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Particolari non segreti: la vera identità di Agabito Gabrielli
La prima cronaca scritta sulle vicende storiche di Massa Marittima, la seicentesca Istoria dell’antica Città di Massa distrutta, racchiude da sempre un enigma. Il suo sconosciuto autore è sembrato ad un certo punto svelarsi associando la figura di un anonimo frate agostiniano con il nome di Agabito Gabrielli. Una fortunata unione che si è affermata e consolidata tanto da diventare ormai tradizione nella storiografia locale dall’800 in poi. Ma cosa c’è di vero nella ormai scontata rappresentazione di Agabito Gabrielli come frate agostiniano? Un personaggio in fondo mai concretamente delineato, ma piuttosto evocato nell’incertezza di ogni connotazione circa la sua vita reale. E tale sarebbe rimasto se non fosse apparsa, inaspettatamente, una traccia ad aprire uno spiraglio su un’altra realtà indicando la strada alla ricerca per rispondere alla domanda. In conclusione, Agabito Gabrielli chi era veramente? Per saperlo non occorre spingersi tanto lontano. Le fonti lo rivelano con chiarezza sorprendente e ci aprono una prospettiva sulla vita cittadina in un inesplorato Seicento. -
Ghino di Tacco tra mito e realtà
Ghino di Tacco, il 'brigante gentiluomo', il Robin Hood italiano, non poteva mancare di stimolare un libro in occasione del centenario di Dante. In queste pagine gli Autori fanno il punto della situazione non solo sulla questione Ghino-Radicofani per la quale sono indicate nuove vie di ricerca, ma più in generale sulla variegata nobiltà del tempo entro la quale germogliò la famiglia di Ghino. Di questa si studiano qui anche gli insediamenti storici nell'area ampia con al suo centro Torrita di Siena-Guardavalle/La Fratta. Le carte del territorio e la rete viaria della Val di Chiana richiamano l'attenzione sull'incrocio di molteplici itinerari diretti verso robuste realtà urbane del tempo quali erano Siena, Perugia, Arezzo e Orvieto. I loro Comuni tentarono di giovarsi delle situazioni delicatissime create dal confronto anche militare tra Chiesa, Angioini e Impero negli anni decisivi di Bonifacio VIII in questo fluido confine. Si incontreranno realtà storiche che hanno lasciato tracce ancora visibili, nella Chiana e all'Amiata: sempre affascinanti. -
Acquaio ascendente sciacquone. I miei primi 60 anni di carriera
Cabarettista, cantante e attore, comico, intrattenitore e molto di più... Impossibile dare un'unica definizione di Gianni Giannini. Un artista poliedrico che, nella ricorrenza dei sessant'anni della sua brillante carriera, ha voluto ripercorrere la propria vita in questo libro. Aneddoti, ricordi, momenti salienti del suo percorso, belle avventure e anche vicende meno felici, Giannini ripercorre la sua storia fuori e sopra il palco, con quel suo stile particolare, che lo ha reso unico nel panorama nazionale, e la sua allegria contagiosa, riuscendo, anche questa volta, a regalare un sorriso e una risata al suo pubblico. -
Favoleggiamenti italiani
"Favoleggiamenti italiani"""" è una raccolta di 17 brevi racconti molto diversi tra loro, ambientati quasi esclusivamente in località italiane non sempre specificate, i cui protagonisti, persone o animali, e le loro vicende sono frutto della fantasia dell’autore. In un linguaggio semplice, a volte poetico, vengono raccontate delle storie spesso complesse e fantasiose: animali parlanti, dèi della mitologia, elementi soprannaturali e avvenimenti misteriosi. Non è un caso che uno dei temi ricorrenti, più o meno espliciti, sia quello della libertà: tutti gli esseri umani e gli animali sono descritti nel tentativo di realizzare la propria vita come desiderano, in accordo con l’intelligenza e i sentimenti individuali, sebbene talvolta non manchino condizionamenti esterni legati alla forza della natura. Nel mosaico di storie proposte da Torben Giver Andersen emerge dunque l’immagine del singolo impegnato in una continua lotta, a volte crudele, per contrastare la sofferenza e riaffermare la propria libertà." -
Tra calma e tempesta. La via delle emozioni
"Tra calma e tempesta. La via delle emozioni"""", è la prima raccolta di versi attraverso i quali Desirèe De Lucia riesce, tra la luce e il buio, tra le stagioni e il tempo, ad esprimere le proprie sensazioni, fino a lanciare un messaggio di speranza verso il presente." -
Siena misteriosa e arcana. Un viaggio tra racconti antichi e moderni
Fra le pagine di questo volume incontrerai lupi mannari, fanciulle evanescenti, inquietanti gallerie sotterranee, sculture portentose, spietate fattucchiere, sogni premonitori e tanto altro. Personaggi e storie di fantasia, secondo alcuni, eppure caratterizzati da dettagli sorprendentemente vicini alla realtà, tanto da risultarle sovrapposti, rendendo difficile individuare il confine tra verità e narrativa. Ma non solo: scoprirai che questi racconti nascono da qualcosa di più intimo e profondo di quanto si possa credere: emozioni, paure, desideri che, insieme a un amore senza tempo per il puro piacere di intrattenere, sembrano custoditi in un bagaglio che l’essere umano porta con sé fin dalle origini. Accanto a ogni racconto senese, inoltre, ne troverai almeno un altro tramandato dalla letteratura greca o da quella latina, che magari ti è pure toccato studiare a scuola in tempi non sospetti. Ti chiederai: che cosa c’entra? Apri questo volume e preparati a scoprirlo attraverso un viaggio che ti lascerà a bocca aperta. -
Siena e dintorni. Amore e poesia
«Una volta, mentre passeggiavo tra le vigne del Chianti che circondano il piccolo borgo di Fonterutoli, mi fermai a contemplare la vallata che si estendeva davanti ai miei occhi, un teatro naturale di una bellezza struggente, con la città di Siena che traspare all’orizzonte. Fu in quel preciso istante che pensai quanto sono fortunate le persone nate e cresciute in un contesto naturalistico come quello, dove la natura stessa si fa educatrice di una bellezza che ti entra dentro come un venticello fresco a primavera. Il pittore ci trasmette l’impatto emotivo generato da un’esperienza sensoriale attraverso il movimento delle linee e le sfumature dei colori che compongono il suo quadro, il musicista attraverso il flusso delle note che si crea nella sua mente, il poeta dando voce alle parole con il suono e le immagini che esse evocano. Mario ha scelto la poesia per esprimere i sentimenti d’amore più belli che le persone e i luoghi intorno a Siena, dove ha vissuto, hanno saputo evocare in lui». Dalla Prefazione -
Siamo vecchi... e allora?
«L’autore e, più in generale, il gruppo di persone che da molti anni è impegnato nel progetto “Village à vivre”, riassume qui il senso di una rivoluzione del pensiero dominante che relega i ‘vecchi’ ai margini della vita comunitaria, che frantuma le loro esperienze, i loro legami, la loro energia, in un limbo che non è più e né meno che una silente anticamera della morte. Ingenti risorse sono dispiegate a questo scopo: separare i ‘fragili’ dalla vita sociale. Centinaia di migliaia di persone in permanente sonnolenza parcheggiate in strutture, poche volte decenti, a trascorrere intere giornate in un divano o in compagnia di altri ‘internati’. L’enorme patrimonio di saperi: intellettuali, artigianali, artistici, che svanisce sotto i nostri occhi. Questo libretto non manca di entrare in episodi, esempi di vita vera, che commuovono e indignano. Non si tratta, una volta tanto, di buttare lì un’altra opinione nella kermesse delle ciance a valanga che gli attuali media vomitano da ogni appendice digitale di cui tutti disponiamo; qui si vuole incarnare un disagio, una ferita che infetta la nostra società». Dalla Nota del traduttore. -
Canti detti all'improvviso
Un interprete tra i maggiori della poesia estemporanea dei secoli passati, un esponente originale della cultura delle accademie, un poeta osannato e poi dimenticato. Bernardino Perfetti lasciò un’impronta nella cultura senese del Settecento che poi è divenuta invisibile sia per il carattere proprio dell’improvvisazione, sia per la scarsa attenzione verso questo tipo di arte che pure ha molto a che fare con l’origine stessa della creazione poetica. La lettura delle trascrizioni dei suoi versi detti all’improvviso offre anche un particolare punto di vista sulla complessità della cultura europea del secolo diciottesimo. -
Mira e Giò. Le mie radici
Chi erano i miei genitori prima di me? Attraverso i loro ricordi raccontati tante volte, ho dato voce ad entrambi. Li ho capiti di più, sciolto nodi e liberato altro amore. Mira e Giò sono i nomignoli teneri, i loro nomi veri sono Miranda e Giorgio. Un omaggio alle mie radici, forti, sacre, piene di terra di Calenzano e acqua d’Arno, buone a spingermi verso il cielo per realizzare il mio sogno. -
L'ultimo giorno insieme a Norma Parenti
Gli autori hanno effettuato una serrata analisi delle fonti giudiziarie del fascicolo 576 a carico di ignoti, sottolineandone le lacune delle indagini e fotografando un quadro importantissimo di quello che fu l’ultimo giorno di Norma Parenti. Quel range temporale fondamentale per la comprensione delle dinamiche di un omicidio premeditato, organizzato ai danni di una vittima “simbolica” che da tempo attraeva l’attenzione dei suoi assassini: militi tedeschi con una assai probabile partecipazione di soggetti che si definiscono “in prossimità” di vari fascisti locali al momento presenti in Massa Marittima. -
«La città innamorata» di Vittoria Gazzei Barbetti
«Il mio incontro con Vittoria Gazzei Barbetti, nata a Siena il 25 ottobre 1892 e morta il 30 marzo 1934, ha quella non casuale casualità che ha contraddistinto spesso le mie scoperte in biblioteca e negli archivi. Sembra che a un certo punto dalle carte si levi un fumo sottile, azzurrino, che ricompone i pensieri che hanno mosso la scrittura, la calligrafia, il manoscritto. Ogni inedito è un una sorta di messaggio in bottiglia nel mare dell’oblio, che cerca la terra-ferma di una rivisitazione, di una riscoperta, di un affettuoso entusiasmo. È così che si inizia a dialogare con l’autore, è così che si ascolta la sua storia o, come in questo caso, la storia che ci ha voluto narrare. L’dea di pubblicare il romanzo inedito di Vittoria Gazzei Barbetti “La Città innamorata” nasce dall’interesse per questa sfortunata figura di donna che ha origine da un articolo pubblicato sulla rivista “Il Carroccio”. Studi successivi hanno portato alla pubblicazione di un contributo sulla rivista dell’Accademia dei Rozzi». (Dall'""Introduzione"""")"" -
Il pavimento del Duomo di Siena
"Il terzo di una serie di eleganti quaderni - ispirati allo stile dell’iconica rivista “FMR” fondata da Franco Maria Ricci - sulle bellezze di Siena e dintorni. Immagini di altissimo valore che esperti della materia arricchiranno con testi approfonditi caratterizzati da un taglio fortemente divulgativo. Ilaria Bichi Ruspoli ci accompagna nella visita del bellissimo pavimento del Duomo di Siena, una ricchezza infinita di bellezza e significati.""""" -
Valdelsane e altre poesie
«Raccolgo in poche pagine e con un qualche criterio e ordine le mie cose poetiche di una vita. Sono la testimonianza di ciò che a lungo ho ritenuto un privilegio, una rara felicità intima al punto da escludere qualsivoglia componente estrinseca, compresa la ricerca di un altro cui rivolgersi, di un lettore. È pur vero, tuttavia, che giunge prima o poi il tempo in cui si finisce per diventare noi stessi (così Sartre definiva il pubblico) «un’attesa, un vuoto da colmare, un’aspirazione», specchio e spazio altro dell’io col quale considerare una corrispondenza. È così, forse, che un egotico privilegio si trasforma in apertura, con altra acquisizione di senso allora: quello – scontato quanto si vuole – dell’offrirsi montalianamente in dono. Per tali ragioni nasce questo libro». Dalle Note dell’autore -
Cristologia in San Bernardino da Siena
La parte della sua vita dedicata allo studio Padre Martino Bertagna la rivolse soprattutto a San Bernardino e alla storia della Basilica e del Convento dell’Osservanza di Siena. Solo i più anziani ora lo possono ricordare come francescano e sacerdote alla Capriola; gli altri ne possono cogliere l’impegno di studioso non appena si interessino alla presenza della spiritua-lità francescana nella storia senese. Il suo contributo alla definizione della Cristologia in San Bernardino fu steso e pubblicato in anni che seguivano una grande tragedia, mentre anche l’Osservanza di Siena giaceva in macerie per la violenza della guerra. Questo volume cerca, dopo tre quarti di secolo, di ridar vita ai risultati di quello studio, allora proferiti in latino, tramite lo strumento, sempre rischioso ma talvolta necessario, della traduzione. -
La vita sulla terra. Un'enciclopedia della biodiversità, dell'ecologia e dell'evoluzione
Alle cinque grandi ""estinzioni di massa"""" che nel corso della storia per impatti di asteroidi, oscillazioni climatiche hanno cancellato intere porzioni della biodiversità terrestre, se ne aggiunge oggi una """"sesta"""", la prima causata da una sola specie, l'Homo sapiens. L'opera è un enciclopedica integrata di ecologia, teoria dell'evoluzione e biodiversità, capace di tener conto del ruolo ambiguo, di distruzione e di conservazione, che la specie umana gioca nella trama delle sue relazioni con la biosfera. L'opera presenta duecento voci, precedute da quattro saggi introduttivi, arricchite da schemi e illustrazioni, connesse tra loro attraverso link bibliografici e rimandi, che creano reti di argomenti e di percorsi di lettura."" -
Clima di paura
Nel 1989 un DC 10 della compagnia UTA esplode sui cieli del Niger causando la morte di 170 persone. Comincia da qui, da questo attacco terroristico di poco precedente il disastro di Lockerbie, il nuovo clima di terrore che stringe in un unica, inesorabile morsa, l'intera umanità. Questa è la teoria elaborata da Wole Soyinka: una geografia di inquietudini senza più frontiere, dal Niger, a New York, a Madrid. Il volto della paura è mutato, si è mascherato e reso irriconoscibile, e il tempo in cui il nemico era facilmente identificabile è lontano: ora i carnefici sono vittime, tutti siamo potenziali obiettivi e il potere, qualunque sembianze assuma, si insinua in queste dinamiche alimentandole, confondendole e confondendoci. -
L' eroe oscuro dell'età dell'informazione. Alla ricerca di Norbert Wiener, il padre della cibernetica
Chi è Norbert Wiener? Pochissimi lo sanno, eppure quest'uomo ha cambiato le nostre vite. Senza di lui e la sua rivoluzione, condotta nei primi anni del secondo dopoguerra, non esisterebbero la teoria dell'informazione, il concetto di computazione e l'idea di rete come li conosciamo oggi. In breve, è il padre della cibernetica. Due giornalisti, collaboratori del ""New York Times"""", del """"Los Angeles Times"""" e del """"Science Digest"""", raccontano la vita straordinaria di un uomo straordinario, carica di luci e ombre, di voli e cadute, che non smise mai di mettere in guardia la società dalle possibili conseguenze derivanti dalle tecnologie ispirate alle sue ricerche."" -
Fab. Dal personal computer al personal fabricator
La rivoluzione digitale ha lasciato un ampio divario tra il mondo virtuale dei bit, che ha creato, e il mondo fisico che viviamo. Ma sta arrivando un'altra rivoluzione - sostiene il direttore del Center For Bits and Atoms del MIT Gershenfeld - e questa volta avrà effetti ancora più profondi, perché ad essere replicabile sarà proprio il mondo fisico. I nostri personal computer saranno presto affiancati nelle nostre case dai personal fabricator, stampanti tridimensionali in grado di assemblare vere e proprie macchine: metastrumenti, insomma, la cui esistenza è stata per lungo tempo uno dei grandi temi della fantascienza. Oggi, questa idea è già una realtà: creare su misura ciò di cui si ha bisogno o semplicemente si desidera avere. -
Di cosa parliamo quando parliamo di medicina
Miracoli, tragedie, annunci di grandi vittorie contro grandi mali a fronte di mille piccole sconfitte quotidiane. Certezze sbandierate e incertezza di fatto. Qualcosa non va, nel modo in cui oggi si parla di medicina. Perché qualunque discorso sulla medicina finisce con l'essere fallace e fuorviante? È fallace perché manca il racconto della clinica, ovvero del percorso lungo e doloroso che accompagna il malato. È fuorviante a causa dell'equivoco generato nell'immaginario collettivo per il quale il progresso medico si identifica con il rifiuto della vecchiaia, del dolore e, in ultima istanza, della morte. Così a sentir parlare di medicina si ode una babele di linguaggi, specchio di una confusione di speranze e realtà, miti e dati oggettivi, paure e spavalderie. Un oggetto di indagine così complesso non poteva essere affrontato se non sotto forma di un dialogo a più voci, dove il racconto quotidiano della clinica si accosta alla storia della medicina, alla teoria della comunicazione, alla politica e all'industria della salute. Quello che emerge è un quadro affascinante, composto da tanti punti di vista che si completano tra loro e che nell'insieme permettono di leggere tra le pieghe di una notizia medico-scientifica, di uno scandalo, di un personaggio controverso o di una storia di malasanità.