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Che sai di noi
Mezzo secolo dopo aver lasciato il villaggio di Vezia, Paul riceve inaspettatamente l'eredità della zia paterna. Solo e incuriosito delle proprie radici, si trasferisce dagli Stati Uniti in Svizzera per un mese. I dettagli, gli spazi, gli oggetti nella casa d'infanzia lo costringono a ricordare e a scoprire la verità sul divorzio dei suoi genitori. La sera di Ferragosto incontra Caterina, sua compagna d'asilo, oggi storica. E così, da una curiosità sul generale Tadeusz Kosciuszko, inizia una relazione fatta di viaggi, scoperte e racconti sulla storia di Vezia e i suoi abitanti. Dai Morosini a Giuseppe Verdi, da Villa Negroni ai martiri dell'Unità d'Italia, dalla chiesa medievale fino ad Alptransit, senza dimenticare il vino Cresperino. I giorni passano e si imporrà una scelta. Quale sarà la migliore? Decidere il proprio futuro o abbandonarsi al destino? -
La memoria delle ciliegie. Delia Fischer indaga
La memoria delle ciliegie, un noir all'ultimo respiro. La protagonista è ancora lei: la detective Delia Fischer, carattere tosto, (quasi sempre) single, cartesiana fino al midollo, ma anche dotata di un incredibile fiuto. Questa volta dovrà scoprire cosa ci fanno le ossa di un colonnello del controspionaggio svizzero, scomparso trent'anni prima, in una grotta nel bosco sopra il paesino di Verdabbio. Un romanzo che affonda nel passato elvetico della Guerra fredda dietro le quinte dell'organizzazione segreta P-26 e dell'affaire Novosti. La storia inizia nella periferia di Bellinzona in una notte di luna piena: una misteriosa donna si infila una tuta da meccanico e pigia sul gas di una vecchia Citroën. Lei è Nemesy, feroce come il grizzly. Per risolvere il cold case, Delia volerà a Ibiza e passeggerà per Berna alla disperata ricerca di frammenti di memoria. Ma leggerà anche fra le oscure pieghe di molte esistenze. -
Un impegno per la comunità
Un libro di ricordi, ma non solo, di una persona che ha scritto una parte importante della storia del nostro Cantone: per anni Gran Consigliere - anche presidente del Gran Consiglio, Consigliere Comunale e sindaco, membro di diversi Consigli di amministrazione, commissioni, comitati e fondazioni. Grazie alle cariche che ha occupato ha potuto avere una visione privilegiata e generalizzata sulla vita politica ticinese, in questo scritto racconta gli aspetti più significativi e importanti. Ma il libro non parla solo di politica, Flavio Riva vuole anche raccontare le sue esperienze di una vita dedicata alla famiglia e alla comunità ripercorrendo i fatti principali, così che le generazioni passate, attuali e future abbiano una traccia di quello che è stato fatto e di come venivano approcciate le tematiche. -
Alpi di Leventina e Bedretto
Questo libro è dedicato all'umanità contadina che, con vero ingegno, nel corso dei secoli passati ha creato sulle montagne della Valle Leventina e della Val Bedretto (un territorio vasto, con alcune sue parti assai impervie al pari di quelle della Val Bavona e di altri luoghi simili) sentieri, scalinate, case di pietra e di legno anche nei posti più difficili e impensati allo scopo di trarre il nutrimento per la vita. Della grandiosa civiltà contadina di un tempo noi utilizziamo i tanti sentieri che ci permettono di salire sulle montagne. Anche dove oggi arrivano le strade, un tempo gli alpigiani salivano a piedi dai paesi di fondovalle. Della civiltà rurale del passato restano tante tracce che ci parlano e ci invitano a una vita più in sintonia con la natura e più rispettosa del Creato. All'età di settant'anni, Giuseppe Brenna - l'autore della Guida delle Alpi ticinesi e mesolcinesi - ci offre un'opera affascinante sulle terre alte leventinesi e bedrettesi, frutto della loro recente rivisitazione con passione, emozione e rispetto. -
L' isola
Eric, capitano di lungo corso, dopo una vita in mare torna in Bretagna, sull'isola dove ha passato l'infanzia. A Morlaer, nome immaginario di un villaggio reale, in una comunità governata dalle donne, ritrova gli amici di un tempo... Una squadra di salvataggio, una famiglia di nobili decaduti, un pescatore dinamitardo, un prete africano, un cimitero delle barche, un eremita che legge il passato, una stilista alla ricerca delle sue origini, uno scozzese che non sopporta i fantasmi e un Taxi Mauve... sono alcuni degli ingredienti di questo romanzo. -
Project management. Guida pratica per la gestione di progetti
Il project management è divenuto negli anni uno dei metodi di gestione aziendale più diffusi e applicati nel mondo. La capacità di pianificare, gestire e controllare un progetto è oggi una competenza chiave per qualsiasi manager e dirigente. Questa guida vuole aiutare anche chi si trova a gestire progetti ""non tecnici"""": riorganizzazione di una regione di vendita o di un magazzino, ottimizzazione di processi, organizzazione di un evento sportivo o culturale, introduzione di una nuova offerta formativa in una scuola o di un nuovo sistema salariale in un'azienda, nuovo piano dei turni in una casa anziani, sviluppo di una nuova offerta assicurativa, ecc. Abbiamo cercato di mantenere il testo molto semplice e scorrevole, evitando dove possibile il tipico linguaggio accademico. L'approccio è molto diretto e pragmatico, pur mantenendo il necessario rigore metodologico. La guida presenta numerosi esempi, """"trucchi del mestiere"""", suggerimenti pratici, ecc. raccolti da diversi autori in molti anni di esperienza sul campo."" -
Sgrammit: quaderno arancione docente. il testo espositivo e il testo argomentativo
La guida per l’insegnante è divisa in due parti: la prima, che offre un inquadramento teorico di base sulle caratteristiche generali dei tipi testuali, su quelle specifiche dei testi espositivi e argomentativi, e sulle strategie didattiche per proporre in classe efficaci momenti di riflessione sulla lingua proprio a partire dai testi, con puntuali riferimenti bibliografici per eventuali approfondimenti; la seconda, che presenta le istruzioni dettagliate per usare in tranquillità e con la massima efficacia tutte le proposte didattiche, con riferimenti puntuali al Piano di studio della scuola dell’obbligo. -
La complicità di un sorriso
Cuno Amiet muore nel 1961 a Oschwanden, quando l'autrice (nel romanzo Arianna) si trova in vacanza a casa dei nonni a Herzogenbuchsee. Il nonno è amico del pittore e nella sala ha appeso un suo quadro, Gretli im Garten, di vaste dimensioni che affascina la nipotina per i suoi fiori, per i colori vivaci e per la pittura fresca e luminosa. Il nonno le promette di regalarle il quadro di Amiet quando sarà grande. Passano gli anni, la bambina diventa adulta, il nonno è sempre più fragile e disorientato, e il quadro, destinato ad Arianna, misteriosamente scompare. Verrà ritrovato? -
Ipotesi per l'ultima spiaggia. Dove l'arte ha il dono dell'ubiquità. Ediz. illustrata
«È un libro in immagini e parole alla ricerca dell'ultima spiaggia. Passo dopo passo, transito nei territori obbligati della decenza e della coerenza (nel limite del possibile). In modo furtivo e sospettoso sgattaiolo e oltrepasso le terre del Fuoco, dell'Acqua e dell'Aria. Negli spazi di notizie sempre provvisorie mi introduco esitante, con tante domande e pochissime risposte. Tento di evitare i focolai di infezione fisica e mentale, fiutando i tranelli di una società compromessa e maligna. Come un ladro, eludo le telecamere di sorveglianza (nel limite del possibile). Mi scopro tra il Diavolo e l'Acquasanta, tra i dubbi e la certezza, tra ""il qui e l'altrove"""". La nuova normalità diventa """"NormoFollia"""" ...»"" -
Giochi pericolosi all'ombra dei castelli. La banda dei cedri. Con Cartina città di Bellinzona
Nel piccolo borgo di Bellinzona, in Svizzera, un inquietante personaggio trama nell’ombra. Ma nessuno dubita di lui e della sua rispettabile posizione. Ed è proprio in casi come questi che i ragazzi della «Banda dei Cedri» si ritrovano segretamente. Infatti, sono i soli ad aver capito che un pericolo serpeggia tra i castelli e le piazze della loro città. Il tempo è contato, e il mistero va risolto prima che i giochi si facciano troppo pericolosi. Età di lettura: da 10 anni. -
Una montagna da vivere
Cosa accadrebbe se tre bambini abituati a vivere in città si trasferissero in alta montagna? Questa è la loro storia, ricca di avventure legate ad un territorio ormai dimenticato dove il contatto con la natura e la solidarietà dei pochi abitanti del villaggio di Campo Vallemaggia sono il collante per una favolosa esperienza di vita. Lasciatevi trasportare dalle bellezze naturali dell’alta montagna e stupitevi con lo sguardo dei bambini che sanno trasformare ogni situazione in una fantastica avventura. Età di lettura: da 10 anni. -
Parole sotto la lente. Dai «puntini sulle i» al «vasistas». Voci e vezzi, norme e curiosità della lingua italiana di oggi. Vol. 1
La varietà della lingua italiana e le sue curiosità, le abitudini improprie, le norme da rispettare, gli errori comuni evitabili. Parole stravaganti, difficili da scrivere o da pronunciare, locuzioni ed espressioni bizzarre con origini antiche e sorprendenti, raccolte in un discorso dilettevole per dare delle risposte ad alcuni dubbi quotidiani.Ad esempio, si dice il meteo o la meteo, il pneumatico o lo pneumatico? Che cos’è un vasistas? Qual è il plurale di pronto soccorso? Di che genere sono email ed eco? Il femminile di medico e pretore? Come si usano le locuzioni piuttosto che e e quant’altro? Perché si dice mettere i puntini sulle i? -
Art & science. Visions on cellular morphogenesis. Ediz. italiana e inglese
Questo catalogo valorizza due realtà in una coraggiosa sperimentazione artistica, unendo le immagini correlate allo studio di ricerca del cervello umano ottenute al microscopio dalla ricercatrice Ester Piovesana, con quelle surreali, realizzate dall’artista Claudia Cantoni. Durante la sua attività, Ester Piovesana, affascinata dalla bellezza astratta dell’immagine di agglomerati biologici, in realtà manifestazioni di gravi patologie, fissa con una scansione la loro conformazione. Un passaggio sostanziale nel percorso creativo dell’intero progetto, che evidenzia la sensibilità della ricercatrice avvalorata poi dall’artista, difronte al male che viene trasceso attraverso la ricerca delle forme da catturare e la loro successiva elaborazione artistica.Un modo di agire, strettamente legato ai nuclei narrativi iniziali, generatori di nuove e più grandi storie, lasciando aperti l’interpretazione sulla realtà e i possibili dialoghi tra uomo, natura e immaginazione. -
Per la patria. Piccolo lapidario della grande guerra
"Per la Patria. Piccolo lapidario della grande guerra"""" è il frutto del dialogo tra i testi di Francesco Maria Anzivino e le fotografie di Paolo Groff. Questo progetto """"a due mani"""" nasce nel luglio 2016, quando Francesco Maria Anzivino viene a conoscenza dell'indagine fotografica condotta da Paolo Groff sulle lapidi e i monumenti dedicati ai caduti della grande guerra in diversi centri della provincia di Ascoli Piceno. L'idea originaria dei due autori è di seguire un percorso geografico dalla montagna fino al mare per ricostruire, attraverso questi reperti della prima guerra mondiale. Il terribile evento del terremoto, che ha sconvolto tutto il Piceno, ha costretto i due autori a rivedere radicalmente il loro progetto, perché quelle foto scattate nei paesi del """"cratere"""" sono diventate la superstite testimonianza """"di questi monumenti non sempre belli, figli più di esercitazioni retoriche che di istanze estetiche"""", la documentazione storica di qualcosa che non è più un """"presente"""", ma costituisce un """"passato"""" affidato alla memoria di pochi e destinato a perdersi nella drammatica e vasta devastazione che ha cancellato interi paesi." -
Per una storia dell'alimentazione nelle Marche
Quando si studia la storia dell'alimentazione inevitabilmente ci si imbatte su una contraddizione di fondo: da una parte la lenta dinamica dei bisogni primari della grande massa della popolazione, dall'altra la più articolata evoluzione dei consumi alimentari dei pochi che vivono nell'abbondanza. Non è un caso che un libro di Massimo Montanari si intitoli La fame e l'abbondanza: per molti secoli la storia dell'alimentazione è racchiusa tra questi due estremi. È vero che nell'Ottocento, con la diffusione del mais e della patata e grazie ai progressi dell'agricoltura, spariscono le grandi carestie; ma in Italia non migliorano in modo significativo la qualità e il contenuto calorico della dieta della massa della popolazione, sia rurale che urbana. Per quello che riguarda le Marche, lo confermano gli studi che sono stati dedicati alle consuetudini alimentari delle regioni mezzadrili. Ma basta leggere quanto scrivevano gli estensori dell'Inchiesta agraria Jacini pubblicata nel 1883: «Il contadino marchigiano è assai parco nel mangiare e lo è non solo per necessità, ma anche per abitudine. Tanto che le famiglie coloniche che godono di un certo benessere non si cibano molto più lautamente di quelle che sono strette nel bisogno. -
Ricettari di cucina delle Marche tra Settecento e Novecento
Sono stati riprodotti i seguenti ricettari marchigiani: Il Cuoco Maceratese del 1786 di Antonio Nebbia, La Cuciniera economica del 1818, Il Cuoco delle Marche del 1864 di fra Felice, Il Cuoco Perfetto Marchigiano del 1891, La Guida in Cucina del 1927 di Cesare Tirabasso -
Pietro Benvenuti
Nel panorama figurativo toscano dell'Ottocento Pietro Benvenuti, massimo protagonista negli anni che segnano il passaggio dal Neoclassicismo all'affermazione del Romanticismo, ha svolto un ruolo determinante reggendo, anche in qualità di direttore dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, le sorti della cultura pittorica dei primi quattro decenni del secolo. Alla luce di una corretta interpretazione dell'identità dell'artista, il suo prestigio, nonché i suoi meriti, sono stati oggi rivalutati con il conseguente riscatto, in seguito alla condanna dei romantici, dell'importanza che egli ha avuto come rappresentante del gusto neoclassico nell'ambito dei contrasti ideologici tra classici e moderni scaturiti nell'ambiente fiorentino già intorno al 1820. -
Fasto di corte. La decorazione murale nelle residenze dei Medici e dei Lorena. Ediz. illustrata. Vol. 3: Il regno di Cosimo III de' Medici e il tramonto della dinastia (1670-1743).
Il terzo volume della serie, ideato e coordinato dalla professoressa Mina Gregori (dopo il grande successo dei primi due tomi), si avvale di originali contributi dei maggiori studiosi di storia dell'arte e delle decorazioni in età cinque-settecentesca, passando al vaglio i singoli ambienti prodotti nel gusto dell'""epoca"""" delle maggiori residenze nobiliari fiorentine e toscane. Si giova di un corredo illustrativo di assoluta novità, che costituisce la parte preponderante della pubblicazione, accompagnato, in parallelo, da una puntuale e insieme distesa trattazione scientifica."" -
Collezionismo a corte. I Gonzaga Nevers e la «superbissima galeria» di Mantova (1637-1709)
Cosa accadde a Mantova dopo il sacco del 1630 e quali strategie politiche e culturali attuarono Maria e il figlio Carlo II Gonzaga Nevers per ""restituire in pristino l'antica superbissima Galena di Mantova"""" dopo la funesta vendita del 1627-1628? Il volume parte da questi interrogativi per ricostruire, attraverso numerosi documenti inediti - inventari e corrispondenza di corte le scelte artistiche, le dinamiche collezionistiche e la committenza degli ultimi tre duchi della famiglia Gonzaga Nevers di Mantova. Maria, Carlo II e Ferdinando Carlo cercarono di muoversi sapientemente sui mercati italiani, supportati da una fitta di rete di agenti, sensali e intermediari, per acquistare o commissionare opere d'arte che sarebbero servite per arredare gli ambienti di Palazzo Ducale e delle sontuose residenze extraurbane, tra cui Maderno (sul lago di Garda), Marmirolo, la Favorita e Porto. Carlo II fece realizzare apparati decorativi stabili e acquistò oltre cento statue della collezione Contarini-Ruzzini di Venezia, numerosi dipinti di Paolo Veronese. Guercino, Guido Reni, Bernardo Strozzi, Van Dyck e questi sono solo alcuni nomi documentabili con certezza attraverso l'inventario del 1665, che descrive 4.500 oggetti della collezione ducale. La quadreria venne in seguito arricchita anche da opere di pittori di corte, tra cui Frans Geffels e Giovanni Benedetto Castiglione (il Grechetto), che insieme al figlio Giovanni Francesco e al fratello Salvatore, lavorò stabilmente, dal 1657 per i Gonzaga."" -
«Quella donna che ha la veste azzurra». La Bella di Tiziano restaurata
Un inno alla bellezza trionfante: tale potrebbe definirsi il quadro di Tiziano - ""La bella"""", appunto - che torna nella Galleria Palatina dopo un intervento completo di diagnostica e di restauro presso il Laboratorio della Fortezza dell'Opificio delle Pietre Dure.""