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Non si vedeva il fiorito. Poemetto su Luigi Tenco
"Non si vedeva il fiorito"""" è la vita minacciata di Luigi Tenco, uno scandaglio sin dai giorni della sua infanzia, che già iniziavano a farlo morire. Un percorso crudo dentro una vita rassegnata. Tenco vive in questo poemetto, con tutte le sue tristezze, l'assenza dell'amore, la solitudine; vive negli inganni di un tempo irriguardoso delle sue sensibilità. Michele Caccamo non fa sconti. E accusa, individua, cuce le responsabilità con i suoi fili poetici. Concede un onore di bellezza all'artista meno capito, all'uomo che è nato morente." -
L'invisibile è reale
Walter De Maria è una figura cardine all’incrocio tra Minimalismo, arte concettuale e Land art. Esordisce giovanissimo a San Francisco suonando la batteria in gruppi jazz, rock e d’avanguardia; quindi studia pittura e nel 1960 si trasferisce a New York, dove si dedica alla scultura. Nel corso degli anni Sessanta avvia la sua ricerca di Land art e crea monumentali opere nel deserto; in Europa progetta interventi su scala urbana e nel 1968 invade di terra una galleria d’arte a Monaco. I suoi lavori hanno la capacità di forzare i limiti delle categorie estetiche tradizionali, sollecitando lo spettatore a riflettere sul legame tra percezione e cognizione, presenza e assenza. In questa lunga intervista rilasciata nel 1972 agli Archives of American Art – una rara testimonianza diretta – De Maria ripercorre la propria storia e racconta gli anni più fecondi della sua carriera. -
Ma dove sono le opere d'arte? Un glossario i-espirato dalla documenta 15
L’arte è l’espressione intima – ma concepita per essere condivisa – della sensibilità di alcuni individui che avvertono l’urgenza di manifestare il proprio sentire rispetto al reale, o al non-reale. Gli artisti e, di conseguenza, le loro opere non possono non accogliere le sollecitazioni provenienti dall’attualità che li anima elaborando le complessità del mondo contemporaneo. È quindi necessario intrecciare come in una mappa neuronale lo studio delle opere d’arte con altre discipline, come antropologia, filosofia, biologia, perché una più ampia libertà di indagine consente di strutturare con maggiore armonia la storia e la critica d’arte. Realizzare dialoghi plurimi permetterà così una visione più piena e approfondita dell’arte stessa. -
Il coraggio della domanda. La questione del senso e la «Laudato si’»
L’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco non si può ridurre a una sorta di manifesto ambientalista. Nell’affrontare la crisi ecologica il Santo Padre chiede all’uomo di oggi una profonda conversione interiore, che si può compiere a partire dall’interrogativo sul senso del nostro passaggio su questa terra. È la domanda sul fondamento, radicale e profondissima: perché l’essere e non il nulla? Nell’analizzarne la grammatica attraverso il confronto con alcune delle voci più rilevanti della cultura filosofica contemporanea, Il coraggio della domanda ne chiarisce la centralità nella Laudato si’, la struttura e le implicazioni. Non in cerca di risposte, ma delle vie che aprono al senso dell’intero: l’urto con i problemi-limite, lo sguardo sul mistero, l’istanza della trascendenza nell’immanenza di questo mondo, lo scompaginamento della logica ad opera della vita, la reciproca implicazione di ragione e sentimento. -
Natura e persona nella crisi planetaria
Il dibattito intorno all’antropocene intercetta e rilancia una sfida nata nel cuore della modernità con l’avanzare di una postura antropocentrica, che rivendica un primato dell’uomo sulla natura in nome di un sapere che è anche potere. Rispetto a questa sfida, riproposta su basi diverse dalla crescita impetuosa della tecnoscienza, il paradigma antagonista del biocentrismo rifiuta al contrario ogni dualismo di soggetto e oggetto, invitando a guardare anche l’umano con gli occhi della natura, ma rischiando in questo modo di smarrire il senso e il valore della “differenza personale”. Una svolta in questo altalenante “tiro alla fune” può venire soltanto dallo sguardo relazionale di cui è capace la persona umana, in modo da ripensare l’unità plurale del cosmo e accreditare un’articolazione unitaria e solidale delle differenze. Nella prospettiva di una “euristica della fragilità” possono dischiudersi autentici orizzonti di fraternità planetaria, che la coscienza personale riconosce e traduce nel primato della responsabilità e della cura. -
Critica e utopia. Da Kant a Francoforte
La teoria critica, nelle diverse forme elaborate nel tempo, si presenta essenzialmente come “critica dell’ideologia”, ovvero come smascheramento delle dinamiche di oppressione agenti nella società e giustificate da apparati culturali, normativi ed economici. Tale critica si può intendere come l’analisi storico-filosofica degli effetti alienanti determinati dall’agire umano. Tuttavia, senza prospettare la possibilità di concrete alternative che possano gradualmente modificare e redimere la realtà, la sua efficacia pratica risulta fortemente limitata. Da qui la necessità di coniugare la critica con l’utopia, per ispirare nuove visioni al pensiero politico, che tendano a scardinare le strutture di sopraffazione e costruire una più emancipata versione del vivere sociale. -
Lavoro diseguale. Voci, esperienze e immaginari delle donne
Qual è la concezione che le donne hanno del lavoro e che ruolo ha questo nella loro vita? Quali sono le soddisfazioni e le frustrazioni che comporta? Quale impatto ha avuto la pandemia sulla loro situazione professionale? “Lavoro diseguale” riflette sulla condizione lavorativa femminile nella società contemporanea partendo dalle voci delle donne intervistate, che raccontano le proprie esperienze nel mercato del lavoro, le discriminazioni subite, ma anche la loro quotidianità, gli impegni relativi al lavoro non retribuito così come le attività partecipative in ambito sociale e politico. Ne risulta un quadro articolato da cui emerge, ancora vivida, tutta la complessità dei grandi temi affrontati dalla letteratura femminista e delle rivendicazioni dei movimenti per le donne. Prefazione di Maura Cossutta; Postfazione di Giulia Rodano. -
Pensare il nemico, affrontare l'eccezione. Riflessioni critiche sull’attualità di Carl Schmitt
“Stato d’eccezione”, “democrazia autoritaria”, “nemico e guerra assoluti”, “terrorismo” non sono solo alcuni dei concetti che caratterizzano la riflessione del filosofo giuridico-politico più sulfureo del Novecento, Carl Schmitt, ma sono diventati anche elementi, spesso volgarizza ti, del dibattito quotidiano. La stessa teoria schmittiana consente, ambiguamente, un suo utilizzo come strumento critico o come fattore di legittimazione di politiche regressive. Accentrandosi su questo piano inclinato e assai scivoloso, e incrociando la teoria con l’attualità (il terrorismo, la pandemia, la guerra ritornante in Europa, i populismi, la crisi ecologica), l’analisi di Monod offre codici per la decrittazione del presente e, nel caso del pensatore tedesco, restituisce con equilibrio l’interazione tra pensiero filosofico e politiche concrete, sfuggendo sia alla fascinazione acritica, sia al bando intellettuale. -
E libera sia la tua sventura, Arthur Rimbaud!
L’arte, l’amore, la ribellione, la fuga dall’Europa e la quiete dell’esilio, in Africa, fino a scoprirsi solo e malato e condannato a morte in un deserto in guerra: Rimbaud è un rivoltato alla poesia che molto sbaglia e tutto perde, che tutto prova e tutto estenua. «Et libre soit cette infortune» scriveva da ragazzo. “E libera sia questa sventura”, quindi, e la sventura è la vita di Rimbaud e la libertà è la sua poesia, cominciando da un commiato e finendo con un tesoro mai trovato, l’oro sepolto a Roche di ritorno da Harar, forse inesistente. Un omaggio alla vita e alla poesia di Arthur Rimbaud, un invito a conoscere l’inenarrabile mistero della sua “avventura terrestre”, il segreto dell’uomo «dalle suole di vento», come lo definiva Paul Verlaine. -
Memorie di un badante potenziale
Può capitare che il tempo andato perso, dopo trent’anni, a modo suo decida di tornare. E che certe occasioni mancate si rifacciano vive. Perché è il momento buono. Perché non potrebbe essere diversamente. Oppure, perché quando la vita si impegna a scombinare le carte, anche le soluzioni apparentemente improbabili o azzardate possono diventare una coraggiosa opportunità. Se nella famiglia e nel lavoro le cose iniziano a muoversi in direzioni inaspettate, tutto può essere e tutto può succedere. Perfino che due mondi, professionali e umani, distanti anni luce fra loro, comincino a gravitare in parallelo nella stessa orbita e nella stessa esistenza. Ritrovandosi a fare i conti con dinamiche impreviste e un po’ surreali, cercando di evitare collisioni incontrollabili. In attesa di un cambiamento che potrebbe finire per distanziarli definitivamente. Oppure no. Lungo un percorso di quattro anni, senza traiettorie definitive o approdi sicuri, una serie di ricordi e di esperienze (nuove, intense, complicate, curiose, impensabili) trovano spazio e lasciano tracce che si raccontano da sole. Una alla volta, ma con la stessa voce. -
L'anello della vita. Un libro di racconti
“L’anello della vita” è una raccolta di sei racconti (il racconto omonimo dà il titolo all’opera; “Il giardino della primavera”; “Il combattente”; “Il ritorno a casa del dottor Sievering”; “L’ultima ricetta” e “Quando saremo vecchi”) che fu pubblicata in Germania nel 1909, e che viene qui tradotta per la prima volta in italiano. Max Halbe, scrittore tedesco che amava esplorare tematiche spregiudicate, condensa in questa raccolta un’atmosfera a tratti ironica e nostalgica che risente della grande lezione di Theodor Fontane – insieme a quella di Freud e Nietzsche – e dello scavo introspettivo di Thomas Mann. -
Come candele nella pioggia
Destini diversi si intrecciano tra le mura di una multinazionale e quelle di un corso di scrittura creativa. Enea è un brillante trentenne ipocondriaco che nasconde un oscuro segreto, motivo che lo spinge a non legarsi a nessuno. Tommaso è un uomo infelice in crisi con la moglie e che lascia la vita scorrere lenta. Quando Enea incontra Clara, giovane donna alla ricerca di sé, il passato di entrambi presenta il conto: lui ritrova dopo anni di silenzio un vecchio amore e lei rivive un evento traumatico della propria adolescenza. Sullo sfondo una figura misteriosa confessa la colpevolezza di efferati omicidi. I protagonisti si confrontano con le proprie scelte e con il proprio passato, alla ricerca di una tardiva ma necessaria rivalsa: la vita, in fondo, riserva sempre un colpo di scena. -
L'uomo della posta
Lorenzo, un semplice impiegato delle poste, si ritrova a frequentare le riunioni degli Alcolisti Anonimi ed è lì che conosce Maria Pesce. Si guardano prima con diffidenza poi con sempre crescente curiosità e le loro due esistenze, risucchiate nel gorgo del caos, si ritrovano d’un tratto coinvolte in una serie di coincidenze che si ripetono anche nel tempo che verrà, quello che decideranno di condividere. Un amore che impone il prezzo di scelte difficili, che si scontra con un destino beffardo che pare poter decidere della vita e delle emozioni, persino della morte, e che inizia a somigliare sempre più a un incidente, l’ennesimo che li accomuna. Nando Vitali percorre il sentiero tortuoso del sentire umano e ci conduce nel perimetro di una storia in cui la vita corre, il desiderio le arranca dietro e non lesina trappole e illusioni. -
Vite in tempesta
Bari, 1984. Mara ha diciotto anni, è sensibile e irrequieta. Dopo un anno passato in un istituto privato, ritorna fra le mura del grande liceo classico affacciato sul mare. Ma niente è più come prima: né la sua famiglia, travolta nel tentativo di combattere i poteri corrotti della città, né la militanza politica, un tempo ancora gloriosa e attiva, né le certezze che la rendevano una ragazzina serena e spavalda. In questa dilagante insicurezza, Mara conosce Federico e Danilo, il dritto e il rovescio della stessa medaglia, con i quali intreccia una storia intensa, esagerata, a volte dolorosa, in bilico fra il bene e il male, che rivoluzionerà la sua vita. Sulle strade di una città che sa di sale, i tre ragazzi (e la loro banda di cani sciolti) vivono avventure senza regole e pregiudizi, passioni profonde, imprevedibili come il mare in tempesta, scontrandosi con una società falsa e giudicante, imparando ad essere liberi. -
Al di qua delle mie possibilità
Albert, di anni 29, ma anche 52, da un po’ di tempo non riesce a dormire per via di un bip. Ipotizza che questo suono sia il frutto della sua autosuggestione e, nel tentativo di capirne l’origine, scopre delle risorse che non sapeva di avere, proprio al di qua delle sue impasse, e mentre sullo sfondo si consumano improbabili incontri con improbabili personaggi di uno spaccato di vita invece assai probabile, si racconta di un rapporto simbiotico, per così dire a distanza, tra il protagonista e una figura misteriosa di cui è opportuno non svelarne il mistero. Una storia tragicomica, un flusso di pensiero in una lingua musicale e libera, per scoprire fin dove si può scendere nelle umane debolezze e se vale la pena tentare di risalirne. -
Bianco su bianco
Questa è la storia di tre vite. Matei è un vecchio senza fissa dimora che, partendo dalla Moldavia e sfuggendo ai ricordi di una infanzia difficile e piena di insidie, ha girovagato per mezza Europa prima di approdare a Roma, dove ha trovato il proprio fazzoletto di marciapiede. Nadia è una scrittrice di successo che ricorda il suo primo incontro con il dolore di Matei e l’abbandono di Alberto, un pittore con cui ha convissuto per anni e che l’ha poi lasciata per seguire la propria arte tra le strade di Parigi, dove conoscerà la miseria pur di non sottostare alle leggi del mercato. Nadia perde entrambi: prima Alberto, dal quale si è sentita tradita e abbandonata, poi Matei, verso il quale si sentirà invece in colpa per non essere riuscita ad aiutarlo. Perdite che prova a risarcire scrivendo un romanzo in cui racconta le tre esistenze che si incrociano e che prendono strade diverse: il dolore, le rinunce e la consapevolezza di non riavere più indietro quella vita da cui, nel bene e nel male, ognuno di loro fugge. -
E invece non sei cambiata come me
A causa di un infortunio causato da una caduta da cavallo, Decimo Cirenaica è costretto a casa. Accanto a lui c’è Elica, sua ex fidanzata, che lo sta aiutando nella riabilitazione psico-fisica. Inizia così un dettagliato resoconto della vita di Decimo e soprattutto dei suoi trascorsi amorosi. Decimo sembra non imparare dai propri errori, e il cinismo di Elica maschera un fondo di verità che il nostro protagonista fatica ad accettare. Una lingua poetica e moderna, per una storia di scoperta – della verità e di quanto sia difficile accettare se stessi e i propri errori. Un racconto tenero e cinico, dove i sentimenti scalciano e le parole si fanno pietre. -
Le mie nove vite
Nata a Berlino, deportata ad Auschwitz e poi ebrea errante tra Palestina, Stati Uniti e Italia: Carla Cohn ha attraversato il mondo e il Novecento, ha dovuto passare il confine estremo del dolore e della perdita di sé, ed è riuscita a raccontarlo. Nove vite le sue, «come il gatto dei proverbi», che diventano nove capitoli di un’esistenza messa a confronto con l’orrore della Storia, quello più grande e indicibile, e poi con i tanti piccoli orrori quotidiani prodotti dall’ignoranza, dall’indifferenza, dalla mancanza di comprensione. I suoi non sono semplicemente i ricordi di una sopravvissuta – strappata alla camera a gas per un fortuito scambio di persona – ma la storia di un’identità ricostruita, con fatica, dolore e coraggio, nel corso degli anni. Psicoterapeuta infantile, Carla Cohn tesse la cronaca del proprio percorso di autoanalisi e della lotta senza fine contro la rimozione della memoria e del senso di colpa che abita i “salvati” della Shoah. Il lavoro su di sé – quel modo di ripercorrere il passato che Carla chiama retrospettoscopio – diventa, inevitabilmente, continua rilettura della Storia e sguardo senza veli sulle mutazioni dell’Occidente, le sue ripetute ingiustizie e le sempre risorgenti ombre del razzismo e di ogni forma di esclusione. Prefazione di Bruno Maida. -
Italo Falcomatà. Vita di un visionario inaspettato
Italo Falcomatà, il Sindaco della Primavera di Reggio Calabria, narrato dal poeta Michele Caccamo. Il racconto di una vita intera: le tensioni sociali, la lotta contadina, l'impegno umano di un uomo che non si è risparmiato fino alla morte. Il Sindaco minacciato dalla 'ndrangheta perché ne contrastava il malaffare, colui che ha sbloccato il Decreto Reggio risanando le architetture della Città e il tessuto cittadino. Prefazione di Antonio Decaro. -
Pasolini integrale
L'opera di Pier Paolo Pasolini riletta dalle prime poesie in friulano fino a Salò, per delineare una biografia intellettuale che abbraccia e ricompone i diversi ruoli rivestiti nel corso di una vita: il poeta e il regista, il critico e il narratore, lo scrittore corsaro e il testimone-profeta del suo tempo. Gianni Borgna riesce così a mostrare l'intima coerenza di un corpus complesso e ramificato, e a restituirci un Pasolini «integrale», libero dalle distorsioni ideologiche e dai fraintendimenti a cui è andata incontro la sua figura. Il saggio, ultimato dall'autore poco prima della sua scomparsa e curato da Carla Benedetti, unisce l'ampiezza di visione a una scrittura limpida e diretta, proponendosi come testo di riferimento per la conoscenza dell’intellettuale. Ma a guidare la ricerca di Borgna c'è soprattutto una passione, umana e civile, che trova nell'opera di Pasolini una lucida analisi del presente e il seme di una resistenza possibile. Note a cura di Massimiliano Malavasi.