiuntiva alla sentenza di condanna, volta a prevenire futura violenza. L’Italia, in questo percorso virtuoso, sconta un ritardo scientifico, culturale e legislativo nelle azioni di intervento psicologico e riabilitativo ad indirizzo dell’uomo abusante. Da tale consapevolezza è derivata la volontà degli Autori di scrivere un testo il più possibile sintetico e “pratico”, di facile consultazione, centrato sui problemi concreti dell’intervento ad indirizzo di partner violenti, nella consapevolezza che è solo nello sviluppo di una rete competente, di azioni e di servizi, che si possono superare le tante difficoltà insite nel problema. -
Neuropersonalità. Neuropsicosomatica e carattere nell'inquadramento clinico
Ogni persona possiede gli stessi sistemi neuropsicobiologici di base: Sistemi Emotivi Primari, Sistema Nervoso Involontario, Asse dello Stress, Sistema Serotoninergico, Adrenergico e così via, ma ciascuno è caratterizzato dall’impiegare queste funzioni in maniera del tutto unica e irripetibile. Le modalità di inibizione, iperattivazione o squilibrio di questi sistemi si fissano nel funzionamento individuale, caratterizzando il singolo soggetto ovvero ciascuno accede più frequentemente ad alcuni stati interni e a specifiche modalità di funzionamento individuale. La Neuropersonalità ci permette di caratterizzare la complessa esperienza di ogni singola persona a seconda del grado di attivazione delle funzioni neuropsicobiologiche che la contraddistinguono. L’intervento clinico potrà così mirare al ribilanciamento di queste funzioni. Le conoscenze delle Neuroscienze, della Biologia dello Sviluppo, dell’Epigenetica e della Psicobiologia oggi possono essere integrate alla clinica per comprendere l’importanza imprescindibile della dimensione biologica, corporea ed emotiva nell’assessment, nella comprensione dell’identità e del carattere, a sostegno dell’efficacia dell’intervento clinico -
Prove d'orchestra. La natura musicale della psicoterapia
La psicoterapia è simile a una partitura musicale, dove i musicisti sono anche compositori. Curare significa orchestrare, cioè far danzare insieme parole, immagini, emozioni, come se fossero tracce melodiche in cerca di un’armonia, per generare nuove forme vitali. La metrica della relazione, che fonda lo sviluppo umano su basi musicali e ritmiche, diventa il cuore pulsante e creativo dell’esperienza terapeutica. Il terapeuta deve tradurre la complessità del pensiero clinico nella semplicità del gesto e della parola, in modo che nel setting possano emergere momenti di autentico contatto con il proprio mondo interiore, aperture coraggiose verso il mondo dell’altro. Deve essere in grado di stare nel processo, seguirne gli andamenti, gli imprevedibili arresti e riprese, come presupposto per coltivare una mente esteticamente orientata. Come si fondono tra loro la natura poetica e musicale della mente all’interno dell’esperienza terapeutica? L’A. si sofferma sull’importanza del costrutto di improvvisazione e propone la costruzione di uno sguardo estetico, capace di valorizzare la natura musicale della psicoterapia. -
Lo stato interessante. La gestione del setting clinico durante la gravidanza della psicologa e della psicoterapeuta
La gravidanza della terapeuta viene inserita fra le “inevitable disclosures”, quelle cioè che non possono venire nascoste o evitate e che necessitano quindi di essere esplicitate e gestite nella relazione terapeutica. Questo evento rappresenta, infatti, una tappa importante nel ciclo di vita personale della psicoterapeuta e può acquisire un valore relazionale e metaforico di grande impatto nel setting. La letteratura esistente sottolinea come i pazienti tendano a rispondere alla gravidanza della terapeuta con una riattivazione dei conflitti infantili non ancora risolti e che sono stati più significativi per il loro sviluppo relazionale. Attivazione di tematiche abbandoniche, agiti, attacchi al setting sono alcune delle questioni relazionali che emergono nel rapporto terapeutico man a mano che la pancia della terapeuta cresce. Il libro, partendo da un’analisi della letteratura esistente, presenta i risultati di un’indagine qualitativa svolta intervistando oltre 150 colleghe di differenti orientamenti teorici rispetto ai vissuti personali e transferali nel setting. Successivamente, vengono presentati diversi casi clinici, per discutere e applicare quanto presente in letteratura. -
Nessun alieno nella mia stanza
Gaia è una bambina vivace. Ama leggere e stare in compagnia dei libri e del suo gattone, Leonardo, con il quale si diverte a fare i dispetti alla signora Polli, una vecchietta arcigna che si occupa di lei quando i genitori lavorano. Ed è proprio una sera d'inverno, in cui la mamma e il papà non ci sono, che Gaia farà un'incredibile scoperta. Convinta che un alieno pericoloso stia girando nella sua stanza, la ragazzina, nell'intento di difendersi, metterà in atto una serie di buffe azioni per poi scoprire che… non c'è proprio nessun alieno! Avrà trovato, invece, un amico in più, anche se un po' speciale, con il quale poter affrontare i momenti di solitudine. Prefazione di Roberto Latella. Età di lettura: da 7 anni. -
ViceVersa: Guglielmo e il suo viaggio nel viaggio-L'Arcobaleno parlante
Questo libro si compone di due racconti legati da un potente elemento in comune: l’Arcobaleno. Il titolo ViceVersa è dettato dalla particolare impaginazione del volume, che si potrà aprire indifferentemente da entrambi i sensi, perché il messaggio che vuole portare questo progetto è racchiuso nell’importanza della fantasia, della curiosità e nell’intuito. In qualunque verso prendi il libro, e qualsiasi via possa prendere il tuo percorso di crescita (l’Esplorazione, come per Guglielmo o l’Ascolto, come per Martina), si approda sempre alla medesima meta: la Conoscenza. La scoperta dei colori, attraverso le pietre che trova Guglielmo o attraverso il gioco del silenzio in cui si avventurano Martina e i suoi amichetti nell’Arcobaleno parlante, crea un filo conduttore dei due elaborati, che hanno verosimilmente, ma non necessariamente, due target differenti. L’Arcobaleno parlante è stato ideato per i bambini, mentre Guglielmo e il suo viaggio nel viaggio è destinato anche ad un pubblico più adulto. Tuttavia, non c’è età per leggere e per sognare. -
Fare psicoterapia. Linee guida esperienziali e inquadramenti
Il libro nasce con due obiettivi. Il primo è didattico/formativo. Desideriamo comunicare ai colleghi più giovani, in crescita e sviluppo professionale, quello che riteniamo di avere imparato e capito in tanti anni, svolgendo attività professionale, formazione, supervisione, ricerca, elaborazione teorico-clinica. Il testo pone molta attenzione alla centralità dei pazienti, ognuno diverso dall’altro, ognuno con la propria specificità; alla relazione terapeutica, all’analisi del set(-ting) che si adopera. Alla necessità di tenere conto dei confinanti/interagenti: neuroscienze e realtà biologica, tenendo in considerazione il livello etnico/antropologico/familiare ecc. Con i colleghi più “maturi” ci auspichiamo di poter dialogare. Il secondo obiettivo è quello di cercare di contribuire allo sviluppo e alla qualità della psicoterapia. Disciplina, oggi, molto più consapevole che in passato ma, contemporaneamente, assai variegata, sfaccettata, diversificata: rigorosa o naif, aperta o fideistica rispetto ai modelli; con approfondita attenzione in senso terapeutico o inconsapevole ingenuo tirare avanti: legato all’interesse del professionista più che alla responsabilità della cura. -
Eco, Narciso e le figure della dipendenza amorosa
L’amore si rivela in modo fortuito, inatteso: l’altro, spuntato da un remoto recesso dell’essere, all’improvviso è davanti a noi; i suoi occhi ora ci trafiggono come il raggio di sole di Quasimodo, una folgorazione che rappresenta la svolta del nostro destino. Questo è il big bang dell’amore e anche il suo mistero: collisione fortuita di solitudini venute dal nulla da cui si sprigiona un’energia inedita. Questa è la dinamica dell’amore: fascinazione fra sconosciuti, corpi che si attraggono in forza dell’enigma che rappresentano l’uno per l’altro. È il destino dell’amore: narrativa che esaurisce la sua ispirazione nel momento in cui il possesso prende il posto della mancanza, la presenza scalza l’assenza, il pieno si sostituisce al vuoto, mentre la prossimità e la banalità del controllo rimpiazzano la distanza, la creatività e la poesia del desiderio. L’amore adulto richiede un Io forte e un cuore aperto e libero ma anche la stretta connessione tra i due. Quando l’amore perde l’Io, diviene una pura illusione romantica, una dipendenza; quando perde il cuore, l’amore si raggela e diventa narcisismo. L’amore è un demone che esige la forza dell’adulto e la vulnerabilità del bambino. -
Navigare tra le storie. Metodologie narrative, metafore e relazione educativa
Tutti noi passiamo una parte importante della nostra vita a raccontare e raccontarci storie. Siamo impegnati da piccoli con le favole, poi ci affasciniamo ai film, ai romanzi, alle fiction e oggi alle ""serie tv"""". Da dove nasce questa fame di rappresentare la nostra esistenza in forma narrativa? Tabucchi ci ricordava che senza narrazione: """"Non riusciremmo più a vivere dentro noi stessi: la vita diventerebbe un caos completo"""". Con le storie le persone si conoscono e si riconoscono nel mondo allargando i propri sguardi. Il libro si propone di riflettere sul potere della narrazione, su come possa essere valorizzata sia nella vita che in ambito educativo e si propone una pratica particolare: costruire e donare storie di fantasia alle persone, basate su caratteristiche della loro vita. La narrazione in ambito educativo non è solo una metodologia, è un paradigma, un modo di pensare e guardare l'altro, un modo di immaginare l'educazione come costruzione di mondi possibili. Se ogni essere umano è portatore di una storia la relazione educativa è in primo luogo l'incontro tra due storie: quella dell'educatore e dell'educando che ne costruiscono una terza: la storia della relazione educativa."" -
Trauma. Vulnerabilità, resilienza, crescita post-traumatica, PTSD
La vita è un susseguirsi di ""triti fatti"""", alcuni dei quali escono dallo scontato per definirsi come eventi, che portano sempre con sé qualcosa di traumatico, capace di mettere a rischio salute e benessere, ma sono anche occasione di trasformazione di tutta la trama della nostra esistenza. In linea con le proprie premesse epistemologiche, il pensiero medico ha posto primariamente in rilievo le possibili evoluzioni cliniche del trauma descrivendole in vari costrutti nosografici, fino a quello del Disturbo da Stress Post-Traumatico (DSM-5-TR, 2022). Gli AA. allargano la prospettiva a comprendere i possibili portati positivi in riferimento alle recenti ricerche sulla Crescita Post Traumatica, con ampi riferimenti alla Letteratura e al Mito. Una particolare attenzione è riservata al mito di Asclepio, così ricco di allusioni al possibile portato creativo delle esperienze traumatiche specialmente in merito alle sfide proprie di tutto l'operare medico."" -
La persona e il suo intorno: attualità e prospettive di ricerche
La persona e il suo intorno: attualità e prospettive di ricerca è l’esito del confronto tra psicoanalisti, filosofi del diritto e studiosi di scienze sociali, mossi dal comune desiderio di ricostruire il senso e la portata dei processi di personificazione. La persona è intesa come entità trascendentale ed esistenziale al tempo stesso, dispositivo di collegamento tra l’universale del concetto e il singolare del vivente, così fortemente caratterizzante un’idea-forza, il cui primato valoriale costituisce probabilmente il contributo più significativo della civilizzazione occidentale ad una cultura, quella della mondializzazione, che, per sua natura, tende ad allargarne così tanto l’estensione, al punto da svilirne, controfattualmente, l’efficacia. -
NarrAzioni. Il metodo innovativo della Drammaterapia Integrata
Con la diffusione in ambito sanitario dell’umanizzazione delle cure, la Drammaterapia Integrata si propone come un valido approccio, allo stesso tempo innovativo, in quanto introduce il concetto di narrAZIONE come espressione globale della persona, e unico, poiché è il solo metodo che utilizza le Arti Terapie in ambito clinico, a essere stato validato attraverso una rigorosa metodologia di osservazione, appositamente messa a punto. Il volume, articolato in 4 parti, esplora ogni aspetto del metodo, a partire dalle sue radici teorico-esperienziali, per poi descrivere i processi e le tecniche, fino a fornire numerosi esempi di applicazione in diversi contesti, con pazienti individuali e nei gruppi, in ambito clinico, sanitario e non. Introduce l’innovativa declinazione della Drammaterapia Integrata nel digitale e descrive una specifica metodologia di osservazione nella ricerca, effettuati con pazienti oncologici, nelle malattie reumatologiche e rare e nella procreazione medicalmente assistita. Non manca infine uno spazio, dedicato al linguaggio creativo, poetico e iconico, di chi ha sperimentato percorsi metaforici di Drammaterapia Integrata, tanto in gruppo che individualmente. -
Psicoterapia. Dialogo di due mondi
Cosa succede veramente in psicoterapia? Questa è la domanda emergente che fa esplorare la particolare relazione che si costruisce nel tempo in due mondi sconosciuti attraverso l'incontro. La psicoterapia stessa si può configurare come un laboratorio permanente di educazione al dialogo, tra mondo interno ed esterno, tra l'io e il tu dell'altro, considerando che l'Io si fa nel Tu, come ci ha insegnato Martin Buber, cioè: vivendo il Tu materno, incominciamo a vivere l'Io. Più che un manuale di psicoterapia è nato, così, un percorso, quasi iniziatico, per smitizzare, ma rendere più autentico, consapevole e attuale, l'approccio alla psicoterapia, sviluppando un indicatore dei possibili conflitti, paradossi, scelte, contraddizioni, crisi, complessità, cambiamenti, oltre che un possibile attivatore di crescita in entrambi i soggetti della coppia terapeutica, pur tra forze contrastanti. La ricerca di un metodo che possa costruire un ponte tra il dentro e il fuori delle persone, un dialogo senza fine nel tempo del passato, del presente e del futuro, quindi una ricerca che dovrebbe essere implicita in ogni psicoterapia, tra un viaggio interiore e relazionale e la sorpresa della serendipità. -
L' ispettore Fortunato
1953. L'Italia è ancora impegnata nella ripresa del dopoguerra. Le strade di Roma sono ricoperte dai sampietrini e lo sferragliare dei tram scandisce la giornata dei lavoratori. Le ragazze sognano il loro avvenire attraverso le pagine dei fotoromanzi mentre Sofia Lazzaro si sta trasformando in Sofia Loren. La TV italiana non esiste ancora. Le auto della polizia non hanno la ricetrasmittente. Sul ""bagnasciuga"""" di una spiaggia romana un'avvenente fanciulla, Wilma Montesi, viene trovata morta. Esattamente un mese dopo, una mattina di primavera, una giovane cameriera, Assia Carbone, viene trovata strangolata nel bagno della stazione dell'Acqua Acetosa. Il caso è affidato all'ispettore Fortunato che ha già svolto indagini sulla Montesi e da alcuni indizi acquisiti sospetta che fra le due vi possa essere un legame. Quello che sembrava un omicidio senza movente si rivela ben presto la conseguenza di un intrigo familiare che nell'omertà trova la sua ragion d'essere. Nella sua indagine Fortunato fa immergere il lettore nell'atmosfera degli anni '50, fra nostalgici del fascismo, case di tolleranza e intrighi politici."" -
Metaverso. L'universo umano in formato digitale
Il Metaverso è un mondo e uno spazio digitale nel quale tutti noi possiamo incontrarci e interagire in tempo reale, dove ipoteticamente tutto può essere reso possibile e realizzato al fine di migliorare la qualità della vita e delle relazioni interpersonali nel tentativo, così, di soddisfare nuove richieste e bisogni rispetto al passato. Ma il Metaverso ha davvero tutte le caratteristiche per divenire la prossima grande rivoluzione tecnologica? Perché se il Metaverso, così come ci viene presentato, potrebbe offrire nuove opportunità di crescita e sviluppo a livello tecnologico ed economico, in realtà esso si presenta soprattutto come una vera e propria rivoluzione in termini di relazioni umane e interazioni sociali, un nuovo modo di vivere noi stessi e l’altro, con codici di comunicazione innovativi ed allo stesso tempo inquietanti. Con questo libro gli autori si propongono di offrire al lettore una panoramica, il più esaustiva possibile, di questo fenomeno che in maniera più o meno consapevole, attraversa ed influenzerà la vita di ognuno di noi, nessuno escluso. -
Il segreto della foca Eufemia. Una fiaba ipnotica per affrontare ansia e paura da eventi traumatici contemporanei. Ediz. a colori
"Nel gruppo di giovani amici, era comune la sensazione di non sapere se avevano sognato a occhi aperti o se quello che era successo fosse tutto vero, ma ragionando sul fatto che in molti avevano percepito e visto le stesse cose, optarono per la seconda ipotesi"""" .... Inserendo nella storia un ipno-potamo, allievo di un famoso veterinario, che insegna l'ipnosi a Eufemia, ho voluto fare un omaggio a una collega americana, Linda Thomson, inventrice del personaggio protagonista di una serie di favole terapeutiche per bambini e, allo stesso tempo, ho voluto evidenziare per i genitori, un importante aspetto e cioè che per la pratica dell'ipnosi in senso terapeutico occorre una preparazione in ambito clinico. Età di lettura: da 4 anni." -
I nuovi adolescenti
L'adolescenza è l'età in cui lo sviluppo dell'attività mentale maggiormente vive tensioni profonde. L'obiettivo evolutivo è quello di giungere a una maturazione che realizza nel soggetto il cambiamento in adulto, sia dal punto di vista emotivo che della maturazione psico-biologica. L'adolescenza travagliata di oggi non è solo legata alla qualità delle esperienze emotive che il soggetto ha vissuto in precedenza, perché la famiglia e il contesto socio-culturale in cui vive, con la velocità delle stimolazioni, sono sottoposti a ritmi frenetici di vita, che non hanno tempo per essere integrati. Successo, potere e denaro sono i valori di questa epoca. I cambiamenti radicali della famiglia influiscono sullo sviluppo dei processi mentali dei figli. Il ruolo e la funzione dei genitori sono molto cambiati perché sono sempre più amici e non fonte di orientamento. Di conseguenza i limiti tra le generazioni sono sempre più fragili. Gli autori hanno affrontato molte delle difficoltà che caratterizzano i vissuti mentali dell’adolescenza. Dolore, confusione, incertezza, plateali contraddizioni, corpo amato o distrutto fino agli eccessi, denotano la complessità della vita mentale. -
Pennelli come bisturi. Autopsia psicologica di Edvard Munch
La fama planetaria de L’urlo, una delle opere più iconiche di sempre, per lungo tempo ha oscurato il suo creatore, celandone il travagliato percorso umano e la straordinaria avventura artistica. Alla luce dei numerosi scritti autobiografici, l’imponente produzione figurativa di Edvard Munch, fortemente autorappresentativa (in particolare nelle fasi di maggiore eclatanza clinica), testimonia la consapevolezza e l’introspezione di un’autoanalisi ante litteram. Pensiero divergente, intelligenza sintetica, interessi molteplici e sofisticati (artistici, letterari, scientifici) conferivano alle opere profondità di significato e singolare eleganza. Autentico spiritus movens, non aderì a nessun movimento, sentendosi estraneo a ciascuno di essi (pur essendone stato spesso antesignano), sempre oltre, alla ricerca di nuove piste. Il metodo dell’autopsia psicologica ha consentito di chiarire la complessa traiettoria di malattia mentale nel suo intrecciarsi con eventi traumatici personali e sociali e di avanzare interpretazioni diagnostiche inedite su una delle più significative figure dell’arte del Novecento. -
D.C.A. Ditemi come amare
Una sera d’estate, Alice è salita sul tetto di casa per fumare una sigaretta, per nascondersi allo sguardo del figlio e del padre, con il quale è tornata a convivere da un anno, subito dopo essersi separata. Nel guardare il panorama privo di una linea d’orizzonte Alice prova a ricercare a mente una linea tutta sua, quella della sua vita, ripercorrendo anno dopo anno una storia fatta di intrecci, aneddoti, vittorie e sconfitte tutte legate da un unico comun denominatore, i disturbi del comportamento alimentare. Capitolo per capitolo, Alice ripercorre la cronologia delle origini di questo malessere del quale si fatica ancora tanto a parlare, soprattutto da chi lo vive in prima persona, evidenziando come questa patologia, classificata nei testi medici come D.C.A. sia sostanzialmente la manifestazione di una difficoltà a vivere l’amore, al punto da indurla a sciogliere diversamente l’acronimo con l’espressione: Ditemi Come Amare. La protagonista narra dei propri conflitti familiari e descrive la difficoltà a rapportarsi col mondo esterno, la paura di essere violata dal mondo anziché venirne accarezzata e la difficoltà di rapportarsi all’universo maschile senza uscirne ferita.