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Milano 1948, un convegno per il teatro
Sono qui pubblicati per la prima volta gli atti del Convegno nazionale del Teatro che si svolse a Milano dal 18 al 20 giugno 1948. In quella occasione Mario Apollonio, Orazio Costa, Diego Fabbri, Giorgio Strehler, Gianni Ratto, Sergio Tofano, Silvio d'Amico e Guido Salvini si ritrovarono per discutere con intellettuali, politici e uomini di spettacolo la situazione in cui versava la scena italiana di prosa in un momento non certo facile della storia del nostro paese. Riletti oggi, a distanza di oltre sessant'anni, gli atti di quelle giornate ci restituiscono non solo le parole concilianti o aggressive degli interessati, ma ci forniscono anche la prova - non sempre incoraggiante - del fatto che alcuni di quei temi, già allora di scottante attualità, ancora oggi sono all'ordine del giorno e attendono una risposta risolutiva. -
Dall'Impero britannico all'impero americano
Il volume raccoglie alcuni importanti scritti di Ottavio Barié, allievo di Federico Chabod e Franco Valsecchi, Professore emerito dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha insegnato per trent'anni Storia delle relazioni internazionali. Essi offrono un panorama sui due principali ambiti e periodi storici studiati da Barié nella sua lunga attività scientifica: il secolo dal 1815 al 1914 e la Guerra Fredda. Il primo vide protagonista l'Impero britannico, il secondo l'impero americano. L'uso nel primo caso della maiuscola e nel secondo della minuscola vuole indicare la diversità tra le due esperienze storiche. La Gran Bretagna utilizzò ampiamente e senza remore il termine Impero e la Regina Vittoria nel 1876 assunse il titolo di Empress of India. Negli Stati Uniti, invece, fin dall'inizio del secolo XX si è sviluppato un ampio dibattito sul fatto se il termine impero fosse appropriato per descrivere l'espansione e il ruolo egemonico più tardi assunto dal Paese. Il dibattito si è poi rinnovato, negli Stati Uniti e all'estero, durante la Guerra Fredda (si ricordi ad esempio la nota definizione di Raymond Aron dell'America come République impériale) e nel periodo post-bipolare. -
Teatro civile e sacra rappresentazione a Firenze nel Rinascimento
A Firenze tra il 1382 e il 1530 le élites dirigenti, dagli Albizzi ai Medici ai loro antagonisti, progettarono un complesso sistema teatrale sapientemente elaborato e teso a legittimare il loro potere. Questo volume illustra la varietà di tipologie spettacolari messe a punto a partire dalle prime sperimentazioni di età comunale per giungere ai radicali mutamenti del periodo principesco. La pluralità delle tecniche comunicative e sceniche è analizzata attraverso alcuni snodi fondamentali: le feste per il Concilio del 1439, con le macchine aeree e i paradisi del Brunelleschi; L'invenzione della sacra rappresentazione al tempo di Cosimo il Vecchio e Antonino Pierozzi; la svolta classicistica di Lorenzo il Magnifico; la rivoluzione rituale del Savonarola; il successivo rinnovamento determinato dal rientro in città dei Medici con Leone X. Il filo conduttore della narrazione storica è offerto dalla celebrazione patronale di San Giovanni Battista. Questa costituisce lo specchio dei mutamenti istituzionali e culturali intervenuti nel lungo periodo ma anche l'enfatizzazione del mito di una città che i suoi governanti intendevano rappresentare come idealmente perfetta. La storia degli spettacoli è ripercorsa attraverso l'intreccio delle vite degli uomini che li idearono e li realizzarono (i committenti, gli intellettuali, gli artisti, gli artefici, le associazioni) e le motivazioni che ne determinarono la creazione. -
Per Palazzeschi
Una raccolta di saggi ricca di prospettive interpretative inedite e un esilarante testo scenico dedicati ad Aldo Palazzeschi. Chi è stato, chi è Aldo Palazzeschi? L'autore stesso ha chiesto proprio questo al suo protratto ed articolato esercizio letterario, dimostrandosi costantemente disposto, in versi e in prosa, a rintracciare nuove immagini e nuovi volti dell'""io"""", a costituire personaggi immaginari e fantastici proiezione di sé, a consentire ed affermare simulazioni, trasferimenti e dislocazioni in maschere e doppi che, lungi dall'occultarlo e dal difenderlo, lo illuminassero, rispondessero a quella domanda fattasi per lui precocemente testo: il celebre Chi sono? La letteratura si profila così per Palazzeschi come un'alternativa possibilità fantastica di progressivo, liberatorio superamento di quella che lo scrittore avrebbe poi definito """"una giovinezza turbata e quasi disperata"""". Una diversità assetata di libertà, di confessione e insieme di divertimento: fino alla scoperta del comico, fino al gesto iconoclasta, spregiudicatamente immoralistico ed antiborghese, della sua annessione al futurismo."" -
Opere teoriche
Autore tra i più prolifici del Seicento, Giovan Battista Andreini rivive in questo testo attraverso quattro opere significative. La Saggia Egiziana, La Divina Visione, Prologo in dialogo fra Momo e la Verità e Teatro Celeste sono accomunate dalla tematica - un comico che, per essere legittimato, deve confinare con il divino - e vengono qui commentate da diverse angolazioni prospettiche. Le ricche e numerose evocazioni del mondo classico, medievale e barocco consentono al drammaturgo di creare un tortuoso ma suggestivo intreccio tra côté letterario e teatrale e fungono anche da specchio di un'anima sempre in bilico tra sacro e pagano, realtà e illusione, purezza e trasgressione. Andreini è un autore difficilmente collocabile nel suo tempo: austero quanto basta per accreditarsi presso le alte gerarchie ecclesiastiche ma anche brillante capocomico, inventore viaggiante' e, non ultimo, uomo caratterizzato da una doppia inquietudine, sincero fino in fondo nell'amare due donne che seppe trasformare in grandi attrici. -
Croce e Gentile. La polemica sull'idealismo
Nella lettera del 21 ottobre 1914, inviata a Giovanni Gentile, Giuseppe Prezzolini suggeriva di pubblicare i testi con i quali Croce e lo stesso Gentile avevano da poco dato corso alla ""concordia discors"""" sul modo di intendere l'idealismo e l'attualismo. Il direttore de """"La Voce"""", come motivo ufficiale, adduceva il fatto che la sua rivista si era esaurita e che probabilmente i suoi lettori gradivano rileggere in unico contesto i quattro saggi. A distanza di cento anni riproporre i due saggi di Croce e i due di Gentile non costituisce un'operazione di revisione culturale né tanto meno un mero lavoro di ricerca filologica. Si tratta di una ricorrenza che, ancora una volta, consente di tornare sulle pagine più significative della filosofia italiana contemporanea nell'ampio contesto della cultura europea ed internazionale."" -
L' italiano dei saperi. Ricerca, scoperta, innovazione
Si sottolinea spesso, e non da oggi, l'esigenza di promuovere una maggiore conoscenza dell'italiano all'estero attraverso strumenti aggiornati e facilmente accessibili in rete. Con questo volume l'Accademia della Crusca ha ideato un vero e proprio portale di lingua e cultura italiana, con l'obiettivo di costituire un punto di riferimento significativo per tutti quelli che desiderano ""vivere l'italiano"""" e intendono stabilire un solido contatto a distanza con il nostro Paese. L'Accademia ha voluto unire in questo luogo virtuale realtà e saperi diversi, creando un apposito motore di ricerca che permette di farli interagire l'uno con l'altro: dalla letteratura alla lingua, dall'arte ai mezzi di comunicazione di massa, al cinema, al teatro, dalla musica alla moda e alla cucina. Una particolare attenzione è stata dedicata alla storia e alla lingua dell'emigrazione. Sono inoltre state inserite importanti banche dati relative all'italiano contemporaneo."" -
Calamaio mistico
Calamaio mistico, autobiografia romanzata di uno dei maggiori artisti italiani, Renato Ranaldi, è il racconto fantasmagorico della passione per il disegno che, comune a tutti i bambini, non si esaurisce nella vita adulta, ma diviene il fondamento stesso del progetto artistico paradossale dentro un tempo mitizzato, assoluto, quello di un ""bambino vecchissimo"""", come ama definirsi l'autore. Artista molto prolifico, Ranaldi ha prodotto una sterminata quantità di disegni accompagnati da didascalie, tracce di una vita reale, immaginaria e filosofica, che si condensano nella sintesi esilarante e sapienziale del romanzo. Passato e presente sono il tempo unico dove la memoria traccia continuamente segni grafici destinati a confluire in un'essenziale testimonianza scritta."" -
Spie e professori nell'Ungheria di Kádár
Dieci anni dopo la sfortunata rivolta popolare antisovietica e anticomunista dell'autunno 1956, un giovane diplomatico italiano osserva la vita quotidiana di un'Ungheria apparentemente ""normalizzata"""", che tenta di ottenere una nuova legittimazione dalla società internazionale. Ma ai fermenti giovanili e alla profonda umanità del popolo, si oppone sempre un partito rigido nei suoi anchilosati principi leninisti e un sistema dittatoriale con la sua polizia segreta, le sue spie onnipresenti e i suoi processi arbitrari, di cui sarà vittima anche un professore italiano."" -
La crociata nel Rinascimento. Mutazioni di un mito 1400-1600
Tra i molti aspetti che contraddistinsero l'età del Rinascimento, vi fu il ritorno in vita della crociata, in forme parzialmente nuove rispetto al passato. Rivelatasi perdente nella contesa per i Luoghi santi, la guerra santa contro l'infedele venne riscoperta dal papato fra Tre e Quattrocento come mezzo di mobilitazione collettiva contro il pericolo turco. In questa nuova versione, essa non fu diretta a recuperare un obiettivo lontano come Gerusalemme, ma ebbe come fine quello di impedire che l'Est Europa e Costantinopoli venissero soggiogate dalla potenza ottomana. In questo libro vengono esplorate le ragioni del ritorno in auge della crociata fra XV e XVI secolo, fra contraddizioni talora grottesche e una tragica inefficacia. Per tutto l'Occidente il desiderio di riscatto si mescolò alle schermaglie diplomatiche e agli intrighi di potere nell'organizzazione di una controffensiva a est che, pur risvegliando le più alte attese, incorse in un insuccesso dopo l'altro. Al pari delle ""crociate classiche"""", infatti, anche le """"crociate tardive"""" si rivelarono una scommessa perduta. La Grecia con il Mar Egeo, i Balcani e buona parte dell'area danubiana finirono sotto il dominio di un nuovo, travolgente organismo imperiale di fede musulmana, senza che l'Europa cattolica fosse in grado di opporre repliche all'altezza del bisogno."" -
Pan in Via Merulana. Citazione e memoria nel Novecento
Gli esercizi di lettura qui riuniti studiano la fenomenologia della memoria letteraria novecentesca, con le sue tecniche di reimpiego, citazione e riscrittura, in una serie di esempi ben differenziati e con gradi variabili di complessità. Così, leggendo ""Quer Pasticciaccio brutto di via Merulana"""" di Carlo Emilio Gadda o i romanzi di Guido Morselli, è possibile misurare la permanenza di archetipi classici (il mito di Pan, quello di Marsia). Sono invece i materiali biblici insieme a quelli della letteratura anglosassone a formare il puzzle di Beppe Fenoglio. Proprio l'esempio di Fenoglio, sul filo di due lingue e di due culture, ispira gli ultimi esercizi di questa raccolta: sondaggi in area inglese (George Meredith e Max Beerbohm, i poeti e Ivy Compton Burnett), studio di una riscrittura multipla attraverso letteratura e cinema (da Herbert George Wells a Alfred Hitchcock)."" -
Da un luogo alto. Su Leopardi e il leopardismo
Il poeta lirico nel momento dell'ispirazione, così come il filosofo all'apice della sua riflessione, ""guarda le cose come da un luogo alto e superiore a quello in che la mente degli uomini suole ordinariamente consistere"""", si legge nello """"Zibaldone"""". E l'opera leopardiana appare tutt'oggi il frutto di uno sguardo dall'alto, di un'insuperata lungimiranza poetica e filosofica. Questo libro risale all'origine del pensiero poetante leopardiano analizzando l'intrinseco rapporto tra poesia e ispirazione, essenziale per comprendere sia le riflessioni di Leopardi sul teatro antico, sia il significato autentico del titolo """"Operette morali"""". Il libro si sofferma inoltre sul diarismo esistenziale dello """"Zibaldone""""; sull'immagine dell'Italia nei """"Paralipomeni""""; sulle sorprendenti (e trascurate) analogie tra Emerson e Leopardi; e su due autori decisivi, benché in parte rimossi, del nostro Novecento - Papini e Rensi -, che dimostrarono una precoce attenzione verso Leopardi non solo come poeta, ma anche come pensatore."" -
Il ralliement di Leone XIII. Il fallimento di un progetto pastorale
Il pontificato di Leone XIII, che si estese dal 1878 al 1903, rappresenta un momento ancora non esaurientemente indagato nella storia della Chiesa moderna. L'autore di questo volume, basandosi su documenti inediti e su una vasta padronanza della letteratura edita, ci offre la ricostruzione storica di un aspetto cruciale del pontificato: il ralliement con la Terza Repubblica francese. Leone XIII si propose infatti di riaffermare il Primato della Sede Apostolica attraverso una ridefinizione dei suoi rapporti con gli Stati europei, e la riconciliazione della Chiesa con la modernità. La politica di ralliement costituì il cardine di questa politica e ci offre una chiave d'interpretazione non solo del pontificato leonino, ma anche della storia della Chiesa nell'epoca contemporanea. Con il ralliement entrò nella Chiesa un atteggiamento dello spirito e un modo di governo che segnarono in profondità la politica ecclesiastica del secolo successivo. Il progetto politico e pastorale di Leone XIII non ebbe successo. Roberto de Mattei ci mostra le ragioni e le conseguenze di questo fallimento. -
Maria Melato. Voci d'archivio, voce di scena. Le lettere
Maria Melato (Reggio Emilia 1885-Forte dei Marmi 1950) è stata una delle attrici più interessanti e attive sulle scene teatrali italiane della prima metà del Novecento. Debutta nel 1903, ma è nel 1908, nella compagnia diretta da Virgilio Talli, che la sua notevole presenza scenica e soprattutto la voce calda, seducente e vellutata la rivelano a critica e pubblico. Da allora lavora ininterrottamente, misurandosi con un repertorio eclettico - dai drammi romantico-passionali e borghesi di fine secolo (Bataille, Bernstein, Sardou...) ai testi delle nuove drammaturgie italiane (i ""grotteschi"""", Pirandello) e straniere (da Andreev a Wedekind, da Maeterlinck a Cocteau). Partecipa ad alcuni film nel corso degli anni Venti e, più tardi, al tempo del sonoro; nell'ultimo decennio di vita registra alla Radio alcune delle sue più note interpretazioni, mentre si accelera, dopo la seconda guerra mondiale, il declino della fama e dei moduli interpretativi che l'avevano resa celebre. In questo volume viene studiata e documentata, con puntualità e un capillare lavoro di ricerca, tutta la sua carriera; di ogni spettacolo, film, registrazione radiofonica sono forniti elementi utili all'inquadramento storico dell'evento: data, luogo, compagnia teatrale, recezione della critica... L'ampia introduzione conduce il lettore ad una visione d'insieme della documentazione. Un lavoro imponente da cui non potranno prescindere gli studiosi di storia del teatro."" -
Sono ancora viva. Voci di donne che hanno detto basta alla violenza
"Sono ancora viva"""" è un'affermazione di dignità interiore e verso il mondo delle donne. Donne di diverse età, situazione familiare e condizioni economiche che a un certo punto della loro vita hanno detto basta alla violenza, fisica o psicologica. Sono queste donne a raccontare le difficoltà della presa di coscienza, della denuncia, dell'iter sociale e giuridico, e il sostegno determinante dei Centri antiviolenza. Sono ancora viva non parla di femminicidio, del tragico epilogo di storie troppo spesso relegate alla mera cronaca nera; le autrici hanno voluto svincolarsi dalla tendenza all'ineluttabilità della violenza, all'uso improprio e dannoso di parole come gelosia, raptus, omicidio passionale. Questo libro indaga la condizione delle donne vive che con coraggio, difficoltà e paura, hanno scelto la strada della denuncia, accollandosene rischi e disagi. Con particolare attenzione ai casi in cui sono coinvolti minori, che si trovano ad affrontare lo stesso percorso delle madri, spesso diventando oggetto di contesa e di minaccia nei casi di violenza familiare." -
Per Luigi La Vista
Questo volume riunisce gli atti della giornata di studio su ""Luigi La Vista. Vita e cultura alla scuola di De Sanctis"""", svoltasi a Venosa il 6 giugno 2013 nell'Aula Magna del Liceo """"Q. Orazio Flacco"""". Nata anche dall'esigenza di presentare nella città natale di La Vista l'edizione dei frammenti di scritti del giovane allievo di De Sanctis, di cui è in preparazione la pubblicazione, in questa collana, del terzo volume di scritti di storia della letteratura, poesie e prose d'arte. Quella giornata è stata occasione non solo di analisi storica e riflessione critica sulla prima """"scuola"""" di De Sanctis, ma altresì di incontro con gli studenti del liceo venosino. Si è trattato di un evento di cui era doveroso lasciare testimonianza, anche come espressione di un'idea di scuola che """"non valga solo a educare l'intelligenza, ma, ciò che è più, ti formi la volontà """", per dirlo con le semplici, insuperate e insuperabili parole di De Sanctis, che tanto maggiormente oggi, in questo momento di generale """"disarmo etico"""" e crisi valoriale, occorre tornare a ripetere, come monito e modello da calare nell'azione didattica. Presentazione di Fulvio Tessitore."" -
Croce filosofo italiano
Indicare Benedetto Croce semplicemente ""filosofo italiano"""", può apparire riduttivo, quasi il suo pensiero non avesse mai oltrepassato i confini nazionali. Questa qualifica nasce da tante ragioni, a partire dall'ovvia considerazione che Croce si è espresso, come del resto rutti i filosofi, nella lingua nazionale; e accanto a questo, il tatto che con Croce e, con conseguenze diverse, con Gentile, è nata e ha avuto una notevole incidenza sulla nostra cultura quella corrente filosofica nota come """"neo-idealismo italiano"""", suddivisa in due tendenze distinte, lo """"storicismo"""" da una parte, l'""""attualismo"""" dall'altra. A questo va aggiunto che il lavoro filosofico di Croce sì è diretto in larga misura verso la storia e la cultura italiane: basta pensare alla grande tetralogia storica, dove ben tre volumi sono dedicati l'uno alla storia d'Italia, l'altra all'età barocca in Italia, la terza al Regno di Napoli, per non dire poi della letteratura della """"nuova Italia"""" o delle """"Vite di avventure di fede di passione"""", i cui protagonisti sono soprattutto italiani, o ancora gli studi sul Rinascimento in cui esamina soprattutto gli scrittori e i poeti italiani di quella stagione. Il tutto però con un respiro che va ben al di là della collocazione geografica degli uomini e delle cose."" -
Erbe & Co. 70 facili ricette per cucinare con le erbe selvatiche e domestiche
Le erbe in cucina ci conducono in un lungo viaggio tra le stagioni, le tradizioni, le culture enogastronomiche e, in particolare, le conoscenze umane attraverso i secoli. Questa raccolta di ricette, che affondano le loro radici nella tradizione con uno sguardo al gusto odierno, offre una serie di suggerimenti per conoscere, apprezzare e utilizzare le erbe aromatiche in cucina e, grazie alle schede botaniche che corredano il libro, anche negli altri aspetti della vita di tutti i giorni. Dragoncello, menta, basilico, rosmarino, salvia, prezzemolo, finocchietto selvatico, tarassaco, erba stella, dente di leone, crespigno... doneranno ai nostri piatti magia e freschezza. -
Gentile Becchi. Il poeta, il vescovo, l'uomo
Per la prima volta viene dedicata una monografia a Gentile Becchi ( 1430-1497), maestro di Lorenzo il Magnifico, nonché diplomatico e letterato di spicco della Firenze laurenziana. Incaricato di delicate missioni in Francia e presso la curia papale, Becchi svolse un ruolo di primo piano nella politica e nella cultura fiorentina dell'epoca. Il volume, oltre a ricostruire una biografia del personaggio, pubblica per la prima volta l'intero corpus di poesie latine, di cui alcune finora sconosciute e rinvenute in manoscritti autografi conservati alla Biblioteca Nazionale di Firenze. Becchi compose molte delle sue poesie per accompagnare alcune delle più importanti opere d'arte dell'epoca, quali il David e la Giuditta di Donatello, il ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli per la cappella di Palazzo Medici, e il monumento funebre di Carlo Marsuppini eseguito da Desiderio da Settignano. Il volume evidenzia l'importanza storico-artistica di queste poesie oltre che l'originalità di Becchi poeta, il quale seppe operare scelte stilistiche innovative rispetto ai gusti dominanti all'interno della cerchia degli intellettuali laurenziani. Tale corpus poetico ha infine una notevole rilevanza di carattere storico-politico, poiché mostra l'ampia rete di contatti personali che il poeta intrattenne con personaggi di spicco della Curia e più in generale del panorama culturale italiano. Con edizione critica, traduzione e commento delle poesie latine. -
«Le dolci rime d'amore ch'i' solia». Su alcuni imperfetti in prosa e in versi
Questo studio ripercorre la storia di alcune forme secondarie di prima, terza e sesta persona dell'imperfetto indicativo, come avia e avieno / venieno, che soprattutto fra Tre e Quattrocento affiancano in Toscana le forme normali, in testi di natura sia pratica sia letteraria. Attraverso lo spoglio linguistico (in parte automatico in parte manuale) di testi che vanno dalle origini ai primi del Novecento, vengono ricostruite le vicende di tali forme, originariamente non fiorentine, nel loro vario diffondersi e intersecarsi sia in prosa sia in poesia.