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Dossier Bossi-Lega Nord
Attraverso documenti, testimonianze e cronache giornalistiche, questo ""dossier"""" ricostruisce 25 anni di Lega nord: dall'antimeridionalismo delle origini, alla xenofobia del Duemila; dall'antipartitismo della prima ora, al Carroccio cardine della partitocrazia post-Tangentopoli; dalle invettive contro """"Roma ladrona"""", all'incasso di ingenti finanziamenti statali; dai proclami secessionisti, all'esercizio del potere politico-affaristico nei governi berlusconiani. E dimostra come il vessillo leghista del """"federalismo"""" nasconda l'obiettivo di gestire le risorse pubbliche nelle regioni più ricche del Paese. Il libro documenta inoltre i tratti biografici e l'essenza politica del fondatore-padrone della Lega nord, Umberto Bossi: incultura e pressappochismo, giustizialismo forcaiolo e razzismo xenofobo, qualunquismo antipolitico e campanilismo da strapaese, omofobia e maschilismo, in un mix di ignoranza plebea e grettezza piccoloborghese."" -
Dossier Berlusconi. Anni Novanta
Documenti giudiziari e parlamentari, inchieste giornalistiche e interviste, testimonianze e testi censurati: un dossier di controinformazione sulle attività politico-affaristiche di Silvio Berlusconi durante gli anni Novanta. La legge Mammì e l’assalto alla Mondadori. Sospetti di riciclaggio dalla Svizzera, e il giudice Borsellino che parla di Mangano-Dell’Utri. La P2 e la condanna (amnistiata) per falsa testimonianza. I “comitati corporate” di Arcore, la rottura con Montanelli e il varo del partito-Fininvest. Ascesa e caduta del primo governo Berlusconi (1994). La Tangentopoli berlusconiana, e i miliardi neri “off shore”. Gli ingenti debiti, i fondi neri di Publitalia, le donazioni di nonno Berlusconi, e il salvataggio in Borsa. Le ombre di Cosa nostra, Marcello Dell’Utri, i pentiti di mafia e i sospetti per le stragi del 1993. Il governo Dini, e l’ineleggibilità berlusconiana. Guerra e pace (con fidejussione) con la Lega nord, e il referendum sulle tv. L’avvocato-ministro Cesare Previti, e la testimone Stefania Ariosto. Lo scandalo Squillante, e la corruttela del “lodo Mondadori”. Berlusconi oppositore politico, e l’affare Corticchia. I dossier contro Di Pietro, e i miliardi berlusconiani per Craxi. -
Dossier Cesare Battisti
«La vicenda del terrorista Cesare Battisti – qui ricostruita attraverso le varie sentenze processuali – prende le mosse negli anni Settanta, i cosiddetti “anni di piombo” della lotta armata dell’ultrasinistra. Detenuto per reati comuni (rapine), il giovane Battisti si politicizza in carcere, e quando torna in libertà aderisce ai Pac (“Proletari armati per il comunismo”), un gruppuscolo terrorista dell’ultrasinistra del quale è difficile capire i contorni. La lotta armata di Battisti e di una ventina di “Proletari armati per il comunismo” si svolge nel nord Italia, durante gli anni 1978-79, attraverso rapine, sequestri, attentati e omicidi. Dopo il sanguinoso biennio, anche il gruppuscolo dei Pac – così come il partito armato – si decompone, e repentini “pentimenti” e “dissociazioni” dei suoi capi permettono alla magistratura di identificare i vari militanti (compreso Battisti) e di perseguirne i reati». -
La banda della Magliana e il delitto Pecorelli
I collegamenti dell'organizzazione criminale romana con i poteri occulti, il mondo politico e gli apparati dello Stato, nelle carte giudiziarie sull'uccisione del direttore di “Op”. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Vittorio Carnovale, Antonio Mancini, Fabiola Moretti, Maurizio Abbatino, Salvatore Cancemi, sull’uccisione del direttore di “Op” Carmine Pecorelli (Roma, 20 marzo 1979). L’audizione del magistrato Fausto Cardella, titolare dell’inchiesta, da parte della Commissione parlamentare stragi, per le connessioni del delitto Pecorelli col sequestro Moro. Le sentenze processuali della Corte di assise di Perugia (settembre 1999 e novembre 2002). Nella documentazione giudiziaria relativa all’omicidio Pecorelli, la struttura e i delitti della banda della Magliana, e i collegamenti dell’organizzazione criminale romana con i poteri occulti, col mondo politico e con gli apparati dello Stato. Introduzione di Sergio Flamigni -
Dossier. Inchieste sul servizio sanitario nazionale
Le relazioni conclusive delle Commissioni parlamentari d’inchiesta: sull’efficacia e l’efficienza del servizio sanitario nazionale (Senato della Repubblica, marzo 2008); sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali (Camera dei deputati, febbraio 2008). Senato della Repubblica, XV legislatura, Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale: il testo della Relazione conclusiva, approvata il 12 marzo 2008. Inchieste: sulla attuazione del Piano nazionale della prevenzione; sugli aspetti strutturali, igienico-sanitari, tecnologici e organizzativi degli ospedali italiani; sui coma neurovegetativi; sull’aggiornamento professionale in sanità; in merito all’organizzazione dei prelievi e dei trapianti di organi; sulla verifica e lo sviluppo del settore farmaceutico in Italia. Camera dei deputati, XV legislatura, Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali: il testo della Relazione conclusiva, approvata il 19 febbraio 2008. Documentazione acquisita per casi di “malasanità"" e disavanzi sanitari regionali; audizioni svolte nel corso dell’inchiesta parlamentare."" -
Dossier. Clinica degli orrori
«I tre componenti dell’équipe del reparto Chirurgia toracica della clinica milanese Santa Rita sono accusati di avere effettuato 88 interventi in assenza di indicazione chirurgica, e di avere così eseguito resezioni polmonari (o di tessuto mammario) totalmente abusive... allo scopo di ottenere rimborsi non dovuti da parte del sistema sanitario pubblico». Tribunale di Milano, IV Sezione penale: le motivazioni della sentenza di condanna. Il processo – celebrato dalla IV Sezione penale del tribunale di Milano composta dai magistrati Maria Luisa Balzarotti (presidente), Orsola De Cristofaro (giudice), Carmela D’Elia (giudice) – è durato un anno e 11 mesi, e si è concluso il 28 ottobre 2010 con questa sentenza di condanna. -
Dopo la banda della Magliana. La criminalità organizzata e comune, a Roma e nel Lazio, all'inizio del Duemila
La criminalità organizzata e comune, a Roma e nel Lazio, durante il ventennio dal 1990 al 2010, in base alle relazioni della Commissione parlamentare antimafia (X, XI e XIV legislatura), del ministero dell’Interno e della magistratura romana. «Oggetto di continue attenzioni investigative dagli inizi degli anni Ottanta agli inizi dei Novanta, la banda della Magliana lasciava sul campo molti dei suoi capi storici, uccisi, mentre altri venivano ristretti in carcere. Dalla dissoluzione di tale struttura criminale, che si connotava come un’associazione di stampo mafioso, non è più esistita a Roma una organizzazione in posizione egemone sulle altre. Alcuni elementi già collegati alla banda della Magliana (Enrico Nicoletti, Carmine Fasciani, Enrico Terribile, Roberto Pergola) hanno ricostituito sodalizi criminali di più modeste dimensioni, aventi le stesse caratteristiche mafiose e operanti nei settori tradizionali della criminalità romana: traffico di stupefacenti, usura, estorsioni, gioco d’azzardo, sfruttamento della prostituzione, [e] il riciclaggio dei capitali provenienti dalla consumazione dei predetti reati...» (Dalla Relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia, 18 gennaio 2006). -
Dossier Mondadori. Corruzione e risarcimento
La «guerra di Segrate» fra Berlusconi-Fininvest e De Benedetti-Cir per il controllo del gruppo Mondadori, scoppiò alla fine degli anni Ottanta e si concluse all'inizio dei Novanta con la vittoria berlusconiana. Una vittoria ottenuta mediante la corruzione di un giudice, come attestano i documenti giudiziari qui riportati: la sentenza penale che nel 2003 ha condannato l'avvocato Cesare Previti (Fininvest) e il giudice Vittorio Metta per corruzione in atti giudiziari (Silvio Berlusconi ha beneficiato della prescrizione); la sentenza civile di appello che nel 2011 (cioè vent'anni dopo) ha condannato la Fininvest berlusconiana a pagare a De Benedetti-Cir un risarcimento danni di oltre 500 milioni di euro. In appendice, le polemiche rimostranze di Marina Berlusconi, presidente Fininvest-Mondadori, per la condanna in sede civile («In Italia non esiste più la certezza del diritto»). E la replica del giornalista Marco Travaglio («La presidentessa della refurtiva»). -
Il compagno Napolitano. Idee e ideali di Giorgio Napolitano dirigente del Partito Comunista italiano
Un’antologia di interventi parlamentari, scritti e discorsi di Giorgio Napolitano dirigente del Pci, dalla metà degli anni Cinquanta alla fine degli anni Ottanta. L'italo-marxismo del compagno Napolitano, sui temi dell'attualità politica dell'epoca: l'Alleanza atlantica, l'invasione sovietica dell'Ungheria, la censura ecclesiastica, il capitalismo americano in Europa, il centro-sinistra in Italia, la ""primavera di Praga"""", gli imperialisti americani sulla Luna, l'ortodossia comunista, la via indicata da Togliatti, il caso Solgenitsyn, il primo viaggio in Usa, la fase della solidarietà nazionale, il finanziamento ai partiti e la """"questione morale"""", le bombe Usa sulla Libia, il crollo del muro di Berlino... «Gli interventi raccolti in questo libro sono molto utili per capire il nesso fra il Napolitano dirigente comunista di ieri, e l'odierno Napolitano capo dello Stato alle prese col berlusconismo» (dalla Prefazione di Giorgio Galli)."" -
Bossi horror picture show
Parenti serpenti: i ricordi imbarazzanti della prima signora Bossi; la rottura con la sorella e il cognato a colpi di insulti; l’idillio e il matrimonio con la consorte numero due («Mia moglie terrona»). Capo padrone del Carroccio: guerra ai dissidenti tra insulti e accuse; la Brunetta, la Fedelissima, e la Pivetti «arrivista al servizio del Vaticano»; sospetti di corruttele, e miliardi berlusconiani; la sceneggiata del falso dossier dei servizi segreti contro la Lega. Tangenti, crac e truffe: la maxitangente rubata, la condanna processuale, e l’ira postuma di Alessandro Patelli; il fallimento della banca padana, e le truffe delle quote-latte; affarismi bossiani fra maneggi e crac. Tutto in famiglia: il fratello e il figlio al Parlamento europeo; le prodezze pubbliche e private dei figli di tanto padre (Riccardo, Renzo e Roberto Libertà); la moglie «imperatrice della Padania». Lo scandalo padano della primavera 2012: cronache giudiziarie sui soldi pubblici di “Roma ladrona” gestiti dal clan Bossi. L’ideologo della Padania: trent’anni di predicazioni, provocazioni e sparate. -
Il tecnocrate. I trascorsi del prof. Mario Monti, economista e fiduciario
Il prof. Mario Monti, alla fine degli anni Ottanta, era membro del ""Comitato sul debito pubblico"""" e consulente del governo De Mita; era consigliere di amministrazione della Banca commerciale italiana; sedeva nel cda della Fiat auto spa. Finché, nel 1994, il governo Berlusconi lo nominò Commissario europeo. Una carriera da tecnocrate del potere."" -
Povera Italia
Interviste e interventi, 1949-1975. A cura di Angela Molteni «L’opportunità di questa raccolta di interviste e di interventi pubblici di Pier Paolo Pasolini, risalenti agli anni 1949-1975, è nel fatto che contengono analisi e previsioni pienamente confermate dall’odierna Italia afflitta da una crisi senza precedenti: crisi non solo economica, ma anche politico-istituzionale e soprattutto socioculturale. Detesto sentir dire di Pasolini che le sue idee erano preveggenti profezie, come se si trattasse di un mago vaticinante. Erano analisi intellettuali acute e rigorose, le cui implicazioni previsionali hanno trovato nel tempo parecchie conferme. Basti come esempio l’allarme pasoliniano per il potere omologatore della tv, e quello per le gravi insidie del conformismo e della modernità consumistica. Ho voluto intitolare questa raccolta ""Povera Italia"""" non solo per richiamare le invettive pasoliniane (“Questo miserabile Paese che è l’Italia... La stronza Italia neocapitalistica e televisiva... Non voglio essere italiano...”), ma anche per evocare la """"Italia povera"""" contadina e proletaria così amata dal poeta-regista»."" -
Breviario comunista
In questa raccolta di massime, frammenti e aforismi ricavati dalle principali opere di Karl Marx, l’essenza delle idealità sociopolitiche e delle intuizioni filosofiche del teorico del comunismo e della lotta di classe. «Meno mangi, bevi, compri libri, vai a teatro, al ballo e all’osteria, meno pensi, ami, teorizzi, canti, dipingi, verseggi, ecc., e più risparmi, e tanto più grande diventa il tuo tesoro, che né i tarli né la polvere potranno consumare il tuo capitale. Meno sei, meno realizzi la tua vita, e più hai; più grande è la tua vita alienata, più accumuli del tuo essere estraniato». «Il denaro muta la fedeltà in infedeltà, l’amore in odio, l’odio in amore, la virtù in vizio, il vizio in virtù, il servo in padrone, il padrone in servo, la stupidità in intelligenza, l’intelligenza in stupidità». «Fin dalla nascita le grandi banche, agghindate di denominazioni nazionali, non sono state altro che società di speculatori privati che si affiancavano ai governanti e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipar loro denaro». In appendice: pagine dall’opera Vita di Marx del biografo tedesco Franz Mehring, e brani tratti dall’epistolario “privato” di Marx. Con il testo integrale del Manifesto del partito comunista. -
Breviario di filosofia popolare
L’essenza filosofica di Arthur Schopenhauer, in una antologia di aforismi sui grandi temi dell’esistenza umana. «È difficile trovare un altro sistema filosofico semplice e elementare come il mio, infatti lo si può facilmente capire e apprezzare a colpo d’occhio». «Ciascuno ama o odia la solitudine, cioè la compagnia di sé stesso, in base alla misura del proprio valore interiore». «La fame è il migliore dei cuochi». «La nostra vita può essere considerata come un prestito fattoci dalla morte». «Il medico vede l’individuo in tutta la sua debolezza; il giudice in tutta la sua malvagità; il teologo in tutta la sua stupidità». «Ogni sera siamo più poveri di un giorno». «La pena provocata dal desiderio inappagato è insignificante rispetto alla pena del rimorso: la prima ha davanti l’avvenire spalancato e imprevedibile, la seconda il passato chiuso per sempre». «Su quale terribile maggioranza può contare l’ottusità! Essa è uno dei maggiori impedimenti per qualunque progresso umano». In appendice, una biografia ottocentesca del filosofo tedesco (Arthur Schopenhauer. La sua vita e la sua filosofia), scritta da Elena Zimmern «in modo popolare e alla portata di tutti». -
Aforismi per tutti e per nessuno
L’essenza filosofica di Friedrich W. Nietzsche (1844-1900), il grande pensatore tedesco autore di opere immortali come La gaia scienza, Così parlò Zarathustra, Al di là del bene e del male. -
Il baratto. Il Pci e le televisioni: le intese e gli scambi fra il comunista Veltroni e l'affarista Berlusconi negli anni Ottanta
Il Pci e le televisioni: le intese e gli scambi fra il comunista Veltroni e l’affarista Berlusconi negli anni Ottanta. -
Breviario amoroso
Una raccolta di poesie e testi teatrali, di tematica erotica e amorosa, scritti dal grande drammaturgo spagnolo. -
Attacco alla Costituzione
Questo libro è un grido d’allarme in difesa della Costituzione repubblicana, la cui armonia dei poteri è minacciata dalle velleità di una sgangherata partitocrazia consociativa. Politicanti di destra e di sinistra i quali, invece di dare finalmente piena attuazione allo spirito e alla lettera della Costituzione in ogni suo articolo, intendono manometterla al solo scopo di preservare e incrementare il loro potere. Queste pagine documentano la deriva autoritaria di un premier abusivo come Matteo Renzi: arrivato a Palazzo Chigi senza essere eletto e attraverso una manovra partitocratica; sostenuto da una maggioranza parlamentare consociativa e truffaldina (rispetto al mandato elettorale), e soprattutto illecita perché determinata da un “premio” in seggi incostituzionale. Queste pagine denunciano il tentativo dell’abusivo governo Renzi di manomettere la Costituzione con la complicità di una finta opposizione consociativa capeggiata dall’ex piduista e pregiudicato Silvio Berlusconi, con l’avallo di un capo dello Stato come l’ex comunista stalinista Giorgio Napolitano (rieletto al Quirinale benché la Costituzione preveda un solo mandato presidenziale), e col voto di un Parlamento di nominati eletto attraverso una normativa dichiarata incostituzionale dalla Consulta. -
Il golpe invisibile
Il “golpe invisibile” qui ricostruito dal politologo Giorgio Galli ha preso le mosse negli anni Settanta del secolo scorso, si è rafforzato negli anni Ottanta del craxismo, e ha avuto pieno compimento durante il quasi ventennio berlusconiano. È stato attuato dalla borghesia finanziario-speculativa e dai ceti burocratico-parassitari i quali, assunto il pieno controllo delle forze politiche e preso il potere in forma egemonica, hanno potuto saccheggiare l’Italia repubblicana facendo “carta straccia” di molte pagine della Costituzione. Il “golpe invisibile” dei ceti speculativi e parassitari ha generato un debito pubblico astronomico (decenni di evasione fiscale, di ruberie, corruttele e malversazioni), ha vanificato lo stato di diritto e il controllo di legalità della magistratura, ha consolidato il potere della criminalità organizzata (mafie che sono parte integrante dei ceti speculativi e parassitari), e ha alterato l’economia di mercato riducendo in povertà milioni di imprenditori e lavoratori. Soprattutto, il “golpe invisibile” ha impedito che la società italiana superasse il congenito familismo amorale e si dotasse di una cultura civica. -
Matteo Salvini. Sottovuoto spinto
Tutto cominciò nella Milano del 1993, quando uno svogliato studente universitario (genere italiano medio che più medio non si può) riuscì a farsi eleggere consigliere comunale nelle liste del Carroccio. Da allora, per un ventennio, il politicante Matteo Salvini, seguace del capo leghista Umberto Bossi e suo pupillo nella ridente Padania, indossando la camicia verde ha dichiarato guerra agli stranieri e ai rom, ha scatenato una crociata contro gli islamici, ha invocato la castrazione chimica per gli stupratori, ha incitato all’autodifesa armata da Far West, ha collezionato poltrone e poltroncine, e ha fatto il tifo per il Milan calcio. Finché alla fine del 2013, dopo che il carismatico Bossi ha concluso la carriera nelle cronache giudiziarie, Salvini ne ha preso il posto come nuovo leader della Lega Nord. E parlando all’intestino degli elettori, sospinto dai sondaggi ha condotto il Carroccio verso la destra estrema, fino a intendersela con neofascisti e xenofobi italiani ed esteri, al grido di: «I moderati non esistono: esistono normali borghesi che ne hanno le palle piene». E anche: «Chi evade le tasse per sopravvivere non è un evasore ma un eroe».