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Il mio cuore riposava sul suo
Questo romanzo è una variazione sul tema de ""La mia africa"""". Più che la savana con gli animali selvatici, oggi contano gli slums con le bande di ragazzi affamati e i malati di Aids. Anna è un'inviata speciale. Beve molto, ha un caratteraccio, vive pericolosamente, ma ha un cuore grande che può contenere l'amore per due uomini, quello per l'Africa e quello straordinario e salvifico per Mercy, la sua donna di servizio nera, che diverrà amica e maestra di vita. Mercy è una donna fenomenale. Corpulenta, vestita con pantaloni in finta pelle e una stringata canotta rosa, esce ogni mattina dalla sua baracca per andare a servizio da Anna e aprirle gli occhi sulla sua realtà di giovane bianca viziata, fino a trascinarla in una memorabile battaglia di donne africane contro l'industria farmaceutica che specula sull'Aids e nega i farmaci salvavita. Lara Santoro è una giornalista italiana che lavora per la stampa internazionale. Ha vissuto in Africa e negli Stati Uniti. Ha scritto questo romanzo in inglese, pubblicandolo negli USA e in Gran Bretagna."" -
Amanti
Un amore travolgente, assoluto, tra un aristocratico, Balthazar de Créon, e un semplice pastore, analfabeta ma pittore e profondo conoscitore di erbe miracolose, Sébastien Faure. Un amore proibito, scandaloso, immorale, ma che reclama con innocente naturalezza gli stessi diritti riconosciuti all'altro amore. Con questo condivide infatti l'estraniamento dal mondo, la dimensione di assoluto e unicità, il rapporto privilegiato con la morte. L'ambientazione storica precisa della vicenda, la Francia di Luigi XV, lungi dallo sdrammatizzare una storia in realtà senza tempo, e che da secoli porta il mondo a bruciare sul rogo la diversità, penalizzata come trasgressione, ne è al contrario uno strumento di esaltazione. Con la contestualizzazione storica viene evidenziato il peso che hanno nella storia di questi due ""magnifici amanti"""" la repressione e l'intolleranza di questo momento storico che omologano in una medesima irrevocabile condanna i sodomiti, gli alchimisti, le streghe. In cento capitoli, alcuni di poche righe, una scrittura incalzante che toglie il respiro, ma rapida, limpida, priva di falsi orpelli, lapidaria, affilata come una lama, penetra nell'animo del lettore, evocando fantasmi e paure ancestrali irrisolte."" -
Dispotismo e libertà nel Settecento
Questo saggio costituisce la ristampa del volumetto che Mario Rosa pubblicò a Bari nel 1964. Ragione dell’iniziativa, oltre all’omaggio della Scuola Normale per il passaggio fuori ruolo di un suo autorevole docente, è quella di rendere disponibile un libro oggi difficilmente reperibile. Rosa, senza proporsi un’analisi d’insieme del ‘repubblicanesimo’ settecentesco, segue finemente gli intrecci, le spinte, gli interessi che nella cultura e nella politica italiana di quel secolo portarono ad una rilettura ‘repubblicana’ del personaggio, giungendo ad una ricostruzione che, oltre ad offrire una permanente lezione di metodo, mantiene a tutt’oggi piena validità storiografica. -
Lettere scelte
Questa edizione delle lettere pliniane era destinata ad essere utilizzata nell'insegnamento dell'archeologia, fornendo agli studenti un mezzo efficace per la conoscenza e l'uso metodico delle fonti letterarie antiche. Commentata da Karl Lehmann-Hartleben, questa raccolta di Lettere scelte è diventata, nel suo campo, un piccolo classico del quale da tempo si auspicava una riedizione. Pubblicato nella collana di anastatiche delle Edizioni della Normale, il testo è preceduto da una introduzione di Paul Zanker che ha il merito di sottolineare il valore di quest'opera per la conoscenza sia di Plinio che della tradizione degli studi classici nel XX secolo. -
Il catalogo degli eroi. Saggio di commento a Stazio. Tebaide 4, 1-344
Se sfidare Omero e Virgilio è il primo motore del ‘manierismo’ di Stazio, gli altri modelli poetici che egli tiene davanti agli occhi (sia dalla letteratura greca che da quella latina) sono davvero legione: solo un commento ravvicinato e attentamente minuzioso può renderli riconoscibili, e può così far apprezzare al lettore l’arte di addensarli in una fuga di prospettive e di contaminazioni che forse non ha l’uguale nella letteratura latina. Accanto ad altri episodi strutturali (che sono costanti tipiche dell’epos eroico: giochi funebri, battaglie fluviali, suppliche, ecc.) il catalogo degli eroi è elemento distintivo, e perciò obbligato, del genere; Stazio si sottopone ai vincoli delle convenzioni letterarie e all’inizio del libro quarto fa anch’egli sfilare i suoi sette campioni: Adrasto, Polinice, Tideo, Capaneo il bestemmiatore, l’adolescente Partenopeo, Ippomedonte e il pio indovino Anfiarao. Ma anche trasforma intimamente la maniera antica colorandola di risonanze lontane e arricchendola di nuove movenze. L’ampio commento di Laura Micozzi, forte di competenze filologiche assai mature, offre un contributo originale di esegesi critica e insieme suggerisce nuove vie all’interpretazione letteraria di un autore difficile, testimone vitale di un ideale artistico tra i più affascinanti della poesia latina. -
Impronta di Sua Santità. Urbano VIII e le medaglie
Nella Roma pontificia di Cinque e Seicento la produzione di medaglie conobbe una straordinaria fortuna anche per il ruolo che questa peculiare forma artistica venne ad assumere nella propaganda e celebrazione dei pontefici e delle loro opere. Avvalendosi di un ricchissimo apparato illustrativo, in gran parte inedito, il volume affronta i temi della commissione, produzione, fruizione e fortuna delle medaglie papali, con attenzione sia allo sviluppo di motivi iconografici e di tecniche artistiche, sia agli aspetti più specificamente legati alla storia della devozione e del cerimoniale, al controllo inquisitoriale, al collezionismo numismatico e all'antiquariato. Lo arricchisce un dettagliato e completo catalogo della produzione medaglistica di Urbano VIII, che si segnala per l'accuratezza dell'analisi stilistica e iconografica dei singoli esemplari. -
Battista Franco «pittore viniziano» nella cultura artistica e nella vita religiosa del '500
Da alcuni anni Massimo Firpo sta pubblicando una serie di saggi sui rapporti tra pittura e vita religiosa italiana del Cinquecento. Basta ricordare gli importanti volumi su Pontormo o su Lorenzo Lotto, nei quali due tra i massimi pittori di quel periodo vengono studiati attraverso lo specchio delle loro esperienze religiose, gettando nuova luce sulla loro attività pittorica. A questi saggi si aggiunge ora un nuovo lavoro su Battista Franco, scritto con Fabrizio Biferali, nel quale si mostra la complessità e perfino l’enigmaticità dei rapporti tra tecnica pittorica ed esperienza religiosa in quell’età cruciale della storia della coscienza italiana. -
Rime del Burchiello commentate dal Doni
Pubblicato nel 1553, il commento di Anton Francesco Doni (1513-74) alle rime del poeta barbiere è stato sempre guardato con qualche sospetto. Bollato nei secoli scorsi come «ridicolo», «arruffato» o «capriccioso», esso in effetti non sembra voler spiegare le liriche del Burchiello; preferisce anzi rifugiarsi in divagazioni di varia natura, spesso del tutto estemporanee rispetto al testo di partenza. Cos’è dunque questo commento doniano? Questa edizione prova a rispondere all’interrogativo cercando di mettere da parte i pregiudizi stratificatisi nel tempo. Non senza sorprese, si potranno recuperare elementi che hanno contribuito ad ammettere il Burchiello nel canone degli scrittori volgari. -
De l'utilité de l'harmonie
Quale importanza ha rivestito l'harmonie - intesa come modello metafisico ed epistemologico, coesistenza di differenti, scienza dei suoni - nella riflessione filosofica di alcuni dei principali protagonisti della scienza moderna? Esaminando in particolare l'opera di Mersenne, Descartes e Galilei, il ricco tessuto di relazioni tra filosofia, scienza e musica consente di seguire il mutare della concezione del rapporto fisica-metafisica nel passaggio da un'armonia a priori ad un ordine e una semplicità determinati mediante l'osservazione e l'esperimento. La scienza dei suoni svolge un ruolo determinante nel pensiero filosofico e scientifico del Seicento. -
La riscoperta di Platone nel Rinascimento
Il ritorno dei filosofi antichi è uno dei fenomeni principali della cultura umanistica e rinascimentale; ma fra gli autori che vengono rimessi in circolazione in quel periodo spiccano in modo particolare la figura di Platone e la traduzione delle sue opere dovuta a Marsilio Ficino. Come è stato giustamente scritto, nei secoli moderni non è circolato genericamente Platone, ma il Platone del ‘pio Marsilio’, la cui presenza si ritrova sullo scrittoio dei più importanti pensatori di quel periodo. A questo tema James Hankins, allievo di Paul Oskar Kristeller e ben noto per le sue ricerche in questo campo di studi, dedica nel presente volume saggi di particolare originalità e importanza. -
La musa dimenticata. Aspetti dell'esperienza musicale greca in età ellenistica
Manca, ancora oggi, un’indagine sistematica sull’esperienza musicale nella cultura greca ellenistica, di cui è pur nota la grande importanza. Questo libro, frutto di un convegno presso la Scuola Normale, si è proposto di analizzare la ricca documentazione disponibile (testimonianze letterarie, figurative, papiracee ed epigrafiche), reinterpretandola alla luce delle recenti metodologie. Ne è scaturita una originale messa a fuoco di tutti gli aspetti essenziali dell’esperienza musicale ellenistica: i contesti della fruizione e della circolazione della musica (dal simposio alla corte, dalle feste religiose agli ambiti dello spettacolo), la prassi esecutiva, lo statuto sociale dei musicisti di professione, la riflessione teorica e filosofica, le forme della scrittura. Il volume è arricchito dalla prima edizione di un nuovo papiro musicale. -
Tao e Logos. Scienza e medicina nell'antichità: Cina e Grecia
Un esame comparato delle antiche civiltà della Cina e della Grecia, illustrandone metodi, organizzazione, forme del sapere. Su questo sfondo, speciale rilievo è dato alla scienza antica, che viene indagata da molteplici punti di vista: qual era la formazione degli scienziati nell'antichità; in che modo si guadagnavano la vita; come e con chi discutevano; con chi erano in concorrenza; quale era il loro rapporto con il potere; in che maniera - e sulla base di quali presupposti - essi concepivano e interpretavano sia il cosmo che il corpo umano. Autori del libro sono due tra i più importanti specialisti dei rispettivi campi. Nella loro ricerca essi adottano un metodo profondamente innovativo analizzando i modelli sociali, politici e intellettuali delle due civiltà e mostrando il loro rapporto con le rispettive idee circa la cosmologia e il mondo fisico. In modo particolare l'analisi si concentra sul periodo che va dal 400 a.C. al 200 d.C., quando le due culture appaiono agevolmente comparabili, e offrono una prospettiva nuova e più organica per intendere le stesse fondamenta dell'evoluzione della scienza moderna. -
La «Rectorique de Cyceron» tradotta da Jean d'Antioche
La Rectorique de Marc Tulles Cyceron, tràdita in attestazione unica dal ms 433 del Musée Condé di Chantilly, è un volgarizzamento dal latino al francese del De Inventione di Cicerone e della Rhetorica ad Herennium, a lui falsamente attribuita. La traduzione dei due trattati è preceduta da un prologo che descrive origini e finalità dell’arte retorica, la figura di Cicerone e le partizioni principali del testo; chiudono l’opera un capitolo sul metodo di traduzione e un trattatello anepigrafo di logica aristotelica in cui si sono riconosciuti excerpta dal primo e dal secondo libro del De topicis differentiis di Boezio. Il prologo specifica il nome del traduttore, identificato come «Johan d’Anthioche, que l’en apele de Harens», e del committente, l’ospitaliero Guillaume de Saint-Étienne, e data l’opera al 1282 situandola in Acri. Questo testo - e qui sta il suo valore non comune - rappresenta un esempio precoce di ‘traduzione’ modernamente intesa, vale a dire di trasposizione puntuale e completa di un’opera da una lingua in un’altra, che si inserisce nel variegato panorama delle scritture latine d’oltremare. -
Romanticismo e realismo e altri saggi su Dante, Vico e l'Illuminismo
L’interesse per l’opera di Auerbach ha conosciuto in tempi recenti un nuovo impulso testimoniato dai numerosi convegni internazionali sulla sua opera e dalle molte iniziative che, anche nel nostro paese, hanno ricordato il cinquantenario della pubblicazione di Mimesis. Le Edizioni della Normale partecipano a questa ‘riscoperta’ pubblicando molti testi non ancora tradotti in italiano, particolarmente utili per mettere a fuoco in modi nuovi un protagonista della cultura letteraria e civile del XX secolo. -
Attualismo e crisi dell'idealismo nella biografia giovanile di Guido Calogero (1904-1942)
Si avverte vivamente oggi l’esigenza di considerare in modi nuovi la cultura filosofica italiana, situandosi oltre le tradizionali interpretazioni e contrapposizioni di ordine ideologico. Questo libro vuole mettere a fuoco da un punto di vista originale una delle figure di primo piano del Novecento, Guido Calogero, eminente studioso di filosofia greca, ma anche maestro di vita civile di molte generazioni di studiosi. -
Logica dimostrativa
Dopo che Giovanni Vailati, in un celebre saggio del 1903, richiamò l’attenzione sulla Logica demonstrativa di Gerolamo Saccheri, quest’opera fu ben presto avvolta da una sorta di ‘aura mitica’. Per lungo tempo, la rarità del testo e il ruolo peculiare che in esso era attribuito alla regola logica della cosiddetta consequentia mirabilis, ne fecero un’opera di culto, che molti menzionavano ma che pochissimi avevano letto. In quest’edizione, per la prima volta, si situa la Logica demonstrativa nel contesto storico-culturale che le fu proprio, mettendo in rilievo i suoi legami con la tradizione logica del tempo, finora in gran parte inesplorata. Il testo tradotto in italiano è ampiamente commentato e corredato da documenti sulla vita e l’attività filosofico-teologica di Saccheri. L’introduzione e le note forniscono una bussola che consente al lettore di orientarsi nei meandri di una dottrina per molti aspetti desueta, che però ha costituito per secoli lo standard dell’insegnamento della logica nella cultura occidentale. -
Agorà greca e agorai di Sicilia
Non solo, e non sempre piazza del mercato, l’agora è lo specchio della polis. Studiarne le forme istituzionali, architettoniche e urbanistiche, significa cercar di capire la città antica o, almeno, come essa si presentava. Frutto di momenti di riflessione diversa, il volume si apre con analisi dedicate ad aspetti e problemi centrali dell’agora in generale e di istituzioni della Sicilia antica. Un’ampia sezione è dedicata a agorai e fora dell’isola ed a casi particolari, utili ad un confronto. Campo privilegiato di indagine del Laboratorio di Scienze dell’Antichità della Scuola Normale, l’agora di Segesta contribuisce a delineare un quadro archeologico ed epigrafico ricco di novità rilevanti: emerge la Piazza ellenistica - l’agora dell’età di Cicerone e Verre – con le sue trasformazioni in Fòro romano. -
Methodus ad facilem historiarum cognitionem
Mancava sia in Italia che in Francia una moderna edizione della Methodus ad facilem historiarum cognitionem che segnalasse le varianti tra le due stampe parigine del 1566 e del 1572. Questo volume presenta ora l’edizione comparata del testo corredato dall’apparato delle fonti e da un ampio commento, affiancati dalla traduzione italiana. Il lettore ha così a disposizione un’opera che, da un lato, raccoglie la tradizione critica e storiografica precedente a Bodin, dall’altro individua e comincia a sviluppare temi essenziali del pensiero e della cultura dell’Europa moderna. -
Leon Battista Alberti
Leon Battista Alberti è stato insieme a Giovanni Pico l’’autore’ di Eugenio Garin. Fin dal suo esordio scientifico Alberti fu infatti un suo interlocutore essenziale ma con toni molto diversi e talvolta distantissimi, segnati anche dalla diversità delle situazioni storiche. C’è infatti una notevole differenza fra l’interpretazione offerta nella fase dell’umanesimo civile e quella che egli venne elaborando negli ultimi decenni della sua vita, quando presenta Alberti come un interprete tragico della storia e dell’uomo. Sono scritti che restituiscono un’immagine del Rinascimento dai toni drammatici e anche tragici, più corrispondente a quella che fu la storia effettiva dell’Italia in quel periodo, distanziandosi da immagini oleografiche, o addirittura retoriche, che non hanno ormai nulla da dirci. -
Filosofie della Praxis
Quando in Italia si parla di filosofia della praxis si pensa, immediatamente, ad Antonio Gramsci e alla sua concezione del marxismo. Ma nel nostro paese sono state presenti, ed influenti, altre concezioni della praxis, differenti da quelle ispirate da Marx anche se in rapporto fecondo con il suo pensiero. Giulio Preti, uno dei principali filosofi italiani del Novecento, è forse il più eminente rappresentante di questa corrente, aperta a un confronto serrato anche con concezioni della prassi completamente estranee al marxismo, come quella di John Dewey. Obiettivo di questo volume è mettere a fuoco questa situazione, delineando un quadro della filosofia italiana della seconda metà del XX secolo assai più ricco ed articolato di quello consegnato dalle interpretazioni correnti.