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Una vernice di fiction. Gli scrittori e la televisione. Atti del Convegno (Catania, 3-4 dicembre 2013)
Questo quaderno raccoglie gli atti del convegno ""Una vernice di fiction. Gli scrittori e la televisione"""" (Catania, 3-4 dicembre 2013), dedicato all'analisi delle interferenze e degli scambi fra pratiche letterarie e immaginario televisivo. Nel giro di pochi anni il panorama mediale e degli studi di settore è molto cambiato, la serialità televisiva si è imposta con grande evidenza e così anche le ricerche a essa collegate. I casi analizzati all'interno del volume, pur occupando una zona a margine rispetto al dibattito sugli ecosistemi narrativi, sollecitano l'attenzione di studiosi e lettori/spettatori perché richiamano con forza il principio di continuità (e di concreta convergenza) fra vecchi e nuovi media. L'alternanza fra contributi critici e testimonianze d'autore offre un quadro mosso dell'industria culturale del nostro paese, fra ricostruzioni del passato recente e tentativi di mappatura del presente. Il volume contiene una conversazione tra Walter Siti e Antonio Moresco."" -
Carlo Ludovico Ragghianti e i linguaggi della visione
Il pensiero umanistico di Carlo Ludovico Ragghianti si è mosso in svariati ambiti, dalla critica d'arte alla letteratura, dal teatro alla filosofia, fino ad approdare al cinema, territorio nel quale il suo contributo si proietta nel più ampio contesto europeo, in stretta relazione con teorici del calibro di Rudolph Arnheim, Béla Balázs o Sergej M. Ejzenstejn. Precursore della interdisciplinarietà come modello ermeneutico, Ragghianti amava definirsi un «linguista delle arti figurative», scavalcando così i limiti di un sapere specialistico. A trent'anni dalla sua scomparsa, questo volume mira a esplorare le riflessioni del critico nel campo dei linguaggi della visione per riannodare il suo sguardo all'attuale panorama della visual culture. -
Umberto Eco. Epifanie, ossessioni, gnosi
«Invecchiando mi sono accorto che nella mia vita ho inseguito una sola idea profonda. Il problema è che non so quale. E allora scrivo per saperla». Così si raccontava Umberto Eco in una delle ultime interviste. In questo libro la ricerca delle ossessioni viene indagata considerando l'intenso commercio che corre tra l'attività speculativa e la scrittura narrativa: si scopre così la funzione dell'epifania, si affrontano la sindrome del complotto e il tema del falso e delle falsificazioni, fino a svelare l'agone tra una linea genuinamente cristiana, su cui Eco si è formato, e il suo fantasma gnostico. -
Canonicus fecit. Le incisioni di Pietro Annigoni negli anni Trenta. Ediz. illustrata
Dall'Introduzione di Paolo Bellini: «Dopo tanti anni di quasi silenzio, era ormai opportuno un lavoro catalogatorio che desse conto con organica scientificità di questa parte della produzione artistica di Annigoni, offuscata negli anni dalle notorietà che aveva acquisito come apprezzato ritrattista di personaggi celebri. Acciecati da tanta luce non si era presa allora nella giusta considerazione la sua produzione incisoria degli anni Trenta; ma poi, quando quella luce con il passare del tempo si è affievolita, dalla penombra sono emerse queste stampe, acquisendo un ruolo e uno spessore più consono alla loro reale importanza. Ora esse, con questo volume, vengono consegnate alla storia dell'arte con schede di catalogo ricche di tutti i dati necessari, per inquadrarle e comprenderle». -
Alla prova dei fatti. Ricerche empiriche sulla didattica musicale
Questo volume contiene le relazioni di alcune ricerche condotte nell'ambito di un corso di formazione alla ricerca nella didattica della musica organizzato a Bologna dalla SIEM (Società Italiana per l'Educazione Musicale) in convenzione con l'Accademia Filarmonica. Ciascuna delle ricerche condotte è stata concretamente svolta all'interno di contesti scolastici e secondo i metodi tipici sviluppati dalle scienze dell'educazione e della formazione. Diversi saggi si occupano delle attività didattiche realizzate nella scuola secondaria di primo grado; vengono anche considerate l'educazione vocale nella scuola dell'infanzia, la formazione nei gruppi musicali bandistici e le rappresentazioni sociali del concetto di musica degli studenti delle scuole medie a indirizzo musicale. -
Cavalcare un raggio di luce
"Cavalcare un raggio di luce"""" è il racconto di una vita mancata, persa dietro mille sogni passati nel dimenticatoio, alla continua ricerca di una stabilità mentale in equilibrio tra la dura realtà di tutti i giorni e la forte tendenza alla poesia. E poiché quest'uomo non riesce a relazionarsi e a trovare un contatto con le persone della sua vita quotidiana, egli cerca scampo e una ragione di vita nei libri, nella letteratura e nell'arte perché, dice, soltanto là «trovo chi mi capisce»." -
Un estratto di vita. Goliarda Sapienza fra teatro e cinema
Questo quaderno raccoglie gli atti del seminario «Pindaro aveva previsto il cinema». Goliarda Sapienza fra scena e grande schermo (Catania, 14 novembre 2016), dedicato all'analisi delle pièce di Goliarda Sapienza. Nonostante un rinnovato interesse degli studi per la scrittrice catanese mancava ancora un'indagine sulla sua produzione drammaturgica che provasse a mettere in chiaro lo spessore dei suoi personaggi, la tensione dei dialoghi, la modernità dei temi proposti. I contributi che animano questo volume si muovono proprio in tale direzione, secondo linee interdisciplinari, e offrono per la prima volta letture appassionate e rigorose di un corpus di testi che per vivacità e toni richiama la grandezza de ""L'arte della gioia"""" e di """"Io, Jean Gabin""""."" -
Vite immaginate. Capitoli per una storia del personaggio-uomo
Da Petrarca a Boccaccio, da Machiavelli a Foscolo, da Verga a Debenedetti: le vite immaginate sono le diverse forme in cui questi autori hanno rappresentato l'esistenza umana, e le sue molteplici incarnazioni, in alcuni loro testi esemplari. Il protagonista indiscusso di questo sguardo sulla letteratura italiana per capitoli fondamentali è il personaggio-uomo, osservato nel suo ibrido habitat letterario: tra autobiografia e analisi storica, tra realtà e invenzione. -
Amore e guerra. Percorsi intermediali fra letteratura e cinema
Il presente volume intende proporre, attraverso mirati case studies, una riflessione sulle varie stratificazioni intermediali che intervengono nel processo di adattamento di testi letterari per il grande schermo. La prospettiva adottata mira a far rilevare l'ampio spettro delle intersezioni fra media, codici e poetiche dello sguardo: dalle dinamiche performative enfatizzate nel passaggio dal teatro classico al cinema, alle strategie di transcodificazione che pongono l'accento su cromatismi e temperature ideologiche più o meno connotate nel passaggio dal graphic novel al film, o alla tematizzazione della fotografia nel percorso di traduzione/tradimento dal romanzo al racconto delle immagini, con un affondo specifico sulle dinamiche di trasposizione intersemiotica che agiscono nel transito della narrazione dalla letteratura al cinema. Nella scelta dei casi di studio emerge con chiarezza come genre e gender siano spesso strettamente interrelati e come il discorso sul genere, la forma e il codice possa essere funzionale, soprattutto a certe latitudini geografiche e sociali, alla messa in racconto di appassionati gender troubles. -
Verso la poesia visiva. Opere inedite di Lamberto Pignotti. Ediz. illustrata
Questo volume pubblica una serie di collage intitolata ""Donne, donne, donne"""", realizzata tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta da Lamberto Pignotti (Firenze 1926), cofondatore, con Eugenio Miccini, del Gruppo 70 e protagonista indiscusso della poesia visiva. Nel panorama delle neoavanguardie italiane, la poesia visiva si distingue per la contaminazione dei linguaggi iconico e verbale, in un'ideale continuità con lo spirito delle avanguardie storiche e in particolare con lo sperimentalismo futurista e dada-surrealista. Questi lavori inediti di Pignotti costituiscono la compiuta verifica della mescolanza fra immagine e parola, in un'ironica ma pensosa riflessione sulla nascente società dei consumi e sulla cultura di massa, con un'intonazione ante litteram femminista. Le trentacinque opere che compongono la serie sono realizzate accostando immagini pubblicitarie degli anni Venti e Trenta e frasi manoscritte ispirate ai cosiddetti 'linguaggi tecnologici' e aiutano pertanto a comprendere in modo più completo il percorso teorico, metodologico e operativo degli esordi della poesia tecnologica e visiva."" -
Semiosi e conoscenza. Intorno a Peirce
Alcuni aspetti della riflessione semiotico-cognitiva di Charles S. Peirce sono qui inquadrati in un'epistemologia che, mostrando il rilievo gnoseologico dell'intuizione, analizza il lanciarsi in ipotesi, la costruzione narrativa di sé, la forza ingannevole dell'evidenza, la temporalità, il ruolo della credenza. Lungo i diversi itinerari, si disegna un'esperienza cognitiva multiforme, ora raminga ora più analitica. Semiosi e conoscenza si congiungono nell'innata tendenza umana a immaginare, costruire, anticipare o semplicemente pensare il vero, nella scienza come nella vita quotidiana. -
Àne-mos. Ediz. illustrata
À-nemos, proseguendo per etimologia, viene dall'indoeuropeo 'manas' ovvero 'mente', 'pensiero', nel senso però di 'conoscenza dell'intelletto e dei sensi', di 'funzione psichica che nasce dal cuore', visto che il cuore era ritenuto la sede della coscienza e delle emozioni. Dunque quale titolo migliore da affermare ai due pittori. Guardate negli occhi i volti che si susseguono per le sale e troverete un antidoto prezioso a un mondo che costruisce barriere. -
Semiogenesi. Forme, figure e motivi dell'espressione
Si dice che qualcosa ha senso o non ne ha, o che diamo senso a qualcosa. Facendo dialogare fenomenologia, linguistica, epistemologia e semiotica, questo libro mostra con rigore e passione che il senso non è un dato e non si trasmette, ma è qualcosa che appare. Osservando le tensioni fra percezione ed espressione nella prassi umana, il senso può descriversi ed esplicitarsi come un intreccio dinamico di eventi, che si manifesta e sedimenta in un processo di costruzione e ricostruzione permanente di forme. Nello snodarsi dei capitoli l’antropologia e le scienze cognitive contribuiscono a dare rilievo all’immaginazione e alla narratività nei processi di semiogenesi; si disegna così un profilo nuovo e attendibile del soggetto parlante e dell’attività di parola. -
La città dimenticata. Lentini (1693-1696)
«Il terremoto, che nel gennaio 1693 colpì Lentini e fece crollare «pietra su pietra» quanto edificato, provocando morti, lutti e sofferenze, può essere considerato quasi uno spartiacque fra la Lentini che fu e quella che sarebbe potuta essere e non è mai stata. Il libro ""La città dimenticata"""" di Franco Valenti, pubblicato nel 1992 ed ora ristampato a cura della sede locale dell'Archeoclub di Lentini, ha il grande pregio di ricostruire, sulla base di fonti di archivio e di una accurata ricerca storiografica, il dibattito sulla 'Ricostruzione' fra le forze in campo nel periodo che va dal 1693 al 1696. Esso è un prezioso, forse anche, unico documento, ed offre utili riflessioni per una maggiore conoscenza della storia della nostra Città. Può, quindi, costituire uno stimolante punto di partenza per chi volesse approfondire le ragioni che portarono alla scelta di ricostruire Lentini nello stesso sito nel quale fu sorpresa dal terremoto.» (Il Presidente dell'Archeoclub di Lentini Pippo Cosentino)"" -
E a noi è caduto il cielo sulla testa. Fototesto del lockdown. Ediz. illustrata
Questo fototesto nasce dall'idea di indagare i modi in cui lo spazio forzatamente ristretto e limitato o le sue modificazioni influiscono sulla dimensione affettiva degli individui e sulle loro relazioni umane. Nelle diverse sezioni tematiche di quello che inizialmente era stato concepito come un diario fotografico destinato a una delle più diffuse piattaforme social, l'accostamento di testo e immagini si configura come una sorta di decostruzione e ridefinizione di aree urbane osservate dalla prospettiva ridotta determinata da un evento inatteso e traumatico: il lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19. Interni, esterni, gesti, riti, oggetti, persone, edifici disegnano un assetto spazio-temporale compresso e rallentato insieme, carico della tensione emotiva accumulata durante giorni immobili. Gli elementi costitutivi di un paesaggio di provincia, pur ridotti nell'ottica del confinamento, si dilatano sinesteticamente e si aprono alla dimensione psicologica: nella forma ibrida del fototesto la parola (dis)orienta lo sguardo sulle fotografie. -
Con occhi torbidi e innocenti. Laura Betti nel cinema di Pasolini
Laura Betti ha attraversato l'industria culturale italiana del Dopoguerra con passo felpato, da giaguara, affermando un nuovo modello d'attrice. L'amicizia creativa con Pier Paolo Pasolini ha rappresentato un banco di prova per il suo talento e ha rivelato la natura paradossale del suo animo, sempre pronto a nuove metamorfosi. Questo studio ricostruisce il profilo divistico di Betti con l'intento di segnalare la profonda qualità del suo stile di recitazione, analizzato nel contesto del cinema pasoliniano. Grazie alla inconsueta intesa con il regista-scrittore, i ruoli incarnati sullo schermo offrono angolazioni diverse della maschera di «pupattola bionda», votata a un principio di mutevolezza che la rende unica nel panorama del secondo Novecento. -
Che le orecchie ascoltino e gli occhi vedano. Immagini e narrazioni nell'Olivier de Castille
Attraverso un percorso delle immagini che fanno da corredo a manoscritti e alla principes dell'Olivier de Castille, si affronta la questione di come un libro del secolo XV potesse essere fruito dai lettori. Viaggiando tra i temi e i motivi dell'opera, nonché leggendo le immagini, si opera una riflessione sul fatto che queste ultime fossero fruite attraverso un meccanismo fondato sul dialogo immagine/parola che avrebbe in qualche modo spezzato la linearità della parola. Non sarà, pertanto, ozioso chiedersi che funzioni hanno le immagini, e se c'è qualche differenza tra la lettura di un libro manoscritto con immagini e tra uno a stampa corredato da silografie. -
Uno zaino già pronto per il viaggio. Scritti su Etty Hillesum
Il diario e le lettere di Esther Etty Hillesum (1914-1943) rappresentano un singolare documento sugli orrori della Shoah, ma sono anche il racconto intimo di un cammino di maturazione interiore e di un'esperienza personale del divino. Di fronte alla ""banalità del male"""" si ergono come oasi nel deserto i """"pensieri liberatori"""" di questa giovane ebrea olandese, risposte importanti per comprendere non solo il suo tempo, ma anche la contemporaneità: l'unico nemico dell'uomo è l'odio; estirparlo e vivere con una consapevolezza storica è la garanzia di un futuro per l'Europa, al riparo dai totalitarismi."" -
La saggezza del gabbiano
Può Antonio Valenti ritirarsi in Turchia andare in pensione e abbandonare quella che fino a quel momento è stata la sua ricerca di verità?:«Mi mancano le riuture», ripescò nella mente quell'espressione che gli aveva insegnato sua madre quando, verso la fine di Agosto, al caldo afoso delle giornate, seguiva un temporale breve, intenso e rinfrescante che annunciava il cambiamento con tuoni che sembravano bordate di cannoni e fulmini che attraversavano con la loro luce azzurrina nuvole grosse e bianchissime 'Austu e riustu, principiu di mmennu' e, poi, la sera, passato il temporale, si andava a raccogliere crastuni e 'ntuppateddi nelle saie di pietra lavica. -
Un gallo ad Esculapio. Vita e morte di Socrate
Pensare, capire, non mentire a se stessi, non mentire agli altri, sentirsi cittadini del mondo prima ancora di un mondo che allora si chiamava pòlis, alle cui leggi si doveva però il massimo rispetto e che per tutti, quale che fosse il suo nome, andava considerata un'istituzione da servire col massimo dell'onestà; distinguere tra bene e male non tanto in nome di una logica utilitaristica quanto della chiara convinzione che non ci possono essere distanze tra il capo di una fazione politica e il mandriano che ha acquisito la perizia di chi si intende di buoi o di cavalli; e dirle, queste cose, nelle strade e nei simposi, tra i giovani che lo seguivano e i tanti che si fermavano ad orecchiare [...] Questo e molto altro ancora, che non compete dire a uno che non è né storico né filosofo né psicanalista, fu la strabiliante novità che rese cosa unica e irripetibile, nel mondo di quasi duemila cinquecento anni fa, l'umanità che popolava le strade e le piazze di Atene. Nelle quali prese forma la rivoluzione dolce di Socrate [...]