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Valle Sabbia 2030. Verso un sistema locale sostenibile
Nei prossimi anni la Valle Sabbia, per continuare a pensarsi in termini di 'sistema', caratterizzato da livelli crescenti di sostenibilità, dovrà consolidare la capacità di promuovere una visione d'insieme del territorio e del proprio futuro. Il volume rappresenta un contributo 'corale' offerto dagli autori interpellati, conoscitori attenti e sensibili della valle, con l'intento di stimolare riflessioni ad ampio raggio, suggerendo talvolta traiettorie di ricerca, talaltra sfide ambiziose. Fondazione Ferriera Valsabbia ETS, realtà di recente costituzione, intende così aprire, idealmente, un dibattito sul ruolo del territorio nei suoi risvolti d'attualità, proponendosi quale 'motore' di iniziative culturali di alto profilo e, soprattutto, di lunga prospettiva. -
Il mito del XX secolo. Ediz. integrale
"Oggi, per iniziativa delle Edizioni Thule Italia, viene riproposto al lettore italiano il classico, 'impubblicabile' libro di Rosenberg, nella sua completezza e in volume unico. Dalla nuova edizione si ricava la conferma che l'insieme di questa cultura mitica fondata sui simboli mobilitanti dell'identità, sebbene sottoposto a fazioso trattamento diffamatorio in sede di divulgazione di massa, proprio nella nostra epoca conserva una sua leggibilità sul terreno dei saperi alternativi e su quello dell'interpretazione rivoluzionaria della tradizione europea. Su questa scorta, l'epocale libro di Rosenberg acquisisce un'ulteriore dimensione di testo-contro-il-proprio-tempo, proponendosi come punto di riferimento per l'uomo europeo, nel momento tragico in cui viene di nuovo chiamato a quella che appare essere l'ultima lotta, quella da ingaggiare sulla soglia, dove si decidono il destino e la salvezza dei caratteri vitali e dei simboli ideali della nostra civiltà.""""" -
La morte
Freund Hein, ovvero ""amico Hein"""", è l'espressione che in Germania veniva data alla morte, per personificarla. Ed è enfatizzando al massimo il concetto di """"amico"""" che Wulf Sörensen scrive questo Freund Hein, questo suo libro dedicato alla morte; una morte che è assolutamente lontana e distante dal senso di angoscia e terrore che genera solitamente questa parola. A differenza della visione cristiana, egli non vede questo passaggio verso l'al di là del mondo sensibile come una fine definitiva del singolo sulla terra, come un suo """"non esistere più"""" nel mondo dei vivi, bensì come una prosecuzione della vita del deceduto - anche se sotto altra forma (e stavolta eterna) - nella comunità terrena dei vivi suoi discendenti. Al punto tale che Freund Hein diventa per lui il benevolo e radioso """"principe della vita""""."" -
Sfida
"Anche se menzionata in due o tre righe di un quotidiano, la mia condanna a morte sarebbe forse più utile, per ravvivare lo spirito nazionalsocialista in Germania, dei diecimila volantini che ho distribuito e di tutti i libri che potrei scrivere"""". Così confidava Savitri Devi le sue speranze all'avvocato, mentre era in attesa di giudizio, in Germania, per aver lì svolto attività di propaganda nazista. E, pur ripercorrendo le tappe dal suo arresto al processo, dalla detenzione fino alla successiva liberazione, Savitri Devi utilizza invero ogni pagina di questo libro per esporre la sua """"weltanschauung"""". Savitri Devi scriverà tra le mura di Werl molti dei capitoli di """"Oro nel crogiolo"""" e alcune pagine de """"Il Fulmine e il Sole""""." -
La nostra Weltanschauung
Che cos'è ""Il mito del XX secolo""""? Come lo si legge? Quali sono i suoi passaggi nodali? Queste sono alcune delle domande cui mira a rispondere """"La nostra Weltanschauung"""" di Harry Griesßdorf. In quest'opera l'autore cataloga ed elenca i temi fondamentali del libro di Alfred Rosenberg, affinché tutti possano avvicinarsi a questo caposaldo del pensiero, e in tal modo comprendere appieno la Weltanschauung nazionalsocialista. Poiché, come dice Griesßdorf: """"il lavoro politico e la legislazione statale non possono essere considerati come elementi a sé stanti (...) l'insieme delle azioni non è altro che la superficie esterna di un nuovo - e insito nel profondo del regno spirituale - atteggiamento nei confronti del destino. Chi non comprende le forze motrici della Weltanschauung nazionalsocialista, non comprende nemmeno i fatti della vita esteriore. Non è con una legge in quanto tale che il nazionalsocialismo vede e parla, bensì con la sua Weltanschauung"""". E per far tutto ciò Griesßdorf si serve non soltanto di molte citazioni tratte dal """"Mito"""", ma anche di svariati passaggi de """"I fondamenti del XIX secolo"""" di Houston Stewart Chamberlain."" -
Krieg und sieg. Guerra e vittoria. Pensieri di condottieri tedeschi nel corso di sette secoli
Originariamente pubblicato nel 1942 in edizione bilingue (tedesco-italiano), ""Guerra e vittoria. Pensieri di condottieri tedeschi nel corso di sette secoli"""" raccoglie alcuni scritti e saggi, particolarmente significativi, delle personalità più insigni del mondo militare tedesco di tutti i tempi. Un'antologia che doveva servire """"sia per l'apprendimento della lingua a ufficiali non tedeschi, sia a fornire una visione del pensiero dei grandi soldati e dei principali scrittori della storia militare tedesca"""", oggi - ripubblicata nella sola versione italiana - può ben fornire """"una visione generale dello spirito e della cultura del mondo militare tedesco"""". Dalla prefazione del colonnello Amedeo Tosti: """"Gli scritti raccolti in questo volume possono offrire interessante materia di meditazione e di studio anche fuori della Germania, poiché, se il segreto della vittoria, che è opera del genio, non può essere insegnato, è invece del massimo interesse conoscere il pensiero di uomini che alla creazione di un grande organismo militare portarono il contributo di formidabili energie morali e intellettuali e di un appassionato sentimento nazionale""""."" -
Io combatto. I doveri del camerata di partito
Era il libro che, a partire dal 1943, fu dato a ogni nuovo iscritto dello NSDAP. Il testo, raccolto da Hermann Liese, il capo dell'Ufficio cultura del Dipartimento per la propaganda del Reich, conteneva citazioni e scritti di alcune tra le personalità più rilevanti del Partito, come il ministro della Propaganda Joseph Goebbels, il capo della Cancelleria del Führer Philipp Bouhler, il ministro per i territori occupati dell'Est e Delegato del Führer per l'Educazione e la Formazione intellettuale e filosofica dello NSDAP Alfred Rosenberg, il capo del Fronte tedesco del Lavoro dr. Robert Ley, il capo dell'Ufficio per la Politica razziale dello NSDAP professor dr. Walter Groß e il capo della Hitlerjugend Arthur Axmann. In esso troviamo svariate informazioni sulle principali organizzazioni nazionalsocialiste, tra cui: la Schutzstaffel (SS), la Sturmabteilung (SA), il Nationalsozialistisches Fliegerkorps (NSFK, il Corpo dell'aviazione nazionalsocialista), la NS-Frauenschaft (la Lega delle donne nazionalsocialiste)... Dopo la fine della seconda guerra mondiale, quasi tutte le copie di questo libro vennero distrutte nel corso della denazificazione della Germania. -
La strana morte di Heinrich Himmler
Molti sono gli storici che si sono dedicati strenuamente a indagare sulle motivazioni che, nel maggio del 1941, avrebbero indotto il Vice Furhrer Rudolf Hess a dirigersi in volo verso la Scozia, a scandagliare la reale identità del detenuto rinchiuso nel carcere di Spandau, a ricercare sistematicamente le ragioni - e le modalità - del suo tragico epilogo dopo quarantasei anni di prigionia. Di contro, pochi sono quelli che hanno desiderato delucidare la vasta zona grigia che è stata distesa sulla cattura e il suicidio di colui che era stato a capo delle SS: Heinrich Himmler. Lo scopo di questo studio monografico è pertanto quello di immettere nel panorama storico in lingua italiana un frammento di quelle che sono state le ricerche condotte negli anni passati da studiosi stranieri... -
Dalla voce del cielo alla voce del sangue. Apostasia di una SS
L'SS-SturmbanführerAlbert Hartl, un ex sacerdote cattolico che rinnegò la propria religione (apostasia), aderì allo NSDAP nel 1933, per poi entrare, nel 1934, nella SS. Dal novembre del 1935, fu alle dipendenze - come capo della Sezione II 113 ""Politische Kirchen"""" (""""Chiese politiche"""") dell'AmtII """"Gegnererforschung"""" (""""Investigazione sul nemico"""") - del Servizio di Sicurezza (SD) di Reinhard Heydrich. Nel Reichssicherheitshauptamt(RSHA, Direzione generale per la Sicurezza del Reich) - istituito il 27 settembre 1939 a seguito della fusione tra la Polizia di sicurezza (Gestapoe Kripo) e lo SD -, è in qualità di ufficiale dell'AmtIV B 1 """"Politischer Katholizismus"""" (""""Cattolicesimo politico"""") che Hartl fu incaricato di spiare la Chiesa cattolica. Con lo pseudonimo di Anton Holzner, scrisse, per la Nordland-Verlag (la """"casa editrice della SS""""), i quattro libri qui proposti in un'unica edizione."" -
Comunità germanica-Germanische Gemeinschaft
La Waffen-SS, il cosiddetto ""braccio militare"""" della SS, riuscì a superare il classico concetto di """"esercito nazionale"""" - quale erano tutti gli altri eserciti in campo durante la Seconda guerra mondiale, ivi compresa la tedesca Wehrmacht -, imponendosi invece come vero e proprio """"esercito europeo"""", ove il collante non era più l'appartenenza a uno Stato delimitato dagli angusti confini politico-geografici dello Stato di appartenenza, bensì l'adesione a una medesima Weltanschauunge, l'appartenenza a un'unica unica comunità di destino - fondata su un medesimo sangue - che traeva le proprie origini da un tempo immemore. È a questi uomini, a questi soldati politici, e più precisamente a quelli appartenenti alla Waffen-SS """"germanica"""", ovvero quella costituita da uomini di stirpe germanica - quindi, non solo tedeschi, ma anche danesi, olandesi, svedesi, norvegesi, fiamminghi, svizzeri e finlandesi, come quelli che militarono nella SS-Division """"Wiking"""" - che è rivolto """"Germanische Gemeinschaft"""", pubblicazione in due fascicoli editata tra il 1940 e il 1942 dalla Nibelungen Verlag, la casa editrice della SS."" -
Albert Leo Schlageter. Racconto popolare sulla vita e morte di un eroe tedesco
Nella brughiera di Golzheim, alle porte di Düsseldorf, sono le 4 del mattino del 26 maggio 1923. Un ex ufficiale tedesco cade sotto i colpi di un plotone di esecuzione francese. È Albert Leo Schlageter, già luogotenente dell'esercito del Reich che, alla fine della Grande Guerra, è entrato a far parte dei Corpi franchi - con cui ha combattuto nel Baltico, in Curlandia e in Alta Slesia - e che in seguito, raccogliendo l'invocazione d'aiuto del proprio popolo, è giunto nella martoriata Ruhr, invasa dalle truppe d'occupazione francesi e intenta nella ""resistenza passiva"""". Con tutta probabilità tradito da un tedesco che era stato suo amico - Walter Kadow, che di lì a poco verrà giustiziato da un gruppo di nazionalsocialisti, di cui faranno parte anche Rudolf Höss e Martin Bormann -, Schlageter è stato condannato a morte con l'accusa di spionaggio e sabotaggio, reo di una serie di attentati dinamitardi su varie linee ferroviarie al fine d'impedire il trasporto in Francia del carbone tedesco. Nessun essere umano ha perso la vita in tali attentati, eppure la Francia ha deciso che Schlageter deve morire. E così egli viene condannato alla pena capitale da un tribunale militare francese su terra tedesca. E su terra tedesca viene fucilato. La vicenda di Schlageter - di cui questo Albert Leo Schlageter. Racconto popolare sulla vita e morte di un eroe tedesco ripercorre le tappe salienti - lascerà un segno indelebile nella Germania di Weimar. La sua morte creerà una sorta di shock tra le forze patriottiche, e il suo esempio sarò loro di ulteriore stimolo. I nazionalsocialisti ne faranno un eroe, dedicandogli monumenti, feste, romanzi, poesie, canti. Hanns Johst, che nel 1933 lo racconterà nella pièce teatrale Schlageter, lo definirà """"il primo soldato del Terzo Reich"""". E, nel decennale del martirio, anche il rettore Martin Heidegger ne ricorderà la figura, in un celebre discorso tenuto dinanzi agli studenti dell'Università di Friburgo in Brisgovia: «Vogliamo ricordare lo studente di Friburgo Albert Leo Schlageter, un giovane eroe tedesco che una decina di anni fa morì della morte più difficile e più grande di tutte. Onoriamolo, meditando per un momento sull'onore di questa morte, cosicché tale morte possa aiutarci a comprendere le nostre vite. Schlageter morì della più difficile tra tutte le morti. Non in prima linea, come capo della sua batteria di artiglieria da campo, non nel tumulto dell'attacco, né in una feroce azione di difesa - no, egli cadde stando solo e disarmato dinanzi ai fucili francesi. Ma rimase in piedi, e sopportò la cosa in assoluto più difficile che un uomo possa sopportare. Eppure, persino questo avrebbe potuto essere supportato con un impeto finale di giubilo, se fosse stata vinta una vittoria e se stesse rifulgendo la grandezza di una nazione che si stava risvegliando. Invece - c'era solo oscurità, umiliazione e tradimento. (...) Studente di Friburgo, fa sì che la forza delle montagne natali di questo eroe scorra nella tua volontà! Studente di Friburgo, fa sì che la forza del sole autunnale delle vallate... -
Dell'ostilità. Pensieri tedeschi
1941: l'anno del lancio dei paracadutisti su Creta, dell'offensiva di Rommel in Libia, ma soprattutto, l'anno in cui avrebbe avuto inizio l'Operazione Barbarossa, l'attacco di proporzioni gigantesche all'Unione Sovietica di Stalin. La Germania di Adolf Hitler dovette fare appello a tutte le forze per poter destreggiarsi tra i molteplici fronti aperti. Alla mobilitazione generale avrebbero concorso più voci, non ultima quella di Kurt Eggers con il suo ""Von der Feindschaft"""". Già volontario nelle Waffen-SS, il suo richiamo all'amore per la Germania, al giuramento di fedeltà al Führer, alla consapevolezza del proprio dovere come soldato non poteva risultare estraneo né rimanere relegato nel mondo delle idee. Paladino dell'azione ardimentosa, al cristiano """"ama i tuoi nemici"""" contrapponeva l'idea di ostilità - l'odio come moto dell'istinto, come espressione della volontà dell'anima; al vecchio mondo dei borghesi e degli schiavisti, il nuovo mondo in cui si portava a compimento la legge tedesca; alla paura della sofferenza, la sua accettazione come necessaria all'atto creativo. Fino a giungere alla consapevolezza che esistono lotte per la vita e la morte che possono concludersi soltanto con la vittoria assoluta del più forte e il totale annientamento dell'idea sconfitta. Tutto ciò si traduceva per Eggers e per i suoi camerati in un solo comandamento: """"Vorwärts!"""", """"Avanti!""""."" -
Discorsi. Ediz. integrale. Vol. 1
È il 1937 quando Rudolf Hess pubblicò, per il ""Zentralverlag der NSDAP"""", una raccolta di discorsi da lui pronunciati in diverse occasioni, nonché dinanzi alle platee più varie, e dedicata ai suoi vecchi compagni di lotta. Ebbene, è proprio tale raccolta che la casa editrice Thule Italia intende oggi presentare. Suddivisa in due volumi, essa consentirà al lettore di seguire, attraverso le parole del sostituto del Führer, non solo la molteplicità e la dinamica degli eventi, a livello nazionale ed europeo, che si susseguirono fin dalla presa del potere da parte di Adolf Hitler, ma altresì la titanica opera di edificazione del nuovo Reich."" -
Le atrocità polacche. Contro la minoranza tedesca in Polonia. Ediz. integrale
«Vi sono cose che io, come soldato della guerra mondiale che ha combattuto solo sul fronte occidentale, non ho mai avuto occasione di conoscere. Migliaia di Volksdeutschen trucidati; donne, fanciulle e bambini brutalmente massacrati. Non mi risulta che uno qualsiasi dei nostri statisti democratici abbia ritenuto che valesse la pena protestare contro tali barbarie! Decine di migliaia furono deportati, seviziati, uccisi nei modi più crudeli; bestie sadiche diedero libero corso ai loro istinti perversi, e - questo mondo democratico carico di ipocrisia stava a guardare, senza batter ciglio». Adolf Hitler. Discorso del 19 settembre 1939 nell'Artushof di Danzica. Ciò che le parole del Führer, seppur nella loro icastica sinteticità, lasciano facilmente immaginare, fu oggetto di una scrupolosa analisi nel libro ""Le atrocità polacche contro la minoranza tedesca in Polonia""""."" -
Lotta contro il nemico mondiale. Discorsi dal Kampfzeit
"Julius Streicher nel novembre del 1918 raccolse attorno a sé alcuni ex ufficiali. Nel 1919 parlò in veste di oratore nelle assemblee comuniste-bolsceviche a Norimberga. Nel 1920 si recò in molte città del Reich esortando al socialismo tedesco. In questo libro ho raccolto un certo numero di discorsi dal Kampfzeit.""""" -
NSDFB (Stahlhelm). Storia, essenza e missione della Lega dei soldati del fronte
Il 28 marzo 1934, con atto costitutivo sottoscritto dal Presidente del Reich generale Paul von Hindeburg, dal Cancelliere Adolf Hitler e dal ministro del Lavoro Franz Seldte, nasce il Nationalsozialistischer Deutscher Frontkämpferbund (Stahlhelm), ovvero la Lega nazionalsocialista dei soldati tedeschi del fronte (Stahlhelm), trasformazione - nell'ambito della Gleichschaltung, l'attività di allineamento e sincronizzazione delle varie strutture e organizzazioni operanti in Germania allora in atto - di quello Stahlhelm, Lega dei soldati del fronte (Stahlhelm, Bund der Frontsoldaten) che era sorto come associazione di veterani al termine del primo conflitto mondiale e di cui Seldte era Bundesführer. Da quel momento in poi, la Lega nazionalsocialista dei soldati tedeschi del fronte (Stahlhelm) entra ufficialmente a far parte delle organizzazioni del Movimento nazionalsocialista. L'anno seguente, viene pubblicato questo Der NSDFB (Stahlhelm). Geschichte, Wesen und Aufgabe des Frontsoldatenbundes ""NSDFB (Stahlhelm). Storia, essenza e missione della Lega dei soldati del fronte"""", che non si limita a illustrare la neocostituita Lega nazionalsocialista dei soldati tedeschi del fronte (Stahlhelm), ma che racconta altresì l'intera storia dello Stahlhelm, Lega dei soldati del fronte, fin dalla sua costituzione a Magdeburgo, alla fine del 1918. Grazie a una raccolta di testi scritti a più mani, veniamo così a conoscere l'intera vicenda legata allo Stahlhelm che, nato come lega di veterani di guerra si trasformò a poco a poco in un'organizzazione entrata a pieno diritto in quel fronte politico che si contrappose al Sistema di Weimar, e di cui faceva ovviamente parte anche lo NSDAP di Adolf Hitler. Basato su una struttura capillare estesa sull'intero Reich, nei suoi 14 anni di vita (dal 1918 al 1933, lo Stahlhelm raccolse sempre più uomini al proprio interno, e non solo veterani di guerra, giacché andò a costituire anche gruppi di giovani (su un modello analogo a quello della Hitlerjugend). E si dimostrò altresì un vero e proprio pioniere nel campo sociale e in quello del lavoro. Al suo attivo - per esempio - un efficiente sistema di previdenza sociale a tutela dei propri membri e di assistenza nei confronti dei Volksgenossen meno fortunati (con già in embrione delle attività simili a quelle del successivo Soccorso invernale nazionalsocialista); ma anche l'istituzione di un Servizio del lavoro volontario, e di campi di lavoro a esso dedicati, che ritroveremo poi riproposti nel Fronte tedesco del Lavoro diretto da Robert Ley. Ed è probabilmente per questo ruolo da precursore e apripista che, dopo la presa del potere da parte di Hitler, nel 1933 sarà proprio il Bundesführer dello Stahlhelm, Franz Seldte, a essere scelto per assumere l'importantissima e determinate carica di ministro del Lavoro del nuovo Reich."" -
La lotta per Berlino. Ediz. integrale
Nella seconda metà della Repubblica di Weimar, l'azione politica dello Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori ebbe tra le sue priorità fondamentali la ""lotta per la conquista delle strade"""" e la """"lotta per Berlino"""", per la capitale del Reich. È a queste due priorità che Joseph Goebbels, Gauleiter di Berlino dal novembre del 1926, dedicò nel 1932 un libro, dandogli il significativo nome di Kampf um Berlin. Der Anfang (La battaglia per Berlino. L'inizio). Tale libro - che descrive il primo anno da Gauleiter di Goebbels e che Thule Italia propone, così come nella versione originale, con un ampio contributo iconografico, fatto di foto d'epoca, manifesti dei vari raduni e vignette e disegni propagandistici (in primis quelli di Mjölnir) - contiene sia le motivazioni del perché fosse tanto importante per lo NSDAP il riuscire ad avere il dominio delle strade nella capitale, in quella roccaforte del Movimento operaio che era allora Berlino; sia un'accurata descrizione degli obiettivi e delle procedure organizzative delle manifestazioni nazionalsocialiste in questo suo primo anno di gestione del Gau. Punto di partenza delle considerazioni di Goebbels, sono il predominio del Partito Comunista Tedesco nell'organizzazione delle dimostrazioni di massa e l'indispensabile rivalità nei confronti dei comunisti riguardo al dominio delle strade, forte della convinzione che solo colui che avesse conquistato la strada e le masse sarebbe poi stato in grado di conquistare anche lo Stato. Ecco allora dipanarsi le varie manifestazioni pubbliche con le conseguenti lotte di sala. Ma anche le varie azioni propagandistiche, all'insegna di un concetto di propaganda assolutamente moderno e innovativo, fatto di volantini, manifesti, raduni di massa e manifestazioni per le strade. E di un organo di stampa e di lotta, quel """"Der Angriff"""" cui è dedicato un intero capitolo del libro. Non possono ovviamente mancare pagine emozionanti sul Congresso di Norimberga del 1927, e passaggi toccanti sulla SA - su quell'""""ignoto uomo della SA"""" che rappresentava il vero nerbo del Movimento e il grande protagonista del Kampfzeit, il """"periodo della lotta"""" - e sulla Vecchia Guardia del Partito, cui peraltro il libro è dedicato."" -
Diari 1923-1925. Ediz. integrale
"Mi sto interessando a Hitler e al Movimento nazionalsocialista, e senz'altro dovrò farlo per un bel pezzo"""". (13 marzo 1924) """"Ieri abbiamo fondato una sezione locale nazionalsocialista. Sostanzialmente abbiamo parlato dell'antisemitismo. La cultura ebraica è da tempo giunta al proprio limite"""". (5 aprile 1924) """"Oggi, il giovane studente Goethe sarebbe sicuramente un nazionalsocialista"""". (29 aprile 1924) """"In auto, andiamo a incontrare Hitler. Sta mangiando. Ma si alza immediatamente da tavola, dirigendosi verso di noi. Mi stringe la mano. Come un vecchio amico. E quei grandi occhi azzurri! Due stelle! È contento di vedermi. Io sono al settimo cielo. (...) qui parla ancora per un'altra mezz'ora. Con arguzia, ironia, umorismo, sarcasmo, con serietà, con ardore e con passione. Quest'uomo ha tutto per essere re. È un tribuno nato. Il futuro dittatore"""". (6 novembre 1925)" -
Della libertà del guerriero
Perfetto connubio tra mito e realtà, specchio di un ideale di vita nonché di società, Von der Freiheit des Kriegers nacque nel 1940 dalla penna di un Kurt Eggers reduce dalla fin troppo semplice campagna di Polonia. Sceso, seppur momentaneamente, dal Panzer, il ""poeta-guerriero"""" non si adagiò sugli allori, ma vergò queste pagine con un solo e unico scopo: esortare i pochi cui si appellava a esser sempre e comunque desti. Quei pochi erano i guerrieri: i custodi e i servitori della Montagna di Mezzanotte."" -
Atlantide. La patria ancestrale degli Ariani
Pubblicato nel 1922, ""Atlantis, die Urheimat der Arier"""" di Karl Georg Zschaetzsch si pone - tanto originalmente quanto scientificamente - sulla scia degli innumerevoli testi che, fin dal passato più remoto, hanno trattato di Atlantide e dei suoi abitanti. Ben lungi dall'indulgere in mitopoiesi più o meno ideali, bensì affidandosi a una fine ermeneutica delle più disparate fonti, l'autore reinterpreta e trasforma il classico mito di Atlantide in mito razziale.""