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Dialoghi con Luigi Squarzina
Il volume raccoglie interviste inedite rilasciate dal regista e drammaturgo Luigi Squarzina (1922-2010) negli ultimi anni della sua vita. Lettere, anch'esse inedite, integrano le tematiche e le vicende discusse nel corso delle conversazioni. Si ricostruisce così, a grandi linee, il suo percorso culturale ed artistico: le poesie e i racconti giovanili, la formazione professionale, la fondazione del Teatro d'Arte Italiano, la drammaturgia, le regie dei classici profondamente innovative, gli esordi freelance, la direzione del Teatro Stabile di Genova e il rapporto con il Piccolo di Milano, la direzione del Teatro Argentina di Roma e - infine - il ritorno alla libera professione. I racconti di Squarzina rappresentano anche un'autorevole testimonianza sul modello teatrale e sulla storia della cultura del nostro paese. Prefazione di Giuseppe Vacca. -
Fiorentinacci. Affresco di un popolo e della sua indole
Caro lettore, questo questo breve volume vuole abbracciare non la storia fiorentina, altrimenti ben nota, ma tracciare i capisaldi dell'indole del popolo fiorentini negli oltre mille anni della sua storia. Popolo fatto di nobili, di piccola borghesia, di plebe; civiltà senza il peso e il vanto industriale, ma piuttosto con l'eterno dialogo fra tanta arte e le mani di milioni di artigiani che qui fecero e fanno. Molte le cose omesse, ma sufficienti crediamo quelle raccontate per definire un ritratto di un popolo non migliore né peggiore degli altri ma certamente diverso. -
Intercomprensione orale. Ricerca e pratiche didattiche
L'intercomprensione può essere definita come il fenomeno che si realizza spontaneamente quando un parlante riesce a comprendere le lingue senza parlarle (e.g. la comunicazione fra italiani, spagnoli, portoghesi). La didattica dell'intercomprensione rappresenta oggi un interessante approccio che, sottolineando l'importanza della parzialità delle competenze, si colloca fra i principi che ispirano il Quadro Comune di Riferimento Europeo e una prassi didattica per lo sviluppo del plurilinguismo. In questa cornice, il presente lavoro propone un contributo in due campi di grande importanza per l'apprendimento delle lingue: la comprensione orale e la formazione metacognitiva. Il primo, spesso trascurato sia dalla pratica didattica che dalla ricerca e il secondo, di grande attualità in quanto è da tutti condivisa l'idea che la riflessione sul processo di comprensione renda gli apprendenti consapevoli, responsabili del proprio apprendimento e quindi autonomi. Infine, a sostegno di alcune ipotesi sugli aspetti che in letteratura sono ritenuti attualmente di primaria importanza nella formazione all'intercomprensione orale, si riporta l'analisi di dati raccolti attraverso apposite sperimentazioni. -
Mal d'America. Scrittrici italiane dell'emigrazione
Il saggio di Paola Culicelli affronta il tema del rapporto tra emigrazione e scrittura nella letteratura italiana e, in particolare, nell'immaginario delle scrittrici. Si tratta il viaggio dalla prospettiva di colei che resta. La donna viaggia da ferma, di qua dall'oceano, e il suo racconto è la tela di Penelope, che inganna l'attesa, mentre l'uomo, novello Ulisse, è homo viator. Si offre una pagina della nostra storia a lungo rimossa dalla cultura ufficiale, poiché la grande emigrazione ha rappresentato un'emorragia demografica proprio all'indomani dell'unità nazionale. Si passano in rassegna tre scrittrici italiane del primo Novecento: Maria Messina, Lina Pietravalle e Paola Drigo. Nelle loro pagine il racconto dell'emigrazione consegna un ritratto inedito dell'Italia e delle donne italiane nel secolo scorso. Al di là dell'interesse storico e antropologico che possono destare, romanzi e racconti possiedono un valore letterario intrinseco, per cui la loro trattazione critica risulta necessaria, se non urgente. In appendice la ricerca su esodo e scrittura si estende al versante americano, a chi il viaggio l'ha realmente compiuto, considerando la produzione di alcune autrici italoamericane quali Sister Blandina Segale ed Helen Barolini. -
Come una cometa. Saggio su Carlo Michelstaedter
Pensatore del tutto inattuale rispetto alla temperie culturale nella quale visse, Carlo Mìchelstaedter ritrova oggi una feconda e sorprendente attualità. La sua lotta contro quella che egli definiva la ""rettorica"""" - ossia quel """"modo"""" teso a costruire catene storiche o concettuali eterodirette, dentro le quali vincolare la vita - costituisce per la riflessione contemporanea una fonte non esaurita a cui riattingere. Proprio per quella inesausta attenzione alla """"vita"""", che dall'inizio alla fine marca la vicenda speculativa, breve ma folgorante, del filosofo goriziano. Al centro del presente saggio è """"la potenza avventurata"""" che Michelstaedter dispiega in tutta la sua radicalità, precisamente per riconsegnare all'azione umana lo slancio iperbolico, il """"volo"""", che le consenta di riconnettersi allo """"stato originario"""" dell'esistenza. Ne emerge la figura di un pensatore dallo sguardo acuto e affilato, che seppe affrontare le grandi interrogazioni sulla vita e la morte con una forza tale da apparire come uno dei protagonisti della scena filosofica del Novecento."" -
Sulle tracce del Fiore
Affrontare la lettera del testo del ""Fiore"""", la sua interpretazione e la sua collocazione culturale senza muovere necessariamente dal quesito solo in apparenza ineludibile se Dante ne sia l'autore. È stato questo l'impegno e la sfida che hanno guidato gli studi racconti su un poema che vanta le prerogative per richiamare l'attenzione degli studiosi. Che sono state qui rivolte alla sua veste testuale, metrica e linguistica; alle dottrine filosofiche ed economiche che convoglia; alla sua collocazione cronologica; ai suoi rapporti con la fonte francese e con la sua lingua così come con la poesia comica del Duecento italiano. Non mancano peraltro ipotesi e indagini sulla sua paternità."" -
Il laboratorio del Rinascimento. Studi di storia e cultura per Riccardo Fubini
La Firenze del Quattrocento, i Medici, la prima grande stagione della cultura umanistica, sono da cinquant'anni i temi al centro della storiografia di Riccardo Fubini. Fondamentale in questa esperienza di studi è stato fin dall'inizio l'intento, raramente perseguito con tanta coerenza nella storiografia italiana, di seguire insieme le trasformazioni del quadro politico nell'Italia del XIV e XV secolo negli stati territoriali come nelle gerarchie ecclesiastiche e l'emersione dei nuovi valori etici e politici dell'umanesimo. Statuti di Firenze e cancellieri umanisti, lettere diplomatiche e scrittura della storia, modelli costituzionali e controversie filosofiche sono così testimonianze intrecciate di una stagione drammatica e fecondissima tra il Grande Scisma e le Guerre d'Italia, o tra Petrarca e Guicciardini: un vero e proprio laboratorio storico per l'Europa moderna. I saggi qui raccolti, frutto degli studi di allievi e colleghi, intendono seguire le tante vie di ricerca aperte e tracciate dal dedicatario del volume: indagini d'archivio, studi filologici e discussioni storiografiche intorno a momenti e figure di un Rinascimento sempre al cuore dei grandi temi della cultura europea. -
La «special relationship» anglo-americana e la guerra delle Falkland
Nel 1982 l'Argentina - paese alleato degli Stati Uniti attraverso il Patto di Rio - invase le isole Falkland, un territorio d'oltremare del Regno Unito, rivendicato da Buenos Aires sin dal XIX secolo. Margaret Thatcher, l'allora Primo Ministro britannico, rispose con vigore e la Gran Bretagna - alleato NATO degli USA - riuscì a riconquistare le isole e a ristabilire lo status quo ante. Il conflitto va inquadrato nella cornice della ""seconda Guerra Fredda"""". Il confronto tra USA e URSS fu particolarmente aspro nei primi anni Ottanta e la logica bipolare influenzò le dinamiche diplomatiche della guerra del 1982. Da un lato, l'Emisfero occidentale era al centro della rinnovata strategia americana anti-comunista, della quale l'Argentina era il pilastro nel Cono Sud. Dall'altro lato, il rafforzamento della """"speciale relazione"""" anglo-americana costituiva la pietra angolare della strategia statunitense in Europa. Con questo sfondo, è naturale domandarsi quale ruolo Washington scelse di giocare nella guerra delle Falkland tra due dei suoi alleati."" -
Yeghishe Charents. Vita inquieta di un poeta
Yeghishe Charents è stato un uomo, un patriota e un poeta che ha vissuto pienamente, in un periodo storico buio, le sue speranze e fragilità, le sue illusioni e delusioni. Questo racconto della sua vita, che viene pubblicato nel 125° anniversario della sua nascita, è la testimonianza diretta degli orrori che Charents ha vissuto in prima persona, e che la Prima guerra mondiale ha inferto a tutto il popolo armeno. Vittima delle repressioni staliniste, Charents è stato dapprima un rivoluzionario a fianco dei bolscevichi, e poi un anti-rivoluzionario, disilluso da quello stesso partito comunista che aveva inizialmente appoggiato. La parabola della sua breve vita è ripercorsa, in questo intenso racconto, attraverso lettere, testimonianze dirette e opere, che mostrano il temperamento di uno dei più grandi esponenti della letteratura armena di tutti i tempi. A più di 80 anni dalla sua morte le opere di Yeghishe Charents suscitano un interesse sempre crescente, anche oltre i confini nazionali, mantenendo tutta l'energia, e la forza del sentimento ma anche zone d'ombra sulla sua vita di uomo e di grande letterato dell'Armenia Sovietica. Prefazione di Carlo Verdone. -
Tra corpo e mente. Questioni di confine
La ricostruzione storica di temi e problemi oggi molto discussi, come il significato dell'empatia, i rapporti tra emozione e conoscenza, il concetto di valore e quello di naturalismo, consente di mettere in luce nuovi significati e relazioni di termini spesso considerati invece come contrapposti o ridotti l'uno all'altro. L'unità tra corpo e mente è analizzata da diverse prospettive, attraverso la dottrina hegeliana della libertà, attraverso la dottrina dell'empatia di Lipps, che non la considera soltanto come una manifestazione neurofisiologica, attraverso il modo in cui Meinong attribuisce una funzione cognitiva alle emozioni; ma anche, più in generale, attraverso la relazione tra soggetto e oggetto, intesi come regioni che si determinano a vicenda e vengono definite nei loro reciproci rapporti attraverso categorie e forme della coscienza in Avenarius, Husserl, Hartmann. Intrecci e zone di confine tra corpo e mente risultano così temi privilegiati della filosofia da Kant agli sviluppi contemporanei della fenomenologia. L'analisi e l'approfondimento di essi mostrano come sia impossibile prescindere dalle componenti morali, culturali e valutative delle motivazioni ad agire e separare natura e cultura. -
Paolo e Adele
Prima di essere Pietro Rosi, il realistico e quotidiano figlio dell'oste del Pesce Azzurro di ""Con gli occhi chiusi"""", Federigo Tozzi si era letterariamente proiettato in Paolo e, attingendo alle risorse dell'autobiografismo en travesti, in Adele: un superomistico eroe sconfitto in chiave biblico-simbolista e un'isterica di accertata autorizzazione scientifica, protagonisti tragici ma tra loro diversissimi di un """"poema in prosa"""" e di un romanzo che annoverano pagine tra le più belle dell'autore. Un Tozzi della cultura poliedrico e complesso, segreto e per molti aspetti sorprendente, e due testi - Paolo e Adele - già straordinariamente significativi della sua precoce maturità artistica, utili a smantellare, ad apertura di percorso e una volta per tutte, l'immagine di un presunto scrittore naïf."" -
Un musicologo inconsapevole. Le parole per musica di Italo Calvino
Lo studio esplora la produzione di canzoni e libretti d'opera di Calvino dal 1958 al 1982, coprendo gran parte della sua carriera e tentando di contestualizzare queste opere all'interno della sua più vasta - e conosciuta - produzione letteraria. Nelle canzoni del Cantacronache degli anni '50, come nelle azioni sceniche del Berio più sperimentale, Calvino porta tutti gli interessi e le tematiche che ritroviamo nella sua narrativa: un'ulteriore e splendida iterazione dell'""infinito intrattenimento"""" della letteratura. In fondo, se c'è una costante nell'opera calviniana, questa è proprio l'interesse per la contaminazione della letteratura con altre forme d'arte e media: il teatro, la radio, la televisione, e, certo, la musica."" -
Il plinto. Testo spagnolo a fronte
Il poeta cileno David Rosenmann-Taub, nato a Santiago del Cile nel 1927 e attualmente residente negli Stati Uniti, è autore di una vasta opera accolta dalla critica fin dall'inizio come una rivelazione. Il suo primo libro, pubblicato nel 1949, si presenta oggi al lettore italiano con il nuovo titolo voluto dall'autore: El Zócalo, in italiano Il Plinto. E già in quest'opera, come nel resto della sua produzione, egli propone un linguaggio poetico di rinnovata impostazione linguistica e di profonda riflessione filosofica. La strada aperta da lui sta già dando frutti, sia nella ricchissima critica che ha generato, sia nell'attrazione che esercita sui giovani scrittori. La sua poesia poi, per quanto molto elaborata, affascina i lettori, in particolare i giovani, probabilmente perché, se da una parte esprime l'angoscia esistenziale, dall'altra è insieme un'elegia vitale e un canto alla fratellanza, al di là delle divisioni razziali o religiose. -
Firenze sotterranea. Appunti, Ricordi, Descrizioni. Bozzetti
Firenze sotterranea (1884, ristampata fino all'alba del secolo nuovo) è l'elaborazione, di stampo naturalista, del reportage di un itinerario attraverso il degrado, la miseria, la malattia, il crimine dell'antico cuore della città - Oltrarno, il Mercato Vecchio con il «canchero» del Ghetto - prima della ridefinizione borghese avviata con l'arrivo della capitale. Il libro, fin dal suo primo apparire, suscitò intersse, scandalo e controversie, nonché l'accusa al suo autore di aver ""romanzato"""" il lato oscuro «sotterraneo» della vita cittadina. Alle accuse Jarro rispose rivendicando la positiva funzione di denuncia del libro nella promozione di un ormai indilazionabile risanamento e la propria missione di apostolo di redenzione civile. Testimone partecipe di intollerabili condizioni di vita, ma anche narratore ispirato alla narrativa popolare dei «misteri» a partire da quelli di Parigi di Eugène Sue, Jarro documenta, con intento umanitario che non esclude appelli alla repressione, la vita segreta di una Firenze «sotterranea» e ignorata ormai scomparsa."" -
Filosofia in Italia (1800-1950). Uno sguardo dall'esterno
Il volume di Brian e Rebecca Copenhaver costituisce un’importante testimonianza della ricezione di una porzione fondamentale della filosofia italiana – quella compresa tra Ottocento e prima metà del Novecento – al di fuori dei confini nazionali. Si tratta di un’opera riconosciuta come una delle prime e più importanti tappe del “passaggio a nord-ovest” di temi e motivi della filosofia italiana. Ai due autori, infatti, va il merito di avere presentato e reso fruibile a un pubblico internazionale l’opera di filosofi spesso poco conosciuti al di fuori dei confini della Penisola. Ma il loro lavoro ha contribuito anche ad arricchire trasversalmente un dibattito che ad oggi continua a interessare e dividere gli studiosi italiani e non solo: quello relativo alla possibilità o meno di definire una specificità della tradizione filosofica italiana. Offrendo al lettore il loro angolo visuale di autori stranieri e che all’estero lavorano e si sono formati, Brian e Rebecca Copenhaver, attraverso una ricostruzione che è insieme storica e filosofica, mettono a fuoco ciò che – a parer loro – ha contribuito a rendere «la storia della filosofia moderna in Italia diversa da qualunque cosa si sarebbe potuta osservare a proposito dei professionisti di questa disciplina in Inghilterra o negli Stati Uniti», lasciando così emergere quei tratti caratteristici che sono inscindibili dalle vicende storiche particolari in cui essa si è sviluppata. Prefazione di Fabrizio Meroi. -
Tutta un'altra musica
Ci sono coppie in perenne calma piatta. Annie e Duncan lo sanno bene. Convivono da quindici anni a Gooleness, torpida cittadina inglese sul mare, e la loro esistenza è scandita da qualche lettura in comune, l'uscita di un nuovo film, ogni tanto un concerto a Londra. Non hanno figli e nemmeno rischiano di averne, vista l'evanescenza della loro vita sessuale. Ma da un po' di tempo Annie prova un impellente desiderio di maternità, mentre Duncan non fa che coltivare la sua unica, ossessiva passione: Tucker Crowe, cantante cult americano sparito dalla scena musicale intorno alla metà degli anni Ottanta. La venerazione per Tucker, condivisa via Internet da qualche centinaio di adepti sparsi per il mondo, assorbe ogni istante delle sue giornate; e Annie comincia a chiedersi che senso abbia continuare una relazione che forse è stata solo una perdita di tempo. In questa quiete inamovibile, a Duncan arriva per posta una versione inedita dell'album più famoso di Tucker. È la scintilla che innesca una serie di eventi inaspettati, che porterà l'insoddisfatta Annie a conoscere Tucker in persona... Il nuovo romanzo di Nick Hornby si snoda sotto il binomio amore e musica, ma coglie anche in modo inatteso, originale, il tema della creatività e dei suoi alti e bassi, incarnato da questo ex musicista squattrinato in perpetua crisi, titanico esempio di fallito sentimentale. -
Il letterato: usi e costumi. Da Confucio a Barthes, la storia bizzarra di una specie anomala
Che un letterato dedichi tutto se stesso e un'ampia parte della sua giornata alla lettura di testi d'ogni epoca, alla loro interpretazione, al loro commento e soprattutto alla loro divulgazione è cosa nota. Ma come si comporta nella quotidianità? Quali sono le sue abitudini? Che rapporti ha con la religione, con la politica, la guerra, la notte, la morte? E inoltre, più semplicemente, quanto ama il cibo, quanto è importante per lui l'ambiente che lo circonda, sia esso il suo studio, il giardino di casa o un'accademia? E per quale motivo, poi, si riscontra così spesso in lui una certa propensione alla malinconia? Da Confucio a Borges, passando per Cicerone, Petrarca, Freud e Leopardi, William Marx guida il lettore alla scoperta della figura del letterato; lo osserva nella convivialità di un pranzo, o mentre si accalora in una disputa accademica, e persino mentre è costretto a confrontarsi con l'onta di uno scandalo sessuale. L'autore offre un appassionante viaggio nel mondo insieme terreno e metafisico di chi ha scelto di fare delle lettere il proprio universo; un viaggio le cui tappe sono in fondo ciò che forma il tessuto stesso dell'esistenza, onorando in tal modo, come un umile discepolo, il pensiero di Roland Barthes: la letteratura non può essere fatta che con la vita. -
Tutto per amore
Julia Seymour è una donna brillante, affidabile, concreta; ha una vita piena e molti affetti, e non ha mai smesso di amare la propria professione di medico. Perché, allora, una mattina di fine ottobre lascia tutto - casa, figlia, compagno - senza una parola, come se non si aspettasse di tornare? Una fuga, quella di Julia, pianificata fin nei minimi dettagli. A ogni tappa un'amica fidata, che le offre riparo e sostegno senza fare troppe domande, mentre dal passato condiviso affiorano esperienze, ricordi, e forse anche la chiave per capire le vere ragioni del suo gesto, assai più generoso e altruista di quanto potrebbe sembrare. In parallelo, il tenace inseguimento di William, che stava per chiederle di sposarlo e non si dà pace, pronto a cogliere gli indizi che ne è sempre più convinto - Julia ha intenzionalmente disseminato per lui, affermato autore di thriller, lungo il cammino. La sua ricerca lo porterà a compiere un viaggio nello spazio - da Dublino a Londra alla lontana e misteriosa India, dove tutte le tracce sembrano portare - e soprattutto nel tempo, in quel passato di Julia segnato in maniera indelebile da una scelta dolorosa. -
Era tutta un'altra storia
Estate 2002, Bretagna: sei turisti svedesi si incontrano per caso e trascorrono in compagnia alcuni giorni di vacanza. Sono due coppie e due single che hanno poco in comune, a parte il fatto di essere connazionali in ferie in un paese straniero: insieme fanno lunghe nuotate in mare, cene a base di vino e crostacei, organizzano gite e flirtano un po' oltre il consentito... Di quei giorni rimangono una manciata di fotografie, un ritratto di gruppo, un acquerello e un diario anonimo che racconta quei momenti di divertimento e allegria, ma non solo. Estate 2007: cinque anni dopo una mano sconosciuta inizia a uccidere i protagonisti di quella vacanza. Prima però avvisa con una lettera l'ispettore Gunnar Barbarotti di Kymlinge. La strana relazione tra il delinquente e l'ispettore della polizia giudiziaria crea a quest'ultimo non pochi problemi, sia a livello professionale che personale. Il caso si fa ben presto inquietante e porta il burbero poliziotto alla ribalta della cronaca giornalistica: gli omicidi si susseguono (così come le lettere) senza che le forze dell'ordine riescano a fare niente, nonostante l'intervento di un esperto profiler. Perché queste persone vengono uccise? Esiste un legame tra loro e l'assassino? E se sì, quale? Nessuno sembra trovare risposte davvero risolutive... -
L' uomo senza un cane
È il mese di dicembre a Kymlinge e la famiglia Hermansson si sta preparando a festeggiare un doppio compleanno: il patriarca Karl-Erik compie 65 anni, e la sua primogenita Ebba 40. La ricorrenza vede riunita tutta la famiglia nell'abitazione dei genitori. Ma la situazione, come spesso accade in questi casi, è tutt'altro che serena e la famiglia è un covo di problemi e tensioni, a partire dalla moglie del patriarca, Rosemarie, che è stanca di tanti anni vissuti all'ombra di un marito despota. Non se la passa meglio la figlia maggiore Ebba, sposata con due figli ormai grandi, il quattordicenne Kristoffer, e l'orgoglio di mamma, il diciannovenne Henrik, ottimo studente universitario felicemente fidanzato, il cui sguardo nervoso sembra però nascondere qualcosa. Anche il secondogenito Robert - un passato da corridore, un libro di poesie pubblicato, un romanzo incompiuto da dieci anni nel cassetto e una vergognosa partecipazione a un reality show di pessimo gusto ha i suoi problemi, così come la figlia minore Kristina, infelicemente sposata con un produttore televisivo da cui ha avuto un bambino che lei teme abbia gravi problemi. Ma quelli che dovevano essere solo tre giorni da far passare in fretta si trasformano in un incubo quando, in momenti e situazioni diversi, spariscono prima Robert e poi il nipote Henrik. È a questo punto che entra in scena l'ispettore italo-svedese Gunnar Barbarotti, che dovrà indagare tra le luci, le ombre e i segreti di una famiglia all'apparenza come tante...