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Vizzje a morte-Il vizio della morte. Poesie 1997-2009 (U)
Questo libro di poesie di Assunta Finiguerra, in dialetto sanfelese, articolato in due sezioni, riunisce parte degli inediti dal 1997 al 2003 e parte di quelli dal 2004, anno della scoperta della malattia, al 2009, anno della morte. Le poesie sono raggruppate in raccolte come le aveva suddivise l'autrice. La scelta dei testi da pubblicare si è basata essenzialmente su un criterio estetico: quello di privilegiare - nell'ambito della visione e dello stile inimitabile e personalissimo della poetessa - i caratteri di coerenza e di omogeneità nell'ideazione e nella scrittura. -
Centro culturale Fidia, la storia
I 25 anni del Centro culturale Fidia (Associazione scultori, ingegneri e architetti) raccontati attraverso centinaia di immagini. Il premio, le iniziative culturali (concerti, conferenze, libri), il museo Nena e le principali opere di scultura del M° Alfiero Nena. -
Fent, caval e re-Fanti, cavalli e re
Poesie in dialetto romagnolo di Lugo di Ravenna. La raccolta è un diario di guerra fatto di piccoli frammenti, in cui l'io narrante, i compagni, le giovani reclute e i nemici vivono la loro partita a carte in compagnia della morte, senza il conforto della speranza, riscaldati a volte da qualche ricordo. Si affida alla forza, talora potenza, della situazione generale che evoca (atmosfera di guerra, truci episodi di trincea), e delle singole immagini che crea all'interno di essa e che si imprimono con sicuro effetto nel lettore. -
Scoppio di sole. Vento di libeccio. La poesia di Carlo De Paolis
Poesie in italiano e dialetto civitavecchiese di Carlo De Paolis. Introduzione di Cosma Siani. Nota dialettologica di Claudio Porena. De Paolis si rivela autore pienamente consapevole sia dei mezzi usati per la propria scrittura, sia del proprio inevitabile, irrinunciabile radicamento nel mondo locale. Su questo suo humus egli riflette, in esso scava, e poi riesce ad astrarsene e generalizzarlo, rendendolo accessibile e convincente per chi a quel mondo non appartiene. -
Tutto quello che resta
Anche per chi non ha vissuto l'esperienza dell'autore (il dolore per la malattia, l'Alzheimer, e poi la morte del padre) può trovare in ""Tutto quello che resta"""" una intensità emotiva che rende questi scritti certamente originali. Per questo una sola lettura non basta, ci si deve tornare sopra per scoprire angoli esperienziali, scorci di vita, geografie emozionali che l'autore colloca in un momento storico ed in un luogo, la Roma di oggi, che diviene anch'esso protagonista."" -
43 poeti per Ischitella
Nel volume i testi e le poesie dedicate a Ischitella (FG). La maggior parte sono di vincitori e finalisti del premio di poesia dialettale ""Città di Ischitella-Pietro Giannone"""", ma non mancano quelli di poeti avvinti dal fascino della cittadina Garganica. Introduzione di Rino Caputo"" -
Issne. Andarsene
Poesie in dialetto perugino. Composizioni a volte brevissime, ordinate in sequenza, quasi a scandire la vicenda luttuosa, il diario privato della pena del vivere, in una tensione monologante dal rintocco sommesso che va a stanare quel che la poesia salva o recupera nel mare della perdita. -
Sfisse. Fessure spiragli
Questa raccolta di poesie in dialetto dignanese - o meglio in idioma istroromanzo di Dignano d'Istria - è un arco spalancato che poggia, agli estremi, sul programma esibito, chiarissimo, del gesto di apertura (""adisso i vuravi fà ta?i la favela / cumo se dèi e fà fusso fineidi"""", adesso vorrei zittire la parola / come se dire e fare fossero finiti) e la parola """"gnente"""" che lo chiude e sigilla - come a dire: tra il silenzio e il nulla. Continuamente ribaditi lungo tutto il percorso, messi in unione e in opposizione alla parola (""""la favela"""" che """"me fà ancura ?magna"""", la parola mi tormenta ancora, pur nella piena consapevolezza che """"dèi ?i cumo issi"""" , [sembra che] dire sia come essere), silenzio e nulla sostanziano il discorso poetico di Loredana Bogliun - silenzio e nulla sostenuti (sopportati, e infine trasfigurati) nell'immobilità attiva dell'ascolto, il terzo polo nevralgico del libro."" -
Là dove si chiude il perilo. Poesie 1983-2016
Il volume contiene le poesie in italiano di Roberto Pagan, scritte tra il 1986 e il 2016 e già pubblicate. -
Vittorio Clemente. Una vita per la poesia
Vittorio Clemente è stato per alcune generazioni un punto di riferimento, quasi mitico, della esperienza poetica dialettale dell'Abruzzo. Questo saggio tende a ricostruire, nella prima parte, la cultura, gli statuti linguistici e letterari, i miti e i simboli, le strutture portanti della poesia di Clemente, attraverso un percorso critico che guarda sia al testo che alle sue coordinate ideologiche e sentimentali, e, nella seconda parte, a tracciare un identikit dell'uomo, costantemente impegnato a mantenere vivo e attivo il suo legame con la terra d'origine, attraverso la rivisitazione di un passato, inteso come deposito e, nello stesso tempo, messaggio di una verità umana e spirituale. -
Poeti nei dialetti dell'Umbria fra Novecento e Duemila
Il libro esplora la poesia in dialetto umbro: dal primo Novecento, in gran parte ancorata ai canoni ottocenteschi, al quale (fino agli anni '50) segue un periodo in cui la lirica in dialetto scompare quasi del tutto per riprendere negli anni '60 e '70; numerose sono le voci che testimoniano le nuove sperimentazioni negli anni '80 e le ulteriori riflessioni; nell'ultimo decennio del '900 il dialetto diventa un linguaggio personale, di invenzione, usato in un contesto di alta cultura. Nel Duemila, l'accentuato disagio per un'attualità in continuo degrado rende ancor più intenso l'amore per le città e i paesaggi umbri dalle antiche vestigia, dagli aspetti indefiniti e di mistero. -
L' eco di un popolo. Canti salandresi
Margherita Pilieri si è confrontata con i canti popolari e le tradizioni di Salandra (in provincia di Matera) nella sua attività di insegnante. L'incontro è stato rivelatore. Ne è nato un amore per il dialetto nel quale si trova condensata l'esperienza del passato come una memoria collettiva. Rivivere il passato riandando alle proprie radici diventa così, al di là dell'occasione didattica, un'esigenza spirituale e intellettuale. L'autrice si fa necessariamente dialettologa e ricercatrice sul campo, consapevole di compiere il salvataggio di una ricca trama di valori e di esperienze, ancora, ma non per molto, depositati nella coscienza dei vecchi. L'intento programmatico di ""capire e codificare"""" i valori di una civiltà contadina hanno consigliato una partizione del libro in quattro """"aree tematiche"""": l'amore, cantato in tutte le sue infinite sfaccettature, l'ilarità, risorsa dei poveri per fronteggiare le avversità della vita, la religiosità popolare, rifugio e sostegno, orizzonte esistenziale semplice ma profondo, e la vita quotidiana, con le sue infinite variegate esperienze."" -
Seràie
Raccolta vincitrice del premio nazionale di poesia ""Città di Ischitella-Pietro Giannone"""" 2018. L'incontro del dialetto veneto (""""bisiàc"""", zona di Monfalcone) e le storie drammatiche e di fatti reali, pescate dall'occhio attento del poeta, con le reti - """"Seriàe"""", appunto - dà voce a chi non ne ha o non ne ha più."" -
Una pesca animosa. Poesie 1964-1960
Il volume, con prefazione di Manuel Cohen, è la seconda edizione del libro d'esordio di Achille Serrao (Roma 1936-2012), poeta in lingua e tra le voci più rappresentative della poesia neodialettale a cavallo tra i due millenni, critico e saggista raffinato. La raccolta, pubblicata la prima volta nel 1966, contiene 29 testi scritti nella prima metà degli anni Sessanta da cui, rileggendoli oggi, emergono evidenti alcune costanti mai abbandonate: un serbatoio essenziale e fondamentale dei motivi, dei temi, a volte anche degli stilemi, cari Poeta. -
Centocelle, l'evoluzione dell'imprenditoria locale. Uno sguardo socio-economico negli ultimi 30 anni
Il volume offre spunti di riflessione e fa sorgere domande su questioni che riguardano il quartiere romano di Centocelle, sul ruolo delle attività economiche e dei consumatori, sulle possibili tendenze del futuro e gli eccessi del presente. Gli autori hanno usato le informazioni in loro possesso, riconsultato gli archivi, si sono basati sugli studi precedenti, hanno conferito con i titolari di negozi, bar, ristoranti, botteghe. L'obiettivo alla base del libro è la documentazione di un frammento importante di storia locale attraverso le testimonianze di numerosi attori, per loro assai rilevanti. L'ambizione è di essere stati utili a conservare viva la memoria di luoghi, persone, avvenimenti. -
Rasulanne. Testo abruzzese
Raccolta poetica in dialetto abruzzese nella varietà frentana. -
Il paese che abbiamo abbandonato
Nelle poesie di Alessandro Santarelli il dramma dei paesi colpiti dal terremoto 2016 nell'Italia Centrale, la gioia vissuta nei viaggi in Marocco, i ricordi dell'infanzia. -
Sulla scia degli inseparabili
Roberto Soldà trasporta nelle poesie (sia quelle in italiano che in dialetto veneto) la sua esperienza di docente di chimica, di appassionato di fisica e di pittore, trattando però i termini e i concetti che da queste derivano, non come mere esperienze di nominabilità, ma come intima necessità del dire: i sentimenti, i ricordi, i sogni e le ""cose"""", di sempre, del quotidiano, del mondo, dell'anima, osservate come portatrici di valore, degne perciò di rispetto, anche e soprattutto nel momento in cui si studiano, s'indagano, si scoprono, si dicono."" -
Pezzecatìdde. Briciole
Raccolta poetica nel dialetto di Ruvo di Puglia (BA) vincitrice del Premio nazionale ""Città di Ischitella- Pietro Giannone"""" 2019. Nelle poesie di Mastropirro gli oggetti, la natura, i frutti e gli scorci pescati dal ricordo, legati al paesaggio delle Murge, si fanno rappresentazione viva e concreta di quella creativa convivenza di amore, intelligenza emotiva e continuamente sollecitata, di indignazione e dimensione esistenziale musicata e ritmata in tempi, pause ritmiche e controtempi."" -
Préime che ve' le schìure (Prima che venga il buio). Versi in dialetto abruzzese
La raccolta comprende testi poetici composti tra il 2013 e il 2018 ed altri di anni precedenti, ma mai pubblicati in volume. Il dialetto usato da Civitareale è quello di Vittorito (AQ) - come dice lui stesso - ""così come la memoria ogni volta me lo restituisce"""".""