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Archeologia e storia sul monte Castelon di Marano di Valpolicella
L'importanza storico-archeologica del Monte Castelon di Marano di Valpolicella era già nota agli studiosi e alla comunità locale, oltre che per l'esistenza di un castello medievale sulla sua sommità, per la scoperta, avvenuta nel 1835, di un tempio romano dedicato a Minerva sulle sue pendici orientali. Assai più complessa e ricca si è ora rivelata, grazie alle indagini condotte negli ultimi anni dalla Soprintendenza Archeologia del Veneto, la storia insediativa di questo sito, sede prima di un villaggio protostorico con il suo luogo di culto, poi di un importante santuario romano, contraddistinto da più fasi edilizie, ed infine di un insediamento fortificato nel Medioevo. Ciascuna di queste fasi di frequentazione del Monte ha lasciato tracce strutturali e materiali assai importanti (anelli bronzei, ampie porzioni della pregevole decorazione parietale nel c.d. I stile pompeiano del primo edificio di culto realizzato in età tardo-repubblicana, cospicui resti del tempio di età imperiale). La storia del luogo di culto si conclude in età tardoantica, ma sulla sommità dell'altura dal X secolo sorge un castello, continuando la storia insediativa del Castelon. -
«Pavia, città ragguardevole». Mosaici pavimentali e cultura figurativa nel XII secolo
Pavia conserva un vero e proprio tesoro musivo di età medievale: sono ancora in loco i pavimenti figurati di San Michele Maggiore, di San Pietro in Ciel d'Oro e di San Teodoro, mentre quelli presenti nell'antica cattedrale di Santa Maria del Popolo, in Santa Maria delle Stuoie e in Sant'Invenzio sono ora conservati ai Musei Civici del Castello Visconteo. Ammirati già da Opicino de Canistris nel XIV secolo per i loro colori e le loro immagini, questi mosaici cominciarono ad essere riscoperti a partire dalla metà del XIX secolo e sono ora da riconoscere, con piena consapevolezza, come un caso unico nel panorama italiano ed europeo, per numero e per ricchezza figurativa. In questo volume ricollocati nei loro contesti storici, religiosi e culturali di genesi, in cui si intrecciano elementi cristiani, antichi e orientali, i mosaici pavimentali tornano così ad ornare il ben noto panorama medievale di Pavia, rendendola una città davvero ""ragguardevole""""."" -
Ricerche sul complesso episcopale di Padova. Scavi 2011-2012
Il volume pubblica i risultati dello scavo condotto, nel 2011-2012, presso il battistero del Duomo di Padova. Sebbene di limitate dimensioni, ha fornito dati importanti sulla base della sequenza di tre ambienti. Costruiti probabilmente nel IV secolo, crollano in seguito a un incendio all’inizio del VII secolo e vengono sostituiti da un paio di capanne. Dopo questa fase che segna quantomeno un declino, se non un abbandono, del centro episcopale, tra X e XI secolo tornano ad essere edificati nuovi edifici monumentali riferibili ad un battistero e al chiostro dei canonici. Queste vicende vengono poi inquadrate nella storia della città, in crisi dopo la conquista longobarda, e dei suoi luoghi di culto. Lo scavo ha restituito una gran quantità di reperti, sia manufatti, sia ecofatti, dai quali sono state ricavate ulteriori informazioni sull’alimentazione, sull’ambiente, sulle caratteristiche fisiche degli inumati, grazie al coinvolgimento di numerosi specialisti e laboratori europei che hanno applicato le più innovative metodologie analitiche. Il tutto è stato possibile con il supporto economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. -
Monselice. Archeologia e architetture tra Longobardi e Carraresi
La storia di questa cittadina dei Colli Euganei è quella di un centro strategico che, dopo la sua conquista da parte di Agilulfo agli inizi del VII secolo e il declassamento amministrativo di Padova e di Este, fu capoluogo di un distretto confinante con i ducati di Verona e Vicenza e con i territori dell'impero. Il volume combina i dati tradizionali offerti dalle fonti scritte, dalla cartografia e dagli scavi archeologici con nuove linee di ricerca. -
I Longobardi del ducato di Bergamo. Le necropoli di Fara Olivana e Caravaggio-Masano
Il ducato di Bergamo rappresentava un’area strategicamente interessante nell’ambito dell’organizzazione territoriale longobarda in Lombardia. La guida si focalizza su due nuclei funerari particolarmente significativi, Fara Olivana e Caravaggio-Masano, inserendo i ritrovamenti nel più ampio contesto territoriale e storico. -
Storia di Salò e dintorni. Infrastrutture, insediamenti, economia
Nel panorama bibliografico, non vasto ma pur sempre significativo, sulla storia di Salò e del suo territorio, l’opera promossa dall’Ateneo salodiano, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, aspira a prendere un posto preciso e rilevante. Non vuole essere, sia per taglio che per approccio storiografico, una narrazione popolare né tanto meno vuole apparire come studio specialistico per soli addetti ai lavori. Al contrario intende rivolgersi a quel pubblico vasto che in un’opera di questo genere cerca un’esposizione approfondita, ma non capziosa, scevra da sofismi e orientamenti critici, e ricca di elementi documentali in grado di offrire chiavi di lettura nuove, spunti di riflessione e suggestioni interpretative. L’intera struttura dell’opera è basata su un articolato e attento progetto di “ricostruzione” della realtà territoriale comprendente oltre alla Città, che fu per secoli capoluogo di un ampio distretto, anche Gardone Riviera e Roè Volciano che ne condivisero la Pieve nel periodo medievale e le pieghe di molti accadimenti. -
Migrazioni, clan, culture: archeologia, genetica e isotopi stabili. III incontro per l’Archeologia barbarica (Milano, 18 maggio 2018)
Le migrazioni dei popoli barbarici, la loro formazione e struttura sociale, l’esistenza di una specifica identità culturale e l’interazione con il popolamento locale sono temi fra i più controversi della storia medievale europea. Alla ricerca di approcci innovativi, la terza edizione degli Incontri per l’Archeologia barbarica ha presentato una serie di dati paleogenetici e isotopici da necropoli longobarde di Rep. Ceca, Ungheria e Italia. Un progetto di ricerca internazionale ha ottenuto le prime sequenze dell’intero genoma antico (63 individui), integrato dal DNA mitocondriale e dagli isotopi stabili su mobilità e dieta. Altri progetti interdisciplinari di ampio respiro si incentrano su sistematiche analisi isotopiche di intere estese necropoli. Il quadro delle indagini genetiche e isotopiche disponibili sul Barbaricum conferma potenzialità dei metodi e dinamiche coerenti ad ampio raggio. Sorprendenti sono i risultati, che permettono di supportare il percorso migratorio di individui con ascendenza genetica centro-nord europea dalla Pannonia all’Italia attribuito dai testi scritti ai Longobardi. -
La pianura bergamasca in età romana
Il territorio bergamasco si colloca in Transpadana, la regio XI dell’ordinamento augusteo, che corrispondeva all’antica Gallia transpadana. Il volume si focalizza su alcuni nuovi ritrovamenti di epoca romana nel territorio bergamasco, in particolare relativi a necropoli (Bariano, Caravaggio-Masano, Fara Olivana, Treviglio) e insediamenti (Caravaggio). -
La Situla di Caravaggio. Un capolavoro inaspettato
La situla di Caravaggio è stata ritrovata nell’agosto del 2013 nel corso di alcuni lavori di archeologia preventiva, all'interno di un significativo contesto necropolare datato all'età del Bronzo. Tra le tombe dell’età del Bronzo, in modo del tutto inaspettato e sorprendente, è stata ritrovata una preziosa situla in bronzo decorata a sbalzo e cesello con teorie di uomini ammantati riconducibile all’Arte delle Situle. La presenza della situla, databile al V secolo a.C. e quindi più recente di più di mezzo secolo rispetto alla necropoli, è piuttosto enigmatica: forse esisteva una necropoli dell’età del Ferro, a una quota superiore rispetto alla necropoli dell’età del Bronzo, andata completamente distrutta a causa dell’asportazione totale del terreno. -
La casa IIB del quartiere ellenistico-romano di Agrigento
Il libro di Andrea D’Agostino sulla casa IIB del Quartiere Ellenistico-Romano è il terzo della serie dei volumi pubblicati grazie al premio “Gregorio di Agrigento”, istituito dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento e attribuito ad una tesi di laurea, specializzazione o dottorato sull’archeologia o sul paesaggio della valle dei templi. Il premio del 2017 è andato ad una ricerca sul Quartiere Ellenistico-Romano, area archeologica sulla quale negli ultimi anni si sono moltiplicate le ricerche e, di conseguenza, le scoperte, che hanno arricchito notevolmente il quadro delle conoscenze sul distretto residenziale della città romana. Nell’ambito di questa ripresa degli studi sul Quartiere, un ruolo importante è rivestito dal riesame della documentazione relativa agli scavi condotti negli anni ’50 del secolo scorso da Pietro Griffo ed Ernesto De Miro e dalla rilettura delle singole domus, anche alla luce dei reperti rinvenuti allora. -
Il sito di Uomo della Roccia (Muzzolon di Cornedo Vicentino). Comunità e ambiente prealpino dal quinto millennio a.C.
Uomo della Roccia è un enorme monolite calcareo che si staglia nel paesaggio prealpino dei Lessini orientali. Esso attira ancora oggi l’attenzione di chi si inerpica sui pendii della valle dell’Agno, e deve avere costituito un importante punto di riferimento per le comunità che hanno abitato e frequentato anticamente queste zone. Il volume narra l’avventura delle ricognizioni e degli scavi archeologici condotti nei pressi della grande colonna di pietra dal 2013 al 2019, ed analizza, in una serie di studi specialistici, i materiali ceramici, litici, metallici, ossei e paleobotanici rinvenuti. Le indagini condotte restituiscono la storia della frequentazione dell’area a partire da 7000 anni fa, quando un fiorente insediamento neolitico intratteneva contatti con le genti dei Balcani, per risalire all’età del Bronzo, a quella romana, all’epoca medievale e moderna. La ricostruzione storica è frutto anche della positiva collaborazione tra l’equipe archeologica e la gente del posto, che ha mantenuto intatto l’amore per il proprio territorio di cui il monolite costituisce un forte elemento identitario. -
Il diritto di partecipare. Aspetti giuridici del rapporto tra pubblico e archeologia
A fondamento della legislazione per il patrimonio culturale vi è il riconoscimento che questo riveste un “interesse pubblico” e dunque ogni individuo ha diritto a vederlo protetto e a «partecipare alla vita culturale della comunità» (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948). Ogni Stato, però, implementa questo diritto in maniera variabile, inserendo la gestione del patrimonio culturale nel proprio contesto normativo. Questa ricerca ha indagato quale sia allo stato attuale lo spazio giuridico per la partecipazione del pubblico nel settore dei beni culturali in Italia e Inghilterra, focalizzando l’attenzione sull’archeologia. Il volume prende le mosse dall’analisi dei documenti internazionali di UNESCO, Council of Europe e Unione Europea per tracciare l’evoluzione della tendenza a incoraggiare gli Stati ad aumentare la partecipazione pubblica, intesa come strumento di democrazia; continua poi con l’esame delle legislazioni italiana e inglese, la prima più protezionistica e la seconda più liberale, per delineare un bilancio comparativo tra i due sistemi. Infine, propone delle modifiche pratiche per ripensare il sistema dei beni culturali in Italia. -
Il fronte scritto. Per un’epigrafia della Grande Guerra
A più di un secolo dal termine della Prima guerra mondiale, i fronti di quel conflitto, in particolare quello italo-austriaco e franco-tedesco, sono ancora ricchi di testimonianze epigrafiche lasciate dai combattenti e dai civili coinvolti. Reperti che contribuiscono a costituire un “ambiente scritto” di grande suggestione e, soprattutto, una fonte fino ad oggi poco o nulla utilizzata per lo studio della cultura materiale di quell’evento, della vita quotidiana dei soldati, dei loro sentimenti e del loro atteggiamento di fronte alla morte. Dalle lapidi più elaborate al graffito più elementare inciso con una baionetta nel cemento fresco, le epigrafi sono ancora oggi fra le tracce più toccanti ed evocative tramandateci da quella immane tragedia. Con questo volume si vuole indicare un approccio nuovo a questo affascinante tema, cercando di sistematizzare i dati oggi a nostra disposizione, offrire alcune riflessioni sulla genesi di questo fenomeno, sulle sue radici culturali, sulle tecniche utilizzate per la realizzazione dei manufatti, sui committenti e, infine, suggerire nuovi strumenti a chi voglia dedicarsi al rilevamento e allo studio dei reperti epigrafici della Grande Guerra. -
«Sotto il profilo del metodo». Studi in onore di Silvia Lusuardi Siena in occasione del suo settantacinquesimo compleanno
Il volume rappresenta un omaggio corale di colleghi di più università, di allievi e di amici a Silvia Lusuardi Siena, in occasione del suo 75° compleanno, come segno di stima e di riconoscenza per la sua lunga attività di docente e studiosa. I 49 contributi affrontano tematiche di archeologia, metodologia, cultura materiale, numismatica, architettura, storia, storia dell’arte, toccando ambiti territoriali nei quali Silvia Lusuardi ha condotto intense e pluriennali campagne di scavo e progetti di ricerca (Luni e la Liguria, Milano e la Lombardia, Cividale del Friuli e il Veneto). Il titolo della pubblicazione “Sotto il profilo del metodo” riprende un’espressione che spesso risuona nei suoi dialoghi con studenti e collaboratori, ponendosi come un sema del suo approccio all’archeologia, che l’ha resa un solido riferimento per molti, soprattutto proprio sotto il profilo del metodo. -
Traces of complexity. Studi in onore di Armando De Guio-Studies in honour of Armando De Guio. Ediz. bilingue
Questa raccolta di scritti nasce come omaggio ad Armando De Guio in occasione del ritiro dall'attività accademica. Il suo entusiasmo e la sua mente brillante hanno contribuito ad aprire la strada verso spazi e tempi inesplorati, anticipando talvolta di interi decenni le direzioni metodologiche applicative della ricerca archeologica a livello nazionale e internazionale. Sulle sue tracce - multiformi, a volte complesse, ma sempre illuminanti - gli autori di questo volume hanno costruito i loro contributi quali segno tangibile di stima, affetto e gratitudine a una figura che è stata, e continua a essere, un punto di riferimento del panorama archeologico italiano. -
La chiesa di Santa Maria di Lugo a Campagna Lupia (VE). Scavi archeologici 2008-2010
La chiesa di Santa Maria di Lugo, ubicata a Campagna Lupia, comune Veneto in provincia di Venezia, viene ricordata per la prima volta in un documento del 1397 in occasione della nomina di un certo prete Tommaso Suon fu Riccardo da parte di fra Giovanni da Padova, priore del monastero di San Benedetto e vicario generale del vescovo Stefano da Carrara. Durante le guerre tra veneziani e padovani, questi ultimi costruirono alcune fortificazioni (denominate nelle fonti bastie o bastite) a difesa dei loro territori, tra cui una a Santa Maria di Lugo edificata intorno al 1370. Gli scavi archeologici svolti dall’Università di Padova tra il 2008 e il 2010 hanno svelato una storia più ampia e complessa che parte dal rinvenimento di una necropoli paleoveneta dell’VIII secolo a.C. e una serie di depositi romani che includono una grande quantità di anfore e ceramica databile tra II e III secolo. Lo scavo ha anche individuato un cimitero e resti della struttura difensiva della bastia del XIV secolo. Il volume presenta i risultati degli scavi e li analizza nel contesto di un più ampio studio del territorio. -
I Veneti antichi a Gazzo Veronese. La necropoli della Colombara
Risalgono agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso le prime segnalazioni sull’esistenza di una necropoli in località Colombara, una corte agricola posta poco a sud dell’attuale abitato di Gazzo Veronese. Solo dal 1980 la Soprintendenza Archeologica del Veneto poté intervenire con un’efficace azione di tutela e con alcuni sondaggi di scavo di limitata estensione e nel 1999 venne fatto uno scavo in estensione che portò al recupero di 190 tombe. Questo studio è iniziato dall’esame delle tombe scavate nel 1999 e si è poi ampliato fino a comprendere i ritrovamenti delle ricerche degli anni precedenti e i recuperi di materiali sporadici. -
Per aquam ad astra. Studi di archeologia delle acque in onore di Luigi Fozzati
Il volume ""Per aquam ad astra"""" rappresenta un omaggio a Luigi Fozzati da parte di colleghi del Ministero della Cultura e delle Università, di allievi e di collaboratori, di amici di una vita, come segno tangibile di ammirazione e gratitudine per la sua lunga battaglia a difesa del patrimonio culturale sommerso e per l’instancabile impegno nel promuovere il valore storico di tutti gli ambienti acquatici. I contributi offerti, quasi una sorta di moderno avviso ai naviganti, affrontano inevitabilmente tematiche di archeologia subacquea, allargandosi poi fino ad abbracciare il più ampio mare della ricerca: cultura materiale, architettura, storia, storia dell’arte, botanica e geologia, toccando sia ambiti territoriali nei quali Luigi Fozzati ha coordinato direttamente centinaia di campagne di scavo (Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia) e progetti di ricerca (ad esempio il Progetto Archeomar lungo le coste dell’Italia meridionale) sia luoghi e siti di altre parti d’Italia e d’oltre confine."" -
Numismatica e storia. Nel centenario della nascita di Gian Guido Belloni (1919-1996)
Il volume intende essere un omaggio alla figura di studioso e di docente di Gian Guido Belloni (1919-1996), del quale nella Prima Parte viene delineata la biografia ed illustrata la produzione scientifica, che ne fanno un felice esempio di sinergie, compiutosi attraverso l’unità di una persona, tra strutture di tipo diverso, ma collegate da comuni prospettive di scienza e cultura. La Seconda Parte raccoglie gli interventi presentati al Convegno organizzato nel centenario della nascita di Belloni presso l’ateneo milanese. La Terza Parte intende tratteggiare il dialogo ininterrotto fra le due discipline negli specifici ambiti di ricerca degli autori, scelti fra gli allievi del docente che hanno portato avanti un percorso professionale o di studio nel settore numismatico. La Quarta Parte è riservata alla presentazione di una sezione della Collezione numismatica dell’ateneo, nata da una felice intuizione di Belloni. -
Oltre le stratigrafie. Storie di siti, ambienti e popoli. Omaggio a Lanfredo Castelletti nel 2022
"Oltre le stratigrafie. Storie di siti, ambienti e popoli"""" rappresenta un omaggio unanime di colleghi, allievi e amici a Lanfredo Castelletti in occasione del suo 80° compleanno, in segno di stima e di riconoscenza per la sua lunga e proficua attività di ricerca e di studio. Raccoglie trenta scritti le cui tematiche rientrano negli svariati e numerosi interessi di Lanfredo Castelletti nell’ambito degli studi scientifici, affrontando argomenti di archeologia, cultura materiale, storia, architettura, archeobotanica, archeometria, antropologia, archeologia ambientale. I contenuti trattati riguardano non solo gli ambiti territoriali italiani e stranieri nei quali ha condotto numerose e pluriennali campagne di scavo e promosso progetti di ricerca, ma anche alcuni tra gli innumerevoli siti che soprintendenze archeologiche, università, musei, cooperative di scavo e altri hanno messo a disposizione per le analisi che si attuano nel Laboratorio di Archeobiologia, per molti anni unico punto di riferimento in Italia per indagini scientifiche nell’ambito delle scienze naturali applicate alla ricerca archeologica."