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Scritti sull'arte figurativa. Nuova ediz.
Elaborata dalla retorica classica, in quel trattato Peri hypsous di Longino che segna la più stretta convergenza tra l'estetica antica e l'estetica moderna, l'idea del sublime attinge la sua piena legittimazione filosofica nel secolo XVIII, quando Burke e Kant dimostrano, per diversa via, la fecondità di una nozione che, mentre si contrappone alla visione serenatrice di un bello classicamente atteggiato, lascia emergere quelle inquietudini della soggettività che contribuiscono alla genesi dell'estetica romantica e che, attraverso il decadentismo, giungono fino ai dibattiti tardonovecenteschi della cosiddetta cultura postmoderna.. Pubblicato in Francia nel 1993, il libro di Baldine Saint Girons è riuscito nell'impresa, ardua e ambiziosa, di procurare una presentazione sistematica di una categoria resistente a ogni sistemazione definitiva. Traendo il titolo da quel Fiat lux biblico in cui Longino aveva additato una grandiosa e concentrata conflagrazione del pensiero e della parola, la ricerca dell'Autrice indaga i molteplici effetti del sublime in quanto esperienza di una folgorazione che provoca una perdita del controllo razionale dell'io sul mondo. Le conseguenze di questa perdita sono descritte nelle due ampie sezioni del volume, che declinano tutto il lessico del sublime (la grandezza, la bruttezza, l'oscurità, la semplicità, l'entusiasmo, il potere, la passione, la virtù) entro la tipologia dei rischî cui il sublime, sul piano teorico e sul piano pratico, espone il soggetto smarrito.. Insignito nel 2002 del ""Premio Guido Morpurgo-Tagliabue"""" dalla Società Italiana d'Estetica, il volume di Baldine Saint Girons, spaziando dalla letteratura alla storia dell'arte, dalla religione al pensiero politico, dalla musica alla psicanalisi, costituisce la più completa indagine disponibile sulla filosofia del sublime, e viene ora a trovare la sua sede naturale nella collana che, da Longino a Demetrio, da Dennis a Burke a Vischer, ha già fatto conoscere al pubblico italiano i grandi classici antichi e moderni del sublime. La presente edizione italiana, condotta secondo criteri rigorosi, si avvale della consulenza scientifica di Giovanni Lombardo."" -
Metafisica del bello
Contestualmente al completamento della nuova edizione critica (Meiner, 2018-2022) dei testi delle lezioni tenute da Schopenhauer all'Università di Berlino nel 1820, viene qui per la prima volta tradotta in italiano la parte dedicata alla metafisica del bello. Per Schopenhauer, infatti, il discorso sul bello non può essere un ambito regionale, ma è anzi un momento centrale della riflessione filosofica in quanto tale. Pur riprendendo perlopiù la trattazione del terzo libro della sua opera principale, Il mondo come volontà e rappresentazione, che all'epoca era uscito da un anno, le lezioni, oltre che detenere un profilo di autonomia stilistica dettato dalla destinazione didattica e orale, sono un significativo luogo di elaborazione filosofica. Rispetto alla lunga vicenda del Mondo, che conosce due successive edizioni pubblicate dall'autore (nel 1844 e nel 1859) e dunque notevoli integrazioni, l'estetica delle lezioni costituisce una sorta di cantiere; anche in virtù della finalità per cui era stato pensato, si tratta nondimeno di un testo che, arricchito da molti esempi e lunghi excursus, può essere letto nella sua autonomia come una via d'accesso alla filosofia di Schopenhauer. -
Il problema della forma nell'arte figurativa. Nuova ediz.
La forma è stata una delle grandi ossessioni del XX secolo e questo saggio, pubblicato nel 1893 dallo scultore Adolf von Hildebrand (1847-1921), può essere considerato una delle più importanti teorizzazioni della riflessione contemporanea su di essa. Non solo perché ""Il problema della Forma"""" ebbe una diffusione capillare e una influenza decisiva nel mondo delle arti, proprio in un momento cruciale e rivoluzionario, ma anche perché focalizzò due aspetti decisivi per la comunicazione artistica del Novecento: il carattere performativo delle arti e la capacità dei linguaggi artistici di rendere espliciti i propri processi di produzione. La grande rilevanza della teoria dell'arte qui elaborata sta nel fatto che il fare artistico viene inquadrato in una teoria generale dell'esperienza per la quale le percezioni non sono dati ma prodotti. La forma, quale fine dell'attività artistica, diventa allora uno strumento di raffigurazione delle naturali capacità di rappresentazione e in particolare della rappresentazione spaziale. Forma, spazio e apparenza, così, costituiscono il fulcro di una serrata riflessione sull'esperienza artistica. Un altro importante motivo per cui """"Il problema della Forma"""" possiede un carattere di singolarità è il fatto che esso nasce sul terreno di una specifica arte: la scultura. Un punto di vista discreto che, come è successo raramente nella storia dell'estetica, ha permesso di aprire e percorrere vie inusuali per la comprensione dei fenomeni visuali e le loro potenzialità descrittive, narrative o concettuali. Come tale è in continuità con altri importanti testi della cultura estetica moderna, quali la """"Lettera sulla Scultura"""" (1769) di F. Hemsterhuis e la """"Plastica"""" (1778) di J. G. Herder, entrambi pubblicati, per la prima volta in lingua italiana, in questa stessa collana. Questa nuova traduzione, curata da Andrea Pinotti e Fabrizio Scrivano, è accompagnata da un'appendice di testi hildebrandiani, tradotti per la prima volta in italiano, e da un commento critico ed esegetico che mette in luce le profonde relazioni del """"Problema della Forma"""" con l'epistemologia, la filosofia e la storia dell'arte sue contemporanee, e che individua i modi della sua capacità di penetrazione nella cultura estetica, artistica e storico-artistica del Novecento."" -
Aesthetic rhythms
I ritmi si trovano ovunque, dentro e fuori di noi. Esplorare le interazioni reciproche tra questi pattern di energia esterni e interni significa far avanzare la nostra comprensione di come ci relazioniamo con il mondo. Aesthetic Rhythms è un volume in lingua inglese che affronta con un taglio interdisciplinare il ruolo di diversi aspetti del ritmo - ripetizione, forma, coordinazione e energia - oltre alle nozioni affini di entrainment e attunement, nell’ambito delle esperienze estetiche artistiche e quotidiane: ballare insieme agli altri, giocare ai videogiochi, guardare film o semplicemente passeggiare per le strade di una città sconosciuta. Vara Sanchez si confronta con teorie provenienti da diverse tradizioni filosofiche, con una particolare attenzione per l’estetica pragmatista di John Dewey, ma anche con studi empirici sulle dinamiche di coinvolgimento con l’ambiente. Partendo da questi presupposti, l’autore offre una proposta enattivista della progressiva emergenza dell’estetico dall’esperienza generale -
Emilio Garroni. Un nuovo sguardo-attraverso
«La riflessione di Emilio Garroni (1925-2005) ha lasciato un segno profondo nell'estetica italiana del secondo Novecento e, in particolare, in quella vasta e variegata cerchia di studenti, colleghi e allievi che dal 1964 — anno in cui Garroni ottiene la libera docenza di Estetica presso l'Università La Sapienza di Roma — hanno avuto la fortuna di poterne apprezzare le doti di docente e di riconoscere nel suo rigore etico e nel suo modo di fare filosofia le caratteristiche del Maestro. Figura di intellettuale complessa e sfaccettata, nel corso della sua lunga attività di studio e ricerca Garroni si è occupato di arti (e della loro crisi), di cinema, di letteratura, di architettura, di musica, di psicoanalisi. Ma soprattutto, si è occupato di semiotica, di cui in Italia è stato uno dei protagonisti e uno dei critici più lucidi; e poi, in modo ancora più approfondito e originale, di estetica, secondo una prospettiva fortemente segnata dal pensiero di Kant, di cui egli è stato anche traduttore. È infatti proprio a partire dal profondo ripensamento della filosofia critica kantiana — e in particolare della Critica della facoltà di giudizio —, iniziato nel 1976 con il saggio Estetica ed epistemologia, che Garroni è andato via via elaborando e chiarendo la sua tesi più nota e impegnativa: l'estetica non è — e non è mai stata — una speciale disciplina filosofica, in grado di ritagliare un ambito specifico per poter dire qualcosa su oggetti precisi (l'arte o il bello), ma è piuttosto una filosofia ""non speciale"""", volta a indagare le condizioni di possibilità dell'esperienza. Il terreno della riflessione estetica diventa così quello del problema del senso dell'esperienza in genere, colto necessariamente nel suo legame paradossale con le contingenze determinate, artistiche e non; e l'estetica si configura dunque come la forma eminente di un modo critico di pensare emerso nel XVIII secolo e giunto a compimento proprio con la riflessione estetica kantiana...» (Dall'Introduzione di Andrea D'Ammando, Tommaso Morawski)"" -
Multiversi sonori. L’improvvisare dialogante di Evangelisti, Nono, Scelsi
Franco Evangelisti, Luigi Nono e Giacinto Scelsi sono stati tre grandi protagonisti della composizione musicale del Novecento. Pur nella grande diversità del loro far musica, tuttavia li accomuna l’esercizio della prassi improvvisativa, che li ha indotti a introdurre grandi innovazioni pur mantenendo forti legami con la tradizione musicale europea. Grazie alla loro profonda ansia di ricerca essi possono perciò essere considerati i pionieri di un nuovo paradigma del sonoro, individuando col loro pensiero musicale e con le loro innovative pratiche i contorni di una nuova arte sonora, ricompaginante insieme soggetto-mente e oggetto-mondo. L’improvvisazione musicale, emersa dall’ampio sommovimento tellurico del musicking mondiale del XX-XXI secolo, si conferma così indispensabile all’affermarsi di questa nuova prassi sonora. L’improvvisare col suono è infatti immaginazione-in-atto, portando a convergere nell’immediatezza dell’istante consonanza interna e risonanza esterna, nella condivisione dialogante di un “nuovo mondo sonoro”. -
Il museo dei musei. Le voci del silenzio
Scritto da una delle menti più brillanti del Novecento, Il museo dei musei è un’indagine audace e maestosa che riesce a distruggere molti luoghi comuni sul significato e sulla funzione dell’arte. Passando in rassegna tutti i capolavori artistici del mondo, di ogni tempo e di ogni paese, l’autore tenta di costruire il “museo dei musei” dove, se l’opera d’arte e il suo stile appaiono al centro dell’attenzione e dell’interesse, va presupposto tuttavia un criterio soggettivo di selezione delle opere che in esso sono poste: le “voci del silenzio” delle opere d’arte implicano pur sempre una voce, ovvero una “psicologia” dell’arte stessa, un esame dell’anima nel divenire delle sue stesse forme. -
Aesthetics and imagination
Portraits of non-existent people: AI art and (human) imagination di Alice Barale - Immaginare la fine del mondo. Adieu au langage di Jean-Luc Godard di Irene Calabrò - Beyond Imagination: Deleuze and the Real Virtual di Silvia Capodivacca - Art, Imagination and (Technical) Creativity in the Philosophy of Emilio Garroni di Dario Cecchi - Kant e la fenomenologia dell’immaginazione di Martino Feyles - Einbildungskraft, Phantasie and hikikomori. Reflections on the Extremes of Imagination di Alberto Giacomelli - Contemporary aesthetic perspectives on imagination and reality media di Lorenzo Manera - Libero gioco e declinazione estetica dell’immaginazione in Kant di Giulia Milli - L’immaginazione conservatrice di Carl Schmitt di Francesca Monateri - Kant e il punto di vista umano sullo spazio. Dall’Estetica trascendentale all’estetica come critica del gusto di Tommaso Morawski - Baumgarten the Beautician. The Origins of Cosmetics as an Aesthetic Discourse di Alessandro Nannini - Immaginazione creatrice: dal primitivo al simbolico nella riflessione di Ernst Cassirer di Ivana Randazzo - L’immaginazione tra memoria, volontà e inventio in Agostino di Amalia Salvestrini - Vedere, scrivere, raccontare. La nozione di immaginazione a partire da Maurice Blanchot di Chiara Scarlato. -
Mia madre non chiude mai
Sono tre personaggi, per non dire del cane. Vinicio, conduttore radiofonico che ammazza di risate i suoi ascoltatori e trascorre il tempo andando a piangere ai funerali di gente sconosciuta. Micol, una sommelier visionaria, grande esperta di silenzi e malattie della vite. E infine Martino, il suo uomo, docente di grafologia che si lascia sommergere dalla fluvialità del suo stesso ultimo romanzo. Tre amici che a poco a poco imparano a plasmare la propria umanità facendosi guidare dalle piccole cose della vita.Sono tre parti, ognuna segnata da una prosa camaleontica e sempre cristallina. Parti che si rimandano l’una all’altra con salti continui avanti e indietro nel tempo.Le svolte esistenziali dei personaggi vengono lasciate fuori campo, come nelle tragedie greche avveniva per i fatti di sangue. Perché questo è uno di quei romanzi che lavorano di sottrazione, lasciando al lettore il piacere di immaginare tutto il materiale narrativo tenuto nascosto.Il taglio allusivo, cinematografico, dà voce alle sfumature della sospensione nella quale i personaggi vengono tenuti sotto osservazione, quasi come all’interno di un acquario.Un esordio di stile limpidissimo.Roberto Alajmo -
Cantu di duluri di crapa sviatizza
Figlio della mia terra, ho viaggiato nel tempo e nello spazio per dare voce a sentimenti che attraversano l’uno e l’altro. -
Il modello spagnolo
Gli studiosi sono concordi nel sostenere che il processo di “democratizzazione” in Spagna sia stato quello che più di altri ha avuto successo. Ma quali sono le ragioni di questo trionfo’ Si può affermare più esattamente che si sia trattato di un caso di “ridemocratizzazione”’ In una visione complessiva si può ben dire che la democratizzazione spagnola ha significato un decisivo passo in avanti non solo per la Spagna, per l’intera penisola iberica, ma per tutto il Mediterraneo, e, se vogliamo individuare uno sviluppo globale, possiamo dire che essa ha finito per costituire da modello anche per le transizioni democratiche dei vari paesi del Sud America, che da essa presero esempio per il loro passaggio alla democrazia. -
World Affairs. La politica estera americana dalla new vision alla new strategy
Il lavoro prende in esame la politica estera americana dal 1993 al 2007; in particolare si analizza come essa si è andata sviluppando sotto l’amministrazione dei presidenti statunitensi Bill Clinton e Gorge W. Bush. Viene così tracciata un’analisi delle linee politiche e dell’azione svolta da Clinton e Bush, e dell’impatto che la politica della new vision di Clinton e della new strategy di Bush hanno avuto nel panorama internazionale. -
Complice lo specchio
L'investigatore privato Eddie Ponti non si muove tra le pagine di questo libro, in Sicilia e a Ferrara, per scoprire il responsabile di un delitto. Egli è stato ingaggiato per un curioso incarico non convenzionale da una vedova misteriosa e molto disinibita, piena di lentiggini e con una criniera rossa e selvaggia simile a quella ""di un leone nella savana"""". Le sue doti di segugio, di abile trasformista, la sua prodigiosa possibilità di accorciarsi quindici centimetri fanno di lui il primo detective che opera in un ambito niente affatto poliziesco."" -
Il dominio sulla morte
Il protagonista è un uomo, vedovo e con due figli, proiettato verso la carriera e sostanzialmente egoista. Egli crea un contatto, illusorio o reale, con la propria moglie defunta che gli dà il potere di decidere della vita e della morte di persone che vorrebbero, o potrebbero, ostacolare la sua carriera. Quello che appare come un dono immenso si rivelerà un tragico specchio della vera indole dell’individuo quando decide, sia pure nel subconscio, la morte del figlio inabile. Un romanzo “morale”, critico nei confronti dell’attuale pensiero materialista schiavo dell’utilitarismo. -
Il cielo sotto la montagna
Anno 1636, periodo storico tra i periodi storici caratterizzato dal governo spagnolo della Sicilia e dal passaggio di viceré dotati di poteri compromessi. Periodo barocco di povertà, soprusi, ignoranza in un’isola che in realtà non è mai stata dominata da nessuno se non da se stessa.È in questo contesto che si snodano le vicende di Ribera, cittadina in provincia di Agrigento, tra fatti storici e immaginari, in un’atmosfera di superstizione popolare che ruota intorno alla figura di una donna, Carmelina. Fresca sposa di Paolo, è lei che si farà protagonista a fin di bene del rapimento di una bambina e che subirà le dicerie e la persecuzione dell’ignoranza. L’affresco storico della Sicilia di un tempo. -
Francisco Franco. Un caudillo alla corte di Spagna
Biografia del Generale Francisco Franco e della sua strategia politica in Spagna secondo l’avvocato e giornalista Mario Astarita. -
I misteri del saio
“Nel romanzo, con una sottile abilità, senza dar apparentemente un indirizzo, attraverso un fatto storico emerge una speranza nei poteri della ragione, un’angosciante coscienza delle carenze e delle colpe delle classi dirigenti di ieri, che si riflette oggi, e del prezzo di dolore e di miseria che esse comportano. Uno stile che per intenti, coraggio e spunti di riflessione da trasmettere, ci ricorda quello di Sciascia. L’opera assume sin dall’inizio il valore di testimonianza, di ricordo e denuncia sociale.” -
Mondi a tinte nere
Nate nel 2003 e cresciute con il tempo, queste tredici storie raccontano la complessità e le ignote sfaccettature della psiche umana. Un percorso che traghetterà il lettore attraverso le fasi che dividono l’amore dalla morte. Dove, in alcuni casi, sarà proprio l’amore ad aprire le porte che conducono al fondo dell’inferno. Tredici tasselli dove si intrecciano humor, amore, horror e leggende. -
Sfumature quotidiane
Come in un diario di pensieri rivolti al Babbo Natale della vita, in questo libro viene narrata la storia di una ragazza alle prese con ""quella cosa"""", una malattia che dipinge i giorni di colori sconosciuti e irreali. Una storia personale in cui le riflessioni sull'umana esistenza si intrecciano con il lavoro da educatrice e con una storia d'amore messa a dura prova dagli eventi. Un racconto intenso, che è quasi un flusso di coscienza, reso vivo da una tagliente ironia ed edulcorato dalla semplicità delle emozioni."" -
Vorrei
Queste pagine sono anche autentica filosofia. Amore del sapere. Amore dell’amore.Alessandro Meluzzi