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Mostrati 2001-2020 di 10000 Articoli:
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Storia dell'alimentazione nell'antica Roma
La storia dell'alimentazione diventa in queste pagine una storia sociale, culturale ed economica dell'antica Roma. Jacques André sviscera ogni ingrediente di questo argomento di assoluta importanza per comprendere la vita quotidiana nell'antichità e le radici della cucina e dell'agricoltura italiane fino ai giorni nostri. Nulla è trascurato: gli elementi botanici, le tecniche di coltura e lavorazione, le tradizioni e le mode, il rapporto tra cibo e classi sociali, i riferimenti ai grandi autori e ai legislatori, gli aspetti economici della produzione alimentare e, soprattutto, i dettagli accurati di una gastronomia elaborata, ricca e fantasiosa. Ogni informazione è suffragata da un ricco corredo di note bibliografiche, anch'esse componente fondamentale di questo libro erudito e curioso, divenuto ormai un classico per gli appassionati di storia romana e di storia dell'alimentazione. -
I servizi segreti dell'Austria-Ungheria. Nuova ediz.
Il lavoro di Pethö è uno studio scientifico delle attività dei servizi segreti dell'Austria-Ungheria prima e durante la Grande Guerra. Dopo un breve excursus sulla nascita e i primi sviluppi dell'apparato dei servizi segreti austriaci, l'ambito esaminato dall'autore si allarga alle attività degli agenti del Lloyd austriaco nel Levante, alle manovre dell'orientalista Alois Musil nei deserti dell'Arabia, contrapposte agli sforzi paralleli del celeberrimo Thomas Edward Lawrence, ai numerosi sabotaggi, tra cui l'affondamento della dreadnought ""Benedetto Brin"""", perpetrati in Italia dagli austriaci, che avevano un agente persino tra gli uomini di fiducia del Papa. Pethö accompagna quindi il lettore alla scoperta dei molteplici intrighi intessuti nei primi anni del Novecento dagli ufficiali informatori della neutrale Svizzera e nello scacchiere dei Balcani, crogiolo delle mire delle grandi potenze e terra di scontro per i loro agenti più abili e spregiudicati. Con competenza e rigore si occupa quindi della Grande Guerra e del raffinato sistema di spionaggio sviluppato dai geniali decifratori austriaci, facendo emergere chiaramente l'importanza del servizio di intercettazione e decifrazione per carpire le comunicazioni del nemico in tutti i settori (radio-telefono-telegrafo). Altri capitoli, basati su una documentazione inedita e trattati con grande tensione dal punto di vista narrativo, si occupano del controspionaggio austriaco nelle terre irredente, del celeberrimo caso Redl, l'ufficiale dello stato maggiore dell'Arciduca che vendette alla Russia importantissimi piani segreti negli anni immediatamente precedenti la Grande Guerra, e dei retroscena dell'assassinio di Sarajevo, preceduto da campagne serbe di disinformazione e dai relativi sforzi di contrastare queste attività da parte austriaca. Il rigore documentativo che sorregge la struttura di questo lavoro non impedisce che gli avvenimenti si dipanino sotto gli occhi del lettore con il ritmo di un romanzo di spionaggio e permette di riaprire l'interpretazione su eventi cruciali di questo secolo."" -
Lezioni italiane. Vivere felici studiando il Bel Paese
"Gli italiani sono più felici di noi tedeschi. Perché?"""" Da questo interrogativo parte la riflessione di Stefan Maiwald, un giornalista tedesco che da vent'anni risiede in Italia, nella soleggiata località balneare di Grado. Sposato con una donna italiana, l'Autore attinge alla sua personale esperienza per rivelare il segreto della felicità del Bel Paese. In questa guida ironica e al contempo ben documentata, il lettore scoprirà i motivi per cui gli italiani possono essere considerati un modello del buon vivere. Un piccolo assaggio: perché non si assicurano contro tutto, perché danno valore agli amici più che agli psichiatri, e perché a un prato d'erba appena tagliato preferiscono un cesto di frutta e verdura del proprio orto. Seguire le """"Lezioni italiane"""" è un modo per esplorare pratiche, consuetudini e consigli che fanno dello stile di vita italiano il più invidiabile in assoluto." -
Storia dell'alimentazione in 100 ricette
Tutti noi amiamo i piaceri della tavola e gran parte di noi ha un ingrediente o un piatto preferito. Nel mondo di oggi possiamo reperire il cibo che vogliamo e quando lo vogliamo, ma quanti conoscono davvero la provenienza delle loro ricette più amate, chi le inventò e come venivano in origine preparate? In questo libro William Sitwell, esperto di gastronomia nel programma ""A Question of Taste"""" della BBC e direttore della rivista """"Waitrose Kitchen"""", ci accompagna in un viaggio colorato e travolgente alla scoperta dell'affascinante storia della gastronomia. Per gettare una luce sul glorioso passato del cibo, vengono proposti i contributi di una schiera scintillante di star della gastronomia britannica, tra cui Marco Pierre White, Delia Smith, Heston Blumenthal, Nigella Lawson e Jamie Oliver. Sitwell entra in una tomba egizia per rivelare la più antica ricetta del pane e scopre il più grande party planner del Medioevo. Svela le radici straordinarie e poetiche del roast dinner e racconta la storia straziante del genio dimenticato che inventò la pentola a pressione. E molto, molto di più."" -
Venezia. L'invenzione del mondo moderno
Come ha fatto una piccola città isolata, con una popolazione che non ha mai superato i 100.000 abitanti, anche nel suo periodo di massimo splendore, a trasformare la civiltà occidentale? L’acclamata antropologa Meredith Small, celebre oltreoceano per la scrittura del rivoluzionario “Our Babies, Ourselves”, conduce un’analisi sulla struttura sociale veneziana, esempio unico da cui ebbe origine l’esplosione di creatività e inventiva dei veneziani, sia nel materiale, che nel sociale. Che si trattasse di barche o denaro, medicine o creme per il viso, opera lirica, punti e virgola, tiramisù o leggi sul lavoro minorile, tutto questo è stato frutto dell’ingegno veneziano e da allora ha plasmato le nozioni contemporanee delle istituzioni e convenzioni. Le basi di come ora pensiamo alla comunità, alla sanità, al denaro, al consumismo e alla globalizzazione sono tutte scaturite dalla Laguna veneta. Tuttavia, Venezia è ben lungi dall’essere una reliquia storica o un museo a grandezza naturale. È una città viva, che ancora abbraccia le sue radici innovative. Con il pericoloso innalzamento del livello del mare, sintomo preoccupante del cambiamento climatico in atto, Venezia è in prima linea nel preservare la sua eredità e la sua storia culturale per ispirare una nuova generazione di innovatori. -
Ideali democratici e realtà
Nel 1904, Halford John Mackinder, allora direttore della London School of Economics, pubblica un saggio intitolato ""Il perno geografico della storia"""", nel quale enuncia per la prima volta la sua teoria dell'Heartland - Cuore della Terra -, una regione strategica estesa entro precisi confini geografici, dal cui controllo dipende il dominio del Continente Antico, che Mackinder definisce World-Island - Isola del Mondo. È su questi concetti chiave che egli fonda il suo pensiero, dando così avvio a una nuova disciplina: la geopolitica. Nel 1919, mentre scrive """"Ideali democratici e realtà"""", Mackinder è un parlamentare britannico del Partito Conservatore in procinto di essere nominato dal Ministero degli Esteri quale Alto Commissario per la Russia meridionale a sostegno dell'Armata Bianca impegnata nella guerra civile contro i bolscevichi. Il testo, redatto in tutta fretta per contribuire al dibattito post-bellico sulla ricostruzione dell'Europa e per inviare un ammonimento agli uomini di Stato riuniti alla conferenza di pace di Versailles, rappresenta una grande visione insieme storica e geografica del mondo. In """"Ideali democratici e realtà"""" l'Autore sviluppa ulteriormente la sua tesi di inizio secolo e profetizza anche l'avvento della Seconda guerra mondiale, che egli immaginò come una nuova grande lotta per il dominio dell'Heartland. Mackinder fu, infatti, incredibilmente lungimirante nel notare l'enorme potenziale e il pericolo del cambiamento demografico nel mondo e all'interno dell'Europa, nonché l'importanza dei territori dell'Europa Orientale per la conquista del Cuore della Terra. Celebre la sua citazione: """"Chi controlla l'Europa Orientale comanda il Cuore della Terra. Chi controlla il Cuore della Terra comanda l'Isola del Mondo. Chi controlla l'Isola del Mondo comanda il Mondo"""". Da allora, la teoria dell'Heartland è diventata una pietra miliare della dottrina geopolitica e continua a influenzare pensatori e pianificatori geopolitici ancor oggi. Questa prima edizione in lingua italiana è arricchita da un'inedita riflessione di Sergio Romano sul pensiero di Mackinder ed il suo impatto sulla geopolitica del Novecento. Con la prefazione di Sergio Romano."" -
Vittorio Emanuele III
Vittorio Emanuele III regnò sull’Italia dal 1900 al 1946, ma non fece nulla per conquistare la celebrità. Sfavorito da un aspetto fisico particolarmente ingrato, taciturno e riservato, critico nei confronti dell’apparato monarchico, è stato un sovrano invisibile, chiuso nelle sue residenze private e nella vita familiare. Eppure il suo regno, iniziato dopo l’assassinio del padre Umberto I, attraversa tutte le convulsioni della prima metà del XX secolo, le lotte ideologiche, le due guerre mondiali e il fascismo. In particolare, Vittorio Emanuele III prende tre decisioni che avranno conseguenze importanti per la storia d’Europa: nel 1915 trascina il Paese nella Grande Guerra, nel 1922 nomina Mussolini primo ministro e nel 1943 lo priva del proprio favore attraverso un colpo di mano della monarchia che non basterà a salvare la sua corona. Con il Duce intratterrà relazioni complesse fatte di complicità, reciproca fascinazione e momenti di forte tensione. Costretto all’esilio nel 1946, muore l’anno successivo ad Alessandria. Questa equilibrata biografia di un personaggio molto controverso in Italia si basa su documenti d’archivio, alcuni dei quali inediti, e consente di comprendere uno dei sovrani più enigmatici del XX secolo. -
La guerra del Friuli (1615-1617)
Dal 1615 al 1617 l'esercito della Repubblica di Venezia e quello dell'arciduca Ferdinando d'Austria si affrontarono sul territorio che dalla Val Canale giungeva a Monfalcone, sull'Adriatico, insistendo per un lungo tratto lungo il fiume Isonzo. Trecento anni dopo, sui medesimi luoghi, si sarebbero scontrati nel corso della Prima guerra mondiale italiani e austriaci. Nel corso di questa guerra, combattuta anche in Istria e Dalmazia, Venezia lottò per mantenere il dominio del Golfo e per riconquistare i territori perduti durante la guerra contro la lega di Cambrai, mentre gli arciducali miravano a difendere il Südland isontino e ad affermare le proprie aspirazioni sull'Adriatico. In questo aspro conflitto, caratterizzato da scorrerie, assedi, combattimenti e colpi di mano, più che da vere e proprie battaglie campali, si distinsero alcuni tra i più brillanti condottieri del secolo, tra i quali Wallenstein; gli stessi Generali comandanti delle contrapposte armate, Pompeo Giustiniani ed Adamo di Trautmannsdorf, trovarono una gloriosa morte sul campo. Dopo le cronache di pochi autori seicenteschi ed alcuni successivi contributi, per lo più ispirati ai loro scritti, questo lavoro basato su ricerche d'archivio traccia un chiaro, equilibrato ed esaustivo quadro degli eventi, ponendo inoltre all'attenzione del lettore aspetti rimasti sino ad oggi ignoti. -
Isonzo 1915
Un anno di guerra raccontato con accenti jüngeriani: la memorialistica della Grande Guerra, ""Isonzo 1915"""" è una delle testimionianze più crude sulla realtà della guerra di trincea, di quell'ordinario e quasi quotidiano olocausto di giovani vite scandito dal fuoco delle granate o della """"voce arrabbiata della mitragliatrice, la terribile raganella che canta, mai sazia, nei temporali di fuoco"""", come la poetò Vittorio Locchi. Non meno sconvolgente risulta la descrizione degli assalti italiani a ondate successive che si infrangevano contro le barriere di filo spinato e del momento supremo della lotta in cui, esaurita la funzione dell'arma da fuoco e della baionetta, l'uomo ritrovava alla fine il proprio ancestrale istinto di sopravvivenza nel belluino corpo a corpo con coltelli, badili, picozze e anche semplici pietre. La quota 383 di Plava, il Monte Kuk, Zagora il minuscolo villaggio abbarbicato sulle sponde pietrose del medio lsonzo, divennero i simboli dell'eroisimo delle brigate di fanteria """"Ravenna"""" e """"Forlì"""", così come di quello dei difensori, soprattutto i commilitoni dell'Autore, appartenenti al IV battaglione del 4° reggimento Deutschmeister di Vienna, dei dalmati e di altre nazionalità ancora. Il crogiolo di popoli che caratterizzava le unità impegnate sul Medio lsonzo formerà, per i successivi due anni, il baluardo invalicabile della duplice Monarchia, opposto ai tentativi di Cadorna di arrivare a Gorizia, aggirando per il saliente di Plava il dispositivo della Bainsizza e del Monte Santo. lsonzo 1915 viene riproposto con una ormai classica introduzione di Mario Silvestri e la straordinaria iconografia originale. Introduzione di Mario Silvestri."" -
Nihon Fuzokue. Mode e luoghi nelle immagini del Giappone Edo-Meiji. La collezione Coronini Cronberg di Gorizia
Il nucleo di opere giapponesi appartenenti alla collezione della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, costituito perlopiù da silografie policrome e pagine di volumi stampati con la stessa tecnica silografica, è testimonianza del successo nazionale e internazionale del filone artistico dello ukiyoe (""immagini del Mondo Fluttuante"""") ma anche del ruolo centrale che l'editoria ricoprì a partire dall'epoca Edo (1603-1867) nel processo di alfabetizzazione e di diffusione di prodotti a stampa anche a scopo di intrattenimento. Le tematiche evidenziate sono quelle principali del genere ukiyoe di epoca Edo - paesaggi di località celebri, ritratti di beltà e di attori kabuki, usi e costumi, le mode in auge al tempo - ma alcune stampe toccano anche gli eventi che segnarono la storia del Giappone di era Meiji (1868-1912): il conflitto bellico con la Cina (1894-95) ad esempio, e l'incontro con l'Occidente, con le sue novità scientifiche e tecnologiche e i suoi aspetti esotici. Ciò che si vuole evidenziare, dunque, è non tanto l'aspetto artistico già noto al pubblico, ma il contesto storico, sociale ed economico del Giappone Edo e Meiji che queste opere a stampa documentano. Un Giappone che inaugura e sviluppa tutte le caratteristiche di una società complessa e moderna durante gli oltre duecentocinquant'anni del governo militare del casato Tokugawa, in antitesi con quanto ancora troppo spesso si sostiene: una modernizzazione del Paese dovuta al solo incontro con l'Occidente e l'accettazione supina di un'ibridazione culturale."" -
Venezia, la triplice corona di Foscolo 1645-1649
Lo scoppio della Guerra di Candia sorprende i veneziani in Dalmazia in una situazione difficile: hanno pochi uomini in fortezze inadeguate, sparpagliate in forma discontinua, con scarsa artiglieria e un pugno di unità navali a collegare le basi aggrappate alla costa. Gli ottomani, al contrario, dispongono di ingenti risorse umane con la possibilità di spostarle per vie interne, concentrandole dove serve. L'esito sembra scontato. Con il nemico alle porte di Zara, Sebenico e Spalato, Venezia invia in Dalmazia un nuovo provveditore generale. Si chiama Leonardo Foscolo, continua a disporre di mezzi insufficienti, ma crea un'armata e inventa una nuova strategia: uso combinato di forze navali e terrestri per attaccare in profondità il nemico. Salva la Dalmazia, ampliandola di molto, e ha l'intuizione che potrebbe far vincere la guerra alla Serenissima. -
Il potere marittimo di Venezia. Guerra nell'Egeo, 1645-1651
Nel 1645 inizia la Guerra di Candia. L'attacco dell'Impero ottomano ha come obiettivo l'isola di Creta, il cui possesso, unito a quello di Cerigo nel Mar Ionio e di Tinos nelle Cicladi, permette alla Serenissima di controllare buona parte delle rotte navali a lunga distanza che collegano il Ponente con il Levante mediterranei. Creta è indispensabile all'Impero per acquisire pieno controllo dello spazio marittimo orientale, ma lo è anche per Venezia che, grazie al Regno di Candia, mantiene profondità strategica e peso geopolitico, con le conseguenti ricadute economiche e finanziarie. Non si tratta di un conflitto inutile o ""barocco"""", come talvolta si legge, perché in gioco ci sono interessi vitali per entrambi. Per questo sarà la guerra più lunga e dispendiosa mai combattuta da Venezia, la quale avrebbe potuto uscirne vincitrice, in particolare nel corso delle prime campagne, quando la Repubblica esercitava il pieno dominio del mare. Questa è la storia di cosa successe allora."" -
L'ultimo ammiraglio di Venezia. Angelo Emo, 1784-1792
Venezia, seconda metà del Settecento, un pugno di uomini si oppone al declino della repubblica. Tra questi, Angelo Emo, l'ultimo a guidarne in battaglia la flotta. Considerato già in vita grande marinaio, tattico brillante e acuto stratega, esprime il meglio di sé nel corso di tre campagne navali contro la Reggenza Ottomana di Tunisi, tra il 1784 e il 1786. Si tratta del canto del cigno della Marina della Serenissima, all'interno del quale si colloca la prova di forza decisiva tra due opposti fronti interni al patriziato veneziano: quello senatorio, votato alla neutralità a ogni costo per preservare autorità e ricchezza dei pochi dell'alta aristocrazia, e quello militare, disposto ad allentare le maglie del potere pur di ridare alla repubblica rango internazionale. Nelle acque di Tunisi si consuma il dramma di Venezia, perché la sconfitta del partito militare porterà, in appena dieci anni, alla fine della millenaria repubblica di San Marco. -
I paracadutisti italiani a El Alamein. Tra storia e memoria
Ottanta anni fa, dal 23 ottobre al 6 novembre 1942, lo scontro di El Alamein, nel deserto egiziano: i britannici del maresciallo Montgomery travolgono le forze italo-tedesche del feldmaresciallo Rommel, costringendole ad una ritirata rovinosa che (insieme a Stalingrado) segna la svolta della Seconda guerra mondiale. I paracadutisti della divisione ""Folgore"""", schierati all'estremità meridionale del fronte, oppongono una difesa strenua ma vengono decimati: 304 superstiti su oltre 5mila effettivi partiti qualche mese prima dall'Italia. Il volume ripercorre le vicende della """"Folgore"""" nella battaglia di El Alamein inquadrandole nell'insieme delle vicende belliche del 1940-42 e soffermandosi sulle motivazioni morali della resistenza ad oltranza: di qui si sviluppa un excursus sulle origini dei paracadutisti, sui miti costitutivi del corpo, sull'eredità culturale della Legione Straniera e dell'arditismo, sulla prospettiva della """"bella morte"""" come riscatto della sconfitta. Ne risulta il ritratto di una pagina di storia nazionale a lungo rimossa dai pregiudizi ideologici, che hanno qualificato come """"destra"""" i paracadutisti di El Alamein e come """"sinistra"""" gli Alpini congelati in Russia, mentre gli uni e gli altri erano le vittime della stessa guerra fascista d'aggressione (come ha chiarito il presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2002, """"sdoganando"""" la vicenda)."" -
Gorizia
Quando, nel 1940, Biagio Marin pubblica la prima edizione di questo libro, Gorizia è già una delle città più rappresentative della sua geografia sentimentale. Luogo dell'anima e di rarefatte suggestioni, essa simboleggia anche il momento della sua prima formazione intellettuale e fa bene Elvio Guagnini nell'Introduzione a citare le parole con le quali lo scrittore-poeta dipinge, in una pagina memorabile, l'arrivo in città: ""Il fracasso del treno era diventato un pieno d'orchestra, la gioia erompeva dal mio cuore nel ritmo della corsa. Entrai in città a piedi; il vespero, per me, si prolungava benigno. E non vidi brutture e rovine; solo l'altare azzurro dell'altipiano di Ternova, e sopra ad esso, immota, una nube festosa, inzuppata di toni violetti. L'ombra inondava le vie, un velo celeste attenuava la morte, ma io avevo l'anima piena di canto"""". Con occhio incantato Marin trasfigura liricamente i luoghi del territorio goriziano, gli incontri, le vite di persone umili, le biografie illustri di suoi compagni di studi (primo fra tutti Scipio Slataper) o di amici come Nino Paternolli e soprattutto la Grande Storia che aleggia sempre su Gorizia, segnandone un destino colmo di pathos. In questo modo il poeta gradese cesella un ritratto di Gorizia fatto di cultura, bellezza e, ancora, di Storia, che appare modernissimo e allo stesso tempo, nella prefigurazione di un tempo nel quale i confini cadranno, profetico."" -
Mentre tutti dormono
Un racconto delicato, lievo come un canto popolare, che celebra la semplicità e i sentimenti del mondo della natura.rnrnÈ una magica e fredda notte d'inverno. Tutti dormono, nella fattoria nel bosco. Tutti, tranne il tomte, lo gnomo guardiano. Il tomte di notte controlla che nella fattoria tutti stiano bene. Va a parlare con gli animali, che comprendono la sua lingua silenziosa, e si ferma a trovare gli umani, che dormono e non si accorgono di lui. Poi torna nel cantuccio del suo fienile, a sognare l’estate. Un classico della tradizione svedese. Età di lettura: da 5 anni. -
La volpe e il Tomte. Ediz. a colori
Nella fredda notte di Natale una volpe si avvicina quatta quatta alla fattoria degli uomini ed entra nel pollaio. Nessuno si accorge del suo arrivo. Nessuno, tranne il tomte, lo gnomo guardiano. Riuscirà il tomte a salvare le galline e a sfamare la volpe affamata? Età di lettura: da 4 anni. -
Natale nel grande bosco
Natale si avvicina e quest'anno gli animali del Grande Bosco attendono l'arrivo di un personaggio misterioso: il tomte. Non sanno bene chi sia. Ma gli scoiattoli hanno saputo che per Natale bisogna addobbare un albero, preparare piatti speciali e scambiarsi doni, perciò tutti nel bosco si danno un gran da fare per accogliere il tomte nel migliore dei modi. Alla fine, però, del vecchio tomte brontolone neanche l'ombra... Arriverà oppure no? Il tomte, gnomo guardiano delle fattorie; lo Jultomte (tomte del Natale), ovvero il Babbo Natale della tradizione svedese; Santa Lucia, con la sua corona di candele nella notte più buia; i dolci speziati e i candelabri dell'Avvento; i boschi innevati e la natura del freddo Nord. Le tradizioni natalizie scandinave si intrecciano in questa divertente fiaba di Ulf Stark, arricchita dalle illustrazioni di Eva Eriksson. Età di lettura: da 7 anni. -
Pastrocchia. Ediz. a colori
C'era una volta una bambina che si chiamava Pastrocchia, perché era sempre tutta sporca e sempre piena di macchie. Tranne quando aveva appena fatto il bagno. Ma non riusciva mai a rimanere pulita per più di mezz'ora. Ogni due per tre Pastrocchia doveva fare il bagno, insieme al suo cagnolino Zozzolo, anche lui sempre zozzo. Età di lettura: da 4 anni. -
L' OMC 1995-2005. Bilanci e prospettive
I contributi raccolti in questo volume trattano alcuni argomenti di particolare rilievo ed attualità del diritto del commercio internazionale: dall'apertura progressiva dei mercati agricoli al giuoco del libero mercato, alla questione della tutela dei marchi e degli altri aspetti della proprietà intellettuale coinvolti nelle relazioni commerciali tra Stati (per esempio, l'utilizzazione dei farmaci essenziali), alla progressiva liberalizzazione dei servizi. Accanto alla trattazione dei principali temi presenti nell'agenda dei lavori della Conferenza interministeriale di Hong Kong del dicembre 2005, il volume considera talune questioni più generali del diritto dell'OMC: dal peso del regionalismo economico nella dimensione tendenzialmente universale della regolamentazione dell'OMC, al ruolo di coesione del sistema svolto dalla specifica procedura di soluzione delle controversie, alla posizione dei PVS come categoria di Stati membri titolari di particolari interessi ed aspettative. Il volume intende offrire un contributo, anche a fini didattici, allo studio del diritto del commercio internazionale integrando, nella prospettiva dell'attualità e per aspetti specifici, le più ampie trattazioni manualistiche anche pregevoli che sono ormai disponibili in argomento.