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Mostrati 1961-1980 di 10000 Articoli:
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Per la riabilitazione della donna. Donne e Chiesa
Il folgorante scritto (coraggioso e dalla storia travagliata) che Elisa Salerno destinò a papa Benedetto XV nel 1917. Nato dallo studio della Summa di san Tommaso, il trattato si pone in contrasto con la teologia antifemminista del tempo, facendosi a sua volta Summa muliere, proposta effettiva di uguale dignità della donna nella Chiesa. Un passo decisivo nel percorso della Salerno. -
Commenti critici alle note bibliche antifemministe
Opera biblica (1926) in cui Elisa Salerno passa in rassegna i libri dell'Antico Testamento commentando le note di mons. Martini, importante traduttore, nell'800, della Bibbia. ""Ci siamo messe in animo di pubblicare alcuni commenti critici alle note inquinate di antifemminismo [...] e di segnalare o illustrare qualche passo scritturale in cui il silenzio [...] era inopportuno""""."" -
Io sono la Terra di tutti. Un modo diverso di governare le emergenze del mondo globalizzato
"In relazione al processo per giungere a una Carta della Terra, il libro indaga i precedenti e le fonti, trovandone di molto significative ed autorevoli. Dietro il progetto di una Costituzione della Terra, dice il suo autore Giuseppe Deiana, c'è la visione della pace e l'ideale federalista di Kant, il progetto di un'etica universale di Hans Küng, le testimonianze di padre Balducci, Lorenzo Milani, Aldo Capitini, l'ecologia integrale e la 'Laudato Sì' di papa Francesco e, intuizione straordinaria, la fecondità dei 'Giusti della Terra', che inizialmente sono stati pensati come quelli che hanno salvato gli Ebrei durante la Shoà, ma sono i Giusti già indicati nella Bibbia e tutti quelli che hanno consacrato e dedicato la vita alla giustizia e al bene comune, a cominciare dai poveri e dagli oppressi, e che perciò a buon diritto possono essere considerati 'costituenti' del nuovo ordine mondiale. Il libro, guardando al futuro, si spinge naturalmente anche sul terreno di ciò che può essere discusso e opinabile, ma in ogni caso ha il merito di comprendere che la proposta di una Costituzione della Terra non è solo per un nuovo strumento giuridico, ma anche per un nuovo pensiero, una antropologia, una teologia, un'economia ripensate di nuovo."""" (Raniero La Valle, 2020)" -
Per un cristianesimo senza religione. Ritrovare la «via» di Gesù di Nazaret
Con quest'opera, la voce di un religioso e presbitero italiano - sebbene canadese di adozione -, entra a pieno titolo a far parte di quella ""profezia teologica"""" (José M. Vigil) che sta dicendo ai cristiani di oggi la necessità di superare la fase teistica della loro credenza religiosa: non solo perché essa abbia un futuro ma perché sia una benedizione per la società umana di domani. Il libro di Mori si presenta dunque come un'affidabile guida per la fase che i cristiani, e le religioni in generale, stanno vivendo in questo passaggio epocale. «Mentre in passato era impossibile essere cristiani senza credere nella divinità di Gesù, oggi molte persone non vedono più la necessità di tale fede per considerarsi seguaci del Nazareno. Si sentono anzi a disagio con la sua """"divinità"""" e la considerano un ostacolo alla loro adesione, alla loro ammirazione e al loro affetto per lui. Per questi cristiani, voler trasformare Gesù in un Dio vero, ontologico e sostanziale, come pretende il dogma cattolico, distrugge alla radice l'autenticità umana della sua persona e, di conseguenza, annulla l'importanza e il valore di riferimento esemplare che l'uomo di Nazaret possiede per ognuno di noi». Prefazione Ferdinando Sudati."" -
L' ufficio arancione. Il libro monastico della preghiera comune. Ufficio ecumenico dei monaci arancioni
Questo Ufficio monastico, in due volumi indivisibili, cartonato, rilegato, con segnalibri, ha preso corpo sul web ed è stato sperimentato nella celebrazione quotidiana. L'Ufficio proposto è nato dall'esigenza di avere una Preghiera che, senza pretesa alcuna di porsi come Liturgia Ufficiale, sia momento di comunione che attinge alle diverse Tradizioni liturgiche cristiane e non solo, consapevoli che lo Spirito Santo ""soffia dove vuole"""". L'Ufficio Arancione, nella sua impostazione ecumenica, risente della spiritualità vetero cattolica e anglicana, ed è stato pensato per la celebrazione nei contesti più diversi: dal singolo credente nella sua casa con i suoi cari, alla comunità cristiana riunita in una chiesa."" -
Deus duepuntozero. Ripensare la fede nel post-teismo
Stiamo vivendo un'epoca non solo di cambiamenti (Papa Francesco), ma un tempo che esige una trasformazione nel modo di pensare e vivere la religione. La coscienza di fede delle nuove generazioni risulta essere sempre più secolarizzata, agnostica e indifferente: come e quale Dio annunciare? Allo stesso tempo la mistica e le recenti scoperte scientifiche (fisica quantistica e neuroscienze) ci dischiudono una visione della realtà che nel suo più profondo è quanto mai connessa e consapevole di se stessa. Siamo nell'era del post-teismo. A differenza dell'ateismo dei secoli scorsi, il post-teismo non rifiuta qualsiasi trascendenza ma solo quella di un Dio assolutamente separato dal mondo che interviene dall'esterno per salvarlo (teismo). Il cosmo non è fuori, ma è in Dio (panenteismo). Come comprendere le verità della fede cristiana a partire da questa ""aggiornata"""" (Deus 2.0) prospettiva teologica? Lo scopo di questo libro è di intraprendere un esercizio di inter- e trans-disciplinarietà, integrando nel cammino di ricerca l'aspetto teologico, scientifico e mistico dei vari saperi, per offrire così una proposta di rilettura della fede cristiana. Prefazione Riccardo Battocchio."" -
Sinodalità di donne e di uomini
Nel grande ""alveare"""" della filosofia e della teologia, Giorgia Salatiello si dedica da anni all'ambito legato al ruolo e alla missione delle donne nella Chiesa, colte nella loro differenza, con gli uomini ma anche tra loro, alla luce della teologia e prima ancora dell'antropologia illuminata dalla luce del Vangelo. Questo l'ha portata a concentrarsi sulla tematica della differenza sessuale e delle neuroscienze e ora, negli articoli qui raccolti, sulla dimensione ecclesiale e squisitamente sinodale della questione [...]. Con finezza e quasi in punta di piedi la professoressa Salatiello conduce il lettore nel cuore della sfida che oggi la Chiesa di Francesco si trova ad affrontare: essere e diventare sempre di più una realtà sinodale che cammina insieme, armonizzando le differenze in modo che la diversità sia veramente ricchezza che nutre. (Dalla Prefazione di Andrea Monda)"" -
Lo squarcio nel nulla che appare. Una storia che è oltre
Don Giulio Facibeni ha scritto una pagina memorabile nella storia della chiesa e della città di Firenze. Egli scelse don Corso Guicciardini perché con la sua sensibile paternità potesse accompagnare l'Opera nel dare vita ad altrettante pagine di carità, sotto la guida e la premura della Divina Provvidenza. Attraverso l'esperienza ed il racconto personale di Vincenzo Russo, attuale Presidente dell'Opera Madonnina del Grappa e figlio spirituale di don Corso Guicciardini, il libro ci accompagna nella storia e nell'esperienza di vita di quest'ultimo, sacerdote che ha guidato l'Opera Madonnina del Grappa di Firenze dal 1958 al 2020, portando avanti la missione iniziata con don Giulio Facibeni. Una storia che è un contributo all'oggi della Città di Firenze e di tutto il nostro tempo. ""Se questa Firenze - quella di preti come Milani, Borghi, Turoldo, Balducci, Facibeni, o di sindaci come La Pira - non è del tutto sparita, è grazie a pochissime figure profetiche: tra le quali proprio don Corso, sorta di timido eppure quanto deciso san Filippo Neri del nostro tempo. La figura di don Corso, come quella di tanti altri preti del nostro tempo, indica che esiste un modo di praticare la carità che riesce anche a costruire giustizia. Perché ne fa sentire il bisogno, ne denuncia - con tacita mitezza - la negazione, ne condivide con tutti l'aspirazione."""" Dalla prefazione di Tomaso Montanari"" -
Auroville e dintorni. Diario di utopie vissute
Il pensiero comunitario secondo Sri Aurobindo e Adriano Olivetti - Auroville e dintorni, diario di utopie vissute è il racconto dell'esperienza vissuta da Mauro e Roberta che, dopo avere conosciuto i testi di Sri Aurobindo Ghose e Mère hanno deciso di approfondirne i loro insegnamenti direttamente alla ""fonte"""" recandosi ad Auroville, nel Tamil Nadu a sud dell'India. Un primo viaggio nel '79 a cui ne sono seguiti altri, grazie ai quali hanno potuto essere testimoni dello sviluppo di questa """"città comunitaria"""" che incarna gli ideali utopici delle generazioni formatesi negli anni '60 e '70. Il libro è anche una fonte di interessanti approfondimenti riguardo al pensiero comunitario di Adriano Olivetti, importante nel percorso di ricerca interiore dell'autore dove ha intravvisto alcune analogie con la visione di Mère nella costruzione di Auroville."" -
Lidia Menapace. Donna del cambiamento. Lettere 1968-1991
È la storia di un'amicizia. Quella fra Lidia Brisca Menapace (1924 - 2020), partigiana, pacifista, cattolica, femminista, donna dal radicato impegno politico, e Ileana Montini (1940), intellettuale e giornalista, anche la sua un'esistenza vissuta all'insegna dell'impegno politico e sociale. La prima lettera del 1968, l'ultima del 1991. Le lettere occupano un lungo tempo segnato da eventi nazionali e internazionali di grande rilevanza storica, come la caduta del muro di Berlino nel 1989. Ma anche dalla varietà di percorsi del femminismo e dalle trasformazioni all'interno della sinistra, intrecciando frammenti di vita, emozioni, sentimenti e profonde riflessioni politiche. -
Esperienze di verità. L'esempio dei grandi per orientarsi nel mondo
I Grandi delineati in questo volume possono aiutare il lettore a trovare dei punti d'orientamento in un mondo che percepiamo come sempre più complesso e confuso. Si tratta di personaggi assai diversi, talora decisamente ""inattuali"""", in grado di aiutarci a ricostruire dalle fondamenta un senso del vivere del quale nel nostro tempo sembriamo avere fortemente bisogno. Non propongono verità puramente teoriche, ma hanno continuamente fatto interagire le teorie con i sentimenti e le esperienze della vita. L'elemento che li accomuna non è solo quello di avere elaborato idee importanti ed originali (anche se in un certo senso """"antiche come le montagne"""" secondo la formula di Gandhi), quanto di aver fatto delle proprie vite delle vere e proprie """"esperienze di verità"""", in una continua interazione tra cultura, intelligenza e vita. È convinzione dell'Autore che il confronto e la discussione di esperienze di vita, sia passate che attuali (in uno scambio di verità vitali), rappresenti il modo migliore per costruire un tessuto universalmente partecipabile di significati: un linguaggio nel quale gli esseri umani di tutte le culture possano esprimere attraverso il dialogo le ragioni e le difficoltà del vivere umanamente sull'unico pianeta disponibile ad ospitarci. Un terreno d'incontro del quale abbiamo oggi più che mai bisogno per sentirci parte di un unico mondo."" -
L' amore in uno sguardo. In cammino con Matteo
Una delle cose che periodicamente è messa in discussione è l'attendibilità dei vangeli, la storicità di Gesù, la sua esistenza. È qui che s'inserisce Matteo con il suo percorso interiore. Ciò che racconta nel vangelo non è una biografia, ma un'esperienza di fede basata sulla sua personale esperienza. E gli eventi e i fatti sono riletti alla luce di Dio. Matteo, identificato nei vangeli con l'ebreo Levi, l'esattore delle tasse per conto dei romani, non si aspettava la salvezza, sapeva di non poter fare nulla per meritarla. La vita per lui era diventata potere e denaro. Tuttavia, la sua durezza si schianta in un attimo quando incrocia lo sguardo del Nazareno, quel Rabbi un po' strano che con uno sguardo entra nella sua vita e la sconvolge. «Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,13). Questo è il fulcro del primo vangelo commentato con la consueta sensibilità e profondità dal biblista De Martino, che con un caldo ""tu"""" interpella, provoca, per stabilire con il lettore una relazione diretta. Con quello """"sguardo d'amore"""" appreso nella sequela di Gesù di Nazareth."" -
Gridare il Vangelo con tutta la propria vita. Omelie domenicali e festive. Anno liturgico A
Con il volume delle «Omelie domenicali di Fratel Arturo Paoli» anno liturgico A si conclude la raccolta dei tre anni A, B, e C. Fratel Arturo legge il Vangelo e pronuncia l’omelia secondo una modalità “profetica”, mantenendo inalterata la sua freschezza e la sua attualità nel tempo. L’Indice facilita la lettura del testo sia per seguire il tempo liturgico, che per un ausilio di riflessione e meditazione in un momento particolare della propria vita. Scorrendo i titoli delle omelie si può cogliere ciò di cui si ha più bisogno per il proprio cammino e lo si legge, lo si gusta, provando a incarnarlo concretamente nella quotidianità. ""La caratteristica fondamentale delle omelie del piccolo fratello Arturo Paoli è l’afonìa, perché egli non si sostituisce mai al Parlante, non sovrasta la Parola, non presume di spiegare la Parola, ma assume le parole per «gridare il Vangelo con tutta la sua vita». Non è un intermediario, ma un testimone che non ha nulla da dare se non la sua stessa esperienza, come un cristallo purissimo che non trattiene, ma lasciandosi trafiggere, lascia passare il raggio di luce dello Spirito su chi ascolta e si predispone all’incontro. Ogni omelia non è esegesi della Parola, e meno che meno eis-egesi cioè “mettere dentro” la propria manipolazione in vista del dominio della coscienza di chi ascolta. Ogni omelia è una pennellata di colore di vita e Spirito. Ogni parola è specchio, sussurro, «voce sottile di silenzio» o «voce di tenue bisbiglìo», che Elia sperimentò al passaggio di Dio (1Re 19,12). Chi ascoltava Arturo dal vivo e chi lo legge ora da vivente, assente-presente, fa una esperienza spirituale unica: si sente interpellato, amato e accolto senza condizioni. La sua parola, serva della Parola, non è generica, ma “personale” e irrepetibile. Solo chi ascolta la può custodire con sapienza e gratitudine perché sperimenta il dono della gratuità"""" (dalla Prefazione di Paolo Farinella, prete)."" -
Self help. L'utopia dei matti
"Da 'invisibili' a cittadini"""". Questo libro dà voce a chi non ne ha. Storie che illuminano i lati più struggenti, fragili ed insieme forti di un altro pezzo di umanità fatto di persone “invisibili e inaffidabili” al punto da essere chiamate matti o folli o, peggio, malati mentali. Persone capaci di diventare, insieme, un Popolo che riemerge dai margini della società e si incammina a diventare il Popolo dell’Utopia, capace di affermare i propri diritti e praticare la propria cittadinanza. Quelli che prima erano pupazzi destinati a perdersi, divengono uomini e donne che hanno tanto da dire e soprattutto da donare. Un libro pieno di amore che fa commuovere e sorridere, che scava nella coscienza di ognuno di noi e ci fa vedere in modo più chiaro ed onesto quello che in fondo un po’ ci disturba. È un risveglio per tutti, perché dentro ad ognuno di noi, più o meno nascosto, sta quel “matto” che si aggira per le strade parlando da solo o gridando al vento, che vorrebbe due mani accoglienti, un caffè caldo da bere insieme, che vorrebbe, in poche parole, essere “visto” veramente. In tutte queste pagine c’è anche un po’ di ognuno di noi. Prefazione di Lorenzo Burti. Postfazione di Ernesto Guerriero." -
Luisa Naudet 1770-1842. La vita errante come vocazione
Questa è una biografia graditissima e opportuna di Luisa Naudet, una donna che visse una vita insolita tra la fine del XVIII secolo e la metà del XIX secolo, viaggiando tra Italia, Austria, Francia, stabilendosi infine a Roma […]. Ha esercitato il ruolo spirituale di custode [...]. Il custode percepisce ciò che è necessario e agisce con chiarezza e saggezza; poi si ritira per permettere alla persona di andare avanti e svolgere il proprio compito. Luisa Naudet è stata una custode per Sophie Barat e per la Società del Sacro Cuore. (Dalla premessa di Phil Kilroy) E non solo, lo è stata anche per la sorella Leopoldina e per le Sorelle della Sacra Famiglia La personalità di «questa donna straordinaria» viene riportata alla luce in questo volume attraverso un’accurata ricostruzione storica grazie anche alla pubblicazione dell’inedito carteggio. -
L'altro. Viaggio nella differenza. L'altro, il diverso, lo straniero nei Vangeli
In questo libro don Battista Borsato prosegue la sua ricerca teologica e afferma ulteriormente la convinzione che Gesù è stato non un uomo religioso ma laico, con tutto ciò che ne consegue. Gesù, per quanto lo si avvicini e lo si scruti, afferma l’Autore, ha un pensiero sempre altro. La riflessione di Borsato si concentra sul rapporto che il Nazareno ha avuto con i diversi e con gli stranieri. Ne emerge l’insegnamento chiave che è l’amore al prossimo ciò che importa, non la confessione religiosa della fede. Perché leggendo il libro del nostro teologo sorgono domande vitali per il futuro del cristianesimo. Occorre che appassisca un cristianesimo identificato solo con i riti e i sacramenti affinché possa sbocciare un cristianesimo esistenziale impegnato nella giustizia. Prefazione di Gianni Giolo. -
L'elemento femminile nel pensiero di Pierre Teilhard de Chardin
Nel libro sono proposti e commentati testi di Teilhard de Chardin sul rapporto uomo-donna e sulla castità che “possono dare un significativo contributo al dibattito attualmente in corso sul ruolo della donna nella Chiesa, sul celibato ecclesiastico, sul significato della pratica della castità nella vita religiosa” (dalla Prefazione di Gianfilippo Giustozzi). Nell’ambito del pensiero di Pierre Teilhard de Chardin (scienziato, filosofo, teologo, Sarcenat 1.5.1881 – New York 10.4.1955), che può essere definito come una “unitaria visione cosmica”, il libro di Annamaria Tassone Bernardi (per vent’anni Presidente della storica Associazione Italiana Teilhard de Chardin, esperta e traduttrice delle opere del grande pensatore), presenta l’affascinante riflessione sull’elemento femminile che Teilhard maturò soprattutto grazie all’amicizia con diverse donne che incontrò nell’arco della sua vita (come Leontine Zanta, Maryse Choisy, Lucile Swan). Di particolare rilievo nel libro la proposta di differenti tipologie di testi, commentati dall’autrice, attraverso i quali Teilhard medita sul rapporto uomo-donna e sulla castità. Il primo è un poema, ""L’Eterno femminino"""", composto al fronte nel marzo del 1918, nel quale la donna viene definita come «l’aspetto congiuntivo dell’essere». Il secondo è un importante saggio del 1934, """"L’evoluzione della castità"""", nel quale il gesuita delinea una visione della castità difforme da quella egemone nel modello ascetico, che, per i religiosi, viene pensata soprattutto in termini di “separazione” dal mondo femminile. Il terzo tipo di testi è costituito da tre omelie pronunciate dal gesuita in occasione di matrimoni di parenti o amici."" -
L'ottavo figlio. Nozze a Cana di Galilea: tutti invitati
"Fin dalle prime righe si ha l’impressione di essere di fronte ad uno scritto ricco di vita che prende respiro da un animo appassionato, innamorato della Parola di Dio (tant’è che il racconto è diviso in rotoli e non in capitoli) e conquistato dall’ardore missionario che trova espressione perfino nel titolo di una parte del racconto: “andare oltre”. Leggendo pagina dopo pagina di questo libro si ha l’impressione che il filo rosso che lo attraversa sia in realtà un intreccio di più fili colorati, le relazioni intessute da don Ottavio in ogni incarico e guidate dalla mano sapiente di Dio. Dal primo ministero a Verona alla missione, dal tempo di direttore dell’ufficio missionario fino al ritorno in parrocchia la sua vita appare come una sartoria che si è arricchita progressivamente di stoffe preziose fino a creare l’abito giusto della sua storia. È la storia di un prete, un uomo che è passato in mezzo a tante altre vite con atteggiamento itinerante e orante, con le scarpe preparate dalla mamma e con il cuore innamorato della Terra Sacra, dell’incontro con Dio nel volto degli altri: preti, suore, uomini e donne, amici, sposi, vescovi, padri spirituali. Tutti riflessi di quella luce divina che è come sole che sorge dall’alto, una luce unica che prelude all’alba di un giorno che sa di eternità e che splende per tutti noi."""" (Dalla prefazione di Mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona). Postfazione di Giuseppe Laiti." -
E se quel giorno ti avessi incontrato
“E se quel giorno ti avessi incontrato” – titolo del romanzo di Gianpaolo Trevisi – sottolinea l’importanza che l’incontro ha nella vita di ciascun uomo o donna, poiché significa che da quel momento non sei più solo e, se quell’incontro si trasforma in una relazione, scompare la dimensione dell’io, sostituita dal noi. Forse questo è il pronome che meglio esprime il senso dell’esistenza umana. [...] Il titolo mette il lettore in attesa di quello che può essere successo per un incontro mancato. E con questo interrogativo si accinge a leggere la storia per poterlo svelare. [...] A caratterizzare questo romanzo è il grigio. Il suo significato diventa subito evidente: sta per “depressione”. E dal momento in cui viene scritto, diventa un’ombra, un personaggio invisibile onnipresente, di cui non si vuole parlare, ma che si impone continuamente. Anche se lo si vorrebbe invece cancellare. E in tale percezione del romanzo come insieme di personaggi presenti e nascosti, in carne ed ossa o in simboli, il grigio diventa il dominus della storia. [...] La struttura del romanzo è scandita dal passare dei giorni, che vengono descritti come in un diario, in cui si racconta la vita di Anna dal 1° settembre fino al 19 di quello stesso mese... E se quel giorno di avessi incontrato”. (Dalla prefazione di Vittorino Andreoli) -
Etica della diversità. Per un mondo altro
Il proposito del testo è di pensare il mondo non tanto dall’omogeneità riduttiva e ripetitiva, ma dalla diversità, per superare modelli e leggi standardizzati, che portano all’uniformità e alla colonizzazione. Scritto da una teologa e pedagogista e da un biblista, il libro “Etica della diversità” propone un cambio di paradigma e di visione, perché ritiene la diversità – e con essa i temi correlati di frontiera, confine, dualismo e opposizioni - una straordinaria potenzialità di cambiamento e di rinnovamento, nella linea della pluralità e della complessità delle relazioni e dei modi di essere e di vivere. La diversità diventa così condizione imprescindibile per la costruzione della giustizia sociale e politica, ma anche della pace tra popoli e nazioni e della convivenza pacifica tra culture e religioni.