Sfoglia il Catalogo ibs039
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3101-3120 di 10000 Articoli:
-
La Cooperativa di Consumo e la Casa del Popolo a Disvetro di Cavezzo
La collana Appunti dedica questo nuovo numero a un esempio della cooperazione emiliana, che all'inizio del Novecento si espresse a grandi livelli anche nei più piccoli centri. Questa storia si può oggi ricostruire grazie alla sensibilità dei cittadini che ne hanno conservato la documentazione e ne hanno voluto la valorizzazione. ""Fu agli inizi del Novecento, con l'affermarsi dell'impronta liberale impressa al governo italiano da Giovanni Giolitti, che la cooperazione conquistò maggiore radicamento territoriale e stabilità nel contesto economico e sociale ancora attraversato tra il 1902 e il 1905 da forti lotte operaie, ma finalmente caratterizzato anche in Italia dallo sviluppo dell'industrializzazione e del proletariato industriale, fenomeni che resero più significativo il ricorso alle cooperative di consumo per valorizzare i bassi salari. Fu proprio in questi anni di grande fermento sociale e di progressiva diffusione della cooperazione di consumo in tutta la Pianura Padana e in parte dell'Italia centrale che nacque anche la cooperativa di Disvetro."""""" -
Officine reggiane. 2015 ultimo atto
Le 'Reggiane' fondate nel 1901 con il nome di ""Officina Meccanica e Fonderia Ing. Romano Righi & C."""" sono una lente attraverso la quale è possibile ripercorrere l'intera storia economica e industriale, bellica e sociale di Reggio Emilia. Le reggiane iniziano la loro attività con la fabbricazione di convogli ferroviari. Durante la prima guerra mondiale grazie all'assorbimento del Proiettilificio di Modena, viene affiancata la produzione di proiettili di artiglieria. Dal 1935 inizia il periodo d'oro delle Reggiane con l'inserimento della fabbricazione di aerei da caccia. Bombardate nel '44 e ricostruite dopo la guerra, le Reggiane hanno prodotto impianti per zuccherifici, locomotive e gru portuali. Il 2008 segna il definitivo abbandono delle attività industriali. Da allora la fabbrica è stata visitata da persone in cerca di un ricovero ma anche da giovani 'writer' che hanno lasciato un segno particolare sulle pareti della vecchia struttura. Il totale contrasto con la destinazione industriale dell'edificio rende questi disegni una testimonianza originale della fase di degrado da questo volume illustrata."" -
Il laghetto del biacco. Romanzo partigiano
Le vicende della guerra viste dagli occhi di un ragazzo che si trova a dover compiere scelte difficili e rischiose, a vivere momenti drammatici, ad affrontare paura, disagi e privazioni nel nome di valori saldi e profondi, a lui trasmessi dall'esempio dei membri della sua famiglia. Un romanzo di formazione, dove le esperienze sentimentali del protagonista si intrecciano con i pericoli della guerra e della lotta partigiana, con le azioni audaci e coraggiose, con gli intrighi e le trame nascoste. Una storia vera narrata come un romanzo avvincente e drammatico, che mette a fuoco fatti e personaggi da un inedito punto di vista, capace di cogliere le motivazioni profonde delle azioni, di scavare in profondità, gettando nuova luce su fatti e avvenimenti ancora tutti da chiarire. -
Manfredo Fanti. Patriota e soldato
"Io lavorerò con tutta fede per l'indipendenza, la libertà, l'unità, però non voglio essere esclusivo per una forma od altra di governo. Che sia l'Italia una sola nazione indipendente e che non sia retta dispoticamente, questi sono gli unici voti che faccio."""" Il libro ripercorre la storia e la vita di un protagonista dell'unità d'Italia." -
Modenessere. Ritratto dell'universo modenese. Ediz. italiana e inglese. Vol. 2
Una nuova avventura fra i ritratti dei personaggi modenesi, un altro volume, il secondo, che raccoglie una sequenza di fotografie, una sorta di ""facebook"""" da sfogliare col sorriso sulle labbra. Un caleidoscopio di volti che fa rivivere episodi, ricordi, atmosfere... quasi un album di famiglia della nuova modenesità, che si estende oltre i confini della città per ritrovarsi riflessa negli occhi delle persone incontrate lungo il cammino..."" -
Jazzman
"Scrivere ti pulisce il sangue. Molti passaggi di Jazzman li ho immaginati camminando per le strade di Mosca e scritti in piacevole solitudine ai tavoli di 'Goodman' a due passi dalla Piazza Rossa, aspettando la mezzanotte e che il gigante buono aprisse le porte del 'Che'. È stato bellissimo!"""" Per Viktor lui rappresentava l'incarnazione moderna e commovente dell'esule romantico. Un individuo fuori dal suo tempo, ostinato, controcorrente, felicemente ramingo, avido di libertà, ma schiacciato inesorabilmente da un fardello di inquietudine che lo costringeva in una condizione ai limiti del patologico. Un uomo che, se da una parte trovava nella musica uno sfogo decisamente sublime e originale, dall'altra era condannato ad una esistenza burrascosa, in perpetuo sconfinamento tra euforia e disperazione." -
Machiavelli, Guicciardini e la Repubblica degli zoccoli (Carpi 1521)
Che cos'è questa ""Republica degli zoccoli"""" di cui si parla nel titolo del libro? La chiamano così i due coprotagonisti del volume, Machiavelli e Guicciardini: è l'assemblea (Repubblica) dei frati minori (tutti con gli zoccoli ai piedi, erano anche soprannominati """"zoccolanti"""") riuniti a Carpi in Capitolo Generale per deliberare ordini e costituzioni valide per tutta la famiglia francescana Osservante. Nel maggio del 1521 ebbe luogo a Carpi (Modena) il Capitolo Generale dell'Ordine dei Frati Minori Osservanti. Un evento fratesco eternato nella storia e nella letteratura da un intenso e vivace scambio di lettere fra due protagonisti d'eccezione del nostro ultimo Rinascimento: Niccolò Machiavelli, segretario fiorentino inviato in missione dalla Signoria di Firenze presso i frati convenuti a Carpi da tutte le province d'Europa, e Francesco Guicciardini, famoso per la sua monumentale """"Storia d'Italia"""", all'epoca governatore di Modena per conto del papa. Questo saggio, che ripercorre quell'evento e che ricostruisce quell'ambientazione, cerca di riportare gli avvenimenti con oggettività, grazie ad una lettura nuova dell'episodio..."" -
Le signore dei numeri eretici
Praga, 1210. Alla corte di re Ottocaro I di Boemia nasce Vilemina, figlia del sovrano. Una bimba indesiderata, che si troverà a vivere in un ambiente ostile, in un'epoca nella quale le donne sono destinate al convento o a matrimoni di convenienza... Sicilia, anni '60. In un paese del Sud nasce Alba, figlia di madre nubile. Una bambina introversa e solitaria, ma con una grande curiosità intellettuale... Due storie parallele, appartenenti a mondi e tempi lontani. Due donne all'apparenza distanti, accomunate da un segreto e da una grande passione per i numeri. -
Vasi comunicanti
"Furono sufficienti alcuni minuti di quella violenta tempesta per far sì che lo scafo si piegasse su un fianco ed iniziasse la sua lunga discesa verso l'inferno. Il mare iniziò lentamente a vomitare corpi. Galleggiavano come manichini abbandonati. Un'alternanza di disperati che risalivano in superficie ed altri che venivano inghiottiti. Come se là sotto ci fosse stato qualcuno che li attirava, toglieva loro respiro e vita, e restituiva l'inutile carcassa... Le stelle punteggiavano il cielo che, mesto ed impotente, sovrastava quella miseria."""" Marco è un bambino con gli occhi tristi ed il cuore ferito. Un evento improvviso sconvolgerà la sua vita vuota e monotona. Sarà coinvolto nella disperata ricerca di Aisha, una bambina approdata in circostanze tragiche sull'isola di Lampedusa. Una corsa contro il tempo per evitare che il destino di entrambi li conduca verso un comune terribile epilogo..." -
Una storia nel PD di Reggio Emilia 2005-2015
Questo libretto, denso di critiche e accuse, non vuole per nessuna ragione essere un atto di ripudio verso la sinistra come espressione culturale e filosofica. Rappresenta la storia di un percorso personale difficile e tortuoso, in cui le strutture di un partito hanno rappresentato la parte più negativa. Il partito, inteso come sede burocratica, nella mia esperienza è stato causa di frustrazione e disillusione e, contrariamente al compito di essere contenitore propulsivo di un'idea, si è configurato come strumento minimalizzante e depressivo del pensiero stesso che ne stava alla base. Occorre quindi leggere il tutto in funzione propositiva, con lo scopo di correggere e migliorare questa organizzazione, che al di là di tutto rappresenta ancora oggi uno strumento funzionale alla democrazia. Ma con questo libro voglio anche raccontare i tanti 'non detto' che pure aleggiavano nel partito, ascoltati e vissuti da tutti, ma mai raccontati da nessuno. -
I nipotini dello zio Sulprizio
In questo romanzo l'autore inventa un mondo popolato da personaggi eccentrici e curiosi, le cui imprevedibili avventure si intrecciano in una architettura narrativa che coniuga ironia e raffinatezza stilistica. ""Un romanzo esilarante dove personaggi e avventure si intrecciano in una narrazione degna della migliore tradizione dickensiana."""""" -
Figli del caos
"...io sono, come molti ormai, un tassidermista. Lavoro con ciò che è morto e cerco con ogni mio sforzo di regalargli una parvenza di vita; le mie bestie preferite sono le forme d'espressione, che, come si può facilmente constatare, dando uno sguardo d'insieme al nostro secolo, variano da un giorno all'altro, ché nei tempi nostri manco gli autori trovano l'occasione di respirare un poco, figuriamoci il loro pensiero! Scelsi di cimentarmi in una grande impresa, scelsi l'effigie più alta della nostra forma mentis, scelsi la poesia. Oggi una dichiarazione del genere potrebbe essere collocata tra le facezie più esilaranti, con cui far colpo su nuovi amici o magari su una ragazza dall'aspetto seducente; ebbene ve lo dico con estrema sincerità: in questo mio scritto sono serissimo. Attualmente la poesia è scomparsa dal palcoscenico letterario e con essa una parte del nostro essere, del nostro paese e della nostra identità nazionale [...] Fummo la culla della poesia e vi pare il caso di seppellire il passato? Propongo dunque una rinascita, sento il bisogno di imbalsamare quel poco che resta dello spirito dei grandi poeti e di riversarlo nella mia opera, rivisitandolo secondo le mie capacità.""""" -
La guerra soltanto bussò
A settant'anni di distanza, Alda recupera dalla memoria il periodo della guerra e lo racconta alla figlia con lo sguardo, le emozioni e le sensazioni di un'adolescente che con la famiglia vive quegli anni da sfollata tra le solide mura della ca' ràssa. ""Mentre la storia intorno a noi scorreva pesante seminando morte e distruzione lungo l'Italia e nel mondo, la mia famiglia, e particolarmente noi bambini, vivemmo un lungo periodo ricco di esperienze ed incontri, lontani dalla città, alloggiati nella ca' ràssa dove mai si patirono, nemmeno lontanamente, la fame e i tormenti della guerra. Tra le mura della ca' ràssa, nella sua corte o nella stalla insieme ai contadini, e all'intorno per le bianche stradine sterrate di tutta quella zona di campagna vicino a Campogalliano, io, pur come sfollata sulla propria terra, e quindi come assoluta privilegiata, ho comunque visto e vissuto momenti di pericolo e giorni di consolazione, fulgidi esempi di eroismo contrapposti alle più basse viltà."""""" -
L' Oratorio di Sant'Anna a Cavezzo di Modena. Ricostruire dopo il terremoto (2012-2014)
Dalla testimonianza diretta di una protagonista della vicenda umana del sisma del 2012 e dell'impegno professionale del restauro di un monumento gravemente danneggiato, nasce questo volume che riesce ad affiancare alle qualità del saggio scientifico le emozioni di chi ha vissuto in prima persona le esperienze del grande terremoto che ha sconvolto l'Emilia e delle vicissitudini della ricostruzione. -
La nostra Africa. Storia di una famiglia modenese nell'Africa Orientale Italiana 1935-1947
Un'epopea che inizia a metà degli anni '30 e che vede una famiglia modenese spostarsi, con la speranza di una vita migliore, nella colonia d'Etiopia, vivere drammaticamente le conseguenze dell'entrata in guerra dell'Italia contro Inghilterra e Francia e subire il crollo del sogno dell'Impero in Africa Orientale Italiana. Dall'entusiasmo per i nuovi orizzonti coloniali voluti da Mussolini, alla prigionia nei campi di concentramento inglesi, dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza al rimpatrio di fortuna con le ""navi bianche"""" messe a disposizione dei superstiti dalla Croce Rossa: una storia poco raccontata di italiani rimasti isolati dopo l'occupazione britannica delle colonie, segregati in campi di raccolta, vessati, maltrattati e senza tutela dopo le grandi sconfitte militari."" -
Antico forno Cimone. Le ricette di Bianca e amiche
"L'idea di questo quaderno è nata dall'amico Giovanni Capucci. Me l'ha chiesto ed io, dopo un attimo di """"titubanza"""", mi son detta perché no? perché non provare, in fin dei conti amo cucinare e fare dolci, penso di averlo nel dna. Mia madre Mina, la nonna Bianca e addirittura la mia bisnonna Maria mi hanno lasciato in eredità l'amore per il mestiere anzi, oserei dire, per l'arte di fare dolci e non solo. Quello che mi piace maggiormente è scegliere gli ingredienti migliori, in particolare quelli del territorio. Con gli anni ho capito meglio le cose della vita ed ho intrapreso la strada della salute, così è nata in me la voglia di conoscere gli alimenti, di scartare gli alimenti """"finti"""", per intenderci quelli troppo lontani da madre natura. Non è da sottovalutare poi l'altro ingrediente altrettanto importante, l'amore per ciò che si fa quotidianamente, cioè l'attenzione e la cura nel """"fare"""". Così ho raccolto e selezionato alcune mie ricette. Infine ho deciso che condividere è meglio, per cui ho chiesto ad una serie di amiche, che ringrazio di cuore, delle loro ricette. Così è nato questo libro.""""" -
San Geminiano nell'arte
Un itinerario alla scoperta dell'iconografia del Santo Patrono di Modena, San Gimignano, Pontremoli, Vielmur-sur-Agout... da Wiligelmo a Guercino. Secondo la tradizione, San Geminiano nacque attorno al 312 a Cognento, piccolo villaggio situato nei pressi di Modena. Poco si sa della sua infanzia, se non che i genitori, di modesta condizione, lo educarono alla religione cristiana, in un'epoca in cui ancora dominava il paganesimo. Rimasto orfano giovanissimo, donò ogni suo avere e divenne chierico, per poi venire eletto vescovo di Modena, amato ed apprezzato per le sue doti morali. La fama del suo potere contro gli spiriti maligni varcò le mura della città e lo portò a Costantinopoli, su invito dell'Imperatore Gioviano, affinché guarisse sua figlia. Geminiano morì il 31 gennaio dell'anno 397: subito i modenesi lo proclamarono Santo elevandolo a patrono della città. Venne sepolto nel sarcofago in cui tuttora è deposto, custodito nella cripta del Duomo. Tra i molti miracoli che gli sono attribuiti, celebre è l'aver salvato Modena da Attila, nascondendo al suo passaggio la città sotto una fitta coltre di nebbia. Oltre che di Modena, è patrono di San Gimignano (Siena) e Pontremoli (Massa). -
I proverbi dei mesi. I mesi, i santi, i detti, le feste e le attività umane giorno per giorno
Fin dai tempi più antichi l'umanità sentì la necessità di imporre un ordine allo scorrere del tempo inventando un sistema che, basato sull'osservazione dei tre fenomeni astronomici fondamentali per il ciclo della vita, cioè l'alternarsi del giorno e della notte, delle fasi lunari e delle stagioni, potesse suddividere, calcolare e dare un nome a giorni, mesi ed anni: il calendario. La secolare cultura contadina, legata al ciclo delle stagioni e scandita dai lavori agricoli da eseguire in determinati periodi dell'anno, ha espresso nei proverbi, tramandati di generazione in generazione, il patrimonio di conoscenze dei ritmi della natura e delle attività umane, intimamente connesso alla profonda religiosità insita nel mondo rurale... -
Castelli di Modena. La montagna. Brandola, Guiglia, Monfestino, Montecuccolo, Montefiorino, Montese, Pompeano, Roccapelago, Semese, Sestola
Fin dalla preistoria l'area montuosa modenese vide il sorgere di strutture di difesa erette dai Liguri Friniati, una popolazione che in epoca antichissima abitava questi territori e dal cui nome deriva probabilmente il toponimo Frignano che tuttora designa la regione appenninica. Sui rilievi situati in punti strategici per il controllo del territorio i Friniati eressero i castellieri, luoghi fortificati di aggregazione popolare e difesa collettiva, la cui collocazione a quota elevata permetteva l'avvistamento a distanza e la segnalazione reciproca. A questa originaria rete difensiva si sovrappose, in epoca bizantina, la formidabile struttura del Castrum Feronianum, i cui punti nevralgici coincidevano coi castellieri liguri e coi cardini del successivo sistema di difesa romano. Si trattava di un ampio distretto fortificato esteso all'intero territorio del Frignano e disposto a corona attorno a un castrum centrale ubicato nella zona di Pavullo. La fitta ragnatela di torri di avvistamento e di fortilizi periferici interdipendenti e coordinati da una struttura centrale costituiva un inespugnabile baluardo che fino all' VIII secolo seppe resistere alla conquista longobarda... -
Castelli di Modena. La collina e la pianura. Carpi, Finale Emilia, Formigine, Levizzano Rangone, Maranello, Mirandola, Montegibbio, Panzano, San Felice sul Panaro, Soliera, Spezzano, Spilamberto,...
La collina e la pianura modenese conservano numerose testimonianze di architettura fortificata: luoghi dal fascino inalterato che mantengono nella loro complessa struttura tutte le fasi di evoluzione del castello da nucleo difensivo a prestigiosa dimora signorile. Così accanto a possenti torri merlate, feritoie, ponti levatoi e tetre prigioni convivono raffinati ambienti affrescati, eleganti porticati, ariose logge e ampie finestre. La storia delle fortificazioni è antica quanto l'uomo. Fin dai tempi più remoti, infatti, il bisogno di difendersi da attacchi esterni è stata una delle principali preoccupazioni dell'umanità: la storia dei castelli è dunque la storia delle risposte che l'ingegno umano ha saputo dare a questa permanente necessità. Gli scavi archeologici hanno restituito nel territorio pianeggiante e collinare modenese interessanti testimonianze di queste antiche strutture difensive: dalle terramare sorte in area padana durante la media Età del Bronzo, agli insediamenti fortificati dei Galli, ai castra che i Romani inserirono nel vasto sistema di colonizzazione e centuriazione del territorio. Col tramonto dell'Impero Romano iniziò un lungo periodo di decadenza...