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Malattie dell'apparato respiratorio
Il presente libro di testo segue la necessità e l’importanza di poter fornire agli studenti del corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia tutte le nozioni aggiornate relative alle malattie dell’apparato respiratorio. Le recenti evoluzioni nell’ambito della medicina ci hanno spinto a redigere un testo nuovo, che mancava da anni, al fine di fornire materiale didattico completo, aggiornato, immediato e stimolante. Con la collaborazione dei principali pneumologi italiani e di un editore storico, ci siamo impegnati a completare quest’opera, che siamo convinti possa essere di aiuto per lo studio di una disciplina di estrema attualità come quella delle malattie respiratorie. Gli argomenti trattati tengono conto della semeiotica respiratoria; delle indagini diagnostiche fisiopatologiche, di imaging ed invasive relative all’apparato respiratorio; di tutte le patologie pneumologiche; dando a completamento cenni di terapia.Tutto è stato corredato con immagini, tabelle e, in alcuni casi, anche con flow chart operative che sicuramente aiuteranno lo studente nel suo percorso di studio. L’impostazione che è stata utilizzata per la scrittura del presente testo ha tenuto conto, per ogni capitolo, di quelli che sono i canoni della medicina clinica e che quindi devono far parte del percorso logico e mentale che ogni Medico dovrebbe seguire nella gestione di un malato. Questo vuol dire che si parte dalla raccolta anamnestica, si fa il punto sull’epidemiologia e la definizione di una condizione morbosa, si formula un’ipotesi diagnostica, si applicano le indagini diagnostiche, si cerca di arrivare ad una conclusione e infine si inizia una terapia.Speriamo quindi che il nostro sforzo possa essere apprezzato da tutti gli studenti che utilizzeranno il presente libro di testo e soprattutto possa essere considerato un valido supporto nel percorso formativo che prepara a professioni di estremo rilievo anche nell’ambito dell’attuale società.Pierachille SantusPrefazioneA partire dai primi mesi del 2020, la pandemia da Covid-19 ha drammaticamente (ma non del tutto inaspettatamente) portato all’attenzione globale quanto respirare sia fondamentale e come le cure respiratorie siano un presidio prezioso e irrinunciabile del nostro Servizio Sanitario. Strumenti ben noti a noi Pneumologi, come i saturimetri e i ventilatori, sono saliti alla ribalta dell’opinione pubblica quali beni inestimabili ed a volte introvabili. I reparti di Pneumologia degli ospedali italiani si sono rapidamente trasformati in zone isolate in cui si combatteva contro una polmonite interstiziale causata da un coronavirus sconosciuto, cercando di salvaguardare quella funzione vitale, la respirazione, che era sotto attacco.Nel frattempo, l’amico e Collega Pierachille Santus, anche lui in prima linea nella battaglia contro il Covid-19, è riuscito con successo a coordinare un vasto gruppo di Colleghe e Colleghi e dare alle stampe un Manuale di Medicina Respiratoria, destinato principalmente agli Studenti dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia. Un numero consistente di Docenti Universitari, spesso coadiuvati da giovani Colleghe e Colleghi, ha prodotto una serie di capitoli che trattano compiutamente di tutti gli aspetti fondamentali della Medicina Respiratoria, partendo dalla semeiotica e dall’anatomia, per passare alle patologie respiratorie più o meno comuni, inclusa la tubercolosi, genesi lontana della Tisiologia, da cui è derivata l’attuale nostra Disciplina. Non... -
La mia cucina Mediterranea. Ricette e segreti tra innovazione e tradizione
Prefazione di Michele Mirabella. -
Un democratico ribelle
La storia umana e intellettuale di Ernesto Rossi antifascista, attraverso lettere, testimonianze, documenti. Gli anni della guerra, dell’opposizione antifascista, del carcere e del confino, e gli scritti che Rossi dedicò ai suoi maestri: in primo luogo a Gaetano Salvemini, poi ai fratelli Rosselli, Riccardo Bauer, Eugenio Colorni, Luigi Einaudi, Vittorio Foa, Ferruccio Parri, ecc. Con una testimonianza di Massimo Mila, e un’intervista a Ada Rossi. -
Appunti sulla new age
«La domanda degli studenti era questa: i movimenti che hanno preso le mosse dalla metà del XX secolo, il femminismo, l’ecologismo, i “figli dei fiori”, il pacifismo, le “nuove religioni”, l’insieme di culture e di comportamenti che hanno trovato espressione sincretica nella New Age, possono essere la forma attuale di controculture e/o di culture alternative, paragonabili alle grandi contestazioni del passato (baccanti, gnostici, streghe)? Nei primi anni Novanta la mia risposta tendeva a essere negativa: quei movimenti e la New Age allora non mi parevano dotati dello spessore e della continuità necessari per istituire il paragone che mi si proponeva. Oggi, nel presente lavoro, riformulo la questione in termini che mi paiono suscettibili di una verifica empirica, la quale non può prescindere da una sintetica analisi della New Age». -
Foglie di fico, luci e ombre del movimento ambientalista
Luci e ombre del movimento ambientalista Bilancio dell’odierna realtà ecologista, e riflessioni su alcune sue contraddizioni, alla luce del passato e con lo sguardo rivolto al futuro. Un lavoro mosso da una convinzione di fondo: se è vero che la cultura verde non può limitarsi a essere caratterizzata da “no” pregiudizialmente antagonisti, è ancora più vero che il pragmatismo e la vocazione al compromesso fanno male alla causa ambientalista. «Perché è il verde che deve contaminare il grigio, e non viceversa». -
Dossier BNL Roma-Atlanta-Baghdad
Il testo integrale delle relazioni finali delle due “Commissioni parlamentari d’inchiesta sulla utilizzazione dei finanziamenti concessi all’Iraq dalla filiale di Atlanta della Banca Nazionale del Lavoro” (X e XI legislatura). Relazioni approvate all’unanimità il 22 aprile 1992 e il 23 febbraio 1994. «Una vicenda in cui la frode bancaria non è che elemento forse secondario di più vasti disegni politico-militari...». «È di queste settimane l’espressa ammissione, da parte del presidente Bush (a fronte delle rivelazioni provenienti dal Congresso e dalla stampa), di iniziative di sostegno all’Iraq che si sono estese dall’inizio della presidenza Reagan nei primi anni Ottanta alla stessa Amministrazione Bush sino a epoca di poco precedente la guerra del Golfo. Che il graduale sviluppo di Atlanta come centro di finanziamento specifico e preminente dell’Iraq sia del tutto casuale e indipendente, anziché organicamente strumentale, rispetto a un disegno cui non erano estranei quanto meno ambienti del complesso politico-militare-industriale americano, appare conclusione difficilmente credibile...». «Immediatamente dopo il 4 agosto 1989 in America la vicenda viene dapprima frettolosamente archiviata dalla stampa come uno scandalo economico-bancario che riguardava soprattutto l’Italia, e solo dopo molti mesi ci si accorse che esso era principalmente uno scandalo politico americano». «È quanto meno sospetta la circostanza che i prestiti irregolari all’Iraq siano stati concessi dalla banca [Bnl, ndr] di un Paese [l’Italia, ndr] che, avendo incassato dal governo di Baghdad ingenti somme per la vendita di una squadra navale, non aveva poi potuto consegnare il naviglio per ragioni di politica internazionale... Nell’agosto 1989 Saddam Hussein non era ancora il “nuovo Hitler”, il “mostro”, il pazzo sanguinario armato di bomba atomica...». -
L'arcitaliano Ferrara Giuliano. Biografia di un Machiavelli contemporaneo
Anni Settanta: Ferrara raccomandato di ferro, funzionario del Pci in carriera a Torino – Italomarxista berlingueriano e cantore del compromesso storico . -
Dossier Dell'Utri
Il testo integrale della requisitoria dell’accusa al processo di Palermo a carico di Marcello Dell’Utri. -
Dossier Sindona
Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Sindona: la relazione di minoranza firmata dagli onorevoli Giuseppe D’Alema (Pci), Gustavo Minervini (Sinistra indipendente) e Luca Cafiero (Pdup). -
Le corna del diavolo. Il Milan di Berlusconi
«Questo libro è un’altra battaglia della mia guerra personale contro le falsità e le omertà del mondo pallonaro. Non certo da moralista, perché non lo sono mai stato, ma da uno che odia l’ipocrisia e gli piace chiamare le cose con il loro nome. Non da disgraziato ex calciatore oggi “pentito” (perché non sono pentito di niente), ma da uno che non ci sta a passare per la mela marcia e il “maledetto” in un mondo di puri e di angioletti. Questo è un altro dei libri che avrebbero dovuto scrivere i signori giornalisti esperti di calcio, ma loro un libro così non lo hanno mai scritto né mai lo scriverebbero. Perché i signori giornalisti sportivi (come categoria, e salvo eccezioni) sono dei servi del potere impegnati a fare i ruffiani per la loro carriera, per cui più che informare censurano, e passano il tempo a leccare il culo del potere pallonaro. Ce ne sono certi con delle lingue così allenate che sono pronte a passare dal fondoschiena dei presidenti, a quello dei lucianimoggi, a quello dei campioni (finché lo sono...), insomma il culo di chiunque abbia un po’ di potere. Nessuno dei cronisti delle gazzette sportive avrebbe mai scritto un libro come Le corna del Diavolo, dato che il protagonista, oltre a essere il padrone del Milan e del calcio italiano, è anche il monopolista della tv privata e un capo politico. Non solo: è il più importante editore italiano di libri e giornali, è stato per anni presidente del Consiglio, è uno degli individui più ricchi del mondo. Insomma, è da molti anni l’ometto più potente d’Italia, e infatti detiene il record mondiale di giornalisti-leccaculo: una metà sono suoi dipendenti, l’altra metà sbava per diventarlo. Logico che una categoria di servi del genere neanche si azzarda a raccontare come il signor Berlusconi abbia messo le mani sul Milan calcio, e come a colpi di miliardi “neri” e “grigi” lo abbia fatto diventare uno strumento per conquistare il potere politico. Lo ripeto ancora: non sono un moralista. Ma è ora che il mondo pallonaro venga raccontato per quello che veramente è: basta con le finzioni, le ipocrisie, la retorica e l’omertà. Come ex calciatore (anche del Milan, stagione 1968-69), io posso permettermi di raccontare le cose come stanno: non ho interessi nell’ambiente, e della politica non me ne frega niente.» Carlo Petrini -
Cantoni il volontario
«Non potendo operare altrimenti, ho creduto ricorrere all’opera della penna: 1) Per ricordare all’Italia molti de’ suoi valorosi, che lasciarono la vita sui campi di battaglia per essa. Alcuni sono conosciuti, e forse i più cospicui, ma molti dormono ignorati, che non furono da meno dei primi. A ciò mi accinsi, come a dovere sacro. 2) Per trattenermi colla gioventù italiana sui fatti da lei eseguiti, e sul debito sacrosanto di compiere il resto, accennando colla coscienza del vero, le turpitudini e i tradimenti dei reggitori e dei preti. 3) Infine, per ritrarre un onesto lucro dal mio lavoro. Ecco i motivi che mi spinsero a farla da letterato in un tempo in cui credetti meglio far niente che far male. Nei miei scritti io quasi esclusivamente narro de’ morti; de’ vivi meno che sia possibile, attenendomi al vecchio adagio “Che gli uomini si giudicano bene dopo morti” ... Infine, propenso alla tolleranza, io scrivo più in odio al male, che affligge l’odierna Società, che agli uomini che la rappresentano colle denominazioni di ministri di Dio e della Corona». Giuseppe Garibaldi, Caprera, 15 dicembre 1869 -
Dossier delitto Moro
Il testo integrale della relazione finale della “Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia” (28 giugno 1983). Le relazioni sugli ultimi sviluppi del caso Moro della “Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi”: X Legislatura (14-15 aprile 1992), e XI Legislatura (28 febbraio 1994). La proposta di relazione sul caso Moro del senatore Giovanni Pellegrino, presidente della “Commissione parlamentare stragi”, del dicembre 1995 (XII Legislatura). E l’elaborato del sen. Pellegrino del settembre 2000 “Ultimi sviluppi della inchiesta sul caso Moro” (XIII Legislatura). Introduzione e cura dell’ex parlamentare Sergio Flamigni (già membro delle Commissioni parlamentari Moro, P2 e Antimafia). -
La crociata di Paolo VI. La svolta reazionaria di Papa Montini
La svolta reazionaria di Papa Montini. Le tappe della svolta reazionaria di Paolo VI, dopo il Concilio Vaticano II voluto da Giovanni XXIII: il nuovo Credo, come antidoto al Nuovo catechismo olandese, per il settore dogmatico (giugno 1968); la “enciclica della pillola” Humanae vitae per il settore morale (luglio 1968); il messaggio globale di Bogotà per quello sociale (agosto 1968). «Paolo VI si è reso conto che il processo di aggiornamento introdotto dal Concilio portava inesorabilmente il cattolicesimo e le sue strutture storiche a negarsi, superandosi in forme radicalmente nuove solo parzialmente prevedibili. E dopo aver tentano invano di imbrigliare e moderare il corso del Concilio e di regolarne l’esecuzione, con un colpo risoluto di timone ha rimesso la sua nave sulla vecchia rotta... La svolta di Paolo VI ha confermato una volta di più che il Vaticano non cambia perché non può cambiare. Se il ritorno di Roma all’intransigentismo dogmatico ed etico, all’intolleranza disciplinare, all’assolutismo e al dittatorialismo papale, è la conseguenza della impossibilità intrinseca del cattolicesimo ad aggiornarsi in modo sostanziale e non solo epidermico, i cattolici progressisti sono chiamati a loro volta a decidersi fra il rientro nella tradizione (e cioè tra la propria soppressione) e l’esodo da un corpo ormai statico e sclerotizzato, anche se destinato a lunga quanto sterile e ingombrante sopravvivenza (e cioè la propria decattolicizzazione)». -
Dossier delitto Calvi
La criminalità organizzata e il Vaticano, il Banco Ambrosiano e la banca papale Ior, la massoneria piduista e l’Opus Dei, la Banda della Magliana e i “pentiti”, Flavio Carboni e monsignor Paul Marcinkus: la requisitoria del pubblico ministero al processo per l’uccisione di Roberto Calvi. Roma, marzo 2007, processo per l’uccisione del banchiere Roberto Calvi: il testo della requisitoria del pubblico ministero, il sostituto procuratore Luca Tescaroli. «Era il 18 giugno 1982 quando veniva trovato impiccato a una impalcatura, collocata sull’acqua di una riva del Tamigi, sotto il ponte di Black Friars di Londra, Roberto Calvi, esponente di spicco della finanza cattolica, dal 19 novembre 1975 al vertice del Banco Ambrosiano. La sua morte si colloca in un periodo oscuro del nostro passato, caratterizzato da grande tensione sociale, attraversato dall’attentato al Sommo Pontefice il 13 maggio 1981... Nel panorama a tinte fosche di quegli anni si era assistito, dopo l’assassinio di Aldo Moro, all’invadenza della Loggia massonica P2 nei più delicati gangli degli apparati statali e militari, e al consolidarsi di cointeressenze finanziarie tra il piduista Calvi, la banca vaticana guidata da monsignor Paul Marcinkus, e la criminalità mafiosa... Questo processo ha rimosso il lenzuolo del tempo che aveva ricoperto una storia giudiziaria inquietante e drogata del nostro passato, costruita attorno a uomini che hanno vissuto un’esistenza di impunità, e ha contribuito alla ricerca di una verità che era apparsa per sempre perduta e irraggiungibile...». -
Dossier Opus Dei
Origini “divine” e fanatismi, segretezza e denaro, sospetti e documenti riservati, il cilicio e la frusta: il potere dell’Obra di Escrivá de Balaguer, nella Chiesa e fuori. Il verbo del santo fondatore: morbosità e fanatismi, tra frusta e cilicio -
La Chiesa antisemita di papa Ratzinger
I ricordi di Joseph Ratzinger, fra omissioni e ambiguità: il cardinale filo-hitleriano Michael von Faulhaber, arcivescovo di Monaco; il teologo e docente Michael Schmaus, teorizzatore filonazista dell’intesa fra il Terzo Reich e la Chiesa di Roma; la cristianizzazione ratzingeriana della Shoah. Nel pontificato di Benedetto XVI: la beatificazione sospesa dell’antisemita Leòn Gustave Dehon; la guerriglia diplomatica con lo Stato di Israele; la mistificazione antinazista del vescovo Clemens von Galen, beatificato “Leone di Münster”; il quarantennale della “Nostra aetate” celebrato dal cardinale Jean-Marie Lustiger ebreo convertito; Auschwitz e l’antisemitismo di Radio Maryja in Polonia; il fantasma antigiudaico del beato Pio XII; il ritorno della messa in latino e dei giudei «accecati da illuminare»; don Pierino Gelmini e il «complotto della lobby ebraica radical-chic»; le virtù di Pio IX, papa antisemita; il perdono ai lefebvriani antisemiti e negazionisti. -
Dossier Berlusconi. Anni Settanta
Documenti, lettere, atti notarili e giudiziari, articoli e interviste: un dossier di controinformazione sulle attività politico-affaristiche di Silvio Berlusconi nel corso degli anni Settanta. L'Edilnord a capitale ""svizzero"""", e gli scandali edilizi di """"Milano 2"""" (con il dirottamento degli aerei da Linate). L'acquisizione, grazie all'avvocato Cesare Previti, delle proprietà terriere di Arcore e Cusago dell'eredità Casati Stampa (col soggiorno a villa San Martino dello stalliere mafioso Vittorio Mangano). L'affiliazione alla Loggia segreta P2, e l'attivismo piduista tra politica e affari (col finanziamento della scissione del Msi). La nascita dell'intrico societario Fininvest, tra fiduciarie, prestanome e ingenti capitali opachi, ricostruito dai magistrati antimafia di Palermo. «Le vicende di cui alla documentazione raccolta in questo libro sono state """"cancellate"""" dal regime mediatico berlusconiano fattosi partito politico... La grande stampa ha censurato tutto col silenzio, e nessuna tv italiana si è mai occupata delle faccende documentate in queste pagine»."" -
Dossier Berlusconi. Anni Ottanta
Documenti giudiziari e parlamentari, articoli e interviste, testimonianze e testi censurati: un dossier di controinformazione sulle attività politico-affaristiche di Silvio Berlusconi nel corso degli anni Ottanta. Nella P2: il “Mundialito” uruguayano di calcio; l’intervista col “fratello” Roberto Gervaso; la relazione del Monte dei Paschi di Siena sui correntisti piduisti; la relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia segreta. L’ombra di Cosa nostra: il rapporto Criminalpol del 13 aprile 1981 sulla mafia a Milano e sul boss Vittorio Mangano; gli intrecci affaristici di Filippo Rapisarda e Marcello Dell’Utri; i sospetti di riciclaggio. Palazzinaro di rito ambrosiano: corruttele in Sardegna nel memoriale Pellicani; «La doppia faccia del grande costruttore»; mille miliardi di immobili Edilnord venduti al parastato. Il monopolio della tv privata: il baratto col Pci; il dibattito al Senato (4 febbraio 1985) sul decreto-Berlusconi del governo Craxi; il contratto della Fininvest con la tv dell’Unione sovietica, e il fantasma delle “tangenti rosse”. Calcio, miliardi, propaganda e censure: il Milan berlusconiano. -
Dossier camorra
La struttura delle organizzazioni camorristiche, i principali punti di crisi della realtà campana, lo sviluppo e le connessioni della Camorra moderna: il testo integrale della “Relazione sulla camorra” approvata il 21 dicembre 1993 dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari (relatore l'onorevole Luciano Violante). Nel testo della “Domanda di autorizzazione alla custodia cautelare in carcere del deputato Nicola Cosentino” per concorso esterno in associazione di stampo camorristico, presentata dalla magistratura napoletana alla Camera dei deputati il 10 novembre 2009, le attività criminali del “clan dei Casalesi” (condotte stragiste e terroristiche, controllo di attività economiche, acquisizione di appalti e servizi pubblici, corruzioni, estorsioni, truffe, riciclaggio, ecc.). -
Dossier legionari di Cristo
Documenti e testimonianze sugli abusi sessuali del fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado, protetto per anni da papa Wojtyla e dal cardinale Joseph Ratzinger. Questo libro ricostruisce, attraverso documenti e testimonianze, uno dei più gravi scandali dell’intera storia della Chiesa di Roma: quello che ha avuto come protagonista padre Marcial Maciel Degollado, il carismatico capo-fondatore dei Legionari di Cristo. Uno scandalo a base di sesso, droga, denaro, potere e omertà. Accusato da nove ex legionari di abusi sessuali e pedofilia, per anni il ricco e potente padre Maciel è stato protetto dal vertice del Vaticano: da papa Wojtyla, dal cardinale Joseph Ratzinger (prefetto della Congregazione per la dottrina della fede), dal cardinale Angelo Sodano (segretario di Stato vaticano), da monsignor Stanislaw Dziwisz (segretario di Giovanni Paolo II). Come documentano queste pagine, il cardinale Ratzinger non si è limitato a insabbiare la denuncia degli ex legionari a carico di Maciel. Appena eletto papa, Benedetto XVI ha ulteriormente protetto il fondatore dei Legionari: per impedire che venisse processato e scomunicato (come stabilito dalla legge canonica per il reato di «assoluzione del complice» nel peccato contro il 6° comandamento), ha concordato con lui un comodo pensionamento con ritiro a vita privata.