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Sulla sofferenza. Per un «amabile dovere di crescere»
Il libro è scritto “a due mani”: da un neuroscienziato, in chiave più filosofica e psicologica, secondo i suoi studi e all’attività terapeutica; e da un counselor spirituale, in base alla sua esperienza in un Centro d’ascolto diocesano e di vita personale. Il riferimento culturale centrale nel libro è il pensiero di Pierre Teilhard de Chardin, che ha saputo offrire all’uomo una spiegazione accettabile del “perché” della sofferenza dopo averla sperimentata nella condizione infernale delle trincee nella Prima Guerra Mondiale. Ed altri fondamentali testimoni del ‘900 riecheggiano nel testo: Pavel A. Florenskij, Etty Hillesum, Viktor Frankl. Il tema della sofferenza, in particolare quella di natura psichica, è al centro della riflessione dei due autori. Seppur aborrita e marginalizzata dall’attuale contesto socio-culturale, la sofferenza (e con essa anche l’esperienza della morte) costituisce paradossalmente un nodo essenziale dell’esistenza. Anzi, la sofferenza, può essere inserita, se saggiamente accolta, nel solco di un possibile orizzonte di senso, che solo un costante atteggiamento interrogante può mantenere vivo, così da rendere possibile l’apertura verso la dimensione generativa ed evolutiva del Sé. -
La Chiesa romana. Nuova ediz.
Questa nuova edizione di La Chiesa romana, opera di Ernesto Buonaiuti, teologo, accademico, antifascista, storico del cristianesimo, uno dei massimi esponenti del modernismo italiano, rappresenta uno dei testi più significativi della sua vastissima produzione letteraria. Scritto, come afferma Buonaiuti stesso, «per un indeclinabile comando della coscienza, in un momento risolutivo della mia vita», è una riflessione sulla bimillenaria storia della Chiesa così come un accorato appello affinché ritorni a proporre al mondo il messaggio evangelico nella sua originaria purezza. Le posizioni espresse da Ernesto Buonaiuti sono di una sorprendente attualità e rendono testimonianza di una figura complessa di sacerdote e di studioso che attende ancora il giusto riconoscimento. -
Fuori dal sacco. Mostrare la luce e restituire dignità: in viaggio con don Corso Guicciardini lungo i sentieri dell'umanità
Prefazione di Luigi Malabarba. -
L'epistolario. Vol. 1: (1799-1819). Le origini
L’Epistolario di Leopoldina Naudet si colloca nelle convulse fasi storiche che attraversano l’Europa, tra Rivoluzione francese e piena Restaurazione: in esse si muovono i tanti personaggi che Leopoldina incontra nel suo impegnativo cammino di fondatrice delle Sorelle della Sacra Famiglia di Verona. -
Vele in porto
Biagio Marin è stato uno dei più importanti poeti in dialetto del Novecento. I suoi diari - numerosi - aiutano a completare e a definire la poliedrica figura dell'intellettuale. Dopo ""La pace lontana"""", questo secondo volume propone per intero il quaderno che Marin iniziò il 27 agosto 1946 e terminò il 3 febbraio 1950. Un diario, questo, talmente importante che da solo rivela molto del suo autore. Vi si legge l'eredità dei giovanili anni fiorentini quando Marin conobbe e frequentò il gruppo della """"Voce"""" e strinse un'amicizia sincera con Scipio Slataper, nome che ricorre spesso in questo e nei quaderni precedenti; ricorre inoltre la parola vita, il cui rapporto con l'antitetico sostantivo morte è ancora presente, contraddittorio, problematico come nei diari precedenti e forse più ancora. Questo quaderno mariniano è un esempio efficace di come certa letteratura, in questo caso la memorialistica, possa essere uno strumento utile per avvicinare i nodi - grandi e piccoli - della nostra storia in maniera interdisciplinare."" -
Carso. Riscatto dalla povertà
Dalla condizione di servitù della gleba ai giorni nostri, quattro secoli nel minuzioso racconto-documento sul travagliato cammino di un'umile famiglia di contadini del Carso vissuta ai margini della ""grande storia""""."" -
La prima guerra mondiale
Dopo cento anni la Prima guerra mondiale continua ad affascinarci e a riempirci di orrore. Questo volume, con una prefazione di Hew Strachan e i contributi di tre noti storici, abbraccia i combattimenti in tutti i teatri operativi e presenta in dettaglio alcuni degli episodi sconosciuti del conflitto. Prende in esame l'umiliazione della Russia a Tannenberg, analizza le grandi battaglie sul fronte occidentale, la Somme, Ypres, Verdun, il bosco di Belleau, e le memorabili campagne in Palestina, Italia e Africa insieme alle cause e alle origini della guerra. Vengono messe in luce ed esaminate la nuova tecnologia e la tattica che provocarono la stasi della linea del fronte, portando alla creazione di centinaia di chilometri di trincee. Le vite dei civili e dei soldati coinvolti sono rivelate da resoconti in prima persona che offrono una toccante e personale prospettiva degli orrori della Grande Guerra. -
Gorizia e dintorni
In questa nuova edizione di ""Gorizia e dintorni"""", che viene pubblicata in forma aggiornata, rimane immutato l'intento di unire alla praticità e alla precisione di una guida il racconto della storia millenaria della città e del suo territorio. La collana tematica """"Le Guide"""" della LEG propone guide del Friuli-Venezia Giulia che, attraverso una serie di itinerari geografici, storici e culturali affidati al racconto e all'iconografia, suggeriscono la scoperta del territorio secondo un approccio non preordinato. L'autrice Lucia Pillon si occupa quale libera professionista del riordino e dell'inventariazione di archivi storici e in questa veste collabora con diversi enti della città di Gorizia e della regione Friuli Venezia Giulia. A tale attività affianca la realizzazione di iniziative editoriali e la cura di mostre. Ha pubblicato inventari e strumenti archivistici, saggi storici, guide turistiche, scritti di carattere divulgativo. È socia dell'Istituto di storia sociale e religiosa di Gorizia dal 1988, della Deputazione di storia patria per la Venezia Giulia dal 1998 e, dal 2010, della Deputazione di storia patria per il Friuli."" -
Conrad contro Cadorna. Vita di Franz Conrad von Hötzendorf
Basil H. Liddell Hart ha scritto di lui: ""Nessun altro uomo in Europa ha contribuito all'esplosione del primo confitto mondiale quanto Conrad von Hötzendorf, il Capo di Stato Maggiore delle armate austro-ungariche. Nessuno dimostrò il suo zelo"""". Di certo, nella costellazione delle personalità direttamente coinvolte nelle origini e negli sviluppi della Prima guerra mondiale la sua stella non ha eguali. Altri Paesi nel periodo prebellico ebbero esperti di tattica propensi all'offensiva a ogni costo, strateghi alle prese con piani di attacco preventivo nei confronti di Paesi vicini, generali che, nell'estate del 1914, compirono gravi errori nello sviluppo dei propri piani di guerra e comandanti che, nel corso del conflitto, perseverarono nelle loro strategie nonostante il complicarsi e il perdurare della guerra. Conrad rivestì tutti questi ruoli."" -
Giornale di guerra. 1915-1917
Questa edizione del ""Giornale di guerra 1915-1917"""" ne propone per la prima volta il testo in un'accurata edizione critica, raffrontando le puntate originariamente uscite su """"II Popolo d'Italia"""" nel dicembre 1915-febbraio 1917 col volume pubblicato nel 1923 dall'editrice Imperia (appartenente al Partito nazionale fascista). Le cronache dal fronte sono integrate dalla trascrizione di stralci epistolari, che s'intrecciano proficuamente con i taccuini mussoliniani e ne colmano i vuoti cronologici. II fitto apparato critico e la Postfazione di Mimmo Franzinelli forniscono importanti elementi conoscitivi e interpretativi al """"Giornale di guerra"""" e al suo autore, che dell'esperienza bellica fornì versioni suggestive ma non sempre fedeli alla cruda realtà della guerra. II volume è corredato da una ricca documentazione fotografica per lo più inedita o riscoperta."" -
Arte e profezia
I profeti dell'arte si danno appuntamento, come per un mistero, all'inizio di ogni secolo: in quei frangenti, ecco uno scarto rispetto al passato che fa intravedere il futuro. Una profezia, appunto, che interpreta il presente, ma soprattutto anticipa la sensibilità popolare o più raffinata a venire. Vittorio Sgarbi parte da questo assunto e risponde a una serie di quesiti, scelti per elaborare un percorso tematico denso di sorprese. Il libro ripercorre così un millennio di storia e critica dell'arte, individuando dieci figure di artisti, minori, finanche sconosciuti, e maggiori, che hanno sovvertito la sensibilità di ogni secolo nascente. Così, accanto a Giotto e a Andy Warhol, troviamo Wiligelmo e Diego Velàzquez, Ercole de' Roberti, Masaccio e Pablo Picasso. Una lectio ricca di suggestioni e sorprese, gag e irriverenti digressioni artistico-politiche. -
La cavalleria ausiliaria romana 14-193 d. C.
Gli ausiliari - reclutati da una vasta gamma di popolazioni bellicose di tutte le province, soprattutto ai margini dell'Impero - di solito non erano cittadini romani. La cavalleria ausiliaria rappresentava una potente arma: organizzata, disciplinata e ben addestrata, era adatta a condurre azioni sia di disturbo sia d'urto. Questo libro spiega in modo particolareggiato i molti ruoli del cavaliere ausiliario romano, oltre a quello in battaglia, compresa la ricognizione, le comunicazioni e i compiti di polizia. Sono analizzate le motivazioni per arruolarsi, le condizioni del servizio e le esperienze di battaglia; il testo è integrato da numerose illustrazioni a colori. -
Dal primo colpo all'ultima frontiera. La Guardia di finanza a Gorizia e provincia. Una storia lunga un secolo
Esplorare ""un mondo"""" ormai scomparso e spesso dimenticato. È questo l'obiettivo del presente lavoro, che intende raccontare 100 anni di storia delle Fiamme Gialle nel goriziano ripercorrendo le travagliate vicende storiche che hanno attraversato questo territorio con l'aiuto di fotografie, cartografie, documenti e ricordi personali."" -
Tolmino (1915-1916)
Per tutto il 1915 le brigate italiane combatterono davanti all'Isonzo per conquistare la testa di ponte di Tolmino, l'unica zona a nord di Gorizia dove poter manovrare grandi unità di fanteria. Le due basse colline di Santa Lucia e di Santa Maria furono teatro di infiniti assalti, sempre più sanguinosi per il rafforzarsi delle difese austriache. Con l'inverno gli italiani restarono sui ripidi pendii delle alture, scavando nel fango improvvisate trincee. La mancanza di ricoveri e di viveri adeguati e le carenti condizioni igieniche causarono la diffusione del colera e il moltiplicarsi dei casi di congelamento; migliaia di malati si aggiunsero così alle migliaia di morti e feriti in combattimento. La vita delle truppe era tanto terribile che nei primi mesi del 1916 fu lo stesso Comando Supremo a ordinare il ritiro su linee più arretrate. Il fallimento delle operazioni lasciò in mano agli imperiali la piana di Tolmino, da dove il 24 ottobre 1917 partì l'offensiva austro-tedesca verso Caporetto che respinse gli italiani fino al Piave e fu sul punto di cambiare l'esito della guerra. Questo libro è il frutto di una ricerca d'archivio e sul campo di uno storico eccentrico e originale che ha saputo coniugare la storia sociale con quella militare per ricostruire una pagina dimenticata della Grande Guerra sul fronte italiano. -
I vichinghi
All'incirca tra 793 e 1066 si svolge la cosiddetta “Età dei Vichinghi”, presentata dalle cronache del tempo e dai successivi libri di storia come un periodo di grande drammaticità, paura e violenza. I barbari del nord sono stati dipinti a tinte fosche, ma la verità è ovviamente più complessa ed è oggi a portata degli storici anche grazie all'archeologia moderna e ad altre discipline scientifiche e letterarie. Oltre agli aspetti bellici meritano grande attenzione il commercio, la produzione artistica e poetica, le capacità tecnologiche e le pratiche religiose. Ecco quindi un testo che si propone di illustrare con efficacia chi fossero i vichinghi e quale fu realmente il loro ruolo nel medioevo europeo. -
I barbari
Il concetto di barbarie è di difficile definizione: esso infatti è mutevole perché cambia in base a chi osserva un modo di vita e lo qualifica come differente e inferiore. Differenze climatiche, geografiche e comportamentali hanno concorso nel mondo antico alla costruzione di barriere, di scissioni che frequentemente avevano una base etnica e talvolta razzista. Sono tuttavia numerose le sfumature con cui i greci prima e poi i romani si relazionarono con questi popoli posti al di fuori del mondo considerato civile: al disprezzo spesso si alterna l’ammirazione, per il vigore fisico e il coraggio, la supposta assenza di vizi e l’attitudine alla libertà. Si trattava di realtà che dunque percepivano con forza una reciproca alterità ma che non furono mai davvero impermeabili in nessun momento della loro storia, e particolarmente in quei secoli complessi e affascinanti che costituiscono la tarda antichità e l’alto medioevo. Bruno Dumézil, insieme a Sylvie Joye, Charlotte Lerouge-Cohen e Liza Mér, percorre l’avvincente storia dei rapporti tra la civiltà greco-romana e “i barbari”, proseguendo con la caduta dell'Impero Romano e l'alto medioevo, per arrivare poi alle interpretazioni moderne e contemporanee in pagine che ricordano ipotesi e spunti dei grandi storici e presentano le più recenti prospettive della storiografia. -
Il genio civile dell'esercito romano
Come trascorrevano il loro tempo i soldati dell'esercito romano tra una guerra e l'altra? Potevano dedicarsi a una vita di riposo o erano soggetti viceversa a altre incombenze? In realtà i documenti ci raccontano che erano spesso obbligati dagli imperatori di turno a dare man forte agli uomini del genio civile nella costruzione di strade, templi ed edifici le cui vestigia ancora oggi possiamo apprezzare e la cui grandezza impressiona da tutti i punti di vista. Ciò avveniva sia a Roma che nelle terre conquistate di campagna in campagna fino a formare il più grande impero dell'antichità. Le opere che venivano avviate contribuivano da un lato ad affermare la potenza imperiale, dall'altra ad arricchire il tessuto economico, civile, logistico delle province. In questo libro, dedicato a un tema assai poco presente nella storiografia italiana sull'impero romano, Gérard Coulon e Jean-Claude Golvin realizzano un intreccio tra parola e disegno ricostruttivo a tre dimensioni e in particolare Golvin conclude con questo volume una sua ricerca iniziata con la pubblicazione di ""Viaggio nel Mediterraneo romano"""", proseguita con """"Viaggio nell'antichità"""" e """"Viaggio nell'antico Egitto""""."" -
Le origini della guerra del 1914. Vol. 1-3
"Siamo negli anni Trenta del Novecento, poco più di dieci anni dopo la fine del conflitto. Molti attori del dramma sono ancora vivi e alcuni di essi hanno pubblicato le loro memorie. Albertini le conosce, ha letto i libri """"colorati"""" con cui ogni governo all'inizio della guerra ha cercato di addossare agli altri la responsabilità del conflitto, ha studiato le raccolte dei documenti diplomatici e le corrispondenze giornalistiche. Da questa grande documentazione emergono contraddizioni che nessuno sino a quel momento ha voluto o potuto riempire. Come accadde più tardi a Renzo De Felice quando cominciò a scrivere la biografia di Mussolini, l'opera di Albertini crebbe in dimensioni a mano a mano che l'autore si addentrava nella materia delle sue ricerche. Ogni documento di cui entrava in possesso esigeva nuove verifiche, schiudeva nuovi orizzonti, allargava la cerchia degli attori a persone di cui occorreva esplorare le intenzioni e conoscere il ruolo. Mentre gli storici tradizionali ricercano le loro prove fra le carte degli archivi, Albertini completò la ricerca archivistica con una sorta di geniale indagine giornalistica - condotta insieme al giornalista triestino Luciano Magrini - che assume in alcuni momenti il carattere dell'indagine giudiziaria."""" (Dalla prefazione al primo volume di Sergio Romano)" -
Viaggio nella Preistoria con Plinio
Plinio è un giovane ricercatore che si muove nello spazio e nel tempo, in compagnia di un fedele amico e di una valida assistente, per raccontarci la storia dell'uomo. Il viaggio inizia in uno sperduto e dimenticato territorio africano, all'interno di una cicatrice della crosta terrestre chiamata Rift Valley, circa 2 milioni di anni fa. Plinio dimostra che l'uomo, sin dalle prime diaspore, si connota come creatura sempre in movimento alla ricerca di migliori condizioni di vita, legate indissolubilmente ai cambiamenti geologici, climatici, alle pressioni ecologiche, nonché alla tecnologia di scheggiatura della pietra. Il fumetto è un logico percorso che mostra come l'umanità sia unica, anche se costituita da un variegato mosaico, all'interno del quale ogni uomo ha una sua definita collocazione e bellezza. Età di lettura: da 6 anni. -
Gli ultimi giorni dell'Impero asburgico (1914-1920)
Costruito sulle macerie dell'Europa napoleonica, e poi riformato nel 1867 per conferire all'Ungheria un ruolo di maggior peso, l'Impero austro-ungarico del 1914 poteva sembrare, all'apparenza, una delle potenze più solide del continente. Tuttavia, era ormai un regime ""all'antica"""", e infatti aveva ancora l'ambizione di federare e tenere sotto il suo impero molti popoli eterogenei. La maggioranza dei tedeschi e degli ungheresi governava i destini degli slavi (cechi, polacchi, sloveni, croati, ecc.), dei rumeni e degli italiani - che, per di più, mal sopportavano questa convivenza forzata. Così, con il pretesto dell'assassinio del suo principe ereditario Francesco Ferdinando, il vecchio imperatore Francesco Giuseppe si fece trascinare in guerra insieme alla Germania. Diviso tra diverse nazionalità, religioni antagoniste, una vera e propria torre di Babele di lingue e culture, l'impero non poteva reggere lo shock. Cinque anni dopo l'attentato di Sarajevo, cinque nuovi Paesi, fondati sul principio delle nazionalità, verranno alla luce e rimpiazzeranno la Duplice Monarchia. Nella stessa Austria, divenuta anch'essa uno Stato, il giovane imperatore Carlo I, succeduto a Francesco Giuseppe nel 1916, dovrà così arrendersi alla fine di un'epoca. Jean-Paul Bled, considerato il massimo esperto francese sulla storia dell'Austria-Ungheria, racconta nel dettaglio l'agonia di una monarchia che non ha saputo adattarsi ai nuovi tempi, nonostante i poteri e le ricchezze acquisiti nel corso del tempo. Un'importante pagina della storia europea viene qui magistralmente raccontata nella sua interezza.""