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Il bambino in età romana. Dalla nascita all'adolescenza
Si presenta un'imponente selezione di costumi, comportamenti, sentimenti, esperienze di vita, tabù, principi di educazione spirituale e fisica, leggi, credenze popolari, vizi e virtù inerenti al mondo del bambino di epoca romana. -
E comunque non preoccupatevi per me
Il titolo del romanzo è ricavato dalla frase di chiusura di un diario recapitato presso un importante giornale romano. Il contenuto del diario spinge il giornalista Duomo ad occuparsi dei fatti ivi riportati, coadiuvato da una collega e con l'ausilio del tenace ispettore di polizia Gianni Brigante. Si imbatteranno in malavitosi, trafficanti di scorie nucleari e agenti di servizi segreti stranieri, dando vita a momenti di vera tensione. Non mancheranno le descrizioni poetiche dei luoghi e soprattutto i racconti di fatti e testimonianze di vita, in parte realmente vissuta, che ha accomunato ed accomuna ancora la ""buona gente"""" del Sud."" -
Le officine del garum sulla costa mediterranea ed atlantica del Marocco
I Romani avevano mutuato dall'oriente il gusto per la salsa di pesce; il termine garum viene tout court importato dal greco, ma probabilmente il gusto per il pesce fermentato proviene da molto più lontano se ancora oggi nel Vietnam si produce il nuoc-nam con modalità pressoché analoghe al garum romano. -
L' ascesa di Giuliano l'Apostata. Vicende di soldati e civili nella Gallia invasa
A metà del IV secolo d. C. la Gallia orientale viene invasa e devastata da popoli barbari di stirpe germanica. Gli abitanti di un villaggio nei pressi del Reno trovano rifugio in un fortino difeso da pochi soldati della Legio XXX, anch'essi contadini. La convivenza nel fortino assediato tra soldati e civili, pagani e cristiani, col passar del tempo si fa difficile per mancanza di spazio e cibo. Nel forte si resiste a stento e si attendono soccorsi mentre non lontano comincia a brillare la stella di Flavio Giuliano, nipote di Costantino, da poco inviato in Gallia dall'imperatore Costanzo. -
Religiosità senza dogmi. Ambiguità e prospetticità delle religioni storiche
Ha senso parlare di una ""religiosità"""" costitutiva dell'uomo? Non è forse vero che ogni singolo individuo è strutturalmente """"aperto"""" a un """"orizzonte ultimo di senso"""" che, nel corso della storia, è stato definito in guise diverse: Divino, Eterno, Trascendenza, Bene? Le religioni storiche con i loro messaggi soterico-redentivi non sono, al pari delle utopie sociali con i loro ideali di giustizia, tentativi storicamente e culturalmente determinati di dar corpo e figura a tale esperienza del Divino, dell'Eterno, della Trascendenza, del Bene? E non è proprio alla luce di tale """"orizzonte ultimo di senso"""" che la realtà naturale e umana, così come la conosciamo, ci appare tragicamente segnata da una negatività radicale, da un """"male metafisico"""" irredimibile per buona volontà umana, di cui i singoli mali fisici, morali, sociali, psico-esistenziali non sono che la concreta manifestazione? Le religioni sono fenomeni profondamente ambigui, soprattutto laddove non accettano di riconoscere la prospetticità della loro verità e non operano in controtendenza rispetto alla logica crudele, impietosa ed egoistica del mondo."" -
Il legame sociale. Una teoria realista
Il sociale si costituisce e determina attraverso legami e forme di legame. Sono essi a fissare un ambito normativo, consistente negli obblighi sociali, distinto e indipendente dall'etico, coi suoi doveri. Non si tratta certo di una dicotomia insanabile. Il sociale per lo più si incontra e intreccia con l'etico, entrandovi solo a volte in conflitto. Questo è un punto di arrivo della teoria esposta nel libro. Per potervi giungere bisogna però prima fare i conti con gli argomenti di coloro che negano che vi sia qualcosa come il legame. Perciò il libro comincia con un'analisi ontologica, prosegue con una metafisica in cui il legame sociale è discusso nelle sue due forme principali (emergente e istituita) e si conclude esplorando la forza esplicativa della teoria e cercando di applicarla. -
Emozioni e ragione nelle pratiche sociali
In che modo la modernità ha influito sull'esperienza soggettiva e sociale della realtà? Quali nuove pratiche, emozionali e razionali, sono venute oggi affermandosi a seguito della crisi globale e del fallimento di molte logiche capitalistiche? E che ruolo svolgono emozioni, sentimenti e passioni nelle modalità dell'agire? Il presente volume di teoria sociale prova a rispondere a queste domande riflettendo sulle forme dell'agire umano, tenuto conto dell'intimo nesso che intercorre tra agire e conoscere, tra ragione ed emozioni. Perché le pratiche sociali, oltre a essere vissute ed esperite secondo la duplice prospettiva individuale e collettiva, risultano sempre variamente intrise di emozionalità e razionalità. In tal senso, l'obiettivo del presente lavoro è di riflettere sulle forme e sui modi in cui le pratiche sociali prendono vita e, anche attraverso un ripensamento critico delle teorie dei classici della sociologia e della filosofia, proporre nuove e più adeguate interpretazioni della realtà nella quale viviamo. Saggi di: M. Bianchin, M. Cerulo, F. Crespi, P. Jedlowski, M. Magatti, D. Martuccelli, W. Privitera, E. Pulcini, A. Santambrogio, G. Turnaturi. -
Intenzionalità e riconoscimento. Scritti di etica e antropologia trascendentale
La necessità che l'uomo avverte del rapporto con soggetti altri e analoghi a lui si pone in forza della trascendentalità che in essenza lo definisce come un centro illimitato di intenzionalità. Se non fosse un centro siffatto, egli non dovrebbe nemmeno sottostare a quella necessità. E invece, proprio perché il soggetto umano è un illimitato - per quanto potenziale - apparire dell'essere, proprio per questo egli non può sopportare che siano esclusivamente il finito e il limitato ad apparire in lui o innanzi a lui. È da questa necessità dell'incontro con altri soggetti che l'uomo ricava i suoi piaceri più grandi. E pertanto in essa si inscrivono le storie e le sorti dei suoi desideri più importanti. -
La geometria dell'anima. Riflessioni su matematica ed etica in Platone
Questo testo nasce da alcune indagini sul nesso tra matematica e filosofia in ambiente ""accademico"""". È interessante notare che l'esplorazione di tale nesso costituisce un felice tratto di continuità tra gli studi più classici e autorevoli intorno al Platone """"scritto"""" - di cui Alfred E. Taylor è esponente di netto rilievo - e il meglio delle rivisitazioni del testo platonico proposte a partire dagli ágrapha, raccolte e valorizzate dalle Scuole di Tübingen e di Milano. L'elemento matematico, elaborato nell'oralità dell'Accademia e ripreso poi in alcuni Libri degli Elementi euclidei, rappresenta una chiave d'accesso privilegiata per la comprensione e per l'approfondimento di alcuni luoghi problematici - ma decisivi - dei """"dialoghi"""". Il linguaggio matematico sembra essere la cifra simbolica cui Platone affida l'illustrazione dei più delicati rapporti che intercorrono tra le dimensioni dell'anima umana, ma anche tra i differenti stili di vita che all'essere umano si prospettano."" -
La vita spettacolare. Questioni di etica
Pasolini, di fronte alla trasformazioni che il capitalismo neoliberista imprime alla forma di civiltà, non esita a parlare di ""mutazione antropologica"""" e arriva a dire: """"La tragedia è che non ci sono più esseri umani, ci sono strane macchine che sbattono l'una contro l'altra"""". Queste """"macchine"""" hanno solo un debole legame con gli esseri umani che ancora crediamo di essere e che diverse istituzioni, come quelle della democrazia, presuppongono che siamo: la vita spettacolare ci avvolge e ci seduce. I saggi di questo volume interrogano questa configurazione della vita con radicalità. Ma proprio per questo arrivano a riconoscere come essa non occupi e non possa occupare l'intero spazio dell'esistenza e come il desiderio, seppur plasmato da quei modelli, non vi si adegui mai del tutto: conserva in sé le tracce di una verità etica che attende l'invenzione di nuove forme di legame attraverso cui possa orientare una vita più giusta e più felice. Saggi di: Francesco Callegaro, Carlo Chiurco, Adriano Fabris, Riccardo Fanciullacci, Giacomo Ghidelli, Peppino Ortoleva, Antonio Petagine, Maddalena Pezzato, Teresa Scantamburlo, Giovanni Ventimiglia, Carmelo Vigna."" -
Legami privati e relazioni pubbliche. Una rilettura di Axel Honneth
Il volume indaga il paradigma del riconoscimento e il vincolo tra legami affettivi e giustizia nel pensiero di Axel Honneth, a partire da un'interrogazione problematica intorno al complesso rapporto tra sfera pubblica e privata, così come emerge dai suoi testi più recenti. Le aspettative sproporzionate di riconoscimento, che si riversano oggi sulla sfera privata, si riflettono in un progressivo affrancamento dei legami affettivi da qualsiasi richiamo al principio di giustizia e quindi da ogni forma di intenzionalità sociale. In tale prospettiva tende a indebolirsi non solo la vocazione al decentramento, propria della persona umana, ma anche una corrispondente tessitura riflessiva dei legami pubblici e privati. Nella progressiva erosione di una socialità solidale s'impone il compito di ripensare un ethos democratico all'insegna di una prossimità autentica, in cui il senso di giustizia possa ""ricucire"""" in modo fecondo la sfera degli affetti privati e quella delle relazioni pubbliche."" -
Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Vol. 1
Il numero è dedicato al complesso rapporto tra Fede e sapere. Karl Jaspers elabora un interessante tema in questo contesto, ed è quello di “fede filosofica”. Che cosa si intende per fede filosofica? È possibile una fede che si dicafilosofica? Può essere questo un modo per superare le strettoie di una fede che oggi si pone al servizio del più incontrollabile fanatismo? Da queste domande muovono i saggi presentati in questo volume, a cui contribuiscono alcuni tra i più importanti studiosi di Karl Jaspers e che cercano in questo modo di confrontarsi con un tema di indiscutibile attualità nella attuale lacerazione che attraversa il mondo. La consapevolezza dell’esito del pensiero contemporaneo nel “moderno nichilismo” costituisce infatti la ragione fondamentale per cercare proprio nel confronto con il pensiero di Karl Jaspers una possibile risposta filosofica al nichilismo, senza con questo cadere nel fanatismo delle religioni di cui il nostro tempo sta offrendo uno scenario sempre più preoccupante. “La fede filosofica è la sostanza di una vita personale”, afferma Jaspers nel 1937, sottolineando che la fede appartiene all’essere umano e non necessariamente alla religione. È la fede il fenomeno di fondo, non la religione. L’uomo non è quindi “naturaliter religiosus”, come vuole la formula tradizionale, piuttosto è, per cosi dire, “naturaliter credens”. La fede appartiene cioè all’essere umano – inevitabilmente e al di la dell’appartenenza religiosa, della provenienza culturale e del vincolo ideologico. Questa è la principale affermazione di Jaspers. Nella nostra epoca, in cui i conflitti religiosi si acuiscono, essa può dunque avere la potenzialità di contribuire all’analisi e al chiarimento delle situazioni di conflitto, nella dimensione in cui viene riconosciuto e tematizzato il significato delle forme di fede non religiose in un mondo che si globalizza e con ciò si secolarizza sempre di più. Ma rispetto alle potenzialità che questo concetto poteva avere, il dibattito si è interrotto a metà strada. Il fenomeno caratteristico dell’umanità dell’autoaccertamento e del considerare come vere le credenze non religiose è rimasto tematizzato in modo inadeguato. Un’occasione persa per sempre? Questo il punto di partenza dei saggi presentati in questo volume. -
Il sintomo e il discorso. Lacan legge Marx
Marx è l'""inventore del sintomo"""". Accostando la nozione di sintomo alla teoria del plusvalore, Lacan pone la pulsione e i suoi destini sul versante dei processi descritti nel Capitale. Per la psicoanalisi, metafora e ripetizione sono i due aspetti in cui il sintomo si presenta. La prima è legata all'emergere di un senso nascosto ma decifrabile, la seconda insiste su di un godimento impossibile ed opaco. Lacan interroga il marxismo sul suo destino oscillante tra una verità che annuncia di separarsi dalla filosofia ed un progetto che intende sovvertire il sociale; lo invita a ripensare l'uso della politica nel momento in cui l'universale del discorso politico mostra la sua funzione di ideologia; alla psicoanalisi domanda invece di sollevare il velo sull'impossibile che il soggetto reperisce come un sapere inconscio, inventando un uso del sintomo che arricchisca l'esperienza singolare. È possibile oggi una politica che resista al dominio delle scienze cognitive e alle strategie del controllo? È chiaro che pronunciare una domanda sugli effetti di verità dei discorsi di Marx e Lacan significhi anche verificare la solidità dei dispositivi predisposti alla loro neutralizzazione."" -
Sul teatro musicale. Busoni, Wagner, Mozart, Cajkovskij, Janacek
In questo libro si compie un viaggio tra alcune delle più importanti opere per il teatro musicale scritte da grandi compositori. Il percorso di analisi come in una seduta dallo psicoanalista - non è mai banale e piccoli dettagli che sembrano inizialmente irrilevanti assumono connotati decisivi: e allora Busoni avrebbe scritto il finale dell'incompiuto Doktor Faust nella tonalità dell'apertura e della speranza di Do maggiore, oppure in quella oscura e deprimente di Mi bemolle minore? E Evgenij Onegin dell'opera omonima di Cajkovskij è un omosessuale che ama l'amico Lenskij, come verrebbe messo in luce da un'originale lettura del testo dell'opera? E, in senso completamente opposto alla convinzione di Nietzsche, in Parsifal sono presenti i temi dell'ideologia pagana ardentemente celebrata da Wagner, mentre è la Tetralogia dell'Anello l'opera più cristiana del compositore tedesco? -
Rituale e confini. Dialogare attraverso i riti
Dopo aver ricostruito le argomentazioni di quegli autori che, in vario modo, hanno sostenuto un'interpretazione del rituale come una pratica dalla natura escludente, questo lavoro cerca di mostrare la ragionevolezza di una tesi opposta: quella in base alla quale il rituale contiene in sé delle proprietà emergenti e generative tali da favorire il dialogo con l'altro. Attraverso un'attenta analisi della letteratura, prevalentemente sociologica e antropologica, la tesi che il volume fa propria è quella che considera il rituale come una risorsa nella costruzione di legami sociali di tipo inclusivo e, quindi, come una forma di agire attraverso la quale diviene possibile mediare le differenze e negoziare i confini che le separano, senza che questi ultimi vengano elusi o eliminati. -
Prefazione alla Filosofia della religione di Hinrichs
"Ben altra cosa è la questione se un contenuto come Dio, la verità, la libertà possa essere attinto dal sentimento, se questi oggetti debbano avere il sentimento quale loro legittimazione o se, viceversa, tale contenuto oggettivo valga in sé e per sé, e soltanto alberghi nel cuore e nel sentimento e i sentimenti ricevano solo da esso tanto il loro contenuto, quanto la loro determinazione, la loro rettifica e la loro legittimazione. Da questa differenza di posizione dipende tutto"""" (Prefazione alla filosofia della religione di Hinrichs). Nel 1822, entrando nel vivo della polemica che animava la discussione berlinese sul rapporto tra religione e filosofia, Hegel scrive una breve Prefazione al volume del suo allievo Hermann Friedrich Wilhelm Hinrichs, La religione nei suoi rapporti interni con la scienza. Questa Prefazione, nella quale la polemica con Schleiermacher e con la teologia del sentimento tocca le sue punte più alte, riassume in modo sintetico ed efficace la convinzione di Hegel che la vera conoscenza di Dio e della verità sia possibile solo attraverso il pensiero speculativo." -
La società delle emozioni. Teorie e studi di caso tra politica e sfera pubblica
La nostra ""vita affettiva"""" è molto meno privata di quanto crediamo: nella maggior parte dei casi le emozioni nascono, vengono condivise e si modificano nel rapporto con gli altri. In tale direzione, il libro vuole essere l'occasione per riflettere sul rapporto tra pubblico e privato in due ambiti principali della vita quotidiana: la politica e la sfera pubblica. Se nel primo caso i politici di professione mettono in scena tattiche emozionali per acquisire o conservare potere, consenso e status (a prescindere dal loro grado di sincerità), nella sfera pubblica le emozioni permettono ai cittadini di approfondire e articolare discorsi e argomentazioni in comune, fino ad arrivare alla messa in atto di forme di resistenza che possono modificare futuri in apparenza già scritti. In tal senso, emerge un nuovo ruolo delle emozioni nella società, un ruolo """"caldo"""", intelligente, positivo: esse donano senso e significati ai vissuti individuali, permettendo ai soggetti di costruire - individualmente e collettivamente - la realtà sociale di cui fanno parte."" -
L'eternità invecchia. Sulla poesia di Paul Celan
Letture, storie di lettura, intorno all'ultima produzione poetica di Paul Celan, che cercano di sporgersi oltre la soglia idealmente tracciata dalla raccolta Atemwende (Svolta di respiro) del 1965, pubblicata nel 1967. Per raccontare degli ultimi anni di una vita dedicata alla memoria e alla poesia, alla testimonianza di una ignominia (la Shoah) e alla ricerca inesausta di un dire che potesse essere innocente nella lingua di chi forse non potrà mai esserlo. Ma anche ad accordare alla scrittura una fiducia tanto impossibile quanto straordinaria, per la sua capacità di fare argine, di compattarsi sul bordo dell'insensatezza. Posta etica che si trascrive nella massima densità di una parola, talvolta una singola parola, che è limite e sfida per la traduzione. Tanto feconda nondimeno da concedere uno sguardo differente sulle medesime cose che questa poesia indica come decisive e inaggirabili. Preghiera, sacrificio, speranza, dialogo (perfino nella follia). -
Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Vol. 2: Psicopatologia generale
Nel 2013 si sono svolte numerose manifestazioni per celebrare il centenario della prima edizione della Psicopatologia generale di Karl Jaspers. Anche la Società Italiana Karl Jaspers ha organizzato, insieme alle Università di Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Napoli Federico II e Roma Tor Vergata, convegni dedicati a questa ricorrenza. Il successo di tali eventi e l’interesse che essi hanno suscitato in ambito sia psichiatrico e psicologico, sia filosofico dimostrano la rilevanza che le riflessioni jaspersiane sulla malattia mentale e la scienza psicopatologica continuano ad avere nella discussione contemporanea. Per questo motivo anche la rivista di «Studi jaspersiani» ha deciso di dedicare il numero del 2014 a quest’opera. Il pensiero di Karl Jaspers, in questa opera più che in ogni altra, rappresenta un appassionato e appassionante monito a non dimenticare la soggettività che si cela in ogni malato mentale ed un invito affinché psicologi, psichiatri e filosofi, superando le barriere disciplinari, mantengano una comunicazione costante. Proprio nello spirito di questo invito jaspersiano abbiamo perciò chiamato a discutere filosofi, psichiatri, psicologi e storici della medicina, nell’intento di ricostruire nel modo più compiuto possibile la ricchezza di scenario e di implicazioni che quest’opera portava e porta con sé. -
Simboli, sé e realtà sociale. L'approccio interazionista simbolico alla psicologia sociale e alla sociologia
"Simboli, sé e realtà sociale"""" fornisce agli studenti un'introduzione agile, coinvolgente e semplice allo studio dell'interazionismo simbolico, prospettiva che sostiene che la realtà sociale è creata, negoziata e trasformata per mezzo dei processi di interazione sociale. Concentrandosi - tra i diversi temi esaminati nel testo - su elementi, per esempio, quali la razza e il genere e quanto essi siano rilevanti per l'identità, gli autori fanno riferimento a esempi concreti tratti dalla vita quotidiana per discutere sull'importanza che l'interazionismo simbolico assume per gli individui, per riflettere sullo sviluppo dei suoi obiettivi teorici e sulle relazioni che intercorrono con altre prospettive preminenti all'interno delle scienze sociali. Vengono trattati con competenza una serie di argomenti e di aree di ricerca empirica di particolare interesse per i lettori, tra cui la dinamica dello sviluppo personale, la gestione delle impressioni, le trasformazioni identitarie, le negoziazioni di genere, la diffusione delle dicerie e l'azione collettiva."