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Futures by design. Progettare innovazione nella complessità
Progettare innovazione nella complessità guidati dal design. Se ciò che ci caratterizzasse come essere umani fosse la nostra innata capacità di orientare le azioni immaginando le molteplici possibilità che si articolano nel domani? In questa pubblicazione condividiamo le metodologie e gli strumenti che possono permettere alle organizzazioni e alle persone che le compongono di affrontare queste sfide oggi. In un mondo complesso e volatile dove gli schemi dati scricchiolano e le metodologie del design sono diventate una chiave possibile per affrontare l’incertezza e l’ambiguità. Ci hanno accompagnato in questo viaggio 15 campioni dell’innovazione italiana, provenienti da settori molto diversi, ma sempre manifatturieri, di piccole e grandi aziende, ognuna a suo modo leader nel proprio approccio. Ognuno di loro è un testimone di quel “saper fare” che, anche in un mondo sempre più immateriale, rimane un passaggio fondamentale per disegnare futuro. Prefazione di Eric Quint. Postfazione di Angèle M. Beausoleil. -
Il venditore coach. Trasforma i tuoi clienti in alleati
Di libri per vendere di più ce ne sono tanti, forse troppi. Allo stesso modo, ci sono tanti sedicenti guru che raccontano come raggiungere più clienti, come essere più visibili, come essere più convincenti. Ma tutte queste strategie, che si concentrano sulla superficie, portano poco lontano. Per essere venditori migliori, bisogna partire dalle basi, da un nuovo approccio: il venditore, proprio come un coach, deve condividere gli obiettivi del suo cliente, aiutarlo a metterli a fuoco… e aiutarlo a ottenerli. Forte di una lunga esperienza nel mondo del coaching e in quello commerciale, Antonio Sanna racconta come l’unico futuro possibile per i venditori di domani è quello di mettersi al servizio dei propri clienti per creare insieme valore, trasformandoli in veri e propri alleati per la crescita del proprio business. -
Le cattedrali dell'industria. Un'insolita storia di management tra Olivetti, Fiat e Telecom
Dopo un passaggio in Olivetti, Mario Rosso entra in Fiat nei primi anni Settanta. Da allora è stato ai vertici di alcune delle più grandi aziende italiane, e da quella prospettiva è stato testimone degli snodi fondamentali nella storia del nostro Paese. Era nella direzione del personale di Fiat durante il periodo del terrorismo, quando si registravano duemila attentati all’anno. Gestiva a Roma i rapporti di Fiat con le istituzioni e il mondo politico durante Tangentopoli. In Telecom ha partecipato da posizioni apicali al drammatico scontro azionario dell’OPA. È stato amministratore delegato di Tiscali, un’azienda che dalla Sardegna ha fatto la storia di Intenet in Italia. Con uno stile raffinato e tagliente l’autore offre una visione personale e fuori dagli schemi del mondo industriale italiano, dei suoi retroscena e delle sue contraddizioni. -
Problem solving e decision making. Individui, gruppi, culture e soft skill
Ogni giorno risolviamo problemi e prendiamo decisioni. L’individuazione, la definizione e la risoluzione dei problemi sono alla base dei processi decisionali. Nulla è un problema, finché qualcuno non lo considera tale, poiché i problemi non esistono se non in rapporto a un soggetto che li deve affrontare e decidere di risolvere. Ma decidere comporta l’esclusione di alternative e l’intenzione di agire in un determinato modo. Ne consegue che la definizione di un problema, la valutazione delle diverse soluzioni alternative e infine la decisione di quale azione intraprendere sono variabili soggettive e dipendono dai tratti di personalità, dagli atteggiamenti, dalle percezioni e dalle attitudini individuali. Quali sono quindi le soft skill funzionali a questi processi? Come sono influenzate dalle dinamiche di gruppo e dalla cultura organizzativa e nazionale? Per rispondere a questi e altri quesiti il libro offre un’analisi sistematica, scientifica e aggiornata degli studi sul problem solving e decision making, per quanto attiene sia ai principali schemi teorici di riferimento sia ai più rilevanti risultati della ricerca empirica. Particolare attenzione viene prestata alla dimensione applicativa e alle implicazioni manageriali. -
Modamedia. Nuovi scenari comunicativi del fashion system. Società, comunicazione e impresa
Esiste una specificità nel settore della moda per quanto riguarda l’utilizzo dei media, e in specifico della pubblicità? Ovvero, detto in modo icastico: comunicare una collezione è lo stesso che comunicare un formaggino? Da tale questione segue la necessità di analizzare il tipo di rapporto che si è instaurato tra moda e media oggi, nell’epoca digitale. Sono, in realtà, questioni che girano intorno alla domanda centrale: che cosa è la moda oggi alla luce della relazione che intrattiene con i media? E, di converso, che cosa sono i media oggi alla luce della loro relazione con la moda? Il volume analizza lo sviluppo di questo rapporto a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso, con l’avvio della pubblicità mainstream classica, ma si concentra soprattutto ai giorni nostri, ai tempi dei social, degli algoritmi e della disintermediazione. Si cerca quindi di comprendere cosa sia la moda oggi da un punto di vista sociologico, soffermandosi anche sulla relazione tra media e potere, sui concetti di consumo di moda e consumo dei media, e sul confronto tra moda e platform society. Si delineano infine le conseguenze della convergenza tra i due ambiti studiati, ovvero la modamedialità. -
Danza Odissi. Storia, memoria e presente
Il volume ricostruisce le tappe principali del percorso che ha portato l'antica danza dell'Orissa (oriy? n?ca) all'attuale danza Odiss? e si concentra sulla figura femminile nella mitologia e nell'arte coreica indiana. Dal tempio al teatro, dalla danza rituale delle devad?s? alla danza sul palcoscenico: il libro ripercorre la storia dell'Odiss? esaminandone i protagonisti principali, l'influenza esercitata dalle scelte politiche nazionali dell'India dopo l'indipendenza; si analizzano le modalità di trasmissione delle tecniche del corpo danzante, il processo creativo coreografico, la dimensione contemporanea e globalizzata dell'Odiss? odierna. Da un alto vi sono i guru, la tradizione, la devozione popolare, la ritualità e l'originaria dimensione sacrale della danza, dall'altro le nuove istanze del femminismo, della transculturalità e della cultura di massa. Nell'Odiss? è presente una tensione tra polarità apparentemente opposte e contradditorie che convivono sullo stesso suolo e negli stessi esponenti di quella danza, oggi al centro del dibattito internazionale e degli studi postcoloniali. -
Orson Welles e il teatro. Shakespeare e oltre
Il libro, Orson Welles e il teatro, Shakespeare e oltre, esamina la carriera teatrale di Orson Welles (1915-1985) dal 1946 al 1960, dopo il grande successo del Mer- cury Repertory Theatre e del film Quarto potere (Citizen Kane) e prima che lui abbandonasse il teatro per sempre, con uno speciale sguardo alle sue opere sha- kespeariane. Sebbene non sia possibile recuperare alla nostra esperienza il teatro di Orson Welles, e sebbene la sua reputazione sia destinata a restare per sempre basata, almeno fino a un certo punto, su frammenti e tracce, sono rimasti tutta- via tanti ricordi vivi e appassionati di Welles attore e regista teatrale. È indubbio che, per capire meglio l'intera carriera di Welles, è importante cogliere l'originalità anche della sua poetica teatrale. Quando Welles sarà meglio conosciuto come attore e regista teatrale, un aspetto importante della sua arte emergerà: dal principio alla fine Welles è stato un vero uomo di teatro. -
Catalogo della biblioteca di Carlo Emilio Gadda
A vent'anni dalla sua prima pubblicazione, dovuta alle cure di Andrea Cortellessa e Giorgio Patrizi, l'inventario dei volumi della biblioteca di Gadda vede qui una nuova edizione, frutto di nuove ricerche e studi sull'opera gaddiana, suscitati dalla scoperta, nel 2010, dell'archivio Liberati di Villafranca di Verona. Ne emerge un quadro nuovo, decisamente arricchito, e tale da dovere considerare la biblioteca dello scrittore un organismo complesso, una somma di molteplici biblioteche, fedele specchio di una formazione anomala, capace di unire scienze matematiche, filosofiche e umanistiche, in un universo intellettuale del tutto insolito, non solo per la letteratura, ma per la cultura italiana del Novecento. L'articolazione della biblioteca di Gadda e il dialogo intessuto con i libri -testimoniato dalle postille e dalle note di lettura - contribuiscono a delineare una figura intellettuale unica e impareggiabile, riflessa e deformata nella propria opera narrativa, che ha ancora molto da rivelare ai lettori e agli studiosi. -
Al di là dei canoni. Scritti sul '900 letterario
Al di là dei canoni. Nel titolo la chiave di lettura dei dieci saggi pubblicati. Qui si parla di scrittori non imbrigliabili in statuti e regole preesistenti, di percorsi artistici non prevedibili, di momenti particolari della loro vita e della loro arte... Apre il volume il padre delle Avanguardie storiche, Apollinaire, richiamo immediato della spumeggiante Parigi primonovecentesca, passaggio obbligato per i giovani talenti insofferenti di canoni ottocenteschi... dove incontriamo tra gli altri i fedelissimi Dioscuri, Alberto Savinio e Giorgio de Chirico.... Seguito dal tragico momento della guerra '15-'18 coi suoi ampi riflessi sulla letteratura e sulle articoeve e del decennio successivo: Soffici, de Chirico, Barbusse, i futuristi... E Ungaretti, naturalmente, ma quello degli esordi, amico di Enrico Pea, di Lorenzo Viani e del Manipolo d'Apua, gruppo di intellettuali e scrittori anarchici e imprevedibili della Viareggio dei primi decenni del secolo, finora poco studiati. C'è Savinio, che riempie molte pagine coi suoi sorprendenti ritratti pittorici e letterari fra umano e animalesco, ghiotto boccone per la psicanalisi, e le sue lungimiranti profezie sulla Sorte dell'Europa; e il Calvino anni '60, il quale alla fantasia all'eros e al paradosso affida il compito di una narrazione nuova, lontana da percorsi realistici e monosignificanti. A Luigi Malerba sono dedicati 4 saggi (di cui due sulle ultime opere), che ne scoprono la verve polemica e battagliera, lo spirito ecologista, il taglio ironico e surreale dei racconti postumi... Non poteva mancare, infine, in vista del centenario della nascita che si celebrerà nel 2022, Pasolini, con un lungo scandaglio nel suo laboratorio narrativo linguistico. -
Raffaella Carrà. Cinquant'anni di desiderio
L'immagine di Raffaella Carrà, che la società dei grandi numeri ha vissuto nell' Italia in evoluzione, dagli anni '70 ad oggi, ha incarnato la trasformazione del Desiderio per un'audience fluida, nelle migrazioni identitarie, ma solida nella passione con cui in lei queste si riconoscono. Spesso con lo stupore di ritrovarsi raccontate - in anticipo sui tempi - in TV. Caterina Rita, insegnante di Italiano e Latino nei Licei, prestata alla Rai, vi ha lavorato come programmista regista per Rai 1, Rai 2 e Rai 3, dopo essere stata al fianco di Raffaella Carrà in ""Pronto ... Raffaella?"""" (1983 - '85); """"Buonasera, Raffaella!"""" (1985 -'86); """"Domenica in"""" (1986 -'87) e """"Sogni"""" (2004). Laureata una seconda volta in D.A.M.S. - Roma Tre, nel 2016, con una tesi su Raffaela Carrà ha riletto alla luce degli studi sul linguaggio cinematografico, quello televisivo, di cui è stata diretta testimone e inconsapevole artefice. Vive e studia a Roma."" -
Una guerra perduta. Il libro letterario dal Rinascimento e la censura della Chiesa
La scelta dell'immagine di copertina è intenzionale: il luogo dei libri è sempre stata la Biblioteca, un luogo fragile e spesso effimero, a causa soprattutto del tempus edax e di quei fata che sono propri dei libri, ma anche per colpa dell'uomo, come nel caso della Biblioteca dei Girolamini a Napoli, depredata dall'umana avidità e ora restituita alla sua dignità. Per questo è stata posta in copertina. La Biblioteca dei Girolamini intende rappresentare tutte le altre Biblioteche comunque sopravvissute con il loro patrimonio di libri antichi: biblioteche che accolgono anche i libri della letteratura del Rinascimento scampati all'inesorabilità del tempo e all'incuria dell'uomo, nonché alla guerra che nella seconda metà del Cinquecento fu loro mossa (unilateralmente) dalla Chiesa. Le Biblioteche antiche e moderne, oggi solidalmente in OPAC e METAOPAC, certificano la sconfitta del censore, che con orgogliosa tracotanza volle muovere guerra alla letteratura per raddrizzare quelle che considerava le sue deviazioni di sempre (per alcuni era semplicemente da estirpare tutta, in blocco). Malgrado le devastazioni, non solo materiali, prodotte, il progetto del censore naufragò nel troppo vasto mare dei libri, di quelli già editi e di quelli pubblicati senza sosta e ovunque. E soprattutto incontrò la resistenza del mondo del libro e della letteratura, gelosi entrambi delle proprie autonomie. Della sua perduta guerra il censore è stato considerato per troppo tempo protagonista esclusivo, senza che fosse mai sottoposto a verifica fattuale il reale impatto del suo progetto anche oltre la sua prima fase di elaborazione ed esecuzione, e senza che fosse mai data voce agli altri protagonisti di questa storia, spesso drammatica per loro: cioè, a tutte le figure variamente impegnate nei campi del libro tipografico (autori, editori, commercianti, librai, e così via: lettori compresi, soprattutto i lettori, anzi). Questo libro è dalla parte del libro letterario e del suo mondo: con ostinata pazienza ricerca le tracce (vistose: basta cercarle!) della sua resistenza al censore, e ne certifica la sostanziale sconfitta. Le tante (troppe) pagine di questo libro rendicontano minuziosamente il lavoro certosino che è stato speso per documentare che nulla del libro letterario del Rinascimento è andato perduto. Nulla. -
Il ritorno del politico. Soggettività, democrazia e genere nella sociologia di Alain Touraine
La ricerca sociologica di Alain Touraine segue il corso temporale di un'epoca attraversata da profonde trasformazioni sociali e politiche. Questi mutamenti non sfuggono al sociologo francese, che è sempre attento ad ampliare l'orizzonte delle sue analisi, rivolgendo il campo di indagine verso più direzioni: dallo studio dei cambiamenti del lavoro a quello dei movimenti sociali; dal mondo delle donne alla globalizzazione ed ancora dal Soggetto alla democrazia, fino ad arrivare alle sue analisi più recenti nelle quali ipotizza la ""fine della società"""". Le società fluiscono nel loro divenire e nelle loro trasformazioni. Nella meccanica della dialettica tra attori tradizionali e attori emergenti il mondo da industriale diventa postindustriale e, poi, postsociale. In ognuno di questi transiti epocali è importante riconoscere il senso della storia e il senso del sociale in relazione al ruolo e alle funzioni che riesce ad avere il Soggetto. Ma questi passaggi da una fase storica ad un'altra non sono mai neutri, portano crisi ed emergenze, che si riflettono nel campo economico, in quello sociale, nella sfera culturale e, inevitabilmente, nella dimensione politica. Touraine è convinto che per affrontare la crisi che caratterizza la politica, sarebbe opportuno intraprendere una rappresentazione nuova della società, che riesca a coinvolgere donne e uomini decisi a rinnovare la vita pubblica, l'azione collettiva e la democrazia. L'azione collettiva, sia come insieme di decisioni individuali sia come espressione di strutture organizzative può esprimersi come rivendicazione del Soggetto e come punto di riferimento della sfera decisionale politica. La democrazia è garantita da un sistema che riesce a collocare i diritti umani fondamentali al di sopra di tutte le leggi e concede al Soggetto quella libertà d'azione mediante la quale i fenomeni sociali assumono un'adeguata valenza politica necessaria per trasformare la società, migliorare la sensibilità e superare resistenze culturali, alimentate da convincimenti errati, radicati pregiudizi e sedimentate conflittualità."" -
Profili criminali. Ricerca criminologica e investigazione
Il presente volume è composto di cinque monografie che prendono in esame il contributo che il criminologo è in grado di offrire all'investigazione attraverso il criminal profiling. Nel testo, si ripercorrono la nascita ed i primi sviluppi di tale prospettiva analitica; si dà conto delle ricerche pionieristiche condotte in tal senso dall'Unità di Analisi Comportamentale dell'F.B.I.; si applicano le metodiche in esame a un caso criminale che ha visto coinvolto un elusivo e inquietante omicida seriale di cui tutt'ora si ignora l'identità. A quest'ultima analisi si perviene dopo un breve excursus sul fenomeno dell'omicidio multiplo che ricomprende, al suo interno, anche quello seriale. Ciò, allo scopo di sottolineare quanto il tratteggio dei caratteri personologici dell'ignoto autore di un delitto, il tentativo di inquadrarlo entro categorie fenomenologico-comportamentali note, non può che attingere a dati provenienti dalla pregressa ricerca criminologica, pur nell'evidente necessità, per l'analista, di procedere con un approccio privo di dogmatismi e rigidità interpretative. Ripercorrere alcune tappe significative della storia del criminal profiling, prenderne in esame gli aspetti teorici ed i criteri analitici, significa necessariamente ricostruire alcuni, significativi casi criminali, cui tale prospettiva di valutazione è stata applicata e su cui è stata, per così dire, tarata. Un testo di criminologia che persegua questo intento finisce, dunque, per approdare alla cronaca giudiziaria. Questo volume tenta quindi di armonizzare teoria e pratica, enunciazioni di principio e vicende efferate, ricerca scientifica e true crime, rispecchiando e richiamando, anche in questo senso, la poliedricità di approccio dell'analisi criminologica e dell'indagine criminale, complementari strumenti di scandaglio della complessità del crimine. -
Abitare la battaglia. Critica teatrale e comunità virtuali
La transizione da carta stampata a giornalismo in Rete ha messo in discussione molte delle convenzioni relative alla gestione dell'informazione e alla produzione di pensiero. Mentre lo spazio del teatro sulle pubblicazioni generaliste è andato progressivamente restringendosi, la ""galassia Internet"""" ospita numerose costellazioni in cui il ragionamento sulle arti sceniche appare vivo, ancorché reso controverso da un ambiente aperto a un accesso massivo di opinioni e sguardi frammentati. Nel generale declino della critica come mestiere, emerge l'esigenza di riacquistare autorità e autorevolezza. """"Abitare la battaglia"""" è un'indagine sui primi vent'anni di critica teatrale online in Italia e in Europa. Convocando anche contributi teorici provenienti dalle metodologie giornalistiche e dalla filosofia digitale e interrogando i protagonisti, il volume ricostruisce i miti di fondazione e analizza il mutamento dei media fotografando l'evoluzione dei linguaggi di composizione e diffusione del pensiero critico. In filigrana emerge un ambiente vivace, che fa del dibattito online un'opportunità di visione plurale e di conservazione di memoria di un teatro che cambia. Un teatro come arte viva, di cui occorre oggi testimoniare, motivare e ribadire la necessità."" -
Per-formare il sociale. Controcampi. Estetiche e pratiche della performance negli spazi del sociale. Vol. 1
La varietà dei contributi che animano questo volume converge sull'attualità della performance come dispositivo artistico e culturale che genera nuovi orientamenti di campo negli spazi del sociale, specie nelle aree considerate di margine, vulnerabilità ed esclusione. Colta nella sua attitudine ludica di libera improvvisazione del mondo, l'azione performativa si presenta oggi, nella sfera pubblica, come matrice politica di controcampi: spazi conflittuali del possibile in cui riconfigurare e rendere visibili nuove ""forme di vita"""". All'incrocio tra teoria e prassi, il libro interroga e presenta un continuum di esperienze che intrecciano sviluppi eccentrici della pro cessualità artistica e teatrale con pratiche inedite di partecipazione e di governance, modelli alternativi di welfare culturale con visioni ecologiche e ambientali improntate su una concezione sistemica della salute come bene comune, in una prospettiva di cura e prossimità territoriale."" -
Educazione e politica linguistica. Teoria e pratica
Da sempre gli esseri umani hanno avuto la necessità di comunicare con persone provenienti da paesi diversi dal proprio che parlavano lingue differenti ed avevano usi e costumi molto distanti dai loro. Questo bisogno, per quanto in passato fosse forse sentito ""consapevolmente"""" in maniera più forte da alcuni gruppi sociali, trovava riscontro, molto spesso, anche presso i ceti più bassi della popolazione che, come nei contesti meno sviluppati, a seguito di relazioni o personali o sociali, avevano l'opportunità di crescere, in modo del tutto fisiologico e spontaneo, bi- o addirittura plurilingui, per quanto prevalentemente con scarsa consapevolezza della ricchezza di cui erano in possesso. Nella società contemporanea, quello che sembra essere cambiato è proprio il grado di consapevolezza trasversale della necessità del plurilinguismo, come risposta alla sua presenza, più o meno diretta, nel vissuto quotidiano di ciascuno di noi. Inevitabilmente questa consapevolezza comporta l'insorgere di una necessità di riflessione e di sistematizzazione che coinvolge la politica e la pianificazione linguistica, e la loro manifestazione attraverso l'educazione linguistica. A partire da tali considerazioni generali, in questo volume viene delineato un percorso che mira a condurre il lettore verso la scoperta degli ambiti di intervento della politica, della pianificazione e dell'educazione linguistiche, sia mediante l'introduzione di concetti teorici (ad esempio quelli di corpus e di status, di diritti linguistici, ecc.), sia con l'illustrazione di esempi concreti e studi di caso tratti da molte realtà a livello planetario e inerenti alle scelte intraprese in merito a tutti i possibili piani di intervento: dalle lingue nazionali all'immigrazione; dal cambiamento linguistico alle varietàmodello per la didattica delle lingue; dal mondo della scuola alla formazione e all'aggiornamento degli insegnanti, fino alle scelte individuali. Il tutto sempre seguendo il fil rouge della consapevolezza applicata all'educazione linguistica."" -
Gerardo Guerrieri. Cronache e Teatri: 1939-1950
Il volume raccoglie una ampia selezione di articoli, cronache e racconti scritti tra il 1939 e il 1950 da Gerardo Guerrieri (1920-1986), dall'esordio su «Roma fascista» fino alla assidua collaborazione con «L'Unità». Regista, critico teatrale, saggista, traduttore e storico del teatro, Guerrieri, ventenne, esponeva i difficili crocevia che incontravano alcuni giovani appassionati in cerca di un teatro, nel dopoguerra, quando il rinnovamento del teatro italiano era ancora aperto ad esiti diversi, affidava alla sua vena di narratore il compito di indicare il mutare incerto dei paesaggi teatrali, ora cogliendo sintomi inediti, ora denunciando l'inerzia delle abitudini. Allo stesso tempo, si dedicava saltuariamente alla cronaca giudiziaria, d'arte, di cinema, di costume e ai racconti della sua terra, la Lucania. Non ci è apparso opportuno separare i primi dai secondi: anche quando è solo intento a compilare la sua rubrica teatrale, Guerrieri non ha mai l'aria di dimenticare ciò che ha d'intorno, come se le scosse di un lontano terremoto trasmettessero alla sapienza della sua pennasismografo il grafico sotterraneo della realtà. -
Cronache della coscienza positiva. Giuseppe Zagarrio a cento anni dalla nascita
Questo volume celebra il centenario della nascita di Giuseppe Zagarrio, raccogliendo una serie di saggi in suo onore, in parte editi, in parte scritti appositamente per questa occasione. Si tratta di nomi celebri, come Luzi, Macrì, Manacorda, Guccione, Bufalino, scrittori, poeti, critici, artisti che negli anni hanno reso omaggio alla figura di questo intellettuale siculofiorentino; ma anche di critici di generazioni più giovani che hanno indagato sul suo lavoro. E poi amici, colleghi, ex allievi, testimonianze di affetto e di stima. -
Adam de la Halle. Le jeu de Robin et Marion. Ipotesi per una regia
Le jeu de Robin et Marion, è una pastorella della seconda metà del XIII secolo scritta e musicata da Adam de la Halle. È una delle più antiche opere di teatro volgare conosciute in Francia, scritta in dialetto piccardo. Rappresentata probabilmente nel 1283 a Napoli in presenza della corte angioina, racconta dell’amore tra i pastori Robin e Marion disturbato da un nobile cavaliere di nome Aubert. rnrnGià dal titolo del libro “Le jeu de Robin et Marion: ipotesi per una regia” si capisce immediatamente lo scopo di tale pubblicazione: il compimento di un’edizione critica dell’opera di Adam, mediante un lavoro di collazione delle fonti manoscritte, preordinata per un allestimento teatrale. Inoltre, la progettazione di una scenografia, la scelta dei costumi e gli interventi musicali convergono, questi e altri elementi, alla creazione di un’edizione interpretativa che gioca il suo ruolo non solo, ripeto, come oggetto per una vera e propria messa in scena, ma anche come compendio storico, filologico e culturale utile allo studente impegnato in tali ricerche. -
La trasformazione dei conflitti. Un percorso formativo
Benché nell'esperienza umana il conflitto sia un fenomeno costante, siamo impreparati ad affrontarlo come un percorso naturale per il disagio che crea: in realtà il conflitto è una sorta d'incrocio tra pericolo e opportunità che può condurre a scelte costruttive. La prospettiva di Marinetta Cannito Hjort è quella della «trasformazione dei conflitti», paradigma nato alla fine del secolo scorso all'interno della comunità statunitense di fede mennonita, per cui il conflitto è un fenomeno necessario al cambiamento e alla ricostruzione di realtà interpersonali e sociali orientate a pace, giustizia e riconciliazione. Sottolineando la natura complessa del conflitto, tale modello guida verso una comprensione della costruzione di pace che non ne suggerisce l'eliminazione bensì lo considera terreno fertile per lo sviluppo di strutture giuste e rapporti basati sul rispetto della sacralità di ogni individuo.