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Tutto succederà. Cronache materane degli anni '80
"Dopo le """"Cronache Metapontine degli anni '70"""", e le """"Cronache Materane degli anni '70"""", finalmente invio in stampa l'ultimo capitolo della trilogia che da anni avevo in mente di realizzare. ... non ho disegnato avventure. Ho raccontato della vita di tutti i giorni, cercando per quanto mi è stato possibile, la poesia nelle sue pieghe, nella quotidianità, nei giorni che passano e che a volte lasciano una traccia. È stato impegnativo impostare una storia tra sogno e realtà, ma ancora di più lo è stato trasporre in disegni e parole la tragedia del terremoto del 1980, con una scelta stilistica precisa: ossia senza mostrare alcuna immagine cruenta dell'evento. Volevo che il racconto emanasse quella drammaticità senza mostrarla, che lo scuro di quell'anno venisse fuori dal tratto grafico e non dalle parole, in un procedere paradossalmente silenzioso. Il libro è strutturato in tre parti. Nel prologo: un anello di congiunzione con le """"Cronache materane degli anni '70"""". Nella parte scura: tornano gli amici di infanzia, quelli di viale Europa-Serra Venerdi (anni '80-'90) in un Matera buia e silenziosa che narra del terremoto. Nella parte chiara: la primavera-estate del 1883...""""" -
Inside (parole d'amore)
"Carlo Abbatino possiede una dote ormai introvabile negli esseri umani: l'ingenuità. Nel suo nome egli coglie, osserva, valuta e giudica l'animo e le sue differenti forme di sensibilità. I diretti interessati (semplici passanti, amici) ignorano di essere """"materiale"""" cognitivo ma devono a Carlo la possibilità di far emergere emozioni, sentimenti, spesso assopiti o, a volte, del tutto sconosciuti. Egli entra dentro ognuno di noi e scopre tutto con discrezione e, sempre, con ingenuità, quanto siano profonde le nostre menti. Non fa differenza tra manager, operai, casalinghe, insegnanti, disoccupati, le rime nascono e si sviluppano, prendono vita su carta e descrivono luoghi, colori, vicoli. Nelle poesie di Carlo Abbatino si legge un omaggio perenne, mai disincantato nei confronti della sua città di cui egli, ancora oggi, è profondamente innamorato. Matera non assume mai contorni contemporanei, vive nei luoghi onirici e immaginifici che le danno un volto più bello, che non tramonterà mai."""" (Antonella Ciervo)" -
Morbido improvviso
A metà strada tra un fumetto e un libro illustrato, ""Morbido improvviso"""" è un libro autobiografico che racconta della tragica scomparsa di Franco Palumbo, padre dell'autore, e degli eventi che hanno preceduto e seguito quell'evento. Attraverso gli occhi del figlio, tra testi e immagini, viene tessuta la singolarità di una morte e l'eccezionalità di un uomo."" -
Ritratto del Sahara
"Nel 1970 decisi di fare un lavoro sul deserto del Sahara, dove il mare di sabbia si estende per migliaia di chilometri. Il lavoro consisteva nell'inquadrare un punto minimo di sabbia con una cinepresa 16 mm fissata sotto un elicottero che si doveva innalzare lentamente in modo che il campo diventasse sempre più grande, fino a quando l'immagine fosse così immensa da identificarsi con il nulla. La scultura antropologica più grande del mondo!""""." -
Voltarsi indietro
"Il soprannome, da noi, è importante. È come un nome d'arte una seconda carta d'identità su cui stà scritta un pò di storia della persona che si è meritato quel nomignolo e che spesso cede in dote a figli e nipoti, per varie generazioni.""""" -
Mater[i]a: conoscenza e progetto. Nuovo polo museale multifunzionale per Matera 2019
Mater[i]a inaugura la stagione dei New Fundamentals Research Books, la collana editoriale del gruppo di ricerca omonimo, che raccoglierà la propria produzione scientifica elaborata sia all'interno del dipartimento Dicar del Politecnico di Bari, sia in altre sedi universitarie. Le attività del gruppo di ricerca intendono strutturarsi su tre assi portanti: ricerca, didattica e progetto, contribuendo allo sviluppo delle odierne tematiche sulla progettazione architettonica contemporanea, in continuità evolutiva con il sapere storico, studiando, analizzando e promuovendo il dibattito odierno sull'argomento. In particolare, il presente libro è un contributo libero all'attuale dibattito sulla città di Matera, designata Capitale Europea della Cultura per l'anno 2019, di cui si tracciano alcune strade progettuali potenzialmente percorribili nell'ottica del potenziamento museale e culturale della città, sviluppate dopo un'analisi del contesto urbano e paesaggistico della città e del panorama museale e culturale della Regione. -
Matera. Architetture del Novecento 1900-1970. Ediz. illustrata
Questo libro tratta il tema dell'evoluzione dell'abitare, del progettare e del costruire a Matera nel Novecento. Può essere considerato una guida alla conoscenza e alla comprensione dei processi e delle architetture che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso. ""La città del Novecento"""" non è abbastanza tutelata come lo è la """"città storica"""" e dunque questo studio si propone di sollecitare una """"nuova attenzione critica"""" per poterne salvaguardare l'esistenza non prima di averla attentamente conosciuta. Un modo che potrebbe portare ad una """"Carta della Qualità"""", quale strumento di conoscenza e di tutela del patrimonio civile architettonico, moderno e contemporaneo, che una città come Matera, capitale europea della cultura nel 2019, non può non avere. Più che la qualità del manufatto, questo libro tenta di mettere in risalto il """"carattere di testimonianza"""" dell'opera, ovvero la capacità della stessa di conferire identità ad un """"ambito urbano"""" e ad un """"tempo architettonico"""". Per questo si è prestata attenzione a quei manufatti che, pur ignorati da studi precedenti, rivestono un ruolo, simbolico, urbano, architettonico che, se """"riconosciuti"""", restituiscono dignità all'edificio e al contesto di riferimento e aiutano a estendere la narrazione del """"libro di pietra"""" che è la città, secondo Victor Hugo. Il XX secolo di Matera è stato suddiviso in due grandi periodi, coincidenti con i primi settant'anni e con gli ultimi trent'anni della storia della città. Questi ambiti temporali fanno riferimento a passaggi fondamentali della vicenda dei Sassi che ha condizionato fortemente la storia di Matera. Ci riferiamo alle vicende del trasferimento degli abitanti dei Sassi in nuovi quartieri inquadrati in un Piano Regolatore Generale (primo Piano Piccinato) che ha disegnato il nuovo assetto della città del Novecento, oltre i confini della città storica. Ma questo libro tenta anche di restituire memoria e dignità all'operosità di tanti tecnici e progettisti che hanno ben operato per la città e che hanno orientato maestranze e imprese verso una nuova cultura del costruire."" -
Il carro e il leone. Ediz. illustrata
Centosessantotto giorni, dal 7 gennaio al 23 giugno, raccontati in un diario. È la cronaca quotidiana della rinascita di una grande scultura mobile, il carro Trionfale in cartapesta che ogni anno viene costruito a Matera nella Fabbrica del Carro da una piccola comunità di artigiani che quest'anno si è arricchita della presenza di ragazzi stranieri rifugiati. Il Carro, dedicato alla Madonna della Bruna, attraversa ogni 2 luglio la città per essere ""strazzato"""" nella piazza principale."" -
Matera. Architetture del Novecento 1970-2000. Ediz. illustrata
Come il primo, questo libro tratta il tema dell'evoluzione dell'abitare, del progettare e del costruire a Matera nel Novecento. Può essere considerato una guida alla conoscenza e alla comprensione dei processi e delle architetture che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso. Il Novecento si chiude tra rimpianti e contraddizioni. Al grande impegno profuso per tutelare e valorizzare il patrimonio architettonico della città storica non ha corrisposto un'adeguata attenzione per la città contemporanea e nulla ha potuto evitare la sua omologazione che, inesorabilmente, è arrivata, anche se con ritardo rispetto alle altre città del mezzogiorno. La città non è riuscita, negli ultimi decenni del Novecento, a difendere la qualità e il controllo urbanistico del proprio territorio nonostante la consapevolezza di essere stata un caso di studio straordinario. Né l'ambìto riconoscimento Unesco del 1993 è riuscito ad attivare una inversione di tendenza operando, come era giusto che avvenisse, sulle contraddizioni evidenti tra la città storica che ambiva a mostrarsi al mondo e la città nuova che si espandeva massicciamente verso suburbii senza qualità. L'architettura man mano ha perduto la capacità di ""farsi strumento attuativo di grandi disegni urbani e sociali""""; tuttavia la città, conserva una sua indiscutibile identità e una sua non trascurabile bellezza che abbiamo il dovere di salvare, avendo però la capacità di riconoscere errori e reticenze, e di orientare i nostri comportamenti in difesa di una qualità sempre più diffusa per rendere più gradevole la vita dei suoi abitanti e catturare l'interesse e l'ammirazione dei suoi visitatori."" -
Piccole tragedie. Mozart e Salieri. L'invitato di pietra. Due delle piccole tragedie di Puskin
Nell'estate del 1830 Puskin si ritira nella tenuta di Bòldino. Il breve soggiorno estivo si trasforma in una sorta d'esilio: un'epidemia di colera è scoppiata in quel tempo a Mosca. Questa situazione - non nuova nella storia della letteratura - è per Puskin fonte d'ispirazione e fertile d'attività: scriverà a un amico dello ""splendido autunno di Bòldino"""", enumerandogli i frutti del suo scrivere. Tra essi vi sono le due piccole tragedie' contenute in questo volume: """"Mozart e Salieri"""" (origine della leggenda sull'omicidio di Mozart da parte di Salieri) e """"L'invitato di pietra"""", che riprende il mito letterario di Don Giovanni."" -
Mann, Mahler, Visconti. «Morte a Venezia»
"Ogni trascrizione cinematografica di un'opera letteraria ripropone inevitabilmente il problema del confronto tra l'opera originale e la trascrizione stessa"""". Questa monografia su """"Morte a Venezia"""" di Luchino Visconti - tramite un attento studio comparativo del testo filmico rispetto a quello letterario di Thomas Mann - esplora le peculiarità dei diversi linguaggi espressivi e le radici culturali sottostanti l'ispirazione sia del regista sia dello scrittore. Il risultato è una sorta di """"via del canto"""" nella cultura europea del secolo scorso, accompagnata dalla musica e dalla figura di Gustav Mahler." -
Figurina enigmistica
"Questo libro è - innanzitutto - due libri: 'Figurina enigmistica' e 'Millivan e Sullivan'. Una duplicità che raddoppia l'enigma insieme al gusto della lettura, dell'indagine del (e nel) testo. Mariangela Guatteri ha scritto un'opera che impiega e piega il periodare noto e ingannevole del gioco enigmistico, dell'interrogativo irrisolto e irrisolvibile, in narrazione appena accennata e subito ritratta [...]. Così l'autrice ci introduce nei risvolti complessi di una parola che racconta e tuttavia si frammenta e disperde, si polverizza. E diviene o si rivela allo stesso tempo anche politica, spiazzante, sempre ironica [...]."""" (M. Giovenale)" -
Maturina fantesca, erede di Leonardo da Vinci
Quel che resta del genio prima che l'eredità venga divisa, nelle confidenze e ""ne' singolari ragionamenti"""" della domestica Maturina, erede di Leonardo da Vinci per """"due ducati e due vestiti"""". Il personaggio è realmente esistito ed è citato nel testamento di Leonardo, ma per il resto nulla si sa di lei. Perciò la si è immaginata semplice, abile e saggia; spesso comicamente ingenua, forte della candida certezza che tra la sapienza di cucina di una fantesca e la scienza di un così illustre padrone la distanza non sia poi tanto grande. Sul filo dei discorsi di Maturina si accorcia a poco a poco anche la distanza tra il Rinascimento e i disagi contemporanei. Con tre ricette di cucina autentiche o compatibili."" -
Paragrafi sull'armonia
Questa scrittura ragionante, ma non gelida, sembra costruire - tassello per tassello - un qualche strano teorema su un'armonia (sociale? economica? musicale?) di cui non viene dato in verità un profilo stagliato, inciso. E, poiché non c'è forse nulla di più umbratile e inafferrabile del linguaggio, delle parole, si dovrà attribuire il ruolo di protagonista proprio a queste disarmoniche entità (e ai loro rapporti con le cose): ""i prodotti pensano le parole / le parole pensate sono la forma finale dell'universo materiale / rivelano la forma semplice / di isola / le leggi pensano di non essere soltanto parole""""."" -
Repertorio
"Repertorio"""" non è solo quello teatrale o musicale: repertorio sono anche le situazioni tipiche e le frasi fatte o obbligate. Ma, a volte, anche ciò che in superficie può sembrare repertorio nasconde risvolti sconosciuti o inaspettati. Un atto unico e un racconto in forma drammatica: l'esordio in veste di autore teatrale di un musicista e scrittore." -
Il velo di Pierrette. Der Schleier der Pierrette. Pantomina in 3 quadri. Testo tedesco a fronte
Testo praticamente sconosciuto in Italia, ""Il velo di Pierrette"""" è una 'Pantomima in tre quadri' scritta da Arthur Schnitzler nel 1910 per la messa in musica del compositore Ernst von Dohnányi. Sullo sfondo della Vienna ottocentesca, si consuma una tragedia sentimentale, con un effetto straniante e spettrale legato alla presenza di personaggi-maschere: Pierrot, Pierrette, Arlecchino. L'opera ebbe grande successo all'epoca, ed esercitò un'influenza importante sul teatro russo coevo: ne subirono il fascino registi come Mejerchol'd e Ejzenatejn che riproposero la pantomima anche come testo autonomo."" -
Alma Venus-Invocation à Venus
Il ""poeta maledetto"""", il """"veggente"""" che avrebbe predicato il dérèglement des sens, l'""""uomo dalle suole di vento"""" che percorse a piedi distanze immense in Europa e Africa, colui che in appena otto anni di attività letteraria avrebbe rivoluzionato irreversibilmente la lingua della poesia, aveva cominciato da classicista. Era stato anzi un brillante allievo del Collège di Charleville, sua città natale, uno studente straordinariamente precoce, tanto da conseguire il baccalauréat in anticipo. """"Invocation à Venus"""", traduzione del prologo del """"De rerum natura"""" di Lucrezio, fu pubblicata il 15 aprile del 1870 dal """"Bulletin de l'Académie de Douai""""."" -
Aria (comunione)
Mario Corticelli è uno dei pochi autori italiani di ricerca che - con uno sguardo oggettivo/materialistico - riesce a nominare mondo e mente, paesaggio e cose, restando in felice equilibrio sul crinale fra ironia e affermazione frontale. Se un'esclamazione come quella qui in incipit mette in campo una patente giocosità, l'a-capo introduce senza mezzi termini la natura, nella forma dei rischiosissimi (per altri autori, non per Corticelli) 'aironi'. Sfilandosi via dal simbolo a cui non si lasciano inchiodare, questi aironi attraversano le pagine scucendone e negandone di volta in volta dal risvolto tutte le tentazioni - appunto - alate. -
Altrove. Torna fra nove mesi. Il viaggio di Carlotta. Due atti unici
Due donne (o forse le due anime di una sola donna) di fronte alla tragedia piú atroce: la morte di un figlio. In ""Torna fra nove mesi"""" l'autrice ripercorre, con accenti di verità e di pathos, di graffiante ironia e di tenera semplicità, di lucidità quasi cinica e di disperata commozione, il vuoto interiore e l'arcana solitudine di chi ha subito la piú terribile delle perdite e si affanna a ricostruirsi un'identità nuova con i brandelli di quella ormai devastata, nel contesto di una società che, a dispetto di ogni migliore intenzione, non può mai veramente con-patire. Ne """"Il viaggio di Carlotta"""" la prospettiva è quella opposta: la protagonista, giunta al varco dell'eternità, ripercorre le tappe che l'hanno condotta al passo supremo e definitivo, compiuto nel pieno della pulsione vitale. Due testi in cui l'autrice analizza, con gli strumenti della narrazione teatrale, l'istinto di vita e il desiderio di morte, la solitudine di chi se ne va, per sua scelta, e quella del sopravvissuto, lasciato a districarsi con il dolore, i ricordi, la propria identità frantumata e l'inevitabile distanza del mondo circostante."" -
Sketchbook di Peppe Barbati
"Credo che Peppe abbia disegnato una tale quantità di cose, persone, animali, paesaggi, da riempire le vite di almeno tre disegnatori normali"""". Questo sketchbook è un tributo appassionato a Peppe Barbati, fumettista italiano prematuramente scomparso. Inizia nello studio Milazzo lavorando su Ken Parker per passare poi alla storica collaborazione con la Sergio Bonelli Editore. Disegna numerosi episodi di Nick Raider, Magico Vento, Nathan Never, Shanghai Devil, fino alla sua ultima opera, Coney Island. Lo sketchbook raccoglie 375 disegni preparatori, schizzi e tavole finite messi a confronto tra loro. Con numerosi contributi testuali di autori, amici e collaboratori."