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L'Europa dei territori. Etica economica e sviluppo sociale nella crisi
I saggi che compongono questo libro traggono spunto in particolare dalla domanda seguente: quali forme assumerà nel prossimo futuro l'interazione tra i territori produttivi e lo scenario di governance continentale che di fatto li racchiude? Senza assumere una prospettiva analitica basata sul breve termine ed immediatamente applicabile in termini di politiche pubbliche, gli autori cercano di costruire un dialogo fra approcci scientifici diversi che spaziano dall’economia politica alla sociologia dell’ambiente, dalla geografia economica alla filosofia morale. L'Europa dei territori, infatti, non è che l'esito – sempre reversibile e comunque percorso da conflitti di varia natura ed intensità – di complessi processi socio-economici che devono ancora essere compresi a fondo. Pensare le traiettorie di sviluppo future dei territori europei, e le eventuali forme di mediazione e collaborazione che li caratterizzeranno, richiede non solo la presa d'atto delle trasformazioni epocali che hanno investito il lavoro, il welfare ed il territorio, ma anche uno sforzo collettivo che sappia immaginare ed agire un modello di sviluppo altro, radicato nei principi di giustizia sociale ed ambientale. Se, parafrasando un lungimirante Pasolini, gli italiani sono diventati consumisti in seguito ad una nefasta “rivoluzione antropologica”, allora bisognerà trovare il coraggio e la forza di invertire e rilanciare quel processo, stavolta in direzione di una sostenibilità concreta, diffusa e solidale; così che l’ambito economico sia funzionale ad un abitare autenticamente umano. -
La ragione che veglia. Maurice Blanchot, la politica e la questione dei valori
Esaminando la riflessione e l’impegno politici di Maurice Blanchot dagli anni Trenta – epoca dei suoi interventi sui periodici della cosiddetta destra “non conformista” francese – alla stagione dell’opposizione al regime gollista e della prossimità ai movimenti di contestazione degli anni Sessanta, La ragione che veglia ferma l’attenzione sulla critica dei valori e del concetto stesso di valore elaborata da una tra le figure intellettuali più influenti del XX secolo. Ne risulta una restituzione complessiva delle opzioni, delle militanze, delle dissidenze politiche con cui il pensiero di Blanchot ha reagito all’attualità storica dell’affermazione dei nazionalismi e dei fascismi, della guerra globale e delle atroci scoperte che la seguirono, del capitalismo e delle sue crisi. È l’occasione di un ritorno mirato su alcuni elementi del lessico politico-filosofico – nazione, persona, bisogni, comunità, eguaglianza – intorno a cui oggi è quanto mai opportuno continuare a interrogarsi. -
Migrazioni
Questa ricerca di Guido Boffi tenta anzitutto un’indagine archeologica sul concetto di “migrazione”. Vi muove da una scena primaria: la chiamata di Abramo in tre versetti del Genesi. La memoria ebraica vi si è richiamata ripetutamente per fondare e articolare precisi rapporti di potere ben rilevabili su piani di riflessione teologico- e filosofico-storica. Ricomporre il problema rispetto al quale il concetto di migrazione è stato inventato e il sapere locale che vi è emerso può risultare utile per affrontare teoricamente gli odierni scenari di trasmigrazioni, diaspore, fughe da paesi in guerra. Cioè per pensare i soggetti politici che agiscono su tali teatri e sulle loro scene nascoste nel mondo del comando capitalistico. Uno sguardo che affonda sulla globalità del dominio neoliberale, digitale, postcoloniale. Sulle negazioni della mobilità, della spazialità, della libera costituzione e scelta di luoghi dove lavorare, abitare, entrare in cerchie di relazioni e cooperazioni. Come pensarvi gesti di rottura e di ricomposizione delle lotte? Quale estetica politica può radicarsi nella trama sensoriale del vivente e insieme dare voce alla tensione interna tra gesti di integrazione e di esclusione dalle comunità, alle prospettive emancipatrici di trasformazione? -
Per altri atlanti
Gli atlanti geografici illustrano terre acque mondi, la superficie terrestre tutt’intera, o ne selezionano parti. Ogni atlante disegna e narra: ma da un punto di vista prescelto e mantenuto fisso. Un racconto fatto di immagini, nomi, cifre, mappe, proporzioni, prospettive. Elementi che fanno il mondo. Questo saggio di Guido Boffi perlustra le vie di una narrazione “geoestetica” provando a scompaginare il racconto principale collegato alla nascita della cartografia moderna: la storia che organizza e giustifica giuridicamente la conquista coloniale e l’espansione delle potenze europee. Tale nucleo teorico è ricercato traversando diagonalmente lo spessore del concetto di “migrazione”, qui ripreso per contribuire a una visione polifocale sui mondi delle arti, delle poetiche, delle estetiche, sugli spostamenti degli immaginari, sulla costruzione di sensibilità e memorie. Gli otto capitoli di cui si compone il testo presentano analisi di opere differenti per epoche, materiali, generi, stili: il Tempio malatestiano di Leon Battista Alberti; Mnemosyne. L’Atlante delle immagini di Aby Warburg; il poema Il levriero di Tiepolo di Derek Walcott; le Mappe di Alighiero Boetti; il saggio Il narratore di Walter Benjamin. Warburg costituisce uno dei due fuochi attorno ai quali si descrive una sorta di ellisse che trova nel multiforme pensiero di Édouard Glissant l’altro fuoco fisso. Fuochi, fogli, tavole, mappe di un atlante che abbiamo davanti. -
Per una medicina dialogica. Juan Rof Carballo, scienziato e filosofo
Questo libro delinea il profilo intellettuale dell'internista galiziano Juan Rof Carballo, fautore di una medicina antropologica e dialogica. A questo riguardo, è di grande rilievo il suo debito teorico nei confronti del collega tedesco von Weizsäcker. Inoltre, nella sua riflessione egli elabora criticamente nuclei tematici mutuati da filosofi quali Heidegger, Ricoeur, Habermas, Apel e, soprattutto, Xavier Zubiri. Il volume intende offrire un contributo alla storiografia del pensiero spagnolo del Novecento, evidenziando che Rof Carballo non è un mero epigono di studiosi coevi, ma un autore, in quanto ha apportato un novum al pensiero scientifico e filosofico. La peculiarità della sua opera non è legata solo alla nozione di urdimbre, ovvero all'""ordito"""" di relazioni all'interno del quale l'essere umano vive sin dalla prima infanzia. Una certa originalità si riscontra anche nella sua riflessione sullo statuto epistemologico della psicoanalisi e della medicina psicosomatica, sul carattere dialogico proprio dell'uomo, che si rinviene già nella sua complessione psicosomatica, nonché su disturbi della psicoaffettività quali il pensiero operatorio e l'alessitimia."" -
Breve viaggio tra scienza e tecnologia, con etica e donne
Una volta superati i ""sermoni retorici"""", che da più parti si fanno sulla pericolosità della scienza, e quando siano stabiliti i confini tra la conoscenza scientifica e le sue applicazioni tecnologiche, si capisce meglio l'indipendenza della scienza dalla questione etica del bene e del male. Ciò tuttavia non comporta - sostiene la Vassallo - l'aver già risolto tutti i problemi che sono legati alla tecnologia, anche nelle sue ricadute sul corpo femminile, né si può dire superata la necessità di ricordare che l'aspirazione al conoscere rientra nella stessa costituzione dell'essenza umana. Tornare a chiedersi che cos'è la scienza serve piuttosto a limitare il ruolo dei valori non epistemici, che possono al limite entrare nel contesto della ricerca, ma non in quello della giustificazione razionale della verità scientifica."" -
Globalizzazione del bene?
La globalizzazione, che caratterizza il nostro tempo, giustifica un senso nuovo della domanda sulla universalizzazione possibile del bene. Nel saggio si affronta il problema tenendo ben conto del significato etico del bene e della sua storia, ma insistendo in particolare sulla forma da esso assunta a partire dall'illuminismo. Da allora il discorso sui diritti umani si è allargato sempre più in quanto intrinsecamente egualitario e universale. Tuttavia una tale diffusione fa riflettere non solo sulla differenza esistente tra fattualità e normatività, ma anche sulle resistenze che essa continua a incontrare in quanto apparente imposizione occidentale. Pertanto si tratta di afferrare, in tutta modestia, i reali ostacoli che si frappongono all'attrattiva ovunque esercitata dal bene nella forma dei diritti dell'uomo. -
Discorsi di religione
Viene qui ripubblicata in forma editoriale rivista e migliorata una delle più belle e significative opere gentiliane, in cui messo a tema è il problema, sempre urgente ed attuale, del senso filosofico della religione. Quale significato può attribuire il sapere speculativo a quella forma mai davvero oltrepassabile dello spirito umano che è la religione? Se, per l’attualismo, «il pensiero non può esistere a nessun patto senza assumere un atteggiamento religioso», allora, «prescindere da questo è lo stesso che proporsi di fare a meno del pensiero». Così, non solo la politica e la morale non riescono ad esistere veramente al di là di un rapporto concreto con la religione e con il divino, ma anche la teoria dell’atto spirituale impone al soggetto quell’«auto-obiettivazione», tipica del momento religioso e dell’idea di Dio, senza della quale «lo spirito sarebbe solo una semplice presunzione, non una realtà che si prova reale». -
Castrum Montis Sancti Iohannis. Archeologia e storia di un insediamento medievale
Il paesaggio del Lazio meridionale si contraddistingue per la presenza di una fitta trama di insediamenti d'altura, la maggioranza dei quali caratterizzati dalla presenza di un castello. Tra questi vi è Monte San Giovanni Campano. Inserito in un territorio, la media Valle Latina, la cui storia si rivela presto, a chiunque si avvicini al suo studio, ricca e interessante quanto ancora poco indagata, Monte San Giovanni ha solo marginalmente costituito terreno di studi prettamente archeologici e topografici, nonostante l'abbondanza di dati documentari e materiali che il suo territorio ha mostrato di poter offrire nel corso di questa ricerca, dall'epoca arcaica a quella romana fino al Medioevo. Proprio la mancanza di indagini archeologiche sistematiche e approfondite incentrate direttamente sul territorio in questione, ha costituito un forte argomento nella sua scelta quale obiettivo del presente progetto. -
I santi patroni del Lazio. La provincia di Roma
Il volume pubblica i risultati di un progetto di ricerca promosso e finanziato dalla Regione Lazio in collaborazione con la Società romana di storia patria e l'Istituto Storico Italiano per il Medioevo. La finalità del progetto è uno studio approfondito e sistematico dell'intero territorio regionale, censito e analizzato secondo quattro diverse ottiche disciplinari: agiografia, archeologia, antropologia e storia dell'arte. Nella fase iniziale si è provveduto all'indagine e al rilevamento territoriale di tutti gli elementi che definiscono il culto del patrono (raccolta dati e bibliografia); successivamente si è provveduto ad un approfondimento storico e teorico. Sul territorio sono stati presi in esame il patrimonio di luoghi, edifici, oggetti, opere d'arte, immagini, narrazioni, riti, feste e manifestazioni legate al culto che le diverse comunità dedicano al loro patrono. In questo volume, composto di due tomi, si è presa in esame la provincia di Roma con i suoi centoventi comuni inseriti in ordine alfabetico. -
Pasquino e pasquinate nella Roma di Leone X
Prefazione di Vittorio Cian. -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 141
Tommaso Di Carpegna Falconieri, Anacleto II, gli antipapi e la Chiesa medievale. La storia come esito di possibilità aperte Riccardo Di Segni, La leggenda del papa ebreo e la storia dell'antipapa Anacleto II Alison Locke Perchuk, Anacletus II, The Pierleoni and the Rebuilding of Rome, ca. 1070-1150 Maria Teresa Bonadonna Russo, I soggiorni romani del Senatore Fogazzaro Vincenzo Pacifici, Felice Santini deputato romano (1895-1909) Giuseppe Simonetta - Laura Gigli, Storia di un ritorno e del rinnovamento di un dono. Palazzo Ca-pranica in Roma Periodici pervenuti alla Società, a cura di Francesca Pardini Pubblicazioni pervenute alla Società, a cura di Francesca Pardini Atti della Società. Consiglio Direttivo (16 febbraio, 15 marzo, 12 aprile, 24 maggio, 21 settembre, 13 dicembre 2018); Assemblea dei Soci (24 gennaio, 12 aprile 2018) Cariche Sociali Summaries. -
I prefetti. Una dinastia signorile tra impero e papato (secoli XII-XV)
I prefetti sono un lignaggio signorile di origine romana. Probabilmente discendono dai Corsi, e si pongono ai vertici della società cittadina nel corso dei profondi cambiamenti causati dalla riforma della Chiesa. Agli inizi del secolo XII acquisirono la titolarità dell'ufficio prefettizio e riuscirono a porre le basi di un radicamento signorile extraurbano. Nel Duecento i prefetti concentrarono la loro azione nella Tuscia e riuscirono ad acquisire la proprietà di diversi castelli. Nella seconda parte del secolo XIII finalizzarono la loro azione nell'acquisizione delle signorie delle città più importanti della zona. In seguito provarono a costruire una signoria territoriale comprendente anche i centri cittadini maggiori dell'alto Lazio e dell'Umbria meridionale. Un simile progetto era in antitesi con le aspirazioni di altri lignaggi nobiliari, che proprio nell'azione politica dei prefetti vedeva l'ostacolo maggiore nel consolidamento del proprio potere temporale. Dallo scontro che ne derivò i prefetti ne uscirono definitivamente sconfitti: l'ultimo esponente del nostro lignaggio fu appunto decapitato nella rocca di Soriano nel 1435 per ordine del cardinale Vitelleschi. -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 135
A. Montefusco, ""secondo: non conservare"""". Per una ricostruzione dell'archivio del monastero di san silvestro in capite a roma - P. Rosati, i confini dei possessi del monastero sublacense nel medioevo (secoli X-XIII) - E. Bultrini, l'acqua crabra: un fiume scomparso. Vicende del confine naturale tra roma e la civitas tusculana - A. Esch, dalla Roma del primo Rinascimento. Tipologia delle notizie contenute nelle suppliche alla penitenzieria apostolica (1439-1484) - L. Salviucci Insolera, Jacques Courtois nella casa professa della Compagnia di Gesù a Roma: contributi inediti - A. Benedetti, Ernesto Monaci nei carteggi con gli amici letterati - M. Casella, per una storia dell'anticlericalismo a Roma dopo l'Unità d'Italia: relazioni, testimonianze e interpretazioni sull'assalto alla salma di Pio IX nella notte del 13 luglio 1881 - V. G. Pacifici, la """"fascistizzazione"""" della provincia di roma (1923-1926) - necrologi - recensioni - periodici pervenuti alla società pubblicazioni pervenute alla società - atti della società - cariche sociali - summaries."" -
Presenze monastiche nel territorio di Tarquinia
Il territorio afferente l'odierna Tarquinia (VT) viene interessato a partire dall'età altomedievale dalla presenza del monastero del San Salvatore al Monte Amiata, per il quale le prime testimonianze risalgono agli inizi del IX secolo. Il volume verte sull'analisi delle sue dipendenze e possedimenti nel territorio in esame, che a partire dal XII secolo sarà controllato dal comune di Corneto, prendendo in considerazione sia le attestazioni scritte, che ne danno notizia fino alla fine del XIV secolo; sia quelle archeologiche, in particolare rappresentate dal complesso rupestre di Santa Restituta, oggetto di indagine dal 1999. -
Archivio della Società romana di storia patria. Vol. 136
Contiene i contributi di: Federico Micciarelli, Tobias Daniels, Eleonora Plebani, Manuela La Rosa, Mario Casella, Roberto Regoli, Amedeo Benedetti, Federico Maiozzi, Francesco Massetti, Mirko Modesti. -
Francesco Borromini, Virgilio Spada e la costruzione della Casa dei Filippini
Il volume presenta il resoconto del lavoro di indagine, progetto e cantiere del restauro della fabbrica dell'Oratorio dei Filippini a Roma tra scoperte di spazi inesplorati e documenti inediti. La costruzione della Casa dei Filippini è la storia delle soluzioni geniali che Francesco Borromini adotta per risolvere gli infiniti compromessi con la committenza e i vincoli ereditati da un cantiere iniziato da altri. Il libro riflette sul ruolo della committenza e padre Virgilio Spada emerge come un promotore della nuova architettura e come convinto sostenitore dell'architetto ticinese. Sullo sfondo di una Roma attraversata dalla febbrile attività di revisione della propria facies le figure del padre Oratoriano, chiamato a prestare i propri servizi alla Santa Sede e di Francesco Borromini autore delle più importanti fabbriche barocche, emergono unite nella passione per l'architettura e nel rigore che, con ruoli diversi, li vede impegnati nella conduzione dei cantieri della Roma papale e avviano una nuova e straordinaria fase artistica. -
Le ceramiche di Roma e del Lazio in età medievale e moderna. Atti del 7° Convegno di studi. La polifunzionalità nella ceramica medievale
L'ultimo convegno della serie ""La ceramica di Roma e del Lazio in età medievale e moderna"""" costituisce un ulteriore tassello nella conoscenza del portato del materiale ceramico nella ricostruzione dei contesti romani e laziali. Alla trattazione di uno specifico tematismo si affianca la presentazione di ritrovamenti recenti o riletture di gruppi di ceramiche, che spesso rappresentano le testimonianze cronologicamente più tarde - a volte le uniche - di aree indagate archeologicamente. Viene affrontato il tema della polifunzionalità nella ceramica medievale in considerazione di quanto sia complesso il rapporto tra forma e funzione. Gli studi su questa categoria di manufatti hanno ormai da tempo chiarito come si tratti di un rapporto variegato e come assegnare un ambito d'uso ad uno specifico contenitore sia spesso impresa impossibile. La tendenza alla polifunzionalità è stata esaminata nell'uso multiplo e diversificato del recipiente ceramico nel suo uso primario e in quello del riuso funzionale; è stato però scelto di privilegiare il primo in considerazione dell'abbondanza di studi sulle forme e la varietà del riuso."" -
I fascicoli documentari di Raniero Gatti capitano del popolo di Viterbo. Ediz. critica
Il volume contiene l'edizione critica di cinque fascicoli documentari redatti a più riprese tra il 1258 e il 1266 su esplicito mandato di Raniero Gatti, capitano del popolo del comune di Viterbo. Tali fascicoli occupano le prime sessantasei carte del primo voluminoso codice delle ben note Margherite viterbesi. Questi fascicoli sono i soli a essere stati appositamente e autonomamente predisposti dall'officium capitanei senza che vi fosse alcun intervento direttivo da parte del podestà del comune. A ciò si aggiunga anche che Raniero Gatti era una figura di indubbio rilievo e di grande risonanza nello scenario istituzionale di Viterbo, tanto da ricoprire la carica di capitano del Popolo per ben tre volte tra il sesto e il settimo decennio del XIII secolo. I fascicoli editi costituiscono dunque un punto di osservazione privilegiato per approfondire le tematiche storiche legate al consolidamento del popolo in seno al comune, all'uso strumentale della documentazione comunale da parte della compagine politica popolare e infine al ruolo catalizzatore che in tali processi può aver avuto un magistrato dalla forte personalità e dalle grandi capacità, quale era appunto Raniero Gatti. -
Agro Pontino. Storia di un territorio
La ricerca prende in esame l'ampio comprensorio compreso fra le pendici dei monti laziali e il litorale tirrenico, noto storicamente come Palus Pontina. L'obiettivo del lavoro è stato quello di inquadrare storicamente un territorio dalle caratteristiche particolari, in cui la presenza di estesi acquitrini ha determinato le dinamiche del popolamento umano. Inoltre, le numerose bonifiche che vi si sono succedute nel corso dei secoli, a partire dall'età romana, passando per le bonifiche papali e fino a quella Integrale degli anni '30, ne hanno alterato e modificato significativamente l'aspetto. Si tratta di una sintesi fra dati bibliografici, cartografici, di archivio e controlli puntuali sul campo con la finalità di ricostruire da un punto di vista storico-archeologico il popolamento di questa fascia di territorio, così strettamente connesso all'elemento 'acqua'.La metodologia propria della ricerca topografica ha permesso di considerare diacronicamente le modalità del popolamento umano in relazione alle diverse età storiche.