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Incertezze interpretative e insidie del linguaggio giuridico. Rapporti con la pubblica amministrazione e codice dei contratti
La domanda di certezza del diritto aumenta in misura esponenziale rispetto all'alluvionale produzione normativa, sempre più integrata da fonti extralegislative. Come perseguire la certezza del diritto? In primis attraverso la tassatività e determinatezza della fattispecie, la cui interpretazione è mediata dal linguaggio giuridico, che resta il nucleo dell'amministrazione della Giustizia. Studiosi esperti in discipline diverse si confrontano sul tema, approfondendo anche profili concreti connessi alla responsabilità penale nell'esercizio dell'attività d'impresa. -
Temi e questioni di diritto dell'Unione Europea. Nuova ediz.
Scritti offerti a Claudia Morviducci. -
Dialogo e partecipazione nella governance dell'Unione europea
Quello del salario minimo legale è un tema obiettivamente complesso in quanto, data la sua multidisciplinarietà, viene ad investire competenze economiche, giuridiche, sociologiche, di relazioni industriali ed altre. La questione è ancora più articolata se si considera la sua dimensione sovranazionale e la circostanza che le scelte di politica legislativa interne devono necessariamente fare i conti non solo che le complessità del sistema domestico, ma anche con i vincoli dettati a livello comunitario.La crisi finanziaria iniziata nel 2008 è concisa, non casualmente, con la crescita dei tassi di povertà (anche tra i lavoratori, c.d. working poors) e con la diffusione di lavori poco protetti (anche nell’ambito di sottotipi negoziali), facendo emergere in maniera ancora più significativa le disuguaglianze (sia all’interno dei singoli Paesi che nel raffronto tra i cittadini dei diversi Stati membri dell’Unione europea, tanto più a seguito dell’ampliamento dei confini della stessa).Proprio per tali ragioni (e non solo) negli ultimi anni l’interesse delle istituzioni europee rispetto alle tematiche retributive è andato progressivamente crescendo (sia per la salvaguardia dei principi fondamentali dell’UE, sia per il timore dei rischi connessi a fenomeni di dumping sociale e salariale), essendo finanche inserite nell’agenda 2020 della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. -
Il contrasto teorico fra giudicati
Secondo una diffusa opinione della dottrina del processo civile, nel caso di conflitto fra il giudicato sulla causa dipendente e un successivo giudicato sulla causa pregiudiziale, che accerti l'inesistenza di uno dei presupposti della decisione anteriore, si avrebbe una «ingiustizia non rimovibile»: i giudicati logicamente contraddittori, ancorché vincolanti fra le medesi- me parti, sarebbero così destinati a coesistere nell'ordinamento giuridico. Questa idea, che non gode in realtà di alcun espresso riconoscimento legislativo, compromette in modo ingiustificato il valore della certezza del diritto, la cui piena realizzazione non può invero prescindere da un principio di coerenza delle decisioni. Al fine di consentirne il coordinamento a posteriori, l'autore giunge allora ad elaborare la contraria teoria del giudicato «condizionato», i cui risultati trovano un ampio riscontro nelle applicazioni della giurisprudenza. -
Casale di Altamura. A cento anni dalla Grande guerra-One hundred years from the Great War
La storia di Casale di Altamura è stata per troppo tempo dimenticata. È la storia di centinaia di soldati austro-ungarici (moltidella Legione romena) morti nel campo di prigionia durante la Prima Guerra Mondiale. I saggi contenuti in questo volume (in parte sono gli atti del Convegno internazionale tenutosi ad Altamura il 25 novembre 2018 per il centenario della fine della Grande Guerra) hanno un particolare valore scientifico e culturale. Contribuisconoinnanzitutto a colmare il vuoto di studi nella storiografia nazionale e internazionale sui luoghi concentrazionari nel Meridione d’Italia. Alcune note storiche del 1996 proprio su Casale di Altamura sono sicuramente tra i primi studi dedicati ai campi di prigionia lontani dai fronti dell’Isonzo e del Piave. C’è, però, anche un significato più ampio. La guerra vista dal Sud, infatti, ne mette ancora più in luce il senso tragico universale. Anche il fante contadino meridionale, come osserva Tommaso Fiore, è un povero «Cristo» sbattuto in trincea per uccidere un nemico che non odiava, in un conflitto di cui neppure capiva il significato. -
Favorino di Arelate. (Papiro Vaticano Greco 11). Testo critico, commentato e traduzione
Non era un argomento ‘facile’ quello assegnato, nei primi anni Sessanta del secolo scorso, da Carlo Prato, docente di Papirologia nell’uni versità di Bari, a un giovane laureando di Lettere classiche, Paolo Ostuni. Al quale fu affidato infatti l’arduo compito di editare, tradurre e commentare il EIsqÌ cpuyfjq di Favorino di Arelate, retore e philosophus, scolaro di Dione di Prusa ed esponente della Nuova Sofistica, vissuto prevalentemente a Roma in età antoniniana. Partendo dall’ispezione diretta del Papiro Vaticano Greco 11 - scoperto dalla grecista e papirologa Medea Norsa nel 1930 in Egitto e conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana - Ostuni portò a temine un lavoro di ben 325 pagine, suddiviso in introduzione (esauriente e chiara), traduzione italiana (fedele e perspicua), commento (amplissimo). Quella tesi restò allora dattiloscritta, ma ora, a distanza di molti anni, alcuni colleghi e amici, che con Paolo Ostuni hanno sempre avuto rapporti di stima sincera e di amicizia verace, hanno deciso di fargli omaggio della pubblicazione, anastatica e in copie limitate, di quella dotta dissertazione giovanile, discussa - e valutata con lode - nell’università di Bari nell’anno accademico 1963-64. -
Ordinamenti giuridici e gestione dei flussi migratori. Nuova ediz.
Le problematiche connesse alle migrazioni sono articolate e comprendono profili di carattere giuridico, etico, economico, di sicurezza nazionale ed internazionale, di rappresentazione mediatica, solo per citarne alcuni. Questo libro, che nasce dalle lezioni su ""Ordinamenti Giuridici e Flussi Migratori"""" nel corso di laurea in """"Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale"""" dell'Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT), vuol rappresentare un agile strumento di lavoro che, partendo dall'approccio giuridico, cerca di analizzare un fenomeno complesso accettando l'ausilio anche di chiavi interpretative offerte da altre discipline."" -
Asquini, Ascarelli e l'ordinamento corporativo
Indice INTRODUZIONE 1. La dottrina commercialistica e l’impatto dell’ordinamento corporativo sul sistema del diritto privato 2. I contributi di Asquini e di Ascarelli: considerazioni generali. Capitolo primoLA “LOTTA” DI ASQUINI NELLA DIFESA DEL DIRITTO COMMERCIALE 1. I contratti collettivi di lavoro e gli accordi collettivi nella prima riflessione di Asquini: una lettura “minimalista” 2. Asquini e l’unitàdel diritto commerciale: dai contratti tipo di diritto comune ai contratti ed accordi collettivi 3. Segue. Gli accordi collettivi nelle fonti sussidiarie del diritto commerciale 4. Le prime difficoltà di Asquini: la legge del 1934 sulle Corporazioni 5. Diritto commerciale e Codice di Commercio: le idee guida nel pensiero di Asquini 6. Asquini ed il nuovo processo codificatorio 7. Dal progetto di codice di commercio alla unificazione dei codici: le illusioni di Asquini Capitolo secondoASCARELLI E L’ORDINAMENTO CORPORATIVO 1. I contratti collettivi di lavoro tra legge e contratto nell’approccio originale del giovane Ascarelli 2. I rapporti di massa e la contrattazione di categoria nella prima analisi di Ascarelli 3. Intervento dello Stato nell’economia e discipline speciali: la crisi del modello ottocentesco e i compiti della dottrina 4. La prima lettura sistematica dell’ordinamento corporativo alla luce della crisi del capitalismo 5. La trasformazione del diritto commerciale nel nuovo ordine 6. L’ordinamento corporativo ed il ruolo del Consiglio delle corporazioni nella lettura ascarelliana 7. I rapporti tra diritto e politica ed i compiti degli interpreti 8. L’intervento dello Stato e la frantumazione delle discipline: il definitivo tramonto del modello ottocentesco 9. Ascarelli e la nuova politica del diritto nel quadro dell’ordinamento corporativo: la riforma delle società 10. Intermezzo: La politicizzazione della riforma dei codici e il nuovo dibattito sull’unificazione del diritto delle obbligazioni 11. L’ultimo contributo di Ascarelli sulla riforma del diritto commerciale nel segno del primato della legislazione speciale sul codice. Capitolo terzo L’UNIFICAZIONE DEI CODICI E L’ORDINAMENTO CORPORATIVO. CONSIDERAZIONI FINALI 1. Le vicende finali del processo codificatorio: le intuizioni vincenti di Ascarelli e le giravolte di Asquini a difesa del diritto commerciale 2. Il codice del 1942 nell’ordinamento corporativo 3. Considerazioni conclusive -
Territorio, formazione sociale e tutela dei diritti fondamentali. Una nuova prospettiva del diritto alla mobilità. Nuova ediz.
Capitolo PrimoTerritorio e nuova cittadinanza amministrativa 1. Il diritto alla mobilità nella nuova cittadinanza amministrativa 2. Il territorio come formazione sociale e la tutela dei diritti fondamentali 3. Città e comunità (intelligenti): profili definitori e rilevanza giuridica dei fenomeni indagati. Capitolo SecondoUna “nuova questione urbana”1. Il processo di “metropolizzazione” del territorio 2. Gli effetti negativi della urbanizzazione 3. I “moderni” sistemi di trasporto e il nuovo ruolo delle amministrazioni territoriali. Capitolo TerzoTerritorio e situazioni giuridiche attive 1. Territorio e nuove situazioni giuridiche soggettive 2. Territorio e situazioni giuridiche attive. Il trasporto come servizio pubblico 3. La libertà di circolazione4. Dalla libertà di circolazione al diritto alla mobilità. Capitolo Quarto. Territorio e situazioni giuridiche passive 1. La mobilità come new commons e il principio di solidarietà. Lo “spessore normativo” dei beni comuni 2. Il principio costituzionale di solidarietà 3. La mobilità come new commons. Capitolo Quinto. Il ruolo ultralocale delle città nel nuovo diritto alla mobilità 1. Il quadro normativo di riferimento 2. Un nuovo assetto del governo del territorio nel quadro dello sviluppo differenziato dei poteri locali 3. Il ruolo ultralocale degli enti di area vasta e la funzione di cura dello “sviluppo strategico” del territorio metropolitano, con particolare riguardo ai trasporti e alla mobilitàCapitolo SestoIl c.d. Green Deal dell’Unione europea e il dogma dello sviluppo sostenibile. Il trasporto pubblico locale in alcuni modelli “virtuosi” e la crisi del modello dell’homo oeconomicus 1. Premessa2. La mobilità urbana sostenibile e i limiti del c.d. Green Deal dell’Unione europea 3. Il dogma dello “sviluppo sostenibile”4. La mobilità sostenibile in un’ottica costituzionalmente orientata 5. Il trasporto pubblico locale in alcuni modelli “virtuosi”. I casi di Lussemburgo ed Estonia e le iniziative del Governo tedesco 6. Possibili scenari del trasporto pubblico gratuito in Italia 7. La mobilità come servizio e la crisi del modello dell’homo oeconomicus. Capitolo Settimo. Il nuovo ruolo dello Stato nella prospettiva della deglobalizzazione: verso un nuovo statuto della mobilità urbana sostenibile 1. I limiti dell’approccio deregolatorio: verso il superamento del c.d. Stato facilitatore 2. Primato della politica, intervento pubblico e “ritorno alla sovranità” dello Stato 3. Il fondamento giuridico e costituzionale del nuovo approccio alla mobilità sostenibile 4. La transizione verso una nuova civiltà urbana e la mobilità sostenibile. Capitolo Ottavo. Il diritto alla mobilità come diritto sociale fondamentale 1. Il finanziamento dei diritti sociali. Il diritto alla mobilità come valore supercostituzionale 2. La mobilità come diritto funzionale allo sviluppo della persona costituzionalizzata e all’eguaglianza sostanziale. Il ruolo dei pubblici poteri 3. Le esigenze di contenimento della spesa pubblica e gli ambiti inviolabili della dignità umana -
Nella terra dei Lobos, in Patagonia con Pietro Gori e Angelo Tommasi
Non sappiamo come fosse quel giorno del 1901, quando il vapore ""Guardia Nacional"""" della Marina Militare salpò da Buenos Aires diretto verso sud, verso la Patagonia e la Terra del Fuoco, al comando c'era il tenente di vascello Ezequiel Guttero, un brillante ufficiale argentino. Sulla nave si erano imbarcati anche due personaggi piuttosto singolari, ma pronti ad affrontare l'avventura verso terre poco conosciute. Si trattava del cinquantatreenne Angelo Tommasi, pittore, e del trentaseienne Pietro Gori, avvocato e figura prestigiosa del movimento anarchico. Gori era fuggito in Argentina a seguito della repressione seguita ai moti del 1898. Era riuscito ad espatriare a Marsiglia e da qui si era imbarcato per l'America del Sud giungendo così a Buenos Aires. Nella capitale argentina per Gori era iniziata una nuova vita: niente più persecuzioni, ma una forte attività culturale e politica che lo porterà a far sentire la sua voce in molte città sudamericane attraverso una lunga serie di conferenze che diffusero il messaggio libertario, soprattutto fra gli emigranti italiani, ma anche in ceti sociali che erano pregiudizialmente contrari alle idee anarchiche e socialiste."" -
Signori e principi di Piombino
"Passato il periodo di indipendenza comunale dei sec. XII-XIII e della successiva dominazione pisana, Piombino diventa Signoria nell'ultimo anno del sec. XIV. Gli Appiani, venduta Pisa ai Visconti, si ritirano a Piombino dando vita a uno Stato indipendente, che sarà tale per 420 anni e si estinguerà soltanto quando il Congresso di Vienna del 1815 stabilirà la confluenza del Principato di Piombino nel Granducato di Toscana dei Lorena. Questo lungo periodo storico vedrà succedersi gli Appiani, Ludovisi, Boncompagni-Ludovisi, Baciocchi-Bonaparte, e tutta una serie di episodi: guerre, assedi, scontri tra fazioni e momentanee invasioni da parte di potentati stranieri e italiani: Cesare Borgia, Cosimo I de' Medici granduca di Toscana, Spagna, Francia e Impero, a sottolineare l'importanza economica e strategico-militare di Piombino per la sua posizione geografica, fondamentale per il controllo dell'alto Tirreno, delle isole dell'arcipelago toscano, Sardegna, Corsica, Provenza, Baleari, Spagna e nord Africa. Abbiamo poi avuto la presenza dei pontefici Gregorio XI, Alessandro VI e Adriano VI, del diplomatico per eccellenza Nicolò Machiavelli, Cosimo I granduca di Toscana, Ferdinando II il Cattolico re di Spagna con tutta la sua corte, Consalvo Ferrante gran capitano del re spagnolo a Napoli, rappresentanti delle maggiori potenze italiane, Genova, Siena, Milano, Napoli e altri, sono stati a Piombino per motivi più che altro politici. Anche artisti di grande fama hanno visitato e lavorato in questa città Queste schede biografiche, presentate con cronologia storica, mi auguro possano contribuire alla conoscenza sia delle vicende personali del signore o principe, sia degli episodi più significativi accaduti durante il suo dominio. Frutto di una lunga ricerca e studio di testi il più delle volte sconosciuti al grande pubblico, spero che questo lavoro sia utile a quanti desiderano avere un immediato e sintetico approccio con la storia di Piombino."""" (L'autore)" -
La dinamite nella valigia. Viaggio nell'Italia di Luciano Bianciardi
"Perché Luciano Bianciardi, sul quale sono state scritte pagine su pagine, sull'intellettuale disintegrato, sul contestatore letterario e così via? Questa non vuole essere una biografia organica, anche se spunti biografici non potranno mancare, ma un ritratto dell'Italia di ieri e di oggi, dell'Italia del 'cambiamento', delle illusioni e delle disillusioni, attraverso i luoghi di Bianciardi, quelli che lui ha vissuto e descritto con quella ironia lucida che lo caratterizzava. Un percorso italiano in cui trovano spazio avvenimenti del passato e del presente, descrizioni di luoghi e di personaggi, testimonianze di ieri e di oggi, riflessioni sul vissuto, insomma Bianciardi come filo narratore che si affaccia ogni tanto per narrarci i suoi luoghi e farci capire come l'Italia di oggi sia in qualche modo figlia di quella di ieri, anche se talvolta la supera e la contraddice. Fra i luoghi che percorreremo c'è moltissima Toscana, quell'Italia mediana che tanto piaceva a Bianciardi, ma che non era mai stata maggioritaria in Italia, e molta Milano, con qualche deviazione in Puglia e in Liguria e una trasferta a New York, funzionale alla descrizione dell'Italia in trasformazione. Non quindi un'Italia completa, ma un'Italia che parla all'Italia completa. In fondo in questo primo ventennio del XXI secolo, siamo «quello che rimane» del XX secolo, ma una rimanenza pesante, un'eredità con cui confrontarsi. La narrazione è talvolta interrotta da interventi esterni di personalità diverse, per formazione e interessi, che, su invito dell'autore, si sono confrontate con un luogo 'bianciardiano', con osservazioni originali. Gli interventi non sono tutti omogenei per stile e per lunghezza, anzi ho preferito non omologarli, per lasciare ad ognuno il proprio stile di raccontare. Ogni capitolo è corredato da collegamenti multimediali extratestuali che accompagnano il lettore, con suggestioni musicali e video, in un'Italia che cambia. Come ha scritto Maurizio Maggiani: «ho bisogno di Bianciardi perché porto nel cuore il tremendo peso di una cassetta di candelotti di dinamite e lui sa che peso è. Il peso di una giusta vendetta che non sarà mai. Il mandato dell'anarchia è mettere sotto il culo del re quella cassetta, ma l'anarchia è una lampada ad acetilene e il re è furbo, il re, il re delle miniere, il re del profitto, il re della guerra, il re della servitù, il re di tutto, è nascosto ben oltre il suo cono di luce». Ed è proprio con questa metaforica valigia piena di altrettanto metaforici candelotti di dinamite che cominciamo a viaggiare per l'Italia, l'Italia di Luciano Bianciardi che è anche quella di oggi."""" (L'autore)" -
Perchè noi no? Una storia tra 7 miliardi di storie. Giochi filosofici
Siamo alla partenza di un nuovo viaggio letterario; forse coraggioso definirlo ""letterario"""", ma questo è. Noterete delle ripetizioni al precedente libro, ma solo se leggerete in superficie, addentrandovi e magari soffermandovi, avrete altri significati da cogliere, leggere sfumature solo in apparenza, che vi condurranno verso ciò che vorrei accadesse... che vorrei tanto che accadesse. L'auspicio del """"nuovo"""" è, però, davvero sentito, l'amore per dichiararsi e mettere tutto nero su bianco è molto simile ad un assolo jazz. Non sai cosa accadrà anche se conosci il tema, il tempo, gli spazi che avrai. Qui, tra le pagine bianche del mondo da scrivere, spazi ve ne sono all'infinito. Un assolo invece deve essere condiviso con altri, rientrare in un contesto ben preciso, ma questa è la legge della musica. Un libro non ha questi confini, non oggi per come lo possiamo cogliere. Forse esiste una nuova libertà letteraria che ci concede di spalancare quella parte di noi verso l'altro. Ve ne è anche un profondo bisogno; l'esigenza di """"uscire"""" fuori senza timore di contaminazioni, né di fraintendimenti. Ciò che è scritto è scritto, sta a chi legge volersi fare archeologo e con la piccozza della sua curiosità spaccare la pietra. Oggi però è anche tempo di grandi superficialità e, nostro malgrado, siamo annichiliti nelle paure di emergere e porgere il fianco alla critica, temiamo il giudizio, l'etichetta, l'essere sotto-valutati. In parte è retaggio culturale, se non hai una carta, come per gli acquisti, non sei e se in questa """"bollatura"""" non appare il tuo nome, non sei."" -
Il popolo delle colline
Erano passate forse cinquanta stagioni delle nevi da quando il popolo delle colline si era stanziato sulle sponde della Grande Acqua e si era fuso con i resti della tribù del lago, semidistrutta dai feroci invasori mangiatori d'uomini. La tribù di Zagus e Haris, gli antichi capi di allora, era stata costretta a lasciare le comode grotte sulle colline e sui costoni rocciosi nelle vicinanze del largo fiume e fuggire al di là del fiume stesso, oltre la foresta e la fascia collinosa, sino a giungere alla Grande Acqua. L'improvvisa comparsa dei temibili assalitori l'aveva scacciata dall'antica dìmora. Questi uomini belluini, seguiti da compagne non meno feroci e da torme di figli, possedevano però un'arma che il popolo delle colline non conosceva: l'arco. Un'arma micidiale che consentiva agli assalitori dì colpire da distante e di decimare le inermi tribù incontrate durante le loro eterne migrazioni... -
Genova e gli ultimi Appiani-La spedizione dei lomellino contro il principato di Gherardo di Appiano (1401)-La morte di Alessandro Appiani principe di Piombino
L'opera raccoglie tre testi distinti ma uniti da un filo logico quello della famiglia Appiani, signori di Piombino. Il primo riguarda l'interesse di Genova verso il Principato di Piombino, di cui perse l'occasione di acquistare da quel signore nel momento in cui era in crisi di potere e di denaro. Gli Appiani vissero in Genova per un lungo periodo in concreta amicizia con la Repubblica tanto da essere considerati loro pari. Il secondo tratta della spedizione dei Lomellino conto Gherardo D'Appiano nel 1401. Il terzo della morte di Alessandro Appiani principe di Piombino, un complotto politico e passionale per togliere agli Appiani il loro principato. -
I rami e le foglie
Il romanzo ""I rami e le foglie"""" nasce dall'incontro tra due donne: Jasmine, giovane laureanda, e Rosa, cinquantenne, testimone legata alla sua tesi di ricerca. È un incontro insolito, quasi fortuito, dal quale riemerge un passato difficile da raccontare. Rosa bambina sale su un treno che la porta verso un nuovo destino. A volte il destino lascia degli spazi vuoti, nei quali si può riscrivere la propria storia, plasmare il proprio mondo. Attraverso la capacità di ascolto di Jasmine si dipanano le storie dei protagonisti: l'accoglienza in una nuova famiglia, il confronto tra mondi diversi, il Sud e il Nord d'Italia, l'emigrazione. Centrali sono i legami familiari: quelli ineluttabili dei vincoli di sangue, e quelli che prendono forma da relazioni elettive. Una generazione dopo, un nuovo destino si apre anche per Melissa, figlia di Rosa e Giorgio, straordinari e tenaci genitori affidatari. Sono in gioco il processo di affiliazione, la paura di fidarsi, la difficoltà di costruire legami. E poi c'è l'innamoramento, preludio di una vita insieme: tre generazioni di coppie, anzi, quattro, che si formano e costruiscono insieme la loro vita. E ancora il rapporto con i fratelli ... Nella storia compaiono anche psicologhe e assistenti sociali che fanno piccole magie, giudici che sanno parlare ai bambini. Le vite dei protagonisti raccontano il bisogno di appartenere, la ricerca della propria identità, il tradimento, l'abbandono,e, soprattutto, il bisogno di affetti profondi."""" Si cerca di dare e di ricevere amore. A volte ci si riesce, non sempre."""""" -
La bella giornata. In viaggio in Italia con Shelley
Questa non è l'ennesima biografia su Percy Bysshe Shelley e nemmeno un saggio sul suo complesso periodo trascorso in Italia tra il 1818 e il 1822. È un percorso italiano che parte dalle parole e dalle sensazioni da uno dei maggiori poeti inglesi che tanto amò l'Italia e che ci porta attraverso paesaggi urbani e rurali dell'Italia di ieri e di oggi, con una particolarità: questo lungo viaggio è stato nuovamente percorso fisicamente per vedere continuità e fratture. È un viaggio nella storia e nella letteratura perché il paesaggio è fatto anche di suggestioni letterarie. Non ci siamo limitati a ripercorrere il viaggio, ma Laura Chalar, poetessa e profondamente interessata all'opera di Shelley, ha cercato per ogni tappa di ricostruire le emozioni del viaggio stesso come avrebbero potuto coglierle gli Shelley, attraverso un testo poetico che approfondisce la suggestione del percorso italiano. Così, in un connubio non usuale, abbiamo messo insieme il saggio storico - letterario, la letteratura di viaggio, la poesia per rendere al meglio, al lettore nostro contemporaneo, il senso del viaggio in quel paese pieno di bellezza e di contraddizioni che era ed è l'Italia. -
Da San Cerbone a Elisa Bonaparte. Le più avvincenti pagine della grande storia di Piombino
«La storia è una scienza sociale, e la sua evoluzione, come in ogni altra scienza, avviene soltanto attraverso la ricerca. Come l'astronomo è lo scienziato che non contempla solo il firmamento, ma esplora oltre il conosciuto e scioglie i misteri dell'universo, così il ricercatore indaga le fonti inedite e va oltre il sapere scientifico noto degli avvenimenti trascorsi, allargando l'orizzonte storiografico di uno specifico ambito.» E Nedo Tavera seguendo questo filo logico si avventura di nuovo nel passato di quello che fu fino all'Ottocento uno stato indipendente e assurto a Principato con decreto imperiale. Piombino ha tante storie ancora da raccontare e da scoprire per recuperare il passato di questo che fu uno degli Stati più desiderati dalle grande potenze, Spagna, Francia, per dominare le rotte commerciali e divenire base per le loro conquiste territoriali. Piombino ha visto passare sul suo territorio grandi personaggi e artisti, come Rosso Fiorentino, Machiavelli, Leonardo da Vinci che hanno lasciato il loro segno e opere di cui purtroppo molte sono state trafugate o vendute, così come gli archivi della città di cui oggi ne conserviamo solo una parte, e che sono sparsi in vari luoghi del mondo. -
Padre Carlo Uccelli. Missionario saveriano
La vita missionaria di p. Carlo è ricca della ricerca di innovazioni nei metodi missionari. La storia della sua vita inizia e finisce in Italia, tranne i dieci anni di immersione nella Repubblica Democratica del Congo (1975-1985), che hanno avuto un impatto significativo sul suo ruolo di animatore di fraternità evangelizzatrici. Carlo realizzò per la prima volta il suo sogno di una fraternità evangelizzatrice in questa remota terra africana. La sua era una comunità mista dove sacerdoti, laici e una famiglia ascoltavano insieme la Parola, condividevano la vita del popolo e cercavano di evangelizzare, ognuno secondo il suo stato, attra-verso valori evangelici incarnati. Al suo ritorno in Italia, assieme a Emma Gremmo, aveva creato il Centro Fraternità Missionarie di Piombino (Diocesi di Massa Marittima, Livorno) che dal 1986 al 2019 si era dedicato alla formazione e all'accompagnamento delle fraternità cristiane che, in Italia e altrove, narrano la presenza missionaria vissuta da comunità cristiane e non solo da singoli religiosi/e. La sua ultima destinazione era stata a Modica (Ragusa), in una comunità intercongregazionale, cioè formata da religiosi e religiose al servizio dei migranti nonché impegnata nella sensibilizzazione, sia della chiesa locale sia della società civile, circa la dolorosa realtà dell'immigrazione. -
Il ragazzo del centurione. Fede cristiana e orientamenti sessuali
Non esistono in libreria testi di questo tipo: l'Autore ha avuto la capacità di condensare tutto in poche pagine, una introduzione alla terminologia del gender, dell'identità personale e dello orientamento sessuale, spiegazioni esegetico-bibliche, aspetti spirituali e pastorali, nonché una panoramica sul modo in cui le Chiese si rapportano alla questione omosessuale. Il tutto scritto con precisione, ma in modo che fosse accessibile a tutti. Di un testo così ne avevamo bisogno. Il ragazzo del centurione è un testo appassionato, scritto con la mente e col cuore, in cui si percepisce non solo l'intelletto di Panerini, ma la sua spiritualità, il suo pathos. Dobbiamo anche riconoscere che a differenza di altri pensatori che scrivono a proposito di Bibbia e omosessualità. Panerini è intellettualmente onesto. Molti stiracchiano alcuni episodi cercando di far dire al testo ciò che non vuole dire al fine di cercare nella Bibbia una qualsiasi forma di giustificazione. Dobbiamo dare all'autore il merito di non aver intrapreso questa strada, ma di essere rimasto fedele al testo. (dalla Presentazione di: Giampaolo Pancetti)